Disclaimer: attenzione, questo episodio può contenere scene disturbanti. La produzione si riserva da qualsiasi responsabilità per nausea, febbre e conati di vomito. Se qualche genitore dovesse sporgere denuncia per danni psicologici riportati dai propri figli a seguito della visione di questo canale, Chris Mc Lean sarà giuridicamente inesistente. Bla bla bla vari ed eventuali e... Buona visione a tutti.
Nell’episodio antecedente di A Tutto Real51ty…
Chi trova un amico trova un tesoro, e chi trova l’amante? La puntata si è aperta con uno scenario saffico alle (a questo punto) ex-Cascate del Dolore con Amber che si è parecchio divertita con le sue compagne d’avventura nel maldestro tentativo di riformare un’alleanza “tutte per una e tette per tutti.” E come si è chiusa invece? Indovinato: con la sua ELIMINAZIONE. E’ sempre così. Nelle profondità degli abissi si sono formate nuove e improbabili coppie, infatti, e le shiptease sono state gli unici relitti a salire a galla alla fine: Soleil ha scoperto di piacere a Kimberly (come sorella) mentre Amber ha ricevuto una brutta notizia dall’oracolo di Zeus scoprendo che Rose, per tutto il tempo, era già occupata con un’altra. Un fulmine a Sky sereno! Ahahah! L’avete capita?
A proposito di fulmini…vi ricordate cosa avevo detto nel riepilogo precedente? E’ successo davvero: Soleil ha trovato il Chris d’Oro, solo, che questa volta non l’ha detto nemmeno alla sua Kimstore. . .
Sempre a tema sorprese, ci sono stati i cameo graditi di Izzy e Koffee, quest’ultima gradevole come il caffè scaduto che è stato recuperato dal fondo dell’oceano. Col senno di poi, forse, avremmo potuto davvero mummificarla prima di metterla in quel sarcofago, sotto uno strato del suo amato caffè…Chissà se Amber & Megan l’avrebbero preferita così. Paula invece sembra ormai abbonata ai pazzi essendosela dovuta vedere, dopo Lester, con Capitan Kaleido in uno spettacolare duello a ventimila leghe sotto il mare e sopra il cielo. Se ve lo siete perso, recuperatevelo! Anche perché Paula adesso è diventata con Shin la mia concorrente preferita dopo quel capolavoro formato gigante che ha realizzato in mio *onore*. Sniff. La prova che gli italiani non ci sanno fare solo con la cucina ma anche con l’arte.
Ma la vera sorpresa è stata certamente vedere Kimberly fare finalmente qualcosa tutta da sola, o quasi, visto che si è fatta scarrozzare a bordo di un assurdo taxi parlante (comunque sempre meglio dell’astronave Sekra-14.)
Dopo averci provato àncora e ancora a trovare la scultura vincitrice, visto che ogni volta è andata distrutta, alla fine ho decretato l’immunità proprio per la strana accoppiata Shin & Paula. I restanti sei se la sono dovuta vedere tra loro alla cerimonia, dove ovviamente la portata finale è stata lo scontro tra le delfine amanti: quindi Rose avrebbe baciato Amber in mondovisione, virgola, dopo essersi da poco rimessa con l’ex-fidanzata Aura, virgola, solo per vendicarsi del fatto che quest’ultima in passato l’avesse tradita e fosse rimasta incinta di un altro, punto esclamativo? Neppure Sky la faceva tanto sporca! Amber ha tentato poi la sua di vendetta appoggiandosi a Zeus ma il villain aveva ben altro in mente in serbo per Rose. Se ne è andata così una delle concorrenti più forti (e fastidiose) della stagione, liberando uno slot pesante che potrebbe essere occupato da chiunque. Nell’epilogo, infine, una bella superluna blu ha fatto capolino in cielo e da sfondo al romanzo d’amore che Megan pare intenzionata a scrivere per Kimberly. . .
La superluna è ancora qui. In pieno giorno. In quella che come da consuetudine dai tempi del Pokèmon Tour sarà l’undicesima puntata a TEMA HORROR. Ma quale delle sette vittime rimaste finirà per vederla da vicino? Rosemary sarà la prossima a essere immolata sull’altare di Zeus?
Soleil darà retta alla profezia di Megan oppure sarà eclissi profonda? E il suo sarà un amore corrisposto oppure Kimberly la vedrà sempre e solo come una sorella? Soltanto le costellazioni lo sanno. Io so solo che oggi la notte non finirà mai, qui, su…
A TUTTO REAL51TY AREAREA 51: L'ISOLA DI GAUMIKA!
(MERGE ediction)
Parte la sigla (https://www.youtube.com/watch?v=5t7cRGcMO8Y). In grafica da Atari 2600 si vede un aereo volare lungo il percorso tratteggiato sulla mappa fino al Triangolo delle Bermuda dove viene abbattuto da un razzo. Da esso scendono 16 puntini col paracadute che vengono eliminati della metà…Con Chris Mc Lean che si sta divertendo come un matto alla console appartenuta in precedenza a Grenda.
Amber domina le onde con sicurezza evitando uno dopo l’altro i rottami che precipitano dal cielo mentre fa sci d’acqua finchè Zanna non va in immersione per conto suo trascinandola con sé e mandandola a scontrarsi con Rosemary intenta a raccogliere e riciclare i rifiuti sottomarini con le due che provano a baciarsi ma finiscono risucchiate dentro al rottame di una rossa lavatrice!
Cambio di inquadratura su Soleil, che sta scalando le Cascate del Dolore reggendo la cordata composta da Kimberly e da un gigantesco Chris Nero, quando appare dalla cima della cascata l’onnipotente Zeus che scaglia un fulmine gigante di cartapesta su di loro facendole precipitare, salvo poi precipitare a sua volta aggredito da un gatto alle spalle, in un lago di meduse tanto per cambiare.
Shin fa partire il treno-proiettile che si fa tutto il percorso di minigolf attraversando imperterrito qualsiasi ostacolo e annesso dolore fino a terminare la propria corsa nel vulcano (quello vero) con una gigantesca esplosione.
Paula sta facendo pratica yoga con tutti i suoi 44 gattini in equilibrio su di lei quando arriva il quaranticinquesimo che li fa cadere tutti, Megan la maga con indosso la giacca di Lester a mo’ di mantello si mette un altro Chris Nero nella manica…e come per miracolo dalle sue tette emerge il Chris d’Oro!
Alla cerimonia davanti al falò infine Kimberly e Soleil sembrano in procinto di baciarsi ma James precipita alla velocità della luce proprio in mezzo a loro!
*Prologo*
Megan VFC: questa puntata ha inizio con un grido di terrore…
Kimberly: AAAAAAH!
Soleil: c-che ti è preso?
Kimberly: Soleil, menomale che sei qui. -si stringe nel suo grembo- Ho sognato che il computer mi si era rotto! Tutti i miei progressi di scrittura persi per sempre… Oltre dieci anni di serie inventate che mi sparivano davanti agli occhi…non posso pensarci!
Soleil: adesso calmati, su. Hai fatto solo un incubo.
Megan: o un sogno premonitore? A me succedono a volte.
Kimberly: s-sogno premonitore di cosa?
Soleil: non ci credere a queste cose. Viviamo in uno spazio fisico nel quale la dimensione del sogno è sempre separata da quella della realtà, quindi la dicitura “sogni premonitori” è un controsenso bello e buono.
Megan: ci sono fenomeni nello spazio profondo che l’astronomia non è stata ancora capace di spiegare, come le distorsioni spazio-temporali che avverrebbero all’interno dei buchi neri.
Soleil: si sta semplicemente ancora cercando di formulare una teoria a riguardo.
Megan: già chiamarle distorsioni spazio-tempo è un controsenso, allora. Il tempo esiste finchè esiste l’essere umano a contarlo, e laddove l’umanità non è ancora arrivata può esserci solo lo spazio a distorcersi nell’Universo.
Soleil: sì, ma, uhm…
Kimberly: ehi, possiamo tornare sul pianeta Kimberly dove in questo m-momento si sta scatenando un terremoto interiore di proporzioni giganti? Ho provato ad accendere il PC, e non mi fa più entrareee! L’incubo si è avverato. Si è rotto. Aaaargh!
Soleil: calma, calma, magari hai cambiato la password e non te la ricordi più.
Kimberly: tu non capisci, Soleil. Neanche con l’impronta digitale mi dà l’accesso! Non mi riconosce più. Il mio PC mi sta abbandonando…
Soleil: adesso non fare la melodrammatica. Vedrai che si risolve, magari provando a riavviarlo.
Kimberly: . . . . . . . . . No, niente da fare. Sono finita.
Soleil: non hai mai salvato nulla in chiavetta?
Kimberly: no. Ho sempre detto “domani lo faccio” e poi me ne sono sempre dimenticata, assorbita com’ero nel passare da una serie all’altra per pensarci.
Soleil: eh, in tal caso puoi solo rimproverare te stessa. Mi spiace. Dove stai andando, non ti sei accorta di essere ancora in pigiama?
Kimberly: sto andando a scrivere la mia ultima serie: 1051 modi per morire. -cammina come uno zombie- Protagonista me stessa nella parte di me stessa mentre mi faccio male in ogni modo possibile così finalmente sono tutti contenti.
Soleil: ma che dici, sei andata fuori di testa?
Kimberly: metodo numero 1. L’impiccato con la doccia. Si riempie il sacchetto con l’acqua, lo si lega attorno al collo, e poi si tira la cordicella della doccia.
Soleil: ehi!!!
Non ci provare.
SPLASH!
Giurami che non lo farai mai più.
Kimberly: fare cosa? Ah, quello, sì tanto devo passare al metodo 2, ne ho millecinquantuno da fare…
Soleil: fermati. Oppure il prossimo a fare la doccia sarà il portatile, sono stata chiara!?
Kimberly: n-no, cioè, sì.
Soleil: menomale. Ora smettila di fare lo zombie e usiamo il cervello: chi conosciamo capace di riparare qualsiasi apparecchio informatico?
Kimberly: non starai pensando di dare il mio computer in mano a…Tu-Sai-Chi?
Soleil: invece sì, proprio colui che non può essere nominato.
ZEUS. -lo dicono insieme con rombo di tuono in sottofondo-
Ma non lo perderemo di vista un attimo, te lo prometto. Gli staremo con il fucile puntato addosso.
Megan VFC: così le due amanti si prepararono ad affrontare la loro personale discesa nei miasmi sulfurei dell’oltretomba.
*Oltretomba*
Kimberly: non pensavo intendessi letteralmente.
Soleil: shh, ti ho detto che ci serve l’effetto sorpresa: quel tipo ha occhi e orecchie dappertutto non so come faccia.
Kimberly: ewgh, cos’è questa puzza di cadavere e uova marce?
Soleil: non lo so e non lo vorrei mai dover scoprire. Tu vedi niente? Qui dentro è buio pesto ancora più che all’esterno.
Kimberly: se seguissimo la linea luminosa sul pavimento per orientarci? Sembra funzioni ancora.
Soleil: ottima idea, dovrebbe portarci alla cabina di pilotaggio.
Kimberly: ci credi che questo è lo stesso aereo sul quale eravamo saliti ormai episodi fa e mi sembra completamente diverso? Sembra veramente di stare all’inferno…Aiuto, qualcosa mi ha sfiorato la gamba!
Soleil: aspetta, te la rimuovo iOH NOOO. -getta inorridita un paio di mutande incrostate-
Kimberly: che è successo, era un serpente, vero?
Soleil: bll…era preferibile un serpente. Comunque non c’è più, l’importante è questo.
Kimberly: non ricordavo che l’aereo fosse così lungo, non è che stiamo girando in tondo?
Soleil: è un aereo, Kim.
Kimberly: ops, hai ragione. Quello vale per i labirinti.
Soleil: eccolo, lo vedi? E’ laggiù, sotto quella pila di lattine.
Kimberly: sei, sei sicura si tratti di lui e non è lo yeti? E’ molto più grosso di come lo ricordavo, e ieri ci sono stata tutto il giorno con Zeus.
ROOONF ZZZ BUUUUURP***
Soleil: la zaffata è arrivata fin qui. La riconosci?
Kimberly: eccome, ormai. Avremmo dovuto portarci le maschere da sub anche se io sentivo anche attraverso quella.
Soleil: allora facciamoci coraggio a vicenda, e cogliamolo di sorpresa così non avrà scampo: come ci ha detto Rose.
-le due si appollaiano sui due sedili più vicini alla cabina di comando sfruttandone le molle per essere addosso a Zeus con i fucili subacquei puntati sulla sua pancia, o almeno quello sarebbe il piano ma solo Soleil riesce nell’acrobazia laddove Kimberly finisce nella pila dei rifiuti ammassati-
Zeus: stavo sognando l’harem e, cos’è, è arrivata la colazione a letto?
Soleil: sì, a base di questo se non ti dài una regolata. -glielo punta all’altezza del doppiomento-
Zeus: e a che cosa devo la visitina? E’ la prima volta che vedo dei granchietti spingersi nella mia dimora. Quindi che cosa può fare il grande e potente Zeus per voi?
Kimberly: pulire, magari, ogni tanto!? Schifooo. Non lascerò mai più la mia stanza in disordine dopo questa esperienza. Come hai fatto a conciare un aereo intero come questo porcile si può sapere?
Zeus: era questo il quesito che volevate pormi?
Soleil: no, ovviamente. Concentrati, Kimberly. Devi essere tu a chiederglielo.
Kimberly: p-perché io?
Soleil: a chi appartiene il portatile?
Kimberly: giusto. -si schiarisce la voce, inginocchiandosi- O’ grande e potente Zeus!
Soleil: che fai? Non…
Zeus: lasciala fare. E’ uno spasso.
Kimberly: ti chiedo, ti scongiuro, ripara il mio computer. Senza la mia vita non ha più alcun senso! Eh, già.
Soleil: no, eh, non ricominciamo.
Kimberly: metodo 2: buttarsi giù da un aereo senza paracadute.
Soleil: …
Senti, glielo puoi aggiustare sì o no?
Zeus: dipende. Da cosa mi offrite in cambio.
Soleil: a malincuore, la cosa che ti interessa di più: voti per Rose.
Zeus: a-ah. Ma non mi basta.
Kimberly: come non ti basta!? Metodo 3: affogarsi nella latrina dell’aereo di Zeus.
Soleil: no, Kim, non farlo! -usa l’arpione per trattenerla- Gnn, che altro vuoi che facciamo? Sputa il rospo.
Zeus: fate in modo che lei non vinca l’immunità, e affare fatto.
Soleil: vuoi che la ostacoliamo durante la sfida insomma. -sospira- Va bene. Affare fatto. Faremo tutto il possibile, hai la mia parola.
Zeus: molto bene, lasciate pure qui: darò un’occhiata a questo gioiellino non appena ve ne sarete andate.
Soleil: eh, no, noi non ti lasciamo da solo. Abbiamo visto di cosa sei capace di fare con gli oggetti elettronici degli altri. Staremo qui a osservarti tutto il tempo perciò attento a quello che fai.
Zeus: quello che voglio cercare di farvi capire, care le mie caprette informatiche, è che potrebbero volerci ore così come cinque minuti. Dubito che la prospettiva di rimanere qui tutta la giornata vi sia allettante.
Soleil: allora rimarrò soltanto io, sono disposta a correre il rischio.
Kimberly: eh? No, no, non posso chiederti così tanto! Soleil, saresti davvero disposta a fare un simile sacrificio per *ME*?
Soleil: certo, ma tu vedi di vincere così mi dài una mano.
Kimberly: ti ringrazio, ma…da qui non mi muovo. E’ il mio computer e quindi devo starci io a sorvegliarlo! Non posso sempre chiedere a qualcun altro di fare le cose per me.
Soleil: ooh.
Zeus: se non la piantate giuro che vomito sulla tastiera. Qual è il problema: la password? Tipico. Vediamo di decrittarla.
Fiiiiù. Senti che astronave. Un Acer Predator Helios 300 con intel core 9, preso coi soldi del papy suppongo. Ecco perché non sei così interessata a vincere dopotutto, non ti serve quel milioncino in più o in meno.
Kimberly: ehm...In verità mi piacerebbe appunto diventare più indipendente. -arrossisce- Ammetto che i miei non mi hanno mai fatto mancare niente.
Soleil: sì, lo avevamo capito.
Kimberly: davvero?
Zeus: -se la ride sotto i baffi- tickle tickle tickle. Fu fu fu… -intanto che digita il prompt di comando si sfoglia una rivista pornografica con la mano libera- Non sapevo si potessero fare tutte queste cose con le piante, però, ora capisco l’ossessione di Mc Lean. Al prossimo ERP dovrei provarlo…
Kimberly: ma non guarda neanche cosa sta facendo?
Soleil: a quanto pare.
// Zeus: chi ha bisogno del desktop quando sei il Mozart del computer? //
-il “Mozart del computer” conclude la sua performance appoggiando il pacco sul tasto Invio, con lo schermo che diventa tutto nero per poi riempirsi di una lunga serie di cifre e caratteri incomprensibili-
Kimberly: gh!
Soleil: dopo dovrai lavare quella tastiera con il fuoco.
Zeus: eh, sì, ha un bel sistema di sicurezza il bastardo, ma con il mio tocco magico l’ho bypassato. Ed ecco qui l’ultima password inserita nella cronologia: ******
…S
…O
…L
…E
…I
…L
Cioè SOLEIL, aww. Che vomito. La mia parte l’ho fatta, vedete di fare la vostra.
Kimberly: “Soleil”?
Soleil: perché hai messo il mio nome, Kim, sono così tanto importante per te?
Kimberly: n-no, non ce l’ho messo, cioè s-sì, lo sei, ma…io…non ricordavo questa.
Soleil: si vede che hai la testa altrove in questo periodo. -le sorride amabilmente-
Kimberly: ma, ma io…ehm…potrei averlo fatto inconsapevolmente?
Soleil: che vuoi dire con “inconsapevolmente”? -la incalza-
Kimberly: come dire, forse stavo pensando a te ma ero sovrappensiero e così non ci ho fatto caso e mi sono modificata la password, forse. -arrossisce tutta-
Soleil: sei proprio incorreggibile. Hai visto che era una sciocchezza poi? E tu che ne stavi facendo una tragedia greca, sciocchina. -le arruffa la testa- Dai, andiamo a prepararci, tra poco sarà l’alba e non ci siamo ancora lavate.
Zeus: potete farlo pure qui davanti a me, ragazze, non mi offendo.
Soleil: non ti rispondo neanche.
Zeus: comunque se l’alba sta arrivando come dici, se l’è presa davvero comoda perché sono le 11:00 adesso.
Kimberly: e c’è ancora la superluna blu. Così l’avevi chiamata, giusto?
-escono-
Soleil: sì, ma non è possibile un fenomeno del genere. Che sta succedendo? Anche se fosse un’eclissi non si dovrebbe vedere la luna piena…
Megan VFC: per quanto si ostinasse a negarlo, Soleil non poteva che ammettere che avessi ragione.
-intanto proprio Megan in questo momento si trova sola sulla spiaggia a fissare il mare assorta nei pensieri-
Paula: come fanno a essere le 11 se il sole non è sorto ancora?! Oggi sono in ritardo sulla consueta nuotata mattutina! Così non va: se voglio rimettermi in forma devo rispettare una tabella oraria ben precisa. Essere il mio coach personale di me stessa. Oh? Ciaaao, qualcosa non va?
Megan: no, non è niente.
Paula: sicura? Sembri pensierosa.
Megan: volevo fare il bagno di mezzanotte con questa bellissima luna, ma la paura mi ha bloccata ancora una volta. Così sono qui da ore ferma.
Paula: strano, credevo avessi imparato a nuotare ieri. Forse hai solo preteso troppo? Nuotare di notte può fare paura a tutti all’inizio perché il mare è tutto buio ed escono fuori le creature degli abissi.
Megan: sì, ma ieri mi era piaciuto così tanto…Vorrei rivedere quello spettacolo magico di vita e di morte, anche solo una volta. Quelle luci erano meravigliose.
Paula: uhm… Posso nuotare io con te! Dimmi solo dove vuoi arrivare.
Megan: fin dove sono arrivata con Amber.
Paula: così in profondità? Okay, ma dovremo equipaggiarci per benino.
Megan: oltre all’immunità Shin mi ha detto di aver vinto l’attrezzatura da immersione, non è così?
Paula: sì, ma non pensavo di utilizzarla perché volevo allenarmi. Per questo non l’ho portata con me. Provvedo subito!
Megan: g-grazie.
-qualche minuto dopo entrambe si immergono equipaggiate di maschera e respiratore nuovi di zecca-
Paula: ci sei? Svuota la mente, mi raccomando. Nuotare dev’essere un atto di spensieratezza ma non d’incoscienza, quindi, occhio sempre a dove vai.
Megan: sì.
Paula: dove volevi andare allora? -Megan indica lo strapiombo sull’abisso- Oh, wow, così così così in profondità? Non l’avevo capito. Menomale che ho portato anche le torce. Click.
….°
…°.
…°.
Mi sa che siamo arrivate, sto toccando il fondale. Cosa volevi rivedere qui esattamente? Poi non l’ho capito.
Megan: un Vampyroteuthis infernalis, il calamaro vampiro gigante che ha cercato di aggredirmi. (n.d.r.: è una licenza d’autore, dal momento che il calamaro vampiro non è né gigantesco arrivando massimo a 30cm né pericoloso per l’uomo e neppure dotato di una sacca di inchiostro.)
Paula: esistono i calamari vampiri!? MGH.° -viene afferrata da un tentacolo che le ostruisce il respiratore- Mmmh!!! Mmmh!!!
Megan: non l’ho ancora mai detto a nessuno, ma io sono capace di comunicare con tutti gli animali come una vera strega. -l’inchiostro le ha fatto scendere di nuovo i capelli su entrambi gli occhi- E infatti questo costume l’ho vinto a un torneo scolastico di nuoto femminile tenutosi in Giappone.
Paula: t-tu eri la kohai della squadra giapponese di pallanuoto che ci ha battute? Adesso ti ho riconosciuta con quel taglio di capelli inquietante. “Meganekko Aokigarasumi, l’affondatrice”.
Megan: ero timida e inquietante, sì, il piccolo gremlin venuto dall’Irlanda come studentessa di scambio ma che sembrava uscita da un anime ecchi facendo girare la testa a tutti quando si metteva il costume da piscina.
Paula: ohh, ma perché mppfff!
Megan: non ho nulla contro di te, ma per i miei piani mi serviva toglierti di mezzo. Ti lascio tutta la scorta d’ossigeno necessaria per 6 ore, ti dovrebbero bastare. Qui non c’è altro da fare, ho già trovato quello che mi serviva.
Paula: °.°.° mmmh!! MMMMH!!!°.°.° -riesce a malapena a intravedere dalla fessura del seno della antica rivale agonistica un luccichio identico a quello che aveva visto la prima volta sott’acqua, prima che la visuale svanisca del tutto tra ali di pipistrello e una macchia nera d’inchiostro-
*Sfida*
Soleil: siamo sbarcati.
Kimberly: sono così nervosa, si sente che tremo tutta?
Soleil: ancora? Ma adesso è tutto risolto.
Kimberly: noo! Non per il computer, intendo, sai a che puntata siamo arrivati? L’UNDICESIMA. Undicesima. Ima.
Che fa rima con VITTIMA. Vittima. Ima.
Capisci?
Soleil: veramente no.
Kimberly: ma dove vivi, Sol? Fin dai tempi di TDPKT le undicesime puntate sono sempre state quelle a tema con i film dell’orrore! Infatti ho sempre odiato scriverle, non sono tagliata per questo genere.
Soleil: capisco. A maggior ragione, sapendolo in anticipo grazie a te che l’hai detto, Chris non dovrebbe riuscire a spaventarci. No? Sta’ calma insomma.
Rose: che ne pensi di questa Luna anomala? Potrebbe essere anch’essa un trucco per spaventarci?
Soleil: non lo so, non so cosa pensare. Non credo che Chris possa arrivare a causare un’eclissi a meno che non si tratti di un sole artificiale…
Kimberly: però questa è roba più da Chris di Pokèmon Tour, non c’è nemmeno Bryght come assistente, e non mi viene in mente nessun altro in grado di creare una cosa del genere per conto suo.
Chris VFC: CONCORRENTI, BENVENUTI FINALMENTE SULL’ISOLA DI MIRAKI UN TEMPO CONOSCIUTA ANCHE COME ANTAREAREA. UN LUOGO CARICO DI MISTERO E SANGUE VISTO CHE SI TENEVANO SACRIFICI UMANI.
Kimberly: glom. Ecco, lo sapevo.
Soleil: non farti ingannare.
Chris: in una prova di coraggio davanti ai loro dèi, i nativi intraprendevano un percorso tortuoso dalla Spiaggia delle Angurie fino al Monte del Tributo dove svolgevano il proprio sacrificio in onore del vulcano. Ed è a questo punto che entrate in gioco VOI.
Per prima cosa dovrete costruirvi il vostro pupazzo da sacrificio usando le angurie contrassegnate che troverete vicino al mare, poi dovrete agghindarlo con un amuleto composto da due mezzelune uguali che troverete lungo il percorso indicato dai tiki a mia immagine e somiglianza, e infine gettarlo nella conca vulcanica per ottenere in cambio l’immunità.
Gli amuleti componibili sono in tutto 6 su 7, quindi fatevi i vostri conti…e, vi ricordo, che ogni pezzo combacia solo con uno degli altri.
Soleil: dài, a parte il riferimento ai sacrifici umani, non mi sembra così horror la sfida.
Kimberly: sarà, ma è proprio quando Chris è così vago che mi dà più sui brividi.
Nell’episodio antecedente di A Tutto Real51ty…
Chi trova un amico trova un tesoro, e chi trova l’amante? La puntata si è aperta con uno scenario saffico alle (a questo punto) ex-Cascate del Dolore con Amber che si è parecchio divertita con le sue compagne d’avventura nel maldestro tentativo di riformare un’alleanza “tutte per una e tette per tutti.” E come si è chiusa invece? Indovinato: con la sua ELIMINAZIONE. E’ sempre così. Nelle profondità degli abissi si sono formate nuove e improbabili coppie, infatti, e le shiptease sono state gli unici relitti a salire a galla alla fine: Soleil ha scoperto di piacere a Kimberly (come sorella) mentre Amber ha ricevuto una brutta notizia dall’oracolo di Zeus scoprendo che Rose, per tutto il tempo, era già occupata con un’altra. Un fulmine a Sky sereno! Ahahah! L’avete capita?
A proposito di fulmini…vi ricordate cosa avevo detto nel riepilogo precedente? E’ successo davvero: Soleil ha trovato il Chris d’Oro, solo, che questa volta non l’ha detto nemmeno alla sua Kimstore. . .
Sempre a tema sorprese, ci sono stati i cameo graditi di Izzy e Koffee, quest’ultima gradevole come il caffè scaduto che è stato recuperato dal fondo dell’oceano. Col senno di poi, forse, avremmo potuto davvero mummificarla prima di metterla in quel sarcofago, sotto uno strato del suo amato caffè…Chissà se Amber & Megan l’avrebbero preferita così. Paula invece sembra ormai abbonata ai pazzi essendosela dovuta vedere, dopo Lester, con Capitan Kaleido in uno spettacolare duello a ventimila leghe sotto il mare e sopra il cielo. Se ve lo siete perso, recuperatevelo! Anche perché Paula adesso è diventata con Shin la mia concorrente preferita dopo quel capolavoro formato gigante che ha realizzato in mio *onore*. Sniff. La prova che gli italiani non ci sanno fare solo con la cucina ma anche con l’arte.
Ma la vera sorpresa è stata certamente vedere Kimberly fare finalmente qualcosa tutta da sola, o quasi, visto che si è fatta scarrozzare a bordo di un assurdo taxi parlante (comunque sempre meglio dell’astronave Sekra-14.)
Dopo averci provato àncora e ancora a trovare la scultura vincitrice, visto che ogni volta è andata distrutta, alla fine ho decretato l’immunità proprio per la strana accoppiata Shin & Paula. I restanti sei se la sono dovuta vedere tra loro alla cerimonia, dove ovviamente la portata finale è stata lo scontro tra le delfine amanti: quindi Rose avrebbe baciato Amber in mondovisione, virgola, dopo essersi da poco rimessa con l’ex-fidanzata Aura, virgola, solo per vendicarsi del fatto che quest’ultima in passato l’avesse tradita e fosse rimasta incinta di un altro, punto esclamativo? Neppure Sky la faceva tanto sporca! Amber ha tentato poi la sua di vendetta appoggiandosi a Zeus ma il villain aveva ben altro in mente in serbo per Rose. Se ne è andata così una delle concorrenti più forti (e fastidiose) della stagione, liberando uno slot pesante che potrebbe essere occupato da chiunque. Nell’epilogo, infine, una bella superluna blu ha fatto capolino in cielo e da sfondo al romanzo d’amore che Megan pare intenzionata a scrivere per Kimberly. . .
La superluna è ancora qui. In pieno giorno. In quella che come da consuetudine dai tempi del Pokèmon Tour sarà l’undicesima puntata a TEMA HORROR. Ma quale delle sette vittime rimaste finirà per vederla da vicino? Rosemary sarà la prossima a essere immolata sull’altare di Zeus?
Soleil darà retta alla profezia di Megan oppure sarà eclissi profonda? E il suo sarà un amore corrisposto oppure Kimberly la vedrà sempre e solo come una sorella? Soltanto le costellazioni lo sanno. Io so solo che oggi la notte non finirà mai, qui, su…
A TUTTO REAL51TY AREAREA 51: L'ISOLA DI GAUMIKA!
(MERGE ediction)
Parte la sigla (https://www.youtube.com/watch?v=5t7cRGcMO8Y). In grafica da Atari 2600 si vede un aereo volare lungo il percorso tratteggiato sulla mappa fino al Triangolo delle Bermuda dove viene abbattuto da un razzo. Da esso scendono 16 puntini col paracadute che vengono eliminati della metà…Con Chris Mc Lean che si sta divertendo come un matto alla console appartenuta in precedenza a Grenda.
Amber domina le onde con sicurezza evitando uno dopo l’altro i rottami che precipitano dal cielo mentre fa sci d’acqua finchè Zanna non va in immersione per conto suo trascinandola con sé e mandandola a scontrarsi con Rosemary intenta a raccogliere e riciclare i rifiuti sottomarini con le due che provano a baciarsi ma finiscono risucchiate dentro al rottame di una rossa lavatrice!
Cambio di inquadratura su Soleil, che sta scalando le Cascate del Dolore reggendo la cordata composta da Kimberly e da un gigantesco Chris Nero, quando appare dalla cima della cascata l’onnipotente Zeus che scaglia un fulmine gigante di cartapesta su di loro facendole precipitare, salvo poi precipitare a sua volta aggredito da un gatto alle spalle, in un lago di meduse tanto per cambiare.
Shin fa partire il treno-proiettile che si fa tutto il percorso di minigolf attraversando imperterrito qualsiasi ostacolo e annesso dolore fino a terminare la propria corsa nel vulcano (quello vero) con una gigantesca esplosione.
Paula sta facendo pratica yoga con tutti i suoi 44 gattini in equilibrio su di lei quando arriva il quaranticinquesimo che li fa cadere tutti, Megan la maga con indosso la giacca di Lester a mo’ di mantello si mette un altro Chris Nero nella manica…e come per miracolo dalle sue tette emerge il Chris d’Oro!
Alla cerimonia davanti al falò infine Kimberly e Soleil sembrano in procinto di baciarsi ma James precipita alla velocità della luce proprio in mezzo a loro!
*Prologo*
Megan VFC: questa puntata ha inizio con un grido di terrore…
Kimberly: AAAAAAH!
Soleil: c-che ti è preso?
Kimberly: Soleil, menomale che sei qui. -si stringe nel suo grembo- Ho sognato che il computer mi si era rotto! Tutti i miei progressi di scrittura persi per sempre… Oltre dieci anni di serie inventate che mi sparivano davanti agli occhi…non posso pensarci!
Soleil: adesso calmati, su. Hai fatto solo un incubo.
Megan: o un sogno premonitore? A me succedono a volte.
Kimberly: s-sogno premonitore di cosa?
Soleil: non ci credere a queste cose. Viviamo in uno spazio fisico nel quale la dimensione del sogno è sempre separata da quella della realtà, quindi la dicitura “sogni premonitori” è un controsenso bello e buono.
Megan: ci sono fenomeni nello spazio profondo che l’astronomia non è stata ancora capace di spiegare, come le distorsioni spazio-temporali che avverrebbero all’interno dei buchi neri.
Soleil: si sta semplicemente ancora cercando di formulare una teoria a riguardo.
Megan: già chiamarle distorsioni spazio-tempo è un controsenso, allora. Il tempo esiste finchè esiste l’essere umano a contarlo, e laddove l’umanità non è ancora arrivata può esserci solo lo spazio a distorcersi nell’Universo.
Soleil: sì, ma, uhm…
Kimberly: ehi, possiamo tornare sul pianeta Kimberly dove in questo m-momento si sta scatenando un terremoto interiore di proporzioni giganti? Ho provato ad accendere il PC, e non mi fa più entrareee! L’incubo si è avverato. Si è rotto. Aaaargh!
Soleil: calma, calma, magari hai cambiato la password e non te la ricordi più.
Kimberly: tu non capisci, Soleil. Neanche con l’impronta digitale mi dà l’accesso! Non mi riconosce più. Il mio PC mi sta abbandonando…
Soleil: adesso non fare la melodrammatica. Vedrai che si risolve, magari provando a riavviarlo.
Kimberly: . . . . . . . . . No, niente da fare. Sono finita.
Soleil: non hai mai salvato nulla in chiavetta?
Kimberly: no. Ho sempre detto “domani lo faccio” e poi me ne sono sempre dimenticata, assorbita com’ero nel passare da una serie all’altra per pensarci.
Soleil: eh, in tal caso puoi solo rimproverare te stessa. Mi spiace. Dove stai andando, non ti sei accorta di essere ancora in pigiama?
Kimberly: sto andando a scrivere la mia ultima serie: 1051 modi per morire. -cammina come uno zombie- Protagonista me stessa nella parte di me stessa mentre mi faccio male in ogni modo possibile così finalmente sono tutti contenti.
Soleil: ma che dici, sei andata fuori di testa?
Kimberly: metodo numero 1. L’impiccato con la doccia. Si riempie il sacchetto con l’acqua, lo si lega attorno al collo, e poi si tira la cordicella della doccia.
Soleil: ehi!!!
Non ci provare.
SPLASH!
Giurami che non lo farai mai più.
Kimberly: fare cosa? Ah, quello, sì tanto devo passare al metodo 2, ne ho millecinquantuno da fare…
Soleil: fermati. Oppure il prossimo a fare la doccia sarà il portatile, sono stata chiara!?
Kimberly: n-no, cioè, sì.
Soleil: menomale. Ora smettila di fare lo zombie e usiamo il cervello: chi conosciamo capace di riparare qualsiasi apparecchio informatico?
Kimberly: non starai pensando di dare il mio computer in mano a…Tu-Sai-Chi?
Soleil: invece sì, proprio colui che non può essere nominato.
ZEUS. -lo dicono insieme con rombo di tuono in sottofondo-
Ma non lo perderemo di vista un attimo, te lo prometto. Gli staremo con il fucile puntato addosso.
Megan VFC: così le due amanti si prepararono ad affrontare la loro personale discesa nei miasmi sulfurei dell’oltretomba.
*Oltretomba*
Kimberly: non pensavo intendessi letteralmente.
Soleil: shh, ti ho detto che ci serve l’effetto sorpresa: quel tipo ha occhi e orecchie dappertutto non so come faccia.
Kimberly: ewgh, cos’è questa puzza di cadavere e uova marce?
Soleil: non lo so e non lo vorrei mai dover scoprire. Tu vedi niente? Qui dentro è buio pesto ancora più che all’esterno.
Kimberly: se seguissimo la linea luminosa sul pavimento per orientarci? Sembra funzioni ancora.
Soleil: ottima idea, dovrebbe portarci alla cabina di pilotaggio.
Kimberly: ci credi che questo è lo stesso aereo sul quale eravamo saliti ormai episodi fa e mi sembra completamente diverso? Sembra veramente di stare all’inferno…Aiuto, qualcosa mi ha sfiorato la gamba!
Soleil: aspetta, te la rimuovo iOH NOOO. -getta inorridita un paio di mutande incrostate-
Kimberly: che è successo, era un serpente, vero?
Soleil: bll…era preferibile un serpente. Comunque non c’è più, l’importante è questo.
Kimberly: non ricordavo che l’aereo fosse così lungo, non è che stiamo girando in tondo?
Soleil: è un aereo, Kim.
Kimberly: ops, hai ragione. Quello vale per i labirinti.
Soleil: eccolo, lo vedi? E’ laggiù, sotto quella pila di lattine.
Kimberly: sei, sei sicura si tratti di lui e non è lo yeti? E’ molto più grosso di come lo ricordavo, e ieri ci sono stata tutto il giorno con Zeus.
ROOONF ZZZ BUUUUURP***
Soleil: la zaffata è arrivata fin qui. La riconosci?
Kimberly: eccome, ormai. Avremmo dovuto portarci le maschere da sub anche se io sentivo anche attraverso quella.
Soleil: allora facciamoci coraggio a vicenda, e cogliamolo di sorpresa così non avrà scampo: come ci ha detto Rose.
-le due si appollaiano sui due sedili più vicini alla cabina di comando sfruttandone le molle per essere addosso a Zeus con i fucili subacquei puntati sulla sua pancia, o almeno quello sarebbe il piano ma solo Soleil riesce nell’acrobazia laddove Kimberly finisce nella pila dei rifiuti ammassati-
Zeus: stavo sognando l’harem e, cos’è, è arrivata la colazione a letto?
Soleil: sì, a base di questo se non ti dài una regolata. -glielo punta all’altezza del doppiomento-
Zeus: e a che cosa devo la visitina? E’ la prima volta che vedo dei granchietti spingersi nella mia dimora. Quindi che cosa può fare il grande e potente Zeus per voi?
Kimberly: pulire, magari, ogni tanto!? Schifooo. Non lascerò mai più la mia stanza in disordine dopo questa esperienza. Come hai fatto a conciare un aereo intero come questo porcile si può sapere?
Zeus: era questo il quesito che volevate pormi?
Soleil: no, ovviamente. Concentrati, Kimberly. Devi essere tu a chiederglielo.
Kimberly: p-perché io?
Soleil: a chi appartiene il portatile?
Kimberly: giusto. -si schiarisce la voce, inginocchiandosi- O’ grande e potente Zeus!
Soleil: che fai? Non…
Zeus: lasciala fare. E’ uno spasso.
Kimberly: ti chiedo, ti scongiuro, ripara il mio computer. Senza la mia vita non ha più alcun senso! Eh, già.
Soleil: no, eh, non ricominciamo.
Kimberly: metodo 2: buttarsi giù da un aereo senza paracadute.
Soleil: …
Senti, glielo puoi aggiustare sì o no?
Zeus: dipende. Da cosa mi offrite in cambio.
Soleil: a malincuore, la cosa che ti interessa di più: voti per Rose.
Zeus: a-ah. Ma non mi basta.
Kimberly: come non ti basta!? Metodo 3: affogarsi nella latrina dell’aereo di Zeus.
Soleil: no, Kim, non farlo! -usa l’arpione per trattenerla- Gnn, che altro vuoi che facciamo? Sputa il rospo.
Zeus: fate in modo che lei non vinca l’immunità, e affare fatto.
Soleil: vuoi che la ostacoliamo durante la sfida insomma. -sospira- Va bene. Affare fatto. Faremo tutto il possibile, hai la mia parola.
Zeus: molto bene, lasciate pure qui: darò un’occhiata a questo gioiellino non appena ve ne sarete andate.
Soleil: eh, no, noi non ti lasciamo da solo. Abbiamo visto di cosa sei capace di fare con gli oggetti elettronici degli altri. Staremo qui a osservarti tutto il tempo perciò attento a quello che fai.
Zeus: quello che voglio cercare di farvi capire, care le mie caprette informatiche, è che potrebbero volerci ore così come cinque minuti. Dubito che la prospettiva di rimanere qui tutta la giornata vi sia allettante.
Soleil: allora rimarrò soltanto io, sono disposta a correre il rischio.
Kimberly: eh? No, no, non posso chiederti così tanto! Soleil, saresti davvero disposta a fare un simile sacrificio per *ME*?
Soleil: certo, ma tu vedi di vincere così mi dài una mano.
Kimberly: ti ringrazio, ma…da qui non mi muovo. E’ il mio computer e quindi devo starci io a sorvegliarlo! Non posso sempre chiedere a qualcun altro di fare le cose per me.
Soleil: ooh.
Zeus: se non la piantate giuro che vomito sulla tastiera. Qual è il problema: la password? Tipico. Vediamo di decrittarla.
Fiiiiù. Senti che astronave. Un Acer Predator Helios 300 con intel core 9, preso coi soldi del papy suppongo. Ecco perché non sei così interessata a vincere dopotutto, non ti serve quel milioncino in più o in meno.
Kimberly: ehm...In verità mi piacerebbe appunto diventare più indipendente. -arrossisce- Ammetto che i miei non mi hanno mai fatto mancare niente.
Soleil: sì, lo avevamo capito.
Kimberly: davvero?
Zeus: -se la ride sotto i baffi- tickle tickle tickle. Fu fu fu… -intanto che digita il prompt di comando si sfoglia una rivista pornografica con la mano libera- Non sapevo si potessero fare tutte queste cose con le piante, però, ora capisco l’ossessione di Mc Lean. Al prossimo ERP dovrei provarlo…
Kimberly: ma non guarda neanche cosa sta facendo?
Soleil: a quanto pare.
// Zeus: chi ha bisogno del desktop quando sei il Mozart del computer? //
-il “Mozart del computer” conclude la sua performance appoggiando il pacco sul tasto Invio, con lo schermo che diventa tutto nero per poi riempirsi di una lunga serie di cifre e caratteri incomprensibili-
Kimberly: gh!
Soleil: dopo dovrai lavare quella tastiera con il fuoco.
Zeus: eh, sì, ha un bel sistema di sicurezza il bastardo, ma con il mio tocco magico l’ho bypassato. Ed ecco qui l’ultima password inserita nella cronologia: ******
…S
…O
…L
…E
…I
…L
Cioè SOLEIL, aww. Che vomito. La mia parte l’ho fatta, vedete di fare la vostra.
Kimberly: “Soleil”?
Soleil: perché hai messo il mio nome, Kim, sono così tanto importante per te?
Kimberly: n-no, non ce l’ho messo, cioè s-sì, lo sei, ma…io…non ricordavo questa.
Soleil: si vede che hai la testa altrove in questo periodo. -le sorride amabilmente-
Kimberly: ma, ma io…ehm…potrei averlo fatto inconsapevolmente?
Soleil: che vuoi dire con “inconsapevolmente”? -la incalza-
Kimberly: come dire, forse stavo pensando a te ma ero sovrappensiero e così non ci ho fatto caso e mi sono modificata la password, forse. -arrossisce tutta-
Soleil: sei proprio incorreggibile. Hai visto che era una sciocchezza poi? E tu che ne stavi facendo una tragedia greca, sciocchina. -le arruffa la testa- Dai, andiamo a prepararci, tra poco sarà l’alba e non ci siamo ancora lavate.
Zeus: potete farlo pure qui davanti a me, ragazze, non mi offendo.
Soleil: non ti rispondo neanche.
Zeus: comunque se l’alba sta arrivando come dici, se l’è presa davvero comoda perché sono le 11:00 adesso.
Kimberly: e c’è ancora la superluna blu. Così l’avevi chiamata, giusto?
-escono-
Soleil: sì, ma non è possibile un fenomeno del genere. Che sta succedendo? Anche se fosse un’eclissi non si dovrebbe vedere la luna piena…
Megan VFC: per quanto si ostinasse a negarlo, Soleil non poteva che ammettere che avessi ragione.
-intanto proprio Megan in questo momento si trova sola sulla spiaggia a fissare il mare assorta nei pensieri-
Paula: come fanno a essere le 11 se il sole non è sorto ancora?! Oggi sono in ritardo sulla consueta nuotata mattutina! Così non va: se voglio rimettermi in forma devo rispettare una tabella oraria ben precisa. Essere il mio coach personale di me stessa. Oh? Ciaaao, qualcosa non va?
Megan: no, non è niente.
Paula: sicura? Sembri pensierosa.
Megan: volevo fare il bagno di mezzanotte con questa bellissima luna, ma la paura mi ha bloccata ancora una volta. Così sono qui da ore ferma.
Paula: strano, credevo avessi imparato a nuotare ieri. Forse hai solo preteso troppo? Nuotare di notte può fare paura a tutti all’inizio perché il mare è tutto buio ed escono fuori le creature degli abissi.
Megan: sì, ma ieri mi era piaciuto così tanto…Vorrei rivedere quello spettacolo magico di vita e di morte, anche solo una volta. Quelle luci erano meravigliose.
Paula: uhm… Posso nuotare io con te! Dimmi solo dove vuoi arrivare.
Megan: fin dove sono arrivata con Amber.
Paula: così in profondità? Okay, ma dovremo equipaggiarci per benino.
Megan: oltre all’immunità Shin mi ha detto di aver vinto l’attrezzatura da immersione, non è così?
Paula: sì, ma non pensavo di utilizzarla perché volevo allenarmi. Per questo non l’ho portata con me. Provvedo subito!
Megan: g-grazie.
-qualche minuto dopo entrambe si immergono equipaggiate di maschera e respiratore nuovi di zecca-
Paula: ci sei? Svuota la mente, mi raccomando. Nuotare dev’essere un atto di spensieratezza ma non d’incoscienza, quindi, occhio sempre a dove vai.
Megan: sì.
Paula: dove volevi andare allora? -Megan indica lo strapiombo sull’abisso- Oh, wow, così così così in profondità? Non l’avevo capito. Menomale che ho portato anche le torce. Click.
….°
…°.
…°.
Mi sa che siamo arrivate, sto toccando il fondale. Cosa volevi rivedere qui esattamente? Poi non l’ho capito.
Megan: un Vampyroteuthis infernalis, il calamaro vampiro gigante che ha cercato di aggredirmi. (n.d.r.: è una licenza d’autore, dal momento che il calamaro vampiro non è né gigantesco arrivando massimo a 30cm né pericoloso per l’uomo e neppure dotato di una sacca di inchiostro.)
Paula: esistono i calamari vampiri!? MGH.° -viene afferrata da un tentacolo che le ostruisce il respiratore- Mmmh!!! Mmmh!!!
Megan: non l’ho ancora mai detto a nessuno, ma io sono capace di comunicare con tutti gli animali come una vera strega. -l’inchiostro le ha fatto scendere di nuovo i capelli su entrambi gli occhi- E infatti questo costume l’ho vinto a un torneo scolastico di nuoto femminile tenutosi in Giappone.
Paula: t-tu eri la kohai della squadra giapponese di pallanuoto che ci ha battute? Adesso ti ho riconosciuta con quel taglio di capelli inquietante. “Meganekko Aokigarasumi, l’affondatrice”.
Megan: ero timida e inquietante, sì, il piccolo gremlin venuto dall’Irlanda come studentessa di scambio ma che sembrava uscita da un anime ecchi facendo girare la testa a tutti quando si metteva il costume da piscina.
Paula: ohh, ma perché mppfff!
Megan: non ho nulla contro di te, ma per i miei piani mi serviva toglierti di mezzo. Ti lascio tutta la scorta d’ossigeno necessaria per 6 ore, ti dovrebbero bastare. Qui non c’è altro da fare, ho già trovato quello che mi serviva.
Paula: °.°.° mmmh!! MMMMH!!!°.°.° -riesce a malapena a intravedere dalla fessura del seno della antica rivale agonistica un luccichio identico a quello che aveva visto la prima volta sott’acqua, prima che la visuale svanisca del tutto tra ali di pipistrello e una macchia nera d’inchiostro-
*Sfida*
Soleil: siamo sbarcati.
Kimberly: sono così nervosa, si sente che tremo tutta?
Soleil: ancora? Ma adesso è tutto risolto.
Kimberly: noo! Non per il computer, intendo, sai a che puntata siamo arrivati? L’UNDICESIMA. Undicesima. Ima.
Che fa rima con VITTIMA. Vittima. Ima.
Capisci?
Soleil: veramente no.
Kimberly: ma dove vivi, Sol? Fin dai tempi di TDPKT le undicesime puntate sono sempre state quelle a tema con i film dell’orrore! Infatti ho sempre odiato scriverle, non sono tagliata per questo genere.
Soleil: capisco. A maggior ragione, sapendolo in anticipo grazie a te che l’hai detto, Chris non dovrebbe riuscire a spaventarci. No? Sta’ calma insomma.
Rose: che ne pensi di questa Luna anomala? Potrebbe essere anch’essa un trucco per spaventarci?
Soleil: non lo so, non so cosa pensare. Non credo che Chris possa arrivare a causare un’eclissi a meno che non si tratti di un sole artificiale…
Kimberly: però questa è roba più da Chris di Pokèmon Tour, non c’è nemmeno Bryght come assistente, e non mi viene in mente nessun altro in grado di creare una cosa del genere per conto suo.
Chris VFC: CONCORRENTI, BENVENUTI FINALMENTE SULL’ISOLA DI MIRAKI UN TEMPO CONOSCIUTA ANCHE COME ANTAREAREA. UN LUOGO CARICO DI MISTERO E SANGUE VISTO CHE SI TENEVANO SACRIFICI UMANI.
Kimberly: glom. Ecco, lo sapevo.
Soleil: non farti ingannare.
Chris: in una prova di coraggio davanti ai loro dèi, i nativi intraprendevano un percorso tortuoso dalla Spiaggia delle Angurie fino al Monte del Tributo dove svolgevano il proprio sacrificio in onore del vulcano. Ed è a questo punto che entrate in gioco VOI.
Per prima cosa dovrete costruirvi il vostro pupazzo da sacrificio usando le angurie contrassegnate che troverete vicino al mare, poi dovrete agghindarlo con un amuleto composto da due mezzelune uguali che troverete lungo il percorso indicato dai tiki a mia immagine e somiglianza, e infine gettarlo nella conca vulcanica per ottenere in cambio l’immunità.
Gli amuleti componibili sono in tutto 6 su 7, quindi fatevi i vostri conti…e, vi ricordo, che ogni pezzo combacia solo con uno degli altri.
Soleil: dài, a parte il riferimento ai sacrifici umani, non mi sembra così horror la sfida.
Kimberly: sarà, ma è proprio quando Chris è così vago che mi dà più sui brividi.
*Spiaggia degli Anguriofaghi*
Soleil: eccoci. Dove stanno le angurie? Ah, sono in acqua. Dobbiamo pescarle quindi. -prende un bastone e ne infilza una, subito imitata da Kimberly e gli altri anche se non tutti ci riescono al primo colpo e c’è chi preferisce immergersi-
Kimberly: è come pescare i granchi, solo che questa volta ci sono riuscita anch’io! Guarda, Sol, ne ho presa una col tatuaggio al primo colpo.
Zeus: capirai, non si muovono, e comunque solito culo. -solo lui non ha pescato niente-
Kimberly: però quest’anguria è strana perché sembra abbia gli occhi.
Soleil: è il disegno.
Kimberly: sta sbattendo le palpebre e ora mi sta facendo l’occhiolino. Vedi? Waah, c’è qualcosa qui dentro che si sta aprendo!?
-anche da sotto l’anguria di Soleil qualcosa si muove, qualcosa di imponente che stava nascosto in agguato sotto il fondale, e che solleva l’enorme anguria sopra la testa, seguito a ruota da tanti altri esemplari che sbucano dalla sabbia e dalla riva come gli zombie nei film di Romero-
Zeus: cosa…sono…quelli?
Kimberly: sembrano tipo granchi del cocco ma molto più coriacei e arrabbiati e demoniaci ancora. -il paguro contenuto nella sua anguria le dà una pizzicata alla guancia- Auch!
Soleil: quelli hanno un solo nome scientifico: guai.
Rose: doppi guai! -lei che era tra quelli che si erano immersi viene aggredita per prima-
Soleil: via!
-ciascuno dei crostacei nerboruti scaglia un’anguria come proiettile verso di loro-
// Chris: si chiamano Klenchelon e sono la mascotte ufficiale dell’isola di Antarearea fin da tempi remoti. A loro confronto, i granchi del cocco gli sembreranno una carezza. Questi mostri sono capaci di aprire un’anguria di 15kg a metà, figurati la testa di un adolescente medio. Muahahahah! //
Kimberly: come si shtacca queshto cosho?
Soleil: liberatene subito prima che ti mangi la faccia.
Kimberly: no, vabbè, non esageriamo. Ha uno sguardo troppo carino per arrivare a tanto. -il granchio le si attacca alla fronte succhiando appena appena- Sembra un elmetto. Ahah, fa’ il solletico!
Soleil: se ti prende uno dei suoi “genitori” ti fa la festa invece.
-mentre parla assistono al massacro di Zeus troppo appesantito ormai per correre come un fulmine e rimasto raggiunto e schiacciato da uno dei cocomeri lanciati-
Megan: che creature sono? Non riesco, anf, a stabilire alcuna connessione con loro. -sta lottando strenuamente in acqua con lo strano gambero che sembra indossare una corazza e un elmo fatti con i semi dell’anguria- Come se non fossero granchi…insomma animali veri e propri. KKK! -con una chela viene afferrata per la gola e l’altra si stringe attorno a uno dei suoi seni, affondando sempre di più come in cerca della polpa zuccherina mentre la trascina a fondo con sè-
Kimberly: mi sa che quello l’ha scambiata proprio per una delle sue angurie…
Shin: peccato che lei sia soltanto mia. Giù le mani di dosso, lurido yokai! -lo trafigge assalendolo alla schiena con il bastone appuntito- Questi sono dei veri heikegani nella loro forma più pura, è incredibile, non ne avevo mai visti allo scoperto. Stai bene?
Megan: s-sì, più o meno. -ha il respiro affannoso-
Shin: bene, perché soltanto IO posso farti questo. -le strizza il seno e la bacia intensamente sotto la superficie dell’acqua-
Megan: m-mmmh! -nota qualcosa- Shin, sta’ attento! Anf, anf.
-l’esemplare di Klenchelon selvatico si è subito ripreso, spezzando il bastone tra le pieghe della sua insolita armatura, e schiaccia Shin con un colpo della coda possente-
// Chris: perché non li ho usati prima? Quante opportunità di divertimento sprecate. //
Shin: a noi due. Kyaaaah! -affronta il granchio a mani nude ma questa volta lo strapotere fisico dell’avversario prende il sopravvento: prende botte e basta- Questo heikegani, ptù, è molto diverso dal primo che ho affrontato. Molto più portato per la lotta. Ptù. Molto più, rgh, forte. Scappa con l’anguria finchè lo distraggo.
Megan: non posso lasciarti solo qui. Non posso.
Shin: scappa ho detto! Non sta più pensando all’anguria ma a me: non avrai un’altra occasione limpida come questa.
Megan: d-d’accordo. Sigh. Me ne vado.
Rose: gasp, anf, è stato terribile. -è in evidente stato confusionale- Almeno sono riuscita a recuperare questo! -tiene in mano un drone-cam per le riprese subacquee andato semidistrutto- Ho salvato l’ambiente ancora una volta.
Kimberly: sta per usare Ghigliottina, n-non posso guardare! Coprimi gli occhi, granchietto.
Soleil: glom.
Megan: Shin!
-la ragazza in blu strappa il drone di mano alla rosa, spacca sul ginocchio la scocca residua e versa nel cocomero l’acido che ne è fuoriuscito, lanciandolo più forte che può contro il mostro che esplode in una miriade di chicchi d’anguria-
Kimberly: wow!
Soleil: wow.
Shin: cos’è successo?
// Megan: l’acido nitrico HNO3 fuoriuscito dalle parti elettroniche ha reagito con l’alto contenuto di glicerolo normalmente presente nell’anguria, ho temuto di perdere Shin, e, in qualche modo, s-sono riuscita a creare una bomba alla nitroglicerina. Anf, anf, anf. //
Shin: non riesco a credere che di quell’heikegani ora non rimanga più che una poltiglia zuccherina. Sembrava invincibile con quella strana corazza. Sei stata eccezionale!
Megan: e-eccezionale? -arrossisce- Nessuno mi aveva mai definita così prima. Ho sempre fatto disastri in laboratorio con i miei esperimenti di alchimia.
Shin: non ti avevo già detto che lo sei?
Megan: no, al massimo Lorraine me l’aveva detto, ma tu non mi hai mai fatto complimenti. Non sei mai stato tipo da queste cose.
Shin: già, e tu avresti voluto?
Megan: diciamo che mi sarebbe piaciuto ma tu m-mi piaci per quello che sei e per come mi prendi.
Shin: ho capito. Colpa mia che non te l’ho mai chiesto. Il mio ennesimo atto di egoismo.
Megan: non fa’ niente! Ho bisogno di sentirmi coccolata ogni tanto, sì, ma adoro essere strizzata e strapazzata da te.
Shin: dovrei anche prendermi cura di te in modo più dolce ma non so proprio da che parte iniziare. -tira su col naso- Stai sanguinando.
Megan: dove? Ah, sì. Ho agito d’istinto senza pensarci. Con l’acqua di mare cicatrizzerà.
Shin: ti serve comunque una benda. -strappa un pezzo della sua solitamente avvolta attorno al torace e le fascia la gamba- Così dovresti sopravvivere e non perderne troppo. L’esercito degli Heike sta tornando dopo essersi ritirati al riparo dall’esplosione. Pronta a correre?
Megan: sì, e tu?
Shin: farò da esca ma non ti preoccupare: ci rivedremo. -le dà un semplice bacio sulla guancia e una carezza- Com’era così?
Megan: ehm, meglio. -ha il viso rosso come la polpa d’anguria- Fa’ attenzione.
-Megan e Shin corrono dunque in direzioni opposte, con Shin che si getta contro la schiera dei nemici e Megan che intraprende il sentiero per il vulcano carica di bucce d’anguria-
Zeus: quasi quasi ne approfitto per fottermi un altro paio d’angurie. -la segue- E magari anche due bei meloni già che ci sono.
Soleil: 5 piccole dovrebbero bastarmi per fare il pupazzo. In marcia!
Kimberly: beata te, avrei un problemino…Mi sento tutta appiccicosa adesso.
Soleil: per forza, è stato quel coso: ti ha ricoperta di polpa zuccherina dalla testa ai piedi. Ti avevo detto di sbarazzartene. Ferma o rischi di appiccicare anche me.
Kimberly: sì, ma come faccio adesso?
Soleil: uhm. Dividiamoci le angurie che ho preso, allora: farò un pupazzo anche per te. Ma poi non chiedermi più nient’altro, siamo comunque am…am…avversarie ormai. -arrossisce-
Kimberly: già, dovremmo comportarci come tali a meno che non ci consideriamo una mini-alleanza! Che ne dici?
Anzi, con Megan saremmo già in tre.
Soleil: dico che è meglio darsi una mossa. Siamo solo all’inizio ancora.
Rose: dovrei darmi una mossa anch’io. Quante mazzate che ho preso, e qui non è rimasto più nessuno. Fingermi morta ha funzionato però, mi ha evitato di fare la fine di Shin. Mi chiedo se quando un’anguria marcisce ci sia un posto specifico dove gli anguriofaghi le sotterrano per farne maturare delle altre: il meraviglioso ciclo della vita. Forse dove stanno le piante più giovani…Trovate! -ha trovato le carcasse in realtà- Ergh, okay, è proprio il ciclo della vita a 360°. Dovrei riuscire a ricavare quello che mi serve, basta tapparmi il naso.
// Rose: ricordo che da piccola, a scuola, andai a vedere il funzionamento di un impianto di riciclaggio, e l’odore era così acre che mi fece svenire: ma se mi fece turare il naso quella visita mi aprì anche gli occhi sull’importanza della tutela dell’ambiente. //
-è riuscita ad assemblare in pochi minuti un pupazzo sacrificale usando le angurie non ancora completamente marcite, dei bastoni, e del rattan per legare il tutto-
Rose: mi avanza ancora qualcosa però. Questo esoscheletro sarebbe un peccato andasse sprecato. -se lo indossa nonostante sia tutto appicicaticcio e maleodorante- Questo sì che è riciclare al 100%! E’ un’armatura più leggera di quanto pensassi ma, chissà, potrebbe tornarmi utile in un modo o nell’altro.
Chris: EURGGGH! Vedo che Rose ha deciso di portarsi avanti con il tema horror, indossando un cadavere. Neanche la mia figliastra Christine sarebbe arrivata a tanto.
*Sentiero dei Cacciatori di Teste*
Zeus: anf, pant, ma dove si è cacciata megatette? Come fa a essere più veloce di me con tutto quel peso che si trova in bella vista…A proposito, bel posticino, comunque. Mi ricorda l’oltretomba.
-ci sono teste rimpicciolite appese ai rami, ossa, punte di freccia e totem dall’aria poco raccomandabile-
Paula: ti ho preso, finalmente! -gli salta addosso schiacciandolo sotto il suo enorme peso- Non mi scappi più, micino.
Zeus: eh, dimmelo: sei andata totalmente fuori di testa.
Paula: oh, sei solo tu, Zeus. Credevo fosse quel gattino dal pelo blu che avevo visto.
Zeus: e ti pareva questa. Qual è il gatto che ti saresti persa?
Paula: non è mio, ecco, non l’ho mai visto prima d’ora. Pensaci: qualcuno ha abbandonato questo povero gattino!
Zeus: sì, ed è finito nel Triangolo delle Bermude. Pff. Ormai ti sei giocata quell’ultimo neurone che ti ritrovi, ma se non ti spiace, levati che ho da fare. Ti sei ingrassata?
Paula: io? Noo. Se mi sto rimettendo in forma giorno dopo giorno!
Zeus: ok, chissenefrega. Già che sei qui, fammelo un favore: passa avanti, voglio vedere che ti succede.
-non succede assolutamente niente-
Ah, non me l’aspettavo.
-passando lui, invece, le frecce sembrano prendere vita propria sollevandosi e scoccandosi da sole-
Che stregoneria è questa?
-cerca di farsi scudo con l’anguria ma si dimentica di coprire la parte più importante rimanendo così inchiodato per le palle alla parete- OH PORCO. -dai tiki si libera una potente fiammata-
Chris: angurie flambè, eheheh! Ottimo cocktail di frutta.
Kimberly: abbiamo recuperato terreno, evvai. Paula? Ma quando è arrivata qui? Giuro che non l’avevo vista all’andataaah! -fa un balzo all’indietro per lo spavento finendo addosso a Soleil-
Soleil: ahi, si può sapere che ti è preso, Kim?
Kimberly: s-s-scheletri, ossa, sangue dappertutto, Sol.
Soleil: è tutto finto. Ma come? Scrivi serie inventate e caschi nei trucchetti di Chris?
Kimberly: t-tu non li vedi come li sto vedendo io e allora non possono essere finti!
Soleil: io vedo solo che Zeus ci è quasi rimasto secco. Anzi, tolgo il quasi. Quindi, attenzione che è come quando siamo stati nel labirinto.
Kimberly: che per inciso non ho quasi praticamente giocato. Ah, Soleil, ehm, noi due adesso, come dire…
Soleil: sì, siamo più inseparabili che mai. Me ne sono accorta. -sono rimaste incollate a causa dello zucchero- Smettila di tremare come una foglia, mi farai attivare qualche altra trappola. -detto fatto- In cosa sono inciampata?
Kimberly: S-S-S-S-SOLEIL? Ci stanno venendo addosso. Guardaaa!
-le teste rimpicciolite cadono dagli alberi morti prendendo a vorticare a gruppi di sei come delle fruste che le colpiscono senza pietà-
Ahia! Ahhh! Aiuto! Mi stanno mordendo! Mi stanno mangiando viva come gli zombie!
Soleil: non dire fesserie, diciamo che ci stanno massacrando e basta! Noi e le angurie da sacrificare. Dobbiamo assolutamente trovare il modo di passare oltre o saremo fatte a pezzi e non avremo più nulla da portare fino al vulcano.
Kimberly: non credo esattamente in quest’ordine, ma d’accordo.
Soleil: quindi ho bisogno anche della tua collaborazione. L’unica è gettarci con tutto il corpo (di entrambe) oltre l’ostacolo.
Kimberly: perché non vai prima tu, ehm, lascia stare. Se è l’unica soluzione…
Soleil: tu come la scriveresti questa scena?
Kimberly: co-come la scriverei, aspetta, in che senso?
Soleil: al computer, a casa tua, che soluzione daresti alle due protagoniste per cavarsela in questa situazione? Non è quello che hai sempre sognato di fare? Non è per quello che ti trovi qui?
Kimberly: tu e io come protagonisti? Ma io sarei anche l’antagonista deus ex-machina degli eventi, cioè anche se ultimamente non sto combinando più granchè sotto quell’aspetto.
Soleil: chi l’ha detto che puoi interpretare un solo ruolo alla volta, anzi, a chi serve un ruolo quando si può essere semplicemente sé stessi? Me l’hai detto tu stessa, ricordatelo.
Kimberly: l’ho detto veramente? Quando? Ohh. D’accordo. Un attimo che mi arriva l’ispirazione.
Soleil: non starci troppo a pensare però.
Kimberly: mi dovrei immedesimare quindi in qualcuno di istintivo, dici? Come le Selvatiche! (Io le adoro per inciso.) Quando hanno fatto la ruota nella finale usando i loro corpi! Abbiamo pure la loro stessa differenza di stazza: la grande e la piccolina.
Soleil: ti è venuta un’idea?
Kimberly: sì, ma non so se saremo in grado di eseguirla, non sono mica Ketty.
Soleil: vuoi andartene di qui sì o no?
-si dispongono a palla rivolgendo le schiene all’esterno con le loro facce vicinissime invece in una posizione così rannicchiata da farle arrossire e far incrociare i loro respiri-
E’ una doppia capriola alla fine: prima la faccio io e poi ne fai un’altra tu per darci la spinta necessaria.
Kimberly: aiuto, io non so farla bene come te la capriola. Pessima idea che ho avuto.
Soleil: fa’ niente, l’importante è che passiamo attraverso quella specie di frullatore. Non è un esercizio di stile. Quando sei pronta buttati e ti seguo a ruota.
Kimberly: n-non voglio deluderti ancora. La verità è che sento le gambe che mi tremano tutte, e già a ginnastica sono sempre stata pessima. E…
Soleil: smack. -le dà un bacio sulle labbra- E tu non ci pensare.
// Kimberly: senza Soleil non ce l’avrei mai fatta: mi ha aiutato a superare il panico di quel momento mettendomi a mio agio come se mi conoscesse da sempre. Sapeva che pensare alla scrittura mi avrebbe fatto tornare in me.
Ancora una volta, mi ha saputa prendere e rassicurare come una sorella. Come più di una sorella anzi. Il bacio di ieri, quello di oggi…
Senza di lei non sarei proprio arrivata fin qui, ma prima o poi dovrò farne a meno. Dovrò eliminarla. Dovrò seguire la scaletta che mi ero fatta, no? Non posso portarla in finale, non se lo merita come personaggio. Troppo dipendente dalla sottoscritta.
…
Come persona, invece, tutto il contrario. Sono io quella dipendente da lei. . . E basta. //
Kim: aaaaaaah!
Soleil: guardami. Solo. Guarda me!
-si rotolano cercando di resistere con tutte le loro forze alla forza motrice e ai colpi ricevuti dalle teste chiodate, che puntualmente schizzano interiora davanti a una Kimberly che fa di tutto per non guardare né sentire nulla, trovando rassicurazione invece nella luce degli occhi e nelle morbide labbra della compagna-
Kimberly: anf, ehm, ce l’abbiamo fatta per davvero?!
Soleil: sì, rimettiamoci come…come eravamo prima. Guarda: uno dei totem è a forma di Chris. Scommetto che lì ci troveremo un pezzo dell’amuleto. -all’altezza del collo della statua c’è effettivamente una rientranza a forma di mezzaluna, ma è vuota-
Kimberly: oh, no, siamo arrivate tardi. Chi può averlo preso? Ah, già, c’era Paula. L’ho vista prima.
Soleil: maledizione. Comincia a scocciarmi quella.
Kimberly: forse lungo il sentiero ce ne saranno degli altri, anche perché se devono esserci dodici pezzi in totale piazzati in giro io suddividerei in quattro zone mettendo 3 pezzi in ciascuna.
Soleil: hai ragione tu.
Kimberly: sempre escluso che la spiaggia non fosse da considerare una zona a sé stante…
Soleil: a questo punto è meglio proseguire che piangere sul latte versato.
Rose: sapevo che questa corazza mi sarebbe tornata utile. -passa tranquillamente sia le frecce che le teste rimpicciolite che il fuoco grazie all’involucro di tipo Acqua/Lotta-
Zeus: groan. Ehilà?
Rose: chi
Zeus: che ne diresti di darmi una mano? Cough, cough. Bel costumino comunque, ti fa molto sadomaso con quella maschera.
Rose: che ti è successo? -si acciglia- E perché dovrei farlo?
Zeus: perché tu sei la buona e io il pezzo di merda, ma anche dalla merda si può riciclare mi pare. O no?
Rose: dipende, da te non si otterrà mai comunque nulla di buono. Ti auguro buona fortuna.
Zeus: aspetta 100% sicura? Potresti sempre riciclarmi come alleato.
Rose: certo. -fa’ una risata sarcastica- Ma io non sono quel tipo di persona, dovreti conoscermi ormai.
Zeus: lo so, lo so, ma non sei nemmeno la Dawn di turno mi pare. Non saresti ancora tra i piedi se lo fossi stata.
A me piacciono i caratteri difficili.
Rose: stai dicendo che se sono ancora qui lo devo anche a te?
Zeus: no, soprattutto a me. Da quando ho eliminato Grenda ho sempre avuto in mano il pallino del gioco: semplicemente decisi che ti avrei tenuta per ultima.
Rose: capisco.
Zeus: solo che adesso ho un bel problema, e non mi riferisco alle palle ridotte a un colabrodo, brodo poi scaldato alla fiamma, noo. Ci sono questi ex-Granchi in 4 vs 3. Ci possono far fuori tutti quando e come vogliono, e allora le mie priorità sono cambiate. Ci ho pensato, e se ti eliminassi ora io sarei il prossimo, o viceversa. Se eliminassimo una delle due amichette, invece, potremmo gustarci il finale della nostra rivalità in santa pace.
Ma è solo un pensiero il mio…
Vai pure e lasciami marcire qui se non ti servo a niente.
Rose: ti aiuto liberandoti, ma solo perché voglio una competizione alla pari a prescindere dall’odio personale.
Zeus: chapeau, mi inchino. Come fate voi inglesi con la vecchia bacucca.
Rose: è morta. Ora c’è il re.
Zeus: ah, sì, Mr. Bean III. Amen.
Rose: …ah, Zeus?
Zeus: sì?
Rose: non mi convincerai mai, è inutile che ci provi.
…
-andando avanti con la salita Soleil e Kimberly sono giunte nei pressi di un ponte sospeso ritrovando anche Megan rimasta incastrata nello spazio tra due assi, o meglio, ossi-
Kimberly: ah, ma sei qui anche tu! Pff. No, scusa, è che mi fa troppo ridere come sei rimasta appesa.
Megan: eh, senti da che pulpito.
Soleil: credevo ci fosse solo Paula davanti a noi.
Megan: beh, adesso c’è infatti. -sono le tette ad averle salvato la vita- Potete sorpassarmi ma state attente: sono ossa fragili e un minimo movimento sbagliato...
Kimberly: GLOM. V-Vuoi dire che tutto il ponte è fatto di ossa? Perfe-e-et-t-t-tto.
Soleil: non tremare. Non voglio scoprire cosa ci può essere sotto al ponte.
Megan: occhio a cosa c’è sopra anche…
Kimberly: in che senso sopraaa!
-sopra di loro sta uno stormo di pterodattili scheletrici-
Voglio tornare a casa. Riportami a casa…
Soleil: silenzio, tu non ci pensare, chiudi gli occhi e saremo subito dall’altra parte. Ma come ha fatto quell’altra a passare di già?
Kimberly: beh, a furia di stare coi gatti, forse ha imparato a sgattaiolare ah ah?
>Crack.
Soleil: è davvero fragile! E’ un attimo che si sbricioli l’intero ponte sotto ai nostri piedi.
Kimberly: t-t-torniamo indietro, ci sarà una scorciatoia nascosta da qualche parte. Ahah! F-F-Fidati di un’esperta in materia.
Megan: per questo avevo provato a fare una magia di teletrasporto ma non ha funzionato, allora ho provato con l’equilibrismo sulle corde di sostegno ma questo è il risultato che ho ottenuto invece.
Soleil: avrei potuto provarci anch’io se solo fossi stata da sola.
Kimberly: scusa.
Soleil: vorrà dire che andrò in punta di piedi un’asse per volta. . . Tu reggimi il pupazzo, per favore. Così mi aiuti anche tu.
Kimberly: o-okay. Rattle rattle.
Soleil: e non tremare-e-e. Ti prometto che non ti succederà niente finchè saremo unite.
Kimberly: noo, mai fare promesse del genere in un reality show o film dell’orrore! Come non lo sapevi!?
-gli pterodattili si agitano improvvisamente andando all’assalto in picchiata e facendo cadere a terra dei teschi umani-
Ahhhh!
Quindi erano loro i veri cacciatori di teste, è interessante come colpo di scena minore. Sono quelle chicche che- STRRRAP!
Soleiiil!
-in un lampo viene ghermita da un Aerodactyl e strappata via dalle braccia di Soleil che rimane così senza maglietta e senza l’amica-
Soleil: argh! -si copre con le angurie rimaste-
// Megan: strano che per una volta non sia toccato a me. Vero? -le scappa un sorriso di soddisfazione- //
Soleil: Kiiiim! No! Ridatemela.
Megan: ormai è andata persa per sempre.
Chris: e dopo Shin, anche Kim è rimasta vittima degli eventi. E ne rimasero così 4, anzi 5.
Soleil: -sospira mettendosi il pagurino in testa- devo andare avanti lo stesso con o senza di lei, questo mi devo ripetere, che lo faccio per entrambe. -si rimette a camminare lungo il ponte sentendosi improvvisamente sola e scoraggiata- Cosa mi prende? Vado più lenta di prima. Non ha senso. -e infatti va così lenta che Megan la supera-
Megan: scusa, ma qui siamo ognuno per sé e voi poco fa me l’avete confermato. -Soleil non ha nemmeno il coraggio di replicare- Stavolta ci sto riuscendo, allora Lorraine non ha perso del tutto tempo con me. Qualcosina l’ho imparato anch’io. Arrivata. Ecco un altro totem di Chris: questo lo prendo io dato che non l’ha fatto Paula.
Soleil: …grr. E così niente amuleto anche stavolta.
Megan: il sentiero prosegue, chissà magari sarai più fortunata. Ci vediamo più tardi -si gira coi capelli finiti sul viso, lasciando cadere il suo mantello dalle spalle- forse.
Soleil: (era un sorriso compiaciuto quello?) -scuote la testa cercando di riordinare le idee- Lo userò io questo, grazie.
-indossa la giacca rossa per coprirsi trovando qualcosa nella tasca- Una chiavetta USB? Kimberly. Ci penserò più tardi.
-la rimette via e prosegue finalmente anche lei-
Megan VFC: la trama era destinata a infittirsi sempre e sempre di più, senza pietà alcuna…
°.°.
°.°.
°.°.
-sta scrivendo un messaggio in bottiglia con l’inchiostro del calamaro-
Paula: “A mamma e papà lascio le medaglie, la bottega di nonno e tutti i mobili che ho fatto e non sono mai riuscita a vendere, ai mie gatti lascio…tutto il resto, casa compresa, e suddividendo i beni nel modo seguente: ad Alcibiade lascio i giocattoli con dentro l’erba gatta, ad Asterisco i giocattoli masticabili, a Berlinguer tutti i giochi dello sportello di sinistra dell’anta dell’armadio della camera da letto, a Brivido, che ha sempre freddo, il mio letto con termocoperta, a Chopin il pianoforte che gli è sempre piaciuto suonare, a Cinquantuno i pupazzetti a forma di alieno del Fan-club delle Peridotiti, a Darwin tutti gli alberi di frutta in giardino, a Domodossola il vocabolario per imparare il linguaggio umano e partecipare a Passaparola come ha sempre sognato, a Elettra il palco del teatrino delle marionette che avevo fatto, a Elicoda tutti i ventilatori, a Felix la ricetta per fare le scatolette, a Fabrizio gli occhiali…”
Ho già finito lo spazio. -sospira, lasciando andare il messaggio in superficie- Poveri micini, li ho delusi. E’ come se li avessi abbandonati a sé stessi. NOO! Chi li riporterà a casa? Devo liberarmi subito, non ci avevo pensato! Lasciami andare, mostro!
-il calamaro, risvegliato dal baccano, stringe ancora di più le ventose sulla ragazza che si agita come una dannata-
Anf, gh, kkk.
-un altro calamaro di passaggio, vedendo l’invitante preda, aggredisce il primo dal nulla dando vita a una mischia furibonda-
Uh? Oh, perfetto. Ci mancava solo un altro calamaro, argh! Sono così arrabbiata con quella Megan che se la rivedrò le darò un…pugno? -vede un braccio uscire da uno dei due cefalopodi e colpire a tradimento l’altro con un pugno ben assestato, mettendolo in fuga, spegnendo tutte le sue bioluminescenze per non farsi rivedere mai più- Questo però non l’avevo mai visto in nessun documentario.
Izzy: cucù, sorpresa! Te l’avevo detto che ci saremmo riviste. Non è stato facile trovare dove ti nascondevi, ma alla fine eccoci di nuovo faccia a faccia, Paula Gatti.
Paula: di nuovo tu, Izzy!
Izzy: ca-pi-tan-ka-le-i-do. Quante volte devo ripeterlo ancora? Dài, seguimi, ti riporto in superficie.
Paula: perché dovrei fidarmi? Avevi detto di volerti vendicare o sbaglio.
Izzy: è così, infatti, ma stavolta voglio affrontarci sulla terraferma. Niente trucchi, spade, navi volanti, ecc. Soltanto le mani, e i piedi, eccetera eccetera. Ecco, qui è perfetto. -traccia un quadrato sulla sabbia- La prima a uscire dalla linea è kaput, niente colpi proibiti.
Paula: non ho tempo adesso. Quindi grazie per avermi salvata, ma avrei una gara alla quale pensare…
Izzy: ho tracciato le linee con la polvere da sparo.
Paula: gulp.
Izzy: e posso dargli fuoco in qualsiasi momento. -mostra la scorta di rum nella fondina- Quindi cosa decidi di fare?
Paula: non mi lasci altra scelta. Uff. Fatti sotto. -rovescia Izzy su un fianco- Ricordo ancora qualcosa della lotta greco-romana.
Izzy: forte! Io invece mi sono specializzata in quella egizia. -sfodera una serie di calci e pugni nel suo “stile egiziano”-
Paula: ma non è una tecnica di lotta regolamentare, auch! Non so come contrastarla.
Izzy: esatto, non lo sai! Vinco io, vinco io. Calcio dello Scorpione delle Piramidi! -inciampa in una palla di pelo con la gamba d’appoggio finendo per mangiare la sabbia- Bleah. Cos’è questo retrogusto di caffè che sento in bocca? -Paula ne approfitta subito per immobilizzarla a terra con una presa ma lei le sguscia via rialzandosi per ricadere subito dopo scivolando su una specie di giocattolo di gomma- Ahia. Che sta succedendo? Ehi, fuori dai piedi, tutti quanti, state invadendo il ring!
Paula: miciniii! Temevo che non vi avrei rivisto mai più, invece siete venuti a salutarmi per primi. Sniff. Siete la cosa più importante della mia vita, più di una sciocca medaglia olimpica. Non mi pentirò mai della scelta e dei sacrifici che ho fatto per stare con voi.
Izzy: ma sono tutti davvero tuoi? Sei una gattara. Poi dicono a me che sono pazza se voglio portare un cammello in casa. Ti spiacerebbe tenere i tuoi gatti fuori dal mio ring!?
Paula: i gatti vanno e stanno dove vogliono, sono gli umani che devono adattarsi. Cos’è, non sei in grado di evitarli?
Izzy: ma se non so più dove mettere i piedi!
Paula: perché io sì, ho gli occhi anche dietro la testa. -fa una capriola all’indietro per evitare di pestarne uno e allo stesso tempo rifilarle un calcio in pieno stomaco-
Izzy: grr, allora visto che i gatti ti piacciono tanto ti farò assaggiare una mossa a tema: Giudizio di Basteeet! Oh? -ha pestato la coda a uno dei gatti- Ops.
Paula: hai pestato la codina a Iliade! Ora sono cavoli tuoi.
Izzy: perché?
Paula: se fosse stato maschio l’avrei chiamato Achille, ti dico soltanto questo.
-la gatta arancione dai riccioli biondi si fionda come una furia addosso a Izzy tirandola per i capelli e trascinandola all’indietro-
Izzy: ahi ahi toglimela di dosso, così non vale!
Paula: sei un pirata o una pappamolle?
Izzy: arr, un pirata ovviamente e ti faccio nera anche con una mano dietro alla schien-ah! Ma quanto è pesante questa gattaccia?
Paula: è una Maine Coon. Prova a tirarla su e giù dalla cuccia cinquantuno volte al giorno come faccio io e vedi che muscoli ti fai.
Izzy: non riesco più a stare dritta crick crack la schiena mi si sta piegando su sé stessa.
Paula: allora chiudiamo l’incontro qui. -la prende per le gambe e la ribalta fuori dall’altra parte del ring con un Rocket Launcher- Vittoria di nuovo!
Izzy: brava ma voglio la ri-rivincita e stavolta senza gatti. -si accorge che si sono rotte tutte le bottiglie molotov che aveva preparato- Oh oh. Magari facciamo la prossima volta.
Paula: sgattaioliamo via al riparo, micini, tutti con me!
KABOOOOOOOOOOM!
Wow. No, sta volando, Iliade, non puoi afferrarla uh uh uh. Non so se capisci.
Izzy: ahhhhh! Sto diventando peggio dei Migliori con questi voli nella stratosfera. Un giorno ci rivedremo, so dove abitiiii!
Paula: brrr. Cosa voleva dire con l’ultima frase? Ho perso così tanto tempo che stavo quasi per dimenticarmi: il reality show! Cosa devo fare? Dove saranno andati tutti quanti? Se non so nemmeno qual è la sfida come faccio a vincere? -un micio la tira alla gamba- Eh, che c’è? E’ già ora della pappa? -un altro si tira il collare con una zampa- Ti dà tanto fastidio? Aspetta, te lo allargo. Ahi! Ho preso la scossa? Ma Zeus mi aveva garantito che era un dispositivo non elettrificat…
Oh.
Ohh!
Quel figlio di (non davanti ai cuccioli, Paula, alcuni sono ancora troppo piccoli) dea incestuosa.
// Zeus: strano, mi fischiano le orecchie anche oggi… //
Posso rintracciarlo usando i collari col percorso inverso?
-sale sull’Oltretomba-
Non riesco a credere a quello che vi ha fatto, ma la pagherà cara. Ecco perché eravate così nervosi e aggressivi ultimamente, mi dispiace se sono stata così ingenua…
Occhio a dove mettete le zampe, questo è l’unico postaccio di tutta l’isola dove non ho mai voluto farvi entrare. E’ così sporco, e maleodorante. Uhm… Come funziona questo affare? Mi ricorda tanto un GPS. -uno dei gatti si mette a camminare, come fanno sempre, sulla tastiera- Henry! Quante volte ti ho detto che non si gioca con gli apparecchi elettronici? Tu sei veramente un…genio. -sul quadrante è apparso un puntino lampeggiante-
E’ apparsa una scritta. “Dispositivo madre localizzato.” E’ quella specie di orologio che ha sempre al polso lui ci scommetto! Trovato. Si trovano tutti all’isola di Miraki. Ma come ci arrivo senza un’imbarcazione?
…
L’ho già fatto volare una volta, ripeterò la spaghettificazione ancora (vedi episodio 5).
*Grotte dell’Ultimascelta*
Megan: qui dove finisce il sentiero, e si apre la breccia verso l’ignoto. Un grotta, tanti cunicoli: una sola scelta, migliaia di vittime. -abbassa la testa e ci si avventura all’interno venendo subito decapitata da una scure basculante dal soffitto- I-Io…l’ultima. -chiude gli occhi-
Soleil: ahhhh! Ma che è appena successo!? E’ tutta scena, lo so, non può essere V-VERO. -solleva e scuote il busto di Megan che le schizza ancora del sangue addosso- DOV’E’ IL TRUCCO??? C-CE NE DEVE ESSERE PER FORZA UNO. CHRIS NON PUO’ FARCI QUESTO VERAMENTE!
Chris: certo che posso, visto che siamo ormai classificati sotto la categoria “hentai” non vedo perché non soddisfare anche il pubblico “gore”. Ormai la mia concorrenza di riferimento sono gli Squid Games.
Soleil: c-cosa, ma allora anche Kimberly…? Anf, anf, anf. NO! Ne devo venire a capo e basta arrivando fino in fondo a questo stupido gioco. Stai solo giocando con la mia mente come fai sempre.
Chris: se stessi giocando, quella lama dovrebbe essere finta: prova a passarci un dito se ne hai il coraggio.
Soleil: manco ammazzata!
// Soleil: devo stare, anf, calma. Non so come, ma Chris ha scoperto la mia paura peggiore e mi sta massacrando la mente: prima le teste rimpicciolite e poi la ghigliottina. Tutta roba che ha a che fare con le decapitazioni. Io non l’avevo scritto da nessuna parte nel mio curriculum, chi gliel’ha detto? Chi gliel’ha detto che quando ero bambina e mi portarono al circo per la prima volta, quel genio del mago illusionista pensò bene di fare il numero della “testa staccata” davanti a centinaia di bambini?
Tutto torna.
Tranne una cosa.
Se quella ghigliottina era destinata a me, allora Megan non era stata prevista. . . E’ capitato e basta? //
-Soleil prende la metà di amuleto dal terzo totem e sceglie ad occhi chiusi un altro ingresso precipitando nel buio dal quale si sente solo un ululato-
Rose: questo ponte sembra troppo fragile per reggere troppo peso, meglio andare uno alla volta.
Zeus: dopo di te.
Rose: farò meglio anche a spogliarmi dell’armatura per sicurezza. E’ pesante.
Zeus: oh, sì.
Rose: mmmh. Mi si è appiccicata addosso, e così anche le angurie marcite. Impossibile levarmela adesso, non ci avevo pensato.
Zeus: sicura? Magari tirando viene via. Serve un po’ di forza virile.
Rose: è impossibile ti dico, ormai tutti i succhi dell’anguria si sono solidificati diventando tutt’uno col mio corpo e i vestiti.
Zeus: come una gelatina, capito. Evvai. Non rimane che aspettare che ti si sciolga completamente.
Rose: già…
Mettiti al riparo comunque: sento un rumore.
Zeus: io non sento niente. Sarà che le orecchie mi fischiano parecchio.
Rose: è un battito d’ali pesanti. Silenzio. Devo capire da dove viene.
Zeus: se sono uccelli verranno dall’alto, genio che non sei altro.
-lo stormo di pterodattili trapassa il ponte dal basso invece stavolta, dopo aver banchettato con Kimberly-
Rose: stavi dicendo!? Sono sicuramente attratti dalla nostra frutta oltre che dalla c-carne.
Zeus: mi hanno fatto cagare addosso, quindi al massimo gli posso offrire quella. Fanculo.
Rose: non è il momento di fare spirito. Sacrifichiamo una parte delle angurie, Zeus, sperando li distragga per permetterci di attraversare velocemente il ponte.
Zeus: buona idea quella del sacrificio di un sacrifico, ma si può migliorare: sacrificando te. No? -la spintona in avanti facendola cadere tra le ossa producendo un gran baccano- Cibo gratis inerme per minchioni paleolitici, offertissima: non fatevelo scappare!
Rose: argh, Zeus. Sei e sarai sempre il solito…rifiuto umanooo!
-gli Aerodactyl si fiondano addosso alla più succulenta delle due potenziali prede smembrandola in mille pezzettini-
Zeus: e ne vado totalmente fiero.
-tuttavia sta correndo così lento che gli Aerodactly ci mettono poco a raggiungere anche lui prima che arrivi dall’altra parte facendo il bis-
Indietro, state indietro, vi lancio la merda sul serio così l’ambra ve la potrete ficcare nella coprolite stavolta! AAAAH!
Rose: anf, il karma l’ha punito ancora una volta ma dubito gli servirà di lezione.
-è sopravvissuta rimanendo nuda e passando sotto al ponte aggrappandosi asse per asse con molta pazienza-
H-Ho dovuto rinunciare a tutto per salvarmi, ma adesso mi riprenderò qualcosina che mi appartiene.
Zeus: ehi molla l’osso, non puoi farmi questo! Quel pupazzo è il mio.
Rose: davvero? Non vedo il tuo nome scritto sopra.
Zeus: Roooose! Porca puttana! -viene trascinato in cielo ma un fulmine si abbatte dal nulla abbattendo al suolo il suo carnefice e spaventando tutti gli altri- Minchia, sono davvero un DIO. -in realtà è stato il suo AppleWatch a lanciare un impulso elettromagnetico dopo essere rimasto danneggiato una volta di troppo- Rose, dove ti sei nascosta? Ho qui un giocattolino ad hoc per le etère come te. Ti piacerà, vedrai. -la vede all’ultimo infilarsi in un cunicolo- Tu sei una ninfa e io Zeus: capiamoci. Dimenticati di Amber. Ok? Vengo a prenderti. . .
-la vera Rose è rimasta in realtà dietro di lui mimetizzata con gli alberi-
Rose: fiù, non mi ha notata. Cos’ha visto allora? -arrossisce per la vergogna- Ma quella sono io alle terme: era una trappola quindi! Una trappola per Zeus, così come gli scheletri messi apposta per Kimberly. Le nostre paure ci stanno venendo proiettate per materializzarsi davanti ai nostri occhi.
Quindi anche la mia.
Ma da che cosa?
-si sente un verso spaventoso che fa tremare tutto il terreno seguito da una zampa gigante che la fa volare dentro uno dei cunicoli-
Ora ricordo: dinosauriiiih! Ahio. Dove sarò finita? Dove mi volevano evidentemente. Splitch. Splotch. Cos’è questa sensazione sotto ai piedi? Non è acqua, troppo densa. E’ olio di pietra. Sono finita nella parte più remota del vulcano: ci sono pitture rupestri su tutte le pareti. -di nuovo quel verso che la fa scivolare dallo spavento impastandosi tutta- Puah, anf, pant. Devo andarmene di qui prima che fiutino il mio odore. -continua a scivolare in preda al panico sentendo il suono sempre più vicino- ORMAI SONO CRESCIUTA, NON MI FATE PIU’ PAURA, OHOHOHOH! MI BASTA TROVARE UN’ARMA, MI AVETE SENTITO?! -la sua voce rimbalza indietro nell’eco della grotta riportandola alla ragione-
No, non potete sentirmi. Perchè non è dei dinosauri in sè ciò di cui ho sempre avuto paura. . .ma di cosa sono diventati nel tempo.
-dal petrolio si sollevano improvvisamente arti, zampe e code che ritornano a ciò che erano in vita, ghermendo la ragazza gemente in una poltiglia dalla quale non può più fuggire-
Noooo!
-ma se Atene piange, Sparta di certo non ride visto che Zeus a sua volta si è trovato completamente nudo come un verme al termine di una rovinosa caduta tra rovi spinati, e terminata in una fonte vagamente tossica-
Zeus: rgh, ma perché ovunque vado in questo maledetto reality mi devo sempre trovare una spina su per il cu…looohhh! -gli arriva una scossa di medusa, l’intera area ne è infestata- Merda, merda, merda. Non di nuovo, alla larga dai miei orifizi. Non sono un cazzo di cetriolo di mare! Ora vi sistemo io. -lancia a sua volta una scossa che paralizza i celenterati sul posto- Ahahahahah! Inchinatevi davanti al padre degli dèi, miserabili gelatine. -esce dall’acqua camminando a testa alta e mento prominente- Venite a me anche voi, ninfe, tutte quante ai miei piedi. E tu? -a Rose- Credi di poter scappare ancora al tuo destino? Volente o nolente ti unirai al mio harem. Prendetela! Anzi, faccio da solo. -le scaglia una saetta alla schiena- Finalmente sei MIA. Girati, voglio gustarmi il tuo sguardo terrorizzzot.
C-Che succede? Non riesco più a muovermi! Il mio corpo…non reagisce più ai comandi? Si è come…spento?
“Zeus.exe ha smesso di funzionare.”
-ormai impotente, si vede Rose ridergli davanti beffarda dopo averlo pietrificato come Medusa, pronta a fare di lui ciò che vuole, mentre le ninfe si rivelano meduse a loro volta sotto al suo sguardo terrorizzato-
Ah…
C-C-Cosa avete intenzione di fare!? I-Io sono l’onnipotente Zeus!!! Non sfidate la mia collera. . .
-“Rose” lo piega al suolo con un piede mentre i tentacoli delle meduse iniziano a tirargli le gambe in direzioni opposte, e altre a infilarsi nei suoi orifizi tranne uno: quello riservato per LEI.-
Avete sentito quello che ho detto!?? Liberatemi! Lasciatemi andare subitoooaaahhh!
-LEI che lo penetra servendosi di una Chironex Fleckerii, detta anche medusa rosa, sodomizzandolo fino al cervello e infine rivelandosi nella sua vera forma di…Larry.- GGGAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAGH!
Chris: ah, un vero peccato si tratti solo di un ologramma o qualcosa del genere. Non è chiaro neanche a me. Non so cosa darei per riavere il vero Larry qui con me. Ma bando ai sentimentalismi, e continuiamo! Zeus è l’ennesima vittima che si aggiunge al tabellone. E guarda un po’: rimangono solo femmine in gara! Un’altra volta.
-la vera e autentica Rose nel frattempo sta per soccombere del tutto dopo una strenua lotta per la sopravvivenza, affogando nella marea nera che la sta avvolgendo e fondendo con arti, ali, e code fossili-
Rose: anf! Aiuto. Non capisco più se sono ancora me o una parte di…voi. Gh. Gasp. Ormai è tardi, mi sento diversa, mi sento. Non mi sento… Non mi sento più me stessa. Le mie ossa non sono più le mie. La mia aura stessa sta vacillando. Eppure devo stare calma.
Calma.
CALMA.
La meditazione mi salverà!
Ohm. . .
-inspira lasciando entrare il liquido nero nelle narici- Cough, cough!
Ohm. . . . .
Tutto ciò sta accadendo solo nella mia mente.
Non sta succedendo veramente.
E’ solo olio che mi sta scivolando addosso.
E’ tutto lì il paradosso.
Il petrolio mi ha sempre spaventata,
da piccola come da adulta,
perché rendeva le foglie annerite
e uccideva le tartarughe carine
ma questo reality mi ha ricordato
che l’unico vero mostro
da temere
sempre e solo
è la mente umana.
OHMMM…
-si placa, lasciandosi scivolare il liquido nero lungo tutta la pelle, senza più lottare per fermarlo, fino a quando questo cola via e l’illusione svanisce-
Ha funzionato. Fiù. E’ stato davvero orribile.
-vede un oggetto appeso a una stalattite dalla quale l’olio ha smesso di cadere, e lo raccoglie con un balzo-
Un mezzo amuleto, finalmente ne ho uno anch’io! Ora devo trovare l’altra metà.
Soleil: anf, anf, sarà questa l’uscita giusta?
Auuuuuuuuuuuuuuuuh!
Quel lupo mannaro mi sarà addosso a momenti, sono ancora viva per miracolo. Non sopravvivrò a un altro -il lupo-ombra con le vaghe fattezze di Shinkansen Kagemaru l’ha inseguita fino all’uscita- attacco. Ecco. Ahhh ahh! Bestiaccia, molla l’osso! E la gambaaa! -viene ritrascinata dentro- E tu non fai niente!? Spruzzagli qualcosa in faccia, che ne so, sei un Pokèmon o sbaglio? Come funziona, ti devo dire io come attaccare? Kimberly lo saprebbe di sicuro. Aaa mi arrangerò da sola! Tu mangi i semi dell’anguria quindi li sputacchi anche. Usa lo Sputasemi!
-il pagurino rimane inerte-
Niente, eh? Argh!
-si fa scudo frapponendo il sacrificando fra sé e le zanne della bestia, che già affondano nella buccia dura dei frutti sempre più vicine alla sua carne-
Sparasemi! Sputanguria! Maledizione. Devi sparare semi come una mitragliatrice, hai capito? Una mitragliata di semi. Una Semitraglia!
-il pokèmon finalmente recepisce il comando sputando una raffica di semi zuccherini sul muso del lupo mannaro, accecandolo- Auff, alleluja. Ora! Tornatene! Da dove sei! Venuto! -lo prende a calci e bastonate finchè non lascia andare la presa in un bagno di sangue- Non si muove più, anf, anf. -espira profondamente- Gli avevo visto qualcosa rimasto tra i denti, rischio? -gli apre la bocca estraendo un altro amuleto, diverso dal primo- Non combaciano. Però mi conviene portarlo con me lo stesso: così avrò doppia possibilità di assemblarne uno intero. -tira il fiato- Menomale che mi sto avvicinando alla vetta ormai. -improvvisamente qualcuno la colpisce dietro alla nuca mettendola KO-
…
-grazie alla spinta elastica e all’essere completamente vuoto, l’Oltretomba si libra in volo e precipita nei pressi della spiaggia dell’isola di Antarearea-Miraki gettando il panico in un primo momento nei locali, che corrono a nascondersi sottoterra lasciando solo gli esemplari più piccoli in avanscoperta-
Paula: micini, vi comunico che siamo arrivati! Menomale che le scialuppe di emergenza funzionavano ancora…
Ma che?
E questi granchietti con le angurie in testa cosa sono? Non ne ho mai visti in TV. Awww, ma che dooolciottiii!!! Mai quanto voi gattini, eheheh. Però sareste carinissimi se vi facessi dei costumi da anguria, lo ammetto, la sola idea di vedere delle angurie con le zampine di fuori così ora mi fa aaaaaaaaa! Avete ragione, devo concentrarmi. Il segnale di quel ehm dio impuro viene da lassù. La sfida quindi è andare avanti lungo il percorso fino alla montagna, ok. Detta così mi sembra troppo facile. Ci dev’essere sicuramente dell’altro che dobbiamo fare. Per esempio, per esempio…Scappareee!
-i Klenchelon appurata l’invasione del loro territorio, fuoriescono dalle loro tane attaccandola con lanci di anguria e allora lancia a sua volta un’anguria che viene però subito intercettata- Oh oh. Già che il lancio del peso non è mai stato il mio forte al decathlon. Via tutti! -si carica quanti più gatti possibile in braccio-
M-MICINI, cosa fate, non scappate con me!? Non leccate quei cosi pericolosi. Fuggite, vi copre mamma come può.
-gli altri gatti continuano a farsi gli affari propri leccando allegramente gli involucri dei crostacei senza che questi possano raggiungerli con le proprie chele mastodontiche, perché adatte ad afferrare solo grosse prede, finchè uno dei Klenchelon non finisce per sciogliersi con la saliva- Wow, vi piace proprio tanto l’anguria. Allora ecco cosa faremo: una “kittens vs watermelon” challenge! Farà un sacco di Mi Piace. Al mio segnale, scatenatevi : all’attaccooo!
-l’esercito a quattrozampe si getta così all’inseguimento di quello dei crostacei mietendo vittime tra i giganti a suon di mordicchiate e leccate, con Paula a fare altrettanto- Gnam argn gnom, ssssuuuuurp! Ptù, ptù. State attenti ai semini, mi raccomando. Ohh, i musini sporchi d’anguria sono troppo pucciosi!
-in breve si consuma una breve e propria mattanza sulla spiaggia con il succo d’anguria sparso dappertutto a colorare i musi dei gatti, i loro denti, le loro zampe di un color sangue tutt’altro che carino a vedersi a scapito degli occhioni che sfoggiano a Paula-
// Paula: era troppo troppo squisita questa anguria. Ci siamo fatti una mega scorpacciata oggi! Vero, cucciolini miei? //
Chris: scordatevi la decapitazione di prima, QUESTA sarà l’immagine di copertina dell’episodio per quanto è stata disturbante.
-uno dei gatti porta a bocca qualcosa per la sua padroncina-
Paula: per me? Ohh, che carino, sembra un amuleto magico. Potrei farci una splendida collanina se ne trovassi degli altri. Oh? Che bello, che bello, ne avete trovati degli altri! Siete i migliori micini dell’Universo. Smack, smack, smack!
Oh cielo, come siete diventati appiccicosi. Ci vorrà un beeel bagnetto collettivo stasera… -i gatti si dileguano all’istante prendendo ciascuno una direzione differente- Ehi! Beh, comunque non vi avrei esposto ad altri pericoli, preferisco rimaniate qui nei paraggi. Ma stasera ne riparliamo, intesi? -si avventura da sola lungo il sentiero-
// Ormai sono di casa nella giungla, e le trappole mi fanno un baffo. //
-attraversa la prima parte del sentiero in scioltezza evitando di attivare qualsiasi trappola grazie all’istinto acquisito, si porta dall’altra parte del ponte (ormai crollato) con la tecnica del salto in alto usando un semplice bastone, e mette in fuga gli pterodattili con un semplice ruggito-
Kimberly: wow, che rimonta! Potrebbe anche vincere lei, sai?
Shin: uhmmm…già.
// Kimberly: per la seconda volta di fila, assurdo. Aspetta, ma non doveva essere già più avanti? Non ci capisco più nulla di questa puntata, sono sincera. //
Soleil: che mal di testa. Ma chi è stato ad aggredirmi? -vede che manca qualcosa al suo pupazzo da sacrificio e monta su tutte le furie- Uno dei miei avversari. E’ chiaro! -alza poco lo sguardo da terra e scorge un gatto blu con gli amuleti al collo- PAULA. Vieni qui, tu! Quelli sono miei. Se ti prendo. Avanti, fatti acchiappare. E’ inutile che scappi.
Paula: attenta a non cadere nella lava, tu non hai il suo equilibrio!
Soleil: lava? Ben mi sta: ho agito senza riflettere fino in fondo su quello che stavo facendo.
*Vetta del Tributo*
-Soleil si ritrova catapultata così nel mezzo del lago vulcanico, circondata da getti di lava in ogni direzione, e tagliata dal percorso principale che porta all’antico altare dei sacrifici-
Paula: qui, micino, qui. Sei stato davvero bravo ad attirarla in trappola come ti avevo detto.
Soleil: un altro piano di Zeus?
Paula: no, no, tutta farina del mio sacco. -il gatto le si tuffa in seno, accucciandosi sprofondando tutto con solo la coda in fuori- Ehm, così non ci sarà nessuno a impedirmi di vincere un’altra medaglia.
Rose: ne sei sicura, amica mia?
Paula: dannazione, mi ero dimenticata di lei. Non deve avvicinarsi o capirà tutto. -raccoglie un pezzo di zolfo e glielo scaglia addosso generando una reazione esplosiva col petrolio-
Rose: ahhhhh!
Soleil: accidenti! E’ in piena furia agonistica ormai per arrivare a fare una cosa del genere.
Paula: guai a chi si pone tra me e il traguardo. Amici o nemici se non sono mici non fa alcuna differenza per me. -inizia la salita lungo le scale scoscese e pericolanti sospese sopra la lava- Devo fare attenzione, un solo errore e per entrambi sarà la fine. -prepara un altro pezzo di zolfo in mano intanto-
// Soleil: che rabbia che mi fanno quelli disposti a calpestare chiunque pur di vincere. Non posso permetterle di farla franca! //
Paula: sono già quasi arrivata, è stato fin troppo facile.
Soleil: sicura di non esserti dimenticata niente? Già che c’eri ti saresti potuta prendere anche questo. Tieni, è molto meglio del tuo! -le scaglia addosso il sacrificando colpendola con la parte finale del bastone infuocato che le apre la fronte in due come un melone facendogliela scoppiare- Gaaasp! Che ho fatto??? Non volevo arrivare a tanto.
Non solo non ho protetto Kim.
Sono diventata un’assassina.
Rose: è tutta finzione, Soleil, davvero non ci sei ancora arrivata? -sale velocemente la scalinata alla ricerca degli amuleti tra i resti della ragazza- Scomparsi. Come per magia. Fortuna che ci sono altri totem, che dovrebbero essere gli ultimi, ai lati dell’altare. Due mezzelune sono identiche: ho vinto! O meglio, avrei vinto io.
-il busto senza testa di Megan la spinge giù a tradimento!-
Megan: così alla fine te n’eri accorta lo stesso. Troppo tardi però. Mi sono vendicata finalmente.
Soleil: T-TU! C-C-Come fai a essere ancora viva dopo quello che ti è capitato?
Megan: per magia appunto. -sbuca la testa fuori dal maglione e prende il suo sacrificio già piazzato e nascosto dietro l’altare adornato e tutto- Poi ti spiego il trucco, ehm, adesso vado a vincere l’immunità se permetti.
// Confessionale //
Kimberly: aveva senso che fosse lei a vincere questa sfida, però non me l’aspettavo per come si erano messe le cose, wow. Wow.
Soleil: mi sento una deficiente ad esserci cascata.
-Megan compie tranquillamente il suo sacrificio gettandolo nel cratere in una nuvola di fumo nero e fiamme blu-
Chris: e l’immunità la vince Meeegaan!
Paula: oh, no, pensare che ero quasi arrivata al traguardo senza saperlo. E proprio lei doveva vincere?
Soleil: . . . come se non fosse stata tutta colpa tua.
Paula: perché, che ho fatto se ero via tutto il tempo?
Soleil: non ricordi di avermi colpita, quindi, talmente eri presa dal tuo furore agonistico?
Paula: ma no, che dici, se ero dietro di voi! Proprio per colpa di quella lì.
Megan: m-mia? Ma, ma…che ho fatto di male stavolta, ho solo vinto.
Kimberly: che c’entra Megan adesso?
Soleil: K-Kiiim! Sei ancora viva anche tu, allora. Fatti abbracciare!
Kimberly: Soleil, l’anguria, ti ricordo. Woah!
Soleil: ah, già. Chissenefrega, temevo di averti persa per sempre, e non me lo sarei mai perdonato.
Kimberly: awww. Così mi fai commuovere. Sto bene! -sono rimaste appiccicate di nuovo- L’avevo detto.
Chris: stop, stop, STOOOP! Non rovinatemi la scena sul più bello. E’ il momento di rivelarvi che cosa si nascondeva davvero dietro alla superluna: un proiettore olografico di illusioni solide!
Bryght: non è così che si chiama. Te l’ho già detto tante volte. -dalla luna si proietta il suo ologramma-
// Kimberly: c’era davvero Bryght Phoenix dietro a tutto questo? Io che avevo sparato il suo nome completamente a caso be like: O-O //
Bryght: il nome esatto è: simulatore subliminale del subconscio solido. Questa sfera cammuffata come il disco lunare è stata capace di catturare le immagini nel vostro subconscio, e in particolar modo era tarata per captare le vostre peggiori paure e fobie, dando loro una forma reale e tangibile per tutto il tempo necessario.
Soleil: brrr, atroce.
Bryght: l’ennesimo esperimento portato a termine con successo pieno. Scrib, scrib. Grazie alla vostra involontaria collaborazione ho raccolto migliaia di dati e errori sul funzionamento dei meccanismi della mente umana, e ancora una volta la variabile sono stati i sentimenti che hanno offuscato le capacità logiche e di giudizio di quasi tutti voi. -guarda Rose e poi Megan, concentrandosi su quest’ultima con lo sguardo gelido da farle venire mal di testa-
Megan: . . .
Bryght: torno in laboratorio a monitorare la biosfera, Mr. Mc Lean. Se ha bisogno dei miei servigi, sa dove trovarmi. -scompare così come è apparsa con tutto il satellite-
Shin: che hai, stai bene?
Megan: quindi non hai sentito nulla, ehm…Non è niente, solo un’emicrania. Sto meglio.
Soleil: biosfera? Un satellite artificiale? Allora che succede qui? Esigo un chiarimento.
Chris: avete appena conosciuto la dottoressa Phoenix, colei grazie al quale ho potuto realizzare tutto questo. Da brrrividi, vero? Ci tenevo a tenermi il meglio per il finale di oggi e chi più raccapricciante della scienziata. Torniamo all’isola principale: c’è una cerimonia che vi aspetta.
// Confessionale //
Kimberly: oh, wow, ogni volta che c’è Bryght dietro qualcosa…parte la paranoia degli headcanons. Sapere che c’è lei dietro al progetto di A Tutto Real51ty, e che Gaumika è tutta una sua creazione, ora mi porta a rivedere molti degli eventi più strani che sono accaduti qui sotto una luce completamente diversa. E’ proprio il caso di dirlo.
Megan: perché la voce nella mia testa ha urlato così forte quando ho incrociato il suo sguardo.
Zeus: solo una domanda: chi-CAZZO-era-QUELLA?
-più tardi tornati tutti agli alloggi dopo una lunga doccia-
Kimberly: quell’anguria non se ne andava più via. Adesso ci racconti finalmente tutto nei minimi particolari? Sono troppo curiosa di sentire. -prende appunti al PC-
Soleil: eh, anch’io. -per un momento posa lo sguardo preoccupata sul telescopio per poi distoglierlo subito tornando a squadrare la ragazza- Come ci sei riuscita?
Megan: non ho fatto nulla di che alla fine, ho solo messo in pratica i pochi trucchi di prestigio che ho imparato, come quello della testa mozzata.
Kimberly: alla faccia, sei migliorata tantissimo!
Megan: g-grazie. In realtà ho giocato molto sulla suggestione: quando Soleil mi ha vista decapitata non ha ragionato nemmeno per un istante sulla possibilità che non fossi io ma il pupazzo da tributo ad averci rimesso il capo. -l’altra storce il sopracciglio per la frustrazione- Me l’ero infilato sotto la maglietta pronta ad abbassare la testa al momento opportuno: quella che hai visto rotolare al suolo era una semplice anguria ma giocando sulla tua paura ti ho fatto credere fosse davvero la mia. Scusami, non ho resistito alla tentazione di provarci. Anche gli schizzi di sangue erano succo d’anguria, che è altrettanto viscoso come consistenza, quindi hai fatto praticamente il mio gioco quando ti sei macchiata tutta del mio “sangue”.
A quel punto l’autosuggestione era completa, e credendomi morta hai abbandonato lì il mio busto, così nessuno da quel momento ha badato più a me…e ho pensato di approfittarne e al fatto che avessi già trovato gli amuleti che mi servivano e dovessi arrivare solo in cima senza essere notata.
Kimberly: che piano diabolico, ma anche fantastico. Sono colpita.
Soleil: diabolico e basta.
Megan: a quel punto non ho fatto altro che seguirti mentre affrontavi la prova di coraggio destinata a me, poi sono uscita dalla grotta prima, e mi sono nascosta in attesa del momento giusto per colpire. Non ce l’hai con me, vero?
Soleil: ma no, figurati. Hai giocato le tue carte.
Kimberly: però non mi torna un dettaglio. Se avevi già tutto quello che serviva avresti potuto vincere molto prima degli altri, perché hai aspettato fino all’ultimo?
Megan: per far provare a Rose quello che aveva fatto provare a me nella sfida delle -si morde il labbro- tette. Sì, insomma. L’ho aspettata al varco per strapparle la vittoria all’ultimo istante.
Kimberly: oooh. D’accordo. A proposito kongratulazioni per la tua prima vittoria! -se la abbraccia tutta- Sono cooosì fiera della mia protagonista.
Megan: i-io? Sicura di volermi come protagonista? -arrossisce-
Kimberly: ma certo! Finalmente hai vinto tutta da sola, ti mancava solo questo per essere completa.
Soleil: . . .e con Paula?
Megan: mh.
Soleil: con Paula come hai fatto, quando l’avresti superata esattamente?
Megan: non, non ci ho fatto caso, veramente non l’ho nemmeno incrociata ora che ci penso.
Paula: ah, senti che bugiarda! Dopo quello che mi ha combinato. E non ha creduto nessuno alla mia storia! Tu almeno mi credi, Rosemary, *vero*? -fa gli occhioni da cucciola- Ci credi che mi ha bloccata sott’acqua per ore quel mostro!?
Rose: certo, certo…Anche perché me ne sono accorta subito che non eri tu quella.
Paula: davvero, e come l’hai capito? -Rose indica e si strizza le tette in modo inequivocabile, lei fa altrettanto e…capisce a sua volta-
Rose: non capisco perché se la sia presa con te però se il suo obiettivo ero io.
Paula: eravamo state rivali di nuoto, ma una sola volta! Capisci che non ha senso? Boh.
Rose: dunque ha anche mentito sul non sapere nuotare. -sospira- Non lo so, Paula, ora non riesco a ragionarci bene, scusa.
Paula: stai ancora pensando ad Ambry? Mi pento di averla votata anch’io ieri.
Rose: l’errore di fondo è stato mio.
Paula: psst, King, falle un po’ di fusa.
Rose: ahah, dai! Non serviva.
Paula: no, no, fidati che serve in questi casi. Il conforto di un dolce brontolio dopo una lunga giornata è la gioia più bella quando torno a casa.
Rose: ma se tu non esci mai.
-scoppiano a ridere entrambe di gusto-
Zeus: ah, eccoti qui. Dimmi una cosa: perché hai tolto tutti i collari ai gatti?
Paula: oh, sai com’è, hanno cambiato “religione”.
Zeus: non prendermi per il culo. -ne tira fuori uno distrutto- Li ho trovati tutti così a bordo del mio aereo che tu hai fatto precipitare in MARE.
Paula: ma è così. Le divinità pagane non gli interessano più. E neanche a me, pff. Ti saluto.
Zeus: merda. Aspetta, Paula, se è per quel piccolo problemino elettrico sappi che qualche scossettina fa solo bene ogni tanto, stimola i microcervelli di quei quattrozampe: non hai notato quanto sono diventati più intelligenti da quando sono qui? Anzi, ne dovresti portare uno anche tu.
Paula: vaffanculo.
Zeus: ok, me lo sono meritato. Non ti ho detto niente perché voleva essere una sorpresa, ma tant’è. Ormai mi hai scoperto, ma, ehi, i prossimi collari che farò saranno antiscossa promesso. Accordo trovato, siamo a posto. Amici mici, padrone e schiava come prima. Vota Soleil, stasera! Visto quanto sono buono? Non ti faccio votare nemmeno per Rose stavolta.
Paula: ah, d’accordo…Ma è l’ultima volta che ti aiuto, sappilo.
Zeus: sì, sì, poi vediamo.
*Cerimonia*
Chris: eccoci giunti al termine di una lunga giornata da incubo per tutti voi, e da sogno per: Megan, la vincitrice della puntata di oggi! Un bell’applauso.
Megan: grazie, grazie, ma, ma n-non c’è bisogno. Sto a posto così…davvero.
Shin: i miei festeggiamenti arriveranno più tardi, o’ mia diabolica onibaba, quando la terza luna della giornata si sarà levata in cielo. -le scorre la punta della katana lungo tutta la schiena-
Megan: anf!
Zeus: ma costruire un love hotel sull’isola quando?
Chris: uhm, magari per la stagione successiv… Fate finta che non ho detto niente, e andiamo avanti. Megan è immune, vi ricordo, e voterà per prima.
Megan: ah, non ero ancora pronta.
Chris: e ci vai lo stesso.
>>> Megan: -si trasforma completamente di espressione, apparendo sicura di sé senza che i suoi occhi siano visibili tra i capelli- tutto è andato secondo i piani. Forse qualcuno sospetta qualcosa ma con questa mossa truccherò il mazzo a mio favore una volta per tutte. -scrive il nome PAULA con una calligrafia sinistra- La resa dei conti è arrivata.
>>> Zeus: ero così sicuro di avere finalmente i voti necessari a sbarazzarmi di Rose, e invece quella tonta doveva scoprire proprio adesso dei gatti! Non ho più una cazzo di certezza che voti come le ho detto io. Vedi adesso come quella (Rose) mi fotte ancora e si salva.
>>> Paula: non potendo votare Megan il mio voto ovviamente va a quel bugiardo, manipolatore…aspetta vero che qui i gattini non possono entrare…figlio di una puttana maiala di Zapata!
>>> Rose: chissà quante cose sarebbero cambiate se avessi fatto questa scelta fin dall’inizio. -sospira e getta la bottiglia in pasto alla corrente- Forse Zeus non sarebbe nemmeno qui e ci saremmo ancora tutte e tre.
Chris: molto, molto, molto bene. La superluna reclama ancora sangue, reclama ancora un NOME. Muhuhahah ah ah! E finalmente ce l’ho qui. Il primo marshmallow va a…Shin. Il secondo a Kimberly. Stiamo andando in ordine di morti.
Zeus: quindi il terzo tocca a me. Sgancia.
Chris: eh eh! Ti piacerebbe ma è un troll: Rosemary.
Zeus: ****
Soleil: …
Chris: e Soleil.
Soleil: menomale.
Chris: rimane un’inedita bottom two: forse diremo finalmente addio al penultimo maschietto?
Zeus: lo vedi il dito?
Chris: o forse no……..L’ultimo marshmallow è tuo, Zapata.
Paula: che cosa?
Zeus: ah! Torna a casa, Lessie. O dovrei dire “Fessie”. Ho fatto bene a votarti, tanto non mi servivi più.
Paula: non posso credere che avete tutti quanti votato per me al posto suo! Avete cercato di sbarazzarvi di Zeus tutto il tempo, e ora che potevate non l’avete fatto? Cioè, ma ci fate o ci siete? Ipocriti.
Kimberly: Izzy non era stata così polemica.
Paula: eh?
Soleil: eri diventata una minaccia ormai, quando sei in forma fai paura e con quell’esercito di gatti che ti porti appresso diventeresti inarrestabile in finale. La tua vittoria di ieri e la tua rimonta di oggi lo dimostrano.
Rose: ho dovuto votarti anch’io, purtroppo, Paula. Mi dispiace ma non potevo tenerti ulteriormente in gara.
Paula: oh, capisco…Ma ci tenevo troppo ad arrivare sul podio. Sob. Micini, avete fatto le valigie? Andiamocene.
. . .
Ah, un’ultima cosa.
Non mi avete creduto quando vi ho detto di Megan, e lo capisco è così cucciola dall’esterno…Zapata è brutto sia dentro che fuori invece: perché si è servito dei miei mici tutto il tempo!
Zeus: chiamate la neuro.
Paula: ci spiava tutti attraverso i collari con telecamera nascosta che mi aveva dato, e ci registrava.
Zeus: quella che dici è fantascienza, su un’isola deserta poi te la raccomando.
Paula: ah sì? -si mette il collare superstite e fa partire una registrazione audio direttamente dal suo AppleWatch che restituisce forte e chiara la sua voce catturata attraverso il chip incorporato-
Zeus: no, aspetta! -scende in un lampo la peanut gallery- Paula, pant, ragioniamo, anf, non puoi, buurp, non puoi farmi que -si becca un pugno così forte che gli fa accartocciare la faccia fino al mento- fto.
Paula: zitto, palla di lardo. Questo è per aver fatto male al mio tesoro più prezioso. Prova, prova: “Hakuna Zapata.”
Zeus: Hakuna Zapata )))
Tutti: oooh!
Chris: Hakuna Zapatahahah! Meraviglioso.
Soleil: ecco come faceva a sapere sempre tutto.
Zeus: mmgh.
Paula: e con questo ho finito. Vi saluto.
Rose: aspetta! -corre ad abbracciarsela- Almeno tu, Paula, non avercela con me. Ti prego.
Paula: awww. Ma noo, tranquilla! -ricambia subito- In fondo sei stata la mia prima amica dopo tanto tempo.
// In quest’avventura ho riscoperto la vecchia me stessa, che si era assopita sul divano negli ultimi anni. Mi sono impigrita al calduccio delle pantofole e dei maglioni larghissimi durante tutta la pandemia, cullandomi della sola compagnia dei miei tesori, ai quali sarò sempre grata anche quando non ci saranno più. -si commuove al solo pensiero- Il più tardi possibile, spero, ma dovrò accettarlo. Scusate un momento. -si asciuga- Cosa stavo dicendo? La fiamma olimpica si è riaccesa dentro di me, e appena tornata a casa ci darò dentro più di prima per poter tornare in forma entro i prossimi giochi!
Ma…Soprattutto ho riscoperto la compagnia delle persone. Non sempre è stata un’esperienza positiva ma mi sono divertita anche grazie a loro: Amber, James, Rose e anche Zeus in fondo in fondo. Ora so che c’è vita oltre ai gatti…e ai followers. Arrivederciii! //
-i quarantaquattro gatti salgono in marcia uno alla volta sul razzo, con Chris che tiene il conto alla rovescia in base agli stessi-
Chris: 44, 43, 42…
Paula: avanti, marsch! “Quarantaquattro gatti in fila per 6 col resto di 2, marciavano compatti in fila per 6 col resto di 2…
Chris: piantala di cantare! Così mi fai perdere il countdown.
Rose: ih ih. Se non esistesse bisognerebbe inventarla quella ragazza…
Kimberly: di certo ha lasciato il suo zampino in questa stagione.
Paula: …coi baffi allineati in fila per 6 col resto di 2, le code dritte dritte in fila per sei col resto di dueee!
Chris: 1…
BOOOOM!
Ci avevate fatto caso? Il settimo posto è sempre quello riservato ai concorrenti più particolari.
Kimberly: io sì! Ho fatto tutta una teoria in merito.
Chris: stavo parlando al mio pubblico, e non mi impallare la telecamera. -Kimberly si fa umilmente da parte- Ecco la differenza tra un conduttore e una scrittrice di serie. La finale di stagione comincia a non essere più soltanto un miraggio, ma chi sarà ad arrivarci? Non lo so io, e non lo potete sapere voi, è per questo che continuerete a seguire A Tutto Real51ty L’Isola di Gaumika!
*FINE*
*Epilogo*
Kimberly: giornata tosta, quante cose sono successe oggi: il cameo di Bryght, Megan che vince, Paula che impazzisce e io seconda eliminata oggi, che figuraccia, eh? Ma domani andrà meglio, me lo sento. Yawn, anche stanotte sono troppo stanca per scrivere, vado a dormire. Notte-notte, Sol. Poi mi racconti che stelle hai visto, più tardi. Zzz.
Soleil: ok. Buonanotte, Kim, a domani. -aspetta che si sia completamente addormentata, e prende il portatile da sotto il letto- Non dovrei, ma, sono troppo curiosa di sapere cosa c’è qui dentro. Spero che la password non l’abbia cambiata. S.O.L.E.I.L. Sì, non l’ha fatto! La solita sbadata. Click.
…
…
…
Soleil: …quindi è questo che pensa davvero di me?
Kimberly: aaanf! Gasp! SOLEIL! Ho avuto un altro incubo, questa volta ti riguardava e… Non dovevi studiare le costellazioni stanotte? Il telescopio è ancora lì nell’angolino, strano. Ma perché il mio computer è acceso? Ma, Soleil! Senza nemmeno chiedermi il permesso? E’ come se fossi entrata nella mia stanza solo perché hai trovato la chiave, ma ti rendi conto?
Soleil: infatti l’ho usata una chiavetta. Colpa tua che sei così distratta da aver lasciato la stessa password! Non ci sarei entrata altrimenti…E’ questo che pensi davvero di me? -gira il monitor mostrando un documento aperto dalla chiavetta- Appunti che avevi cancellato dal computer ma che poi hai dimenticato qui.
Kimberly: ma se non le ho mai usate le chiavette perché le perdo, lo sai! Aspetta un attimo, vuoi dire che non è la prima volta che leggi nel mio computer? -Soleil gira lo sguardo dall’altra parte arrossendo- Quante?
Soleil: …
Kimberly: quante volte l’hai fatto, rispondi.
Soleil: quando eri sott’acqua, lo avevi dimenticato acceso, e per sbaglio mentre riordinavo ho sbirciato dentro.
Kimberly: “per sbaglio”? L’hai fatto di proposito! E cosa peggiore di tutte, dimmi che non ti sei spoilerata tutto in anticipo, tutto quello che avevo scritto per il merge! Come hai potuto farmi una cosa del genere!?
Soleil: ma ti ascolti quando parli? Sembra che tu stia parlando di un’opera di finzione, e forse io te l’ho rovinata con il mio personaggio piatto e monotono. Scusa tanto se sono così normale. Sono durata più del dovuto, vero? Non vedevi l’ora di sbarazzarti di me per concentrarti completamente sulla scrittura di Megan, la tua protagonista, visto quante volte hai pensato alla mia eliminazione!
Kimberly: vediamo…
Episodio 5: Soleil (death in the limelight?)
Episodio 6: Soleil (villain betrayal, mi prendo la sua statuetta?)
Episodio 7: Soleil (per non eliminare nessuno del trittico amoroso.)
Episodio 9: Soleil (merita davvero il merge, o magari eliminata col Chris Nero?)
Episodio 10: Soleil (è l’unica che non sta andando da nessuna parte.)
Episodio 11: Soleil (o Paula?)
Episodio 12: Soleil (altre idee???)
Non ricordavo l’ultima.
Soleil: l’ultima ce l’ho aggiunta io infatti. Non dovevo trovarlo io il Chris Nero, infatti l’ho sprecato, e non dovevo trovare il Chris d’Oro perché avrei sprecato anche quello secondo te o addirittura me l’avresti fatto sprecare tu!
Kimberly: aspetta, no, queste erano bozze, infatti le avevo accantonate tutte! E’ così che funziona con le serie inventate: non sai quanti doppioni degli stessi episodi conservo tuttora, quante versioni alternative, brutte copie…eeeh. E’ un lavoraccio.
Ma adesso la penso diversamente, giuro! E poi c’è stato quel bacio stupendo tra noi e quel massaggio alle terme che mi ha confusa anche di più e… Un momento, hai trovato davvero anche il Chris d’Oro, SEMPRE TU? Ma non può essere, è assurdo. Non era mai successo prima, che forza! Non ti rendi conto che hai stabilito un record assoluto?
Soleil: vedi che a te importa solo di quello, della tua preziosa serie? Non dei sentimenti delle persone.
Kimberly: non è vero! Dei tuoi mi è sempre importato.
Soleil: e quando lo avresti dimostrato? Aver cancellato i tuoi piani iniziali non cancella il fatto che mi consideri niente più che il tuo satellite. Sapevo che non eri degna della mia fiducia.
Kimberly: sì, m-me l’avevi già detto. Sniff!
Mi aveva fatto molto male sentirlo quindi non c’era bisogno di ripetermelo per la seconda volta. Sniff!
Allora perché hai voluto diventare più che una semplice amica se non ti sei mai fidata di me?
-si rimette a letto tutta singhiozzante mentre Megan osserva compiaciuta attraverso gli occhi di gatto-
Soleil: già, perché. -si tocca le labbra ancora umide- Lo vorrei sapere anch’io che cosa ci ho visto in te. -si corica a sua volta lasciandosi addormentare sotto la volta celeste con il cuore a pezzi e il riflesso delle stelle dei Gemelli che si spengono nei suoi occhi lacrimanti prima di chiudersi del tutto-
Megan VFC: continua nel prossimo capitolo. . .
Shin: stai rischiando molto, spero tu lo abbia messo in conto. -la sta aiutando a levarsi il doppio trucco di dosso e lavarsi meglio la ferita- Splash, splash.
Megan: sì. -sono anche apparsi degli strani simboli sulla sua pelle nuda- Grazie ancora per avermi prestato il tuo set da teatro.
Shin: ancora non sapevo l’uso che ne avresti fatto. Sei diabolica. Finora ti ho sempre supportata, ma quando arriveremo agli sgoccioli mch! mch! Non avrò pietà di nessuno, nemmeno di colei che amo, perché tu lo sappia in anticipo. Voglio vincere quel milione.
Megan: lo so, e tuttavia anch’io sono seriamente intenzionata a farlo. -gli si struscia contro lasciandosi cadere le ciocche bagnate tutte in avanti- Shinkansen Kagemaru III, ti ho appena lanciato la mia maledizione.
Shin: non mi fai paura, onibaba.
-giocano un po’ tra gli schizzi d’acqua stuzzicandosi a vicenda per poi tornare seri-
Comunque sei un’ottima attrice per come li hai ingannati tutti, dovresti provare il teatro kyogen quando vieni da me.
Megan: forse.
Shin: Il gatto, cos’è veramente?
Megan: Famiglio? L’hai notato. -si sposta i capelli da un occhio- Famiglio è esattamente ciò che dice il suo nome…un famiglio. Uno spirito del mio folklore europeo un po’ come i vostri yokai. Il primo e unico che mi è riuscito di evocare, e da allora è sempre stato al mio fianco ovunque me ne sia andata.
Shin: hai addomesticato uno spirito maligno? Sei davvero una strega molto potente, Megan di Sligeach.
Megan: non mi è riuscito invece di addomesticare il demone affamato della mia carne.
Shin: la carne è debole, e non riesco proprio a resistere con quelle striature che hai adesso. Osoreimasu sumimasen!
SPLASH!