Nel capitolo precedente della meravigliosa saga di Gaumika…
L’uragano Lester si è abbattuto sulle coste dell’isola di Gaumika con conseguenze devastanti sulla sanità mentale dei concorrenti! Si va da Axl Rosemary che ha reso i Delfini la sua nuova band da maltrattare e tiranneggiare a James “Harry” Parker che ha cavalcato il surf come una scopa prendendo un sacco di boe-lidi in faccia. Per non parlare del Kabuki e la maghetta, che sembrava avessero visto il diavolo in faccia: ma non ero io? A quanto sembra veste di rosso, fa’ il giro dell’universo, e porta guai al posto dei doni: non era Babbo Natale, era Lester Komby!
Tra una portata di spaghetti alieni e l’altra, la follia è servita: Nick, il concorrente più normale e anonimo di tutti, è quello che ha avuto l’eliminazione più fuori di testa alla fine. La rimpatriata in salsa Majedé lo ha mandato completamente ai pazzi, e di tutte le scelleratezze fatte la pù letale è stata dimenticarsi una certa chiavetta nelle tasche della giacca. Sul serio, amico, nemmeno DAVE era deragliato fino a tanto: mostrare le foto private di Grenda e le innominabili di Megan in diretta mondovisiva nello stesso episodio?! Mi avranno censurato questa puntata anche su Alfa Centauri.
Grazie a lui (e a Soleil) i Granchi hanno vinto la caccia nonostante ci fosse il divieto di caccia ai delfini…Ai delfini ma non ai concorrenti. Eh eh eh! La squadra di Amber si è dunque nuovamente arenata, ma in compenso Paula non dovrà più preoccuparsi dei suoi gatti. Ci pensa Zeus.
In questo 6° episodio i concorrenti impareranno a sviluppare il sesto senso: quello del masochismo. Di soprannaturale è rimasta infatti solo la mia depravazione su quest’isola. Shin quindi otterrà finalmente ciò che voleva? Spencer (ma chi è Spencer poi, quello con gli occhiali?) continuerà la sua selezione naturale dei Granchi? E domanda più importante di tutte: mi volete finalmente cominciare un triangolo amoroso sul quale possa speculare sì o no? Basta coi mixed messages, su.
Quante domande, ma chissà a quali di queste troveremo risposta in questo sesto capitolo di…
A TUTTO REAL51TY AREAREA 51!
Parte la sigla (https://www.youtube.com/watch?v=5t7cRGcMO8Y). In grafica da Atari 2600 si vede un aereo volare lungo il percorso tratteggiato sulla mappa fino al Triangolo delle Bermude dove viene abbattuto. Da esso scendono 16 puntini con focus particolare su un player femmina armato di paracadute…Che si rivela essere Grenda mentre sta giocando a un videogames finendo realmente per atterrare sul fondo dell’oceano. Nick schizza fuori controllo a cavallo di Zanna con Amber che invece si sta divertendo un mondo a fare sci d’acqua con la sua tavola da surf legata allo stesso squalo mutante, almeno finchè non si para davanti Rico immobile sul suo materassino a prendere il sole, costringendola a una deviazione che fa deragliare lo squalo mandandolo a sbattere contro il bungalow dove James si stava facendo la doccia!
La telecamera si sposta su Soleil, mentre sta scalando la Cascate del Dolore sorreggendo la fanfictioner Kimberly sulle spalle e soprattutto tirandosi dietro il rubicondo Mark che come il masso di Sisifo ricade sempre giù trascinando tutta la cordata. Travis e Spencer si stanno sfidando al consueto braccio di ferro ma Travis gli fa un RKO a tradimento mettendolo al tappeto per poi dare un pugno a una telecamera troppo vicina e spaccare tutto. Zeus prova a recuperare il drone danneggiato e ripararlo ma questo finisce per decollare via tirandoselo appresso con sé nel cielo improvvisamente pieno di fulmini.
Rosemary e il Kabuki stanno lottando per finta su un palcoscenico teatrale usando i diorama di un delfino e un granchio rispettivamente come in uno spettacolo tradizionale giapponese finendo però per scontrarsi a vicenda.
Lorraine il clown sta facendo il giocoliere con il cocco davanti ai granchi affamati che la prendono d’assalto, mentre Megan la maga sta per estrarre un coniglio dal cilindro…e invece si ritrova l’intero esercito di gatti di Paula addosso che fa a pezzi i suoi vestiti!
Solita ultima scena nella quale tutti si ritrovano con Chris davanti al falò, quando un raggio misterioso cattura Paula e se la porta via con tutti i suoi gatti tranne uno che atterra nello stupore generale in testa al seccatissimo conduttore.
*Prologo*
Kimberly: immobile, assorto, pietrificato. Chiuso nel suo silenzio il samurai se ne stava, contemplando la nuova alba con occhi vuoti.
Shin: …
Kimberly: non fare caso a me, sto solo descrivendo la scena, così è più d’effetto.
Shin: …
Kimberly: il suo sguardo, in realtà, posava soltanto su quella giacca appesa ad asciugare al vento. Nudo, come il suo sguardo. La tentazione violentava nuovamente la sua carne, ma la paura di provare di nuovo quella sensazione era ciò che lo tormentava davvero. Voleva, ma non riusciva a toccarla. E allora la sfiorò e basta, non sentendo nulla che un semplice tessuto di stoffa rossa.
Shin: …follia. -scuote la testa alzandosi di scatto-
Kimberly: appena infilato il braccio nella manica umidiccia, il polso prese a tremare, ma non era la stessa energia che aveva provato la prima volta, era la sua paura. Anche i demoni hanno demoni interiori a loro volta. Il kabuki aveva appena scoperto il suo: la paura della follia del genere umano. E collassò nella spirale di angoscia e paura, di nuovo, per un istante.
Shin: adesso BASTA! Questa non era neppure la giacca che ho indossato.
Kimberly: sì, scusa, scusa! Non dirò più nulla ma tu stai calmo, d’accordo? Ah ah ahem! Per oggi ho scritto abbastanza, vado a prendere una…boccata d’aria. -entrambi fissano con imbarazzo il tetto che non c’è più-
Megan: vai, vai.
Anche tu stai provando paura quindi. Io non sono più riuscita a dormire. Non ho fatto altro che pensare a ciò che ho visto e provato, e poi alle tue parole: onibaba vuol dire strega, giusto? Ci ho sempre pensato di poterlo essere, ma mai così. La voce che usciva dal mio corpo, non era mia. Vorrei capire di chi fosse.
Ti andrebbe, ecco, di aiutarmi a fare una cosa? E’ un…un esperimento. Un incantesimo riportato nel mio libro degli arcani.
Shin: fa’ vedere. Questo libro ce l’ho anch’io. Ma questa è la prima stampa originale. Come ne sei entrata in possesso?
Megan: è recente… L’ho preso durante una gita in Giappone.
Shin: c’è del muschio, slap, e sangue. Ad Ahokigara.
Megan: sì.
Shin: sei stata imprudente a spingerti nel “verde mare”. E’ un viaggio quasi sempre senza ritorno.
Megan: nel mio caso, era una fuga. Ma non importa. Era destino che trovassi questo libro.
Shin: da quale tipo di demoni stavi fuggendo?
Megan: quelli reali, che possono toccarti…Gli uomini.
Shin: ti hanno?
Megan: no, no! Mi stavano fissando e basta, nient’altro, ma non sapevo cosa mi stessero dicendo dietro, mi sono spaventata e rifugiata in un posto che mi facesse sentire il più lontano possibile dall’umanità.
Shin: non c’è umanità in quel luogo maledetto anche dagli oni. Giura che non lo farai mai più.
Megan: certo.
Allora, ti va di provare?
Shin: -si è rivestito con maglietta e un semplice paio di pantaloni- fa’ strada tu. Ti seguo.
Megan: niente kimono?
Shin: oggi no. Non sono più degno di vestire panni kabuki.
Megan: stai bene, comunque, anche così.
Shin: grazie.
Spencer: eccoli di nuovo. Questa volta non li perderò di vista un solo istante. Poco fa sembravano accennare a un rituale satanico: potrei essere il primo a documentarlo.
// Spencer: è scientificamente dimostrato il bisogno irrazionale dell’uomo di venerare un essere superiore a esso, è così che sono nate le religioni fin dai tempi ancestrali. Le sette sono il rovescio della medaglia: si venera l’essere inferiore moralmente per sentirsi meglio. Il demonio. Il “daimon” greco, termine con il quale nell’Antica Grecia si indicava la manifestazione divina, compresi gli dèi inferi. I rituali satanisti non a caso traggono origine da tutte quelle culture che in un “dio” non cercano soltanto qualità migliori dell’essere umano, bensì lo specchio delle proprie peggiori nel quale riflettersi. //
Spencer: le due specie si stanno dirigendo alle cascate, un territorio che già in passato ha offerto interazioni interessanti…Ma con l’altra ragazza strana. -rivolgendosi alla telecamera di un drone con tanto di microfono- Potremmo assistere a uno spettacolo più unico che raro.
-i due si sono fermati nei pressi della laguna-
Megan: mi servono ossa di pesci divorati dagli squali.
Shin: provvedo subito. -si immerge sul fondo-
Megan: chele di kanibozu.
Shin: ne ho avanzate un paio da ieri.
Megan: scheletro d’uomo.
Shin: ho conservato anche quello.
Megan: e alle conchiglie di paguro ho provveduto io stessa. E per finire, “un lembo di connessione” con lo spirito da evocare. Hai detto di avere strappato la giacca a Lester. Ne hai tenuto un pezzo?
Shin: soltanto questo. E’ sufficiente?
Megan: credo di sì. Se intinto nel liquido corporeo del suo proprietario, qualsiasi oggetto libera la follia al suo interno. -getta il brandello nel calderone, e poi la giacca rossa non originale- Ma è necessario un sacrificio perché la connessione sia completa, il corpo di una miko che faccia da tramite. Proveremo a usarmi da viva in questo caso, sperando che funzioni lo stesso. Se mi è bastata la sola vicinanza a Nick quando la indossava…
-si rovescia addosso la pozione magica arrossendo al solo pensiero di ciò che sta facendo davanti a lui-
Tu indossa la giacca e nient’altro. Ora prova ad avvicinarti a me, e a toccarmi: l’energia così suddivisa in due non dovrebbe farci soccombere alla follia.
Shin: d’accordo.
Megan: -tiene gli occhi chiusi- sta succedendo qualcosa?
Shin: no. Non sto provando alcuna sensazione sgradevole. E’ così che dovrebbe essere?
Megan: sì, ma, forse manca ancora qualcosa. Sento l’eco di una voce ma non mi esce nulla da dire.
Shin: hai detto che qualsiasi oggetto entrato in contatto con un kami può averne assunto l’essenza.
Megan: c’è scritto così, mi spiace sia stata solo una perdita di tempo.
Shin: e che il demone deve usare una giovane miko… -estrae la katana dal fodero e la fa scorrere di piatto sotto ai due lembi del costume da bagno facendoglielo scivolare lungo tutta la pelle bianca ed emaciata- prendendone possesso del corpo.
Megan: c-che stai facendo? Sh -
Shin: -lui la bacia intensamente per un intero minuto- l’ho sentita!
Megan: anf, anch’io. -sta piangendo-
Shin: la follia. Perché…stai piangendo?
Megan: perché ho sentito un’enorme tristezza e ansia assalirmi tutta d’un tratto, e non riesco a spiegarmela. Mi rimbomba.
Mi sento così sola. Così sola. Così sola. Così sola.
Shin: torna in te adesso. Non ne vale la pena! Non puoi soffrire così.
Megan: a-aspetta. Avvicinati di più con la giacca, abbracciami, fonditi tutt’uno col mio corpo ancora! Mi sei mancato, Lester.
Shin: anche tu mi sei mancata, Keane. -esce dalla trance e si stacca subito in preda all’orrore- Anf, anf, anf, basta, basta, svegliati. Svegliati!
Megan: Keane…Così si chiamava allora. -le batte forte il cuore- Quel lembo di stoffa che abbiamo usato, in realtà era servito per asciugare le sue lacrime chissà in quale momento.
Shin: abbiamo a che fare con forze che non siamo autorizzati a capire. A-Abbandoniamo l’esperimento qui, ti prego.
Megan: sì, ok. E’ stato incredibile, non ci crederà mai nessuno. Gli occhi mi bruciano ancora. E tu stai tremando ancora.
Shin: è il freddo.
Megan: ti amo. Ora la voce mi è finalmente uscita. -gli salta in braccio avvinghiandoglisi per restituirgli il bacio sulle labbra, subito dopo sostituite dalle loro lingue e infine i corpi premuti e liberi nelle carni mortali-
Shiiiiin? Oh Shiiiin? Sei quiiii?
Megan: l’eco della voce di Lorraine!
Shin: sta giù. Non deve vederci.
Lorraine: è inutile che giochiate a nascondino, non ci si può nascondere da un clown. Cucù! -sbuca dall’acqua- Gasp, ma siete nudi! Che sorpresa avete fatto a me!
Shin: no-non è come sembra…
Lorraine: ti aspettavo per il nostro appuntamento alle cascate e poi al trucco come al solito, e invece ti trovo qui con Megany. -mette il broncio ma è tutta una finta tornando subito sorridente- Stavate provando un numero di magia ma è finita male come al solito! Boom! Non ci voleva una scienziata a capirlo…bastava una dottoressa. Ah ah ah ah ah! Poti-poti! -strizza le tette dell’amica- Ahem, non ho resistito, scusa!
Megan: mgh non fa niente!
Lorraine: che bello non vederti imbarazzata come al solito! Significa che ti stai finalmente abituando alla perdita della dignità. -continua a massaggiarla- Requisito necessario nel mondo dello spettacolo, dico bene, Shin? So che i kabuki si fanno anche nudi… Mmmmh. Il mio dorayaki che fa fare oki-doki-doki-loki. -fa una voce da pervertita-
Shin: …ehm, cosa?
Lorraine: niente, nieeeheheheeente!
Megan: … -si scambia uno sguardo con l’altro-
Lorraine: ops! Quasi dimenticavo il vero motivo per il quale sono venuta qui. Mi hanno mandato gli altri per assicurarsi che non vi foste persi di nuovo, e riportarvi indietro per la sfida. Smack. -dà un bacino a Megan sulla guancia e un “boop” sulla katana di Shin- Boop. Andiamooo!
-uno dei gatti di Paula ha assistito a tutta la scena-
Zeus: clap, clap, clap. Capolavoro. -continua a sgranocchiare pop-corn ultrascaduti- Telemicio non poteva offrirmi una première migliore. Quale gatto è questo canale? Ah, Alcibiade. Un nome una garanzia. Doppia razione di cibo stasera.
L’uragano Lester si è abbattuto sulle coste dell’isola di Gaumika con conseguenze devastanti sulla sanità mentale dei concorrenti! Si va da Axl Rosemary che ha reso i Delfini la sua nuova band da maltrattare e tiranneggiare a James “Harry” Parker che ha cavalcato il surf come una scopa prendendo un sacco di boe-lidi in faccia. Per non parlare del Kabuki e la maghetta, che sembrava avessero visto il diavolo in faccia: ma non ero io? A quanto sembra veste di rosso, fa’ il giro dell’universo, e porta guai al posto dei doni: non era Babbo Natale, era Lester Komby!
Tra una portata di spaghetti alieni e l’altra, la follia è servita: Nick, il concorrente più normale e anonimo di tutti, è quello che ha avuto l’eliminazione più fuori di testa alla fine. La rimpatriata in salsa Majedé lo ha mandato completamente ai pazzi, e di tutte le scelleratezze fatte la pù letale è stata dimenticarsi una certa chiavetta nelle tasche della giacca. Sul serio, amico, nemmeno DAVE era deragliato fino a tanto: mostrare le foto private di Grenda e le innominabili di Megan in diretta mondovisiva nello stesso episodio?! Mi avranno censurato questa puntata anche su Alfa Centauri.
Grazie a lui (e a Soleil) i Granchi hanno vinto la caccia nonostante ci fosse il divieto di caccia ai delfini…Ai delfini ma non ai concorrenti. Eh eh eh! La squadra di Amber si è dunque nuovamente arenata, ma in compenso Paula non dovrà più preoccuparsi dei suoi gatti. Ci pensa Zeus.
In questo 6° episodio i concorrenti impareranno a sviluppare il sesto senso: quello del masochismo. Di soprannaturale è rimasta infatti solo la mia depravazione su quest’isola. Shin quindi otterrà finalmente ciò che voleva? Spencer (ma chi è Spencer poi, quello con gli occhiali?) continuerà la sua selezione naturale dei Granchi? E domanda più importante di tutte: mi volete finalmente cominciare un triangolo amoroso sul quale possa speculare sì o no? Basta coi mixed messages, su.
Quante domande, ma chissà a quali di queste troveremo risposta in questo sesto capitolo di…
A TUTTO REAL51TY AREAREA 51!
Parte la sigla (https://www.youtube.com/watch?v=5t7cRGcMO8Y). In grafica da Atari 2600 si vede un aereo volare lungo il percorso tratteggiato sulla mappa fino al Triangolo delle Bermude dove viene abbattuto. Da esso scendono 16 puntini con focus particolare su un player femmina armato di paracadute…Che si rivela essere Grenda mentre sta giocando a un videogames finendo realmente per atterrare sul fondo dell’oceano. Nick schizza fuori controllo a cavallo di Zanna con Amber che invece si sta divertendo un mondo a fare sci d’acqua con la sua tavola da surf legata allo stesso squalo mutante, almeno finchè non si para davanti Rico immobile sul suo materassino a prendere il sole, costringendola a una deviazione che fa deragliare lo squalo mandandolo a sbattere contro il bungalow dove James si stava facendo la doccia!
La telecamera si sposta su Soleil, mentre sta scalando la Cascate del Dolore sorreggendo la fanfictioner Kimberly sulle spalle e soprattutto tirandosi dietro il rubicondo Mark che come il masso di Sisifo ricade sempre giù trascinando tutta la cordata. Travis e Spencer si stanno sfidando al consueto braccio di ferro ma Travis gli fa un RKO a tradimento mettendolo al tappeto per poi dare un pugno a una telecamera troppo vicina e spaccare tutto. Zeus prova a recuperare il drone danneggiato e ripararlo ma questo finisce per decollare via tirandoselo appresso con sé nel cielo improvvisamente pieno di fulmini.
Rosemary e il Kabuki stanno lottando per finta su un palcoscenico teatrale usando i diorama di un delfino e un granchio rispettivamente come in uno spettacolo tradizionale giapponese finendo però per scontrarsi a vicenda.
Lorraine il clown sta facendo il giocoliere con il cocco davanti ai granchi affamati che la prendono d’assalto, mentre Megan la maga sta per estrarre un coniglio dal cilindro…e invece si ritrova l’intero esercito di gatti di Paula addosso che fa a pezzi i suoi vestiti!
Solita ultima scena nella quale tutti si ritrovano con Chris davanti al falò, quando un raggio misterioso cattura Paula e se la porta via con tutti i suoi gatti tranne uno che atterra nello stupore generale in testa al seccatissimo conduttore.
*Prologo*
Kimberly: immobile, assorto, pietrificato. Chiuso nel suo silenzio il samurai se ne stava, contemplando la nuova alba con occhi vuoti.
Shin: …
Kimberly: non fare caso a me, sto solo descrivendo la scena, così è più d’effetto.
Shin: …
Kimberly: il suo sguardo, in realtà, posava soltanto su quella giacca appesa ad asciugare al vento. Nudo, come il suo sguardo. La tentazione violentava nuovamente la sua carne, ma la paura di provare di nuovo quella sensazione era ciò che lo tormentava davvero. Voleva, ma non riusciva a toccarla. E allora la sfiorò e basta, non sentendo nulla che un semplice tessuto di stoffa rossa.
Shin: …follia. -scuote la testa alzandosi di scatto-
Kimberly: appena infilato il braccio nella manica umidiccia, il polso prese a tremare, ma non era la stessa energia che aveva provato la prima volta, era la sua paura. Anche i demoni hanno demoni interiori a loro volta. Il kabuki aveva appena scoperto il suo: la paura della follia del genere umano. E collassò nella spirale di angoscia e paura, di nuovo, per un istante.
Shin: adesso BASTA! Questa non era neppure la giacca che ho indossato.
Kimberly: sì, scusa, scusa! Non dirò più nulla ma tu stai calmo, d’accordo? Ah ah ahem! Per oggi ho scritto abbastanza, vado a prendere una…boccata d’aria. -entrambi fissano con imbarazzo il tetto che non c’è più-
Megan: vai, vai.
Anche tu stai provando paura quindi. Io non sono più riuscita a dormire. Non ho fatto altro che pensare a ciò che ho visto e provato, e poi alle tue parole: onibaba vuol dire strega, giusto? Ci ho sempre pensato di poterlo essere, ma mai così. La voce che usciva dal mio corpo, non era mia. Vorrei capire di chi fosse.
Ti andrebbe, ecco, di aiutarmi a fare una cosa? E’ un…un esperimento. Un incantesimo riportato nel mio libro degli arcani.
Shin: fa’ vedere. Questo libro ce l’ho anch’io. Ma questa è la prima stampa originale. Come ne sei entrata in possesso?
Megan: è recente… L’ho preso durante una gita in Giappone.
Shin: c’è del muschio, slap, e sangue. Ad Ahokigara.
Megan: sì.
Shin: sei stata imprudente a spingerti nel “verde mare”. E’ un viaggio quasi sempre senza ritorno.
Megan: nel mio caso, era una fuga. Ma non importa. Era destino che trovassi questo libro.
Shin: da quale tipo di demoni stavi fuggendo?
Megan: quelli reali, che possono toccarti…Gli uomini.
Shin: ti hanno?
Megan: no, no! Mi stavano fissando e basta, nient’altro, ma non sapevo cosa mi stessero dicendo dietro, mi sono spaventata e rifugiata in un posto che mi facesse sentire il più lontano possibile dall’umanità.
Shin: non c’è umanità in quel luogo maledetto anche dagli oni. Giura che non lo farai mai più.
Megan: certo.
Allora, ti va di provare?
Shin: -si è rivestito con maglietta e un semplice paio di pantaloni- fa’ strada tu. Ti seguo.
Megan: niente kimono?
Shin: oggi no. Non sono più degno di vestire panni kabuki.
Megan: stai bene, comunque, anche così.
Shin: grazie.
Spencer: eccoli di nuovo. Questa volta non li perderò di vista un solo istante. Poco fa sembravano accennare a un rituale satanico: potrei essere il primo a documentarlo.
// Spencer: è scientificamente dimostrato il bisogno irrazionale dell’uomo di venerare un essere superiore a esso, è così che sono nate le religioni fin dai tempi ancestrali. Le sette sono il rovescio della medaglia: si venera l’essere inferiore moralmente per sentirsi meglio. Il demonio. Il “daimon” greco, termine con il quale nell’Antica Grecia si indicava la manifestazione divina, compresi gli dèi inferi. I rituali satanisti non a caso traggono origine da tutte quelle culture che in un “dio” non cercano soltanto qualità migliori dell’essere umano, bensì lo specchio delle proprie peggiori nel quale riflettersi. //
Spencer: le due specie si stanno dirigendo alle cascate, un territorio che già in passato ha offerto interazioni interessanti…Ma con l’altra ragazza strana. -rivolgendosi alla telecamera di un drone con tanto di microfono- Potremmo assistere a uno spettacolo più unico che raro.
-i due si sono fermati nei pressi della laguna-
Megan: mi servono ossa di pesci divorati dagli squali.
Shin: provvedo subito. -si immerge sul fondo-
Megan: chele di kanibozu.
Shin: ne ho avanzate un paio da ieri.
Megan: scheletro d’uomo.
Shin: ho conservato anche quello.
Megan: e alle conchiglie di paguro ho provveduto io stessa. E per finire, “un lembo di connessione” con lo spirito da evocare. Hai detto di avere strappato la giacca a Lester. Ne hai tenuto un pezzo?
Shin: soltanto questo. E’ sufficiente?
Megan: credo di sì. Se intinto nel liquido corporeo del suo proprietario, qualsiasi oggetto libera la follia al suo interno. -getta il brandello nel calderone, e poi la giacca rossa non originale- Ma è necessario un sacrificio perché la connessione sia completa, il corpo di una miko che faccia da tramite. Proveremo a usarmi da viva in questo caso, sperando che funzioni lo stesso. Se mi è bastata la sola vicinanza a Nick quando la indossava…
-si rovescia addosso la pozione magica arrossendo al solo pensiero di ciò che sta facendo davanti a lui-
Tu indossa la giacca e nient’altro. Ora prova ad avvicinarti a me, e a toccarmi: l’energia così suddivisa in due non dovrebbe farci soccombere alla follia.
Shin: d’accordo.
Megan: -tiene gli occhi chiusi- sta succedendo qualcosa?
Shin: no. Non sto provando alcuna sensazione sgradevole. E’ così che dovrebbe essere?
Megan: sì, ma, forse manca ancora qualcosa. Sento l’eco di una voce ma non mi esce nulla da dire.
Shin: hai detto che qualsiasi oggetto entrato in contatto con un kami può averne assunto l’essenza.
Megan: c’è scritto così, mi spiace sia stata solo una perdita di tempo.
Shin: e che il demone deve usare una giovane miko… -estrae la katana dal fodero e la fa scorrere di piatto sotto ai due lembi del costume da bagno facendoglielo scivolare lungo tutta la pelle bianca ed emaciata- prendendone possesso del corpo.
Megan: c-che stai facendo? Sh -
Shin: -lui la bacia intensamente per un intero minuto- l’ho sentita!
Megan: anf, anch’io. -sta piangendo-
Shin: la follia. Perché…stai piangendo?
Megan: perché ho sentito un’enorme tristezza e ansia assalirmi tutta d’un tratto, e non riesco a spiegarmela. Mi rimbomba.
Mi sento così sola. Così sola. Così sola. Così sola.
Shin: torna in te adesso. Non ne vale la pena! Non puoi soffrire così.
Megan: a-aspetta. Avvicinati di più con la giacca, abbracciami, fonditi tutt’uno col mio corpo ancora! Mi sei mancato, Lester.
Shin: anche tu mi sei mancata, Keane. -esce dalla trance e si stacca subito in preda all’orrore- Anf, anf, anf, basta, basta, svegliati. Svegliati!
Megan: Keane…Così si chiamava allora. -le batte forte il cuore- Quel lembo di stoffa che abbiamo usato, in realtà era servito per asciugare le sue lacrime chissà in quale momento.
Shin: abbiamo a che fare con forze che non siamo autorizzati a capire. A-Abbandoniamo l’esperimento qui, ti prego.
Megan: sì, ok. E’ stato incredibile, non ci crederà mai nessuno. Gli occhi mi bruciano ancora. E tu stai tremando ancora.
Shin: è il freddo.
Megan: ti amo. Ora la voce mi è finalmente uscita. -gli salta in braccio avvinghiandoglisi per restituirgli il bacio sulle labbra, subito dopo sostituite dalle loro lingue e infine i corpi premuti e liberi nelle carni mortali-
Shiiiiin? Oh Shiiiin? Sei quiiii?
Megan: l’eco della voce di Lorraine!
Shin: sta giù. Non deve vederci.
Lorraine: è inutile che giochiate a nascondino, non ci si può nascondere da un clown. Cucù! -sbuca dall’acqua- Gasp, ma siete nudi! Che sorpresa avete fatto a me!
Shin: no-non è come sembra…
Lorraine: ti aspettavo per il nostro appuntamento alle cascate e poi al trucco come al solito, e invece ti trovo qui con Megany. -mette il broncio ma è tutta una finta tornando subito sorridente- Stavate provando un numero di magia ma è finita male come al solito! Boom! Non ci voleva una scienziata a capirlo…bastava una dottoressa. Ah ah ah ah ah! Poti-poti! -strizza le tette dell’amica- Ahem, non ho resistito, scusa!
Megan: mgh non fa niente!
Lorraine: che bello non vederti imbarazzata come al solito! Significa che ti stai finalmente abituando alla perdita della dignità. -continua a massaggiarla- Requisito necessario nel mondo dello spettacolo, dico bene, Shin? So che i kabuki si fanno anche nudi… Mmmmh. Il mio dorayaki che fa fare oki-doki-doki-loki. -fa una voce da pervertita-
Shin: …ehm, cosa?
Lorraine: niente, nieeeheheheeente!
Megan: … -si scambia uno sguardo con l’altro-
Lorraine: ops! Quasi dimenticavo il vero motivo per il quale sono venuta qui. Mi hanno mandato gli altri per assicurarsi che non vi foste persi di nuovo, e riportarvi indietro per la sfida. Smack. -dà un bacino a Megan sulla guancia e un “boop” sulla katana di Shin- Boop. Andiamooo!
-uno dei gatti di Paula ha assistito a tutta la scena-
Zeus: clap, clap, clap. Capolavoro. -continua a sgranocchiare pop-corn ultrascaduti- Telemicio non poteva offrirmi una première migliore. Quale gatto è questo canale? Ah, Alcibiade. Un nome una garanzia. Doppia razione di cibo stasera.
*Sfida*
Chris: ci troviamo sull’isola U’ka, dalla sua caratteristica forma a U. Quest’isola è un labirinto di cunicoli naturali che abbracciano tutto il cenote al centro, un tempo la conca di un vulcano.
Paula: oddio ma io ci sono già stata.
Rose: com’è possibile che ti sia spinta così in là? Abbiamo attraversato il mare per arrivarci…
Paula: credo, forse non era questa.
Amber: beh, cerca di non perderti di nuovo, Paula. Al terzo strike vai fuori, te lo dico subito.
// Confessionale //
Chris: a questo punto dopo cinque puntate (e lettere continue dei telespettatori) credo sia arrivato il momento di mostrare la mappa dell’arcipelago di Ga’u’mi’ka al gran completo.
Quella che vedete sempre, è l’isola di Gaumika che dà anche il nome all’arcipelago: è qui che si trovano i bungalow dei concorrenti e il mio rifugio privato, e si sono svolti gli eventi principali in luoghi iconici come le Cascate del Dolore, la giungla degli scheletri aerei, e la Spiaggia degli SOS dove si tengono tutte le cerimonie del Razzo della Vergogna.
U’ka è l’isola dove effettivamente era finita la gattara, ma non chiedetemi né come è successo, né come è tornata poi indietro a differenza della tigre che avevo comprato e poi smarrito. Forse questo avvantaggierà i Delfini, ma la cosa non mi tange: la vita è fatta di ingiustizie, figurati il reality show.
Mi’ra, Mi’ka o Mi’raki (non ricordo mai il nome esatto e onestamente non me ne frega) è questa isoletta che vedete qui in alto a destra, e non l’abbiamo ancora mai toccata. E’ ancora TOP SECRET.
Infine in basso a destra c’è l’isolotto vulcanico Kappa o Ka’’a (- kahaaah) che i nostri concorrenti hanno imparato a conoscere e apprezzare nelle sue bellezze di sole, sabbia, e magma che ha da offrire questa perla nera nel nulla in occasione della Abbronzaturance Run. Se ve la siete persa, mi raccomando, recuperatevela, dopotutto è ancora la mia puntata preferita. Blink!
Chris: “Il Labirinto dei Sensi”: per superare questo labirinto dovrete usare tutti e cinque i vostri sensi, soltanto che a ciascuno di voi ne sarà lasciato soltanto uno. -parte la protesta dei Delfini-
Amber: e loro che ne hanno uno in più allora, che fa? Il sesto senso?
Chris: una specie. A proposito, Granchi, decidete subito chi di voi sarà il sesto incomodo. Avete 51 secondi a partire da…ora!
Kimberly: scelgo me stessa.
Soleil: cosa? Non ne abbiamo neanche discusso per mezzo secondo.
// Kimberly: ho tutto negli appunti presi sui miei compagni di squadra:
-Soleil ha ottima vista per i particolari (sempre che non rimanga senza lenti a contatto);
-Spencer ha dimostrato di avere un fiuto formidabile;
-Shin ha un palato straordinario: capisce le cose solo assaggiandole;
-Lorraine adora toccare le cose, quindi il senso del tatto non le manca;
-Megan sentiva una vecchia radio a kilometri di distanza, nella giungla, ed escludendo poteri medianici la conclusione è che ha un udito micidiale. //
Chris: quindi sarà Kimberly il sesto senso dei Granchi. Un ruolo cruciale.
Amber: e per noi chi lo dovrebbe fare: Zanna?!
Chris: bingo! Proprio a lui stavo pensando. A qualcosa vi dovrà servire ogni tanto quello squalo, no?
Zanna: grrr.
Amber: grrr. A differenza di un certo conduttore.
Chris: silenzio o scattano squalificheee. Ora Kimberly e Zanna saranno gli unici a poter memorizzare sulla mappa digitale il percorso, le trappole contrassegnate, e l’ubicazione degli oggetti-chiave: in un minuto e cinquantuno.
Kimberly: temo di essermi data la classica zappa sui piedi.
Amber: ZANNA dovrebbe fare COSA?
Zeus: visto che fa il concorrente ormai a tutti gli effetti, io mi porterei avanti con le nominations di oggi, e ce ne liberiamo.
Amber: ma taci! Ho perfettamente fiducia in lui.
James: allora nomineremo te al posto suo.
Amber: urgh. E’ comunque più utile di Nick!
James & Zeus: e su questo siamo tutti d’accordo.
Chris: tempo scaduto. -strappa loro via i monitor- Avete memorizzato tutto per benino?
-Kimberly fissa Zanna che fissa a sua volta Amber che fissa la sua intera squadra con grande perplessità-
Ottimo! Perché in quanto sesto senso, voi non ne avrete nessuno fin dall’inizio: sarete “senza senso”.
James: come questa sfida.
Kimberly: ehm, in che senso?
Chris: potrete comunicare solo telepaticamente con i vostri compagni, a meno che non trovino il modo di sbloccarvi i cinque sensi man mano che procedete.
Kimberly: ecco perché li hai chiamati “oggetti-chiave”.
Soleil: in pratica gli unici che sanno cosa ci aspetta una volta lì dentro, sono quelli che non possono farci niente.
Lorraine: a questo punto avremmo dovuto scegliere Megan, ooopsie. Ho usato il plurale.
-prima di poter replicare Kimberly viene infilata dentro una speciale tuta che le limita tutti e cinque i sensi sbloccabili ciascuno con una specifica tessera magnetica-
Shin: sarà strano non sentire parlare la nostra “voce narrante” per un’intera giornata. -sorride-
Chris: prima che entriate in uno dei due cunicoli d’ingresso, mi devo assicurare che tutti tranne Shin e James perdano il senso del gusto. Ecco perché vi ho preparato dei mini spiedini del disgusto: ho preso ingredienti totalmente a caso trovati in giro, quelli che mi sembravano più rivoltanti.
// Zeus: calzini, stelle amarine, cibo per astronauti annata…Apollo 14 sì sì, carcassa di tartaruga, buccia di durian e chewing gum di caucciù premasticato. Questa roba sì che ti manda all’oltretomba. Buuuurp! Cibo degli dèi. //
Amber: bleargh. Non mangerò per i prossimi dieci anni, ca**o. Ho assaggiato una volta il mangime che danno alla vasca dei balenotteri, ed era comunque 100 volte migliore di questo schifo.
Paula: perché non hai mai assaggiato il cibo per gatti.
Chris: i concorrenti partiranno da una delle due estremità della U per arrivare a sbucare all’uscita al centro del cenote. La squadra vincitrice sarà quella che la raggiungerà per prima premendo il meraviglioso chrissante di christallo. -la telecamera inquadra un pulsante con le sue fattezze fatto di un minerale extraterrestre-
Lorraine: fiii fiii fiii fiii fiii! Fiii fiii fiii fiii fiii!
Avanti,
tutti quanti!
Mettiamoci a trenino!
Kimberly al centro come un panino!
Io faccio la locomotiva!
Dài si parte, comitiva! Ciuf-ciuuuuf!
// Soleil: bell’idea quella di cantare, Lorraine : la tua voce squillante si sentiva forte e chiara anche con le orecchie tappate. //
Megan: ricordati che io non ho le cuffie però, non troppo alto…
Lorraine: Soleil secondo vagone!
E’ nella forza che sta l’unione!
Spencer dietro Shin dietro Megan dietro Kimberly!
In fila come i Puffi quando raccolgono i finferli!
Shin: bella rima. Ma fa’ stare me in coda. -si mette per ultimo, e parte con il rap spingendo tutti-
Shinkansen vuol dire treno-proiettile!
Con il sedile eiettabile!
Allacciate le cinture, si parte!
Alla velocità del fulmine!
Dall’ingresso al culmine!
Bruceremo tutte le tappe!
Il confine è ormai labile!
SONO PSICOLABILE!
Psicolabile psicolabile psicolabile psico psico psico psico psicooo
PSICOLABILE!
Soleil: Shiiiin! Stooop! -si schiantano contro il primo muro che trovano-
Tutti: ahio!
Shin: chiedo scusa, non so cosa mi è preso.
Spencer: questo treno è deragliato in fretta.
Lorraine: @ yuki tsugi no densha wa nanji desu ka? @ (traduzione: e a che ora parte il prossimo?)
-i Delfini invece stanno andando ognuno per i fatti propri-
Amber: allora, Zeus? Da che parte devo andare?! Rispondi.
Zeus: guarda che non ti sento con le cuffie nelle orecchie, genio, e le uniche labbra che mi è mai interessato imparare a leggere sono quelle posteriori.
Paula: quattrozampe, dobbiamo metterci tutti a quattrozampe per potenziare i nostri sensi.
James: che situazione intollerabile. La disorganizzazione regna sovrana in questo team!
Rose: fermi tuttiiiiiiiiiiiiiiiiiiiyyyeeaaah! -caccia un urlo da black metal-
Zeus: ca**o. Questa l’ho sentita. Anche meno.
Rose: -continuando con tono di voce black metal per farsi sentire- dobbiamo agire come un corpo solo, per questo è necessario ricorrere alla meditazione. Uniamo i nostri sensi. Ohm. Chiudete gli occhi.
Amber: sono già chiusi, Rose!
Rose: anche quelli dell’anima? Rilassate corpo e mente, e sedetevi con me.
Quando si entra in connessione spirituale, non servono più le orecchie per ascoltare.
Tutti agiscono in sincronia, secondo il proprio ruolo.
Ciascuno di noi fa parte di un unico organismo, che pensa, che respira.
Un delfino.
Riuscite a vederlo?
Siamo noi.
Anche se il mare non è calmo, il delfino continua a nuotare con grazia ed eleganza.
Movimenti leggeri, e perfetti nella loro imperfezione.
I suoi cinque sensi viaggiano tutt’uno con le onde.
// Amber: la sua voce è assordante…e allo stesso tempo rilassante. Non so come sia possibile, ma mi fa sentire così… //
Rose: tutto è armonico.
Come in un’orchestra.
Noi siamo gli strumenti.
Di questa meravigliosa forma di vita. E allora, che cosa ci può impedire di comunicare se già siamo connessi? Troviamo la nostra melodia interiore.
Non ci servono le orecchie.
Possiamo sentirci lo stesso, se apriamo le nostre anime dentro oltre i conflitti che abbiamo fuori.
…
Provateci adesso.
Amber: d’accordo. Zeus, da che parte dobbiamo andare per non sbattere?
Zeus: continuo a non sentire, mi deve essere finito un pezzo di zolfo anche nell’anima.
Amber: ecco, c’è sempre una nota stonata.
Paula: sniff, sniff. Io sono già stata qui, ora ne sono certa. Riconosco i miei gatti quando marcano il territorio. Fidatevi, da questo momento in poi meglio se stiamo a quattrozampe.
James: ti sento, ma mi rifiuto di farlo! Non voglio rischiare di toccare pipì di gatto o peggio.
Rose: tu lo farai e basta. Come tutti noi. Mi fido di Paula. E ricordate: senza fiducia il nostro delfino non andrà da nessuna parte.
Paula: davvero ti fidi di me? E’ la prima volta che qualcuno me lo dice apertamente.
Amber: ti sto dando anch’io la mia fiducia: non deluderla, ragazza mia! Tu dammi la coda, Zanna.
Zeus: evvai, dai! Seguiamo pipì di gatto: pipì di gatto is the new filo di Arianna.
Paula: tu ci scherzi, ma quando un gatto marca il territorio vuol dire che è un luogo sicuro, e che vuole rimanga tale. Per questo avvisa gli intrusi di starsene alla larga. Sniff, sniff, ecco, se non la sento più, non è un buon segno…
Zeus: quindi se io volessi convincere un gatto a stare sempre nello stesso posto, dovrei marcargli il territorio?
Paula: ahahah! Ma no, no. Non funziona così. Non gli importa di quella umana, non la sentono nemmeno.
Zeus: e se dovessi convincerne uno a stare, che ne so, nel Confessionale, tu cosa faresti?
Paula: nel Confessionale? Perché dici i miei micini lo userebbero? Magari anche loro hanno qualche sassolino dalle zampe da levarsi…Non ci avevo mai pensato.
Amber: la pianti di distrarla?
Zeus: uh, quante storie. Era solo curiosità.
// Amber: siamo state due idiote a non sbarazzarci di questo elemento quando ne avevamo possibilità, e ora chi se lo toglie più che siamo pure in inferiorità numerica? //
Paula: comunque, beh, non è difficile. Se un gatto trova da mangiare in un certo posto, ci tornerà spesso. Alla fine a un micio bastano pappa e una cuccia calda per sentirsi a casa, e i miei vengono tutti dalla strada.
Zeus: ho capito, grazie.
Paula: di nulla, figurati, grazie a te per… Click. Vrrr.
Zeus: mi sa che hai pestato qualcosa, tesoro…
Paula: ah, ecco perché mi è sembrato di inciampare per un attimo.
Rose: ma che cosa abbiamo attivato esattamente?
Chris: trappola in stile azteco.
Rose: sentite anche voi questo sibilo? Ah già non potete…
James: quale sibil- ahi! La tetta.
-dai pertugi vengono scoccate centinaia di frecce velenose-
Rose: giù, presto. -le schiva tutte basandosi solo sul suono nell’aria- Tutto ok. E voi?
Paula: sì, menomale che con 44 gatti da gestire ho allenato i riflessi.
James: io sono stata colpita dritta al petto! -gliene arriva un’altra- Ahi, l’altra tetta! Oh? Ma come le sento gonfie, finalmente…
Amber: ce ne sono altre o abbiamo finito? Zeus, tu sei i nostri occhi! A che gioco stai giocando stavolta, eh?
Zeus: a nessuno, ma se ti aspetti che abbia gli occhi anche dietro la testa stai fresca. Comunque sì, ne stanno arrivando delle altre. Contenta?
Amber: per niente.
Rose: il delfino, ricordatevi il delfino! Siamo una cosa sola, lavoriamo come tale. Dobbiamo attraversare questo tratto più rapidamente possibile prima di soccombere, e io non posso proseguire da sola sennò ce la farei. Ci servono i tuoi occhi.
Zeus: e le mie idee. Me n’è venuta una niente male: ci facciamo scudo con cervello di cartilagine qui.
Amber: sei fortunato che non possa sentirti.
Zeus: le Parche sono sempre dalla mia parte, fattene una ragione. Comunque, tu mi confermi che gli squali hanno la pelle a prova di proiettile?
Amber: sì.
Zeus: allora queste non le sentirà neanche. Tutti dietro a Mr. Shark Tales se non volete fare collezione di ombelichi.
James: ahi. Piano a dove poggiate le mani, sono gonfissima oggi!
Rose: speriamo che funzioni.
Amber: certo che funziona. Zanna è uno squalo come gli altri!
-le frecce rimbalzano sul corpo del mutante senza fargli niente-
Sta funzionando sì o no?!
Zeus: mh-mh. I Greci avevano Leonida, noi abbiamo Zanna.
-tutti proseguono di corsa lungo lo stretto corridoio continuando a spingerlo ed evitando qualche freccia solitaria ogni tanto-
A destra. Ora tutti a sinistra. La pattern l’avete capita.
Amber: come nel ballo. Step a destra, step a sinistra, dammi la coda che ti faccio girare io! Bravissimo, anche se non mi senti.
Paula: io preferisco continuare a stare quattrozampe, non si sa mai. -annusa l’aria- Si sente uno spiffero, l’aria odora di fresco: o siamo già vicino all’uscita oppure…oppure c’è il vuoto davanti a noi! Aaaalt! Fai fermare subito Zanna!
Amber: come dici?
Rose: FERMALO!
Amber: non è come guidare una bici, pesa un quintale! Datemi una mano tutti.
-comincia la frenata di Zanna che si conclude sospeso nel vuoto con annesse Amber e Rose tenute dagli altri tre a fatica-
Amber: guarda in che situazione di…Ci hai messo! E gli occhi davanti, non hai neanche quelli?! Appena torno su, anche se non ci vedo, ti prendo a calci nel culo lo stesso fino a farti vedere le stelle. Così vedi almeno qualcosa!
Rose: calmati, Amber. Visualizza il delfino.
Amber: macchè delfino e delfino!
Zeus: vuoi dire se tornerai.
Amber: che hai detto? Parla più forte se ne hai il coraggio. -Zeus lascia andare la presa-
Zeus: ops, vero che io non potevo usare le mani. Il senso del tatto eri tu.
Amber: me la pagherai, figlio diiiii…
Paula: ma che è successo? E adesso?
Zeus: e adesso si fa finalmente come dio comanda senza squali ciccioni e amazzoni isteriche tra i piedi. E’ il momento di dimostrare qual è l’alleanza dominante. I Figli di Troika.
Paula: cioè noi?
James: ma che nome orribile! Non mi piace per niente.
Zeus: ma la prospettiva di una finale a 3? Quella immagino di sì.
// Zeus: voglio dire perché no? Alla fine potrei davvero mantenere la parola data e portarmi questi due imbranati fino alla finale: Paula crede veramente a tutto ciò che dico mentre James, andiamo, l’avete visto, no? E’ una merdina. La batto come e quando voglio. Ergo finchè avrò sti due dalla mia parte, posso fare tutto il cazzo che mi pare nei Delfini. Per questo mi sono sbarazzato di Grenda e dell’antivirus il prima possibile. -poggia i piedi sulla telecamera stravaccandosi e lasciandosi a un rutto liberatorio- Poi nel merge si vedrà. //
Zeus: cominciamo subito. A me non servono cazzate zen per farmi sentire da voi, mi basta un hacking rapido alle cuffie antirumore e… prova, check. Prova check. Ora sentite tutto quello che dico al microfono.
Paula: wow! Ma non sarà contro il regolamento?
James: infatti.
Zeus: PFFF! Ma avete capito dove ci troviamo? Troll Mc Lean ci sguazza nei nostri imbrogli, altrimenti nessuno guarderebbe i suoi programmi spazzatura. Quelli come me sono la sola ragione per la quale la gente guarda i reality show. La mia è “creatività.”
In secondo luogo, Chris è così furbo da aver scaricato la mappa del labirinto da un randomizer di Internet, e indovinate un po’? Non l’ha cancellata dalla cronologia.
Chris: e lui che ne sa della mia cronologia? Argh! Vuol dire che è entrato di nuovo col mio account!?
// Zeus: non ne sono mai uscito. Regolati di conseguenza, Mc Lean. La tua cronologia non mi fa più dormire la notte, piantofilo! //
Paula: quindi abbiamo la mappa completa!
Zeus: no, solo quella base dove non sono riportate le trappole. Per quelle ci affideremo al tuo fiuto, visto che l’hai già ampiamente dimostrato. -le dà delle pacche sulla testa-
Paula: così arrossisco.
James: Paula, carissima, potresti mettere la mano qui un attimo? Dimmi cosa senti.
Paula: dove?
James: la tua mano è qui, no?
Zeus: veramente quella sarebbe la mia. -gli strizza il capezzolo serrando il pugno- Belle tettine, comunque, il botox ha funzionato. -gli stacca via la freccia facendogliene sgonfiare una-
James: ahiiii! C-c-c’era botulino in quelle frecce? Oh, mi ero illusa fossero finalmente… Sigh.
Zeus: checca. Basta con le buffonate, dobbiamo proseguire oltre la botola. Ci aspetta un bel salto in lungo.
Paula: era la mia specialità nelle olimpiadi giovanili. -prende la rincorsa-
Zeus: allora ti dico io quando saltare. Pronti, partenza, via!
Salta.
-Paula fa a occhi chiusi un doppio salto carpiato con capriola in avanti atterrando correttamente dall’altra parte-
Clap, clap, clap. Chapeau.
Tocca a te, signorina.
James: dipende, ehm, quanto è distante il salto in centimetri?
Zeus: non ha importanza. -gli dà un calcio dopo aver preso una rincorsa- Calcio di rigore! Para questo, Paula.
Paula: ehm, senza vederci? Prov- ahio!
James: ohi ohi. Sei un animale!
Zeus: ahahahahah! -salta anche lui sfruttando la freccia come asta- Ecco fatto. Dai, su, figli di troika, che la nostra odissea è appena cominciata.
Amber: lo ammazzo quel bastardo, lo ammazzo. Dove siamo finite? Non ci vediamo, non sappiamo dove ci troviamo adesso, senza Zanna, siamo fottute. Agrrr! Rose, tu ci sei ancora, vero? Dammi un segno di vita. -Rose le dà la mano- Woah, piano, così è troppo.
Rose: sì. Dovevamo aspettarcelo prima o poi. Ma non ci pensiamo per adesso. Cerchiamo anzitutto di capire dove siamo precipitate, abbiamo fatto un bel volo. Io sento dell’acqua.
Amber: sì, quella sotto ai nostri piedi dici.
Rose: non mi riferisco a quella. Forse una cascata.
Amber: allora siamo dentro al cenote! Fantastico!
Rose: lo stesso cenote dove era finita Paula. Quando l’abbiamo trovata o meglio lei ci hai trovati aveva lasciato indietro i vestiti ad asciugare. Ricordi?
Amber: sì. Quindi secondo te siamo nello stesso punto?
Rose: o ci siamo molto vicine, e quindi anche al centro del cenote.
Amber: dove sta il traguardo. Ah! Possiamo anticipare tutti. Alla faccia di chi dico io.
Rose: vacci piano, la mia intuizione potrebbe anche rivelarsi sbagliata.
Amber: correrò il rischio volentieri se si tratta di dare una lezione al pantheon anale. -l’altra arrossisce leggermente-
Rose: come ti è venuta questa?
Amber: chissà, l’avrò sentita in giro. -strizza l’occhio anche se nessuna delle due può vedersi- A dire il vero il significato non lo so, ma mi piaceva molto come suonava.
Rose: -le scappa da ridere- ci scriverò un brano sopra, così lo capirai.
*Granchi*
Soleil: avanti, avanti, avanti. Ti dico io quando fermarti.
Lorraine: ok!
Soleil: Kimberly, anche tu devi…Ah già, non può sentirmi. -la prende per mano-
// Kimberly: la ragazza sentì d’un tratto come qualcosa che l’afferrava, ma appena capì da chi venisse quella mano invisibile, si rassicurò subito. //
Soleil: ok, fermati. C’è qualcosa che luccica più avanti. Ti ho detto di fermarti! Ma allora non mi sentivi nemmeno prima.
Megan: io ti sento.
Soleil: almeno tu. Allora aiutami, perché lei non mi sente. Gridiamoglielo!
Megan: ma io non grido mai. Lorraine, attenta.
Soleil: così non ti sento più neanche io. Lorraine, devi fermarti! Lorraine! Lorraine!
Lorraine: per quanto ancora devo andare avanti? Vabbè, avanti tutta. Tooo-toooot!
Spencer: che strano odore, mi ricorda qualcosa.
-una gocciolina cade dall’alto sulla faccia di Shin, che la assaggia subito-
Shin: veleno misto a saliva.
Megan: veleno?
Lorraine: insomma. Volete comunicarmi qualcosa di diverso dall’andare sempre dritto sì o no? Mi sto annoiandooo! -viene assalita dal bagliore che si rivela essere un drago di Komodo- Ahahah, mi fai il solletico!
Soleil: gasp! E-e-ecco di cosa si trattava.
Shin: è un demone di Komodo, vero? Lo sapevo.
Spencer: drago di Komodo, e non dovrebbe trovarsi qui ma nel sud-est asiatico. Siamo molto lontani dal suo habitat naturale.
Sono creature infide che tendono agguati e non lasciano scampo col loro veleno mortale.
// Chris: sono gli ultimi esemplari di draghi di Komodo preistorici rimasti nelle isole Bermude. Che c’è, non mi credete? //
Lorraine: sei un serpente, vero? Allora ho un paio di amici al circo che mi hanno insegnato a trattare con quelli della tua specie. -cerca di afferrarlo per trattarlo come un palloncino modellabile, ma in realtà gli sta solo intrecciando la lingua come un serpentello di gomma- Il nodo si faceva così mi pare? No, rifaccio daccapo. Scorsoio, era scorsoio! Nah. Era più come fare una cravatta.
Soleil: non è un serpente, Lorraine!!! Ah, come possiamo aiutarla?
Shin: abbiamo ben altre preoccupazioni…Ce n’è un altro sopra di noi.
Soleil: c-che cosa?
Spencer: confermo, e deve trattarsi di un giovane maschio alle prime armi. Per questo non ci ha ancora attaccato ma è rimasto vigile. Di solito prediligono nutrirsi di cadaveri, quindi dovremmo essere al sicuro. Ci basterà tirare dritto come nulla fosse.
Megan: e se qualcuno fosse immobile e non desse segnali di vita come un cadavere?
-il rettile si fionda su Kimberly in una frazione di secondo-
Soleil: COME KIMBERLY! Giù le zampe, non ti permetterò di farle del male. -il mostro reagisce alla provocazione sputandole negli occhi per poi tornare a dedicarsi alla preda puntata fin dall’inizio- Argh! No!
Shin: ci penso io. -il suo calcio a vuoto sfiora soltanto l’animale, che sposta l’attenzione tutta su di lui- Avevo dimenticato i limiti sensoriali posti al mio corpo di mortale. Ho bisogno dei tuoi occhi, Megan.
Megan: quali, ehm, occhi? Anche io sono cieca.
Shin: -la bacia- come le mie labbra sono capaci di ritrovarti anche al buio, le tue orecchie possono fare lo stesso ne sono certo. Guidami in questa lotta.
Lorraine: state di nuovo facendo qualcosa senza di me voi dueeeeeeh? -viene trascinata via-
Soleil: i miei occhi. Per fortuna il veleno ha sciolto solo le lenti a contatto, ma…
Spencer: quindi puoi essere ancora utile. -se la carica al volo sulle spalle- Approfittiamo per andarcene via da qui. Per fortuna ho imparato a riconoscere il tuo odore. Largo! -calpesta un terzo drago di Komodo sotto i pesanti stivali-
Soleil: no, Kim! Mettimi giù.
Spencer: ormai sono tutti spacciati. A quest’ora li avranno già tutti avvelenati e, come ho detto, il loro veleno non lascia scampo. Dimmi solo dove devo andare.
Soleil: torna indietro. -sospira rassegnata- A destra.
Sei stato cinico, comunque.
Spencer: non mi pare che ieri ti fossi fatta chissà quale problema. E ti ho studiata: anche tu non guardi in faccia niente e nessuno quando c’è un obiettivo di mezzo. E’ così che hai sempre fatto altrimenti non saresti venuta qui: vuoi i soldi per realizzare il tuo sogno di vita. Senza soldi, non puoi proseguire gli studi, punto. Io e te siamo uguali. Anche io ho fatto molti sacrifici e lavori umilianti.
Soleil: oh. Sì, è tutto giusto. Mi hai inquadrata perfettamente. Però non ho mai calpestato i sentimenti di nessuno nel farlo, credo, casomai il contrario…
Spencer: era scontato. “Metti gli uomini in una bolla e all’interno di essa essi svilupperanno sentimenti ed emozioni contrastanti, ma prima o poi la bolla scoppierà e sarà come se niente fosse mai avvenuto.” Noi siamo in quella bolla, adesso. E’ così che funziona l’uomo, ed è su questo che si basa un reality show. Hai combattuto tanto, e vuoi lasciare che sia una piccola bolla a fermarti adesso, Soleil Jorge?
Soleil: piccola è piccola… No, comunque. Hai ragione tu. Non posso permetterlo. Tira dritto.
-Shin sta tenendo testa a testa con il mostro basandosi sulle indicazioni della compagna e la sua percezione dei suoni pari a quella dei pipistrelli-
Megan: dietro di te. Ora si è spostato a sinistra. Sento lo schiocco della sua lingua pronta a colpirti!
Shin: è la mia occasione. -spicca un balzo verso l’alto e calpesta la lingua della lucertola bloccandogliela sotto gli zoccoli dei sandali zori- Hai perso la tua arma principale, mostriciattolo.
-il terzo drago di Komodo intanto si è portato silenziosamente sopra di Kimberly senza che se ne siano accorti-
// Kimberly: è tutto molto confuso nella mia mente, faccio fatica a ricapitolare cosa sia successo esattamente dopo che Soleil mi ha presa per mano. La sua mano poi non l’ho sentita più, bensì qualcosa di più gelido, pesante e viscido tutto sopra di me, forse mi stava già assaggiando…E poi d’un tratto la sensazione è completamente cambiata: dal viscido al soffice! Ma non meno pesante… //
Megan: non mi ero accorta che ce ne fosse un altro finchè non ho sentito il suo respiro così vicino. Shin, ho bisogno di te qui! -si è frapposta tra Kimberly e il lucertolone, che ora sta cercando di ghermire lei infilandole la lunga lingua sotto ai vestiti- Aiuto!
Shin: soltanto io posso possederla, maledetto. Levale le zampe di dosso! -raccoglie un sasso aguzzo da terra e lo lancia in direzione della voce ferendo la bestia che striscia subito via sparendo così come è venuta- Stai bene?
Megan: ho sentito il sibilo di quella cosa che hai lanciato sfiorarmi l’orecchio e nell’istante dopo il suono sordo di qualcosa che impattava a terra tramortita. Era il mio aggressore?
Shin: sì, ho agito senza riflettere, ma l’ho messo in fuga finalmente. Siete al sicuro adesso. -lei lo abbraccia-
Megan: grazie, mi hai salvato la vita. Dobbiamo salvare anche Lorraine! Non voglio pensare che possano farle lo stesso che stavano per fare a me. Ti prego, salvala.
Shin: lo farò basandomi sulla traccia di saliva lasciata. Ma tu sii comunque il mio terzo occhio.
Megan: c-ci provo. Sto cercando di visualizzarmi la grotta nella mente, gli anfratti, i corridoi, gli ostacoli possibili. Sento il gocciolio delle stalattiti, l’eco spezzato delle nostre voci che tornano indietro, il respiro affannoso di Lorraine e il suo cuore che batte a mille…o quello è il mio…oppure è Kimberly. Stiamo per finire in un vicolo cieco dove ci attendono paura e morte.
Forse dovremmo fermarci.
Tornare indietro.
Shin: una volta nella tana del demonio non ci si tira mai indietro. Anch’io ho paura. -mette la mano di Megan sul suo cuore- Ma per la paura, stavo quasi per perderti prima, e se non avessi reagito quello spirito ti avrebbe portata via da me per sempre.
Megan: per quello tremavi tanto. Non l’avevo capito…
Shin: neppure io. E forse, il veleno sta cominciando a farmi effetto, ma non ha importanza.
Megan: ti stai avvelenando? Allora smettila di leccare!
Shin: non posso.
Megan: capisco.
-il cammino del trio termina arrivando in una grotta adibita a nido dagli “ultimi Komodo delle Bermude”-
Spencer: dove devo andare adesso? Me lo devi dire tu.
Soleil: non lo so, forse c’è un ostacolo più avanti o boh. Vedo tutto sfocato, te l’ho detto. E’ stata una pessima idea quella di separarci dagli altri: tu non puoi nemmeno usare le mani.
Spencer: ma posso lavorare con i piedi. -si leva le scarpe- Posso anche afferrare gli oggetti che ci servono. Mi sono allenato molto mangiando le banane come una vera scimmia.
Soleil: ewgh, così mi fai risalire il brunch di prima.
// Spencer: è stato Charles Darwin a teorizzare per primo che l’uomo non fosse altro che l’evoluzione della scimmia, e secoli di archeologia e antropologia gli hanno dato pienamente ragione. Anche noi uomini siamo dotati di dita prensili, e allora dovremmo essere capaci di usare mani e piedi allo stesso modo. I piedi non ci servono solo per camminare, come andrò a dimostrare adesso! //
Spencer: tieni queste, e dimmi se sto calpestando qualcosa di importante. -solleva il piede staccandosi la prima cosa che gli è riuscito di afferrare- Che cos’è?
Soleil: un sasso.
Spencer: -stessa scena di poco fa- e questo?
Soleil: un altro sasso.
Spencer: adesso?
Soleil: un minerale. Cioè sempre un sasso. Sasso e terra!
Spencer: -si sente il rumore di qualcosa che si rompe sotto ai suoi piedi- e di questo cosa mi dici?
Soleil: non capisco cos’è, avvicinamelo di più. -lui le mette il piede in faccia- Perfetto.
Spencer: allora? E’ qualcosa di utile?
Soleil: no, nulla. -anche se spezzata in due, ha riconosciuto la faccia di Chris- Hai pestato un minerale più fragile.
CRASH!
Spencer: urgh, e adesso cos’ho rotto invece? Anzi, non me lo dire, ci arrivo da solo: vetro.
-il labirinto davanti a loro prosegue su uno strapiombo che si affaccia sull’abisso, con il ponte fatto di vetro invisibile a occhio nudo, e in alcuni tratti fragile o del tutto mancante, anche per cause naturali-
Soleil: ecco a cosa serviva il senso del tatto!
Spencer: a cosa servivano i sassolini di prima. Hai ancora i miei stivali, giusto? -li lancia avanti- Crash! Crash! Lì sappiamo di non dovere andare.
Soleil: …E per il resto come ci regoliamo?
Spencer: con la sensibilità delle dita dei piedi. Molti animali possiedono la capacità di percepire i pericoli anche solo in base ai movimenti del suolo sotto ai loro piedi. Camminando con passo felpato e la leggerezza di una piuma posso toccare con le punte quel tanto che basta per accorgermi se c’è qualcosa che non va.
Soleil: passo felpato TU? Spencer, hai i piedi più grandi del cranio a momenti.
Spencer: corretto, ma ho imparato qualcosina a lezione dalla pagliaccetta. -inciampa faccia in avanti- CRASH!
CRASH!
CRASH!
CRASH!
Soleil: si vede. -cerca di mettere a fuoco- Spencer? SPENCER? -continua a camminare rendendosi solo conto di stare mettendo piede nel vuoto a sua volta- Sarei dovuta tornare indietro come avevo detto subito, questa è la punizione che mi merito. Ahhh!
Chris: ah ah ah! Non ci credo che si sono già persi quattro concorrenti, e siamo solo all’inizio. I Granchi, poi, quelli che rimangono bisogna ancora vedere se usciranno vivi da quella tana di Komodo…
Megan: Lorraine! Mi senti? Per favore, rispondimi.
Lorraine: Meg-Megaaaan sei tu tu tuuu? Poti-poti. Sìììì! Scusa se non ti abbraccio, ma sono un po’ bloccata adesso. Sono tutta i-i-inceppata, appunto.
Megan: la paralisi del veleno sta cominciando a farti effetto.
Shin: dov’è finito il drago di Komodo?
Lorraine: non ne ho idea. Qui mi ha trascinata e qui mi ha lasciata. Boh! Ce ne andiamo adesso?
Megan: aspettate, sento un rumore inquietante che si ripete sullo sfondo. Ho un bruttissimo presentimento. Cric…Croc…Il ciclo della vita è fatto di predatori e prede, ma soprattutto di genitori. Una nuova progenie da sfamare.
Lorraine, il loro primo pasto.
Lorraine: eh?
-centinaia di uova di rettile si schiudono all’unisono circondandoli con la bava alla boccuccia-
Aaahaaaaaspetta! Se si tratta di cuccioli, allora so come trattarli: sono o non sono un CLOWN? Buon 1° compleanno a tutti! Pèèèèèèèèè! Chi non vorrebbe un clown alla loro festa?
-le lucertoline stanno per prendere il sopravvento-
Guardate come Quiches Lorraine fa l’imitazione della vostra mamma! Acc, dimenticavo che non riesco a muovermi. Piano B: alle feste c’è sempre anche il mago!
Megan: ma, ma…adesso? Bll.
Lorraine: trattieniti, non si fa davanti ai cuccioli. Comunque, adesso certo! E’ un pubblico che non vedi neanche, quindi di che hai paura? Buttati e inventati qualcosa che li distragga. Farai furore!
Megan: s-speriamo. Cosa mi invento così a occhi chiusi? Posso solo parlare e sentire la mia voce. Ipnosi. Non mi serve neanche il pend-ehm… -inspira profondamente parlando con voce ASMR- Ascoltate il sospiro della mia voce che culla le vostre palpebre e vi invita a tornare nei vostri letti. Quello là fuori è un mondo crudele che vi aspetta…freddo, ostile, nessun guscio a tenervi al caldo e protetti…solo il ventre materno ma quello non durerà per sempre, vostra madre vi abbandonerà presto alle braccia di un’altra madre…Madre Natura. Allora non avrete più un riparo dalla pioggia. Allora non avrete più alcun riparo dai pericoli. E allora perché avere fretta di nascere in un mondo del genere?
Richiudete gli occhi.
Fermate il sangue.
E lasciate che il suono della mia voce vi riaccompagni nell’ibernazione….
Ibernazione…
Ibernazione…
Lorraine: ibernazzz…
Megan: non sento più i loro respiri. Ha…ha funzionato?
Lorraine: yawn, eccome. Hai convinto anche me. Ma lo sai che non è poi così male stare qui? Magari mi metto a uovo anch’io. Mmgh. Zzz.
Shin: ma che dici, dobbiamo andarcene subito invece, prima che ritorni il drago madre. -se la carica in braccio- Forza, non c’è tempo da perdere. Dobbiamo ricongiungerci con gli altri nostri sensi.
Megan: aspettate. Mi è sembrato di sentire… No, niente, mi sono sbagliata.
- un’ombra dagli occhi cupidi striscia allo scoperto non appena se ne sono andati, emettendo solo un flebile tintinnio di chiavi: la madre di tutti i Komodo li stava spiando tutto il tempo. . . –
*Delfini*
Zeus: poco più avanti c’è un bivio. La cosa avrebbe costituito un problema se io non avessi avuto questa, altro che Zanna, eh eh eh. Visto che la destra porta a un vicolo cieco, noi, furbi, andremo belli tranquilli a sinistra.
Paula: confermo. I miei gattini sono passati per di qua la prima volta.
Zeus: grazie, Paula. Vedo che l’ambientino si sta facendo più tecnologico, pareti in metallo, luce artificiale… “Cunicolo naturale” di stocazzo. Eh, Chris? -fa’ il dito medio alla telecamera- Suca.
Chi mi ha spento gli occhiali…?
Ah, è andata via la luce. Ma che coincidenza, ci doveva essere un trigger da qualche parte programmato apposta. Siamo tornati agli anni ’90.
James: tanto a noi cosa cambia.
Zeus: cambia che non ci vedo io, imbecille.
James: perché, l’Applewatch non ha la retroilluminazione? Alla Samsung viene di default. Pfui, ma come fanno a farci concorrenza sempre allora?
Zeus: certo che ce l’ha, ma questo non esce dalla fabbrica, aziendalista dei miei coglioni.
// Zeus: non è un Applewatch tanto per cominciare. E’ un mini-computer fatto apposta per sembrarlo: l’ho assemblato da zero. Secondo voi con tutte le funzioni fighe che potevo metterci mi mettevo a usarlo come torcina al cinema? Al cinema si limona e si mangiano popcorn, anche assieme. //
Zeus: boh, chissenefrega, andiamo avanti lo stesso.
TUMP
TUMP
TUMP
CIAF!
Che è sto bordello? Ma che c-
TUMP
TUMP
TUMP
CIAF!
TUMP
TUMP
TUMP
CIAF!
Ahhhhh!
Chris: oh, che sbadato. Ho dimenticato di mettere la telecamera a infrarossi, provvedo subito. Ecco, così rende tutta la godibilità della scena.
-la troika sta passando momenti di qualità attraverso una serie di 3 ganasce meccaniche posizionate in modo differente e una pressa idraulica: Zeus si ritrova con i denti della ganascia “modello squalo” lì dove non batte il sole ma i pannelli solari sì, Paula bloccata nel modello “trappola per topi”, e James, che ha superato gli altri due, vittimizzata tra le “fauci del coccodrillo”. Nell’attimo di tregua nel quale i tre fanno in tempo a liberarsi, la pressa finisce l’opera schiacciandoli come sardine, dopodichè ritorna la luce.-
James: non respiro!
Zeus: tira dentro le tette allora. -la spinge fuori con un calcio nel sedere- Pezzo di troll di merda di Chris del cazzo.
Paula: ohi, ohi. Gattini, ma come avete fatto? Ahh, voi vedete al buio! Giusto.
-fanno due passi e la luce salta di nuovo-
Zeus: altro giro, altra corsa. No, stavolta mi faccio furbo. -ferma Paula- E’ James che fa’ i collaudi.
James: da che parte devo andare?
Zeus: avanti dritto. Non fermarti mai. Dunque c’è un trigger…
TUMP
TUMP
TUMP
CIAF!
-si ripete lo scenario di prima ma con la sola James stavolta, piccola abbastanza da districarsi attraverso le ganasce ma ancora una volta la pressa non ha avuto pietà di lei-
// James: ora porto assieme una A e un’ottava, vero?! //
Zeus: ho capito adesso. E’ una specie di perverso rythm game al buio. Una prova basata tutta sull’udito. Dobbiamo andare a ritmo. Il ritmo è: “Tump (ganascia 1) tump (2) tump (3) ciaf” e si ripete. Capito?
Paula: sì, è chiaro.
Zeus: quello che non capisco invece è perché la luce torni per un attimo e poi vada via subito. Vabbè, andiamo.
TUMP
TUMP
TUMP
CIAF!
Ora, ganascia 1! Fatto, aspettiamo che finisca il ritornello e superiamo la seconda non appena sentiamo la prima. Con pure il blink di luce è un giochetto da PEGI 3+ alla fine.
Paula: ehm, me lo rispiegheresti?
Zeus: non ho tempo mi dispiace! -Paula salta col tempo sbagliato finendo nuovamente incastrata nella trappola per topi gigante- I suoi gatti sono più svegli di lei, non che la cosa mi stupisca vedendo come sta messa. Terza ganascia l’ho vista con la coda dell’occhio. Oplà. Sono una saetta, eh? -si scontra con James in direzione opposta-
James: togli la faccia dalle mie tette subito, maniacooo!
Zeus: come le tue tette al botox?! Che ci fai ancora qui tra i piedi? Dovevi continuare non tornare indietro, testa di coreano. Ora mi hai messo nella merda.
James: provaci tu a stare tutto il tempo senza alcun senso dell’orientamento!
TUMP
TUMP
TUMP
Zeus: OH MERD-!
-rimangono schiacciati in loop con la faccia di lui più volte premuta tra i pettorali di lei dando spazio a uno sguardo più penetrante sull’ambiguità del momento-
James: agh anf ahhh!
Paula: ora ho finalmente capito perché ti fai chiamare Zeus!
Zeus: ma porca di quella troika.
// James: -con gli abiti tutti stropicciati- è come se fossi stata appena violata. Anf, anf. Completamente al buio. Svengo. //
// Zeus: la paizuri facciale peggiore della mia vita ed era anche la prima in real life. Fanculo quel piccolo Ganimede del cazzo. Mi ha rovinato la reputazione. //
Rose: …e a quel punto Aron Heath , dopo aver mangiato tutti quegli hot-dog vegetariani scaduti, si sente male durante “Converting Vegans” e vomita sul palco e sui nostri strumenti, e allora io, nel silenzio totale, grido il messaggio del ritornello al pubblico: “ecco perché il veganesimo puro fa male, fate sempre una dieta bilanciata!” E attacco un riff brutale tra corde ricoperte di cavolini di Bruxelles e un sedano riciclato come plettro perché il mio ci era scivolato dentro. C’erano pezzi di verdura sparsi dappertutto al termine, ma poi li ho fatti raccogliere tutti a fine concerto.
Amber: non ci credo. Avrei voluto essere lì.
Rose: questo è niente. In un concerto i Greenshaymins si sono esibiti completamente nudi. Idea sempre mia. Il brano l’avevo scritto come un messaggio di protesta contro le grandi marche di vestiti che non adoperano tessuti riciclati.
Amber: wow, ma tu sei fuori di testa! Fantastico. E gli altri erano tutti d’accordo?
Rose: boh, chi gliel’ha mai chiesto. Perry, Rus, Aron e Sem dovevano solo essermi grati per l’opportunità che davo loro di suonare con me.
Amber: ah. Come vi eravate conosciuti?
Rose: Rus, Aron e Sem “the Viper” come la chiamavamo tutti in classe, formavano già un gruppo, “I Venturers”, del quale faceva parte anche un certo Dan ma poi si isolò dal gruppo fino a sparire di scena. Comunque erano sempre tutti in contrasto tra loro e soprattutto suonavano da schifo. Poi al gruppo si unì Perry che aggiunse un sound più elettronico, e infine arrivai io, che portai linfa nuova e li rivoltai come un calzino. I Venturers cambiarono completamente pelle, divennero gli Shaymins, e i miei testi e spartiti ci portarono a vincere il contest musicale al college. Da lì in poi un successo dietro l’altro, tanto a spingermi a non dire nulla ai miei e lasciare l’università dove mi avevano infilato. Quando l’hanno scoperto, io ero già on the road.
Amber: che storia. Mi sembra di parlare allo specchio. A proposito di storie, tu ne hai mai avuta, eh, una di quelle tipiche dell’ambiente sai, no?
Rose: io e Rus abbiamo avuta una specie di storia, prima che…niente.
Amber: dài, ora lo voglio sapere. Non puoi tenermi sulle spine così.
Rose: prima che partorisse.
Amber: “partorisse”? V-Vuoi dire che Rus era una lei!?
// Amber: a Rose piacciono le donne, sìììììììììì! Non sono più sola. //
Rose: per questo l’ho cacciata. Tutto si può riciclare, ripristinare…Tranne un tradimento. Aura sapeva benissimo come sono fatta.
Amber: che nome è Aura? -le scappa da ridere ma se ne pente subito-
Rose: gliel’ho dato io. Si chiamava Laura Russel in realtà, ma per me era la mia aura di luce ogni mattina.
Amber: merda…
Rose: sì, lo so.
Amber: quanto è durata?
Rose: vediamo, quando è iniziato A tutto Reality L’Isola? Più o meno da quel periodo fino al World Tour.
Amber: anche questo abbiamo in comune, cavolo.
Rose: attenta adesso: il rumore si sta facendo sempre più forte. La cascata sembra essere molto vicina.
-non lo possono sapere, ma stanno procedendo lungo il sentiero di rocce sporgenti che taglia attraverso le gelide cascate di U’ka-
Amber: quanto vicina? Swish! -mette il piede male, scivola, sbatte la testa e cade di sotto-
Rose: ho sentito uno schianto, sei scivolata? AMBER!
-cerca di levarsi ciò che le impedisce la vista, ma non ci riesce, e allora si tuffa alla cieca. Sott’acqua non può vedere né sentire dove si trovi Amber, e allora prova a chiamarla incessantemente per farla risvegliare. Amber è una nuotatrice esperta in fondo, migliore di lei… Ma dev’essere svenuta. I suoni sono sordi e amplificati sott’acqua, ma è difficile capirne l’esatta origine. A lei serve concentrarsi su un suono solo.-
Trova il delfino, Rose, cercalo.
B-tump.
B-tump.
Amber!
-la afferra per il braccio riconoscendo la pelle rovinata dal tatuaggio-
Ti ho presa.
Resisti ancora un po’. So che mi senti!
// Amber: in realtà stavo sentendo qualcuno chiamarmi, ma ero comunque incosciente. Ma il mio corpo mi ha mandato in apnea da solo, forse perché abituato, e questo mi ha permesso di resistere all’annegamento. //
Rose: ci sei? Non posso capirlo senza vedere che hai aperto gli occhi, me lo devi dire e basta.
Amber: dove…dove siamo adesso?
Rose: tutto quello che posso risponderti è sotto la cascata. Non ho altri punti di riferimento.
Amber: si può sapere come hai fatto? Cough cough. Neanche i sub più esperti avrebbero saputo trovarmi BENDATI.
Rose: sono ricorsa al mio sesto senso per trovarti, infatti.
Amber: eh?
Rose: non è vero. -arrossisce- Ho seguito il tuo battito cardiaco, prima molto veloce e poi più lento di qualsiasi altro suono percepissi.
Amber: il mio battito? Sei riuscita a sentirlo!? Non è possibile, nessuno ha un udito del genere. Manco sentiamo con le orecchie quando siamo sott’acqua, lo fanno le ossa del cranio!
Rose: allora è senza senso, ma è successo che ti ho sentita. -le tocca la spalla- Ho sentito il richiamo del delfino Amber.
Chris: adesso invece sentirete il richiamo del conduttore Chris Mc Lean: Rose, per salvare Amber hai usato anche il senso del tatto, violando la regola principale di questa sfida, e perciò sei squalificata. Il drone-elicottero ti riporterà al bungalow.
Amber: tu sei veramente…Riporta anche me allora! -tira a sé Rose e le dà un bacio sulle labbra- Ho usato il mio senso del gusto.
Chris: l’hai voluto tu. -fa’ spallucce e il drone si porta via tutte e due-
. . .
-Amber e Rose vengono lasciate delicatamente a terra sfondando il tetto-
Soleil: oh, finalmente anche a loro.
Rose: che ti è preso, Amber?
Amber: finalmente posso rivedere in faccia la mia salvatrice! -le mette le braccia attorno al collo, da amicona- Che ne dici già che ci siamo di prenderci la rivincita su un certo pantheon anale?
Rose: ih ih, ci sto. -esce- Vado subito a fare rifornimento. -la sua espressione cambia non appena si è allontanata a sufficienza-
Chris: ci troviamo sull’isola U’ka, dalla sua caratteristica forma a U. Quest’isola è un labirinto di cunicoli naturali che abbracciano tutto il cenote al centro, un tempo la conca di un vulcano.
Paula: oddio ma io ci sono già stata.
Rose: com’è possibile che ti sia spinta così in là? Abbiamo attraversato il mare per arrivarci…
Paula: credo, forse non era questa.
Amber: beh, cerca di non perderti di nuovo, Paula. Al terzo strike vai fuori, te lo dico subito.
// Confessionale //
Chris: a questo punto dopo cinque puntate (e lettere continue dei telespettatori) credo sia arrivato il momento di mostrare la mappa dell’arcipelago di Ga’u’mi’ka al gran completo.
Quella che vedete sempre, è l’isola di Gaumika che dà anche il nome all’arcipelago: è qui che si trovano i bungalow dei concorrenti e il mio rifugio privato, e si sono svolti gli eventi principali in luoghi iconici come le Cascate del Dolore, la giungla degli scheletri aerei, e la Spiaggia degli SOS dove si tengono tutte le cerimonie del Razzo della Vergogna.
U’ka è l’isola dove effettivamente era finita la gattara, ma non chiedetemi né come è successo, né come è tornata poi indietro a differenza della tigre che avevo comprato e poi smarrito. Forse questo avvantaggierà i Delfini, ma la cosa non mi tange: la vita è fatta di ingiustizie, figurati il reality show.
Mi’ra, Mi’ka o Mi’raki (non ricordo mai il nome esatto e onestamente non me ne frega) è questa isoletta che vedete qui in alto a destra, e non l’abbiamo ancora mai toccata. E’ ancora TOP SECRET.
Infine in basso a destra c’è l’isolotto vulcanico Kappa o Ka’’a (- kahaaah) che i nostri concorrenti hanno imparato a conoscere e apprezzare nelle sue bellezze di sole, sabbia, e magma che ha da offrire questa perla nera nel nulla in occasione della Abbronzaturance Run. Se ve la siete persa, mi raccomando, recuperatevela, dopotutto è ancora la mia puntata preferita. Blink!
Chris: “Il Labirinto dei Sensi”: per superare questo labirinto dovrete usare tutti e cinque i vostri sensi, soltanto che a ciascuno di voi ne sarà lasciato soltanto uno. -parte la protesta dei Delfini-
Amber: e loro che ne hanno uno in più allora, che fa? Il sesto senso?
Chris: una specie. A proposito, Granchi, decidete subito chi di voi sarà il sesto incomodo. Avete 51 secondi a partire da…ora!
Kimberly: scelgo me stessa.
Soleil: cosa? Non ne abbiamo neanche discusso per mezzo secondo.
// Kimberly: ho tutto negli appunti presi sui miei compagni di squadra:
-Soleil ha ottima vista per i particolari (sempre che non rimanga senza lenti a contatto);
-Spencer ha dimostrato di avere un fiuto formidabile;
-Shin ha un palato straordinario: capisce le cose solo assaggiandole;
-Lorraine adora toccare le cose, quindi il senso del tatto non le manca;
-Megan sentiva una vecchia radio a kilometri di distanza, nella giungla, ed escludendo poteri medianici la conclusione è che ha un udito micidiale. //
Chris: quindi sarà Kimberly il sesto senso dei Granchi. Un ruolo cruciale.
Amber: e per noi chi lo dovrebbe fare: Zanna?!
Chris: bingo! Proprio a lui stavo pensando. A qualcosa vi dovrà servire ogni tanto quello squalo, no?
Zanna: grrr.
Amber: grrr. A differenza di un certo conduttore.
Chris: silenzio o scattano squalificheee. Ora Kimberly e Zanna saranno gli unici a poter memorizzare sulla mappa digitale il percorso, le trappole contrassegnate, e l’ubicazione degli oggetti-chiave: in un minuto e cinquantuno.
Kimberly: temo di essermi data la classica zappa sui piedi.
Amber: ZANNA dovrebbe fare COSA?
Zeus: visto che fa il concorrente ormai a tutti gli effetti, io mi porterei avanti con le nominations di oggi, e ce ne liberiamo.
Amber: ma taci! Ho perfettamente fiducia in lui.
James: allora nomineremo te al posto suo.
Amber: urgh. E’ comunque più utile di Nick!
James & Zeus: e su questo siamo tutti d’accordo.
Chris: tempo scaduto. -strappa loro via i monitor- Avete memorizzato tutto per benino?
-Kimberly fissa Zanna che fissa a sua volta Amber che fissa la sua intera squadra con grande perplessità-
Ottimo! Perché in quanto sesto senso, voi non ne avrete nessuno fin dall’inizio: sarete “senza senso”.
James: come questa sfida.
Kimberly: ehm, in che senso?
Chris: potrete comunicare solo telepaticamente con i vostri compagni, a meno che non trovino il modo di sbloccarvi i cinque sensi man mano che procedete.
Kimberly: ecco perché li hai chiamati “oggetti-chiave”.
Soleil: in pratica gli unici che sanno cosa ci aspetta una volta lì dentro, sono quelli che non possono farci niente.
Lorraine: a questo punto avremmo dovuto scegliere Megan, ooopsie. Ho usato il plurale.
-prima di poter replicare Kimberly viene infilata dentro una speciale tuta che le limita tutti e cinque i sensi sbloccabili ciascuno con una specifica tessera magnetica-
Shin: sarà strano non sentire parlare la nostra “voce narrante” per un’intera giornata. -sorride-
Chris: prima che entriate in uno dei due cunicoli d’ingresso, mi devo assicurare che tutti tranne Shin e James perdano il senso del gusto. Ecco perché vi ho preparato dei mini spiedini del disgusto: ho preso ingredienti totalmente a caso trovati in giro, quelli che mi sembravano più rivoltanti.
// Zeus: calzini, stelle amarine, cibo per astronauti annata…Apollo 14 sì sì, carcassa di tartaruga, buccia di durian e chewing gum di caucciù premasticato. Questa roba sì che ti manda all’oltretomba. Buuuurp! Cibo degli dèi. //
Amber: bleargh. Non mangerò per i prossimi dieci anni, ca**o. Ho assaggiato una volta il mangime che danno alla vasca dei balenotteri, ed era comunque 100 volte migliore di questo schifo.
Paula: perché non hai mai assaggiato il cibo per gatti.
Chris: i concorrenti partiranno da una delle due estremità della U per arrivare a sbucare all’uscita al centro del cenote. La squadra vincitrice sarà quella che la raggiungerà per prima premendo il meraviglioso chrissante di christallo. -la telecamera inquadra un pulsante con le sue fattezze fatto di un minerale extraterrestre-
Lorraine: fiii fiii fiii fiii fiii! Fiii fiii fiii fiii fiii!
Avanti,
tutti quanti!
Mettiamoci a trenino!
Kimberly al centro come un panino!
Io faccio la locomotiva!
Dài si parte, comitiva! Ciuf-ciuuuuf!
// Soleil: bell’idea quella di cantare, Lorraine : la tua voce squillante si sentiva forte e chiara anche con le orecchie tappate. //
Megan: ricordati che io non ho le cuffie però, non troppo alto…
Lorraine: Soleil secondo vagone!
E’ nella forza che sta l’unione!
Spencer dietro Shin dietro Megan dietro Kimberly!
In fila come i Puffi quando raccolgono i finferli!
Shin: bella rima. Ma fa’ stare me in coda. -si mette per ultimo, e parte con il rap spingendo tutti-
Shinkansen vuol dire treno-proiettile!
Con il sedile eiettabile!
Allacciate le cinture, si parte!
Alla velocità del fulmine!
Dall’ingresso al culmine!
Bruceremo tutte le tappe!
Il confine è ormai labile!
SONO PSICOLABILE!
Psicolabile psicolabile psicolabile psico psico psico psico psicooo
PSICOLABILE!
Soleil: Shiiiin! Stooop! -si schiantano contro il primo muro che trovano-
Tutti: ahio!
Shin: chiedo scusa, non so cosa mi è preso.
Spencer: questo treno è deragliato in fretta.
Lorraine: @ yuki tsugi no densha wa nanji desu ka? @ (traduzione: e a che ora parte il prossimo?)
-i Delfini invece stanno andando ognuno per i fatti propri-
Amber: allora, Zeus? Da che parte devo andare?! Rispondi.
Zeus: guarda che non ti sento con le cuffie nelle orecchie, genio, e le uniche labbra che mi è mai interessato imparare a leggere sono quelle posteriori.
Paula: quattrozampe, dobbiamo metterci tutti a quattrozampe per potenziare i nostri sensi.
James: che situazione intollerabile. La disorganizzazione regna sovrana in questo team!
Rose: fermi tuttiiiiiiiiiiiiiiiiiiiyyyeeaaah! -caccia un urlo da black metal-
Zeus: ca**o. Questa l’ho sentita. Anche meno.
Rose: -continuando con tono di voce black metal per farsi sentire- dobbiamo agire come un corpo solo, per questo è necessario ricorrere alla meditazione. Uniamo i nostri sensi. Ohm. Chiudete gli occhi.
Amber: sono già chiusi, Rose!
Rose: anche quelli dell’anima? Rilassate corpo e mente, e sedetevi con me.
Quando si entra in connessione spirituale, non servono più le orecchie per ascoltare.
Tutti agiscono in sincronia, secondo il proprio ruolo.
Ciascuno di noi fa parte di un unico organismo, che pensa, che respira.
Un delfino.
Riuscite a vederlo?
Siamo noi.
Anche se il mare non è calmo, il delfino continua a nuotare con grazia ed eleganza.
Movimenti leggeri, e perfetti nella loro imperfezione.
I suoi cinque sensi viaggiano tutt’uno con le onde.
// Amber: la sua voce è assordante…e allo stesso tempo rilassante. Non so come sia possibile, ma mi fa sentire così… //
Rose: tutto è armonico.
Come in un’orchestra.
Noi siamo gli strumenti.
Di questa meravigliosa forma di vita. E allora, che cosa ci può impedire di comunicare se già siamo connessi? Troviamo la nostra melodia interiore.
Non ci servono le orecchie.
Possiamo sentirci lo stesso, se apriamo le nostre anime dentro oltre i conflitti che abbiamo fuori.
…
Provateci adesso.
Amber: d’accordo. Zeus, da che parte dobbiamo andare per non sbattere?
Zeus: continuo a non sentire, mi deve essere finito un pezzo di zolfo anche nell’anima.
Amber: ecco, c’è sempre una nota stonata.
Paula: sniff, sniff. Io sono già stata qui, ora ne sono certa. Riconosco i miei gatti quando marcano il territorio. Fidatevi, da questo momento in poi meglio se stiamo a quattrozampe.
James: ti sento, ma mi rifiuto di farlo! Non voglio rischiare di toccare pipì di gatto o peggio.
Rose: tu lo farai e basta. Come tutti noi. Mi fido di Paula. E ricordate: senza fiducia il nostro delfino non andrà da nessuna parte.
Paula: davvero ti fidi di me? E’ la prima volta che qualcuno me lo dice apertamente.
Amber: ti sto dando anch’io la mia fiducia: non deluderla, ragazza mia! Tu dammi la coda, Zanna.
Zeus: evvai, dai! Seguiamo pipì di gatto: pipì di gatto is the new filo di Arianna.
Paula: tu ci scherzi, ma quando un gatto marca il territorio vuol dire che è un luogo sicuro, e che vuole rimanga tale. Per questo avvisa gli intrusi di starsene alla larga. Sniff, sniff, ecco, se non la sento più, non è un buon segno…
Zeus: quindi se io volessi convincere un gatto a stare sempre nello stesso posto, dovrei marcargli il territorio?
Paula: ahahah! Ma no, no. Non funziona così. Non gli importa di quella umana, non la sentono nemmeno.
Zeus: e se dovessi convincerne uno a stare, che ne so, nel Confessionale, tu cosa faresti?
Paula: nel Confessionale? Perché dici i miei micini lo userebbero? Magari anche loro hanno qualche sassolino dalle zampe da levarsi…Non ci avevo mai pensato.
Amber: la pianti di distrarla?
Zeus: uh, quante storie. Era solo curiosità.
// Amber: siamo state due idiote a non sbarazzarci di questo elemento quando ne avevamo possibilità, e ora chi se lo toglie più che siamo pure in inferiorità numerica? //
Paula: comunque, beh, non è difficile. Se un gatto trova da mangiare in un certo posto, ci tornerà spesso. Alla fine a un micio bastano pappa e una cuccia calda per sentirsi a casa, e i miei vengono tutti dalla strada.
Zeus: ho capito, grazie.
Paula: di nulla, figurati, grazie a te per… Click. Vrrr.
Zeus: mi sa che hai pestato qualcosa, tesoro…
Paula: ah, ecco perché mi è sembrato di inciampare per un attimo.
Rose: ma che cosa abbiamo attivato esattamente?
Chris: trappola in stile azteco.
Rose: sentite anche voi questo sibilo? Ah già non potete…
James: quale sibil- ahi! La tetta.
-dai pertugi vengono scoccate centinaia di frecce velenose-
Rose: giù, presto. -le schiva tutte basandosi solo sul suono nell’aria- Tutto ok. E voi?
Paula: sì, menomale che con 44 gatti da gestire ho allenato i riflessi.
James: io sono stata colpita dritta al petto! -gliene arriva un’altra- Ahi, l’altra tetta! Oh? Ma come le sento gonfie, finalmente…
Amber: ce ne sono altre o abbiamo finito? Zeus, tu sei i nostri occhi! A che gioco stai giocando stavolta, eh?
Zeus: a nessuno, ma se ti aspetti che abbia gli occhi anche dietro la testa stai fresca. Comunque sì, ne stanno arrivando delle altre. Contenta?
Amber: per niente.
Rose: il delfino, ricordatevi il delfino! Siamo una cosa sola, lavoriamo come tale. Dobbiamo attraversare questo tratto più rapidamente possibile prima di soccombere, e io non posso proseguire da sola sennò ce la farei. Ci servono i tuoi occhi.
Zeus: e le mie idee. Me n’è venuta una niente male: ci facciamo scudo con cervello di cartilagine qui.
Amber: sei fortunato che non possa sentirti.
Zeus: le Parche sono sempre dalla mia parte, fattene una ragione. Comunque, tu mi confermi che gli squali hanno la pelle a prova di proiettile?
Amber: sì.
Zeus: allora queste non le sentirà neanche. Tutti dietro a Mr. Shark Tales se non volete fare collezione di ombelichi.
James: ahi. Piano a dove poggiate le mani, sono gonfissima oggi!
Rose: speriamo che funzioni.
Amber: certo che funziona. Zanna è uno squalo come gli altri!
-le frecce rimbalzano sul corpo del mutante senza fargli niente-
Sta funzionando sì o no?!
Zeus: mh-mh. I Greci avevano Leonida, noi abbiamo Zanna.
-tutti proseguono di corsa lungo lo stretto corridoio continuando a spingerlo ed evitando qualche freccia solitaria ogni tanto-
A destra. Ora tutti a sinistra. La pattern l’avete capita.
Amber: come nel ballo. Step a destra, step a sinistra, dammi la coda che ti faccio girare io! Bravissimo, anche se non mi senti.
Paula: io preferisco continuare a stare quattrozampe, non si sa mai. -annusa l’aria- Si sente uno spiffero, l’aria odora di fresco: o siamo già vicino all’uscita oppure…oppure c’è il vuoto davanti a noi! Aaaalt! Fai fermare subito Zanna!
Amber: come dici?
Rose: FERMALO!
Amber: non è come guidare una bici, pesa un quintale! Datemi una mano tutti.
-comincia la frenata di Zanna che si conclude sospeso nel vuoto con annesse Amber e Rose tenute dagli altri tre a fatica-
Amber: guarda in che situazione di…Ci hai messo! E gli occhi davanti, non hai neanche quelli?! Appena torno su, anche se non ci vedo, ti prendo a calci nel culo lo stesso fino a farti vedere le stelle. Così vedi almeno qualcosa!
Rose: calmati, Amber. Visualizza il delfino.
Amber: macchè delfino e delfino!
Zeus: vuoi dire se tornerai.
Amber: che hai detto? Parla più forte se ne hai il coraggio. -Zeus lascia andare la presa-
Zeus: ops, vero che io non potevo usare le mani. Il senso del tatto eri tu.
Amber: me la pagherai, figlio diiiii…
Paula: ma che è successo? E adesso?
Zeus: e adesso si fa finalmente come dio comanda senza squali ciccioni e amazzoni isteriche tra i piedi. E’ il momento di dimostrare qual è l’alleanza dominante. I Figli di Troika.
Paula: cioè noi?
James: ma che nome orribile! Non mi piace per niente.
Zeus: ma la prospettiva di una finale a 3? Quella immagino di sì.
// Zeus: voglio dire perché no? Alla fine potrei davvero mantenere la parola data e portarmi questi due imbranati fino alla finale: Paula crede veramente a tutto ciò che dico mentre James, andiamo, l’avete visto, no? E’ una merdina. La batto come e quando voglio. Ergo finchè avrò sti due dalla mia parte, posso fare tutto il cazzo che mi pare nei Delfini. Per questo mi sono sbarazzato di Grenda e dell’antivirus il prima possibile. -poggia i piedi sulla telecamera stravaccandosi e lasciandosi a un rutto liberatorio- Poi nel merge si vedrà. //
Zeus: cominciamo subito. A me non servono cazzate zen per farmi sentire da voi, mi basta un hacking rapido alle cuffie antirumore e… prova, check. Prova check. Ora sentite tutto quello che dico al microfono.
Paula: wow! Ma non sarà contro il regolamento?
James: infatti.
Zeus: PFFF! Ma avete capito dove ci troviamo? Troll Mc Lean ci sguazza nei nostri imbrogli, altrimenti nessuno guarderebbe i suoi programmi spazzatura. Quelli come me sono la sola ragione per la quale la gente guarda i reality show. La mia è “creatività.”
In secondo luogo, Chris è così furbo da aver scaricato la mappa del labirinto da un randomizer di Internet, e indovinate un po’? Non l’ha cancellata dalla cronologia.
Chris: e lui che ne sa della mia cronologia? Argh! Vuol dire che è entrato di nuovo col mio account!?
// Zeus: non ne sono mai uscito. Regolati di conseguenza, Mc Lean. La tua cronologia non mi fa più dormire la notte, piantofilo! //
Paula: quindi abbiamo la mappa completa!
Zeus: no, solo quella base dove non sono riportate le trappole. Per quelle ci affideremo al tuo fiuto, visto che l’hai già ampiamente dimostrato. -le dà delle pacche sulla testa-
Paula: così arrossisco.
James: Paula, carissima, potresti mettere la mano qui un attimo? Dimmi cosa senti.
Paula: dove?
James: la tua mano è qui, no?
Zeus: veramente quella sarebbe la mia. -gli strizza il capezzolo serrando il pugno- Belle tettine, comunque, il botox ha funzionato. -gli stacca via la freccia facendogliene sgonfiare una-
James: ahiiii! C-c-c’era botulino in quelle frecce? Oh, mi ero illusa fossero finalmente… Sigh.
Zeus: checca. Basta con le buffonate, dobbiamo proseguire oltre la botola. Ci aspetta un bel salto in lungo.
Paula: era la mia specialità nelle olimpiadi giovanili. -prende la rincorsa-
Zeus: allora ti dico io quando saltare. Pronti, partenza, via!
Salta.
-Paula fa a occhi chiusi un doppio salto carpiato con capriola in avanti atterrando correttamente dall’altra parte-
Clap, clap, clap. Chapeau.
Tocca a te, signorina.
James: dipende, ehm, quanto è distante il salto in centimetri?
Zeus: non ha importanza. -gli dà un calcio dopo aver preso una rincorsa- Calcio di rigore! Para questo, Paula.
Paula: ehm, senza vederci? Prov- ahio!
James: ohi ohi. Sei un animale!
Zeus: ahahahahah! -salta anche lui sfruttando la freccia come asta- Ecco fatto. Dai, su, figli di troika, che la nostra odissea è appena cominciata.
Amber: lo ammazzo quel bastardo, lo ammazzo. Dove siamo finite? Non ci vediamo, non sappiamo dove ci troviamo adesso, senza Zanna, siamo fottute. Agrrr! Rose, tu ci sei ancora, vero? Dammi un segno di vita. -Rose le dà la mano- Woah, piano, così è troppo.
Rose: sì. Dovevamo aspettarcelo prima o poi. Ma non ci pensiamo per adesso. Cerchiamo anzitutto di capire dove siamo precipitate, abbiamo fatto un bel volo. Io sento dell’acqua.
Amber: sì, quella sotto ai nostri piedi dici.
Rose: non mi riferisco a quella. Forse una cascata.
Amber: allora siamo dentro al cenote! Fantastico!
Rose: lo stesso cenote dove era finita Paula. Quando l’abbiamo trovata o meglio lei ci hai trovati aveva lasciato indietro i vestiti ad asciugare. Ricordi?
Amber: sì. Quindi secondo te siamo nello stesso punto?
Rose: o ci siamo molto vicine, e quindi anche al centro del cenote.
Amber: dove sta il traguardo. Ah! Possiamo anticipare tutti. Alla faccia di chi dico io.
Rose: vacci piano, la mia intuizione potrebbe anche rivelarsi sbagliata.
Amber: correrò il rischio volentieri se si tratta di dare una lezione al pantheon anale. -l’altra arrossisce leggermente-
Rose: come ti è venuta questa?
Amber: chissà, l’avrò sentita in giro. -strizza l’occhio anche se nessuna delle due può vedersi- A dire il vero il significato non lo so, ma mi piaceva molto come suonava.
Rose: -le scappa da ridere- ci scriverò un brano sopra, così lo capirai.
*Granchi*
Soleil: avanti, avanti, avanti. Ti dico io quando fermarti.
Lorraine: ok!
Soleil: Kimberly, anche tu devi…Ah già, non può sentirmi. -la prende per mano-
// Kimberly: la ragazza sentì d’un tratto come qualcosa che l’afferrava, ma appena capì da chi venisse quella mano invisibile, si rassicurò subito. //
Soleil: ok, fermati. C’è qualcosa che luccica più avanti. Ti ho detto di fermarti! Ma allora non mi sentivi nemmeno prima.
Megan: io ti sento.
Soleil: almeno tu. Allora aiutami, perché lei non mi sente. Gridiamoglielo!
Megan: ma io non grido mai. Lorraine, attenta.
Soleil: così non ti sento più neanche io. Lorraine, devi fermarti! Lorraine! Lorraine!
Lorraine: per quanto ancora devo andare avanti? Vabbè, avanti tutta. Tooo-toooot!
Spencer: che strano odore, mi ricorda qualcosa.
-una gocciolina cade dall’alto sulla faccia di Shin, che la assaggia subito-
Shin: veleno misto a saliva.
Megan: veleno?
Lorraine: insomma. Volete comunicarmi qualcosa di diverso dall’andare sempre dritto sì o no? Mi sto annoiandooo! -viene assalita dal bagliore che si rivela essere un drago di Komodo- Ahahah, mi fai il solletico!
Soleil: gasp! E-e-ecco di cosa si trattava.
Shin: è un demone di Komodo, vero? Lo sapevo.
Spencer: drago di Komodo, e non dovrebbe trovarsi qui ma nel sud-est asiatico. Siamo molto lontani dal suo habitat naturale.
Sono creature infide che tendono agguati e non lasciano scampo col loro veleno mortale.
// Chris: sono gli ultimi esemplari di draghi di Komodo preistorici rimasti nelle isole Bermude. Che c’è, non mi credete? //
Lorraine: sei un serpente, vero? Allora ho un paio di amici al circo che mi hanno insegnato a trattare con quelli della tua specie. -cerca di afferrarlo per trattarlo come un palloncino modellabile, ma in realtà gli sta solo intrecciando la lingua come un serpentello di gomma- Il nodo si faceva così mi pare? No, rifaccio daccapo. Scorsoio, era scorsoio! Nah. Era più come fare una cravatta.
Soleil: non è un serpente, Lorraine!!! Ah, come possiamo aiutarla?
Shin: abbiamo ben altre preoccupazioni…Ce n’è un altro sopra di noi.
Soleil: c-che cosa?
Spencer: confermo, e deve trattarsi di un giovane maschio alle prime armi. Per questo non ci ha ancora attaccato ma è rimasto vigile. Di solito prediligono nutrirsi di cadaveri, quindi dovremmo essere al sicuro. Ci basterà tirare dritto come nulla fosse.
Megan: e se qualcuno fosse immobile e non desse segnali di vita come un cadavere?
-il rettile si fionda su Kimberly in una frazione di secondo-
Soleil: COME KIMBERLY! Giù le zampe, non ti permetterò di farle del male. -il mostro reagisce alla provocazione sputandole negli occhi per poi tornare a dedicarsi alla preda puntata fin dall’inizio- Argh! No!
Shin: ci penso io. -il suo calcio a vuoto sfiora soltanto l’animale, che sposta l’attenzione tutta su di lui- Avevo dimenticato i limiti sensoriali posti al mio corpo di mortale. Ho bisogno dei tuoi occhi, Megan.
Megan: quali, ehm, occhi? Anche io sono cieca.
Shin: -la bacia- come le mie labbra sono capaci di ritrovarti anche al buio, le tue orecchie possono fare lo stesso ne sono certo. Guidami in questa lotta.
Lorraine: state di nuovo facendo qualcosa senza di me voi dueeeeeeh? -viene trascinata via-
Soleil: i miei occhi. Per fortuna il veleno ha sciolto solo le lenti a contatto, ma…
Spencer: quindi puoi essere ancora utile. -se la carica al volo sulle spalle- Approfittiamo per andarcene via da qui. Per fortuna ho imparato a riconoscere il tuo odore. Largo! -calpesta un terzo drago di Komodo sotto i pesanti stivali-
Soleil: no, Kim! Mettimi giù.
Spencer: ormai sono tutti spacciati. A quest’ora li avranno già tutti avvelenati e, come ho detto, il loro veleno non lascia scampo. Dimmi solo dove devo andare.
Soleil: torna indietro. -sospira rassegnata- A destra.
Sei stato cinico, comunque.
Spencer: non mi pare che ieri ti fossi fatta chissà quale problema. E ti ho studiata: anche tu non guardi in faccia niente e nessuno quando c’è un obiettivo di mezzo. E’ così che hai sempre fatto altrimenti non saresti venuta qui: vuoi i soldi per realizzare il tuo sogno di vita. Senza soldi, non puoi proseguire gli studi, punto. Io e te siamo uguali. Anche io ho fatto molti sacrifici e lavori umilianti.
Soleil: oh. Sì, è tutto giusto. Mi hai inquadrata perfettamente. Però non ho mai calpestato i sentimenti di nessuno nel farlo, credo, casomai il contrario…
Spencer: era scontato. “Metti gli uomini in una bolla e all’interno di essa essi svilupperanno sentimenti ed emozioni contrastanti, ma prima o poi la bolla scoppierà e sarà come se niente fosse mai avvenuto.” Noi siamo in quella bolla, adesso. E’ così che funziona l’uomo, ed è su questo che si basa un reality show. Hai combattuto tanto, e vuoi lasciare che sia una piccola bolla a fermarti adesso, Soleil Jorge?
Soleil: piccola è piccola… No, comunque. Hai ragione tu. Non posso permetterlo. Tira dritto.
-Shin sta tenendo testa a testa con il mostro basandosi sulle indicazioni della compagna e la sua percezione dei suoni pari a quella dei pipistrelli-
Megan: dietro di te. Ora si è spostato a sinistra. Sento lo schiocco della sua lingua pronta a colpirti!
Shin: è la mia occasione. -spicca un balzo verso l’alto e calpesta la lingua della lucertola bloccandogliela sotto gli zoccoli dei sandali zori- Hai perso la tua arma principale, mostriciattolo.
-il terzo drago di Komodo intanto si è portato silenziosamente sopra di Kimberly senza che se ne siano accorti-
// Kimberly: è tutto molto confuso nella mia mente, faccio fatica a ricapitolare cosa sia successo esattamente dopo che Soleil mi ha presa per mano. La sua mano poi non l’ho sentita più, bensì qualcosa di più gelido, pesante e viscido tutto sopra di me, forse mi stava già assaggiando…E poi d’un tratto la sensazione è completamente cambiata: dal viscido al soffice! Ma non meno pesante… //
Megan: non mi ero accorta che ce ne fosse un altro finchè non ho sentito il suo respiro così vicino. Shin, ho bisogno di te qui! -si è frapposta tra Kimberly e il lucertolone, che ora sta cercando di ghermire lei infilandole la lunga lingua sotto ai vestiti- Aiuto!
Shin: soltanto io posso possederla, maledetto. Levale le zampe di dosso! -raccoglie un sasso aguzzo da terra e lo lancia in direzione della voce ferendo la bestia che striscia subito via sparendo così come è venuta- Stai bene?
Megan: ho sentito il sibilo di quella cosa che hai lanciato sfiorarmi l’orecchio e nell’istante dopo il suono sordo di qualcosa che impattava a terra tramortita. Era il mio aggressore?
Shin: sì, ho agito senza riflettere, ma l’ho messo in fuga finalmente. Siete al sicuro adesso. -lei lo abbraccia-
Megan: grazie, mi hai salvato la vita. Dobbiamo salvare anche Lorraine! Non voglio pensare che possano farle lo stesso che stavano per fare a me. Ti prego, salvala.
Shin: lo farò basandomi sulla traccia di saliva lasciata. Ma tu sii comunque il mio terzo occhio.
Megan: c-ci provo. Sto cercando di visualizzarmi la grotta nella mente, gli anfratti, i corridoi, gli ostacoli possibili. Sento il gocciolio delle stalattiti, l’eco spezzato delle nostre voci che tornano indietro, il respiro affannoso di Lorraine e il suo cuore che batte a mille…o quello è il mio…oppure è Kimberly. Stiamo per finire in un vicolo cieco dove ci attendono paura e morte.
Forse dovremmo fermarci.
Tornare indietro.
Shin: una volta nella tana del demonio non ci si tira mai indietro. Anch’io ho paura. -mette la mano di Megan sul suo cuore- Ma per la paura, stavo quasi per perderti prima, e se non avessi reagito quello spirito ti avrebbe portata via da me per sempre.
Megan: per quello tremavi tanto. Non l’avevo capito…
Shin: neppure io. E forse, il veleno sta cominciando a farmi effetto, ma non ha importanza.
Megan: ti stai avvelenando? Allora smettila di leccare!
Shin: non posso.
Megan: capisco.
-il cammino del trio termina arrivando in una grotta adibita a nido dagli “ultimi Komodo delle Bermude”-
Spencer: dove devo andare adesso? Me lo devi dire tu.
Soleil: non lo so, forse c’è un ostacolo più avanti o boh. Vedo tutto sfocato, te l’ho detto. E’ stata una pessima idea quella di separarci dagli altri: tu non puoi nemmeno usare le mani.
Spencer: ma posso lavorare con i piedi. -si leva le scarpe- Posso anche afferrare gli oggetti che ci servono. Mi sono allenato molto mangiando le banane come una vera scimmia.
Soleil: ewgh, così mi fai risalire il brunch di prima.
// Spencer: è stato Charles Darwin a teorizzare per primo che l’uomo non fosse altro che l’evoluzione della scimmia, e secoli di archeologia e antropologia gli hanno dato pienamente ragione. Anche noi uomini siamo dotati di dita prensili, e allora dovremmo essere capaci di usare mani e piedi allo stesso modo. I piedi non ci servono solo per camminare, come andrò a dimostrare adesso! //
Spencer: tieni queste, e dimmi se sto calpestando qualcosa di importante. -solleva il piede staccandosi la prima cosa che gli è riuscito di afferrare- Che cos’è?
Soleil: un sasso.
Spencer: -stessa scena di poco fa- e questo?
Soleil: un altro sasso.
Spencer: adesso?
Soleil: un minerale. Cioè sempre un sasso. Sasso e terra!
Spencer: -si sente il rumore di qualcosa che si rompe sotto ai suoi piedi- e di questo cosa mi dici?
Soleil: non capisco cos’è, avvicinamelo di più. -lui le mette il piede in faccia- Perfetto.
Spencer: allora? E’ qualcosa di utile?
Soleil: no, nulla. -anche se spezzata in due, ha riconosciuto la faccia di Chris- Hai pestato un minerale più fragile.
CRASH!
Spencer: urgh, e adesso cos’ho rotto invece? Anzi, non me lo dire, ci arrivo da solo: vetro.
-il labirinto davanti a loro prosegue su uno strapiombo che si affaccia sull’abisso, con il ponte fatto di vetro invisibile a occhio nudo, e in alcuni tratti fragile o del tutto mancante, anche per cause naturali-
Soleil: ecco a cosa serviva il senso del tatto!
Spencer: a cosa servivano i sassolini di prima. Hai ancora i miei stivali, giusto? -li lancia avanti- Crash! Crash! Lì sappiamo di non dovere andare.
Soleil: …E per il resto come ci regoliamo?
Spencer: con la sensibilità delle dita dei piedi. Molti animali possiedono la capacità di percepire i pericoli anche solo in base ai movimenti del suolo sotto ai loro piedi. Camminando con passo felpato e la leggerezza di una piuma posso toccare con le punte quel tanto che basta per accorgermi se c’è qualcosa che non va.
Soleil: passo felpato TU? Spencer, hai i piedi più grandi del cranio a momenti.
Spencer: corretto, ma ho imparato qualcosina a lezione dalla pagliaccetta. -inciampa faccia in avanti- CRASH!
CRASH!
CRASH!
CRASH!
Soleil: si vede. -cerca di mettere a fuoco- Spencer? SPENCER? -continua a camminare rendendosi solo conto di stare mettendo piede nel vuoto a sua volta- Sarei dovuta tornare indietro come avevo detto subito, questa è la punizione che mi merito. Ahhh!
Chris: ah ah ah! Non ci credo che si sono già persi quattro concorrenti, e siamo solo all’inizio. I Granchi, poi, quelli che rimangono bisogna ancora vedere se usciranno vivi da quella tana di Komodo…
Megan: Lorraine! Mi senti? Per favore, rispondimi.
Lorraine: Meg-Megaaaan sei tu tu tuuu? Poti-poti. Sìììì! Scusa se non ti abbraccio, ma sono un po’ bloccata adesso. Sono tutta i-i-inceppata, appunto.
Megan: la paralisi del veleno sta cominciando a farti effetto.
Shin: dov’è finito il drago di Komodo?
Lorraine: non ne ho idea. Qui mi ha trascinata e qui mi ha lasciata. Boh! Ce ne andiamo adesso?
Megan: aspettate, sento un rumore inquietante che si ripete sullo sfondo. Ho un bruttissimo presentimento. Cric…Croc…Il ciclo della vita è fatto di predatori e prede, ma soprattutto di genitori. Una nuova progenie da sfamare.
Lorraine, il loro primo pasto.
Lorraine: eh?
-centinaia di uova di rettile si schiudono all’unisono circondandoli con la bava alla boccuccia-
Aaahaaaaaspetta! Se si tratta di cuccioli, allora so come trattarli: sono o non sono un CLOWN? Buon 1° compleanno a tutti! Pèèèèèèèèè! Chi non vorrebbe un clown alla loro festa?
-le lucertoline stanno per prendere il sopravvento-
Guardate come Quiches Lorraine fa l’imitazione della vostra mamma! Acc, dimenticavo che non riesco a muovermi. Piano B: alle feste c’è sempre anche il mago!
Megan: ma, ma…adesso? Bll.
Lorraine: trattieniti, non si fa davanti ai cuccioli. Comunque, adesso certo! E’ un pubblico che non vedi neanche, quindi di che hai paura? Buttati e inventati qualcosa che li distragga. Farai furore!
Megan: s-speriamo. Cosa mi invento così a occhi chiusi? Posso solo parlare e sentire la mia voce. Ipnosi. Non mi serve neanche il pend-ehm… -inspira profondamente parlando con voce ASMR- Ascoltate il sospiro della mia voce che culla le vostre palpebre e vi invita a tornare nei vostri letti. Quello là fuori è un mondo crudele che vi aspetta…freddo, ostile, nessun guscio a tenervi al caldo e protetti…solo il ventre materno ma quello non durerà per sempre, vostra madre vi abbandonerà presto alle braccia di un’altra madre…Madre Natura. Allora non avrete più un riparo dalla pioggia. Allora non avrete più alcun riparo dai pericoli. E allora perché avere fretta di nascere in un mondo del genere?
Richiudete gli occhi.
Fermate il sangue.
E lasciate che il suono della mia voce vi riaccompagni nell’ibernazione….
Ibernazione…
Ibernazione…
Lorraine: ibernazzz…
Megan: non sento più i loro respiri. Ha…ha funzionato?
Lorraine: yawn, eccome. Hai convinto anche me. Ma lo sai che non è poi così male stare qui? Magari mi metto a uovo anch’io. Mmgh. Zzz.
Shin: ma che dici, dobbiamo andarcene subito invece, prima che ritorni il drago madre. -se la carica in braccio- Forza, non c’è tempo da perdere. Dobbiamo ricongiungerci con gli altri nostri sensi.
Megan: aspettate. Mi è sembrato di sentire… No, niente, mi sono sbagliata.
- un’ombra dagli occhi cupidi striscia allo scoperto non appena se ne sono andati, emettendo solo un flebile tintinnio di chiavi: la madre di tutti i Komodo li stava spiando tutto il tempo. . . –
*Delfini*
Zeus: poco più avanti c’è un bivio. La cosa avrebbe costituito un problema se io non avessi avuto questa, altro che Zanna, eh eh eh. Visto che la destra porta a un vicolo cieco, noi, furbi, andremo belli tranquilli a sinistra.
Paula: confermo. I miei gattini sono passati per di qua la prima volta.
Zeus: grazie, Paula. Vedo che l’ambientino si sta facendo più tecnologico, pareti in metallo, luce artificiale… “Cunicolo naturale” di stocazzo. Eh, Chris? -fa’ il dito medio alla telecamera- Suca.
Chi mi ha spento gli occhiali…?
Ah, è andata via la luce. Ma che coincidenza, ci doveva essere un trigger da qualche parte programmato apposta. Siamo tornati agli anni ’90.
James: tanto a noi cosa cambia.
Zeus: cambia che non ci vedo io, imbecille.
James: perché, l’Applewatch non ha la retroilluminazione? Alla Samsung viene di default. Pfui, ma come fanno a farci concorrenza sempre allora?
Zeus: certo che ce l’ha, ma questo non esce dalla fabbrica, aziendalista dei miei coglioni.
// Zeus: non è un Applewatch tanto per cominciare. E’ un mini-computer fatto apposta per sembrarlo: l’ho assemblato da zero. Secondo voi con tutte le funzioni fighe che potevo metterci mi mettevo a usarlo come torcina al cinema? Al cinema si limona e si mangiano popcorn, anche assieme. //
Zeus: boh, chissenefrega, andiamo avanti lo stesso.
TUMP
TUMP
TUMP
CIAF!
Che è sto bordello? Ma che c-
TUMP
TUMP
TUMP
CIAF!
TUMP
TUMP
TUMP
CIAF!
Ahhhhh!
Chris: oh, che sbadato. Ho dimenticato di mettere la telecamera a infrarossi, provvedo subito. Ecco, così rende tutta la godibilità della scena.
-la troika sta passando momenti di qualità attraverso una serie di 3 ganasce meccaniche posizionate in modo differente e una pressa idraulica: Zeus si ritrova con i denti della ganascia “modello squalo” lì dove non batte il sole ma i pannelli solari sì, Paula bloccata nel modello “trappola per topi”, e James, che ha superato gli altri due, vittimizzata tra le “fauci del coccodrillo”. Nell’attimo di tregua nel quale i tre fanno in tempo a liberarsi, la pressa finisce l’opera schiacciandoli come sardine, dopodichè ritorna la luce.-
James: non respiro!
Zeus: tira dentro le tette allora. -la spinge fuori con un calcio nel sedere- Pezzo di troll di merda di Chris del cazzo.
Paula: ohi, ohi. Gattini, ma come avete fatto? Ahh, voi vedete al buio! Giusto.
-fanno due passi e la luce salta di nuovo-
Zeus: altro giro, altra corsa. No, stavolta mi faccio furbo. -ferma Paula- E’ James che fa’ i collaudi.
James: da che parte devo andare?
Zeus: avanti dritto. Non fermarti mai. Dunque c’è un trigger…
TUMP
TUMP
TUMP
CIAF!
-si ripete lo scenario di prima ma con la sola James stavolta, piccola abbastanza da districarsi attraverso le ganasce ma ancora una volta la pressa non ha avuto pietà di lei-
// James: ora porto assieme una A e un’ottava, vero?! //
Zeus: ho capito adesso. E’ una specie di perverso rythm game al buio. Una prova basata tutta sull’udito. Dobbiamo andare a ritmo. Il ritmo è: “Tump (ganascia 1) tump (2) tump (3) ciaf” e si ripete. Capito?
Paula: sì, è chiaro.
Zeus: quello che non capisco invece è perché la luce torni per un attimo e poi vada via subito. Vabbè, andiamo.
TUMP
TUMP
TUMP
CIAF!
Ora, ganascia 1! Fatto, aspettiamo che finisca il ritornello e superiamo la seconda non appena sentiamo la prima. Con pure il blink di luce è un giochetto da PEGI 3+ alla fine.
Paula: ehm, me lo rispiegheresti?
Zeus: non ho tempo mi dispiace! -Paula salta col tempo sbagliato finendo nuovamente incastrata nella trappola per topi gigante- I suoi gatti sono più svegli di lei, non che la cosa mi stupisca vedendo come sta messa. Terza ganascia l’ho vista con la coda dell’occhio. Oplà. Sono una saetta, eh? -si scontra con James in direzione opposta-
James: togli la faccia dalle mie tette subito, maniacooo!
Zeus: come le tue tette al botox?! Che ci fai ancora qui tra i piedi? Dovevi continuare non tornare indietro, testa di coreano. Ora mi hai messo nella merda.
James: provaci tu a stare tutto il tempo senza alcun senso dell’orientamento!
TUMP
TUMP
TUMP
Zeus: OH MERD-!
-rimangono schiacciati in loop con la faccia di lui più volte premuta tra i pettorali di lei dando spazio a uno sguardo più penetrante sull’ambiguità del momento-
James: agh anf ahhh!
Paula: ora ho finalmente capito perché ti fai chiamare Zeus!
Zeus: ma porca di quella troika.
// James: -con gli abiti tutti stropicciati- è come se fossi stata appena violata. Anf, anf. Completamente al buio. Svengo. //
// Zeus: la paizuri facciale peggiore della mia vita ed era anche la prima in real life. Fanculo quel piccolo Ganimede del cazzo. Mi ha rovinato la reputazione. //
Rose: …e a quel punto Aron Heath , dopo aver mangiato tutti quegli hot-dog vegetariani scaduti, si sente male durante “Converting Vegans” e vomita sul palco e sui nostri strumenti, e allora io, nel silenzio totale, grido il messaggio del ritornello al pubblico: “ecco perché il veganesimo puro fa male, fate sempre una dieta bilanciata!” E attacco un riff brutale tra corde ricoperte di cavolini di Bruxelles e un sedano riciclato come plettro perché il mio ci era scivolato dentro. C’erano pezzi di verdura sparsi dappertutto al termine, ma poi li ho fatti raccogliere tutti a fine concerto.
Amber: non ci credo. Avrei voluto essere lì.
Rose: questo è niente. In un concerto i Greenshaymins si sono esibiti completamente nudi. Idea sempre mia. Il brano l’avevo scritto come un messaggio di protesta contro le grandi marche di vestiti che non adoperano tessuti riciclati.
Amber: wow, ma tu sei fuori di testa! Fantastico. E gli altri erano tutti d’accordo?
Rose: boh, chi gliel’ha mai chiesto. Perry, Rus, Aron e Sem dovevano solo essermi grati per l’opportunità che davo loro di suonare con me.
Amber: ah. Come vi eravate conosciuti?
Rose: Rus, Aron e Sem “the Viper” come la chiamavamo tutti in classe, formavano già un gruppo, “I Venturers”, del quale faceva parte anche un certo Dan ma poi si isolò dal gruppo fino a sparire di scena. Comunque erano sempre tutti in contrasto tra loro e soprattutto suonavano da schifo. Poi al gruppo si unì Perry che aggiunse un sound più elettronico, e infine arrivai io, che portai linfa nuova e li rivoltai come un calzino. I Venturers cambiarono completamente pelle, divennero gli Shaymins, e i miei testi e spartiti ci portarono a vincere il contest musicale al college. Da lì in poi un successo dietro l’altro, tanto a spingermi a non dire nulla ai miei e lasciare l’università dove mi avevano infilato. Quando l’hanno scoperto, io ero già on the road.
Amber: che storia. Mi sembra di parlare allo specchio. A proposito di storie, tu ne hai mai avuta, eh, una di quelle tipiche dell’ambiente sai, no?
Rose: io e Rus abbiamo avuta una specie di storia, prima che…niente.
Amber: dài, ora lo voglio sapere. Non puoi tenermi sulle spine così.
Rose: prima che partorisse.
Amber: “partorisse”? V-Vuoi dire che Rus era una lei!?
// Amber: a Rose piacciono le donne, sìììììììììì! Non sono più sola. //
Rose: per questo l’ho cacciata. Tutto si può riciclare, ripristinare…Tranne un tradimento. Aura sapeva benissimo come sono fatta.
Amber: che nome è Aura? -le scappa da ridere ma se ne pente subito-
Rose: gliel’ho dato io. Si chiamava Laura Russel in realtà, ma per me era la mia aura di luce ogni mattina.
Amber: merda…
Rose: sì, lo so.
Amber: quanto è durata?
Rose: vediamo, quando è iniziato A tutto Reality L’Isola? Più o meno da quel periodo fino al World Tour.
Amber: anche questo abbiamo in comune, cavolo.
Rose: attenta adesso: il rumore si sta facendo sempre più forte. La cascata sembra essere molto vicina.
-non lo possono sapere, ma stanno procedendo lungo il sentiero di rocce sporgenti che taglia attraverso le gelide cascate di U’ka-
Amber: quanto vicina? Swish! -mette il piede male, scivola, sbatte la testa e cade di sotto-
Rose: ho sentito uno schianto, sei scivolata? AMBER!
-cerca di levarsi ciò che le impedisce la vista, ma non ci riesce, e allora si tuffa alla cieca. Sott’acqua non può vedere né sentire dove si trovi Amber, e allora prova a chiamarla incessantemente per farla risvegliare. Amber è una nuotatrice esperta in fondo, migliore di lei… Ma dev’essere svenuta. I suoni sono sordi e amplificati sott’acqua, ma è difficile capirne l’esatta origine. A lei serve concentrarsi su un suono solo.-
Trova il delfino, Rose, cercalo.
B-tump.
B-tump.
Amber!
-la afferra per il braccio riconoscendo la pelle rovinata dal tatuaggio-
Ti ho presa.
Resisti ancora un po’. So che mi senti!
// Amber: in realtà stavo sentendo qualcuno chiamarmi, ma ero comunque incosciente. Ma il mio corpo mi ha mandato in apnea da solo, forse perché abituato, e questo mi ha permesso di resistere all’annegamento. //
Rose: ci sei? Non posso capirlo senza vedere che hai aperto gli occhi, me lo devi dire e basta.
Amber: dove…dove siamo adesso?
Rose: tutto quello che posso risponderti è sotto la cascata. Non ho altri punti di riferimento.
Amber: si può sapere come hai fatto? Cough cough. Neanche i sub più esperti avrebbero saputo trovarmi BENDATI.
Rose: sono ricorsa al mio sesto senso per trovarti, infatti.
Amber: eh?
Rose: non è vero. -arrossisce- Ho seguito il tuo battito cardiaco, prima molto veloce e poi più lento di qualsiasi altro suono percepissi.
Amber: il mio battito? Sei riuscita a sentirlo!? Non è possibile, nessuno ha un udito del genere. Manco sentiamo con le orecchie quando siamo sott’acqua, lo fanno le ossa del cranio!
Rose: allora è senza senso, ma è successo che ti ho sentita. -le tocca la spalla- Ho sentito il richiamo del delfino Amber.
Chris: adesso invece sentirete il richiamo del conduttore Chris Mc Lean: Rose, per salvare Amber hai usato anche il senso del tatto, violando la regola principale di questa sfida, e perciò sei squalificata. Il drone-elicottero ti riporterà al bungalow.
Amber: tu sei veramente…Riporta anche me allora! -tira a sé Rose e le dà un bacio sulle labbra- Ho usato il mio senso del gusto.
Chris: l’hai voluto tu. -fa’ spallucce e il drone si porta via tutte e due-
. . .
-Amber e Rose vengono lasciate delicatamente a terra sfondando il tetto-
Soleil: oh, finalmente anche a loro.
Rose: che ti è preso, Amber?
Amber: finalmente posso rivedere in faccia la mia salvatrice! -le mette le braccia attorno al collo, da amicona- Che ne dici già che ci siamo di prenderci la rivincita su un certo pantheon anale?
Rose: ih ih, ci sto. -esce- Vado subito a fare rifornimento. -la sua espressione cambia non appena si è allontanata a sufficienza-
*Granchi*
-i superstiti sono arrivati al punto dove erano arrivati Soleil e Spencer in precedenza-
Lorraine: quanto ci manca ancora secondo te? Mi sento sempre più…
Shin: il veleno è sempre più in circolo, e non sapendo dove sei stata morsa, non posso fare nulla per rimuovertelo.
Lorraine: perché eheh cosa mi avresti ehh fatto?
Shin: te lo avrei succhiato via.
…Comunque anche a me sta circolando. Inizio ad avere caldo.
Lorraine: allora spogliati, spogliamoooci tutti!
Megan: shh, per favore. Ho bisogno di silenzio. Il terreno emana delle strane vibrazioni ogni volta che parlate. Prima non le sentivo, quindi, è come se stessimo camminando su un materiale diverso.
Lorraine: se mi metti giù forse posso toccarlo e capirlo io. -Shin la fa scendere dalle sue spalle e lei si mette a gattonare strisciando le gambe- Ohh, com’è liscio qui. Quasi scivolo via. Non ho dubbi: è vetro!
Shin: questo non mi piace.
Megan: neanche a me.
Shin: il Re Demone non metterebbe mai una cosa del genere senza una ragione valida.
Chris: mi piacciono i concorrenti perspicaci. Le loro reazioni di terrore poi solitamente si rivelano le migliori.
Megan: Lorraine, ascolta, devo chiederti di andare avanti tu. Sei l’unica che può sapere dove il vetro continua e dove finisce: il vetro fa rumore solo quando si spacca, ed è insapore.
Lorraine: nessun problema. Avanti con fiducia! -ci va a sbattere- SPLAT! Ce ne sono anche all’insù, che divertente eh eh eh. Mi sento come un mimo. Ma tranquilli, come clown ho anche seguito un corso di mimodramma.
Avanti, avantiii, ora a sinistra, ora a destraaa…e…sogni d’oro. Anzi, di vetro, ah ah ah ah…
Megan: Lore? Ti sei, svegliati. Senza di te non -sbatte- …? Ma questo picchettìo non sono i nostri passi… Alle spalle, Shin, sta’ attento!
-il drago di komodo gli salta addosso buttandolo a terra- Shin?
Shin: ci ha seguito fino a qui. Ecco cosa intendeva.
// Spencer: i draghi di Komodo così come altre specie affini usano un veleno così potente che garantisce la morte nel tempo delle vittime, così loro devono solo limitarsi a seguirle finchè il veleno non ha esaurito il suo compito e godersene i frutti senza combattere. //
Shin: creatura infernale, tornatene da dove sei venuta! -i muscoli gli si sono ormai paralizzati dalla vita in giù- Non riesco a rialzarmi. Posso solo darti il tempo di fuggire.
Megan: non farei comunque molta strada in queste condizioni…
Shin: e allora -si fa strappare via con un’unghiata la fascia elettronica attorno agli occhi e vede così la chiave appesa al collo del mostro- ti guiderò io. -si toglie la maglietta e la preme in bocca al rettile per poi lanciargliela come un fagotto-
Seguirai le tracce del mio ultimo residuo.
Megan: ma
Shin: seguile! E segui anche l’ultimo suono che farò. -strappa via le chiavi dal collo dell’animale e queste cadendo fanno un rumore appena percettibile, proprio mentre lui si rotola lasciandosi cadere nel vuoto portando la bestia con sé nel silenzio più assoluto-
Megan: d’accordo. L’ho sentito. -raccoglie la chiave magnetica e se la scorre davanti agli occhi, liberandosi finalmente la vista, poi fa lo stesso con Kimberly e Lorraine anche se quest’ultima è svenuta- Ci vedo, ma è come svegliarsi da un incubo per trovarsi in una realtà infinitamente peggiore.
Kimberly: mmmh mmmh!
Megan: non c’è la chiave per liberarti anche la bocca, mi dispiace… Ma questa che mi ha dato Shin, è la sua maglietta. -ha un brivido- Sì, è la sua, ed è intrisa del suo sudore e veleno. -la stringe nel pugno, tutta gocciolante- Le gocce cadono laddove non c’è nulla che le trattiene, e laddove c’è vetro invece rimangono. Ecco come mi guiderà ora che non c’è più.
-Megan tiene dunque avanti a sé quel fagotto procedendo solo laddove vede delle gocce sul pavimento, mentre per quanto riguarda le pareti invisibili c’è sempre qualcos’altro che va a sbattere prima della sua faccia-
// Kimberly: questo è stato il classico momento nel quale la protagonista scopre che la caratteristica che l’ha sempre fatta sentire a disagio con sé stessa è in realtà la sua arma più potente. -arrossisce- Più o meno. Diciamo che le è tornata utile in un contesto molto molto molto specifico come questo. //
Megan: per di qua, Kimberly. Ce l’ho fatta. Siamo dall’altra parte. -strizza completamente la maglietta di Shin e se la indossa sopra tutto il resto-
Kimberly: mmh!
Megan: non posso lasciarla qui. Altri komodo potrebbero trovarla. Quindi, perdonami per quello che sto per fare, Lorraine. -dà un calcio potente al sentiero di vetro che comincia a creparsi tutto fino a collassare in mille pezzi- A più tardi.
// Kimberly: ma ha rotto l’intera pista di vetro in un colpo solo, e ha preso una decisione senza ritorno. Non me l’aspettavo. O il vetro era davvero FRAGILE oppure sta succedendo qualcosa di strano in lei. //
-nel frattempo i Delfini si sono trovati la strada sbarrata da un muro di liane-
Zeus: comincio a innervosirmi. Mi spieghi come dovrebbero essere passati da qui?
Paula: direi che sono andati semplicemente avanti.
Zeus: c’è un ostacolo, bellezza. Dubito si siano dati al giardinaggio.
Paula: chi può mai dirlo? Alcuni hanno hobby davvero strani.
Zeus: stiamo ancora parlando di gatti, non di te.
Paula: saranno passati attraverso, che vuoi che ti dica? I mici si infilano dappertutto.
Zeus: certo. Se c’è il trucco, lo scopriremo grazie al beta tester. -prende James per la cravatta e lo lancia nella rete di liane- Prova a tirarne una.
James: tecnicamente non potrei usare le mani…
Zeus: e usa i denti, allora, babbeo.
James: sa di liquirizia.
Zeus: di cosa sa? Fa’ sentire. Mesi che non ne mangio. -ne addenta una tastando solo l’acciaio- Ma dove l’hai sentita la liquirizia? Oltre al cervello ti sei bruciato anche il senso del gusto te.
James: per tua norma il mio palato è il migliore dell’intero organico aziendale.
Zeus: sì, sì, già ti immagino leccare gli schermi degli smartphone per -la corda reagisce allo stimolo ricevuto ritirandosi tutta e attivando il trabocchetto a essa collegato: un’ancora dritta in testa- Troll Mc Lean ha colpito ancora.
Chris: o meglio àncora, eheheh! Questa trappola la spiego a voi del pubblico: in questo intrico di liane si trovano delle corde di liquirizia masticabile intrecciate con altre non commestibili collegate a delle trappole: soltanto chi dotato di un ottimo senso del gusto può quindi riconoscere quelle giuste e aprirsi un varco.
Paula: tocca a me adesso. Dov’è, qui? Trovata. -tira la corda-
Zeus: no, Paula, aspetta un momento, ragioniamo! -arriva un’ascia oscillante che manca Paula chinata a quattrozampe sempre, prendendo invece lui nelle parti basse- La falce di Crono si è rivoltata contro suo figlio.
Paula: aspetta, che sciocca, posso capire se è liquirizia dall’odore!
James: e io dal sapore. Collaboriamo. Viva la complicità femminile!
Paula: i miei gatti la detestano e quindi ho imparato a riconoscerla. Sniff, sniff. Questa, questa qui.
James: dove? -morde la prima che gli capita prendendo la scossa-
Paula: no, non quella, quella che sto annusando.
James: d-d-dove?!
Zeus: sarà quella nera, no? Iloti. -ha lasciato i pantaloni appesi al muro- Devo fare tutto io in questa missione. -lo afferra per la cravatta e gli sbatte il muso su quella giusta- Mangia.
James: mi duole informarti che questa è corda ricoperta di melassa!
Zeus: e che cazzo sarebbe la melassa, chi l’ha mai mangiata?
-ha anche lui occasione di provarla subito dopo quando una bomba di melassa si spiaccica su di loro-
SPLAT!!!
Chris: ora sono tutti neri, contento? Mi sa di no. Pfff.
// Zeus: Chris, sei proprio un pezzo di me -ci ripensa, forse sta tirando troppo la corda perfino lui- lassa. Questo volevo dire. //
Paula: ehilà? Sono tutta appiccicosa.
James: non mi toccare allora. Sono salva per miracolo. Ho una camicia bianca e voglio che tale rimanga.
Zeus: ho gli occhiali neri, le corde pure, e l’umore non ti dico: datti una mossa, eunuco!
James: da che pulpito.
Zeus: piccolo figlio di troika. -afferra alla cieca quella che crede essere la cravatta attivando la caduta di un altro oggetto pesante su di sé- CRONK!
James: ti impari, cafone che non sei altro. Anche con la melassa, riconoscerei l’amarezza della liquirizia tra mille. Munch, e quefta? Si direbbe una scheda telefonica. -ha trovato una chiave- “Sblocco vista effettuato.” Ci vedo, finalmente. E vedo anche…Ahh, che la mia camicia è un completo disastro!!!
Guardate, guardate qui: le macchie non andranno mai più via.
Paula: beh, non avresti dovuto portare il completo elegante su un’isola tanto per cominciare.
Zeus: che tragedia greca, “buu uuuh la mia camicia.” Vogliamo procedere oltre? -non ci vede e inciampa faccia a terra-
James: ahhh, e tu sei senza pantaloni!
Zeus: e non certo per un buon motivo, puoi scommetterci.
. . .
-Nel montaggio che segue le due compagini avanzano in parallelo affrontando ostacoli speculari: Megan e Kimberly superano la trappola sonora con relativa facilità (con Megan che ha la possibilità di sbloccare la bocca di Kimberly ma invece usa la chiave trovata nell’occasione per sbloccarsi il tatto). Mentre la troika dei Delfini si trova sull’altro ponte invisibile con James che lecca il pavimento riconoscendo subito l’inganno.-
James: ha lo stesso sapore dello schermo LCD che impieghiamo alla Samsung. -usa il fiato per appannare il vetro man mano che avanza-
Paula e Zeus: …
-Successivamente le due granchiette cadono anch’esse nella trappola azteca-
Kimberly: click.
Megan: frecce! -si getta addosso alla compagna facendo rotolare via entrambe troppo basse rispetto alle bocche di fuoco dalle quali vengono scoccate le frecce avvelenate- Appena in tempo. Ehm. -si accorge di stare schiacciando Kimberly sotto al suo “peso”- Non dire niente, lo so. -sblocca a entrambe le mani con la terza chiave rinvenuta-
Kimberly: mmmmhhhh.
Megan: -sente un sibilo in lontananza- mi sono sbagliata. C’è un’altra salva di frecce a scoppio ritardato in arrivo alle nostre spalle! -ruzzolano di nuovo-
Kimberly: mmmh mmmmh!
-Megan si accorge solo all’ultimo della botola nascosta, salvandosi solo grazie all’attrito delle tette sul terreno-
MMMMMMMMMMMMMMHHHHHHHHH!!!!!
Chris: ne ha fatto fuori un altro? Altro che la serial-killer dei riempitivi, e quella Megan allora cosa sarebbe? Li ha sterminati tutti quelli della sua squadra.
// Megan: -ricoperta di una sostanza vischiosa- sigh. Combino solo disastri perché porto sfortuna alle persone. Cosa ci faccio ancora qui...//
James: fatto. Beh, non mi fate i complimenti?
Zeus: “bravoh.” Da qui in poi torno a comandare io. Tagliamo a sinistra: questo ci farà skippare una rottura di palle sulla mappa.
Megan: e adesso che altro c’è? Una rete tipo il Tranello del Diavolo in Harry Potter e la pietra filosofale. Non c’è altra via. Sono una maga anch’io quindi devo trovare…il modo…di passarci…attraverso! -attiva la trappola di melassa-
Zeus: da questa parte, e siamo arrivati stando alla mia mappa.
Paula: sì, sì, riconosco l’odore dei miei mici e il suono di quelle cascate! E’ così vicino che mi sembra di toccarle.
James: a tal proposito sentite anche voi scorrere l’acqua, quindi?
Zeus: chissenefrega ormai, ecco l’uscita.
-sbucano direttamente da un buco nel mezzo delle cascate-
….
….
….
Merda: siamo stati trollatiiiiiiiiii!
James: ahhhh!
Paula: ahhhh! Di che mi preoccupo? So cadere in piedi: ho imparato dai migliori maestri a casa. -cade di pancia sulla testa del Chrissante di Christallo, subito seguita da Zeus che lo fa in spaccata e James che gli atterra sopra-
Chris: ahahahahahah! E invece no. Avete vinto per davvero, cari Figli di Troika alias Delfini Devastanti! Non potevate suonarlo meglio di così.
Paula: evviva! Mi sa che mi servono delle ripetizioni però, ahia.
-E Megan? Megan è rimasta definitivamente bloccata nell’ultima trappola legata con nodi shibari a base di liquirizia e con tutti i singoli strati del suo abbigliamento appiccicatisi e strappatisi strada facendo-
Chris: ora dovrò trovare il modo di recuperare quella concorrente prima che mi classifichino il reality una volta per tutte alla categoria hentai e vedermi ridotto così il target ai soli otaku giapponesi. Brr!
// Kimberly: come volevasi dimostrare, date le premesse l’epilogo della sfida non poteva essere che fanserviceeehi -Soleil la tira fuori dal Confessionale-
*Bungalow dei Granchi*
Kimberly: ma, Soleil!
Soleil: Kim, dentro, svelta. Ti devo far vedere una cosa prima che arrivino gli altri!
Kimberly: a-ah! Ecco perché tutta questa fretta. Cosa? Sono curiosa. Gasp! Non me l’aspettavo così presto. Hai trovato il Chris Ne-
Soleil: sì, ma shhh, abbassa la voce. Vedi. Si è rotta in due, secondo te vale lo stesso anche in questo stato?
Kimberly: addirittura potrebbe valere il doppio, una metà ciascuna. E’ un èscamotage che io scriverei. E quindi Chris.
Soleil: ne sei proprio sicura? Forse con quella colla da modellismo si può riparare.
Kimberly: l’abbiamo finita tutta ormai. -sorride in modo rassicurante unendo le mani e le due metà- Fidati di un’esperta in materia: abbiamo in mano un tesoro che ci darà il pallino del gioco.
Soleil: va bene, mi fido. Non era l’unica cosa che volevo dirti comunque…
Kimberly: sì…?
Soleil: riguardo a ieri. Tra me e Amber, come dire…
Spencer: allora, avete preso una decisione? Sono tutt’orecchi.
Kimberly: eh? Ahem. Su cosa?
Spencer: sull’eliminazione. Secondo i miei calcoli saremo 3 vs 3.
Soleil: uhm, è vero.
Kimberly: un bell’inghippo. In questi casi di solito si manipola qualcuno ma la cerimonia di oggi mi coglie totalmente impreparata, lo ammetto…Mi aspettavo la vittoria.
Spencer: in tal caso ce l’ho io l’asso nella manica. -mostra loro il “documentario” girato in mattinata-
Kimberly: ohh, wow, ma quando è successo?! Qua siamo oltre la semplice shiptease, e con un riempitivo per giunta. -si stizzisce-
Spencer: con questo possiamo ricattare Megan a votare Shin…
Kimberly: …e avremmo così il quarto voto che ci serve! -si ricompone all’istante dandosi un tono con il ramoscello in bocca - Sì, approvato. Ffff.
Soleil: …
Kimberly: ma Megan non ti ascolterebbe mai. Dà qua. -tira un’altra boccata d’aria- Penserò a tutto io come l’altra volta.
*Bungalow dei Delfini*
Zeus: grandi, siamo stati grandi oggi. I Figli di Troika hanno dimostrato la loro superiorità. Ora quelle due non potranno fare altro che baciarmi i piedi per paura di essere eliminate.
Amber: possiamo fare di meglio.
Rose: vieni sul retro, o’ potente Zeus.
Zeus: ?
-le due lo accolgono sinuosamente nei loro costumi da bagno, strusciandosi ammalianti come le sirene di Ulisse-
Rose: perché non ti unisci a noi? Spogliati, ti facciamo un bel massaggio…
Amber: bleah, già.
Zeus: che cambiamento.
// Zeus: non me l’aspettavo così, ma sarei un idiota a non approfittarmene. Soprattutto per rifarmi dell’esperienza vissuta con l’ermafrodita. //
Zeus: perché no? Ma userete i vostri corpi come spugne, siamo intesi. -mette la mano sul sedere di Amber facendola rabbrividire- E visto che sei lesbica, potete anche farlo tra di voi, a me piace anche stare a guardare.
Amber: …tu
Rose: togliti gli occhiali, allora, e lascia che ti guidiamo noi adesso.
-cominciano a strofinarlo sulla schiena-
Le senti le pinne di sirena che sfregano tutto il tuo corpo, o’ sommo Zeus? Ti piacciono, vero?
Zeus: un po’ ruvide a dire il vero, mi aspettavo che aveste la pelle più morbida, ma pazienza. Mi accontento di quello che passa il convento. La sensazione non è male alla fine.
Amber: e li senti i nostri denti che mordono piano piano ogni centimetro della tua divina pelle, o’ Zeus?
Zeus: oh oh, ohi! Sì, li sento. Andateci piano, ne dovete fare ancora di strada prima di toccare l’Olimpo.
Rose: e la senti, o’ grande Zeus, luce dei miei occhi, la mia lingua che ti sta assaggiando il collo?
Zeus: oh, SI, ROSE. Sapevo che facevi tanto la preziosa per un motivo! Vieni qui che ti do un assaggio dell’oltretomba del peccato. -si gira e limona appassionatamente con Zanna-
Amber: e la senti, o’ Zeus, la fila di 50 denti di squalo che ti sta triturando quella linguaccia che ti ritrovi?
Zanna: smack smack smack.
Zeus: mghcosa? ***** ******* *********!!!!
Amber & Rose: sorpresa. -bucano completamente il sacchetto della doccia facendogli scendere addosso una cascata d’acqua e meduse-
James: ma dov’è finita la doccia? Non dovevate cambiarne la collocazione senza prima avermi interpellata dal momento che sono io la home designer & space organizer for development and prog… GASP!
Zeus: aaaaaaaaaaaaaahhhhhh! -tra urla infernali, parole profane e meduse ancora vive tra i capelli fugge inseguito dallo squalo mutante-
Shin: un altro demone sull’isola? -estrae e rinfodera subito la katana spezzata- Tanto sono fuori dal giro ormai.
Amber: senti, già che ci siamo, ahem…Ti va? -Rose si è già messa in pigiama- Ah. “Pigiama party” allora?
Paula: sì, che bello! Fa’ niente se partecipano anche i gattini maschi?
Amber: groan, figurati.
Rose: ih ih ih.
*Cerimonia*
Chris: Granchi, la sfida di oggi era incentrata sui sensi, e nonostante nella vostra squadra avevate un clown, una strega, un documentarista e un “demone”, nessuno di loro ha dimostrato di possedere il sesto senso! Sesto senso magari no, ma sesto incomodo sì: uno di voi è di troppo. Che le votazioni abbiano inizio, e per favore datemi un’eliminazione più accattivante di quella dei Delfini. Intesi? Oggi le danze le aprirà…Lorraine.
Lorraine: tooogo!
>>> Lorraine: -sta facendo la giocoliera con le bottiglie- il mio voto va a quell’antipatico Piedi a Banana Joe alias Terence Spencer. Op, op, oplà senza pollici! Ops. Le ho fatte cadere tutte nel fiume, e adesso?
Chris: aspettiamo di recuperarle.
-passano dieci minuti abbondanti prima che il delta del fiume le restituisca al conduttore, che si limita a lanciare un’occhiataccia alla responsabile-
Da adesso in poi ve le darò una alla volta in ordine alfabetico. Megan.
Kimberly: aspetta, hai saltato me: la kappa viene anche prima della elle!
>>> Megan: è successo tutto troppo in fretta, nulla mi garantisce che si trattasse effettivamente di me e di te ogni volta che ci siamo baciati. Avrei bisogno di più tempo, ma non ne ho. Quello che so, è che piaci a entrambe, ma lei non l’ha ancora capito e sembra trattare tutto come uno scherzo che le stiamo facendo. Ma lo sento nelle ossa. Ho paura che se lo capisse davvero, perderei lei. Ho fatto la mia scelta ormai. -scrive il nome con calligrafia tremolante- Questo è un addio, perdonami, demone mio.
Chris: il prossimo quindi sei tu, Shin.
Shin: è un onore per me che lei abbia imparato finalmente il mio nome, signore. -si inchina sospirando- Non ne sono più degno, però.
Chris: sì, come ti pare. Vai che siamo in ritardo.
>>> Shin: Soleil. Ho percepito una grave minaccia all’improvviso: un sole nero incombe sulle prossime albe dei Granchi qualora non venisse eliminata.
Chris: Soleil. E infine Spencer.
Kimberly: e io allora? Ehilà!? Ma sono diventata invisibile oggi?
>>> Spencer: Shin. Nulla di personale, amico, si tratta della sopravvivenza del più forte.
-Kimberly è l’ultima così ad aver votato e il suo messaggio in bottiglia è l’ultimo a pervenire a Chris-
Chris: le geox sont fait.
Lorraine: dovrebbe essere francese questo? Hai cannato tutte le pronunce e menomale che vieni da Terranova!
Chris: silenzio un po’, toh mettiti il caucciù in bocca. Sei la prima a riceverlo.
Lorraine: munch. Mercì beacouuup!
Chris: sempre seguendo l’ordine, il secondo va a Megan.
Kimberly: no comment.
Lorraine: la maga e il clown vivono un altro giorno. Prrrrt!
Kimberly: ma, ma io non mi stavo lamentando di questo…! C’è un equivoco, e non me lo meritavo.
Chris: oh, per tua fortuna l’ordine da qui in poi cambia rispetto a quello di prima, Kimberly. Kimberly, appunto. Con voi tre finiscono i caucciù di oggi, no, non è vero, ma per rimediare all’ultima cerimonia (noiosa) ho deciso di rendere le cose più piccanti leggendo prima i voti uno alla volta.
Soleil: che sadico di…
Shin: che maestro di vita.
Chris: il primo voto va a Soleil. E’ anche l’unico, purtroppo!
Kimberly: oh, che sollievo.
Soleil: grazie. -prende l’immunità-
Chris: il secondo reca il nome di Shin.
Shin: che libido.
Chris: ehm, il terzo cita Spencer.
Shin: hsss.
Chris: un altro voto per Spencer.
Spencer: come calcolato. Me li aspettavo già.
Chris: e il penultimo voto è dedicato a Shin. E la dedica non si ferma qui, c’è anche un haiku ad accompagnarla:
“Questo è un addio,
perdonami,
demone mio.”
-Megan arrossisce
-Shin si incupisce
-Lorraine si insospettisce
Lorraine: e quindi chi tra Kimberly e Soleil dovrebbe avere una cotta per il mio pasticcino con la panna, uh?
Shin: …
Chris: rimane l’ultimo voto da scoprire, ma tornerò al metodo ufficiale: consegnando l’ultimo caucciù che rimane. Spencer, ormai hai fatto l’abbonamento o sbaglio?
Spencer: che posso dirti, non sono qui per farmi simpatie ma per vincere. Nel branco i più deboli devono fare così per sopravvivere al più forte: mi temono e vogliono eliminarmi dal primo giorno. Ma ho le spalle larghe e dovranno fare meglio di così.
Lorraine: prrrrrrt.
Chris: Shin, ho l’impressione che tu sia un morto che cammina ormai, o sbaglio?
Shin: sbrigati, allora, a darmi il colpo di grazia. -gli passa la spada-
Chris: no, guarda, che sono già nei casini con tutte le censure. Lo farò secondo la MIA tradizione. L’ultimo caucciù va dunque a…Spencer! Ah, no, mi sono confuso: era il voto questo. Shin, sei tu salvo. -gli dà indietro la spada con infilato il marshmallow a mo’ di spiedino-
Shin: orè?
Lorraine: urrà! -corre ad abbracciarsi e spupazzarsi l’incredulo kabuki davanti a Megan-
Spencer: che cosa? Dev’esserci stato un errore. Un refuso. Un lapsus freudiano.
Chris: no, niente di tutto ciò. Controlla pure.
>>> Soleil: all’inizio credevo avessimo molte cose in comune, ma mi rendo conto di essermi sbagliata. Hai ragione quando dici che sono disposta a qualsiasi sacrificio per fare carriera, ma non paragonarmi mai più a te, per favore. Io e te non siamo uguali: siamo lontani anni luce per come trattiamo gli altri “della nostra stessa specie.” E specialmente Kimberly, Spencer.
Spencer: che significa? Tu, Kimberly, per chi hai votato? Credevo volessi sbarazzarti dei riempitivi. Finora non potevate fare a meno di me nelle votazioni. Con Mark aveva funzionato. Cosa è cambiato? Vi ho anche procurato tutto il materiale necessario per -Kimberly lo zittisce mettendogli il rotolino di pergamena in bocca dopo averlo acceso con la fiammella del falò-
Kimberly: fumalo tu per me, non voglio sembrare ripetitiva. Vedi, Spencer, è tutto coerente quello che hai detto, ma non hai tenuto conto di un particolare: tu eri al primo posto nella mia lista dei riempitivi. Ti ho lasciato sei episodi per farmi cambiare idea e li hai sprecati tutti. Non c’è stata alcuna evoluzione del tuo personaggio a differenza degli altri, perciò ho dovuto tagliarti fuori.
Spencer: ptù. Sei folle. La tua ossessione ti ha portato a non considerare più le persone al di fuori della loro utilità.
Kimberly: che buffo detto da un darwinista come te.
Lorraine: non ho capito, scusa, cosa c’è di buffo in una cosa del genere?
Spencer: non sprecare fiato a spiegarglielo: i clown non sanno cosa sia il sarcasmo.
Lorraine: prrrrrrrrt!
Chris: ci siamo, è giunta l’ora del decollo, omaccione. Sali sul Razzo della Vergogna verso la Volta Celeste del Perdente o giù di lì. Le tue ultime parole?
Spencer: voglio solo dire alle due folli laggiù che hanno commesso un errore di calcolo che sarà loro fatale nelle prossime nominations: sono rimaste in 2 contro 3. Se ne pentiranno amaramente.
Chris: visto che la matematica sembra piacerti così tanto, dilettati a fare il conto alla rovescia.
3
2
1
BOOOOM!
Spencer: tanto l’umanità è destinata all’estinzioneee!
Lorraine: PRRRRRRRRRT!
Chris: Ciao, Darwin!
FINE
*Epilogo*
Lester: e. . .
One
Two
Three
Four
51!!!!
-parte una coreografia con tutto il cast dei concorrenti rimasti più annessi Sasquatch, Zanna & compagnia gattante tutti vestiti di giacche rosse-
Lester: folli, sono tutti folli!
Lorraine: burliamo,
Kimberly: ci pugnaliamo,
Shin: da psicosi siamo afflitti. Kyaaah! -strappa la giacca con un urlo selvaggio-
Solei: sforziamo dei sorrisi
Kimberly: e plot twist perfetti
Megan: giacche rosse logore dai trascorsi assai sospetti…
Lester: siete tutti FOLLI.
Paula: fuori come una gattara
Amber: che ancora ci teniamo,
Rose: adoriamo,
James: perché merce assai rara.
Zeus: psicolabili e iloti
Paula: miagolabili idioti
Rose: Delfini o Granchi, nella trappola di Chris in fondo ci siam caduti tutti… -caccia un growl black metal-
Lester: sono tutti FOLLI.
FOL51!
Amber: tra inutili e perdenti, in tre gatti son rimasti
Cari maschi, estinti siete oramai!
James: se il cuore farà pace col cervello…
Ne rimarranno solo due unità!
Megan: clown, maghi, giacche senzienti, nel calderone dei sentimenti
Tutti rimestiam fragilità!
Lorraine: degli uomini, è la follia
Shin: donne, i primi demoni che ti portano alla pazziaaaa…!!!
Lester: folli!
Kimberly: concorrenti sempre i soliti
Ogni episodio a farsi fregare da questo reality.
Rose: barche senza remi, assurdi uragani
Sopravviamo a oltranza, in balia di affanni e dei pantani.
Lester: sono tutti folli
Folli proprio tutti
Lesterriani del futuro sperduti in mezzo a alieni flutti!
Tra mille pose epiche
Macroscopiche topiche
Finiranno tutti in giacca di forza davanti a un piatto dei miei spaghetti…
Sono tutti folli!
FOLLI
FOL51
AH! *POSA EPICA COLLETTIVA*
Chris: aaaaaaah! Ah? -si risveglia-
Menomale che era solo un sogno. Che incubo.
Lester: FOLLI, SARANNO TUTTI FOLLI!
Chris: AHHHHHHHHHHHH!
*Granchi*
-i superstiti sono arrivati al punto dove erano arrivati Soleil e Spencer in precedenza-
Lorraine: quanto ci manca ancora secondo te? Mi sento sempre più…
Shin: il veleno è sempre più in circolo, e non sapendo dove sei stata morsa, non posso fare nulla per rimuovertelo.
Lorraine: perché eheh cosa mi avresti ehh fatto?
Shin: te lo avrei succhiato via.
…Comunque anche a me sta circolando. Inizio ad avere caldo.
Lorraine: allora spogliati, spogliamoooci tutti!
Megan: shh, per favore. Ho bisogno di silenzio. Il terreno emana delle strane vibrazioni ogni volta che parlate. Prima non le sentivo, quindi, è come se stessimo camminando su un materiale diverso.
Lorraine: se mi metti giù forse posso toccarlo e capirlo io. -Shin la fa scendere dalle sue spalle e lei si mette a gattonare strisciando le gambe- Ohh, com’è liscio qui. Quasi scivolo via. Non ho dubbi: è vetro!
Shin: questo non mi piace.
Megan: neanche a me.
Shin: il Re Demone non metterebbe mai una cosa del genere senza una ragione valida.
Chris: mi piacciono i concorrenti perspicaci. Le loro reazioni di terrore poi solitamente si rivelano le migliori.
Megan: Lorraine, ascolta, devo chiederti di andare avanti tu. Sei l’unica che può sapere dove il vetro continua e dove finisce: il vetro fa rumore solo quando si spacca, ed è insapore.
Lorraine: nessun problema. Avanti con fiducia! -ci va a sbattere- SPLAT! Ce ne sono anche all’insù, che divertente eh eh eh. Mi sento come un mimo. Ma tranquilli, come clown ho anche seguito un corso di mimodramma.
Avanti, avantiii, ora a sinistra, ora a destraaa…e…sogni d’oro. Anzi, di vetro, ah ah ah ah…
Megan: Lore? Ti sei, svegliati. Senza di te non -sbatte- …? Ma questo picchettìo non sono i nostri passi… Alle spalle, Shin, sta’ attento!
-il drago di komodo gli salta addosso buttandolo a terra- Shin?
Shin: ci ha seguito fino a qui. Ecco cosa intendeva.
// Spencer: i draghi di Komodo così come altre specie affini usano un veleno così potente che garantisce la morte nel tempo delle vittime, così loro devono solo limitarsi a seguirle finchè il veleno non ha esaurito il suo compito e godersene i frutti senza combattere. //
Shin: creatura infernale, tornatene da dove sei venuta! -i muscoli gli si sono ormai paralizzati dalla vita in giù- Non riesco a rialzarmi. Posso solo darti il tempo di fuggire.
Megan: non farei comunque molta strada in queste condizioni…
Shin: e allora -si fa strappare via con un’unghiata la fascia elettronica attorno agli occhi e vede così la chiave appesa al collo del mostro- ti guiderò io. -si toglie la maglietta e la preme in bocca al rettile per poi lanciargliela come un fagotto-
Seguirai le tracce del mio ultimo residuo.
Megan: ma
Shin: seguile! E segui anche l’ultimo suono che farò. -strappa via le chiavi dal collo dell’animale e queste cadendo fanno un rumore appena percettibile, proprio mentre lui si rotola lasciandosi cadere nel vuoto portando la bestia con sé nel silenzio più assoluto-
Megan: d’accordo. L’ho sentito. -raccoglie la chiave magnetica e se la scorre davanti agli occhi, liberandosi finalmente la vista, poi fa lo stesso con Kimberly e Lorraine anche se quest’ultima è svenuta- Ci vedo, ma è come svegliarsi da un incubo per trovarsi in una realtà infinitamente peggiore.
Kimberly: mmmh mmmh!
Megan: non c’è la chiave per liberarti anche la bocca, mi dispiace… Ma questa che mi ha dato Shin, è la sua maglietta. -ha un brivido- Sì, è la sua, ed è intrisa del suo sudore e veleno. -la stringe nel pugno, tutta gocciolante- Le gocce cadono laddove non c’è nulla che le trattiene, e laddove c’è vetro invece rimangono. Ecco come mi guiderà ora che non c’è più.
-Megan tiene dunque avanti a sé quel fagotto procedendo solo laddove vede delle gocce sul pavimento, mentre per quanto riguarda le pareti invisibili c’è sempre qualcos’altro che va a sbattere prima della sua faccia-
// Kimberly: questo è stato il classico momento nel quale la protagonista scopre che la caratteristica che l’ha sempre fatta sentire a disagio con sé stessa è in realtà la sua arma più potente. -arrossisce- Più o meno. Diciamo che le è tornata utile in un contesto molto molto molto specifico come questo. //
Megan: per di qua, Kimberly. Ce l’ho fatta. Siamo dall’altra parte. -strizza completamente la maglietta di Shin e se la indossa sopra tutto il resto-
Kimberly: mmh!
Megan: non posso lasciarla qui. Altri komodo potrebbero trovarla. Quindi, perdonami per quello che sto per fare, Lorraine. -dà un calcio potente al sentiero di vetro che comincia a creparsi tutto fino a collassare in mille pezzi- A più tardi.
// Kimberly: ma ha rotto l’intera pista di vetro in un colpo solo, e ha preso una decisione senza ritorno. Non me l’aspettavo. O il vetro era davvero FRAGILE oppure sta succedendo qualcosa di strano in lei. //
-nel frattempo i Delfini si sono trovati la strada sbarrata da un muro di liane-
Zeus: comincio a innervosirmi. Mi spieghi come dovrebbero essere passati da qui?
Paula: direi che sono andati semplicemente avanti.
Zeus: c’è un ostacolo, bellezza. Dubito si siano dati al giardinaggio.
Paula: chi può mai dirlo? Alcuni hanno hobby davvero strani.
Zeus: stiamo ancora parlando di gatti, non di te.
Paula: saranno passati attraverso, che vuoi che ti dica? I mici si infilano dappertutto.
Zeus: certo. Se c’è il trucco, lo scopriremo grazie al beta tester. -prende James per la cravatta e lo lancia nella rete di liane- Prova a tirarne una.
James: tecnicamente non potrei usare le mani…
Zeus: e usa i denti, allora, babbeo.
James: sa di liquirizia.
Zeus: di cosa sa? Fa’ sentire. Mesi che non ne mangio. -ne addenta una tastando solo l’acciaio- Ma dove l’hai sentita la liquirizia? Oltre al cervello ti sei bruciato anche il senso del gusto te.
James: per tua norma il mio palato è il migliore dell’intero organico aziendale.
Zeus: sì, sì, già ti immagino leccare gli schermi degli smartphone per -la corda reagisce allo stimolo ricevuto ritirandosi tutta e attivando il trabocchetto a essa collegato: un’ancora dritta in testa- Troll Mc Lean ha colpito ancora.
Chris: o meglio àncora, eheheh! Questa trappola la spiego a voi del pubblico: in questo intrico di liane si trovano delle corde di liquirizia masticabile intrecciate con altre non commestibili collegate a delle trappole: soltanto chi dotato di un ottimo senso del gusto può quindi riconoscere quelle giuste e aprirsi un varco.
Paula: tocca a me adesso. Dov’è, qui? Trovata. -tira la corda-
Zeus: no, Paula, aspetta un momento, ragioniamo! -arriva un’ascia oscillante che manca Paula chinata a quattrozampe sempre, prendendo invece lui nelle parti basse- La falce di Crono si è rivoltata contro suo figlio.
Paula: aspetta, che sciocca, posso capire se è liquirizia dall’odore!
James: e io dal sapore. Collaboriamo. Viva la complicità femminile!
Paula: i miei gatti la detestano e quindi ho imparato a riconoscerla. Sniff, sniff. Questa, questa qui.
James: dove? -morde la prima che gli capita prendendo la scossa-
Paula: no, non quella, quella che sto annusando.
James: d-d-dove?!
Zeus: sarà quella nera, no? Iloti. -ha lasciato i pantaloni appesi al muro- Devo fare tutto io in questa missione. -lo afferra per la cravatta e gli sbatte il muso su quella giusta- Mangia.
James: mi duole informarti che questa è corda ricoperta di melassa!
Zeus: e che cazzo sarebbe la melassa, chi l’ha mai mangiata?
-ha anche lui occasione di provarla subito dopo quando una bomba di melassa si spiaccica su di loro-
SPLAT!!!
Chris: ora sono tutti neri, contento? Mi sa di no. Pfff.
// Zeus: Chris, sei proprio un pezzo di me -ci ripensa, forse sta tirando troppo la corda perfino lui- lassa. Questo volevo dire. //
Paula: ehilà? Sono tutta appiccicosa.
James: non mi toccare allora. Sono salva per miracolo. Ho una camicia bianca e voglio che tale rimanga.
Zeus: ho gli occhiali neri, le corde pure, e l’umore non ti dico: datti una mossa, eunuco!
James: da che pulpito.
Zeus: piccolo figlio di troika. -afferra alla cieca quella che crede essere la cravatta attivando la caduta di un altro oggetto pesante su di sé- CRONK!
James: ti impari, cafone che non sei altro. Anche con la melassa, riconoscerei l’amarezza della liquirizia tra mille. Munch, e quefta? Si direbbe una scheda telefonica. -ha trovato una chiave- “Sblocco vista effettuato.” Ci vedo, finalmente. E vedo anche…Ahh, che la mia camicia è un completo disastro!!!
Guardate, guardate qui: le macchie non andranno mai più via.
Paula: beh, non avresti dovuto portare il completo elegante su un’isola tanto per cominciare.
Zeus: che tragedia greca, “buu uuuh la mia camicia.” Vogliamo procedere oltre? -non ci vede e inciampa faccia a terra-
James: ahhh, e tu sei senza pantaloni!
Zeus: e non certo per un buon motivo, puoi scommetterci.
. . .
-Nel montaggio che segue le due compagini avanzano in parallelo affrontando ostacoli speculari: Megan e Kimberly superano la trappola sonora con relativa facilità (con Megan che ha la possibilità di sbloccare la bocca di Kimberly ma invece usa la chiave trovata nell’occasione per sbloccarsi il tatto). Mentre la troika dei Delfini si trova sull’altro ponte invisibile con James che lecca il pavimento riconoscendo subito l’inganno.-
James: ha lo stesso sapore dello schermo LCD che impieghiamo alla Samsung. -usa il fiato per appannare il vetro man mano che avanza-
Paula e Zeus: …
-Successivamente le due granchiette cadono anch’esse nella trappola azteca-
Kimberly: click.
Megan: frecce! -si getta addosso alla compagna facendo rotolare via entrambe troppo basse rispetto alle bocche di fuoco dalle quali vengono scoccate le frecce avvelenate- Appena in tempo. Ehm. -si accorge di stare schiacciando Kimberly sotto al suo “peso”- Non dire niente, lo so. -sblocca a entrambe le mani con la terza chiave rinvenuta-
Kimberly: mmmmhhhh.
Megan: -sente un sibilo in lontananza- mi sono sbagliata. C’è un’altra salva di frecce a scoppio ritardato in arrivo alle nostre spalle! -ruzzolano di nuovo-
Kimberly: mmmh mmmmh!
-Megan si accorge solo all’ultimo della botola nascosta, salvandosi solo grazie all’attrito delle tette sul terreno-
MMMMMMMMMMMMMMHHHHHHHHH!!!!!
Chris: ne ha fatto fuori un altro? Altro che la serial-killer dei riempitivi, e quella Megan allora cosa sarebbe? Li ha sterminati tutti quelli della sua squadra.
// Megan: -ricoperta di una sostanza vischiosa- sigh. Combino solo disastri perché porto sfortuna alle persone. Cosa ci faccio ancora qui...//
James: fatto. Beh, non mi fate i complimenti?
Zeus: “bravoh.” Da qui in poi torno a comandare io. Tagliamo a sinistra: questo ci farà skippare una rottura di palle sulla mappa.
Megan: e adesso che altro c’è? Una rete tipo il Tranello del Diavolo in Harry Potter e la pietra filosofale. Non c’è altra via. Sono una maga anch’io quindi devo trovare…il modo…di passarci…attraverso! -attiva la trappola di melassa-
Zeus: da questa parte, e siamo arrivati stando alla mia mappa.
Paula: sì, sì, riconosco l’odore dei miei mici e il suono di quelle cascate! E’ così vicino che mi sembra di toccarle.
James: a tal proposito sentite anche voi scorrere l’acqua, quindi?
Zeus: chissenefrega ormai, ecco l’uscita.
-sbucano direttamente da un buco nel mezzo delle cascate-
….
….
….
Merda: siamo stati trollatiiiiiiiiii!
James: ahhhh!
Paula: ahhhh! Di che mi preoccupo? So cadere in piedi: ho imparato dai migliori maestri a casa. -cade di pancia sulla testa del Chrissante di Christallo, subito seguita da Zeus che lo fa in spaccata e James che gli atterra sopra-
Chris: ahahahahahah! E invece no. Avete vinto per davvero, cari Figli di Troika alias Delfini Devastanti! Non potevate suonarlo meglio di così.
Paula: evviva! Mi sa che mi servono delle ripetizioni però, ahia.
-E Megan? Megan è rimasta definitivamente bloccata nell’ultima trappola legata con nodi shibari a base di liquirizia e con tutti i singoli strati del suo abbigliamento appiccicatisi e strappatisi strada facendo-
Chris: ora dovrò trovare il modo di recuperare quella concorrente prima che mi classifichino il reality una volta per tutte alla categoria hentai e vedermi ridotto così il target ai soli otaku giapponesi. Brr!
// Kimberly: come volevasi dimostrare, date le premesse l’epilogo della sfida non poteva essere che fanserviceeehi -Soleil la tira fuori dal Confessionale-
*Bungalow dei Granchi*
Kimberly: ma, Soleil!
Soleil: Kim, dentro, svelta. Ti devo far vedere una cosa prima che arrivino gli altri!
Kimberly: a-ah! Ecco perché tutta questa fretta. Cosa? Sono curiosa. Gasp! Non me l’aspettavo così presto. Hai trovato il Chris Ne-
Soleil: sì, ma shhh, abbassa la voce. Vedi. Si è rotta in due, secondo te vale lo stesso anche in questo stato?
Kimberly: addirittura potrebbe valere il doppio, una metà ciascuna. E’ un èscamotage che io scriverei. E quindi Chris.
Soleil: ne sei proprio sicura? Forse con quella colla da modellismo si può riparare.
Kimberly: l’abbiamo finita tutta ormai. -sorride in modo rassicurante unendo le mani e le due metà- Fidati di un’esperta in materia: abbiamo in mano un tesoro che ci darà il pallino del gioco.
Soleil: va bene, mi fido. Non era l’unica cosa che volevo dirti comunque…
Kimberly: sì…?
Soleil: riguardo a ieri. Tra me e Amber, come dire…
Spencer: allora, avete preso una decisione? Sono tutt’orecchi.
Kimberly: eh? Ahem. Su cosa?
Spencer: sull’eliminazione. Secondo i miei calcoli saremo 3 vs 3.
Soleil: uhm, è vero.
Kimberly: un bell’inghippo. In questi casi di solito si manipola qualcuno ma la cerimonia di oggi mi coglie totalmente impreparata, lo ammetto…Mi aspettavo la vittoria.
Spencer: in tal caso ce l’ho io l’asso nella manica. -mostra loro il “documentario” girato in mattinata-
Kimberly: ohh, wow, ma quando è successo?! Qua siamo oltre la semplice shiptease, e con un riempitivo per giunta. -si stizzisce-
Spencer: con questo possiamo ricattare Megan a votare Shin…
Kimberly: …e avremmo così il quarto voto che ci serve! -si ricompone all’istante dandosi un tono con il ramoscello in bocca - Sì, approvato. Ffff.
Soleil: …
Kimberly: ma Megan non ti ascolterebbe mai. Dà qua. -tira un’altra boccata d’aria- Penserò a tutto io come l’altra volta.
*Bungalow dei Delfini*
Zeus: grandi, siamo stati grandi oggi. I Figli di Troika hanno dimostrato la loro superiorità. Ora quelle due non potranno fare altro che baciarmi i piedi per paura di essere eliminate.
Amber: possiamo fare di meglio.
Rose: vieni sul retro, o’ potente Zeus.
Zeus: ?
-le due lo accolgono sinuosamente nei loro costumi da bagno, strusciandosi ammalianti come le sirene di Ulisse-
Rose: perché non ti unisci a noi? Spogliati, ti facciamo un bel massaggio…
Amber: bleah, già.
Zeus: che cambiamento.
// Zeus: non me l’aspettavo così, ma sarei un idiota a non approfittarmene. Soprattutto per rifarmi dell’esperienza vissuta con l’ermafrodita. //
Zeus: perché no? Ma userete i vostri corpi come spugne, siamo intesi. -mette la mano sul sedere di Amber facendola rabbrividire- E visto che sei lesbica, potete anche farlo tra di voi, a me piace anche stare a guardare.
Amber: …tu
Rose: togliti gli occhiali, allora, e lascia che ti guidiamo noi adesso.
-cominciano a strofinarlo sulla schiena-
Le senti le pinne di sirena che sfregano tutto il tuo corpo, o’ sommo Zeus? Ti piacciono, vero?
Zeus: un po’ ruvide a dire il vero, mi aspettavo che aveste la pelle più morbida, ma pazienza. Mi accontento di quello che passa il convento. La sensazione non è male alla fine.
Amber: e li senti i nostri denti che mordono piano piano ogni centimetro della tua divina pelle, o’ Zeus?
Zeus: oh oh, ohi! Sì, li sento. Andateci piano, ne dovete fare ancora di strada prima di toccare l’Olimpo.
Rose: e la senti, o’ grande Zeus, luce dei miei occhi, la mia lingua che ti sta assaggiando il collo?
Zeus: oh, SI, ROSE. Sapevo che facevi tanto la preziosa per un motivo! Vieni qui che ti do un assaggio dell’oltretomba del peccato. -si gira e limona appassionatamente con Zanna-
Amber: e la senti, o’ Zeus, la fila di 50 denti di squalo che ti sta triturando quella linguaccia che ti ritrovi?
Zanna: smack smack smack.
Zeus: mghcosa? ***** ******* *********!!!!
Amber & Rose: sorpresa. -bucano completamente il sacchetto della doccia facendogli scendere addosso una cascata d’acqua e meduse-
James: ma dov’è finita la doccia? Non dovevate cambiarne la collocazione senza prima avermi interpellata dal momento che sono io la home designer & space organizer for development and prog… GASP!
Zeus: aaaaaaaaaaaaaahhhhhh! -tra urla infernali, parole profane e meduse ancora vive tra i capelli fugge inseguito dallo squalo mutante-
Shin: un altro demone sull’isola? -estrae e rinfodera subito la katana spezzata- Tanto sono fuori dal giro ormai.
Amber: senti, già che ci siamo, ahem…Ti va? -Rose si è già messa in pigiama- Ah. “Pigiama party” allora?
Paula: sì, che bello! Fa’ niente se partecipano anche i gattini maschi?
Amber: groan, figurati.
Rose: ih ih ih.
*Cerimonia*
Chris: Granchi, la sfida di oggi era incentrata sui sensi, e nonostante nella vostra squadra avevate un clown, una strega, un documentarista e un “demone”, nessuno di loro ha dimostrato di possedere il sesto senso! Sesto senso magari no, ma sesto incomodo sì: uno di voi è di troppo. Che le votazioni abbiano inizio, e per favore datemi un’eliminazione più accattivante di quella dei Delfini. Intesi? Oggi le danze le aprirà…Lorraine.
Lorraine: tooogo!
>>> Lorraine: -sta facendo la giocoliera con le bottiglie- il mio voto va a quell’antipatico Piedi a Banana Joe alias Terence Spencer. Op, op, oplà senza pollici! Ops. Le ho fatte cadere tutte nel fiume, e adesso?
Chris: aspettiamo di recuperarle.
-passano dieci minuti abbondanti prima che il delta del fiume le restituisca al conduttore, che si limita a lanciare un’occhiataccia alla responsabile-
Da adesso in poi ve le darò una alla volta in ordine alfabetico. Megan.
Kimberly: aspetta, hai saltato me: la kappa viene anche prima della elle!
>>> Megan: è successo tutto troppo in fretta, nulla mi garantisce che si trattasse effettivamente di me e di te ogni volta che ci siamo baciati. Avrei bisogno di più tempo, ma non ne ho. Quello che so, è che piaci a entrambe, ma lei non l’ha ancora capito e sembra trattare tutto come uno scherzo che le stiamo facendo. Ma lo sento nelle ossa. Ho paura che se lo capisse davvero, perderei lei. Ho fatto la mia scelta ormai. -scrive il nome con calligrafia tremolante- Questo è un addio, perdonami, demone mio.
Chris: il prossimo quindi sei tu, Shin.
Shin: è un onore per me che lei abbia imparato finalmente il mio nome, signore. -si inchina sospirando- Non ne sono più degno, però.
Chris: sì, come ti pare. Vai che siamo in ritardo.
>>> Shin: Soleil. Ho percepito una grave minaccia all’improvviso: un sole nero incombe sulle prossime albe dei Granchi qualora non venisse eliminata.
Chris: Soleil. E infine Spencer.
Kimberly: e io allora? Ehilà!? Ma sono diventata invisibile oggi?
>>> Spencer: Shin. Nulla di personale, amico, si tratta della sopravvivenza del più forte.
-Kimberly è l’ultima così ad aver votato e il suo messaggio in bottiglia è l’ultimo a pervenire a Chris-
Chris: le geox sont fait.
Lorraine: dovrebbe essere francese questo? Hai cannato tutte le pronunce e menomale che vieni da Terranova!
Chris: silenzio un po’, toh mettiti il caucciù in bocca. Sei la prima a riceverlo.
Lorraine: munch. Mercì beacouuup!
Chris: sempre seguendo l’ordine, il secondo va a Megan.
Kimberly: no comment.
Lorraine: la maga e il clown vivono un altro giorno. Prrrrt!
Kimberly: ma, ma io non mi stavo lamentando di questo…! C’è un equivoco, e non me lo meritavo.
Chris: oh, per tua fortuna l’ordine da qui in poi cambia rispetto a quello di prima, Kimberly. Kimberly, appunto. Con voi tre finiscono i caucciù di oggi, no, non è vero, ma per rimediare all’ultima cerimonia (noiosa) ho deciso di rendere le cose più piccanti leggendo prima i voti uno alla volta.
Soleil: che sadico di…
Shin: che maestro di vita.
Chris: il primo voto va a Soleil. E’ anche l’unico, purtroppo!
Kimberly: oh, che sollievo.
Soleil: grazie. -prende l’immunità-
Chris: il secondo reca il nome di Shin.
Shin: che libido.
Chris: ehm, il terzo cita Spencer.
Shin: hsss.
Chris: un altro voto per Spencer.
Spencer: come calcolato. Me li aspettavo già.
Chris: e il penultimo voto è dedicato a Shin. E la dedica non si ferma qui, c’è anche un haiku ad accompagnarla:
“Questo è un addio,
perdonami,
demone mio.”
-Megan arrossisce
-Shin si incupisce
-Lorraine si insospettisce
Lorraine: e quindi chi tra Kimberly e Soleil dovrebbe avere una cotta per il mio pasticcino con la panna, uh?
Shin: …
Chris: rimane l’ultimo voto da scoprire, ma tornerò al metodo ufficiale: consegnando l’ultimo caucciù che rimane. Spencer, ormai hai fatto l’abbonamento o sbaglio?
Spencer: che posso dirti, non sono qui per farmi simpatie ma per vincere. Nel branco i più deboli devono fare così per sopravvivere al più forte: mi temono e vogliono eliminarmi dal primo giorno. Ma ho le spalle larghe e dovranno fare meglio di così.
Lorraine: prrrrrrt.
Chris: Shin, ho l’impressione che tu sia un morto che cammina ormai, o sbaglio?
Shin: sbrigati, allora, a darmi il colpo di grazia. -gli passa la spada-
Chris: no, guarda, che sono già nei casini con tutte le censure. Lo farò secondo la MIA tradizione. L’ultimo caucciù va dunque a…Spencer! Ah, no, mi sono confuso: era il voto questo. Shin, sei tu salvo. -gli dà indietro la spada con infilato il marshmallow a mo’ di spiedino-
Shin: orè?
Lorraine: urrà! -corre ad abbracciarsi e spupazzarsi l’incredulo kabuki davanti a Megan-
Spencer: che cosa? Dev’esserci stato un errore. Un refuso. Un lapsus freudiano.
Chris: no, niente di tutto ciò. Controlla pure.
>>> Soleil: all’inizio credevo avessimo molte cose in comune, ma mi rendo conto di essermi sbagliata. Hai ragione quando dici che sono disposta a qualsiasi sacrificio per fare carriera, ma non paragonarmi mai più a te, per favore. Io e te non siamo uguali: siamo lontani anni luce per come trattiamo gli altri “della nostra stessa specie.” E specialmente Kimberly, Spencer.
Spencer: che significa? Tu, Kimberly, per chi hai votato? Credevo volessi sbarazzarti dei riempitivi. Finora non potevate fare a meno di me nelle votazioni. Con Mark aveva funzionato. Cosa è cambiato? Vi ho anche procurato tutto il materiale necessario per -Kimberly lo zittisce mettendogli il rotolino di pergamena in bocca dopo averlo acceso con la fiammella del falò-
Kimberly: fumalo tu per me, non voglio sembrare ripetitiva. Vedi, Spencer, è tutto coerente quello che hai detto, ma non hai tenuto conto di un particolare: tu eri al primo posto nella mia lista dei riempitivi. Ti ho lasciato sei episodi per farmi cambiare idea e li hai sprecati tutti. Non c’è stata alcuna evoluzione del tuo personaggio a differenza degli altri, perciò ho dovuto tagliarti fuori.
Spencer: ptù. Sei folle. La tua ossessione ti ha portato a non considerare più le persone al di fuori della loro utilità.
Kimberly: che buffo detto da un darwinista come te.
Lorraine: non ho capito, scusa, cosa c’è di buffo in una cosa del genere?
Spencer: non sprecare fiato a spiegarglielo: i clown non sanno cosa sia il sarcasmo.
Lorraine: prrrrrrrrt!
Chris: ci siamo, è giunta l’ora del decollo, omaccione. Sali sul Razzo della Vergogna verso la Volta Celeste del Perdente o giù di lì. Le tue ultime parole?
Spencer: voglio solo dire alle due folli laggiù che hanno commesso un errore di calcolo che sarà loro fatale nelle prossime nominations: sono rimaste in 2 contro 3. Se ne pentiranno amaramente.
Chris: visto che la matematica sembra piacerti così tanto, dilettati a fare il conto alla rovescia.
3
2
1
BOOOOM!
Spencer: tanto l’umanità è destinata all’estinzioneee!
Lorraine: PRRRRRRRRRT!
Chris: Ciao, Darwin!
FINE
*Epilogo*
Lester: e. . .
One
Two
Three
Four
51!!!!
-parte una coreografia con tutto il cast dei concorrenti rimasti più annessi Sasquatch, Zanna & compagnia gattante tutti vestiti di giacche rosse-
Lester: folli, sono tutti folli!
Lorraine: burliamo,
Kimberly: ci pugnaliamo,
Shin: da psicosi siamo afflitti. Kyaaah! -strappa la giacca con un urlo selvaggio-
Solei: sforziamo dei sorrisi
Kimberly: e plot twist perfetti
Megan: giacche rosse logore dai trascorsi assai sospetti…
Lester: siete tutti FOLLI.
Paula: fuori come una gattara
Amber: che ancora ci teniamo,
Rose: adoriamo,
James: perché merce assai rara.
Zeus: psicolabili e iloti
Paula: miagolabili idioti
Rose: Delfini o Granchi, nella trappola di Chris in fondo ci siam caduti tutti… -caccia un growl black metal-
Lester: sono tutti FOLLI.
FOL51!
Amber: tra inutili e perdenti, in tre gatti son rimasti
Cari maschi, estinti siete oramai!
James: se il cuore farà pace col cervello…
Ne rimarranno solo due unità!
Megan: clown, maghi, giacche senzienti, nel calderone dei sentimenti
Tutti rimestiam fragilità!
Lorraine: degli uomini, è la follia
Shin: donne, i primi demoni che ti portano alla pazziaaaa…!!!
Lester: folli!
Kimberly: concorrenti sempre i soliti
Ogni episodio a farsi fregare da questo reality.
Rose: barche senza remi, assurdi uragani
Sopravviamo a oltranza, in balia di affanni e dei pantani.
Lester: sono tutti folli
Folli proprio tutti
Lesterriani del futuro sperduti in mezzo a alieni flutti!
Tra mille pose epiche
Macroscopiche topiche
Finiranno tutti in giacca di forza davanti a un piatto dei miei spaghetti…
Sono tutti folli!
FOLLI
FOL51
AH! *POSA EPICA COLLETTIVA*
Chris: aaaaaaah! Ah? -si risveglia-
Menomale che era solo un sogno. Che incubo.
Lester: FOLLI, SARANNO TUTTI FOLLI!
Chris: AHHHHHHHHHHHH!