Nella puntata precedente sull’Isola di Gaumika…
Al mondo c’è chi ha talento, chi non ce l’ha, e chi pur non ce l’avendolo purtroppo si ritrova a insegnarlo a un branco di…granchi e pescecani. Indovinate a quale categoria appartengono i miei concorrenti? Esatto. In questo stimolante esperimento evolutivo abbiamo assistito all’involuzione di un povero squalo mutante che è stato costretto a: imparare l’hip hop, fare lo schiavo di MN, e la più degradante di tutte, fare il gattino. Brr! Un abominio contronatura per il quale ringrazieremo per sempre una certa “Gattysaurus”.
Non è andata meglio ai granchi. Quelle povere creature si sono viste coinvolte in un circo senza fine: alcuni facendo i clown, altri gli attori carne da macello, e…beh…a tutti gli altri direi che è andata di c**o…o meglio dire di tette? Ma a chi è andata sicuramente peggio di tutti è Sasquatchanakwa la cui folta peluria è sparita in un lampo come per magia! E’ stata proprio l’esibizione di Megan a stabilire il verdetto finale, e Amber è riuscita così a vincere di ignoranza rimettendo in sesto il suo delfinario. Ma secondo me i cocci sono rimasti, e perfino aumentati. Voi che dite?
Non sono rimasto molto sorpreso, lo ammetto, dall’ultima cerimonia che ha visto l’eliminazione di Mark…ma per come è arrivata: Kimberly ha tutte le potenzialità per diventare il male incarnato. Se così si confermasse, faccio il tifo per lei.
Ma lo sapevate che secondo i terrapiattisti il Sole gira ancora attorno al pianeta? Beh, da oggi ci girerà intorno anche il terrapiattista che ho spedito in orbita. Comincia a tirare vento di burrasca sull’isola…
WOOOSH
No, veramente!
WOOOSH
Sembra ci sia un ciclone in arrivo! Prima di essere spazzato via…
Amber riuscirà a riconquistare il cuore di Rose? Kimberly diventerà la serial killer dei riempitivi? E la domanda più fantascientifica di tutte: Nick farà qualcosa di interessante? Altro che triangolo delle Bermude, questo sì che rimarrà un mistero irrisolto.
Per tutto il resto…
Non perdetevi…
WOOOSH
Episodio di…
WOOOSH REAL51TY WOOOSH 51!
Parte la sigla (https://www.youtube.com/watch?v=5t7cRGcMO8Y). In grafica da Atari 2600 si vede un aereo volare lungo il percorso tratteggiato sulla mappa fino al Triangolo delle Bermuda dove viene abbattuto. Da esso scendono 16 puntini con focus particolare su un player femmina armato di paracadute…Che si rivela essere Grenda mentre sta giocando a un videogames finendo realmente per atterrare sul fondo dell’oceano. Nick schizza fuori controllo a cavallo di Zanna con Amber che invece si sta divertendo un mondo a fare sci d’acqua con la sua tavola da surf legata allo stesso squalo mutante, almeno finchè non si para davanti Rico immobile sul suo materassino a prendere il sole, costringendola a una deviazione che fa deragliare lo squalo mandandolo a sbattere contro il bungalow dove James si stava facendo la doccia!
La telecamera si sposta su Soleil, mentre sta scalando la Cascate del Dolore sorreggendo la fanfictioner Kimberly sulle spalle e soprattutto tirandosi dietro il rubicondo Mark che come il masso di Sisifo ricade sempre giù trascinando tutta la cordata. Travis e Spencer si stanno sfidando al consueto braccio di ferro ma Travis gli fa un RKO a tradimento mettendolo al tappeto per poi dare un pugno a una telecamera troppo vicina e spaccare tutto. Zeus prova a recuperare il drone danneggiato e ripararlo ma questo finisce per decollare via tirandoselo appresso con sé nel cielo improvvisamente pieno di fulmini.
Rosemary e il Kabuki stanno lottando per finta su un palcoscenico teatrale usando i diorama di un delfino e un granchio rispettivamente come in uno spettacolo tradizionale giapponese finendo però per scontrarsi a vicenda.
Lorraine il clown sta facendo il giocoliere con il cocco davanti ai granchi affamati che la prendono d’assalto, mentre Megan la maga sta per estrarre un coniglio dal cilindro…e invece si ritrova l’intero esercito di gatti di Paula addosso che fa a pezzi i suoi vestiti!
Solita ultima scena nella quale tutti si ritrovano con Chris davanti al falò, quando un raggio misterioso cattura Paula e se la porta via con tutti i suoi gatti tranne uno che atterra nello stupore generale in testa al seccatissimo conduttore.
*Prologo*
Zeus: cara Paula, ho trovato la soluzione definitiva a ogni tuo problema.
Paula: uh?
Zeus: mi riferisco ai gatti. Li hai già persi una volta, potrebbe risuccedere, no? Però non puoi passare il resto della vacanza a stressarti a pensarci né puoi tenerli chiusi in casa tutto il giorno. Anche perché questo posto comincia a puzzare di palle di gatto… Allora ecco l’idea: un chip di rilevamento con il quale potrai sempre sapere dove vanno mentre li lasci liberi nella natura.
Paula: un chip?
Zeus: all’interno di un collare elettronico. Elettronico, non elettrificato, tranquilla. Norton mi sta dando una mano a realizzarli.
Paula: non lo so, i miei gatti non hanno mai portato il collare, perché non li facevo mai uscire. Troppi pericoli nel mondo esterno…
Zeus: appunto, la città è un mondo crudele, figurati un’isola di Chris che pericoli possa riservare. Ma se preferisci perderli per sempre la prossima volta, allora mi faccio gli affari miei, chissenefrega.
Paula: NO! Morirei. D’accordo, proverò a convincerli a metterseli. Mi graffieranno tutta, ma non m’importa! Aspetta, ma come potrò controllarli da remoto?
Zeus: ti basterà chiedermelo ogni volta visto che i chip sono collegati alla rete del mio AppleWatch. E io sarò disponibilissimo a lasciarti guardare…In cambio della tua anima.
Ahahahah! Che faccia che hai fatto. Sto scherzando. Qualche favoruccio, così, se vorrai farmelo per spirito di gratitudine. La gratitudine sarà la nostra moneta di scambio.
Paula: affare fatto! Quando credi saranno pronti per tutti i miei 44 tesori?
Zeus: beh, puoi contribuire tu stessa, non ci vuole una scienza. Per questo mi sto avvalendo di lui: che ci vuole a intrecciare delle striscie di cuoio. I chip sono belli che pronti.
Paula: mi metto subito al lavoro.
Zeus: sono sull’aereo, sai dove trovarlo. -si stravacca sul letto- Ah, è bello tornare a casa ogni tanto. L’Oltretomba ha letti che lasciano a desiderare. Mi faccio un pisolino.
Amber: siamo burattini nelle sue mani ormai, bah. Ahia!
Rosemary: o glielo stiamo lasciando credere.
Amber: vacci piano con questo massaggio. Me la stai massacrando.
Rosemary: ti avevo detto di stare a riposo e invece che hai fatto? Rave party tutta la notte.
Amber: ehi, se per questo c’eri anche tu!
Rosemary: sono un’animale della notte anch’io. -fa spallucce- Ma non ero infortunata a differenza tua.
Amber: e poi perché ti interessa della mia salute? Sembri mia madre. Credevo non volessi più avere niente a che fare con me. Sono stufa di mixed messages…
Rosemary: sai, è buffo sentirmi dare della madre. Sono sempre stata tutto fuorchè materna. Più legata all’ambiente che alla mia famiglia. Vi state tutti facendo di me un’idea…sbagliata che non capisco.
Amber: in che senso? Se stai sempre a prenderti cura di noi, della squadra, e perfino di questo ambiente. La doccia, i letti, le risorse… Tutta roba tua eh.
Rosemary: sigh, hai ragione. Forse ho sbagliato approccio.
Amber: ma che dici? No, no, va benissimo come sei adesso! Ti adoro. Mi ricordi… Non cambiare, quella che deve cambiare sono io.
Rosemary: no, tu sei genuina, io mi sono costruita quest’immagine addosso grazie allo yoga e alla meditazione. Il mio vero carattere è più pungente del tuo.
Amber: me ne sono accorta. Cioè, qualche rara occasione c’è stata.
Rosemary: ieri ne hai avuto solo un assaggio, fidati. Sono la frontman dei Greenshaymins solo perché sono una manipolatrice. Ho costretto la band a suonare solo con strumenti di scarsa qualità derivati da materiale di recupero, a dividere sempre metà dei proventi con associazioni ambientaliste, e dipendere sempre e solo dalle mie scelte musicali. Senza mai chiedere se a loro andasse bene così nemmeno una volta.
// Amber: wow, mai mi sarei immaginata che fosse lo stereotipo della rockettara stronza e impossibile. Tutto questo solo perché ho cercato di… //
Rosemary: beh, vado a farmi la doccia adesso. Continua tu, Zanna, per favore.
-Zanna addenta la gamba della ragazza cominciando a mordicchiarla-
Amber: ahi, ehi! Ti ha detto di continuare a massaggiarla, non di finirmela! Quella caviglia ha ancora una ventina d’anni di surf davanti a sé, poi ci penserò se sostituirla eh!
---
Kimberly: come posso costruire la mia protagonista perfetta? Con un triangolo amoroso anzitutto. Ma tra chi? Vediamo un po’ se dagli appunti presi mi viene qualcuno in mente… Amber, Soleil, Rose, Lorraine, Megan, James, Grenda ma è già stata eliminata… Oh mamma, ci sono tantissime opzioni! Qui ci vuole l’ispirazione giusta.
Uhm…
C’è mai stato un triangolo yuri?
Soleil: ehi, mi hai sentito? Ti ho chiamata tre volte, ma evidentemente ti sei abituata al mio silenzio in fretta.
Kimberly: Soleil! -richiude il portatile- Mi hai spaventata ehm che ti serve?
// Soleil: vi sarete accorti che ieri sono stata zitta tutto il tempo in base al ruolo che mi era stato assegnato. Ebbene, l’ho mantenuto fino in fondo sperando che lei se ne accorgesse. Mi ha dimostrato che non siamo pronte a diventare amiche. //
Soleil: in realtà non mi serviva niente, al massimo volevo sapere cosa intendessi fare per la tempesta in arrivo. L’ho osservata, e rischiamo di rimanere senza un tetto sulla testa…
Poi c’è dell’altro, ma speravo te ne accorgessi da sola. Fa’ niente.
Kimberly: no, no, dimmelo cosa non va. E’ per il ruolo marginale di ieri? Tranquilla, ieri è stato un caso ma da oggi tornerai ad avere un ruolo in prima linea, promesso!
Soleil: per quello, sì, ma non come l’hai detto tu. E’ che mi hai dato un ruolo, basandoti semplicemente sulla mia bella presenza, quando ti avevo detto che non sopporto essere etichettata per il mio aspetto fisico!
Kimberly: ops…Non ci avevo pensato, scusami! Mi sono distratta e non ci ho pensato, ma non volevo ferirti. Giuro.
Soleil: tu vuoi veramente questa amicizia, Kim? O per te è soltanto un’interazione. Lo vorrei sapere adesso che ancora non mi farebbe male.
Kimberly: ehm, ma no, io ci tengo veramente! Ho sempre desiderato avere una sorella maggiore che si prendesse cura della mia solitudine. -arrossisce- Oh! N-Non fraintendermi. Oh cielo no che ho detto…Che imbarazzo.
Soleil: sarai sola, ma tu almeno riesci a essere espansiva senza paura di rimanerci scottata. Non ho mai avuto una scottatura solare, ma ustioni dentro, tante. Ti chiedo solo di non farmi questo anche tu. -le prende la mano e la lascia subito-
Grazie, per essere tornata ad ascoltarmi. Ora in merito alla tempesta…
WOOOOSH
Megan: stai seguendo anche tu l’uragano da vicino?
Shin: no, sto seguendo le tracce del tengu.
Megan: quindi anche tu pensi ci sia qualcosa di sovrannaturale in tutto questo. Credi si tratti di un altro demone?
Shin: non un demone qualsiasi, un tengu. Uno yokai tra i più potenti richiamato dal Re Oni per mettermi alla prova. Ancora non ho visualizzato che forma abbia, ma la scoprirò presto. Seguimi, ma attenta.
Megan: forse posso darti una mano.
// Spencer: interessante questo repentino avvicinamento tra l’esemplare orientale e la caucasica spettrale. Uno parla ai demoni, l’altra agli spettri. Termini diversi ma che alla fine indicano la stessa cosa: il fascino del sovrannaturale. Il principale argomento che accomuna gli umani di tutto il mondo. Non devo farmeli sfuggire. //
Megan: com’è fatto esattamente un tengu?
Shin: naso aquilino come i corvi,
occhi fiammeggianti tra creste al vento,
corpo scheletrico coperto, giacca rossa di sangue e di tormento. . . .comincia a piovere. -apre l’ombrello per ripararla-
Megan: anche tu vedi questa pioggia di colore rosso?
Shin: no.
Megan: e le spirali nelle foglie?
Shin: non sto vedendo niente del genere.
Megan: allora sto avendo un’allucinazione. Sono visioni che ho fin da quando sono bambina, ma non le so quasi mai spiegare.
Shin: sei una miko. Non ne avevo mai incontrata una.
Megan: -con voce rotta- “segui il Rosso. Il 51. L’impossibile è vicino.”
Shin: oppure un’onibaba! In tal caso il tengu sta parlando attraverso di te. Mostrati e affrontami, oppure mostrami la via per trovarti.
Megan: -la sua ombra si proietta al suolo tramutandosi in una specie di drago, e sfreccia attraverso la foresta con il kabuki al seguito mentre lei perde i sensi per un momento-
Spencer: ehi. Dov’è il kabuki? L’ho perso di vista quando ha iniziato a piovere. Che ci fai per terra, perché ti ha lasciata qui?
Tutto a posto?
-Megan si volta apparendo come un demone con il volto completamente coperto dai capelli bagnati, e la sua pelle diafana che riflette i lampi di luce-
Aaaah! -la colpisce con un ramo e scappa via-
Paula: cos’è stato quell’urlo?
Nick: non lo so. Non mi sembrava un gatto quindi puoi tranquillizzarti. -continuano a lavorare-
Paula: sì, lo so. La pioggia mi innervosisce quando non sono nella mia casetta, al calduccio, con i miei micini sulle ginocchia. Per caso vuoi…?
Nick: ehm, scordatelo.
Paula: davvero, ne avrei bisogno. Sono così nervosa in questo momento che mi sembra l’aereo si stia muovendo…Quell’albero dal finestrino ad esempio prima era più avanti…e le scimmiette non volavano via.
Nick: oh no. Ne ho appena vista una anch’io. Ma allora -si affaccia- siamo nell’occhio del cicloneee! -l’aereo si solleva da terra decollando via con il vento-
WOOOOOOOOOOOOOSH!!!
*Sfida*
Amber: tu sei un pazzo, Mc Lean. Vuoi davvero farci disputare una sfida con un tempo del genere? Abbiamo già un sacco di dispersi! Non ti bastano?
Chris: per quanto riguarda i dispersi non dovete preoccuparvi: ho già messo al lavoro tutta la mia intelligence.
-ovvero Sasquatchanakwa depilato, l’Orsubacqueo e la tartaruga ninja miracolosamente tornata in vita-
Amber: e sarebbe quella?
Zeus: di intelligence lì non ne vedo.
-la tartaruga si mette a capo del trio cominciando a sfoggiare le sue doti saltando da un ramo all’altro per essere subito catapultata dritta nell’uragano non appena lo scimmione si arrampica a sua volta- Appunto. R.I.P. again tartaruga.
Amber: al diavolo. Ci penserà Zanna a ritrovarli. -gli dà una pacca sulla spalla- Non deludermi!
// Amber: gli squali , e quindi presumo anche il mio mutante preferito, oltre all’olfatto possiedono grazie alle ampolle di Lorenzini la capacità di percepire i campi elettrici deboli, anche quelli dell’uomo. Se c’è un detective migliore di uno squalo in circolazione, ditemelo voi, avanti. //
// Zanna: -spalanca le braccia con un’espressione mista tra confusione e perplessità in merito- //
Chris: siete giusto quattro vs quattro, quindi non vedo dove sta il problema.
Kimberly: concordo, e poi è in queste occasioni che emergono sempre i concorrenti più in ombra.
Zeus: cioè Nick che non c’è.
Kimberly: non c’è solo lui…
// James: tsk, prove di merge le chiamo io. L’occasione fa l’uomo imprenditore. //
Chris: la sfida si intitola: “Doveva essere una cosa e invece è diventata un’altra”. Le squadre dovevano salire su delle imbarcazioni che però sono state spazzate via, raggiungere delle boe, aprirle, assemblare i fucili coi pezzi trovati all’interno, immergersi e centrare i bersagli mobili a forma di delfino e di granchio.
Tutti: …
Chris: invece ora le squadre dovranno costruire le proprie imbarcazioni, le boe sono diventate palloni-sonda, e i bersagli mobili sarete voi stessi.
Amber: guarda che i fucili subacquei non sono giocattoli, e sono fatti per usarli sui pesci non sulle persone!
Chris: sono certo troverete un modo per renderli non letali, mirate ai vestiti. Anche perché l’attrezzatura sarà la ricompensa per la squadra vincitrice di oggi. In ogni caso la squadra che per prima “trafiggerà” tutti i componenti della squadra avversaria condannerà l’altra alla cerimonia.
James: ci sono un sacco di falle in questo, come dire, regolamento. Per cominciare, non hai considerato che i palloni ora, appunto, si troveranno in aria, a più di 51 metri da terra. In che modo raggiungerli?
Chris: ragazzi, questa è un’emergenza. Arrangiatevi. Spirito di sopravvivenza! Dovreste ringraziare che c’è un reality ancora.
Zeus: che botta di culo, eh?
Lorraine: dove stai andando? Non rimani a vedere lo svoglimento della gara?
Chris: qui no di certo, c’è un uragano impazzito vi ricordo! Mi gusterò tutto dal mio rifugio sotterraneo. -apre una botola segreta-
Soleil: c’è un bunker sotto ai nostri piedi e tu ci fai stare qui?
Chris: se preferite che il vostro milione di dollari faccia la stessa fine di quelle boe e tutto il resto che sta in superficie. -mentre parla così si vede sullo sfondo l’antenna di Radio Chris staccarsi da terra con il Sasquatchanakwa aggrappato- In bocca al lupo quindi e…occhio al ciclone!
Zeus: che battuta da nonno. Pezzo di troll.
Amber: Paula ci sarebbe tornata utile in questa sfida, ma ne faremo a meno.
Kimberly: a noi Kabuki. A proposito, Spencer, tu non eri andato con loro o non li hai più visti?
Spencer: non ha importanza questo adesso. Pensiamo a sopravvivere un’altra sfida.
Kimberly: che delusione…
Spencer: volete darmi una mano sì o no? Quell’imbarcazione non si costruirà da sola.
Rose: possiamo riciclare la tavola da surf come imbarcazione.
Amber: ehi, che vuoi fare esattamente alla mia compagna di vita?
Rose: è legno leggero già pronto e lavorato, ideale per galleggiare.
Amber: non ci possiamo stare tutti sopra, scordatevelo. Questa longboard può portare al massimo il mio peso: è fatta su misura. Poi l’imbarcazione a cosa ci serve esattamente? Pensiamo piuttosto a come arrivare all’uragano. Facciamoci furbi, che diamine. Possiamo mandare il drone!
Rose e Zeus: i droni possono volare solo in condizioni meteorologiche perfette. -Zeus si volta verso di lei subito dopo alzando il sopracciglio-
Amber: ah.
Rose: costruiamo un aquilone. Farai kitesurf.
Amber: ora già parliamo la stessa lingua, sorella. Continua.
Rose: tu guiderai nel vento l’aquilone avvicinandoti il più possibile all’occhio del ciclone, e un compagno legato ad esso recupererà le boe: James.
James: un attimo, perché io?
Rose: sei il membro più leggero che può volare con l’aquilone direttamente, mentre io sono troppo alta e Zeus è troppo pesante.
Amber: ci sto. Voi preparate una rete per raccogliere quello che vi lancierò o qualcosa del genere. Al lavoro!
James: un momento, simili decisioni andrebbero prese all’unanimità, e io non sono d’accordo! E non si potrebbe definirla nemmeno la maggioranza considerando tre favorevoli, un contrario e due “astenuti”. Opzionerei sul tavolo altre proposte prima di prendere una decisione della quale vi pentirete senz’altro.
Amber: l’altra opzione è la tua eliminazione. Sono quattro puntate che ti trasciniamo dietro a contributo zero: zero nelle sfide, zero nelle nominations.
James: come ti permetti? Dove lo mettete tutto il lavoro logistico? Ho coordinato io l’operazione messaggio in bottiglia nella prima puntata, ho supervisionato nelle due sfide seguenti, e ieri ho messo a disposizione tutta la mia partnership per tutta la durata dell’evento. Nel mio campo sono un leader capace di mettersi anche a servizio degli altri!
Amber: dimostralo. Ti voglio vedere farlo senza parlare.
James: mi dia del “lei” anzitutto.
Rose: finitela! Qui non si tratta di costruire l’aquilone che ci facevano fare alle elementari. Ci servono materiali adeguati. Raccogliete tutto il metallo che potete salvare al volo: ci servirà un ultraleggero. Io mi procuro il legno più flessibile che riesco a trovare. E dobbiamo anche rimediare una vela e una corda elastica.
Amber: sì sissignora. Per quella si può usare il leash della tavola stessa comunque.
Rose: dubito sia lungo da arrivare fino in cielo, quindi, dobbiamo allungarlo lo stesso in qualche modo o James finirebbe fatto a pezzi. -l’interessato deglutisce sonoramente-
Amber: sì, certo. Però intanto qualcosa abbiamo, questo volevo dire.
Rose: solo che non è abbastanza. Si fa come dico io e basta.
Amber: avete sentito quello che ha detto, sì o no? Tu va’ a prendere i paracadute.
James: ma li abbiamo già impiegati per la doccia…!
Amber: e allora prendete quelli sull’aereo. Ne saranno rimasti.
Zeus: quale aereo? L’Oltretomba è puff: svanito nel nulla.
Amber: e che c-
WOOOOSH
Kimberly: a che punto è l’imbarcazione?
Spencer: la zattera più che altro.
Kimberly: sì, sì. Non dobbiamo concentrarci solo su quella, anzi, dobbiamo pensare soprattutto a come arrivare lassù.
Motivo per cui mollate tutto un attimo e seguitemi.
Lorraine: perché stiamo tornando indietro?
Kimberly: ci servono delle cose da quel baule che avete usato per il circo, e i tuoi palloncini. Ecco il piano che ho escogitato: Lorraine volerà legata ai palloncini, alla Pinkie Pie insomma, fino all’occhio del ciclone, e una volta lì dentro raccoglierà le quattro boe che ci servono, per poi scendere a terra grazie al loro peso. A quel punto noi altri la recupereremo grazie a questa catena magica di fazzoletti con la quale la terremo tutto il tempo. Argh, ma come funziona? Pensaci tu.
Soleil: Kim?
Lorraine: et-voilà. Fatto! Un gioco da ragazzi.
Soleil: Kim?
Kimberly: ma…wow.
Soleil: Kimberly!
Kimberly: ahh! Ci sono.
Soleil: Kim, ascolta, dal punto di vista fisico non credo possa funzionare. I palloncini salgono verso l’alto grazie al gas elio contenuto al loro interno, e ok, ma a una certa altezza ricadono perché il gas si solidifica per poi dissolversi. Ammesso che tutti quei palloncini possano sollevare Lorraine da terra, in condizioni meteorologiche così estreme sarebbe impossibile governare la sua direzione, e chissà dove finirebbe portata via dal vento.
Kimberly: a questo serve il cavo di sicurezza, e sarà Spencer a tenerlo: i muscoli ce li ha. Ci sarà lui a manovrarla. Fidati che è tutto calcolato al millimetro, quando scrivo tengo sempre conto di tutti i dettagli e ruoli assegnati.
Soleil: quando scrivi, appunto… -sottovoce per non farlo sentire agli altri- E’ un piano da cartone animato.
Lorraine: ehi, se avete finito di parlare, dateci una mano a gonfiare i palloncini! Ce ne sono quaaanti ne volete ma ho portato una sola bomboletta. -gliela passa- Un vero clown li fa solo con il fiato. Aaaanfff. -diventa tutta paonazza con le bretelle che sembrano scoppiare da un momento all’altro-
Spencer: non credo che quel corpicino contenga fiato a sufficienza. -lui li gonfia senza problemi- Forza, dammi qua.
Lorraine: no anf anf ce la faccio anf anf da sola anf anf anffff!!!
// Kimberly: eppure ho l’impressione che anche stavolta Chris si sia lasciato sfuggire un dettaglio che non ci ha detto (apposta), ma chissà, chissà qual è il neo di questa sfida che mi sfugge… Da casa me ne sarei accorta subito, qui invece sono troppo, eh, coinvolta. //
-Lorraine perde fiato e si sgonfia via fluttuando per tutta la stanza come un palloncino bucato-
Kimberly: comunque cosa stavi dicendo prima, Sol?
Soleil: lasciamo perdere.
>> Pianeta Lesterra-51 <<
Nick: dove siamo finiti? Gh! -si toglie un paio di slip con la Z sopra dalla faccia- Che orrore. Hai sentito anche tu un botto tremendo prima, giusto? Quindi ci siamo fermati.
Paula: a me non importa dove siamo, dobbiamo tornare indietro. I miei micini non possono restare nel reality senza mamma! Non sopravvivrebbero. Buhuuuh!
Nick: ah, no, non ricominciare, eh? -la ragazza piange ancora più forte- Scusa, scusa, non volevo! Senti, dammi un secondo per pensare. Magari riesco a contattare Zeus con la radio di bordo.
…No, si è rotta completamente nell’impatto, e io non so ripararla come sa fare lui. -sospira- Non so fare niente di speciale.
Paula: non abbatterti. Per favore. Sei la mia unica speranza.
Nick: te la sei cavata benissimo da sola nella giungla già una volta, io a che ti servo.
Paula: beh, a farmi compagnia. Sono troppo nel panico adesso, non so, non mi sento sicura! Sono stata forte quella volta, ma non vuol dire lo possa essere sempre.
Nick: capisco adesso. Scusa se l’avevo dato per scontato. Vedo che posso fare ma non garantisco nulla. Aspetta, i collari! Ti ha detto che dal suo AppleWatch può sapere sempre dove sarebbero i tuoi mici?
Paula: sì, proprio così.
Nick: indossiamoli. Al polso, Paula. Se nel caso Zeus controllerà, ci troverà. “Se.”
Paula: ma nel frattempo non posso restare con le mani in mano mentre i miei mici sono tutti soli a casa spaventati da questo tempaccio! Già li vedo tutti tremanti in un angolino, o accucciati sui letti, a farsì la pipì sotto a ogni lampo…
Nick: cioè stanno pisciando sui nostri letti…
Paula: andiamo in avanscoperta, voglio capire quanto siamo lontani almeno.
Nick: d’accordo, usciamo da qui, ma fa’ attenzione. Uh-oh. Vedi anche tu quello che vedo io?!
-l’Oltretomba si è schiantato contro la carcassa di un UFO-
Paula: ma allora esistono davvero?
Nick: ma cosa… Non è possibile. Ti rendi conto di che scoperta abbiamo…Paula, non ti avvicinare! Quella cosa sta ancora fumando, quindi, è caduta qui molto di recente.
Oh no.
Dobbiamo nasconderci.
Paula: perché?
Nick: perché il ehm proprietario potrebbe essere perfino sopravvissuto per quanto ne-
???: chi vi ha insegnato ad atterrare schiantandovi sull’astronave di qualcun altro?! Perché non posso essere stato io, IO insegno solo schianti per-fet-ti! E poi non avete visto il parcheggio che avevo segnato? In ogni caso, siete i miei primi visitatori alieni: benvenuti sul pianeta Lesterra, ah! *POSA EPICA*
Nick: come “pianeta”?
Lester: Lesterra l’ho scoperto io, sono naufragato qui da più tempo di voi come vedete dai miei vestiti laceri, l’ho colonizzato io, e sempre IO gli ho dato pure un inno ufficiale! -parte una musichetta allegra, stramba e distorta mentre lui tutto fiero pianta la sua bandiera nella sabbia- Ho sempre sognato uno stato tutto mio. Quindi non ci provate a cambiargli nome o ve la vedrete col mio avvocato. -mette e toglie gli occhiali- Siete avvertiti.
Nick: impossibile, sto sognando. LESTER? Sei davvero tu?
Lester: in carne e giacca, ah! -si sistema la giacca ridotta a brandelli tutto fiero- La mia fama è universale.
Nick: no, noi ci siamo già conosciuti. Non ricordi?
Lester: dipende, da quale galassia provieni?
Nick: da questa, pianeta Terra. Majedè 4…? Generale Gelatina…? Black Directors vs White Producers…? Nick…?
Paula: ma che dici? Stai delirando.
Lester: ottimo inizio per un futuro lesterriano.
Nick: …ci rinuncio.
Lester: in ogni caso certo che mi ricordo di te, Lennick! Ci sei cascato. -se lo abbraccia- Sei quello che non stava mai nella mia stessa squadra. Quanto tempo da allora, ex-avversario! Eri quel ragazzino anonimo eliminato subito. Non sei cambiato affatto di una virgola.
Nick: lo so.
Abbiamo avuto destini diversi, infatti, dopo...
Ahem, lasciamo stare. Come sei finito qui?
Lester: circa 51 anni luce fa ho attraversato le pieghe dello spazio e del tempo oltre il raggio di Schwarzchild per raggiungere questo pianetino remoto, o buco nero per usare termini normali alla tua portata -indica l’uragano in lontananza-.! L’atterraggio di fortuna non è stato dei migliori che ho fatto -per schiantarsi ci vuole una certa tecnica come ho detto- e il mio UFO non è sopravvissuto all’impatto. Questo è ciò che ne rimane. Perciò mi sono dato da fare subito per dare via alla colonizzazione di questo pianeta: ho eretto delle torri di controllo con le quali captare segnali satellitari ostili (non si sa mai nel mestiere del dittatore quando possano servire.)
Nick: ecco spiegate le antenne…
Lester: da bravo colono ho rilasciato droni, sonde e rover per la raccolta di campioni mentre mi occupavo della mia sopravvivenza.
Nick: trovati e usati ora da Chris per i suoi loschi scopi…
Lester: e piazzato trappole dappertutto: il meglio del repertorio del sottoscritto.
Nick: no comment.
Lester: lo step successivo è la costruzione della capitale: Lesterkombia, Kombyfox, oppure Yumi? Ehh sono indeciso. In ogni caso, sono nomi che userò anche per le città successive. Ho già cominciato facendo qualche lampione con le palme. Di solito uso i cactus per arredare ma devo arrangiarmi con quello che offre la flora locale.
Paula: wow.
Nick: tutto questo è allucinante, come ci sei riuscito in così poco tempo? N-n-n-n-no. Voglio dire, guarda che qui siamo ancora sul pianeta Terra, nel Triangolo delle Bermude! Te ne sei reso conto?
Lester: non dare nomi! Cos’ho detto prima? Solo io ne ho diritto.
Nick: ok, andiamocene.
Paula: dove?
Nick: che ne so, alla deriva come faccio sempre.
Lester: alt! Dove credete di andare? Mi pare evidente che qui Houston abbiamo un problema. Non siamo abbastanza folli per sopravvivere. Lei un pochino promettente sì, ma caro Lennick, con te non ci siamo proprio! Per resistere su Lesterra servono creatività, capacità di pensiero laterale, e sprazzi di follia! Tu sei noioso, banale, e “piattitudinario”.
Ma per tua fortuna, la scuola del bizzarro è sempre aperta a nuovi iscritti! Accetto anche casi disperati come il tuo. L’Universo ha bisogno di più lester in giro per renderlo un posto migliore. Ora davanti a me vedo un omuncolo normale e insignificante…dal quale si plasmerà il futuro Lester Komby Fox IV, ah! *POSA EPICA*
Beh no. Non esageriamo.
Nick: come? No, grazie, veramente, grazie, Lester, ma sto bene così…
Lester: piattitudinario. Non posso permetterlo, sei anche l’ultimo rappresentante della gloriosa epopea Majedè come me, e sei rimasto tutto il tempo NORMALE?!? Assolutamente NO, che direbbe Jelly Jiggler? -gli mette il braccio attorno al collo- Fidati, rendo l’impossibile possibile e viceversa. Ti potrei far diventare un concorrente non unico e insostituibile come me nell’Universo, ma per un satellite vicino diciamo di sì. Allora, che ne dici?
Nick: mah, ok, ammetto che mi piacerebbe lasciare il segno per una volta.
Lester: affare fatto, quindi, una firmetta sulla sabbia, grazie. Benvenuti, iscritti! Le vostre giacche rosse…dovrei averle messe qui… -rovista nel guardaroba- trovate! Ne ho un armadio pieno. Comunque le potrete indossare solo quando vi riterrò degni. Ci sono domande? Paula!
Paula: se hai tutte quelle giacche perché continui a indossare solo quella rovinata?
Lester: perché è quella originale, la numero uno, prima, eterna e insostituibile! Compagna fedele di tante avventure folli delle quali grazie a lei serberò per sempre il ricordo, e anche quando non ci sarò più i posteri le ricorderanno semplicemente osservandola nel mio museo. Questo squarcio ad esempio fu Henry a farmelo con l’artiglio di Kabuto.
In ogni caso, anche tu hai fatto lo stesso con quello straccetto! Ho indovinato?
Paula: oh, ehm, sì. -arrossice- Questo maglioncino era pieno dei graffi accumulati in 10 anni di gatti. Anche se strappato non potevo gettarlo via! Ci sono troppo affezionata perché ogni singolo buchino mi ricorda un momento e un micino associato ad esso… -si commuove- Anche quelli che non ci sono più.
Lester: questo è lo spirito che mi piace! Tu hai passione, ragazza, e la capisco tutta. Si cominci subito con le lezioni!
// Confessionale “vecchia scuola” //
Nick: -si trova nel cesso dell’Oltretomba- magari da tutta questa storia potrei davvero guadagnare qualcosa, o almeno pensando come lui dovrei trovare un modo per uscirne perché lui è Lester, e ovunque è stato ha sempre conquistato il mondo intero, mentre io, beh, io sono sempre stato nel dimenticatoio.
Lester: il viaggio del folle comincia laddove tutto è cominciato: torniamo indietro nel tempo fino a Majedè 4.
-un lampo di luce acceca i due, per poi riaprire gli occhi e trovarsi davanti un percorso a ostacoli-
Ricorda Lenny, che la gelatina sia con te.
Nick: per l’ultima volta, io non sono Lennyyy! WOOOOOSH!
Lester: non c’è tempo per le chiacchiere, postini Taro. Prendete il messaggio in bottiglia e proteggetelo a ogni costo, non importa cosa vi pioverà addosso. -prende una pila di rifiuti e gliela lancia sottovento-
Splatch! Splotch!
Nick: ma che fai Lester?!
Lester: ti sei dimenticato proprio tutto, eh? -lancia una rete da pesca- Livello base.
Nick: argh! Le meduse no!
Paula: a me è arrivato un pescespada nell’occhio. Non me l’aspettavo!
Lester: è questo il punto. Il bizzarro. Non sai mai quando può capitarti, e Majedè è stata la mia prima palestra di vita. Si vede che per Lennick non è valso lo stesso! -ora i due si trovano a correre su una fila di cilindri che non finisce mai grazie a un tapis roulant mentre lui imbraccia un bazooka ricavato da foglie di banano e caricato a noci di cocco e ricci di mare- Ratatatatatatatat!
Nick: ouch!
Paula: auch!
Lester: prendete il mio esempio. Sto assemblando tutto questo percorso in itinere improvvisando con tutto ciò che mi capita. Compreso il vostro aereo, è pieno di materiale interessante! Come i carrelli portavivande. Saliteci sopra.
Paula: dove?? Io non vedo più niente.
Nick: ok, e adesso?
Lester: simulazione di volo postale in condizioni impossibili! -si è messo in cabina di pilotaggio- Vi trovate su un aereo postale quando improvvisamente un raggio traente manda in tilt tutta la vostra strumentazione di bordo: è un rapimento alieno in piena regola.
Mayday, mayday, qui è il comandante Lester Komby che vi parla. Cosa fate?
Nick: boh, io non ci capisco più niente.
Lester: RISPOSTA LATIASSOLUTAMENTE SBAGLIATA!
-l’aereo, nonostante sia a terra, inizia a ruotare su sé stesso all’impazzata, facendo un frullatore di qualsiasi cosa si trovi al suo interno: umani, bagagli, sedili, avanzi, poster, rifiuti…-
Nick: basta, Lesteeeeeeeer!
Shin: le urla di anime straziate al vento indicano che il tengu è vicino. -si tinge il volto di rosso- E’ il rosso che volevi e rosso avrai: il tuo sangue colorerà la pioggia per sempre in questo giorno maledetto! KA-KRAAAK!
Nick: basta, basta ho detto! Questa è follia. Non so neanche come mi è venuto in mente per un attimo di assecondarla. Basta, ci rinuncio: non fa per me. La mia dimensione non è più questa anzi non lo è mai stata.
Paula: dai, non fare così. Grattini?
Nick: ah, ti prego. Lasciami in pace pure tu. -l’aereo smette di girare del tutto-
Paula: ma di solito funzionano.
Nick: ma non sono un gatto! Né un lesterriano. Sono una persona normale, e basta. Non ho nulla di speciale da offrire e ieri ne ho dato prova definitiva.
Lester: tsk. Nessuno è veramente normale a questo mondo, ma c’è chi si ostina a non capirlo, e chi invece l’ha capito e ha fatto delle sue stranezze virtù. Un certo Lester Komby Foxx III.
-abbandona l’aereo gettandosi epicamente fuori dall’unico finestrino rimasto-
Torna da me quando avrai finalmente capito perché l’ho fatto.
>>>
Kimberly: direi che ci siamo. Voi che dite?
Lorraine: direi che sono sufficienti! -sta schiacciata dai palloncini contro il soffitto finchè non cede-
Spencer: beh, addio tetto. Muoviamoci.
Soleil: fantastico. Almeno si vedranno le stelle molto bene stanotte.
Kimberly: ahahah!
Soleil: davvero ti ha fatto ridere?
Kimberly: sì, la battuta perfetta al momento giusto.
Spencer: ho detto di darci una mossa. L’imbarcazione potrebbe volare via da un momento all’altro. -usa i trampoli come remi e gli vola via il cappello-
Soleil: giusto. Mentre noi due pensiamo a remare, tu terrai Lorraine.
Kimberly: eh, dici a me? Ma io non ho abbastanza forza nelle braccia per tenerla!
Soleil: nemmeno per remare se per questo. Però lui non può remare e intanto tenere i palloncini, quindi rimani solo te.
Kimberly: non ci avevo pensato…
Spencer: a te.
Kimberly: woah! Tira più del mio cagnolino!
Lorraine: beh in fondo non ci somiglio a un barboncino con questi miei bei codini? Sono un cane-palloncino. Wof! Wof!
// Kimberly: il mio cane, Mirzam, un cucciolo di Basenjii di appena 2 anni. Oltre a comportarsi in tutto e per tutto come un gatto (si rifiuta persino di farla all’aperto), mi trascina sempre dove vuole lui quando mi mandano a fargli fare la passeggiata. L’ultima volta che l’ho portato fuori, sono finita dall’altra parte del Limpopo. (n.d.r. : è Il fiume sudafricano che funge da separazione con lo Zimbabwe e il Botswana.) //
Kimberly: Mir-ehm-raine, cuccia! Anf, pant. Non tirare così, gnn.
Spencer: hai portato il cannocchiale con te?
Soleil: sì.
Spencer: controlla quanto ci manca ancora all’occhio del ciclone. Dovremo avvicinarci il più possibile per poi lasciar andare la nostra esca in mezzo all’uragano. Se ci avviciniamo troppo verremo risucchiati anche noi, per questo mi sono portato un’ancora.
Lorraine: ehi… Ma è il baule di Megan, quello?
Spencer: sì, con tutte quelle cianfrusaglie da circo e cialtronate assortite che a noi non serviranno più ma che pesano. Al momento opportuno lo getterò sul fondo.
// Spencer: mi sono allenato mentalmente a far fronte a qualsiasi situazione climatica e ambientale. Un documentarista deve sapersi muovere sul campo a qualsiasi latitudine, spingendosi proprio dove gli altri della sua specie non possono arrivare. Non c’è niente che possa fermarmi. //
Amber: quelli sono già partiti, e noi ancora qui. Si può sapere che stiamo aspettando?!
Zeus: che il nostro uccellino metallico senza uccello sia pronto a spiccare il volo.
Rose: l’aquilone non è ancora sufficientemente rinforzato. Ci serve un cavo d’acciaio e altro materiale ancora.
Amber: storie! Ora ne ho abbastanza: qui comanda la sottoscritta. James, comincia a correre.
James: sappiate che sporgerò una vibrata protesta al consiglio d’amministrazione di stasera.
Amber: parlane con il nuovo socio allora. Fiii! -Zanna si getta alle calcagna dell’aziendalista pizzicandogli i piedi con le fauci fino a inseguirlo in acqua-
James: aaaah!
Amber: eh eh eh. Ti conviene correre più forte!
Rose: allora buona fortuna, noi rimaniamo di retroguardia in attesa delle armi. Sta’ attenta.
Zeus: e che gli déi siano con voi soprattutto.
Amber: vaffanculo.
-l’aquilone e il surf si sollevano a pelo d’acqua-
Adesso si balla, wo-ooooh! (Spero che la caviglia mi regga.)
James: voglio tornare alla mia vita di ufficiooo!
Rose: ci vorrà un po’. Andiamo alle Cascate del Dolore nel frattempo.
Zeus: bel posticino per un appuntamento, ma non ci tengo a tornarci, grazie.
Rose: ci serviremo delle reti elettrificate per recuperare le boe, ma da sola non posso disinnescarle. Se non vuoi altre meduse nel tuo pantheon anale, ti conviene muovere il culo.
Zeus: argomento delicato. Ho capito l’antifona. Per adesso, ma solo per adesso, starò al gioco, rockstar.
Amber: vai così che si vola sulle ali del vento. Dài, James, dài che li superiamo! Con quella zattera dove credevano di andare.
James: ma “dài” cosa?!! Non sto conducendo io, anzi, qui non sta conducendo nessuno: siamo in totale balia della furia degli elementi casomai non te ne fossi accorta!
Amber: è proprio per questo che mi diverto un sacco. Non mi ero mai trovata a surfare durante un uraganooo! Non te lo fanno fare. E tu?
James: c-che WOOOSH domanda è?
Amber: rispondi e basta. Mai, vero?
James: per tua norma e informazione sono stato nella macchina del vento più di una volta.
Amber: sì?
// James: nella nostra azienda sviluppiamo anche dei “danger providing scenarios”: collaudi simulando situazioni-limite di telefonia nelle quali possa trovarsi l’utente, come in caso di avalanche, quake, e hurricanes. Più volte me ne sono occupato personalmente in qualità di enviromental risk manager & executive supervisor of natural disasters in case of devices liabilty, e nessuno se n’è mai lamentato. //
Amber: e allora di che ti lagni? Fingi che sia la stessa cosa.
James: mi lamento dell’assoluta inadempienza agli obblighi organizzativi standard durante il making of di questa sfidaaa! -l’aquilone viene catturato nel vortice con tutta la tavola da surf al seguito- Ecco!!!
Amber: ma cosa succ waaaah! Crampo alla caviglia. Non avevo pensato che la tavola potesse volarmi da sotto i piedi. Cavolo.
-James si ritrova così la tavola dove non batte il sole rimanendoci cavalcioni mentre un nugolo di oggetti vari gli piomba addosso da ogni direzione alla velocità di 1051 km/h-
James: ahi! Tutto questo è assurdo fin dal principio, lo sapevo. Come dovrei afferrare oggetti che nemmeno riesco a percepire a occhio nudo di quanto vanno veloci?! Ouch! Auch! Non in fronte! -è un vero e proprio bombardamento il suo, con le boe che sembrano i bolidi del Qwidditch-
Spencer: lo stanno massacrando. Sembra Harry Potter alla caccia del boccino d’oro.
Kimberly: sì, cos’è, già lui si chiama pure James come il padre…poi scrivo “Harry Parker e la delibera dei segreti” e magari divento J. Kim Rowling. Ohh, magariiih! -per poco non viene trascinata dal vento, non fosse per Soleil a trattenerla al volo- Fiù, anf anf. Credevo di essere spacciata. Grazie, Sol.
Soleil: attenta, ci è mancato poco. Ormai siamo vicinissimi all’occhio del ciclone. Spencer, tocca a te.
Spencer: e a Lorraine. -lascia andare la corda per quasi tutta la sua lunghezza-
Lorraine: sta per arrivare un uragano di risate!
James: per chi?!
Chris: per me di sicuro.
-parole che risultano profetiche: Lorraine subisce la stessa sorte di James in un vortice di mazzate, rimbalzi, e piegamenti assortiti-
Kimberly: dai, prendi la palla! Puoi farcela, cucciola.
Lorraine: ci sto provando se solo non avessi questo guinzaglio -le arriva addosso la tavola di James- Cip, cip, io avevo la precedenza da destraaa, ageeenteee…
James: miahanmidà.
Lorraine: arcisuperdaccord@ con lei, signor corean@!
-l’uragano scatena anche una tromba marina che risucchia con sé i resti affondati di una nave da crociera-
Kimberly: eeeh l’avete visto anche voi?
Spencer: sì, piove sul bagnato.
James: ecco, ne ho quasi preso uh? Ahhhhh! -caccia un urlo degno di My Heart Will Go On che parte in sottofondo mentre si vede arrivare la sagoma del relitto-
Lorraine: quindi sarebbe James la mia ship alla fine? Ahahahahah!
Kimberly: battuta killer.
-mentre la musica struggente continua in sottofondo i due vengono investiti nell’ordine da:
-una bisca da poker compresa di roulette con Lorraine che fa la parodia del celebre quadro “Cani che giocano a poker” per rimanere in tema
-un tavolo da ristorante stellato compreso di tutta la posateria d’argento che scoppia alcuni palloncini della ragazza
-la cassaforte dove venivano conservati i preziosi dei passeggeri
Lorraine: un anello per me? Cooosì romantic@. -si stringe a James come un koala, tutto questo mentre stanno schizzando da una parte all’altra ovviamente-
James: gnnne ho abbastanza di tutto questo nonsense! -se la scrolla di dosso liberandosi di camicia e cravatta, perde gli occhiali, e comincia a fare mosse di sepak-takraw alla cieca su qualsiasi cosa gli arrivi a tiro- Kyà uà nahmidààà!
// Amber: certo che per calciare quelle boe così a piedi nudi ce ne vuole di potenza! //
Amber: dove la tenevi nascosta tutta questa potenza? Da oggi per me sarai Harry Potter Ultraistinto. Passa, passa! Sono qui. Ma non mi vedi?!
James: guarda che non sto vedendo un 18 senza occhiali!
Amber: baaaah. Almeno lanciale dalla parte dove posso recuperarle: verso la spiaggia. E che cavolo. Con questa caviglia che mi tormenta pure.
Spencer: e se le recuperassimo prima noi? Cambio di strategia. -molla la presa su Lorraine che si mette a suonare il meme del flauto di Titanic con il naso mentre il vento se la porta via-
Lorraine: fu fufufufufuuu fufufuu fu fuu fuuu. . .
Kimberly: ma Spencer, sei impazzito?
Spencer: stavamo perdendo solo tempo con lei. Approfittiamo piuttosto della scarsa precisione dei Delfini e del fatto che in quelle condizioni Amber non può nuotare veloce come al solito.
// Spencer: questo episodio è come un disaster movie. Non devi affezionarti a nessuno mentre la catastrofe si avvicina, e se qualcuno ti rallenta devi lasciarlo al suo destino se vuoi sopravvivere e portare a termine la tua missione. Come l’ho fatto con il clown, lo farei anche con le altre due pur di vincere. //
Soleil: ormai l’hai fatto e non si torna indietro. -scrolla le spalle- Secondo i miei calcoli la prima boa cadrà esattamente laggiù.
Kimberly: come hai fatto? Soleil, sei un genio. Come fai a non esserti laureata ancora?
Soleil: non è il momento per questo.
Amber: grr! Non mi farò sharkare tanto facilmente. Ahia…Hsss…Più veloce non ce la faccio…Urgh. Avessi avuto almeno ancora la mia tavola!
…
Che idiota che sono. A proposito di squali io ho il re dello sharking. Fiiii! -Zanna arriva in suo soccorso-
Kimberly: oh-oh.
Spencer: dietrofront.
Soleil: subito!
Amber: ecco, bravi, vi conviene smammare. Anche perché adesso io ho uno di questi. -prepara l’arpione- E’ la prima volta che vado a pesca di granchi così. E via!
Kimberly: mi ha presa al primo colpo. Wow. Che mira.
Soleil: dobbiamo sganciarla. Remiamo più veloci!
Amber: agganciata. Dove te ne vuoi andare così? -tira la fiocina a sé aiutata da Zanna-
Spencer: ormai è andata. Addio, Kimberly. -la urta con il remo facendola cadere in acqua di proposito-
Soleil: Kimberly! Spencer.
Kimberly: tranquilla, me l’aspettavo! Ci stava che lo facesse: è tutto in character.
Soleil: …Kimberly.
Spencer: l’ho fatto per poterci salvare, niente di personale. Allontaniamoci. Rema. Rema. Rema!
Amber: ah ah! Fuori una intanto. -dà una pacca sul dorso dello squalo- Grazie dell’aiuto, compare.
Kimberly: splut. Certo che sei stata incredibile come mi hai centrata subito! E la tua amicizia con Zanna…Nessuno ci era mai riuscito. Ti scrivi da sola ormai.
Amber: puoi dirlo forte, chiacchierina. Mira, Rose: ho pescato nientemeno che la loro capitana per prima.
Rose: tornati. Abbiamo le reti pronte.
Amber: ottimo, metteteci dentro questa preda allora.
Rose: non credo sia necessario usarle a questo punto, ma…
Zeus: massì, un po’ di bondage gratuito. Uniamo l’utile al dilettevole ogni tanto.
// Kimberly: veramente io non avevo mai previsto di dare delle kink ai miei concorrenti. -deglutisce- //
Rose: fatto. Non ci resta quindi che aspettare che James ci procuri gli altri fucili.
Amber: intanto vi faccio vedere un paio di colpi con il mio così imparate qualcosa. Ahiamaledizione!
Rose: e ti medico nuovamente quel piede.
Spencer: allora, situazione? Ci stanno ancora inseguendo?
Soleil: no, sembra ci stiano aspettando al varco. Vedo tutti e tre i Delfini…e Kimberly spogliata e legata come un salame.
Spencer: questo ci fa buon gioco. Ci danno tempo. Non sanno che abbiamo un asso nella manica. -ritira su il baule magico- Possiamo preparare un attacco diversivo con quello che c’è qui dentro.
Soleil: sentiamo.
Spencer: prepariamo degli altri palloncini.
Soleil: mh mh, e poi?
Spencer: solo che questa volta li riempiamo. Bombe puzzolenti. Pensi sia una cosa fattibile?
Soleil: adesso ho capito. Mischiando bromo con elio dovremmo ottenere un composto volatile. Ma come pensi di utilizzarli?
Spencer: il vento soffia proprio verso la spiaggia. Mettendoci sottovento potremo rilasciare i palloncini contro di loro, e approfittare della cortina fumogena per sottrargli un paio di fucili prima che abbiano tempo di riprendersi.
Aspetteremo che James abbia finito, dopodichè colpiremo con l’effetto sorpresa.
WOOOOSH! WOOOOOOOOOOOSH!
Al mondo c’è chi ha talento, chi non ce l’ha, e chi pur non ce l’avendolo purtroppo si ritrova a insegnarlo a un branco di…granchi e pescecani. Indovinate a quale categoria appartengono i miei concorrenti? Esatto. In questo stimolante esperimento evolutivo abbiamo assistito all’involuzione di un povero squalo mutante che è stato costretto a: imparare l’hip hop, fare lo schiavo di MN, e la più degradante di tutte, fare il gattino. Brr! Un abominio contronatura per il quale ringrazieremo per sempre una certa “Gattysaurus”.
Non è andata meglio ai granchi. Quelle povere creature si sono viste coinvolte in un circo senza fine: alcuni facendo i clown, altri gli attori carne da macello, e…beh…a tutti gli altri direi che è andata di c**o…o meglio dire di tette? Ma a chi è andata sicuramente peggio di tutti è Sasquatchanakwa la cui folta peluria è sparita in un lampo come per magia! E’ stata proprio l’esibizione di Megan a stabilire il verdetto finale, e Amber è riuscita così a vincere di ignoranza rimettendo in sesto il suo delfinario. Ma secondo me i cocci sono rimasti, e perfino aumentati. Voi che dite?
Non sono rimasto molto sorpreso, lo ammetto, dall’ultima cerimonia che ha visto l’eliminazione di Mark…ma per come è arrivata: Kimberly ha tutte le potenzialità per diventare il male incarnato. Se così si confermasse, faccio il tifo per lei.
Ma lo sapevate che secondo i terrapiattisti il Sole gira ancora attorno al pianeta? Beh, da oggi ci girerà intorno anche il terrapiattista che ho spedito in orbita. Comincia a tirare vento di burrasca sull’isola…
WOOOSH
No, veramente!
WOOOSH
Sembra ci sia un ciclone in arrivo! Prima di essere spazzato via…
Amber riuscirà a riconquistare il cuore di Rose? Kimberly diventerà la serial killer dei riempitivi? E la domanda più fantascientifica di tutte: Nick farà qualcosa di interessante? Altro che triangolo delle Bermude, questo sì che rimarrà un mistero irrisolto.
Per tutto il resto…
Non perdetevi…
WOOOSH
Episodio di…
WOOOSH REAL51TY WOOOSH 51!
Parte la sigla (https://www.youtube.com/watch?v=5t7cRGcMO8Y). In grafica da Atari 2600 si vede un aereo volare lungo il percorso tratteggiato sulla mappa fino al Triangolo delle Bermuda dove viene abbattuto. Da esso scendono 16 puntini con focus particolare su un player femmina armato di paracadute…Che si rivela essere Grenda mentre sta giocando a un videogames finendo realmente per atterrare sul fondo dell’oceano. Nick schizza fuori controllo a cavallo di Zanna con Amber che invece si sta divertendo un mondo a fare sci d’acqua con la sua tavola da surf legata allo stesso squalo mutante, almeno finchè non si para davanti Rico immobile sul suo materassino a prendere il sole, costringendola a una deviazione che fa deragliare lo squalo mandandolo a sbattere contro il bungalow dove James si stava facendo la doccia!
La telecamera si sposta su Soleil, mentre sta scalando la Cascate del Dolore sorreggendo la fanfictioner Kimberly sulle spalle e soprattutto tirandosi dietro il rubicondo Mark che come il masso di Sisifo ricade sempre giù trascinando tutta la cordata. Travis e Spencer si stanno sfidando al consueto braccio di ferro ma Travis gli fa un RKO a tradimento mettendolo al tappeto per poi dare un pugno a una telecamera troppo vicina e spaccare tutto. Zeus prova a recuperare il drone danneggiato e ripararlo ma questo finisce per decollare via tirandoselo appresso con sé nel cielo improvvisamente pieno di fulmini.
Rosemary e il Kabuki stanno lottando per finta su un palcoscenico teatrale usando i diorama di un delfino e un granchio rispettivamente come in uno spettacolo tradizionale giapponese finendo però per scontrarsi a vicenda.
Lorraine il clown sta facendo il giocoliere con il cocco davanti ai granchi affamati che la prendono d’assalto, mentre Megan la maga sta per estrarre un coniglio dal cilindro…e invece si ritrova l’intero esercito di gatti di Paula addosso che fa a pezzi i suoi vestiti!
Solita ultima scena nella quale tutti si ritrovano con Chris davanti al falò, quando un raggio misterioso cattura Paula e se la porta via con tutti i suoi gatti tranne uno che atterra nello stupore generale in testa al seccatissimo conduttore.
*Prologo*
Zeus: cara Paula, ho trovato la soluzione definitiva a ogni tuo problema.
Paula: uh?
Zeus: mi riferisco ai gatti. Li hai già persi una volta, potrebbe risuccedere, no? Però non puoi passare il resto della vacanza a stressarti a pensarci né puoi tenerli chiusi in casa tutto il giorno. Anche perché questo posto comincia a puzzare di palle di gatto… Allora ecco l’idea: un chip di rilevamento con il quale potrai sempre sapere dove vanno mentre li lasci liberi nella natura.
Paula: un chip?
Zeus: all’interno di un collare elettronico. Elettronico, non elettrificato, tranquilla. Norton mi sta dando una mano a realizzarli.
Paula: non lo so, i miei gatti non hanno mai portato il collare, perché non li facevo mai uscire. Troppi pericoli nel mondo esterno…
Zeus: appunto, la città è un mondo crudele, figurati un’isola di Chris che pericoli possa riservare. Ma se preferisci perderli per sempre la prossima volta, allora mi faccio gli affari miei, chissenefrega.
Paula: NO! Morirei. D’accordo, proverò a convincerli a metterseli. Mi graffieranno tutta, ma non m’importa! Aspetta, ma come potrò controllarli da remoto?
Zeus: ti basterà chiedermelo ogni volta visto che i chip sono collegati alla rete del mio AppleWatch. E io sarò disponibilissimo a lasciarti guardare…In cambio della tua anima.
Ahahahah! Che faccia che hai fatto. Sto scherzando. Qualche favoruccio, così, se vorrai farmelo per spirito di gratitudine. La gratitudine sarà la nostra moneta di scambio.
Paula: affare fatto! Quando credi saranno pronti per tutti i miei 44 tesori?
Zeus: beh, puoi contribuire tu stessa, non ci vuole una scienza. Per questo mi sto avvalendo di lui: che ci vuole a intrecciare delle striscie di cuoio. I chip sono belli che pronti.
Paula: mi metto subito al lavoro.
Zeus: sono sull’aereo, sai dove trovarlo. -si stravacca sul letto- Ah, è bello tornare a casa ogni tanto. L’Oltretomba ha letti che lasciano a desiderare. Mi faccio un pisolino.
Amber: siamo burattini nelle sue mani ormai, bah. Ahia!
Rosemary: o glielo stiamo lasciando credere.
Amber: vacci piano con questo massaggio. Me la stai massacrando.
Rosemary: ti avevo detto di stare a riposo e invece che hai fatto? Rave party tutta la notte.
Amber: ehi, se per questo c’eri anche tu!
Rosemary: sono un’animale della notte anch’io. -fa spallucce- Ma non ero infortunata a differenza tua.
Amber: e poi perché ti interessa della mia salute? Sembri mia madre. Credevo non volessi più avere niente a che fare con me. Sono stufa di mixed messages…
Rosemary: sai, è buffo sentirmi dare della madre. Sono sempre stata tutto fuorchè materna. Più legata all’ambiente che alla mia famiglia. Vi state tutti facendo di me un’idea…sbagliata che non capisco.
Amber: in che senso? Se stai sempre a prenderti cura di noi, della squadra, e perfino di questo ambiente. La doccia, i letti, le risorse… Tutta roba tua eh.
Rosemary: sigh, hai ragione. Forse ho sbagliato approccio.
Amber: ma che dici? No, no, va benissimo come sei adesso! Ti adoro. Mi ricordi… Non cambiare, quella che deve cambiare sono io.
Rosemary: no, tu sei genuina, io mi sono costruita quest’immagine addosso grazie allo yoga e alla meditazione. Il mio vero carattere è più pungente del tuo.
Amber: me ne sono accorta. Cioè, qualche rara occasione c’è stata.
Rosemary: ieri ne hai avuto solo un assaggio, fidati. Sono la frontman dei Greenshaymins solo perché sono una manipolatrice. Ho costretto la band a suonare solo con strumenti di scarsa qualità derivati da materiale di recupero, a dividere sempre metà dei proventi con associazioni ambientaliste, e dipendere sempre e solo dalle mie scelte musicali. Senza mai chiedere se a loro andasse bene così nemmeno una volta.
// Amber: wow, mai mi sarei immaginata che fosse lo stereotipo della rockettara stronza e impossibile. Tutto questo solo perché ho cercato di… //
Rosemary: beh, vado a farmi la doccia adesso. Continua tu, Zanna, per favore.
-Zanna addenta la gamba della ragazza cominciando a mordicchiarla-
Amber: ahi, ehi! Ti ha detto di continuare a massaggiarla, non di finirmela! Quella caviglia ha ancora una ventina d’anni di surf davanti a sé, poi ci penserò se sostituirla eh!
---
Kimberly: come posso costruire la mia protagonista perfetta? Con un triangolo amoroso anzitutto. Ma tra chi? Vediamo un po’ se dagli appunti presi mi viene qualcuno in mente… Amber, Soleil, Rose, Lorraine, Megan, James, Grenda ma è già stata eliminata… Oh mamma, ci sono tantissime opzioni! Qui ci vuole l’ispirazione giusta.
Uhm…
C’è mai stato un triangolo yuri?
Soleil: ehi, mi hai sentito? Ti ho chiamata tre volte, ma evidentemente ti sei abituata al mio silenzio in fretta.
Kimberly: Soleil! -richiude il portatile- Mi hai spaventata ehm che ti serve?
// Soleil: vi sarete accorti che ieri sono stata zitta tutto il tempo in base al ruolo che mi era stato assegnato. Ebbene, l’ho mantenuto fino in fondo sperando che lei se ne accorgesse. Mi ha dimostrato che non siamo pronte a diventare amiche. //
Soleil: in realtà non mi serviva niente, al massimo volevo sapere cosa intendessi fare per la tempesta in arrivo. L’ho osservata, e rischiamo di rimanere senza un tetto sulla testa…
Poi c’è dell’altro, ma speravo te ne accorgessi da sola. Fa’ niente.
Kimberly: no, no, dimmelo cosa non va. E’ per il ruolo marginale di ieri? Tranquilla, ieri è stato un caso ma da oggi tornerai ad avere un ruolo in prima linea, promesso!
Soleil: per quello, sì, ma non come l’hai detto tu. E’ che mi hai dato un ruolo, basandoti semplicemente sulla mia bella presenza, quando ti avevo detto che non sopporto essere etichettata per il mio aspetto fisico!
Kimberly: ops…Non ci avevo pensato, scusami! Mi sono distratta e non ci ho pensato, ma non volevo ferirti. Giuro.
Soleil: tu vuoi veramente questa amicizia, Kim? O per te è soltanto un’interazione. Lo vorrei sapere adesso che ancora non mi farebbe male.
Kimberly: ehm, ma no, io ci tengo veramente! Ho sempre desiderato avere una sorella maggiore che si prendesse cura della mia solitudine. -arrossisce- Oh! N-Non fraintendermi. Oh cielo no che ho detto…Che imbarazzo.
Soleil: sarai sola, ma tu almeno riesci a essere espansiva senza paura di rimanerci scottata. Non ho mai avuto una scottatura solare, ma ustioni dentro, tante. Ti chiedo solo di non farmi questo anche tu. -le prende la mano e la lascia subito-
Grazie, per essere tornata ad ascoltarmi. Ora in merito alla tempesta…
WOOOOSH
Megan: stai seguendo anche tu l’uragano da vicino?
Shin: no, sto seguendo le tracce del tengu.
Megan: quindi anche tu pensi ci sia qualcosa di sovrannaturale in tutto questo. Credi si tratti di un altro demone?
Shin: non un demone qualsiasi, un tengu. Uno yokai tra i più potenti richiamato dal Re Oni per mettermi alla prova. Ancora non ho visualizzato che forma abbia, ma la scoprirò presto. Seguimi, ma attenta.
Megan: forse posso darti una mano.
// Spencer: interessante questo repentino avvicinamento tra l’esemplare orientale e la caucasica spettrale. Uno parla ai demoni, l’altra agli spettri. Termini diversi ma che alla fine indicano la stessa cosa: il fascino del sovrannaturale. Il principale argomento che accomuna gli umani di tutto il mondo. Non devo farmeli sfuggire. //
Megan: com’è fatto esattamente un tengu?
Shin: naso aquilino come i corvi,
occhi fiammeggianti tra creste al vento,
corpo scheletrico coperto, giacca rossa di sangue e di tormento. . . .comincia a piovere. -apre l’ombrello per ripararla-
Megan: anche tu vedi questa pioggia di colore rosso?
Shin: no.
Megan: e le spirali nelle foglie?
Shin: non sto vedendo niente del genere.
Megan: allora sto avendo un’allucinazione. Sono visioni che ho fin da quando sono bambina, ma non le so quasi mai spiegare.
Shin: sei una miko. Non ne avevo mai incontrata una.
Megan: -con voce rotta- “segui il Rosso. Il 51. L’impossibile è vicino.”
Shin: oppure un’onibaba! In tal caso il tengu sta parlando attraverso di te. Mostrati e affrontami, oppure mostrami la via per trovarti.
Megan: -la sua ombra si proietta al suolo tramutandosi in una specie di drago, e sfreccia attraverso la foresta con il kabuki al seguito mentre lei perde i sensi per un momento-
Spencer: ehi. Dov’è il kabuki? L’ho perso di vista quando ha iniziato a piovere. Che ci fai per terra, perché ti ha lasciata qui?
Tutto a posto?
-Megan si volta apparendo come un demone con il volto completamente coperto dai capelli bagnati, e la sua pelle diafana che riflette i lampi di luce-
Aaaah! -la colpisce con un ramo e scappa via-
Paula: cos’è stato quell’urlo?
Nick: non lo so. Non mi sembrava un gatto quindi puoi tranquillizzarti. -continuano a lavorare-
Paula: sì, lo so. La pioggia mi innervosisce quando non sono nella mia casetta, al calduccio, con i miei micini sulle ginocchia. Per caso vuoi…?
Nick: ehm, scordatelo.
Paula: davvero, ne avrei bisogno. Sono così nervosa in questo momento che mi sembra l’aereo si stia muovendo…Quell’albero dal finestrino ad esempio prima era più avanti…e le scimmiette non volavano via.
Nick: oh no. Ne ho appena vista una anch’io. Ma allora -si affaccia- siamo nell’occhio del cicloneee! -l’aereo si solleva da terra decollando via con il vento-
WOOOOOOOOOOOOOSH!!!
*Sfida*
Amber: tu sei un pazzo, Mc Lean. Vuoi davvero farci disputare una sfida con un tempo del genere? Abbiamo già un sacco di dispersi! Non ti bastano?
Chris: per quanto riguarda i dispersi non dovete preoccuparvi: ho già messo al lavoro tutta la mia intelligence.
-ovvero Sasquatchanakwa depilato, l’Orsubacqueo e la tartaruga ninja miracolosamente tornata in vita-
Amber: e sarebbe quella?
Zeus: di intelligence lì non ne vedo.
-la tartaruga si mette a capo del trio cominciando a sfoggiare le sue doti saltando da un ramo all’altro per essere subito catapultata dritta nell’uragano non appena lo scimmione si arrampica a sua volta- Appunto. R.I.P. again tartaruga.
Amber: al diavolo. Ci penserà Zanna a ritrovarli. -gli dà una pacca sulla spalla- Non deludermi!
// Amber: gli squali , e quindi presumo anche il mio mutante preferito, oltre all’olfatto possiedono grazie alle ampolle di Lorenzini la capacità di percepire i campi elettrici deboli, anche quelli dell’uomo. Se c’è un detective migliore di uno squalo in circolazione, ditemelo voi, avanti. //
// Zanna: -spalanca le braccia con un’espressione mista tra confusione e perplessità in merito- //
Chris: siete giusto quattro vs quattro, quindi non vedo dove sta il problema.
Kimberly: concordo, e poi è in queste occasioni che emergono sempre i concorrenti più in ombra.
Zeus: cioè Nick che non c’è.
Kimberly: non c’è solo lui…
// James: tsk, prove di merge le chiamo io. L’occasione fa l’uomo imprenditore. //
Chris: la sfida si intitola: “Doveva essere una cosa e invece è diventata un’altra”. Le squadre dovevano salire su delle imbarcazioni che però sono state spazzate via, raggiungere delle boe, aprirle, assemblare i fucili coi pezzi trovati all’interno, immergersi e centrare i bersagli mobili a forma di delfino e di granchio.
Tutti: …
Chris: invece ora le squadre dovranno costruire le proprie imbarcazioni, le boe sono diventate palloni-sonda, e i bersagli mobili sarete voi stessi.
Amber: guarda che i fucili subacquei non sono giocattoli, e sono fatti per usarli sui pesci non sulle persone!
Chris: sono certo troverete un modo per renderli non letali, mirate ai vestiti. Anche perché l’attrezzatura sarà la ricompensa per la squadra vincitrice di oggi. In ogni caso la squadra che per prima “trafiggerà” tutti i componenti della squadra avversaria condannerà l’altra alla cerimonia.
James: ci sono un sacco di falle in questo, come dire, regolamento. Per cominciare, non hai considerato che i palloni ora, appunto, si troveranno in aria, a più di 51 metri da terra. In che modo raggiungerli?
Chris: ragazzi, questa è un’emergenza. Arrangiatevi. Spirito di sopravvivenza! Dovreste ringraziare che c’è un reality ancora.
Zeus: che botta di culo, eh?
Lorraine: dove stai andando? Non rimani a vedere lo svoglimento della gara?
Chris: qui no di certo, c’è un uragano impazzito vi ricordo! Mi gusterò tutto dal mio rifugio sotterraneo. -apre una botola segreta-
Soleil: c’è un bunker sotto ai nostri piedi e tu ci fai stare qui?
Chris: se preferite che il vostro milione di dollari faccia la stessa fine di quelle boe e tutto il resto che sta in superficie. -mentre parla così si vede sullo sfondo l’antenna di Radio Chris staccarsi da terra con il Sasquatchanakwa aggrappato- In bocca al lupo quindi e…occhio al ciclone!
Zeus: che battuta da nonno. Pezzo di troll.
Amber: Paula ci sarebbe tornata utile in questa sfida, ma ne faremo a meno.
Kimberly: a noi Kabuki. A proposito, Spencer, tu non eri andato con loro o non li hai più visti?
Spencer: non ha importanza questo adesso. Pensiamo a sopravvivere un’altra sfida.
Kimberly: che delusione…
Spencer: volete darmi una mano sì o no? Quell’imbarcazione non si costruirà da sola.
Rose: possiamo riciclare la tavola da surf come imbarcazione.
Amber: ehi, che vuoi fare esattamente alla mia compagna di vita?
Rose: è legno leggero già pronto e lavorato, ideale per galleggiare.
Amber: non ci possiamo stare tutti sopra, scordatevelo. Questa longboard può portare al massimo il mio peso: è fatta su misura. Poi l’imbarcazione a cosa ci serve esattamente? Pensiamo piuttosto a come arrivare all’uragano. Facciamoci furbi, che diamine. Possiamo mandare il drone!
Rose e Zeus: i droni possono volare solo in condizioni meteorologiche perfette. -Zeus si volta verso di lei subito dopo alzando il sopracciglio-
Amber: ah.
Rose: costruiamo un aquilone. Farai kitesurf.
Amber: ora già parliamo la stessa lingua, sorella. Continua.
Rose: tu guiderai nel vento l’aquilone avvicinandoti il più possibile all’occhio del ciclone, e un compagno legato ad esso recupererà le boe: James.
James: un attimo, perché io?
Rose: sei il membro più leggero che può volare con l’aquilone direttamente, mentre io sono troppo alta e Zeus è troppo pesante.
Amber: ci sto. Voi preparate una rete per raccogliere quello che vi lancierò o qualcosa del genere. Al lavoro!
James: un momento, simili decisioni andrebbero prese all’unanimità, e io non sono d’accordo! E non si potrebbe definirla nemmeno la maggioranza considerando tre favorevoli, un contrario e due “astenuti”. Opzionerei sul tavolo altre proposte prima di prendere una decisione della quale vi pentirete senz’altro.
Amber: l’altra opzione è la tua eliminazione. Sono quattro puntate che ti trasciniamo dietro a contributo zero: zero nelle sfide, zero nelle nominations.
James: come ti permetti? Dove lo mettete tutto il lavoro logistico? Ho coordinato io l’operazione messaggio in bottiglia nella prima puntata, ho supervisionato nelle due sfide seguenti, e ieri ho messo a disposizione tutta la mia partnership per tutta la durata dell’evento. Nel mio campo sono un leader capace di mettersi anche a servizio degli altri!
Amber: dimostralo. Ti voglio vedere farlo senza parlare.
James: mi dia del “lei” anzitutto.
Rose: finitela! Qui non si tratta di costruire l’aquilone che ci facevano fare alle elementari. Ci servono materiali adeguati. Raccogliete tutto il metallo che potete salvare al volo: ci servirà un ultraleggero. Io mi procuro il legno più flessibile che riesco a trovare. E dobbiamo anche rimediare una vela e una corda elastica.
Amber: sì sissignora. Per quella si può usare il leash della tavola stessa comunque.
Rose: dubito sia lungo da arrivare fino in cielo, quindi, dobbiamo allungarlo lo stesso in qualche modo o James finirebbe fatto a pezzi. -l’interessato deglutisce sonoramente-
Amber: sì, certo. Però intanto qualcosa abbiamo, questo volevo dire.
Rose: solo che non è abbastanza. Si fa come dico io e basta.
Amber: avete sentito quello che ha detto, sì o no? Tu va’ a prendere i paracadute.
James: ma li abbiamo già impiegati per la doccia…!
Amber: e allora prendete quelli sull’aereo. Ne saranno rimasti.
Zeus: quale aereo? L’Oltretomba è puff: svanito nel nulla.
Amber: e che c-
WOOOOSH
Kimberly: a che punto è l’imbarcazione?
Spencer: la zattera più che altro.
Kimberly: sì, sì. Non dobbiamo concentrarci solo su quella, anzi, dobbiamo pensare soprattutto a come arrivare lassù.
Motivo per cui mollate tutto un attimo e seguitemi.
Lorraine: perché stiamo tornando indietro?
Kimberly: ci servono delle cose da quel baule che avete usato per il circo, e i tuoi palloncini. Ecco il piano che ho escogitato: Lorraine volerà legata ai palloncini, alla Pinkie Pie insomma, fino all’occhio del ciclone, e una volta lì dentro raccoglierà le quattro boe che ci servono, per poi scendere a terra grazie al loro peso. A quel punto noi altri la recupereremo grazie a questa catena magica di fazzoletti con la quale la terremo tutto il tempo. Argh, ma come funziona? Pensaci tu.
Soleil: Kim?
Lorraine: et-voilà. Fatto! Un gioco da ragazzi.
Soleil: Kim?
Kimberly: ma…wow.
Soleil: Kimberly!
Kimberly: ahh! Ci sono.
Soleil: Kim, ascolta, dal punto di vista fisico non credo possa funzionare. I palloncini salgono verso l’alto grazie al gas elio contenuto al loro interno, e ok, ma a una certa altezza ricadono perché il gas si solidifica per poi dissolversi. Ammesso che tutti quei palloncini possano sollevare Lorraine da terra, in condizioni meteorologiche così estreme sarebbe impossibile governare la sua direzione, e chissà dove finirebbe portata via dal vento.
Kimberly: a questo serve il cavo di sicurezza, e sarà Spencer a tenerlo: i muscoli ce li ha. Ci sarà lui a manovrarla. Fidati che è tutto calcolato al millimetro, quando scrivo tengo sempre conto di tutti i dettagli e ruoli assegnati.
Soleil: quando scrivi, appunto… -sottovoce per non farlo sentire agli altri- E’ un piano da cartone animato.
Lorraine: ehi, se avete finito di parlare, dateci una mano a gonfiare i palloncini! Ce ne sono quaaanti ne volete ma ho portato una sola bomboletta. -gliela passa- Un vero clown li fa solo con il fiato. Aaaanfff. -diventa tutta paonazza con le bretelle che sembrano scoppiare da un momento all’altro-
Spencer: non credo che quel corpicino contenga fiato a sufficienza. -lui li gonfia senza problemi- Forza, dammi qua.
Lorraine: no anf anf ce la faccio anf anf da sola anf anf anffff!!!
// Kimberly: eppure ho l’impressione che anche stavolta Chris si sia lasciato sfuggire un dettaglio che non ci ha detto (apposta), ma chissà, chissà qual è il neo di questa sfida che mi sfugge… Da casa me ne sarei accorta subito, qui invece sono troppo, eh, coinvolta. //
-Lorraine perde fiato e si sgonfia via fluttuando per tutta la stanza come un palloncino bucato-
Kimberly: comunque cosa stavi dicendo prima, Sol?
Soleil: lasciamo perdere.
>> Pianeta Lesterra-51 <<
Nick: dove siamo finiti? Gh! -si toglie un paio di slip con la Z sopra dalla faccia- Che orrore. Hai sentito anche tu un botto tremendo prima, giusto? Quindi ci siamo fermati.
Paula: a me non importa dove siamo, dobbiamo tornare indietro. I miei micini non possono restare nel reality senza mamma! Non sopravvivrebbero. Buhuuuh!
Nick: ah, no, non ricominciare, eh? -la ragazza piange ancora più forte- Scusa, scusa, non volevo! Senti, dammi un secondo per pensare. Magari riesco a contattare Zeus con la radio di bordo.
…No, si è rotta completamente nell’impatto, e io non so ripararla come sa fare lui. -sospira- Non so fare niente di speciale.
Paula: non abbatterti. Per favore. Sei la mia unica speranza.
Nick: te la sei cavata benissimo da sola nella giungla già una volta, io a che ti servo.
Paula: beh, a farmi compagnia. Sono troppo nel panico adesso, non so, non mi sento sicura! Sono stata forte quella volta, ma non vuol dire lo possa essere sempre.
Nick: capisco adesso. Scusa se l’avevo dato per scontato. Vedo che posso fare ma non garantisco nulla. Aspetta, i collari! Ti ha detto che dal suo AppleWatch può sapere sempre dove sarebbero i tuoi mici?
Paula: sì, proprio così.
Nick: indossiamoli. Al polso, Paula. Se nel caso Zeus controllerà, ci troverà. “Se.”
Paula: ma nel frattempo non posso restare con le mani in mano mentre i miei mici sono tutti soli a casa spaventati da questo tempaccio! Già li vedo tutti tremanti in un angolino, o accucciati sui letti, a farsì la pipì sotto a ogni lampo…
Nick: cioè stanno pisciando sui nostri letti…
Paula: andiamo in avanscoperta, voglio capire quanto siamo lontani almeno.
Nick: d’accordo, usciamo da qui, ma fa’ attenzione. Uh-oh. Vedi anche tu quello che vedo io?!
-l’Oltretomba si è schiantato contro la carcassa di un UFO-
Paula: ma allora esistono davvero?
Nick: ma cosa… Non è possibile. Ti rendi conto di che scoperta abbiamo…Paula, non ti avvicinare! Quella cosa sta ancora fumando, quindi, è caduta qui molto di recente.
Oh no.
Dobbiamo nasconderci.
Paula: perché?
Nick: perché il ehm proprietario potrebbe essere perfino sopravvissuto per quanto ne-
???: chi vi ha insegnato ad atterrare schiantandovi sull’astronave di qualcun altro?! Perché non posso essere stato io, IO insegno solo schianti per-fet-ti! E poi non avete visto il parcheggio che avevo segnato? In ogni caso, siete i miei primi visitatori alieni: benvenuti sul pianeta Lesterra, ah! *POSA EPICA*
Nick: come “pianeta”?
Lester: Lesterra l’ho scoperto io, sono naufragato qui da più tempo di voi come vedete dai miei vestiti laceri, l’ho colonizzato io, e sempre IO gli ho dato pure un inno ufficiale! -parte una musichetta allegra, stramba e distorta mentre lui tutto fiero pianta la sua bandiera nella sabbia- Ho sempre sognato uno stato tutto mio. Quindi non ci provate a cambiargli nome o ve la vedrete col mio avvocato. -mette e toglie gli occhiali- Siete avvertiti.
Nick: impossibile, sto sognando. LESTER? Sei davvero tu?
Lester: in carne e giacca, ah! -si sistema la giacca ridotta a brandelli tutto fiero- La mia fama è universale.
Nick: no, noi ci siamo già conosciuti. Non ricordi?
Lester: dipende, da quale galassia provieni?
Nick: da questa, pianeta Terra. Majedè 4…? Generale Gelatina…? Black Directors vs White Producers…? Nick…?
Paula: ma che dici? Stai delirando.
Lester: ottimo inizio per un futuro lesterriano.
Nick: …ci rinuncio.
Lester: in ogni caso certo che mi ricordo di te, Lennick! Ci sei cascato. -se lo abbraccia- Sei quello che non stava mai nella mia stessa squadra. Quanto tempo da allora, ex-avversario! Eri quel ragazzino anonimo eliminato subito. Non sei cambiato affatto di una virgola.
Nick: lo so.
Abbiamo avuto destini diversi, infatti, dopo...
Ahem, lasciamo stare. Come sei finito qui?
Lester: circa 51 anni luce fa ho attraversato le pieghe dello spazio e del tempo oltre il raggio di Schwarzchild per raggiungere questo pianetino remoto, o buco nero per usare termini normali alla tua portata -indica l’uragano in lontananza-.! L’atterraggio di fortuna non è stato dei migliori che ho fatto -per schiantarsi ci vuole una certa tecnica come ho detto- e il mio UFO non è sopravvissuto all’impatto. Questo è ciò che ne rimane. Perciò mi sono dato da fare subito per dare via alla colonizzazione di questo pianeta: ho eretto delle torri di controllo con le quali captare segnali satellitari ostili (non si sa mai nel mestiere del dittatore quando possano servire.)
Nick: ecco spiegate le antenne…
Lester: da bravo colono ho rilasciato droni, sonde e rover per la raccolta di campioni mentre mi occupavo della mia sopravvivenza.
Nick: trovati e usati ora da Chris per i suoi loschi scopi…
Lester: e piazzato trappole dappertutto: il meglio del repertorio del sottoscritto.
Nick: no comment.
Lester: lo step successivo è la costruzione della capitale: Lesterkombia, Kombyfox, oppure Yumi? Ehh sono indeciso. In ogni caso, sono nomi che userò anche per le città successive. Ho già cominciato facendo qualche lampione con le palme. Di solito uso i cactus per arredare ma devo arrangiarmi con quello che offre la flora locale.
Paula: wow.
Nick: tutto questo è allucinante, come ci sei riuscito in così poco tempo? N-n-n-n-no. Voglio dire, guarda che qui siamo ancora sul pianeta Terra, nel Triangolo delle Bermude! Te ne sei reso conto?
Lester: non dare nomi! Cos’ho detto prima? Solo io ne ho diritto.
Nick: ok, andiamocene.
Paula: dove?
Nick: che ne so, alla deriva come faccio sempre.
Lester: alt! Dove credete di andare? Mi pare evidente che qui Houston abbiamo un problema. Non siamo abbastanza folli per sopravvivere. Lei un pochino promettente sì, ma caro Lennick, con te non ci siamo proprio! Per resistere su Lesterra servono creatività, capacità di pensiero laterale, e sprazzi di follia! Tu sei noioso, banale, e “piattitudinario”.
Ma per tua fortuna, la scuola del bizzarro è sempre aperta a nuovi iscritti! Accetto anche casi disperati come il tuo. L’Universo ha bisogno di più lester in giro per renderlo un posto migliore. Ora davanti a me vedo un omuncolo normale e insignificante…dal quale si plasmerà il futuro Lester Komby Fox IV, ah! *POSA EPICA*
Beh no. Non esageriamo.
Nick: come? No, grazie, veramente, grazie, Lester, ma sto bene così…
Lester: piattitudinario. Non posso permetterlo, sei anche l’ultimo rappresentante della gloriosa epopea Majedè come me, e sei rimasto tutto il tempo NORMALE?!? Assolutamente NO, che direbbe Jelly Jiggler? -gli mette il braccio attorno al collo- Fidati, rendo l’impossibile possibile e viceversa. Ti potrei far diventare un concorrente non unico e insostituibile come me nell’Universo, ma per un satellite vicino diciamo di sì. Allora, che ne dici?
Nick: mah, ok, ammetto che mi piacerebbe lasciare il segno per una volta.
Lester: affare fatto, quindi, una firmetta sulla sabbia, grazie. Benvenuti, iscritti! Le vostre giacche rosse…dovrei averle messe qui… -rovista nel guardaroba- trovate! Ne ho un armadio pieno. Comunque le potrete indossare solo quando vi riterrò degni. Ci sono domande? Paula!
Paula: se hai tutte quelle giacche perché continui a indossare solo quella rovinata?
Lester: perché è quella originale, la numero uno, prima, eterna e insostituibile! Compagna fedele di tante avventure folli delle quali grazie a lei serberò per sempre il ricordo, e anche quando non ci sarò più i posteri le ricorderanno semplicemente osservandola nel mio museo. Questo squarcio ad esempio fu Henry a farmelo con l’artiglio di Kabuto.
In ogni caso, anche tu hai fatto lo stesso con quello straccetto! Ho indovinato?
Paula: oh, ehm, sì. -arrossice- Questo maglioncino era pieno dei graffi accumulati in 10 anni di gatti. Anche se strappato non potevo gettarlo via! Ci sono troppo affezionata perché ogni singolo buchino mi ricorda un momento e un micino associato ad esso… -si commuove- Anche quelli che non ci sono più.
Lester: questo è lo spirito che mi piace! Tu hai passione, ragazza, e la capisco tutta. Si cominci subito con le lezioni!
// Confessionale “vecchia scuola” //
Nick: -si trova nel cesso dell’Oltretomba- magari da tutta questa storia potrei davvero guadagnare qualcosa, o almeno pensando come lui dovrei trovare un modo per uscirne perché lui è Lester, e ovunque è stato ha sempre conquistato il mondo intero, mentre io, beh, io sono sempre stato nel dimenticatoio.
Lester: il viaggio del folle comincia laddove tutto è cominciato: torniamo indietro nel tempo fino a Majedè 4.
-un lampo di luce acceca i due, per poi riaprire gli occhi e trovarsi davanti un percorso a ostacoli-
Ricorda Lenny, che la gelatina sia con te.
Nick: per l’ultima volta, io non sono Lennyyy! WOOOOOSH!
Lester: non c’è tempo per le chiacchiere, postini Taro. Prendete il messaggio in bottiglia e proteggetelo a ogni costo, non importa cosa vi pioverà addosso. -prende una pila di rifiuti e gliela lancia sottovento-
Splatch! Splotch!
Nick: ma che fai Lester?!
Lester: ti sei dimenticato proprio tutto, eh? -lancia una rete da pesca- Livello base.
Nick: argh! Le meduse no!
Paula: a me è arrivato un pescespada nell’occhio. Non me l’aspettavo!
Lester: è questo il punto. Il bizzarro. Non sai mai quando può capitarti, e Majedè è stata la mia prima palestra di vita. Si vede che per Lennick non è valso lo stesso! -ora i due si trovano a correre su una fila di cilindri che non finisce mai grazie a un tapis roulant mentre lui imbraccia un bazooka ricavato da foglie di banano e caricato a noci di cocco e ricci di mare- Ratatatatatatatat!
Nick: ouch!
Paula: auch!
Lester: prendete il mio esempio. Sto assemblando tutto questo percorso in itinere improvvisando con tutto ciò che mi capita. Compreso il vostro aereo, è pieno di materiale interessante! Come i carrelli portavivande. Saliteci sopra.
Paula: dove?? Io non vedo più niente.
Nick: ok, e adesso?
Lester: simulazione di volo postale in condizioni impossibili! -si è messo in cabina di pilotaggio- Vi trovate su un aereo postale quando improvvisamente un raggio traente manda in tilt tutta la vostra strumentazione di bordo: è un rapimento alieno in piena regola.
Mayday, mayday, qui è il comandante Lester Komby che vi parla. Cosa fate?
Nick: boh, io non ci capisco più niente.
Lester: RISPOSTA LATIASSOLUTAMENTE SBAGLIATA!
-l’aereo, nonostante sia a terra, inizia a ruotare su sé stesso all’impazzata, facendo un frullatore di qualsiasi cosa si trovi al suo interno: umani, bagagli, sedili, avanzi, poster, rifiuti…-
Nick: basta, Lesteeeeeeeer!
Shin: le urla di anime straziate al vento indicano che il tengu è vicino. -si tinge il volto di rosso- E’ il rosso che volevi e rosso avrai: il tuo sangue colorerà la pioggia per sempre in questo giorno maledetto! KA-KRAAAK!
Nick: basta, basta ho detto! Questa è follia. Non so neanche come mi è venuto in mente per un attimo di assecondarla. Basta, ci rinuncio: non fa per me. La mia dimensione non è più questa anzi non lo è mai stata.
Paula: dai, non fare così. Grattini?
Nick: ah, ti prego. Lasciami in pace pure tu. -l’aereo smette di girare del tutto-
Paula: ma di solito funzionano.
Nick: ma non sono un gatto! Né un lesterriano. Sono una persona normale, e basta. Non ho nulla di speciale da offrire e ieri ne ho dato prova definitiva.
Lester: tsk. Nessuno è veramente normale a questo mondo, ma c’è chi si ostina a non capirlo, e chi invece l’ha capito e ha fatto delle sue stranezze virtù. Un certo Lester Komby Foxx III.
-abbandona l’aereo gettandosi epicamente fuori dall’unico finestrino rimasto-
Torna da me quando avrai finalmente capito perché l’ho fatto.
>>>
Kimberly: direi che ci siamo. Voi che dite?
Lorraine: direi che sono sufficienti! -sta schiacciata dai palloncini contro il soffitto finchè non cede-
Spencer: beh, addio tetto. Muoviamoci.
Soleil: fantastico. Almeno si vedranno le stelle molto bene stanotte.
Kimberly: ahahah!
Soleil: davvero ti ha fatto ridere?
Kimberly: sì, la battuta perfetta al momento giusto.
Spencer: ho detto di darci una mossa. L’imbarcazione potrebbe volare via da un momento all’altro. -usa i trampoli come remi e gli vola via il cappello-
Soleil: giusto. Mentre noi due pensiamo a remare, tu terrai Lorraine.
Kimberly: eh, dici a me? Ma io non ho abbastanza forza nelle braccia per tenerla!
Soleil: nemmeno per remare se per questo. Però lui non può remare e intanto tenere i palloncini, quindi rimani solo te.
Kimberly: non ci avevo pensato…
Spencer: a te.
Kimberly: woah! Tira più del mio cagnolino!
Lorraine: beh in fondo non ci somiglio a un barboncino con questi miei bei codini? Sono un cane-palloncino. Wof! Wof!
// Kimberly: il mio cane, Mirzam, un cucciolo di Basenjii di appena 2 anni. Oltre a comportarsi in tutto e per tutto come un gatto (si rifiuta persino di farla all’aperto), mi trascina sempre dove vuole lui quando mi mandano a fargli fare la passeggiata. L’ultima volta che l’ho portato fuori, sono finita dall’altra parte del Limpopo. (n.d.r. : è Il fiume sudafricano che funge da separazione con lo Zimbabwe e il Botswana.) //
Kimberly: Mir-ehm-raine, cuccia! Anf, pant. Non tirare così, gnn.
Spencer: hai portato il cannocchiale con te?
Soleil: sì.
Spencer: controlla quanto ci manca ancora all’occhio del ciclone. Dovremo avvicinarci il più possibile per poi lasciar andare la nostra esca in mezzo all’uragano. Se ci avviciniamo troppo verremo risucchiati anche noi, per questo mi sono portato un’ancora.
Lorraine: ehi… Ma è il baule di Megan, quello?
Spencer: sì, con tutte quelle cianfrusaglie da circo e cialtronate assortite che a noi non serviranno più ma che pesano. Al momento opportuno lo getterò sul fondo.
// Spencer: mi sono allenato mentalmente a far fronte a qualsiasi situazione climatica e ambientale. Un documentarista deve sapersi muovere sul campo a qualsiasi latitudine, spingendosi proprio dove gli altri della sua specie non possono arrivare. Non c’è niente che possa fermarmi. //
Amber: quelli sono già partiti, e noi ancora qui. Si può sapere che stiamo aspettando?!
Zeus: che il nostro uccellino metallico senza uccello sia pronto a spiccare il volo.
Rose: l’aquilone non è ancora sufficientemente rinforzato. Ci serve un cavo d’acciaio e altro materiale ancora.
Amber: storie! Ora ne ho abbastanza: qui comanda la sottoscritta. James, comincia a correre.
James: sappiate che sporgerò una vibrata protesta al consiglio d’amministrazione di stasera.
Amber: parlane con il nuovo socio allora. Fiii! -Zanna si getta alle calcagna dell’aziendalista pizzicandogli i piedi con le fauci fino a inseguirlo in acqua-
James: aaaah!
Amber: eh eh eh. Ti conviene correre più forte!
Rose: allora buona fortuna, noi rimaniamo di retroguardia in attesa delle armi. Sta’ attenta.
Zeus: e che gli déi siano con voi soprattutto.
Amber: vaffanculo.
-l’aquilone e il surf si sollevano a pelo d’acqua-
Adesso si balla, wo-ooooh! (Spero che la caviglia mi regga.)
James: voglio tornare alla mia vita di ufficiooo!
Rose: ci vorrà un po’. Andiamo alle Cascate del Dolore nel frattempo.
Zeus: bel posticino per un appuntamento, ma non ci tengo a tornarci, grazie.
Rose: ci serviremo delle reti elettrificate per recuperare le boe, ma da sola non posso disinnescarle. Se non vuoi altre meduse nel tuo pantheon anale, ti conviene muovere il culo.
Zeus: argomento delicato. Ho capito l’antifona. Per adesso, ma solo per adesso, starò al gioco, rockstar.
Amber: vai così che si vola sulle ali del vento. Dài, James, dài che li superiamo! Con quella zattera dove credevano di andare.
James: ma “dài” cosa?!! Non sto conducendo io, anzi, qui non sta conducendo nessuno: siamo in totale balia della furia degli elementi casomai non te ne fossi accorta!
Amber: è proprio per questo che mi diverto un sacco. Non mi ero mai trovata a surfare durante un uraganooo! Non te lo fanno fare. E tu?
James: c-che WOOOSH domanda è?
Amber: rispondi e basta. Mai, vero?
James: per tua norma e informazione sono stato nella macchina del vento più di una volta.
Amber: sì?
// James: nella nostra azienda sviluppiamo anche dei “danger providing scenarios”: collaudi simulando situazioni-limite di telefonia nelle quali possa trovarsi l’utente, come in caso di avalanche, quake, e hurricanes. Più volte me ne sono occupato personalmente in qualità di enviromental risk manager & executive supervisor of natural disasters in case of devices liabilty, e nessuno se n’è mai lamentato. //
Amber: e allora di che ti lagni? Fingi che sia la stessa cosa.
James: mi lamento dell’assoluta inadempienza agli obblighi organizzativi standard durante il making of di questa sfidaaa! -l’aquilone viene catturato nel vortice con tutta la tavola da surf al seguito- Ecco!!!
Amber: ma cosa succ waaaah! Crampo alla caviglia. Non avevo pensato che la tavola potesse volarmi da sotto i piedi. Cavolo.
-James si ritrova così la tavola dove non batte il sole rimanendoci cavalcioni mentre un nugolo di oggetti vari gli piomba addosso da ogni direzione alla velocità di 1051 km/h-
James: ahi! Tutto questo è assurdo fin dal principio, lo sapevo. Come dovrei afferrare oggetti che nemmeno riesco a percepire a occhio nudo di quanto vanno veloci?! Ouch! Auch! Non in fronte! -è un vero e proprio bombardamento il suo, con le boe che sembrano i bolidi del Qwidditch-
Spencer: lo stanno massacrando. Sembra Harry Potter alla caccia del boccino d’oro.
Kimberly: sì, cos’è, già lui si chiama pure James come il padre…poi scrivo “Harry Parker e la delibera dei segreti” e magari divento J. Kim Rowling. Ohh, magariiih! -per poco non viene trascinata dal vento, non fosse per Soleil a trattenerla al volo- Fiù, anf anf. Credevo di essere spacciata. Grazie, Sol.
Soleil: attenta, ci è mancato poco. Ormai siamo vicinissimi all’occhio del ciclone. Spencer, tocca a te.
Spencer: e a Lorraine. -lascia andare la corda per quasi tutta la sua lunghezza-
Lorraine: sta per arrivare un uragano di risate!
James: per chi?!
Chris: per me di sicuro.
-parole che risultano profetiche: Lorraine subisce la stessa sorte di James in un vortice di mazzate, rimbalzi, e piegamenti assortiti-
Kimberly: dai, prendi la palla! Puoi farcela, cucciola.
Lorraine: ci sto provando se solo non avessi questo guinzaglio -le arriva addosso la tavola di James- Cip, cip, io avevo la precedenza da destraaa, ageeenteee…
James: miahanmidà.
Lorraine: arcisuperdaccord@ con lei, signor corean@!
-l’uragano scatena anche una tromba marina che risucchia con sé i resti affondati di una nave da crociera-
Kimberly: eeeh l’avete visto anche voi?
Spencer: sì, piove sul bagnato.
James: ecco, ne ho quasi preso uh? Ahhhhh! -caccia un urlo degno di My Heart Will Go On che parte in sottofondo mentre si vede arrivare la sagoma del relitto-
Lorraine: quindi sarebbe James la mia ship alla fine? Ahahahahah!
Kimberly: battuta killer.
-mentre la musica struggente continua in sottofondo i due vengono investiti nell’ordine da:
-una bisca da poker compresa di roulette con Lorraine che fa la parodia del celebre quadro “Cani che giocano a poker” per rimanere in tema
-un tavolo da ristorante stellato compreso di tutta la posateria d’argento che scoppia alcuni palloncini della ragazza
-la cassaforte dove venivano conservati i preziosi dei passeggeri
Lorraine: un anello per me? Cooosì romantic@. -si stringe a James come un koala, tutto questo mentre stanno schizzando da una parte all’altra ovviamente-
James: gnnne ho abbastanza di tutto questo nonsense! -se la scrolla di dosso liberandosi di camicia e cravatta, perde gli occhiali, e comincia a fare mosse di sepak-takraw alla cieca su qualsiasi cosa gli arrivi a tiro- Kyà uà nahmidààà!
// Amber: certo che per calciare quelle boe così a piedi nudi ce ne vuole di potenza! //
Amber: dove la tenevi nascosta tutta questa potenza? Da oggi per me sarai Harry Potter Ultraistinto. Passa, passa! Sono qui. Ma non mi vedi?!
James: guarda che non sto vedendo un 18 senza occhiali!
Amber: baaaah. Almeno lanciale dalla parte dove posso recuperarle: verso la spiaggia. E che cavolo. Con questa caviglia che mi tormenta pure.
Spencer: e se le recuperassimo prima noi? Cambio di strategia. -molla la presa su Lorraine che si mette a suonare il meme del flauto di Titanic con il naso mentre il vento se la porta via-
Lorraine: fu fufufufufuuu fufufuu fu fuu fuuu. . .
Kimberly: ma Spencer, sei impazzito?
Spencer: stavamo perdendo solo tempo con lei. Approfittiamo piuttosto della scarsa precisione dei Delfini e del fatto che in quelle condizioni Amber non può nuotare veloce come al solito.
// Spencer: questo episodio è come un disaster movie. Non devi affezionarti a nessuno mentre la catastrofe si avvicina, e se qualcuno ti rallenta devi lasciarlo al suo destino se vuoi sopravvivere e portare a termine la tua missione. Come l’ho fatto con il clown, lo farei anche con le altre due pur di vincere. //
Soleil: ormai l’hai fatto e non si torna indietro. -scrolla le spalle- Secondo i miei calcoli la prima boa cadrà esattamente laggiù.
Kimberly: come hai fatto? Soleil, sei un genio. Come fai a non esserti laureata ancora?
Soleil: non è il momento per questo.
Amber: grr! Non mi farò sharkare tanto facilmente. Ahia…Hsss…Più veloce non ce la faccio…Urgh. Avessi avuto almeno ancora la mia tavola!
…
Che idiota che sono. A proposito di squali io ho il re dello sharking. Fiiii! -Zanna arriva in suo soccorso-
Kimberly: oh-oh.
Spencer: dietrofront.
Soleil: subito!
Amber: ecco, bravi, vi conviene smammare. Anche perché adesso io ho uno di questi. -prepara l’arpione- E’ la prima volta che vado a pesca di granchi così. E via!
Kimberly: mi ha presa al primo colpo. Wow. Che mira.
Soleil: dobbiamo sganciarla. Remiamo più veloci!
Amber: agganciata. Dove te ne vuoi andare così? -tira la fiocina a sé aiutata da Zanna-
Spencer: ormai è andata. Addio, Kimberly. -la urta con il remo facendola cadere in acqua di proposito-
Soleil: Kimberly! Spencer.
Kimberly: tranquilla, me l’aspettavo! Ci stava che lo facesse: è tutto in character.
Soleil: …Kimberly.
Spencer: l’ho fatto per poterci salvare, niente di personale. Allontaniamoci. Rema. Rema. Rema!
Amber: ah ah! Fuori una intanto. -dà una pacca sul dorso dello squalo- Grazie dell’aiuto, compare.
Kimberly: splut. Certo che sei stata incredibile come mi hai centrata subito! E la tua amicizia con Zanna…Nessuno ci era mai riuscito. Ti scrivi da sola ormai.
Amber: puoi dirlo forte, chiacchierina. Mira, Rose: ho pescato nientemeno che la loro capitana per prima.
Rose: tornati. Abbiamo le reti pronte.
Amber: ottimo, metteteci dentro questa preda allora.
Rose: non credo sia necessario usarle a questo punto, ma…
Zeus: massì, un po’ di bondage gratuito. Uniamo l’utile al dilettevole ogni tanto.
// Kimberly: veramente io non avevo mai previsto di dare delle kink ai miei concorrenti. -deglutisce- //
Rose: fatto. Non ci resta quindi che aspettare che James ci procuri gli altri fucili.
Amber: intanto vi faccio vedere un paio di colpi con il mio così imparate qualcosa. Ahiamaledizione!
Rose: e ti medico nuovamente quel piede.
Spencer: allora, situazione? Ci stanno ancora inseguendo?
Soleil: no, sembra ci stiano aspettando al varco. Vedo tutti e tre i Delfini…e Kimberly spogliata e legata come un salame.
Spencer: questo ci fa buon gioco. Ci danno tempo. Non sanno che abbiamo un asso nella manica. -ritira su il baule magico- Possiamo preparare un attacco diversivo con quello che c’è qui dentro.
Soleil: sentiamo.
Spencer: prepariamo degli altri palloncini.
Soleil: mh mh, e poi?
Spencer: solo che questa volta li riempiamo. Bombe puzzolenti. Pensi sia una cosa fattibile?
Soleil: adesso ho capito. Mischiando bromo con elio dovremmo ottenere un composto volatile. Ma come pensi di utilizzarli?
Spencer: il vento soffia proprio verso la spiaggia. Mettendoci sottovento potremo rilasciare i palloncini contro di loro, e approfittare della cortina fumogena per sottrargli un paio di fucili prima che abbiano tempo di riprendersi.
Aspetteremo che James abbia finito, dopodichè colpiremo con l’effetto sorpresa.
WOOOOSH! WOOOOOOOOOOOSH!
>> Pianeta Lesterra <<
Lester: allora, hai capito finalmente? -apre la porta scorrevole della navicella spaziale- Ah! Sei la ragazza. Paula, tu sì che sei promettente.
Paula: ascolti, maestro, io e Nick avremmo un reality da continuare…e dei micini da sfamare. Non potrebbe aiutarci a tornare indietro e basta?
Lester: giammai! L’idea folle deve arrivarvi da soli quando meno te l’aspetti. Piuttosto, sei arrivata giusto in tempo. A proposito di sopravvivenza, qui bisogna provvedere al cibo. Ma dato che su Lesterra il cibo scarseggia, e il mare è inagibile, dovremo procurarcelo andando a caccia. Prendi questo.
Paula: un fucile subacqueo?
Lester: modificato da me per la terraferma. Ce n’è uno anche per Lenny. Me ne ero portati una cassa da 51 pezzi ma durante l’attraversamento del buco nero ho perso anche quelli. Seguimi!
Le tracce di DNA non mentono.
Gli alieni sono da questa parte.
Paula: in che senso “alieni”?
Lester: oh, non ve l’ho detto? La fauna da queste parti è davvero dell’altro mondo.
Paula: pff, ma se non ne ho incontrato nemmeno uno.
Lester: giudica tu stessa!
-un gruppo di alieni simili a quelli apparsi in A Tutto Reality si è misteriosamente insediato in questa parte dell’arcipelago-
Paula: LORO SONO LA’ FUORI!
Lester: shhh. Serve l’effetto sorpresa o ti faranno fritta subito. E’ l’ora del Lester Pony di Troia.
Paula: ?
Lester: ci nasconderemo in questo costume fingendoci un pony terrestre, anzi, un unicorn lesterriano così va meglio. Gli alieni sono naturalmente attratti da bovini e quadrupedi affini, quindi cadranno dritti dritti nella trappola, e una volta a portata scateneremo l’inferno! Tutto chiaro?
Paula: non molto, ma, se non altro mi sono travestita spesso per ingannare i miei micini per gioco. Posso recitare la mia parte.
Lester: ottimo, perché farai la coda, un ruolo della massima responsabilità. Perché sta tutto nel saltellare e rimbalzare sulla stessa. Boing! Boing! Boing!
-il pony fasullo si mette a scorrazzare nel mezzo del meeting extraterrestre, attirandosi subito tutti quanti gli sguardi vitrei e avidi degli alieni succhiafaccia, fino a quando il Rosso non rivela il suo vero volto-
Stasera sul menu ci sono SPAGHETTI ALIENI N° 5! Attenta a non farti appiccicare, questi succhiano come Kabuto se ti prendono! Chiedere a Noah. Ahahahahahah!
Paula: sono anni che non mi esercito al tirassegno per le olimpiadi! Prima ero brava, spero di ricordarmi ancora come si fa... -prende la mira e ne trafigge uno subito facendolo esplodere in una pozza gelatinosa- Bleah, com’è viscido. Però l’ho colpito!
Lester: raccogli tutto, compresa la gelatina perché poi ci servirà.
Paula: eww, sembra vomito di gatto ma d’accordo. Ne ho colpito un altro! -ma viene elettrificata dal raggio di un terzo- Fsss.
Lester: mai abbassare la guardia, ah! -le ha passato al volo una gomma di caucciù che ha assorbito il grosso della scarica elettrica- Devi essere sempre pronta all’imprevisto, all’imprevedibile, e all’impossibile come me!
-in breve i due fanno strage di alieni lasciandosi al termine alle spalle una scia di poltiglia e devastazione-
Paula: anf, abbiamo finito?
Lester: non male, allieva, ci sai fare. Mi hai ricordato Sara La Piùpazzadizzy. Ti muovi con quella stessa naturalezza…Ci siamo riforniti a sufficienza, possiamo far rientro alla base!
. . .
Bene, Paula, sei pronta a imparare la ricetta segreta che tramando da generazioni all’Area 51? Come si preparano gli Spaghetti Alieni N° 5 alla lesterra:
-si frullano le budella aliene in un apposito frullatore (la turbina dell’aereo è perfetta).
-una volta ottenuta la giusta densità, si versa la poltiglia su un tagliere, e si stende l’impasto fino a che non si addensa.
Paula: è come fare la pasta! Quella vera.
Lester: adesso si taglia in strisce di uguale spessore, e qui ti servirà la motosega come strumento di precisione. In assenza di quella, lo chef consiglia il classico tagliapane elettrico, ma questa operazione va fatta rigorosamente con le mani bagnate.
Paula: ahhh s-s-s-ì??? -prende la scossa-
Lester: certo! Soltanto così si può dare la giusta scarica di energia agli spaghetti prima di metterli in pentola. Non c’è un voltaggio ideale, ed è gusto personale: c’è a chi piacciono al dente e chi invece belli allo spinotto. Fatto? Intanto che bollono, si prepara il sugo: gelatina, tentacoli freschi tra quelli avanzati, cipolla, e peperoncino a volontà! La gelatina verde si estrae dalla sacca dell’alieno, come il nero di seppia ma corrosiva.
Paula: ops! E me lo dici adesso… -le si stanno sciogliendo i vestiti-
Lester: -le passa una giacca rossa- Mettiti questa o sono rovinato: LEI potrebbe essere sempre in agguato. …in ogni caso, gli spaghetti sono quasi pronti, ah! Una posa epica mentre si dà il condimento finale, et voilà! Il piatto è pronto per essere servito.
Nick: -sospira davanti allo specchio della toilette mentre si sta provando la giacca di Lester- fossi davvero come lui, magari se mi tingessi di rosso anche questi?
Lester: somiglieresti più a Kurt che a me. (n.d.r. : Lester intende il Kurt che fu suo compagno di squadra nella stagione 4 di Majedè, con il quale condivideva lo stesso colore rosso di capelli, e che divenne runner-up nella finale.)
DLIN-DLON! “In ogni caso il comandante della LK Airlines informa i gentili passeggeri che il pasto è servito: la specialità del giorno sono Spaghetti Alieni N° 5. Buon appetito.”
Nick: mh?
Paula: allora che ne pensi? Lester mi ha insegnato la ricetta. Provali.
Nick: come sarebbe spaghetti “alieni”?
Paula: io li ho già assaggiati. Sono buonissimi. Dài, in fondo saranno passate ore dall’ultima volta che hai mangiato, hai bisogno di zuccheri. No?
Nick: …mi sa che hai ragione. -si toglie la giacca- Grazie.
-appena ne mette uno in bocca, gli altri prendono subito vita avvolgendogli tutta la faccia- Mggggh!!!
Paula: succhiali come se fossero gli spaghetti più viscosi di sempre e andranno giù che è una meraviglia.
-nel caso del ragazzo invece tornano immediatamente su-
Ti imbocco io allora!
Nick: no, asp-
Gurgle.
Scusate, devo scappare!
Paula: poverino. Mi spiace.
Lester: è proprio allergico alle stranezze. Il Generale Gelatina si starà rivoltando al banco surgelati in questo momento.
Nick: mai più una cosa del genere. Bleargh! Lester è più pazzo di quanto ricordassi, e Paula che gli viene dietro, d-devo andarmene da questo posto prima di impazzire anch’io. -fissa gli spaghetti che vengono risucchiati dal sifone automatico del gabinetto aereo- Un attimo. Potrei sfruttare la spaghettificazione!?
No, no, calma.
Ma di che sto parlando? Sto delirando a furia di -sopsira- e poi è un maelstrom mica un buco nero. E’ impossibile che possa funzionare.
SLAM!
Lester: non dire un’altra parola. Qualsiasi cosa sia, qualcuno qui ha detto impossibile ed eccomi qui, mi hai invocato. In nome dei vecchi tempi, Lenny, farò IO l’impossibile per aiutarti. *POSA EPICA*
Paula: e anch’io!
Nick: ah, bene. Non ho più scampo.
WOOOOSH, WOOOOOOOSH
Shin: … … … -sta contemplando i resti alieni sul campo di battaglia incurante della furia degli elementi che nel mentre gli sferza sugli indumenti-
. . . . . . . . E’ laggiù.
>>>
Amber: questo è quanto. Avete capito come si fa? A quest’ora dovreste avere imparato la tecnica di base.
Zeus: sì, sì, ma è più facile barare.
Amber: cioè?
Zeus: ho reso il mio fucile “smart”: prende la mira senza che io muova un dito. -lo punta a caso verso il mare e l’arpione parte da solo- Visto? -aspetta, aspetta, e infine tira su per le mutande…-
Amber: James?! Idiota, guarda che hai combinato.
Rose: forse deve essere annegato ma non ce ne siamo accorti concentrati come eravamo solo sulle boe. Come non ci siamo accorti che la zattera non c’è più.
Amber: in che senso, dov’è finita, e i suoi occupanti? -il mare riporta a galla dei vestiti gialli- Naufragati.
Kimberly: oh no!
Amber: ah! Chris può anche darci la vittoria a tavolino a questo punto. Cosa sono quelli? -vedono arrivarsi i palloncini- A-ah, i palloncini di Lorraine. Beh, falso allarme.
Rose: no, non possono essere gli stessi. Non scoppiateli!
Zeus: -l’arma parte da sola- ops, troppo tardi.
Amber: cough cough! Argh, che puzza! Guarda che hai combinato (e due!)
Zeus: ma se non vedo a un palmo dal naso come faccio a guardare, mmmh? -trollface-
Amber: ringrazia che non vedo più nemmeno te altrimenti ti avrei già dato un cazzotto su quella faccia da!
-Soleil e Spencer sbucano da sotto la sabbia bagnata come due granchi qualsiasi-
Spencer: è il nostro momento. Si va in scena.
Soleil: questi li prendiamo noi.
Amber: ma che? No! Fermiamoli. -le lacrimano gli occhi- Così non riesco a prendere la mira.
Zeus: invece io anche ad occhi chiusi. -l’arma continua a colpire i palloncini-
Amber: stai solo peggiorando la situazione. Cough! Cough! Cough!
Spencer: ehi. Fermate questi.
Amber: chi mi tiraaah!
// Spencer: il piano ha funzionato alla perfezione, compresa la parte che ci ha permesso di aggirare tutti dopo aver mollato l’imbarcazione alla deriva, per portarci a riva semplicemente a nuoto. Una volta sbarcati, è stato sufficiente nasconderci sotto la sabbia e aspettare come i granchi il momento giusto per colpire.” //
Kimberly: ragazzi siete qui! Credevo fossimo spacciati ormai, e invece! Siete stati straordinari.
Soleil: si può sapere come ti hanno conciata? -il capitano dei Granchi è stata appesa a testa in giù e legata con nodi shibari-
Kimberly: tranquilla, solo un paio di kink alle quali mi ha sottoposto il villain. Eh eh ehm! -arrossisce imbarazzata- Solletico ai piedi e l’altra, beh, non l’ho capita.
Soleil: non dire altro, o mi tenti a trafiggerlo sul serio. Dài, su, almeno ti levo dall’imbarazzo. -la libera-
Kimberly: grazie, grazieee! Cos’era quel tanfo di prima comunque?
Soleil: bromo. L’idea è stata sua.
Kimberly: davvero è stata di Spencer e non tua?! Particolare.
Spencer: -si rivestono- abbiamo preso solo Zeus comunque. Amber l’abbiamo mancata all’ultimo. Ma il suo fucile. Il suo squalo (e le sue impronte) sono rimasti qui.
WOOOOSH
Amber: ehi, rallenta un po’! Non tirarmi così: lo sai che zoppico. No? Mi sentiii??
Rose: stringi i denti ancora un po’, dobbiamo addentrarci per trovare un riparo sicuro.
Amber: certo, lo so! Ma…ahia…è proprio necessario correre? La pioggia avrà già cancellato le nostre tracce dalla sabbia.
Rose: ti ricordo che abbiamo a che fare con un documentarista, Amber. E’ in grado di tracciare il nostro odore come quello di qualsiasi altro animale, e ora odoriamo come puzzole.
Amber: a proposito, ma come hai fatto a resistere in quel miasma abbastanza per prendere la mira su di me e…?
Rose: mi sono abituata ai gas lacrimogeni nei concerti. Sai, anche se ho invitato i fans a non usarli perché inquinano. E’ strano, ma è difficile farsi ascoltare a questo mondo anche quando lo gridi a un microfono.
Amber: sempre più tosta. Wow. Ci devo venire al prossimo concerto dei Greenshaymins. Passami l’invito poi, eh?
Rose: certo, ma non so se sarà ancora valido.
Amber: perché?
Rose: gli shaymins potrebbero essersi già sciolti.
Amber: cosa dici?!
Rose: prima che partissi, gli altri membri del gruppo mi hanno detto apertamente di non tornare. Non mi sopportavano più.
Amber: e tu che gli hai detto dopo?
Rose: niente, ho sorriso e basta cercando di calarmi completamente nel mood zen in vista del reality show.
Amber: sorridere e fingere che tutto ti vada bene, sì, conosco perfettamente quella sensazione.
“Yo, hai sentito? Bridgette parteciperà anche alla terza stagione in giro per il mondo! Che forza.”
“Ah, sì? Evviva!”
“Ma Amber come facevi a non saperlo?”
“Avrà voluto farmi una sorpresa. La solita burlona! Oppure da quando sta con Geoff si è dimenticata che esisto, ops, chissà. Chissà…”
Chissà chi aveva ragione. Già, quanto tempo è passato prima che mi rispondessi da sola.
Rose: è per questo che anche tu sei qui? Da qui puoi gridare il tuo messaggio al mondo intero.
Amber: ma quale messaggio, io sono venuta per vincere…
Rose: guardami negli occhi.
Amber: -arrossisce- ti ho detto di smetterla con i mixed messages! Urgh.
Rose: se vuoi lanciare un messaggio efficace, non devi scrivere il nome del destinatario.
Amber: e questo che significa?
Rose: te lo spiego dopo. Nascondiamoci adesso. C’è qualcuno che si sta avvicinando.
Amber: ma non può essere già l’Indiana Jones dei poveri.
Rose: dentro a quell’albero cavo, forza. I suoi inquilini (pipistrelli) saranno migrati in questo momento in attesa della fine della stagione delle pioggie.
Amber: piano, non spingere. Si sta strette qui dentro.
-una figura misteriosa, senza volto e coperta di fango dalla testa ai piedi, si aggira nei dintorni- Che diamine è?
Rose: vuoi la risposta schietta? Non lo so. Aspettiamo. Intanto…
Amber: ohi! Che fai con questa robaccia?
Rose: maschero il nostro odore per confonderci meglio, inoltre ha anche proprietà curative.
Amber: ptù. Avvisami prossima volta che vuoi farmi una doccia al guano tropicale.
Rose: guano e polpa di durian. Ti facevo meno schizzinosa comunque. -sorride-
Amber: e io meno stronza. -col senno di poi anche a lei scappa da ridere- Che facciamo quindi? Stiamo qui?
Rose: sembra sia andata via. Se non l’ha già incontrata prima, Spencer dovrebbe arrivare a breve. Io attirerò la sua attenzione, e tu farai partire il colpo da qui. Dobbiamo riequilibrare la situazione a nostro favore.
Amber: ah, un gioco da ragazzi. Facciamolo.
Spencer: tsk, pensavano di scapparmi col trucco del durian? Mi sono allenato con gli escrementi di animali, e quel tanfo di uova marce lo riconoscerei tra mille. Le loro tracce si perdono qui, quindi uhm.
-Rose lancia un growl da black metal che amplificato dall’albero lo fa sobbalzare-
Cos’è stato? Ci dev’essere la creatura misteriosa nei paraggi, meglio stare all’erta. Almeno sono meglio armato rispetto a prima. Venite fuori. A maggior ragione non vi conviene stare qui con un predatore nelle vicinanze, no? Non siete preparate come me. Potreste fare una brutta fine…
Rose: RAAAAAAAAAAAUUUUUUUUUUUGHHHH! ROSE BLOODY MARY.
“SHAAAYME
OOOON
YOUUUU”. -attacca un brano incomprensibile all’orecchio umano-
// Amber: sembrava, cazzo, posseduta. Così è questo che poteva insegnare a Zanna ieri??? Il mindfuck assoluto. Mai fare incazzare un’ecologista. E una metallara assieme. //
Spencer: ti ho beccata. -Rose schiva stile Matrix applicando la posizione della ruota-
Amber: errore, bello, io ho beccato te.
Spencer: strap! Argh. Bella mossa, devo riconoscere la sconfitta…E’ la legge di sopravvivenza del più forte. -si accascia all’albero a quale è stato inchiodato per la giubba-
Amber: sotto con l’altra adesso, e sistemiamo la faccenda una volta per tutte. Eccola. -spara- Presa. Kimberly?
Kimberly: già, sorpresa.
Amber: a te ti avevo eliminato prima!
Kimberly: sì, è vero, ma sai -prende un rametto con l’unica mano libera e se lo porta alla bocca- non sta scritto da nessuna parte che io non possa continuare ad aiutare i miei compagni. In una parola: loophole.
Amber: maledizio -viene colpita dall’alto-
Rose: Amber!
Amber: prendi la mia fiocina, presto! Ma da dove è arrivata dal cielo?
Rose: dagli alberi più alti. Qui sono troppo scoperta. -Amber le fa da scudo al secondo colpo di arpione-
Amber: visto che tutto è lecito qui! Strrrap.
Rose: grazie.
Amber: vai. Vai, prima che ricarichi il prossimo! Non perdere tempo a pensare a me.
Kimberly: ah ah! Tanto non la potrai mai colpire senza avvicinarti.
// Soleil: Kim ha avuto l’idea sulla carta, al solito io l’ho messa in pratica. Il telescopio montato sul fucile mi ha reso un cecchino, e abituata per anni a cercare le stelle più invisibili, scovare le persone è una passeggiata. L’unica seccatura è dover pulire il vetro che si appanna di continuo con la pioggia. //
Rose: se non capisco dove possa essere, girerò solo a vuoto e non potrò resistere per sempre.
Soleil: se si muove di continuo non riuscirò mai a inquadrarla con precisione.
Rose: l’unica è salire anch’io in alto, sperando di vederla. -inspira ed espira chiudendo gli occhi in attesa del sibilo dell’arpione prima di lanciarsi sul tronco e cominciare l’arrampicata sfruttando gli arpioni come appigli uno dietro l’altro-
Kimberly: e se fosse lei l’eroina che cercavo? E…avevo ragione…ma non pensavo…fino a questo punto.
Amber: vai così che lo riscriviamo questo libro della giungla, ragazza!
Soleil: forse dovrei smetterla di sparare a casaccio e aspettare che si fermi su un ramo. -ritira a sé l’ultimo arpione ma Rose ci si aggrappa al volo cogliendola di sorpresa e usandola come una liana: a causa del peso aggiuntivo l’arpione finisce per incagliarsi nei pali della torre- No. Ora come lo tolgo da lì?
Rose: quindi eri salita su una delle torri radio, molto astuto. -tira la corda nella sua direzione-
Soleil: anche tu hai fatto una bella mossa. -cerca di tenersi ben stretto il fucile-
Rose: era la sola mossa che potevo fare per raggiungerti senza essere colpita.
Soleil: ma tanto hai dovuto gettare la tua arma.
Rose: non vuol dire che sia venuta qui proprio disarmata. -taglia la corda con la katana-boomerang-
Soleil: …ora è inservibile. Comunque, non sembra anche a te che la parabola stia girando un po’ troppo velocemente?
Rose: sta anche cigolando.
WOOOOOOOOOOOOOOOOOOOSH
Soleil: è il maelstrom! Si sta allargando fino a qui. Potrebbe inghiottire l’intera i
-la parabola cede su sé stessa e viene risucchiata dall’uragano, poi è il turno del resto della struttura che inizia a piegarsi fino a crollare-
Attenta, dobbiamo scendere prima che sia troppo tardi!
Rose: dopo di te!
Chris VFC: e katakrash. Con questo doppio KO tecnico le speranze di Granchi vs Delfini sono tutte trasferite nel quartetto dei dispersi.
Soleil: che cosa?
Rose: come sarebbe a dire?
Kimberly: lo sapevo, lo sapevo! Perché ce l’ho sempre sulla punta della lingua il pensiero e poi non mi viene quando serve? Vuole dire che tutti i membri di una delle due squadre devono essere catturati, e intende proprio TUTTI.
Chris VFC: corretto. Lieto che qualcuno ci sia finalmente arrivato, ma vedo che sono sopravvissute. Quindi continuate pure il vostro epico duello facendo finta che non abbia detto niente: fa’ salire gli ascolti.
Amber: ma chi glielo deve andare a dire a quelli in cosa consiste la sfida? Non si sa neanche dove sono!
Kimberly: eddai, ancora non l’hai capito che è fatto apposta?
Rose: devo subito trovare Nick e Paula allora.
Soleil: anch’io, ma prima c’è un’altra cosa della quale devo occuparmi.
-si rialzano entrambe sporche di terra e lividi gettandosi subito alla ricerca dell’arpione rimasto tra le macerie-
Eccolo. Devo solo estrarlo.
Rose: e levati!
-parte la catfight che vede Soleil fisicamente più avvantaggiata dell’avversaria, ma anni di yoga hanno reso quest’ultima agile e letale come un boa, che la blocca con le tecniche degli esercizi fino a immobilizzarla-
Ti arrendi?
Soleil: sorpresa, un po’ di yoga l’ho fatto anche…io! -si solleva con la posizione della barca mandando Rose a sbattere contro l’arpione e impigliarsi nella corda- Anf, anf. Posso semplicemente catturarla così, no? Anf, alla fine vale il risultato. -la lega completamente utilizzando la corda tagliata dell’arpione- Questa è la vendetta per Kimberly.
Rose: no, lasciami andare! Sigh. Non ho rimpianti, ce l’ho messa tutta. Ohm.
// Soleil: fare la modella comporta sacrifici non soltanto in termini di tempo, ma dato che praticamente lavoro con il mio corpo si tratta soprattutto di quello: devo mantenerlo in forma quasi ogni giorno con yoga e palestra. -si scrocchia le giunture-
Il massaggio ayurvedico yoga inoltre va molto di moda, e se lo sai fare, (sospiro) è un punto in più sul curriculum che ti danno. //
Soleil: uff. Adesso non mi resta che recuperare il fucile, altri arpioni, e andare alla ricerca dei dispersi prima che sia troppo tardi. -alza gli occhi al cielo sempre più nero-
WOOOOOOOO WOOOOOOOOO WOOOOOOOOOOOOOOSH
>>>
Nick: immaginatevi il mare come un immenso pentolone in ebollizione, mentre il malestrom è il cucchiaio che ci gira dentro. E ehm gli spaghetti chi li farebbe chiederete? Noi! E cosa succede quando gli spaghetti sono troppo alti rispetto alla pentola che li contiene e si girano troppo velocemente? Fuoriescono in un gigantesco splash.
Lester: uhm…
Paula: okay. Sì, ho presente. Mi è capitato.
Nick: ecco, ecco! Se riuscissimo a trascinare l’aereo abbastanza vicino a dove sta l’occhio del ciclone, e venisse risucchiato nel vortice, forse potremmo poi sfruttare la spinta verso l’alto per fargli circumnavigare l’isola con la sola inerzia!
Paula: e la spaghettificazione dove sarebbe e cosa sarebbe?
Lester: è quando un oggetto risucchiato da un buco nero si allunga all’infinito come uno spaghetto fino a raggiungere il punto di disgregazione.
Nick: sì, come ricordo averlo studiato io. Gli spaghetti sarebbero le corde elastiche alle quali legheremo a un estremità il rottame dell’aereo, e all’altra quello dell’UFO: spingendolo in acqua in qualche modo, quest’ultimo verrebbe preso dalla corrente centripeta e tirerebbe le corde allungandole a dismisura fino al punto di rottura che a quel punto ci catapulterà in cielo! Mi rendo conto che è assurdo come piano, ma che cough cough che ne pensate?
Paula: ehmmm...
Lester: 6 e mezzo. 6.51, toh, di più non posso darti. Non basta avere l’idea folle, bisogna anche saperla concepire in tutti i dettagli: non hai detto di cosa sarebbero fatte le corde, non hai detto come l’UFO dovrebbe raggiungere l’acqua e restarci a galla, e infine non hai detto come si dovrebbe guidare l’aereo in queste condizioni.
Nick: ah.
Lester: ma per questa volta, e sarà l’ultima, colmerò io le tue lacune.
Nick: grazie, Lester?
Lester: maestro. Le corde le faremo con l’impasto avanzato degli spaghetti alieni n° 5 così la spaghettificazione sarà ancora più a tema, riempiremo i motori giroscopici del mio disco volante con pelucchi e gelatina per creare un effetto simile a quello dei gerridi che scivolano sull’acqua con le loro ciglia tattili, e l’aereo, beh, lo condurrò io sulla base della mia esperienza di voli estremi. Ah! *POSA EPICA*
-gli altri due lo fissano sbalorditi-
Su, su, so di essere di un’altra categoria, ma non ci resta molto tempo, scattare! Tu, Paula, stendi altro impasto come ti ho insegnato. Tu, Lenny, setaccia l’aereo e tira su tutto lo schifo possibile che trovi che lo dobbiamo appiccicare alle ventole dei giroscopi per creare l’attrito che ci serve. Quanto alla gelatina…Ho la mia scorta privata firmata dal Generale! -apre la stiva dell’astronave stracolma di cubi giganti fatti di gelatina blu-
Un ricordo di Majedè 4 che ho sempre portato con me in giro in attesa di trovare il modo per usarlo.
Paula: per i peli potrei contribuire anch’io, i miei gattini lasciano palle di pelo ovunque e io le conservo tutte.
Nick: urgh, wow, non posso credere che stia succedendo davvero tutto questo. E’…è…è folle.
Lester: ora sì bentornato ai vecchi tempi, Lenny. -gli rimette la giacca- Furono le mie stesse prime parole nel Confessionale.
WOOOOOOOOSH
Shin: naso aquilino come i corvi,
occhi fiammeggianti tra creste al vento,
corpo scheletrico coperto, giacca rossa di sangue e di tormento. Ti ho trovato, tengu.
WOOOOOOOOSH
Hai condotto le anime di questi mortali alla tua follia, li hai rivestiti della tua pelle rossastra, e ora li stai schiavizzando al tuo volere. Ma non hai fatto i conti con me. Soltanto IO sazierò il Re Demone con i miei servigi, e se ti ha chiamato qui per mettermi alla prova, sarò pronto.
Lester: chissà, forse. La mia follia è la più potente che ci sia. E la tua, chi saresti?
Shin: Shinkansen Kagemaru, il demone del teatro kabuki. Con la mia danza riporto gli uomini all’ancestrale follia dei sensi animali, e inebrio nelle tenebre i loro cuori finchè non verranno divorati nelle spire dello yomi. -indica l’uragano con la mano destra mentre nella sinistra afferra al volo la sua katana ricurva riportatagli dal profondo del vento, e la riporta alla sua forma originale-
Non permetterò che un tengu qualsiasi mi separi dal consegnare quei mortali al loro giusto destino.
Lester: qualsiasi? Tsk! Tsk! Tsk!
Paula: ma stanno parlando di noi…?
Nick: non ne ho la più pallida, ma non mi piace per niente come si sta mettendo il discorso.
Lester: voi continuate l’opera in ogni caso! -si lega un laccio attorno alla giacca facendola somigliare più a un kimono, ed estrae la motosega dal suo fodero come una spada- All’aspirante folle ci penso IO.
Molly-san, ti presento Shinkansen Kagemaru: sai cosa devi fare. Vrrr!
Shin: kyaaah!
-scontro epico tra i due samurai con le diverse lame, della katana e della motosega, a incrociarsi ripetutamente in una danza frenetica e delirante di scintille a un passo dal maelstrom imminente su tutti loro-
Nick: Lester, da dove si accende la tua ehm macchina? Non vedo le chiavi!
Lester: ma quali chiavi e chiavi, funziona con l’impronta digitale! -continua a combattere nonostante Shin riesca a tagliare i cavi di avviamento della motosega spegnendola- Accendi e lascia andare in folle fino all’acqua, il mare farà il resto.
Nick: sì, ma con quale impronta digitale?!
Lester: ma come, non ci sei ancora arrivato da solo? Lenny, sei proprio negato. -sospira- La giacca. Poggia la manica sul quadro comandi e rileverà la mia impronta digitale. Altrimenti sarebbero delle semplici comunissime giacche rosse trovabili in qualsiasi negozio, e invece le ho indossate tutte almeno una volta, CHIARO!!!
Nick: okay, okay! Fatto. Giroscopi attivati. Devo scendere subito. L’UFO è alla deriva. Speriamo che funzioni.
Paula: spaghetti prontiii!
Shin: non vi permetterò di andarvene all’inferno per una mano diversa dalla mia, mortali! -ne taglia alcuni-
Nick: oh no, sali, sali. Non funzionerà mai, che idea ho avuto, non funzionerà mai, che idea ho avuto, non funzionerà mai! -si prende una spruzzata d’acqua e gelatina-
Paula: torna su questo pianeta!
Nick: grazie, è la cosa che vorrei più di tutte in questo momento. Addio, “pianeta” Lesterra. -si mette al timone-
Lester: arrenditi, Shin, ti sono troppo superiore. Ah! -combatte con la posa epica-
Shin: che posizione…insolita. Non è la forma dell’acqua, della pietra, del fuoco o del vento… Non l’ho mai vista.
Lester: è la forma del sottoscritto. La forma di Lester! -gli taglia a metà la spada sfiorandolo fino all’altezza dell’occhio, flettendo il braccio in avanti mentre con l’altro braccio si poggia sul fianco per imprimere la massima forza possibile-
Shin: . . . non mi sono ancora arreso, mai! Se posso ancora privarti della fonte del tuo potere. -lo afferra per il braccio con un movimento fulmineo, tirandogli via la giacca che subito gli si appiccica addosso causandogli strane visioni: forme di draghi, di pony, di elettrodomestici, e spirali tutte attorno a sé-
La follia sta pervadendo ogni cellula del mio corpo,
si sostituisce alla mia carne mortale,
mi sta possedendo, mi sta -in realtà è l’effetto del risucchio del vento che gli stampa addosso la giacca senza riuscire a togliersela e quasi accecandolo-
Aaaaaaaaaaaaargh! Non esiste al mondo,
non esiste all’altromondo, una forza simile,
mi sta schiacciando, mi sta soffocando,
troppa, troppa per me,
n-non immaginavo un simile livello di folliaaa! -tenta il seppoku ma sta solo allucinando di avere ancora la katana intera in mano-
Lester: ti avevo avvertito. Non sei al mio livello. La giacca, prego.
Shin: follia
follia
follia! -continua il seppoku immaginario-
Lester: ecco perché non lascio mai indossare ai miei allievi la mia giacca originale.
Nick e Paula: ehh…capito.
Shin: così è questa la vera follia sprigionata da un tengu… Anf, anf, anf. Non ero ancora pronto. -con le mani tremanti e i nervi che ancora brulicano di pazzia, cade privo di sensi-
Lester: portatelo con voi, non è fatto per Lesterra. Nessuno di voi lo è.
Paula: tu non vieni con noi?
Lester: ho una stirpe da fondare. E poi qui Yumi si trova molto bene, le ricorda l’Isola Miraggio dov’è nata!
Nick: ma è quella Latias. C’è anche lei? Non l’ho vista da nessuna parte.
Yumi: a volte mi piace starmene invisibile a godermi gli affanni degli esseri umani, e soprattutto i colpi di genio del mio Lesterino che lo rendono così, latiassolutamente, seksi.
Sono stata io a condurre Shin fino a qui. -fa l’occhiolino- E’ stato latiassolutamente fantastico.
Lester: la solita natura Birbona! -si baciano con la posa epica a specchio-
Nick: un attimo, ma allora potevi teletrasportarci in qualsiasi momento e… Lasciamo stare, rinuncio a capire.
Yumi: ?
Lester: è un tipo strano ma in senso sbagliato, non farci caso. -continuano a baciarsi per poi sparire nel nulla, come un miraggio-
Paula: ma, ma, ma…
Nick: -sarcastico- ah, questa è la migliore della giornata.
WOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOSH!!!!!!!!!!
*Isola di Gaumika*
“Svegliatevi, svegliatevi! Ehi, mi sentite? Passo!”
Nick: urgh, mi gira ancora la testa.
Paula: tu quanti micini vedi?
“Sono Amber. Mi sentiteee?! RISPONDETE, UNO TRA PAULA E NICK.”
Nick: come “Amber”? Ma la radio prima non andava, era rotta…Si è riparata da sola? Wow, è davvero successo
l’impossibile!
“Perché ora siete di nuovo a portata di segnale, sveglia: vi abbiamo visti tutti precipitare come pere cotte al termine del ciclone. Ma buongiorno, Norton! Grazie di avermi riportato l’Oltretomba a casina.”
“Dammi qua quell’affare di nuovo! Finalmente. Sono la vostra CAPITANA: vi sto parlando attraverso l’applewatch del deficiente. Siete la nostra unica speranza per questa sfida.”
Nick: ah, già che c’è pure la sfida di turno…Me ne ero completamente dimenticato.
“Me ne sono accorta. Non importa. Vi basta sapere questo: Soleil vi sta dando la caccia armata di un fucile subacqueo, e se vi prende è finita per tutti. Quindi trovatene uno anche voi e arpionate lei invece, e -si consulta con gli altri- anche Megan e il kabuki, se li trovate sarebbe fantastico…”
Paula: Shin ce lo abbiamo, e anche un fucile.
Nick: davvero?
Paula: sì me l’ha dato Lester. -si sente un gridolino dall’altra parte-
“Che cosaaa??? Voi avete conosciuto Lester, Lester Kombyyyyyyyyh!!!! Il mio idolo? Il più perfetto personaggio mai concepito nella storia dei reality show? VOI DUE? E non IO che sono la sua fan numero uno? Ditemi che è lì con voi, lo devo assolutamente!!”
-Amber respinge via Kimberly-
“Ti dispiace un po’ di privacy, bella? Parla con i tuoi. Avete capito quello che dovete fare a grandi linee. I Delfini contano su di voi! Passo e chiudo.”
Nick: stiamo a posto. Siamo passati dall’essere finiti nel bel mezzo del nulla all’essere precipitati dal nulla nel bel mezzo della sfida.
Paula: tranquillo, mi sono addestrata. Coprimi le spalle durante la caccia. STRAP! -appena mette piede fuori, viene subito colpita- Ops. Mi sa che tocca a te, tieni.
Nick: ahh, camper!
// Grenda (in un confessionale postumo): per camper nel linguaggio videoludico si intende quando un giocatore fa’ il cecchino appostandosi in un punto specifico della mappa, senza rischio di essere colpito a sua volta, e così intrappola tutti gli altri nel loro punto di respawn. In una parola: aberrante, o Zeus se preferite. //
Nick: adesso che faccio? Che farebbe Lester in questo frangente? Perché ho come l’impressione di non essere il primo a farmi questa domanda?! Piano. Mi serve un piano semplice, alla mia portata. Finchè rimango all’interno sono al sicuro, e se vorrà colpirmi allora dovrà venire lei qui. E’ perfetto.
-alcuni arpioni passano attraverso i finestrini però-
Più o meno! Al riparo.
“COSA ASPETTI A PASSARE AL CONTRATTACCO?”
Ehm, finchè non la vedo come faccio?! Rischio solo di espormi inutilmente.
“Devi farlo se vuoi vincere. O vuoi sempre e solo tirare a campare?”
Me lo chiedo da una vita. -si sistema la giacca rossa- Non mi basta più campare per vivere. Voglio vivere al massimo d’ora in avanti. -si fa scudo con tutto ciò che può, ed esce allo scoperto sparando in ogni direzione- Majedèèè!
Soleil: ma è uscito di testa? Ahia! -le arriva un colpo di arpione sulla lente del telescopio che la fa vacillare e perdere l’equilibrio- No, adesso non lo vedrò per nulla. Anzi, non vedo più nulla. Ho perso anche le mie lenti nella caduta.
// Soleil: non so se l’ho già detto, ma porto le lenti a contatto per questioni di lavoro. Modelle con gli occhiali non esistono per gli sponsor. //
Soleil: sono quasi impossibilitata in queste condizioni. Meglio nascondermi.
Nick: sento l’odore della paura, simbolo che la mia preda è vicina. -vede un’ombra ergersi dai cespugli, semi-invisibile sotto la pioggia- Eccola. La paura ahahahah.
Megan: è dentro dietro tutto quello che facciamo. Edifici. Città. Oggetti di uso quotidiano. Sono tutte sue costruzioni. Sono sue forme. Non ce ne accorgiamo, non sappiamo nemmeno di ignorarla, l’umanità in cui viviamo è un immenso serbatoio a cielo aperto, di rancori, è la carne e la vita di ogni cosa. Ci si nasconde ogni volta dietro un volto diverso, ma è l’unica grande artefice di ogni opera umana. Anche di Lester, il solo e vero…
E’ la pauralapauralapauralapaura
La paura
La paura
La paura….
Nick: basta, non ne posso più di tutta questa folliaaaaaaaaa! -spara tutti gli arpioni rimasti spogliandola integralmente- M-M-Megan? Eri tuuu?
Megan: s-sì, forse. -si sposta i capelli dal viso- Non ne sono sicura.
Nick: scusa, scusa, non volevo, ho esagerato. E’ questa giornata che mi sta, ah, copriti con questa per favore. -le dà la giacca- Giuro che non ho visto niente.
Soleil: ma io sì, quelle di Megan si vedrebbero pure dallo spazio, e quindi so che l’altra figura che ho davanti sei tu, Nick. -spara a occhi chiusi-
STRAP!
Chris: Nick è l’ultimo delfino a essere stato preso all’amo, anzi, all’arpione! La caccia dei Granchi è stata vittoriosa. E per una tempesta che finalmente se ne va, un’altra sembra già subito all’orizzonte. . .
*Bungalow Granchi (o ciò che ne rimane)*
Kimberly: Soleil, ti adoro. -corre ad abbracciarsela- Che vittoria al cardiopalma, ragazzi! Ancora non ci credo come l’avete ribaltata.
Soleil: neanche io sinceramente. A un certo punto ho pensato di essere spacciata, ma poi è entrata in scena lei.
Lorraine: bravisshimissima, Megan. Ma…sei nuda? -arrossisce dopo essere corsa per prima a spupazzarsela- Vado subito a prenderti il cambio, e qualcosa di calduccio, stai tremando tutta! Ti prenderai un raffreddore.
Kimberly: gaaaasp, non ci credo, non ci credo! Quella giacca… Quella scritta LK in nero è impossibile da confondere. E’ l’autentica giacca di Lester, dammela, dammela, dammela ti prego! Ti prego! Ho sempre desiderato averne una.
Megan: massì, u-un attimo e te la dò.
Soleil: falla rivestire.
Kimberly: giusto, giusto, scusa, ma, grazie! Ohhh, questa giacca è stata indossata dalla leggenda vivente di Lester, si sente. Chissà quante ne ha passate. Chissà che segreti nasconde, non siete curiosi anche voi?
Spencer: io sì! Lester è un caso antropologico più unico che raro. Anzi, è una specie a sé stante nell’evoluzione dell’uomo.
Kimberly: ecco, l’hai detto! Figurati la sua importanza nell’evoluzione della storia delle serie inventate: c’è un A.K e un D.K.
Soleil: eh?
Kimberly: Avanti Komby e Dopo Komby. Lester ha cambiato completamente il mio modo di scrivere la prima volta che l’ho visto in A Tutto Reality Pokèmon Tour.
Shin: quindi è riportato anche nei libri di storia e nelle leggende, come ho potuto essere così cieco.
Megan: tutto bene?
Shin: io non lo conoscevo affatto, Megan. Non era uno yokai come ti avevo detto, era un kami.
Kimberly: oh mio dio, qui in tasca c’è qualcosa! Piano, respira. Una chiavetta USB? -caccia un urlo spaccatimpani- Qui ci sono i segreti dell’Area 51!!!!! Qui c’è materiale per scrivere libri e libri per generazioni. Oppure…oppure…oppure potrebbe essere la famosa biografia perduta di Lester! Il caso Keane. Io ho il mio laptop. Non resisto più, devo scoprire assolutamente cosa c’è qui dentro!
Signore e signori, compagni Granchi, preparatevi tutti quanti perché saremo i primi al mondo a conoscere i segreti più segreti del concorrente più leggendario della storia dei reality show.
…
…
…
-sullo schermo sono apparsi tutti i file top secret su Grenda Grimes, nel gelo più totale-
WOOOOOOOOOSH
// Nick: -si porta le mani al volto scuotendo la testa per la vergogna- non ho più niente da dire. //
*Cerimonia*
-dalle posizioni assunte dai concorrenti si capisce come il focolaio attorno alla chiavetta di Nick sia divampato anche in casa Delfini, con il ragazzo seduto da una parte e tutti gli altri dall’altra, Zanna incluso.-
Chris: bentornati, Delfini Devastati senza la N: qual buon vento vi porta?
Amber: senza la N di Nick, dici bene. Vediamo di fare in fretta, non voglio più saperlo nella mia squadra!
Nick: sigh.
Chris: come vuoi. Ho l’impressione che non ci sarà alcun colpo di scena oggi. Cominciate pure.
Amber: ho già fatto il mio messaggio in bottiglia, toh.
James: anche io.
Nick: -sospira- e pure io. -perfino Zanna consegna a Chris una boccetta di vetro con la sua firma sopra-
Chris: così mi rovinate tutta la suspence però.
>>> Paula: non me la sento di votare per Nick, abbiamo condiviso un ricordo troppo bello per rovinarlo così. -si sistema la giacca rossa già ricoperta di peli di gatto-
>>> Rose: so benissimo che dietro a tutto questo c’è la mano di Zeus, ma da Nick mi sarei aspettato un comportamento diverso di fronte alle tentazioni. Il danno che ha fatto a Grenda con la sua scelleratezza, invece, è imperdonabile. Per questo lo voto. Spero che faccia tesoro di questa esperienza, non è mai troppo tardi per crescere, e riciclarsi una persona migliore.
-il discorso di Chris viene mandato “avanti veloce”-
Chris: …e l’ultimo caucciù va a boh, Paula? Yawn. Chi di voi non avevo ancora detto?
Nick: ehm, Zeus.
Zeus: pff, fesso fino all’ultimo.
Chris: ah, a Zeus! Ecco a te. Nick sei eliminato. Sali sul razzo e non ne parliamo più.
Nick: posso fare un ultimo confessionale prima?
Chris: sì, ma cerca di non farmi addormentare il pubblico, ok?
// Confessionale //
Nick: non mi aspettavo di uscire così presto, lo ammetto. Ero partito con l’obiettivo di andare lontano stavolta, e invece ho rovinato tutto. Ho ritrovato il mio passato con Lester, e quel passato mi ha fatto eliminare per quinto. Che ironia. Non posso che incolpare me stesso, per essermi fatto convincere da Zeus, poi da Lester, per avere sempre ascoltato tutti tranne che me stesso, proprio come era successo nel mio primo reality. E l’unica volta che mi sono ascoltato dentro, è quando ho deciso di accettare quelle dannate foto.
. . .
Non so cosa mi è preso, perché ho messo la chiavetta lì, scusami davvero, Grenda! Spero tu possa perdonarmi un giorno per il male che ti ho fatto, e soprattutto per quello che ti ha fatto di nuovo LUI a causa mia…
. . .
A tutto real51ty mi ha preso continuamente a schiaffi, e a furia di sbagliare alla fine la lezione l’ho capita: anche a distanza di 13 anni sono rimasto lo stesso ragazzino anonimo e ingenuo di prima, e forse avrei fatto meglio a continuare ad esserlo piuttosto che cercare di somigliare a Lester. Sognavo di lasciare finalmente il segno, ho lasciato invece una cicatrice che mi resterà per sempre.
-senza ulteriori cerimonie dato che Chris è caduto in un sonno profono, il razzo di Nick prende il volo, con lui che lancia la chiavetta dritta in mare aperto-
Rose: apprezzabile il gesto, ma NON DOVEVI GETTARLA IN MARE! Grrrr!
Amber: tsk. Non ne fa proprio una giusta fino all’ultimo, eh?
Rose: vai subito a recuperarla, Zanna.
Zanna: …
Rose: MUOVITI!!!
// Zeus: a volte la vita ti dà limoni e tu ci fai la limonata, e a volte invece la limonata si fa da sola. Funziona così anche con gli idioti, a volte devi dar loro una spintarella…e poi c’è chi ti risparmia tutta la fatica.
Nuovo Guinness World Record dell’idiozia: Nick “Il Normie” Norton. Scrivetelo sulla sua lapide, mi raccomando. //
FINE
*Epilogo*
Paula: miciniii! Finalmente vi rivedo. Ci siete ancora tutti, vero? Da Alcibiade a…Zarent Salbutamolo, sì, ci siete tutti. Menomale, respiro. Mi siete mancati così tanto!
-il loro bungalow è rimasto miracolosamente tutto intero, all’esterno, mentre l’interno è completamente devastato da graffi, palle di pelo, avanzi di cibo, ed escrementi vari-
James: Paula, va da sé che questo disastro te lo pulisci da sola!!! Dormirò da un’altra parte per stanotte.
Amber e Rose: anche noi.
Zeus: io me ne torno nell’Oltretomba. Non dimenticare questi. -le lascia i collari elettronici, ammiccando-
…
Soleil: le stelle sono bellissime stanotte. La tempesta ha spazzato via tutte le nubi. Che ne pensi?
Kimberly: sì, sono davvero stupende. Avevi ragione prima. Dormire così a cielo aperto amplia la mia immaginazione… Che costellazione è quella proprio sopra di noi?
Soleil: quella laggiù è la costellazione dei Gemelli, gli inseparabili Castore e Polluce. Solo uno di loro era immortale, ma scelse di avere la stessa sorte dell’altro che non lo era, e così Zeus li collocò assieme tra le stelle.
Kimberly: cioè volle morire con lui? Oh. Non so se farei lo stesso anch’io, mi sembra così assurdo. Forse è perché non sono abituata a pensare per due? Non so. Uhm.
Soleil: tranquilla, non serve giustificarti. E poi, neppure io credo che riuscirei a sacrificare così tanto per qualcuno.
Kimberly: zzz… -si è addormentata in posizione pensierosa-
Soleil: -fa un sorrisino- però, forse, una sorella a carico ce l’ho anch’io. Buonanotte, Kim.
Kimberly: mh….allora notte-notte...Solluce.
Soleil: “Soleil-Polluce”. Che tipa. ‘Notte, Kimstore.
Amber: ehilà. Per caso si vede anche la costellazione del Delfino finalmente? -le si sdraia accanto- Spero non ti dispiaccia ospitarmi, in fondo sono già stata in casa vostra e la porta era aperta perché non c’era più una porta. Quella arancione che stella è?
…
Zeus: vediamo un po’ se è tutto a posto. Sì, funziona ancora tutto come l’ho lasciato, e non c’è traccia di Norton Antivirus. Bene, bene, a quest’ora Paula dovrebbe avere finito. Accensione delle telecamere.
-sul monitor appaiono poco meno di una cinquantina di finestre a schermo condivise in simultanea-
Con 44 paia di occhi in più capaci di andare dappertutto senza destare sospetti ora sono davvero un dio. Dopotutto, chi mai non si fiderebbe di un tenero micino a fissarti nei confessionali? Grazie Paula, grazie ancora, Nick, voi idioti mi avete appena donato l’immortalità di molto più di sette vite come i gatti. 308.
Lester: allora, hai capito finalmente? -apre la porta scorrevole della navicella spaziale- Ah! Sei la ragazza. Paula, tu sì che sei promettente.
Paula: ascolti, maestro, io e Nick avremmo un reality da continuare…e dei micini da sfamare. Non potrebbe aiutarci a tornare indietro e basta?
Lester: giammai! L’idea folle deve arrivarvi da soli quando meno te l’aspetti. Piuttosto, sei arrivata giusto in tempo. A proposito di sopravvivenza, qui bisogna provvedere al cibo. Ma dato che su Lesterra il cibo scarseggia, e il mare è inagibile, dovremo procurarcelo andando a caccia. Prendi questo.
Paula: un fucile subacqueo?
Lester: modificato da me per la terraferma. Ce n’è uno anche per Lenny. Me ne ero portati una cassa da 51 pezzi ma durante l’attraversamento del buco nero ho perso anche quelli. Seguimi!
Le tracce di DNA non mentono.
Gli alieni sono da questa parte.
Paula: in che senso “alieni”?
Lester: oh, non ve l’ho detto? La fauna da queste parti è davvero dell’altro mondo.
Paula: pff, ma se non ne ho incontrato nemmeno uno.
Lester: giudica tu stessa!
-un gruppo di alieni simili a quelli apparsi in A Tutto Reality si è misteriosamente insediato in questa parte dell’arcipelago-
Paula: LORO SONO LA’ FUORI!
Lester: shhh. Serve l’effetto sorpresa o ti faranno fritta subito. E’ l’ora del Lester Pony di Troia.
Paula: ?
Lester: ci nasconderemo in questo costume fingendoci un pony terrestre, anzi, un unicorn lesterriano così va meglio. Gli alieni sono naturalmente attratti da bovini e quadrupedi affini, quindi cadranno dritti dritti nella trappola, e una volta a portata scateneremo l’inferno! Tutto chiaro?
Paula: non molto, ma, se non altro mi sono travestita spesso per ingannare i miei micini per gioco. Posso recitare la mia parte.
Lester: ottimo, perché farai la coda, un ruolo della massima responsabilità. Perché sta tutto nel saltellare e rimbalzare sulla stessa. Boing! Boing! Boing!
-il pony fasullo si mette a scorrazzare nel mezzo del meeting extraterrestre, attirandosi subito tutti quanti gli sguardi vitrei e avidi degli alieni succhiafaccia, fino a quando il Rosso non rivela il suo vero volto-
Stasera sul menu ci sono SPAGHETTI ALIENI N° 5! Attenta a non farti appiccicare, questi succhiano come Kabuto se ti prendono! Chiedere a Noah. Ahahahahahah!
Paula: sono anni che non mi esercito al tirassegno per le olimpiadi! Prima ero brava, spero di ricordarmi ancora come si fa... -prende la mira e ne trafigge uno subito facendolo esplodere in una pozza gelatinosa- Bleah, com’è viscido. Però l’ho colpito!
Lester: raccogli tutto, compresa la gelatina perché poi ci servirà.
Paula: eww, sembra vomito di gatto ma d’accordo. Ne ho colpito un altro! -ma viene elettrificata dal raggio di un terzo- Fsss.
Lester: mai abbassare la guardia, ah! -le ha passato al volo una gomma di caucciù che ha assorbito il grosso della scarica elettrica- Devi essere sempre pronta all’imprevisto, all’imprevedibile, e all’impossibile come me!
-in breve i due fanno strage di alieni lasciandosi al termine alle spalle una scia di poltiglia e devastazione-
Paula: anf, abbiamo finito?
Lester: non male, allieva, ci sai fare. Mi hai ricordato Sara La Piùpazzadizzy. Ti muovi con quella stessa naturalezza…Ci siamo riforniti a sufficienza, possiamo far rientro alla base!
. . .
Bene, Paula, sei pronta a imparare la ricetta segreta che tramando da generazioni all’Area 51? Come si preparano gli Spaghetti Alieni N° 5 alla lesterra:
-si frullano le budella aliene in un apposito frullatore (la turbina dell’aereo è perfetta).
-una volta ottenuta la giusta densità, si versa la poltiglia su un tagliere, e si stende l’impasto fino a che non si addensa.
Paula: è come fare la pasta! Quella vera.
Lester: adesso si taglia in strisce di uguale spessore, e qui ti servirà la motosega come strumento di precisione. In assenza di quella, lo chef consiglia il classico tagliapane elettrico, ma questa operazione va fatta rigorosamente con le mani bagnate.
Paula: ahhh s-s-s-ì??? -prende la scossa-
Lester: certo! Soltanto così si può dare la giusta scarica di energia agli spaghetti prima di metterli in pentola. Non c’è un voltaggio ideale, ed è gusto personale: c’è a chi piacciono al dente e chi invece belli allo spinotto. Fatto? Intanto che bollono, si prepara il sugo: gelatina, tentacoli freschi tra quelli avanzati, cipolla, e peperoncino a volontà! La gelatina verde si estrae dalla sacca dell’alieno, come il nero di seppia ma corrosiva.
Paula: ops! E me lo dici adesso… -le si stanno sciogliendo i vestiti-
Lester: -le passa una giacca rossa- Mettiti questa o sono rovinato: LEI potrebbe essere sempre in agguato. …in ogni caso, gli spaghetti sono quasi pronti, ah! Una posa epica mentre si dà il condimento finale, et voilà! Il piatto è pronto per essere servito.
Nick: -sospira davanti allo specchio della toilette mentre si sta provando la giacca di Lester- fossi davvero come lui, magari se mi tingessi di rosso anche questi?
Lester: somiglieresti più a Kurt che a me. (n.d.r. : Lester intende il Kurt che fu suo compagno di squadra nella stagione 4 di Majedè, con il quale condivideva lo stesso colore rosso di capelli, e che divenne runner-up nella finale.)
DLIN-DLON! “In ogni caso il comandante della LK Airlines informa i gentili passeggeri che il pasto è servito: la specialità del giorno sono Spaghetti Alieni N° 5. Buon appetito.”
Nick: mh?
Paula: allora che ne pensi? Lester mi ha insegnato la ricetta. Provali.
Nick: come sarebbe spaghetti “alieni”?
Paula: io li ho già assaggiati. Sono buonissimi. Dài, in fondo saranno passate ore dall’ultima volta che hai mangiato, hai bisogno di zuccheri. No?
Nick: …mi sa che hai ragione. -si toglie la giacca- Grazie.
-appena ne mette uno in bocca, gli altri prendono subito vita avvolgendogli tutta la faccia- Mggggh!!!
Paula: succhiali come se fossero gli spaghetti più viscosi di sempre e andranno giù che è una meraviglia.
-nel caso del ragazzo invece tornano immediatamente su-
Ti imbocco io allora!
Nick: no, asp-
Gurgle.
Scusate, devo scappare!
Paula: poverino. Mi spiace.
Lester: è proprio allergico alle stranezze. Il Generale Gelatina si starà rivoltando al banco surgelati in questo momento.
Nick: mai più una cosa del genere. Bleargh! Lester è più pazzo di quanto ricordassi, e Paula che gli viene dietro, d-devo andarmene da questo posto prima di impazzire anch’io. -fissa gli spaghetti che vengono risucchiati dal sifone automatico del gabinetto aereo- Un attimo. Potrei sfruttare la spaghettificazione!?
No, no, calma.
Ma di che sto parlando? Sto delirando a furia di -sopsira- e poi è un maelstrom mica un buco nero. E’ impossibile che possa funzionare.
SLAM!
Lester: non dire un’altra parola. Qualsiasi cosa sia, qualcuno qui ha detto impossibile ed eccomi qui, mi hai invocato. In nome dei vecchi tempi, Lenny, farò IO l’impossibile per aiutarti. *POSA EPICA*
Paula: e anch’io!
Nick: ah, bene. Non ho più scampo.
WOOOOSH, WOOOOOOOSH
Shin: … … … -sta contemplando i resti alieni sul campo di battaglia incurante della furia degli elementi che nel mentre gli sferza sugli indumenti-
. . . . . . . . E’ laggiù.
>>>
Amber: questo è quanto. Avete capito come si fa? A quest’ora dovreste avere imparato la tecnica di base.
Zeus: sì, sì, ma è più facile barare.
Amber: cioè?
Zeus: ho reso il mio fucile “smart”: prende la mira senza che io muova un dito. -lo punta a caso verso il mare e l’arpione parte da solo- Visto? -aspetta, aspetta, e infine tira su per le mutande…-
Amber: James?! Idiota, guarda che hai combinato.
Rose: forse deve essere annegato ma non ce ne siamo accorti concentrati come eravamo solo sulle boe. Come non ci siamo accorti che la zattera non c’è più.
Amber: in che senso, dov’è finita, e i suoi occupanti? -il mare riporta a galla dei vestiti gialli- Naufragati.
Kimberly: oh no!
Amber: ah! Chris può anche darci la vittoria a tavolino a questo punto. Cosa sono quelli? -vedono arrivarsi i palloncini- A-ah, i palloncini di Lorraine. Beh, falso allarme.
Rose: no, non possono essere gli stessi. Non scoppiateli!
Zeus: -l’arma parte da sola- ops, troppo tardi.
Amber: cough cough! Argh, che puzza! Guarda che hai combinato (e due!)
Zeus: ma se non vedo a un palmo dal naso come faccio a guardare, mmmh? -trollface-
Amber: ringrazia che non vedo più nemmeno te altrimenti ti avrei già dato un cazzotto su quella faccia da!
-Soleil e Spencer sbucano da sotto la sabbia bagnata come due granchi qualsiasi-
Spencer: è il nostro momento. Si va in scena.
Soleil: questi li prendiamo noi.
Amber: ma che? No! Fermiamoli. -le lacrimano gli occhi- Così non riesco a prendere la mira.
Zeus: invece io anche ad occhi chiusi. -l’arma continua a colpire i palloncini-
Amber: stai solo peggiorando la situazione. Cough! Cough! Cough!
Spencer: ehi. Fermate questi.
Amber: chi mi tiraaah!
// Spencer: il piano ha funzionato alla perfezione, compresa la parte che ci ha permesso di aggirare tutti dopo aver mollato l’imbarcazione alla deriva, per portarci a riva semplicemente a nuoto. Una volta sbarcati, è stato sufficiente nasconderci sotto la sabbia e aspettare come i granchi il momento giusto per colpire.” //
Kimberly: ragazzi siete qui! Credevo fossimo spacciati ormai, e invece! Siete stati straordinari.
Soleil: si può sapere come ti hanno conciata? -il capitano dei Granchi è stata appesa a testa in giù e legata con nodi shibari-
Kimberly: tranquilla, solo un paio di kink alle quali mi ha sottoposto il villain. Eh eh ehm! -arrossisce imbarazzata- Solletico ai piedi e l’altra, beh, non l’ho capita.
Soleil: non dire altro, o mi tenti a trafiggerlo sul serio. Dài, su, almeno ti levo dall’imbarazzo. -la libera-
Kimberly: grazie, grazieee! Cos’era quel tanfo di prima comunque?
Soleil: bromo. L’idea è stata sua.
Kimberly: davvero è stata di Spencer e non tua?! Particolare.
Spencer: -si rivestono- abbiamo preso solo Zeus comunque. Amber l’abbiamo mancata all’ultimo. Ma il suo fucile. Il suo squalo (e le sue impronte) sono rimasti qui.
WOOOOSH
Amber: ehi, rallenta un po’! Non tirarmi così: lo sai che zoppico. No? Mi sentiii??
Rose: stringi i denti ancora un po’, dobbiamo addentrarci per trovare un riparo sicuro.
Amber: certo, lo so! Ma…ahia…è proprio necessario correre? La pioggia avrà già cancellato le nostre tracce dalla sabbia.
Rose: ti ricordo che abbiamo a che fare con un documentarista, Amber. E’ in grado di tracciare il nostro odore come quello di qualsiasi altro animale, e ora odoriamo come puzzole.
Amber: a proposito, ma come hai fatto a resistere in quel miasma abbastanza per prendere la mira su di me e…?
Rose: mi sono abituata ai gas lacrimogeni nei concerti. Sai, anche se ho invitato i fans a non usarli perché inquinano. E’ strano, ma è difficile farsi ascoltare a questo mondo anche quando lo gridi a un microfono.
Amber: sempre più tosta. Wow. Ci devo venire al prossimo concerto dei Greenshaymins. Passami l’invito poi, eh?
Rose: certo, ma non so se sarà ancora valido.
Amber: perché?
Rose: gli shaymins potrebbero essersi già sciolti.
Amber: cosa dici?!
Rose: prima che partissi, gli altri membri del gruppo mi hanno detto apertamente di non tornare. Non mi sopportavano più.
Amber: e tu che gli hai detto dopo?
Rose: niente, ho sorriso e basta cercando di calarmi completamente nel mood zen in vista del reality show.
Amber: sorridere e fingere che tutto ti vada bene, sì, conosco perfettamente quella sensazione.
“Yo, hai sentito? Bridgette parteciperà anche alla terza stagione in giro per il mondo! Che forza.”
“Ah, sì? Evviva!”
“Ma Amber come facevi a non saperlo?”
“Avrà voluto farmi una sorpresa. La solita burlona! Oppure da quando sta con Geoff si è dimenticata che esisto, ops, chissà. Chissà…”
Chissà chi aveva ragione. Già, quanto tempo è passato prima che mi rispondessi da sola.
Rose: è per questo che anche tu sei qui? Da qui puoi gridare il tuo messaggio al mondo intero.
Amber: ma quale messaggio, io sono venuta per vincere…
Rose: guardami negli occhi.
Amber: -arrossisce- ti ho detto di smetterla con i mixed messages! Urgh.
Rose: se vuoi lanciare un messaggio efficace, non devi scrivere il nome del destinatario.
Amber: e questo che significa?
Rose: te lo spiego dopo. Nascondiamoci adesso. C’è qualcuno che si sta avvicinando.
Amber: ma non può essere già l’Indiana Jones dei poveri.
Rose: dentro a quell’albero cavo, forza. I suoi inquilini (pipistrelli) saranno migrati in questo momento in attesa della fine della stagione delle pioggie.
Amber: piano, non spingere. Si sta strette qui dentro.
-una figura misteriosa, senza volto e coperta di fango dalla testa ai piedi, si aggira nei dintorni- Che diamine è?
Rose: vuoi la risposta schietta? Non lo so. Aspettiamo. Intanto…
Amber: ohi! Che fai con questa robaccia?
Rose: maschero il nostro odore per confonderci meglio, inoltre ha anche proprietà curative.
Amber: ptù. Avvisami prossima volta che vuoi farmi una doccia al guano tropicale.
Rose: guano e polpa di durian. Ti facevo meno schizzinosa comunque. -sorride-
Amber: e io meno stronza. -col senno di poi anche a lei scappa da ridere- Che facciamo quindi? Stiamo qui?
Rose: sembra sia andata via. Se non l’ha già incontrata prima, Spencer dovrebbe arrivare a breve. Io attirerò la sua attenzione, e tu farai partire il colpo da qui. Dobbiamo riequilibrare la situazione a nostro favore.
Amber: ah, un gioco da ragazzi. Facciamolo.
Spencer: tsk, pensavano di scapparmi col trucco del durian? Mi sono allenato con gli escrementi di animali, e quel tanfo di uova marce lo riconoscerei tra mille. Le loro tracce si perdono qui, quindi uhm.
-Rose lancia un growl da black metal che amplificato dall’albero lo fa sobbalzare-
Cos’è stato? Ci dev’essere la creatura misteriosa nei paraggi, meglio stare all’erta. Almeno sono meglio armato rispetto a prima. Venite fuori. A maggior ragione non vi conviene stare qui con un predatore nelle vicinanze, no? Non siete preparate come me. Potreste fare una brutta fine…
Rose: RAAAAAAAAAAAUUUUUUUUUUUGHHHH! ROSE BLOODY MARY.
“SHAAAYME
OOOON
YOUUUU”. -attacca un brano incomprensibile all’orecchio umano-
// Amber: sembrava, cazzo, posseduta. Così è questo che poteva insegnare a Zanna ieri??? Il mindfuck assoluto. Mai fare incazzare un’ecologista. E una metallara assieme. //
Spencer: ti ho beccata. -Rose schiva stile Matrix applicando la posizione della ruota-
Amber: errore, bello, io ho beccato te.
Spencer: strap! Argh. Bella mossa, devo riconoscere la sconfitta…E’ la legge di sopravvivenza del più forte. -si accascia all’albero a quale è stato inchiodato per la giubba-
Amber: sotto con l’altra adesso, e sistemiamo la faccenda una volta per tutte. Eccola. -spara- Presa. Kimberly?
Kimberly: già, sorpresa.
Amber: a te ti avevo eliminato prima!
Kimberly: sì, è vero, ma sai -prende un rametto con l’unica mano libera e se lo porta alla bocca- non sta scritto da nessuna parte che io non possa continuare ad aiutare i miei compagni. In una parola: loophole.
Amber: maledizio -viene colpita dall’alto-
Rose: Amber!
Amber: prendi la mia fiocina, presto! Ma da dove è arrivata dal cielo?
Rose: dagli alberi più alti. Qui sono troppo scoperta. -Amber le fa da scudo al secondo colpo di arpione-
Amber: visto che tutto è lecito qui! Strrrap.
Rose: grazie.
Amber: vai. Vai, prima che ricarichi il prossimo! Non perdere tempo a pensare a me.
Kimberly: ah ah! Tanto non la potrai mai colpire senza avvicinarti.
// Soleil: Kim ha avuto l’idea sulla carta, al solito io l’ho messa in pratica. Il telescopio montato sul fucile mi ha reso un cecchino, e abituata per anni a cercare le stelle più invisibili, scovare le persone è una passeggiata. L’unica seccatura è dover pulire il vetro che si appanna di continuo con la pioggia. //
Rose: se non capisco dove possa essere, girerò solo a vuoto e non potrò resistere per sempre.
Soleil: se si muove di continuo non riuscirò mai a inquadrarla con precisione.
Rose: l’unica è salire anch’io in alto, sperando di vederla. -inspira ed espira chiudendo gli occhi in attesa del sibilo dell’arpione prima di lanciarsi sul tronco e cominciare l’arrampicata sfruttando gli arpioni come appigli uno dietro l’altro-
Kimberly: e se fosse lei l’eroina che cercavo? E…avevo ragione…ma non pensavo…fino a questo punto.
Amber: vai così che lo riscriviamo questo libro della giungla, ragazza!
Soleil: forse dovrei smetterla di sparare a casaccio e aspettare che si fermi su un ramo. -ritira a sé l’ultimo arpione ma Rose ci si aggrappa al volo cogliendola di sorpresa e usandola come una liana: a causa del peso aggiuntivo l’arpione finisce per incagliarsi nei pali della torre- No. Ora come lo tolgo da lì?
Rose: quindi eri salita su una delle torri radio, molto astuto. -tira la corda nella sua direzione-
Soleil: anche tu hai fatto una bella mossa. -cerca di tenersi ben stretto il fucile-
Rose: era la sola mossa che potevo fare per raggiungerti senza essere colpita.
Soleil: ma tanto hai dovuto gettare la tua arma.
Rose: non vuol dire che sia venuta qui proprio disarmata. -taglia la corda con la katana-boomerang-
Soleil: …ora è inservibile. Comunque, non sembra anche a te che la parabola stia girando un po’ troppo velocemente?
Rose: sta anche cigolando.
WOOOOOOOOOOOOOOOOOOOSH
Soleil: è il maelstrom! Si sta allargando fino a qui. Potrebbe inghiottire l’intera i
-la parabola cede su sé stessa e viene risucchiata dall’uragano, poi è il turno del resto della struttura che inizia a piegarsi fino a crollare-
Attenta, dobbiamo scendere prima che sia troppo tardi!
Rose: dopo di te!
Chris VFC: e katakrash. Con questo doppio KO tecnico le speranze di Granchi vs Delfini sono tutte trasferite nel quartetto dei dispersi.
Soleil: che cosa?
Rose: come sarebbe a dire?
Kimberly: lo sapevo, lo sapevo! Perché ce l’ho sempre sulla punta della lingua il pensiero e poi non mi viene quando serve? Vuole dire che tutti i membri di una delle due squadre devono essere catturati, e intende proprio TUTTI.
Chris VFC: corretto. Lieto che qualcuno ci sia finalmente arrivato, ma vedo che sono sopravvissute. Quindi continuate pure il vostro epico duello facendo finta che non abbia detto niente: fa’ salire gli ascolti.
Amber: ma chi glielo deve andare a dire a quelli in cosa consiste la sfida? Non si sa neanche dove sono!
Kimberly: eddai, ancora non l’hai capito che è fatto apposta?
Rose: devo subito trovare Nick e Paula allora.
Soleil: anch’io, ma prima c’è un’altra cosa della quale devo occuparmi.
-si rialzano entrambe sporche di terra e lividi gettandosi subito alla ricerca dell’arpione rimasto tra le macerie-
Eccolo. Devo solo estrarlo.
Rose: e levati!
-parte la catfight che vede Soleil fisicamente più avvantaggiata dell’avversaria, ma anni di yoga hanno reso quest’ultima agile e letale come un boa, che la blocca con le tecniche degli esercizi fino a immobilizzarla-
Ti arrendi?
Soleil: sorpresa, un po’ di yoga l’ho fatto anche…io! -si solleva con la posizione della barca mandando Rose a sbattere contro l’arpione e impigliarsi nella corda- Anf, anf. Posso semplicemente catturarla così, no? Anf, alla fine vale il risultato. -la lega completamente utilizzando la corda tagliata dell’arpione- Questa è la vendetta per Kimberly.
Rose: no, lasciami andare! Sigh. Non ho rimpianti, ce l’ho messa tutta. Ohm.
// Soleil: fare la modella comporta sacrifici non soltanto in termini di tempo, ma dato che praticamente lavoro con il mio corpo si tratta soprattutto di quello: devo mantenerlo in forma quasi ogni giorno con yoga e palestra. -si scrocchia le giunture-
Il massaggio ayurvedico yoga inoltre va molto di moda, e se lo sai fare, (sospiro) è un punto in più sul curriculum che ti danno. //
Soleil: uff. Adesso non mi resta che recuperare il fucile, altri arpioni, e andare alla ricerca dei dispersi prima che sia troppo tardi. -alza gli occhi al cielo sempre più nero-
WOOOOOOOO WOOOOOOOOO WOOOOOOOOOOOOOOSH
>>>
Nick: immaginatevi il mare come un immenso pentolone in ebollizione, mentre il malestrom è il cucchiaio che ci gira dentro. E ehm gli spaghetti chi li farebbe chiederete? Noi! E cosa succede quando gli spaghetti sono troppo alti rispetto alla pentola che li contiene e si girano troppo velocemente? Fuoriescono in un gigantesco splash.
Lester: uhm…
Paula: okay. Sì, ho presente. Mi è capitato.
Nick: ecco, ecco! Se riuscissimo a trascinare l’aereo abbastanza vicino a dove sta l’occhio del ciclone, e venisse risucchiato nel vortice, forse potremmo poi sfruttare la spinta verso l’alto per fargli circumnavigare l’isola con la sola inerzia!
Paula: e la spaghettificazione dove sarebbe e cosa sarebbe?
Lester: è quando un oggetto risucchiato da un buco nero si allunga all’infinito come uno spaghetto fino a raggiungere il punto di disgregazione.
Nick: sì, come ricordo averlo studiato io. Gli spaghetti sarebbero le corde elastiche alle quali legheremo a un estremità il rottame dell’aereo, e all’altra quello dell’UFO: spingendolo in acqua in qualche modo, quest’ultimo verrebbe preso dalla corrente centripeta e tirerebbe le corde allungandole a dismisura fino al punto di rottura che a quel punto ci catapulterà in cielo! Mi rendo conto che è assurdo come piano, ma che cough cough che ne pensate?
Paula: ehmmm...
Lester: 6 e mezzo. 6.51, toh, di più non posso darti. Non basta avere l’idea folle, bisogna anche saperla concepire in tutti i dettagli: non hai detto di cosa sarebbero fatte le corde, non hai detto come l’UFO dovrebbe raggiungere l’acqua e restarci a galla, e infine non hai detto come si dovrebbe guidare l’aereo in queste condizioni.
Nick: ah.
Lester: ma per questa volta, e sarà l’ultima, colmerò io le tue lacune.
Nick: grazie, Lester?
Lester: maestro. Le corde le faremo con l’impasto avanzato degli spaghetti alieni n° 5 così la spaghettificazione sarà ancora più a tema, riempiremo i motori giroscopici del mio disco volante con pelucchi e gelatina per creare un effetto simile a quello dei gerridi che scivolano sull’acqua con le loro ciglia tattili, e l’aereo, beh, lo condurrò io sulla base della mia esperienza di voli estremi. Ah! *POSA EPICA*
-gli altri due lo fissano sbalorditi-
Su, su, so di essere di un’altra categoria, ma non ci resta molto tempo, scattare! Tu, Paula, stendi altro impasto come ti ho insegnato. Tu, Lenny, setaccia l’aereo e tira su tutto lo schifo possibile che trovi che lo dobbiamo appiccicare alle ventole dei giroscopi per creare l’attrito che ci serve. Quanto alla gelatina…Ho la mia scorta privata firmata dal Generale! -apre la stiva dell’astronave stracolma di cubi giganti fatti di gelatina blu-
Un ricordo di Majedè 4 che ho sempre portato con me in giro in attesa di trovare il modo per usarlo.
Paula: per i peli potrei contribuire anch’io, i miei gattini lasciano palle di pelo ovunque e io le conservo tutte.
Nick: urgh, wow, non posso credere che stia succedendo davvero tutto questo. E’…è…è folle.
Lester: ora sì bentornato ai vecchi tempi, Lenny. -gli rimette la giacca- Furono le mie stesse prime parole nel Confessionale.
WOOOOOOOOSH
Shin: naso aquilino come i corvi,
occhi fiammeggianti tra creste al vento,
corpo scheletrico coperto, giacca rossa di sangue e di tormento. Ti ho trovato, tengu.
WOOOOOOOOSH
Hai condotto le anime di questi mortali alla tua follia, li hai rivestiti della tua pelle rossastra, e ora li stai schiavizzando al tuo volere. Ma non hai fatto i conti con me. Soltanto IO sazierò il Re Demone con i miei servigi, e se ti ha chiamato qui per mettermi alla prova, sarò pronto.
Lester: chissà, forse. La mia follia è la più potente che ci sia. E la tua, chi saresti?
Shin: Shinkansen Kagemaru, il demone del teatro kabuki. Con la mia danza riporto gli uomini all’ancestrale follia dei sensi animali, e inebrio nelle tenebre i loro cuori finchè non verranno divorati nelle spire dello yomi. -indica l’uragano con la mano destra mentre nella sinistra afferra al volo la sua katana ricurva riportatagli dal profondo del vento, e la riporta alla sua forma originale-
Non permetterò che un tengu qualsiasi mi separi dal consegnare quei mortali al loro giusto destino.
Lester: qualsiasi? Tsk! Tsk! Tsk!
Paula: ma stanno parlando di noi…?
Nick: non ne ho la più pallida, ma non mi piace per niente come si sta mettendo il discorso.
Lester: voi continuate l’opera in ogni caso! -si lega un laccio attorno alla giacca facendola somigliare più a un kimono, ed estrae la motosega dal suo fodero come una spada- All’aspirante folle ci penso IO.
Molly-san, ti presento Shinkansen Kagemaru: sai cosa devi fare. Vrrr!
Shin: kyaaah!
-scontro epico tra i due samurai con le diverse lame, della katana e della motosega, a incrociarsi ripetutamente in una danza frenetica e delirante di scintille a un passo dal maelstrom imminente su tutti loro-
Nick: Lester, da dove si accende la tua ehm macchina? Non vedo le chiavi!
Lester: ma quali chiavi e chiavi, funziona con l’impronta digitale! -continua a combattere nonostante Shin riesca a tagliare i cavi di avviamento della motosega spegnendola- Accendi e lascia andare in folle fino all’acqua, il mare farà il resto.
Nick: sì, ma con quale impronta digitale?!
Lester: ma come, non ci sei ancora arrivato da solo? Lenny, sei proprio negato. -sospira- La giacca. Poggia la manica sul quadro comandi e rileverà la mia impronta digitale. Altrimenti sarebbero delle semplici comunissime giacche rosse trovabili in qualsiasi negozio, e invece le ho indossate tutte almeno una volta, CHIARO!!!
Nick: okay, okay! Fatto. Giroscopi attivati. Devo scendere subito. L’UFO è alla deriva. Speriamo che funzioni.
Paula: spaghetti prontiii!
Shin: non vi permetterò di andarvene all’inferno per una mano diversa dalla mia, mortali! -ne taglia alcuni-
Nick: oh no, sali, sali. Non funzionerà mai, che idea ho avuto, non funzionerà mai, che idea ho avuto, non funzionerà mai! -si prende una spruzzata d’acqua e gelatina-
Paula: torna su questo pianeta!
Nick: grazie, è la cosa che vorrei più di tutte in questo momento. Addio, “pianeta” Lesterra. -si mette al timone-
Lester: arrenditi, Shin, ti sono troppo superiore. Ah! -combatte con la posa epica-
Shin: che posizione…insolita. Non è la forma dell’acqua, della pietra, del fuoco o del vento… Non l’ho mai vista.
Lester: è la forma del sottoscritto. La forma di Lester! -gli taglia a metà la spada sfiorandolo fino all’altezza dell’occhio, flettendo il braccio in avanti mentre con l’altro braccio si poggia sul fianco per imprimere la massima forza possibile-
Shin: . . . non mi sono ancora arreso, mai! Se posso ancora privarti della fonte del tuo potere. -lo afferra per il braccio con un movimento fulmineo, tirandogli via la giacca che subito gli si appiccica addosso causandogli strane visioni: forme di draghi, di pony, di elettrodomestici, e spirali tutte attorno a sé-
La follia sta pervadendo ogni cellula del mio corpo,
si sostituisce alla mia carne mortale,
mi sta possedendo, mi sta -in realtà è l’effetto del risucchio del vento che gli stampa addosso la giacca senza riuscire a togliersela e quasi accecandolo-
Aaaaaaaaaaaaargh! Non esiste al mondo,
non esiste all’altromondo, una forza simile,
mi sta schiacciando, mi sta soffocando,
troppa, troppa per me,
n-non immaginavo un simile livello di folliaaa! -tenta il seppoku ma sta solo allucinando di avere ancora la katana intera in mano-
Lester: ti avevo avvertito. Non sei al mio livello. La giacca, prego.
Shin: follia
follia
follia! -continua il seppoku immaginario-
Lester: ecco perché non lascio mai indossare ai miei allievi la mia giacca originale.
Nick e Paula: ehh…capito.
Shin: così è questa la vera follia sprigionata da un tengu… Anf, anf, anf. Non ero ancora pronto. -con le mani tremanti e i nervi che ancora brulicano di pazzia, cade privo di sensi-
Lester: portatelo con voi, non è fatto per Lesterra. Nessuno di voi lo è.
Paula: tu non vieni con noi?
Lester: ho una stirpe da fondare. E poi qui Yumi si trova molto bene, le ricorda l’Isola Miraggio dov’è nata!
Nick: ma è quella Latias. C’è anche lei? Non l’ho vista da nessuna parte.
Yumi: a volte mi piace starmene invisibile a godermi gli affanni degli esseri umani, e soprattutto i colpi di genio del mio Lesterino che lo rendono così, latiassolutamente, seksi.
Sono stata io a condurre Shin fino a qui. -fa l’occhiolino- E’ stato latiassolutamente fantastico.
Lester: la solita natura Birbona! -si baciano con la posa epica a specchio-
Nick: un attimo, ma allora potevi teletrasportarci in qualsiasi momento e… Lasciamo stare, rinuncio a capire.
Yumi: ?
Lester: è un tipo strano ma in senso sbagliato, non farci caso. -continuano a baciarsi per poi sparire nel nulla, come un miraggio-
Paula: ma, ma, ma…
Nick: -sarcastico- ah, questa è la migliore della giornata.
WOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOSH!!!!!!!!!!
*Isola di Gaumika*
“Svegliatevi, svegliatevi! Ehi, mi sentite? Passo!”
Nick: urgh, mi gira ancora la testa.
Paula: tu quanti micini vedi?
“Sono Amber. Mi sentiteee?! RISPONDETE, UNO TRA PAULA E NICK.”
Nick: come “Amber”? Ma la radio prima non andava, era rotta…Si è riparata da sola? Wow, è davvero successo
l’impossibile!
“Perché ora siete di nuovo a portata di segnale, sveglia: vi abbiamo visti tutti precipitare come pere cotte al termine del ciclone. Ma buongiorno, Norton! Grazie di avermi riportato l’Oltretomba a casina.”
“Dammi qua quell’affare di nuovo! Finalmente. Sono la vostra CAPITANA: vi sto parlando attraverso l’applewatch del deficiente. Siete la nostra unica speranza per questa sfida.”
Nick: ah, già che c’è pure la sfida di turno…Me ne ero completamente dimenticato.
“Me ne sono accorta. Non importa. Vi basta sapere questo: Soleil vi sta dando la caccia armata di un fucile subacqueo, e se vi prende è finita per tutti. Quindi trovatene uno anche voi e arpionate lei invece, e -si consulta con gli altri- anche Megan e il kabuki, se li trovate sarebbe fantastico…”
Paula: Shin ce lo abbiamo, e anche un fucile.
Nick: davvero?
Paula: sì me l’ha dato Lester. -si sente un gridolino dall’altra parte-
“Che cosaaa??? Voi avete conosciuto Lester, Lester Kombyyyyyyyyh!!!! Il mio idolo? Il più perfetto personaggio mai concepito nella storia dei reality show? VOI DUE? E non IO che sono la sua fan numero uno? Ditemi che è lì con voi, lo devo assolutamente!!”
-Amber respinge via Kimberly-
“Ti dispiace un po’ di privacy, bella? Parla con i tuoi. Avete capito quello che dovete fare a grandi linee. I Delfini contano su di voi! Passo e chiudo.”
Nick: stiamo a posto. Siamo passati dall’essere finiti nel bel mezzo del nulla all’essere precipitati dal nulla nel bel mezzo della sfida.
Paula: tranquillo, mi sono addestrata. Coprimi le spalle durante la caccia. STRAP! -appena mette piede fuori, viene subito colpita- Ops. Mi sa che tocca a te, tieni.
Nick: ahh, camper!
// Grenda (in un confessionale postumo): per camper nel linguaggio videoludico si intende quando un giocatore fa’ il cecchino appostandosi in un punto specifico della mappa, senza rischio di essere colpito a sua volta, e così intrappola tutti gli altri nel loro punto di respawn. In una parola: aberrante, o Zeus se preferite. //
Nick: adesso che faccio? Che farebbe Lester in questo frangente? Perché ho come l’impressione di non essere il primo a farmi questa domanda?! Piano. Mi serve un piano semplice, alla mia portata. Finchè rimango all’interno sono al sicuro, e se vorrà colpirmi allora dovrà venire lei qui. E’ perfetto.
-alcuni arpioni passano attraverso i finestrini però-
Più o meno! Al riparo.
“COSA ASPETTI A PASSARE AL CONTRATTACCO?”
Ehm, finchè non la vedo come faccio?! Rischio solo di espormi inutilmente.
“Devi farlo se vuoi vincere. O vuoi sempre e solo tirare a campare?”
Me lo chiedo da una vita. -si sistema la giacca rossa- Non mi basta più campare per vivere. Voglio vivere al massimo d’ora in avanti. -si fa scudo con tutto ciò che può, ed esce allo scoperto sparando in ogni direzione- Majedèèè!
Soleil: ma è uscito di testa? Ahia! -le arriva un colpo di arpione sulla lente del telescopio che la fa vacillare e perdere l’equilibrio- No, adesso non lo vedrò per nulla. Anzi, non vedo più nulla. Ho perso anche le mie lenti nella caduta.
// Soleil: non so se l’ho già detto, ma porto le lenti a contatto per questioni di lavoro. Modelle con gli occhiali non esistono per gli sponsor. //
Soleil: sono quasi impossibilitata in queste condizioni. Meglio nascondermi.
Nick: sento l’odore della paura, simbolo che la mia preda è vicina. -vede un’ombra ergersi dai cespugli, semi-invisibile sotto la pioggia- Eccola. La paura ahahahah.
Megan: è dentro dietro tutto quello che facciamo. Edifici. Città. Oggetti di uso quotidiano. Sono tutte sue costruzioni. Sono sue forme. Non ce ne accorgiamo, non sappiamo nemmeno di ignorarla, l’umanità in cui viviamo è un immenso serbatoio a cielo aperto, di rancori, è la carne e la vita di ogni cosa. Ci si nasconde ogni volta dietro un volto diverso, ma è l’unica grande artefice di ogni opera umana. Anche di Lester, il solo e vero…
E’ la pauralapauralapauralapaura
La paura
La paura
La paura….
Nick: basta, non ne posso più di tutta questa folliaaaaaaaaa! -spara tutti gli arpioni rimasti spogliandola integralmente- M-M-Megan? Eri tuuu?
Megan: s-sì, forse. -si sposta i capelli dal viso- Non ne sono sicura.
Nick: scusa, scusa, non volevo, ho esagerato. E’ questa giornata che mi sta, ah, copriti con questa per favore. -le dà la giacca- Giuro che non ho visto niente.
Soleil: ma io sì, quelle di Megan si vedrebbero pure dallo spazio, e quindi so che l’altra figura che ho davanti sei tu, Nick. -spara a occhi chiusi-
STRAP!
Chris: Nick è l’ultimo delfino a essere stato preso all’amo, anzi, all’arpione! La caccia dei Granchi è stata vittoriosa. E per una tempesta che finalmente se ne va, un’altra sembra già subito all’orizzonte. . .
*Bungalow Granchi (o ciò che ne rimane)*
Kimberly: Soleil, ti adoro. -corre ad abbracciarsela- Che vittoria al cardiopalma, ragazzi! Ancora non ci credo come l’avete ribaltata.
Soleil: neanche io sinceramente. A un certo punto ho pensato di essere spacciata, ma poi è entrata in scena lei.
Lorraine: bravisshimissima, Megan. Ma…sei nuda? -arrossisce dopo essere corsa per prima a spupazzarsela- Vado subito a prenderti il cambio, e qualcosa di calduccio, stai tremando tutta! Ti prenderai un raffreddore.
Kimberly: gaaaasp, non ci credo, non ci credo! Quella giacca… Quella scritta LK in nero è impossibile da confondere. E’ l’autentica giacca di Lester, dammela, dammela, dammela ti prego! Ti prego! Ho sempre desiderato averne una.
Megan: massì, u-un attimo e te la dò.
Soleil: falla rivestire.
Kimberly: giusto, giusto, scusa, ma, grazie! Ohhh, questa giacca è stata indossata dalla leggenda vivente di Lester, si sente. Chissà quante ne ha passate. Chissà che segreti nasconde, non siete curiosi anche voi?
Spencer: io sì! Lester è un caso antropologico più unico che raro. Anzi, è una specie a sé stante nell’evoluzione dell’uomo.
Kimberly: ecco, l’hai detto! Figurati la sua importanza nell’evoluzione della storia delle serie inventate: c’è un A.K e un D.K.
Soleil: eh?
Kimberly: Avanti Komby e Dopo Komby. Lester ha cambiato completamente il mio modo di scrivere la prima volta che l’ho visto in A Tutto Reality Pokèmon Tour.
Shin: quindi è riportato anche nei libri di storia e nelle leggende, come ho potuto essere così cieco.
Megan: tutto bene?
Shin: io non lo conoscevo affatto, Megan. Non era uno yokai come ti avevo detto, era un kami.
Kimberly: oh mio dio, qui in tasca c’è qualcosa! Piano, respira. Una chiavetta USB? -caccia un urlo spaccatimpani- Qui ci sono i segreti dell’Area 51!!!!! Qui c’è materiale per scrivere libri e libri per generazioni. Oppure…oppure…oppure potrebbe essere la famosa biografia perduta di Lester! Il caso Keane. Io ho il mio laptop. Non resisto più, devo scoprire assolutamente cosa c’è qui dentro!
Signore e signori, compagni Granchi, preparatevi tutti quanti perché saremo i primi al mondo a conoscere i segreti più segreti del concorrente più leggendario della storia dei reality show.
…
…
…
-sullo schermo sono apparsi tutti i file top secret su Grenda Grimes, nel gelo più totale-
WOOOOOOOOOSH
// Nick: -si porta le mani al volto scuotendo la testa per la vergogna- non ho più niente da dire. //
*Cerimonia*
-dalle posizioni assunte dai concorrenti si capisce come il focolaio attorno alla chiavetta di Nick sia divampato anche in casa Delfini, con il ragazzo seduto da una parte e tutti gli altri dall’altra, Zanna incluso.-
Chris: bentornati, Delfini Devastati senza la N: qual buon vento vi porta?
Amber: senza la N di Nick, dici bene. Vediamo di fare in fretta, non voglio più saperlo nella mia squadra!
Nick: sigh.
Chris: come vuoi. Ho l’impressione che non ci sarà alcun colpo di scena oggi. Cominciate pure.
Amber: ho già fatto il mio messaggio in bottiglia, toh.
James: anche io.
Nick: -sospira- e pure io. -perfino Zanna consegna a Chris una boccetta di vetro con la sua firma sopra-
Chris: così mi rovinate tutta la suspence però.
>>> Paula: non me la sento di votare per Nick, abbiamo condiviso un ricordo troppo bello per rovinarlo così. -si sistema la giacca rossa già ricoperta di peli di gatto-
>>> Rose: so benissimo che dietro a tutto questo c’è la mano di Zeus, ma da Nick mi sarei aspettato un comportamento diverso di fronte alle tentazioni. Il danno che ha fatto a Grenda con la sua scelleratezza, invece, è imperdonabile. Per questo lo voto. Spero che faccia tesoro di questa esperienza, non è mai troppo tardi per crescere, e riciclarsi una persona migliore.
-il discorso di Chris viene mandato “avanti veloce”-
Chris: …e l’ultimo caucciù va a boh, Paula? Yawn. Chi di voi non avevo ancora detto?
Nick: ehm, Zeus.
Zeus: pff, fesso fino all’ultimo.
Chris: ah, a Zeus! Ecco a te. Nick sei eliminato. Sali sul razzo e non ne parliamo più.
Nick: posso fare un ultimo confessionale prima?
Chris: sì, ma cerca di non farmi addormentare il pubblico, ok?
// Confessionale //
Nick: non mi aspettavo di uscire così presto, lo ammetto. Ero partito con l’obiettivo di andare lontano stavolta, e invece ho rovinato tutto. Ho ritrovato il mio passato con Lester, e quel passato mi ha fatto eliminare per quinto. Che ironia. Non posso che incolpare me stesso, per essermi fatto convincere da Zeus, poi da Lester, per avere sempre ascoltato tutti tranne che me stesso, proprio come era successo nel mio primo reality. E l’unica volta che mi sono ascoltato dentro, è quando ho deciso di accettare quelle dannate foto.
. . .
Non so cosa mi è preso, perché ho messo la chiavetta lì, scusami davvero, Grenda! Spero tu possa perdonarmi un giorno per il male che ti ho fatto, e soprattutto per quello che ti ha fatto di nuovo LUI a causa mia…
. . .
A tutto real51ty mi ha preso continuamente a schiaffi, e a furia di sbagliare alla fine la lezione l’ho capita: anche a distanza di 13 anni sono rimasto lo stesso ragazzino anonimo e ingenuo di prima, e forse avrei fatto meglio a continuare ad esserlo piuttosto che cercare di somigliare a Lester. Sognavo di lasciare finalmente il segno, ho lasciato invece una cicatrice che mi resterà per sempre.
-senza ulteriori cerimonie dato che Chris è caduto in un sonno profono, il razzo di Nick prende il volo, con lui che lancia la chiavetta dritta in mare aperto-
Rose: apprezzabile il gesto, ma NON DOVEVI GETTARLA IN MARE! Grrrr!
Amber: tsk. Non ne fa proprio una giusta fino all’ultimo, eh?
Rose: vai subito a recuperarla, Zanna.
Zanna: …
Rose: MUOVITI!!!
// Zeus: a volte la vita ti dà limoni e tu ci fai la limonata, e a volte invece la limonata si fa da sola. Funziona così anche con gli idioti, a volte devi dar loro una spintarella…e poi c’è chi ti risparmia tutta la fatica.
Nuovo Guinness World Record dell’idiozia: Nick “Il Normie” Norton. Scrivetelo sulla sua lapide, mi raccomando. //
FINE
*Epilogo*
Paula: miciniii! Finalmente vi rivedo. Ci siete ancora tutti, vero? Da Alcibiade a…Zarent Salbutamolo, sì, ci siete tutti. Menomale, respiro. Mi siete mancati così tanto!
-il loro bungalow è rimasto miracolosamente tutto intero, all’esterno, mentre l’interno è completamente devastato da graffi, palle di pelo, avanzi di cibo, ed escrementi vari-
James: Paula, va da sé che questo disastro te lo pulisci da sola!!! Dormirò da un’altra parte per stanotte.
Amber e Rose: anche noi.
Zeus: io me ne torno nell’Oltretomba. Non dimenticare questi. -le lascia i collari elettronici, ammiccando-
…
Soleil: le stelle sono bellissime stanotte. La tempesta ha spazzato via tutte le nubi. Che ne pensi?
Kimberly: sì, sono davvero stupende. Avevi ragione prima. Dormire così a cielo aperto amplia la mia immaginazione… Che costellazione è quella proprio sopra di noi?
Soleil: quella laggiù è la costellazione dei Gemelli, gli inseparabili Castore e Polluce. Solo uno di loro era immortale, ma scelse di avere la stessa sorte dell’altro che non lo era, e così Zeus li collocò assieme tra le stelle.
Kimberly: cioè volle morire con lui? Oh. Non so se farei lo stesso anch’io, mi sembra così assurdo. Forse è perché non sono abituata a pensare per due? Non so. Uhm.
Soleil: tranquilla, non serve giustificarti. E poi, neppure io credo che riuscirei a sacrificare così tanto per qualcuno.
Kimberly: zzz… -si è addormentata in posizione pensierosa-
Soleil: -fa un sorrisino- però, forse, una sorella a carico ce l’ho anch’io. Buonanotte, Kim.
Kimberly: mh….allora notte-notte...Solluce.
Soleil: “Soleil-Polluce”. Che tipa. ‘Notte, Kimstore.
Amber: ehilà. Per caso si vede anche la costellazione del Delfino finalmente? -le si sdraia accanto- Spero non ti dispiaccia ospitarmi, in fondo sono già stata in casa vostra e la porta era aperta perché non c’era più una porta. Quella arancione che stella è?
…
Zeus: vediamo un po’ se è tutto a posto. Sì, funziona ancora tutto come l’ho lasciato, e non c’è traccia di Norton Antivirus. Bene, bene, a quest’ora Paula dovrebbe avere finito. Accensione delle telecamere.
-sul monitor appaiono poco meno di una cinquantina di finestre a schermo condivise in simultanea-
Con 44 paia di occhi in più capaci di andare dappertutto senza destare sospetti ora sono davvero un dio. Dopotutto, chi mai non si fiderebbe di un tenero micino a fissarti nei confessionali? Grazie Paula, grazie ancora, Nick, voi idioti mi avete appena donato l’immortalità di molto più di sette vite come i gatti. 308.