Nell’ultima puntata di A Tutto Real51ty l’Isola di Gaumika…
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Errore critico.xx
xFile non trovato
Parte la sigla (https://www.youtube.com/watch?v=5t7cRGcMO8Y). In grafica da Atari 2600 si vede un aereo volare lungo il percorso tratteggiato sulla mappa fino al Triangolo delle Bermuda dove viene abbattuto da un razzo. Da esso scendono 16 puntini col paracadute che vengono eliminati della metà…Con Chris Mc Lean che si sta divertendo come un matto alla console appartenuta in precedenza a (FILE NON TROVATO).
(FILE CANCELLATO) domina le onde con sicurezza evitando uno dopo l’altro i rottami che precipitano dal cielo mentre fa sci d’acqua finchè Zanna non va in immersione per conto suo trascinandola con sé e mandandola a scontrarsi con Rosemary intenta a raccogliere e riciclare i rifiuti sottomarini con le due che provano a baciarsi ma finiscono risucchiate dentro al rottame di una rossa lavatrice!
Cambio di inquadratura su (FILE CANCELLATO), che sta scalando le Cascate del Dolore reggendo la cordata composta da Kimberly e da un gigantesco Chris Nero, quando appare dalla cima della cascata l’onnipotente (FILE CANCELLATO) che scaglia un fulmine gigante di cartapesta su di loro facendole precipitare, salvo poi precipitare a sua volta aggredito da un gatto alle spalle, in un lago di meduse tanto per cambiare.
Shin fa partire il treno-proiettile che si fa tutto il percorso di minigolf attraversando imperterrito qualsiasi ostacolo e annesso dolore fino a terminare la propria corsa nel vulcano (quello vero) con una gigantesca esplosione.
(FILE CANCELLATO) sta facendo pratica yoga con tutti i suoi 44 gattini in equilibrio su di lei quando arriva il quaranticinquesimo che li fa cadere tutti, Megan la maga con indosso la giacca di Lester a mo’ di mantello si mette un altro Chris Nero nella manica…e come per miracolo dalle sue tette emerge il Chris d’Oro!
Alla cerimonia davanti al falò infine Kimberly e Soleil sembrano in procinto di baciarsi ma (FILE NON TROVATO) precipita alla velocità della luce proprio in mezzo a loro!
*Prologo*
Kimberly: anf, anf. L’hai già fatto altre volte come Kimberly51. Che cosa dovrebbe cambiare stavolta? Devi solo scrivere il vero finale della stagione! Che sarà mai!? Basta l’ispirazione giusta…Aaa che io non trovo! Ma non posso dargliela vinta così a quella stronza!! -sbatte la testa sul monitor lasciandosi il segno della tastiera sulla fronte piangendo- Quella Megan. Pensare che le avevo cucito una trama ad hoc e lei mi ha ripagato così, mi ha fatto soffrire. E mi ha tolto il ruolo di antagonista principale, la detesto così tanto ora! Come può piacerti tanto un personaggio e poi arrivare a detestarlo a morte? Ah ma qui si parla di persone, vero…Me ne dimentico sempre. -sospira-
Ecco perché Soleil mi ha lasciato. Anzi, sono io che l’ho lasciata poi. Giusto? Non è che si è capito molto su come è andata a finire tra noi. Mi scoppia la testa… Fff.
Rose: sarebbe così che ti stai preparando alla semifinale?
Kimberly: ancora tu, che vuoi.
Rose: niente, ma ti faccio notare che sei l’unica rimasta in gara a non aver ancora vinto nemmeno una sfida individuale. Tieni. -taglia al volo una fetta d’ananas e gliela passa- E’ più salutare che fumare ramoscelli.
Kimberly: sì, lo so. Sto scrivendo un piano di battaglia apposito. Ehi! Giù le mani dal computer. Me l’hai spento.
Rose: spesso non basta scrivere una cosa perché si realizzi, bisogna metterla in pratica. Le mie canzoni, ad esempio, sarebbero state sempre dei fogli con note e parole al vento stampate sopra, se non avessi poi trovato la voglia di suonarle. Ho imparato a suonare e cantare per dare forma concreta ai miei brani. Così come mi sono fatta avanti a raccogliere cartacce e cacche dei cani per realizzare il sogno di un mondo più pulito…O almeno provarci consapevole che non sarebbe stato un sogno né facile né realisticamente fattibile da sola.
Kimberly: ho capito, ho capito. Ma io non so nemmeno da dove iniziare! L’idea che mi ero fatta di Megan è risultata completamente sbagliata: la timida maghetta anime con pure l’episodio dove impara a nuotare(!) si è rivelata una strega assetata di sangue e campionessa di nuoto. Oltre che una stratega e manipolatrice infinitamente migliore della sottoscritta.
Io cos’ho scoperto invece di me stessa? Che sono una codarda, pusillanime, profittatrice degli altri ma allo stesso tempo ingenua, ingenua da morire. E poi che altro? Solo difetti. Sono peggio di un floater!! Mi vergogno così tanto.
Rose: -inspira ed espira- voglio essere sincera con te. Serbo ancora rancore nei tuoi confronti per come avete eliminato Amber.
Kimberly: ecco, in arrivo il “the reason you suck speech”. Proprio quello che mi serviva. Su, sfogati pure.
Rose: sto cercando di allearmi con te. Quindi, dammi una mano.
Kimberly: questa è bella, e perché dovresti sforzati di farlo?
Rose: prova a riflettere…Se una delle due venisse eliminata oggi, la sopravvissuta si troverebbe da sola contro due.
Kimberly: avrebbero comunque la metà dei voti dalla loro parte, causando l’empasse nel migliore dei casi. In due potremmo solo pareggiare su quattro voti disponibili, e c’è pure il Chris d’Oro da considerare.
Rose: ma se riuscissimo a far votare uno dei due per l’altro, sarebbe tutta un’altra musica a quel punto. Per questo volevo assicurarmi che fossi in forma.
Kimberly: mangiare ananas non mi farà guadagnare alcuna “skill” come quelle che hai te.
Rose: è vero, ma magari un po’ di zuccheri ti faranno tornare l’ispirazione.
Kimberly: per farli separare? E’ una parola…ci ho già provato e ho fallito miseramente.
Rose: ti do uno spunto allora. Non hai notato come la guardava Shin ieri?
Kimberly: figurati, ma se non mi sono nemmeno accorta che si fosse travestito da Megan tutto il tempo!
Rose: aveva più paura lui di chiunque altro.
-Musica tradizionale giapponese in sottofondo, il kabuki sta fissando intensamente il baule magico di Megan con il cuore che batte a mille, i muscoli tesi di chi si prepara alla battaglia un secondo prima che l’avversario sferri la sua prima mossa. Inspirando forte con il naso, lo apre con un movimento solo: dentro non più libri e carte di magia, ma solo alambicchi vuoti, formule chimiche e annotazioni misteriose.-
Shin: è peggio di quanto pensavo. -fa uno scatto all’indietro come se avesse appena visto il demonio- Nande…orè…nanì…Che significa tutto questo? Va al di là della mia comprensione dell’ultraterreno.
Megan: qualcosa non va? -glielo chiede tutta sorridente sbucandogli alle spalle come un fantasma-
Shin: e-h-h…No, niente.
Megan: sicuro? Ti comporti in modo bizzarro ultimamente.
Shin: glom. -nota solo adesso che Megan sta indossando completamente la giacca dei suoi incubi-
Megan: cosa stavi cercando nel mio baule? Se ci hai messo qualcosa e non la trovi più è perfettamente normale, solo io ne conosco tutti gli scomparti segreti. -esibisce un altro sorriso che non serve per nulla a rassicurarlo-
Shin: no, io, egh, w-watashi…
// Confessionale //
Shin: non riesco più nemmeno a esprimermi. E’ come se la mia antica debolezza stesse riaffiorando tutta in una volta dinnanzi al demone che affligge Megan.
C’è stato un tempo nel quale ero un bambino che non riusciva a parlare per timidezza con nessuno se non tramite sillabe e gesti. Poi il giorno che mi portarono a vedere il mio primo spettacolo teatrale dal vivo, rimasi affascinato dalla capacità espressiva degli attori: i kabuki attraverso le loro danze, le loro pitture facciali, le mimiche, trasmettevano le proprie emozioni all’esterno meglio di chiunque altro. Rimasi affascinato da un potere del genere che non richiedesse la parola. Così mi iscrissi a teatro contro il volere della mia famiglia. Nelle famiglie tradizionali la professione si tramanda sempre e solo di padre in figlio, e la mia strada era già stata tracciata nei binari della ferrovia.
Gli inizi furono più duri di quanto pensassi: molto imbarazzo e molta timidezza ho dovuto superare prima di riuscire a esibirmi su un palco ma alla fine ce l’ho fatta. Eppure ho pensato fosse bastato questo a farmi superare la timidezza, e invece mi sono sbagliato: mi ero solo chiuso in un mondo muto e non accessibile a tutti. Fino a qui mi sono sempre espresso con i fatti, è il momento di usare le parole.
Megan: Shin?
Shin: -tira su col naso- da quando sorridi così tanto?
Megan: sono solo felice. Non capisco, è davvero così strano vedermi sorridente? Ti sembro strana se lo faccio al posto di Lorraine? O devo sempre essere quella blu e seria…E’ così che mi volete e basta? -si tocca il braccio nervosamente-
Shin: no, è solo che, non…gh…non sono abituato a vederti così! Non ci hai abituato a una Megan spensierata e sorridente. Per questo ora non capisco chi ho davanti.
Megan: certo, beh, ci sei riuscito a buttarmi giù di nuovo.
Shin: o-orè? No! Diamine. Non è quello che volevo ottenere da questa conversazione. Ascoltami. -la afferra per le spalle della giacca subito sentendosi le dita tremare dalla paura, e allora si forza a serrarle ancora più forte- Watashi, cioè io, sono preoccupato per quello che ti sta succedendo da quando abbiamo fatto quell’esperimento. Sei sempre più strana e ti comporti in modo folle.
Megan: folle, dici?
Shin: hai anche gli occhi rossi della follia. -le sposta la frangia-
Megan: anche tu mi fai la caccia alle streghe, quindi. -si risistema la frangia davanti all’occhio con la pupilla rossa- Pensavo fossi diverso, e che apprezzassi lo strano. Invece sei come tutti gli altri, e hai paura di me come tutti non appena manifesto la mia stranezza finalmente in totale libertà.
Shin: -la lascia andare-
Megan: sappi che mi hai molto delusa, Shinkansen Kagemaru. -scompare così come è apparsa-
Kimberly: oh, wow, cos’è successo? -appostate fuori dal bungalow hanno sentito tutta la discussione-
Shin: non sono affari vostri!
Rose: vuoi parlarcene davanti a una tazza di tè?
Shin: oh, orè?
Va bene.
// Kimberly: certo che anche Rose non scherza. E’ una manipolatrice coi fiocchi! Ma lo fa in modo diverso da Zeus, da Megan, e da me…
Lei convince le persone senza bisogno di minacciarle, ricattarle o raggirarle. Sa sempre come prenderle, e basta. //
Rose: ho trovato queste foglie di tè tra le varie piante conservate nel laboratorio di Uka. Dal momento che non mi pesavano niente, ho pensato di portarle via con me. -ha ridotto le foglie in polvere all’interno di una ciotola dopo averle cucinate-
Shin: straordinario. Stai preparando un tè matcha?
Rose: esattamente. A me piace berlo solo così o niente. Sono molto esigente, e infatti sono l’incubo della mia erborista di fiducia.
Kimberly: ah ah ah! Grazie. Uff fff. Come scotta.
Shin: arigatò. -lui lo beve senza soffiare neanche scottandosi la lingua di proposito- Caldo al punto giusto.
Rose: allora -sorseggia- che ne dici di raccontarci cosa bolle in pentola tra te e Megan?
Shin: splut!
E’ a questo che miravi. Non posso mai abbassare la guardia in mezzo a voi donne.
Rose: sai com’è, sono stufa delle vostre macchinazioni. Lei che si traveste da Paula, tu che ti fingi Megan…Eppure non mi sembri a tuo agio in questa pantomima.
Kimberly: !
Shin: guarda che non sto recitando più alcun copione! Sto facendo solo quello che mi dice il cuore.
Rose: conosco la sensazione. Ci sono passata con Aura e con Amber. Le ho assecondate entrambe sperando che la situazione si sarebbe risolta da sola, e invece aver finto che mi andasse tutto bene mi ha solo portato a perderle entrambe.
Shin: perderle. . .entrambe?
Ah a me non succederà. Libererò Megan dal male che l’affligge!
Rose: quindi è vero che sai qualcosa che noi abbiamo ignorato tutto il tempo. -finisce l’ultimo sorso- Dimmi, a te piace ancora Megan?
Shin: NON OSARE METTERLO IN DISCUSSIONE! -la minaccia con la katana (di legno) ma Rose non batte ciglio fermando la stoccata col coltello- Ma è la mia katana quella, o ciò che ne rimane. Ecco che fine ha fatto dopo lo scontro con…
Kimberly: Lester?
Shin: kyaaaaaargh!
Kimberly: c-che è successo???
Shin: n-non dire più quel nome o ti taglio la gola.
Rose: sorseggia, Shin. E rimettiti seduto. Non ho dubbi che il tuo amore per Megan sia sincero, e allora mi chiedo, perché lasciare che la situazione degenerasse così tanto? Si vede che sei terrorizzato e non sai che fare. Ma se continuerai ad alimentare l’odio insito nel cuore di Megan, potresti davvero rischiare di perdela per come l’hai conosciuta: pensaci su. Intanto vado a fare i miei esercizi di yoga quotidiano.
Kimberly: posso venire anch’io? Non l’ho mai fatto.
Rose: certo.
Shin: …potrei.
Kimberly: uh?
Shin: potrei aver fatto un rituale con Megan che non andava fatto.
“Giacche tinte di rosso
I corpi si fondono
Voci che risorgono.”
-le due ragazze si risiedono a terra-
Una notte, Megan mi ha chiesto di assisterla in una specie di esperimento come l’ha definito lei: abbiamo indossato una giacca ciascuno di quelle portate da lei e da Paula, e queste si sono come impossessate di noi spingendoci a unirci e non lasciarci andare più. A un certo punto però, ho sentito come se il mio corpo non avesse più sensibilità e controllo, e ho visto Megan che piangeva senza motivo le lacrime di qualcun altro. Ha detto di chiamarsi Keane, e lì ho avuto paura che la stessi perdendo, così ho tolto le mie labbra dalle sue, e ho fermato tutto buttando via la mia giacca.
Non avevo mai sperimentato niente del genere, e stavo tremando dal terrore. Lì ho cominciato ad avere paura della follia io, io che l’avevo sempre ricercata attraverso la danza kabuki, e non ho più voluto saperne. Lei invece ha continuato a tenersela, indossandola come mantello per i suoi spettacoli anche se mi dava i brividi, e l’ho gradualmente accettato anche perché nel frattempo poi ho avuto altri tormenti a occuparmi corpo e anima. Avevo smesso di pensarci fino a una settimana fa quando lei ha iniziato a parlare di vendetta, di scrittura, e di formule chimiche. Ma adesso…
Rose: tutto chiaro. Grazie per avere trovato il coraggio di condividere il tuo segreto. Come ti senti adesso?
Shin: forse leggermente meglio. Ma non voglio la vostra intromissione. E’ una faccenda tra me e lei, giurami che ne starete alla larga.
Rose: io farò la mia onesta gara come sempre.
Kimberly: io non garantisco altrettanto. Voglio sconfiggerla a ogni costo.
Shin: sappi che dovrai passare sul mio cadavere in tal caso. -si alza e se ne va-
// Confessionale //
Rosemary: quando volevo che le cose si facessero in un certo modo all’interno della band, ma mi remavano tutti contro, allora facevo in modo di metterli gli uni contro gli altri così poi l’unica opzione solida alla quale rivolgersi restava la sottoscritta, e qui faccio lo stesso con ottimi risultati. L’empatia può essere usata anche come un’arma e la mia l’ho molto molto affilata in vista di questa fase finale non avendo più nulla da perdere a differenza dei restanti.
Bryght (dall’altoparlante): semifinalisti di A Tutto Real51ty, è giunto il momento. Presentatevi all’ingresso dell’Arearea 51. Tutti i sistemi difensivi sono stati riprogrammati per riconoscere voi quattro come unici visitatori autorizzati. Non potrete portare alcun effetto personale con voi tranne che i vestiti. L’immunità di Megan è già stata messa sotto custodia e le verrà restituita al termine. Vi aspetto.
Kimberly: sono l’unica che sta avendo fortissimi Vietnam flashbacks di Scarlett dell’Isola di Pahkitew o è un sentimento condiviso? Cioè, a parte che a confronto delle sensazioni che dà Bryght, quella faceva ridere e basta…
*Sfida*
Bryght: benvenuti. Scrib, scrib.
Kimberly: BRYGHT IN CARNE ED OSSA? Non ci credo che sta succedendo davvero: questo è un evento più unico che raro! Sono anni che nessuno l’ha più vista al di là di uno schermo, e ora è fisicamente qui davanti a me, ho questo privilegio proprio io. Posso toccare un attimo il leggendario taccuino?
Bryght: sono circondata comunque da un campo di forza invisibile perciò ti sconsiglio di avvicinarti troppo o finiresti ridotta in cenere. -la concorrente deglutisce sonoramente- Una precauzione che qualsiasi conduttore dovrebbe adoperare per questa tipologia di intrattenimento di massa in particolare.
Shin: a proposito, il Re dei Dem-Chris dov’è?
Bryght: si è preso un giorno di vacanza.
Kimberly: un classico, uhm…sempre più sospetto. Ah, ma io devo pensare a Megan!
Megan: guarda che ci sono e sento tutto quello che stai dicendo. -sorride in modo sinistro- Sei molto divertente.
Kimberly: attenta, tu non sei circondata da un campo di forza come Bryght perciò posso toccarti quando voglio! -Shin blocca il suo patetico tentativo di schiaffo senza batter ciglio-
Shin: ma ci sono io che basto e avanzo.
Bryght: a questo proposito, in questa sfida non potrete interagire tra di voi.
Tutti: che cosa?
Bryght: ho studiato apposta una formula che garantisse che ciascuno di voi facesse affidamento solo su sé stesso, dato che verrà isolato dal resto della realtà che lo circonda.
Kimberly: non dirmi che…
Stai per rispolverare…
La leggendaria Macchina delle Simulazioni di Bryght Phoenix! *Quella che costruisti per A Tutto Reality Area 51.* Ci trasformerai in Pokèmon per l’occasione?
Bryght: no. Negli anni ho avuto modo di modificarla e migliorarla sensibilmente: la versione che proverete voi è aggiornata secondo i più recenti avanzamenti tecnologici specialmente nel campo delle intelligenze artificiali.
Le IA ora permettono di far rivivere le persone attraverso i dati raccolti su di esse, o di crearne di nuove. Sono la nuova frontiera dell’immortalità! -si toglie gli occhiali per una frazione di secondo- Ora, provate a immaginare se si potesse impiantare un’intera IA nel corpo umano, che ne garantisse perfezione assoluta, senza errori di funzionamento negli organi, senza falle nel sistema immunitario, senza malattie e senza i sentimenti a renderlo così fallace. Non sarebbe un mondo migliore?
Tutti: …
Bryght: capisco. Ho tenuto seminari in tutto il mondo sull’argomento e la reazione che ho ottenuto dalla comunità scientifica è sempre stata la medesima. Ma la mia è una divagazione momentanea.
Rose: io mi sono persa.
Kimberly: a chi lo dici. -glielo dice nell’orecchio- Lei è infatti uno dei personaggi che ho sempre trovato più difficili da scrivere.
Bryght: tornando al discorso che stavo facendo, in questa sfida ciascuno di voi si ritroverà nei panni di un altro ex-concorrente, e dovrà superare tre simulazioni di scenari che li hanno visti protagonisti. Se ne fallirete anche una soltanto, il gioco avrà termine.
Kimberly: adesso ho capito! E’ come se noi fossimo le IA che tu andrai a mettere dentro a quei concorrenti. Più o meno così?
Bryght: esattamente. Vi avverto che sentirete sia le loro stesse emozioni che il dolore fisico che riporterete: sarete al 100% una mera estensione del loro corpo, al punto che potreste non riuscire più a identificare voi stessi. E’ un esperimento nel quale non posso garantire la vostra incolumità fisica e mentale come in tutti gli altri scenari che ho elaborato in precedenza: dipenderà tutto da voi e dalle vostre scelte personali.
Per questo vi sto dando l’opportunità di ritirarvi. Adesso.
Kimberly: come ritirarci? Proprio dal reality o..?
Bryght: 4° posto. Dopodichè questa verrà considerata la finale effettiva. Non mi è concesso accettare più di una singola persona.
Megan: facciamolo, sono pronta.
Shin: sembra il paradiso del masochismo, perciò acconsento anch’io all’esperimento.
Kimberly: …
Rose: …saprò cavarmela anche stavolta. Ho già visto più o meno di cosa sei capace, Bryght.
Kimberly: non posso perdermi l’occasione di entrare nei panni di uno dei miei idoli, anche se farà male. Ci voglio provare!
Bryght: molto bene. Ho registrato tutto casomai cambiaste idea. -toglie gli occhiali digitali e ne indossa un altro paio tradizionale identico d’aspetto- Il computer ha già elaborato le decisioni che mi avete comunicato e ha sigillato l’area: non potete più tornare indietro. Indossate i visori da Bryghtdance, e posizionatevi sulle pedane col vostro nome sopra. E’ tutto.
Ah, Mary Rose Lancaster.
-storce appena appena la bocca in un sorriso più enigmatico della Monnalisa- Non hai visto che l’1% di cosa sono capace.
-i quattro vengono teletrasportati in quattro camere diverse completamente vuote-
Adesso procederò a caricarvi nelle vostre IA e la simulazione avrà inizio. Come effetti collaterali potreste provare nausea, vertigini, emicranie, epistassi nasale, e altri sintomi che non ho constatato nelle mie cavie precedenti. Scrib, scrib.
. . .10%
. . .25%
. . .51%
Diamo inizio alle danze. Sì, era un gioco di parole.
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*Kimberly, Capitolo I*
Kimberly: ohh, mi gira dappertutto. Mi sembra di avere disimparato pure a muovere le gambe. Anzi, mi sembra proprio di essere tornata bambina. Aspetta, non è che lo sono!? -passa sotto una macchina che quasi non la investe- Ahh ma sono in mezzo alla strada! Perché non riesco a correre e nemmeno a stare in piedi con queste gambe? Posso solo gattonare. Cosa sta succedendo qui? Aiuto, altre macchine! Ma non vedono che ‘è una bambina in mezzo alla strahh! -inciampa rotolando su sé stessa a slalom in mezzo al traffico, venendo graziata dalla fortuna se non fosse per l’ultimo camion che le schiaccia un piede prima che raggiunga il marciapiede- AHIAAA! No…e mo’ come faccio? La mia gamba, non la sento già più. Quando scatterà di nuovo il verde per me sarà davvero la fine. Ho già perso mi sa.
MA SCHERZIAMO?
Non posso durare solo per cinque minuti di simulazione! Anche se non ho ancora capito chi dovrei essere. Sono piuttosto piccolina anche per una bambina piccola. Tra la ruota e l’asfalto dovrebbe esserci abbastanza spazio per farci scivolare sotto il piede, magari levandomi la scarpa…acc…Più facile da scrivere che da farsi, argh! Ma perché tutto sembra così facile e immediato quando lo scrivo, e poi quando cerco di applicarlo faccio tutta questa fatica. Sento il motore di questo gigante che sta per dare gas, e non c’è nessuno che mi vede e mi sente per soccorrermi. -chiude gli occhi- Dev’essere una sensazione orribile quella che mi aspetta. Game over!
-qualcuno la strattona per lo zainetto-
Uh? Ma che? Un gatto?
-la gatta non è da sola e i suoi piccoli salgono furtivamente sul camion per bloccare il freno a mano e rubare da mangiare, ma Kimberly ha altro a cui pensare adesso e tira a sua volta finchè non riesce finalmente a liberarsi-
Grazie, grazie per avermi salvata! Forse ho capito di che concorrente si tratta…
Autista: daaaamn. You scoundrels again? Fuckin’ bastards. I’M GONNA KILL YOU!
Kimberly: oh-oh. Sembra che il conducente non abbia gradito per niente. Dove state andando? Ma quello si è messo a sparare col fucile a dei poveri gattini? -e a lei- No, un attimo, ma siamo impazziti!? Aspettatemi! Ahh, non riesco a correre a quattrozampe e la gamba mi fa troppo male!
Autista: fuckin’ fuckers, I’m done with you thieves, done.
-rimasta nascosta a bordo del camion americano, la gatta madre lo fa ripartire di colpo giù per la discesa-
OMG. My truck!!! Fuck my life. -viene investito-
Kimberly: OMG lo dovrei dire io. -aiutata dai gatti riesce in qualche modo a gattonare fino al sicuro- Quella specie di Zeus del ghetto mi ha spaventata a morte come se non avesse capito che fossi un’umana anch’io! Grazie ancora, mamma gatto e famiglia. -nota solo adesso gli occhi vitrei della madre- Ma tu sei cieca? E riesci lo stesso a fare quelle cose e prenderti cura di tutti questi gattini? Come fai…! Wow.
Quindi sto davvero vivendo la backstory di Ketty delle Selvatiche, una delle mie eroine di FR. Avrei preferito Mayko che è seconda solo a Lester per importanza in questo franchise, ma…*se è un sogno non svegliatemi*.
Gatta: meow?
Kimberly: a proposito di sognare, faccio fatica a rimanere sveglia non so perchè. Ooh. Che siano questi gli effetti collaterali. Mi si stanno chiudendo le palpebre… -sviene a terra priva di sensi in un laghetto di sangue che parte dalla fronte-
*Rosemary, Capitolo I*
Rosemary: uhm, che sensazione strana risvegliarsi in un altro corpo. L’importante è che rimanga me stessa, con la meditazione dovrei aiutarmi.
???: psst. Maiko, che fai, dormi?
Insegnante: SIGNORINA MAKISHIMA. Se non è interessata alla lezione, allora quella è la porta.
Rosemary: eh?
???: pssst pssst…la solita Maiko…sì…pssst pssst…di questo passo si farà bocciare anche quest’anno…Ormai è l’unica kohai rimasta in classe, siamo tutte suoi senpai…ahahah.
Rosemary: ho cominciato malissimo l’avventura. Da quanto ho capito sono finita nei panni di Mayko quindi. Nessuna indicazione su quello che dovrei fare però in questo…gioco? Questa sfida non l’ho ancora ben capita…
-suona la campanella-
La fine delle lezioni. Quello che devo fare riguarda quindi un’attività del doposcuola, magari un club di arte. O musica.
Namika: Maiko-san, che fai lì impalata, non vieni con noi? Non te ne sarai dimenticata?
Rosemary: come sono vestite queste? Sembrano veramente parte di una rock band con queste strane capigliature eppure non mi ispirano esattamente…fiducia.
Namika: ehilà? Terra chiama addormentata. Qui non siamo in classe, sveglia. -le dà uno schiaffetto facendole cadere gli occhiali- Raccoglili. Forza, andiamo che siamo già in ritardo, le altre ragazze del club ci stanno aspettando.
Che palle.
Rosemary: arrivo. Ci sono: devono essere quelle che chiamano gyaru negli anime, e sono le delinquenti di solito. Non me l’aspettavo che Mayko se la facesse con simili compagnie.
Namika: e datti una mossa! Non sembra neanche che tu sia la sorella di Azusa-sama. Lei sì che era una tosta a giudicare da quello che mi ha raccontato mia sorella maggiore, è solo per quello se ti abbiamo accettata nel nostro club di lettura.
Rosemary: un’altra cosa che non mi aspettavo proprio.
Namika: bella copertura, eh? Prima che la fondatrice del club Azusa-sama diventasse una insopportabile perfettina presidente di classe e lo abbandonasse, questo posto era un paradiso, ma la sua influenza è rimasta anche dopo che ha finito la scuola. Eri, tu resta fuori a controllare che non si impicci nessuno dall’esterno nei nostri affari.
Cara Maiko, mi risulta che hai provato a infilarti in diversi club ma ti hanno cacciata a calci dovunque, ma a leggere dovresti essere brava, almeno quello, neo-presidentessa…
Benvenuta quindi nel Kami Kami Club di Lettura! Il nome deficiente non l’abbiamo scelto certo noi.
Rosemary: questa storia mi convince sempre di meno…
Namika: uh? Bada a quello che dici, bella. -si accende uno spinello non appena varcata la soglia e richiusa la porta a chiave- Bene, ghenga, vi presento ufficialmente la nostra nuova presidentessa, raccomandata da quella…di Azusa in persona. -si tocca il livido al collo-
Speriamo ci duri di più della precedente. Ahahahahah! Comincia a leggere il libro che hai portato, ad alta voce che devono sentirti dall’altra parte del muro.
Beh?
Rosemary: ho un libro con me? No, devo averlo lasciato sul banco.
Yuriko: ‘sta stronza. Cominciamo bene.
Saori: te l’avevo detto che da questa imbranata non ci avremmo guadagnato niente.
Namika: ci volete parlare voi con sua sorella la prossima volta!? Quella puttana di Azusa ha scoperto che bullizziamo la sua preziosa imoto da tre anni a questa parte con scherzi di ogni genere, mi ha colto di sorpresa fuori dalla scuola, e mi ha fatto vedere le STELLE, cazzo. Questo non è un succhiotto del mio ragazzo, è lei che mi ha strangolata!
Rosemary: …
Namika: quindi ci dobbiamo sorbire questa sfigata, anche perché tu non sai leggere, tu non sai leggere, Eri non sa manco parlare, e l’ultima presidente l’abbiamo appena mandata all’ospedale. Sono stata chiara? I professori non devono sgamare che cosa ci facciamo realmente qui dentro.
Yuriko: beh, adesso si insospettiranno vedendo questa andare e tornare dalla classe fuori dall’orario di lezione!
Rosemary: posso sempre dire di averlo semplicemente dimenticato.
Yuriko: non ci avevo pensato... Eri, riapri quella cazzo di porta.
Namika: e tu vedi di tornare subito o sarà peggio per te.
-Rosemary va in classe a recuperare il primo libro che trova, trovando però anche un’altra ragazza simile a Mayko ad aspettarla-
???: non ti sei ancora stancata di farti maltrattare da tutti? Devi essere proprio masochista a voler continuare questa vita da fallita. Nessuno ti caga, nessuno ti rispetta, fai schifo, e sei una schiappa in tutto quello che fai.
Rosemary: c’è altro che hai dimenticato di dirmi o è tutto?
???: tornerai da me strisciando, vedrai. Puoi chiamarmi KAMI.
Rosemary: -inspira ed espira profondamente per calmarsi, tornando nell’aula del club con passo veloce- rieccomi.
Yuriko: era ora, muoviti che è passata mezz’ora.
Namika: accomodati pure sulla poltrona presidenziale, presidente. . .
-Rosemary inizia a leggere il libro di testo giapponese senza capire una sola parola ma è come se la sua bocca stesse andando col pilota automatico, trattandosi di una gigantesca simulazione computerizzata. Le tre gyaru soffocano a fatica le loro sghignazzate tutto il tempo, tra una boccata e l’altra, finchè lei non si interrompe.-
Chi ti ha detto di fermarti?
Rosemary: voglio sapere perché mi state ridendo in faccia.
Namika: ohh, sentito? Abbiamo un tipetto sveglio e impaziente. L’altra non se n’era accorta fino a quando…Non gliel’abbiamo fatto capire coi fatti. Sei incollata alla sedia, quindi, possiamo fare di te ciò che vogliamo intanto che continui a leggere.
Rosemary: cosa?? Acc, riesco a muovere solo le mani e i piedi…Che volete farmi.
Namika: far capire a tua sorella che ha commesso l’errore più grande della sua vita quando avremo finito con te. -prende un paio di forbici- Inizierei con un taglio di capelli più appropriato, ce li hai troppo lunghi. E quell’uniforme, orrenda, deve sparire.
Zac
Zac.
Yuriko: ohh sìì.
Rosemary: credete che spogliarmi nuda vi farà sentire meglio con voi stesse? Perché io non mi vergogno e non ne rimarrò traumatizzata.
Namika: è soltanto l’inizio, fidati.
Saori: tagliale la lingua! Così le passa la voglia di-
Namika: chiudi il becco, voglio divertirmi prima. E deve continuare a leggere mentre la torturiamo. A voce alta!
Rosemary: argh. Come temevo, la simulazione sta andando avanti lo stesso indipendentemente dalle mie reazioni ben diverse dal terrore reale che deve aver provato quella povera ragazza in questo frangente.
Yuriko: ma poi questa sfigata non sa neanche scrivere il suo nome, sui suoi quaderni c’è sempre scritto “Mayko” con la y. Non mi sorprende che sia ripetente come noi.
Saori: sono ottima carta però per rollarsi il fumo.
Namika: Zac. Ecco fatto, un capolavoro. Con quei capelli verde metallico dovevo per forza farteli all’insù, e complimenti per il…panorama. -taglia il reggiseno- Peccato saremo costrette a raderlo al suolo tra poco, quindi godiamocelo finchè possiamo.
Yuriko: mi prudono già le mani alla vista di tutta quella carne. La parte sopra è tutta mia.
Saori: prima sfregiamola un po’. -prende le forbici anche lei, Rosemary comincia a sudare freddo- Guardala come trema la fifona! Con quel visino innocente che mi fa venire ancora più voglia di seviziarla. Uh uh uh.
Rosemary: come diamine fece Mayko, non ancora una mutante, a sopravvivere a questa triade di psicopatiche? Bryght?? Allora è questo che intendeva con il suo avvertimento.
Namika: Saori, porca puttana, qui comando io! -la colpisce prima che si avvicini alla loro vittima- E’ così che ci siamo giocate subito l’altra. E sono IO quella che è stata apertamente sfidata da quell’Azusa, ti ricordo.
Rosemary: se Azusa la temi così tanto, allora hai pensato a cosa ti potrebbe fare quando verrà a sapere cosa mi avete fatto?
Namika: non mi importa! Ha fatto la bulla con mia sorella maggiore per anni e ho giurato che a parti invertite le avrei restituito il favore quando ho saputo che saremmo andate alla stessa scuola io e la sua amata sorellina.
Rosemary: ah, ecco. -prende un pugno allo stomaco che la fa piegare in due-
Namika: Yuri, Saori, prendete i secchi.
-le due rovesciano un secchio d’acqua sporca e uno di immondizia sul corpo nudo della ragazza-
Ohhh, Miss Perfezione ha fatto un errore: mi ha affidato LA SUA SORELLINA senza nemmeno accertarsi del mio cognome, sennò avrebbe capito tutto. Ti ha dato in pasto a me, in pratica. Come ci si sente dall’altra parte? Ammira come tua sorella ti ha rovinato per il resto della vita! -la gira davanti allo specchio dove anziché sé stessa vede la futura Kami prima che l’immagine si frantumi-
Rosemary: !
-in un frazione di secondo, la simulazione fa un salto nel tempo accelerando gli eventi, e lei si ritrova con una mazza chiodata in mano ricavata dal bracciolo divelto selvaggiamente, mentre le quattro aguzzine sono riverse al centro della stanza in condizioni pietose-
Ahhh! Cos’è successo???
Namika: e-era solo un rito d’iniziazione, lo giuro. E poi stai veramente meglio con quel taglio di capelli, sei più figa. Davvero!
Kami: CHIUDI IL BECCO, TROIA! -le dà un calcio mandandola contro lo specchio riducendolo in frantumi- AVETE FATTO FESTA AL KAMI KAMI CLUB SENZA LA SUA VERA E UNICA FONDATRICE. COME AVETE OSATO? DOBBIAMO RIMEDIARE SUBITO…
STRAP!
STRAP!
Rosemary: ho perso totalmente il controllo della situazione! E’ come essere spettatrice di un film horror in prima persona.
Kami: ma quanto vi siete divertite oggi con la mia debole controparte? TROPPO. Namika, amika mia… -la prende per il collo e poi prende le forbici- Azusa non ti ha strangolato abbastanza? Da me finirai direttamente sgozzata.
Namika: a-aiu k k k
Kami: ma prima ti taglio quei bei capelli a zero. Che ne dici?
Namika: NOooo. -sviene-
Kami: svegliati, non è divertente se non rimani a guardare! Zac. Zac.
-la gyaru incapace di parlare, intanto, è riuscita a strisciare sino alla porta per cercare aiuto-
Dove credi di andare tu? La MIA festa è appena cominciata! -le chiude le gambe sbattendo violentemente la porta e poi la ributta dentro-
Rosemary: no, basta! Se tutta la simulazione è così io non…Non devo lasciarmi suggestionare.
Kami: prendi questo, e questo, e questo, e questo, e QUESTO! -la picchia ripetutamente a sangue con la mazza fino a che quella non si muove più- Anf, anf, anf. Ci voleva. Non lo pensi anche tu, MAYKO? Abbiamo dato loro una bella lezione.
Rosemary: è così che la definisci!? Tu sei pazza, cioè, i-io lo sono. Che ho fatto. Devo calmarmi.
-suona l’allarme della scuola-
Kami: rivestiti con gli abiti che ho strappato a questa. La taglia è la nostra. Dobbiamo farle sparire tutte e quattro per avere il tempo necessario a crearci un alibi.
Rosemary: respirano ancora. Dobbiamo chiamare i soccorsi invece o potrebbero non farcela. In pratica Mayko ha vissuto tutto questo tempo con quattro ragazze in coma sulla coscienza. E’ una vera tortura essere nei suoi panni.
Kami: non te lo permetterò, sono stanca di subire a causa della tua debolezza d’animo! Tu rimani pure a guardare.
// Bryght: Rosemary Lancaster, riesci a sentirmi? Da questo momento fino al termine del livello comincia la parte interattiva della sfida: in giro per la stanza del crimine, sono nascoste le 4 chiavi corrispondenti agli armadietti di ciascuna delle ragazze. Il tuo compito è di ritrovarle prima dello scadere del tempo di durata dell’allarme, e usarle per nascondere i corpi negli armadietti dello spogliatoio femminile che si trova nella stanza adiacente. La scelta se agire passando dalla finestra oppure dal corridoio è interamente tua: entrambe le opzioni presentano lo stesso margine di rischio dettato dalle telecamere esterne e dalle misure di sicurezza antifurto interne.
Rosemary: okay…E mi ero lamentata della sfida di ieri. Mi domando solo Mayko come ha fatto a fare tutto questo casino in pochi minuti senza farsi beccare, e soprattutto tu come fai ad avere ricreato tutta la scena se non c’eri nemmeno.
// Bryght: basandomi sui resoconti dei giornali di cronaca e degli archivi della polizia di Tokyo. Molti dettagli erano effettivamente sfuggiti agli investigatori altrimenti Mayko non l’avrebbe mai fatta franca cavandosela con un semplice trasferimento e cambio di nominativo. In ogni caso il countdown è già iniziato, scrib, scrib…
Rosemary: un’ultima cosa. Le ragazze Namika, Yuriko, e company…
// Bryght: sono sopravvissute e hanno dimenticato tutto per lo shock. Così stava scritto su tutte le fonti d’informazione che ho potuto reperire. Era irrilevante saperlo.
Rosemary: al contrario, rincuora sapere che i miracoli esistono a questo mondo. Perché solo un miracolo può averle salvate dopo una cosa del genere! Potrebbe anche essere che le chiavi fossero addosso alle ragazze…Inizierò da quello che rimane dei loro effetti personali dopo la “mia” furia. Quanto sangue, che orrore, da Rose sono diventata a tutti gli effetti Bloody Mary…
*Kimberly I*
Kimberly: chi…chi è che mi sta leccando? Ahah! Ma io soffro il solletico da morire! Basta. -i gatti spariscono in un baleno- Ohi, ohi, che mal di testa. Ma questo è sangue. Ohh, avevo battuto la fronte allora ecco perché mi sentivo così stordita. Leccandomi e cicatrizzandomi le ferite, questi gatti mi hanno salvata per la seconda volta di fila. Angeli con i baffi, ecco perché Ketty ama i gatti così tanto.
Però…
Adesso cosa dovrei fare? Sono sola, smarrita, e anche taaanto affamata. Un momento! Ho uno zaino con me. Ci sarà qualcosa da mangiare come una merendina o…vestiti? Saponette per lavarsi? Ma non sembra affatto la cartella di un bambino che va a scuola. “Katelynn Callaghan – Orfanotrofio di” O-Orfanotrofio? Ah, già. Non ho i genitori. Cavolo. Bruttissimo. Questa però sembra più la roba che metterei in una valigia improvvisata…
Allora sono scappata!
…
Ho fame! Sento i crampi. Potrei svenire di nuovo. Ma se lo faccio adesso che è sera…sono morta. Ho così fame! Ho così freddo! Miao! Miao! Nessuno mi sente? Atroce sospetto. Sto miagolando! A me sembra di parlare ma in realtà sto miagolando? Oh, cielo, ho subito danni cerebrali da non riuscire più a parlare con gli altri esseri umani!?
Che cos’altro ho disimparato a fare? -non riesce più a tenere in mano alcun oggetto- Non ho più il pollice opponibile. Wow, sono spacciata. Questa simulazione è impossibile e non vedo l’ora che finisca. Ma quando finisce a proposito?
Gatta: meow…
Kimberly: oh, ci sei ancora. Non ti avevo vista. Cosa stai portando in bocca? Un pesce. Per *me*? Grazieee, mi salvi la vita per la terza volta consecutiva! Porgi pure. -la gatta lascia cadere a terra il pesce, con lei che rimane a fissare perplessa dopo non essere riuscita a prenderlo- …Al di là del fatto di mangiarlo dopo che è caduto per terra, e dell’aspetto non particolarmente fresco di questo pesce, ahem: come lo mangio senza le mani?
Gatta: -anche se cieca, alza gli occhi-
Kimberly: giusto. Prendiamola con filosofia. E’ una sfida: “mangia il pesce solo con la bocca.” Aspetta, ma come mi devo mettere, piegata? No, forse con la testa storta. No… Gnam. Ahi! Ho battuto i denti sull’asfalto. Cosa darei per avere delle posate!
-la gatta fa per andarsene rassegnata per tornare a badare ai suoi piccoli-
Kimberly: aspetta, ci sono riuscita: guarda! Ah, già, non puoi vedere. Munch. -lo solleva da terra cercando di tenerlo in bocca come fanno i gatti e la vera Ketty- Possho venire con te? (Eh, niente, è più forte di me si vede. E’ destino che io mi trovi sempre una madre surrogata ovunque io vada.)
-Kimberly segue così a gattoni la mamma gatta fino a raggiungere un palazzo abbandonato, che la lascia a bocca aperta nel momento in cui realizza…-
No, un attimo, dobbiamo SALIRE? E ho fatto cadere il pesce a terra di nuovo. -sospira- Tu parli veramente troppo, Kimberly: Ketty era un’istintiva.
Bryght: concordo. -appare per un attimo al posto della gatta-
Kimberly: oh, per favore. Cosa sei adesso anche, il Sylens di turno? Sì, e io sono Aloy che mi arrampico su muri e appigli contrassegnati. (n.d.r.: è un tribute a Horizon Zero Dawn)
// Bryght: ti è necessario per poter proseguire nella storia di Ketty. Seguendo il percorso indicato dalla gatta, dovrai arrampicarti al suo stesso modo da una pedana all’altra fino a raggiungere l’ultimo piano dove si trova la sua tana dove trascorrerai la notte. Se non ci riuscirai o cadrai sotto, verrai sbranata dai cani e la tua partita terminerà al primo livello.
Kimberly: quali cani? -Bryght fa ripartire la simulazione e subito dei cani randagi rabbiosi sbucano dal fondo del vicolo buio- Ahh, Bryght, sei veramente diabolicaaa! Come, come ci salto lì sopra se non posso nemmeno mettermi più in piedi? Devo saltare come Ketty, ma fai sul serio!? -viene raggiunta e morsa dal nemico, ma fortunatamente ci rimette solo lo zaino per il momento- Sarà col movimento di bacino o un colpo di reni? Proviamo col colpo di reni!
// Confessionale //
Kimberly: cioè, Bryght ha previsto un confessionale anche qui dentro. Quella ragazza fa paura ogni stagione di più. Comunque…
L’unico foreshadowing era il pantaloncino numerato, ma se vi dicessi che ho praticato calcio femminile mi credereste? Ho fatto sia nuoto che calcio per qualche anno, poi mi sono immersa nella scrittura e bye bye a tutto il resto! Già. Comunque, facevo il portiere e a discapito della mia stazza minuta non me la cavavo nemmeno così male tra i pali. Lì il colpo di reni è la base per tutto, e io mi sono ricordata ancora come si fa!
“Con il numero 51, scende in campo…Kimberly Vyfteeg!”
Anf, sono sopra. Wo-wo-wo ma si inclina? Ahh, cado! -si abbarbica alla transenna tutta oscillante accompagnata dal latrato dei cani feroci sotto di lei- Glom, mamma gatto è già in cima. Io mi sono bloccata al primo salto invece!
Istinto di autoconservazione, dammeli tu i riflessi. C’è però quel vaso sopra di me che mi sta ispirando, sembra dovermi cadermi in testa da un momento all’altro, ma potrei sfruttare l’effetto catapulta se lo facessi cadere nel punto giusto. Ma come lo faccio cadere da qui? -si accorge in realtà di avere ancora lo zaino perché rimasto impigliato a una gamba, e decide di usare proprio quello come proiettile- Provo. Calcio dello Scorpione! -piega le gambe all’indietro fino a quasi toccarsi la schiena con i tacchetti, lanciando in questo modo lo zaino verso l’alto-
// “Miracolo del portiere! Sudafrica campioni del mondo. Campioni del mondo.” //
-l’urto è sufficiente a far cadere il vaso dalla parte giusta ma l’effetto catapulta è più debole di quanto si fosse immaginata: riesce comunque con una piccola acrobazia a portarsi sull’altra trave standoci in equilibrio un po’ meglio-
Vittoria! Ehm. Simbolica. A occhio e croce ne devo fare ancora una decina di queste zompate. AIUTO.
*Rosemary I*
Rosemary: le quattro chiavi le ho recuperate prima di quanto pensassi, alla fine non erano nascoste così bene. Il difficile piuttosto è capire come agire. Trasportare quattro corpi equivale a quattro viaggi avanti e indietro: ho tempo sufficiente di farli? Sarei in grado di passare dal cortile senza farmi vedere dalle telecamere? Dovrei nasconderle magari usando un cassonetto, ma poi come farei a tirarle fuori da lì per issarle nella finestra dello spogliatoio?
No, non può essere stata questa la soluzione che ha adottato, e poi è di Mayko che parliamo. Avrà fatto la cosa più semplice e sventata: prendersene una in spalla e addentrarsi nel corridoio rimasto deserto per l’evacuazione d’emergenza. Poi tornare indietro, prendersene un’altra, e così via. Posso solo immaginare in che stato mentale versasse mentre elaborava questo piano.
-inspira ed espira profondamente, caricandosi sulle spalle la prima delle delinquenti- Ergh, me la sento tutta appiccicata addosso. Povera ragazza, se l’è cercata ma che brutta fine ha fatto.
-le misure di sicurezza del corridoio consistono in una fitta griglia di raggi laser antifurto-
Ah. Dejà vù. E’ la prima volta che mi troverò a fare yoga di coppia con un cadavere. -grazie al suo corpo snodabile riesce a compiere varie figure yoga usando sia il suo che l’altro corpo per passare attraverso il pattern della rete di sicurezza-
// Confessionale //
Rosemary: lo yoga è una disciplina ayurvedica specialmente quando è praticato con un partner. -vomita anche l’anima- U-Un momento nel quale il tuo respiro…si fonde con quello dell’altra persona, i cuori…anf…battono allo stesso ritmo, e i corpi…blll…si fondono in un unico meraviglioso disegno! Ho appena dissacrato tutto ciò in cui credo. E l’ho dovuto ripetere 4 volte. 4!!!
Thud. Clunk. Gnn. Fatto, la prima è chiusa dentro. Anche se niente di tutto ciò è reale, ho bisogno di lavarmi di dosso il sangue prima di proseguire, non ce la faccio sennò. A me la doccia! -le viene da vomitare anche così- Sapevo che mi sarei dovuta sporcare le mani venendo qui in nome dell’ambiente, ma mai avrei immaginato in questo modo.
*Shin, Capitolo I*
Shin: non riesco a venire a capo di questo puzzle! Ho capito la figura, ma ogni volta mi ritrovo con un pezzo avanzato che non so dove mettere.
Bryght: devo quindi dedurre che hai già deciso di arrenderti.
Shin: questo MAI. Non c’è proprio altro modo di proseguire la storia?
Bryght: la storia inizia da qui. Fu dalla risoluzione di questo enigma da parte di un brillante studente di archeologia che ebbe inizio l’epopea di Henry Hellys.
Ti credevo più intelligente, evidentemente ho commesso un errore di valutazione. Ieri te l’eri cavata decisamente meglio.
Shin: grr. Ho i nervi a fior di pelle in questo momento per riuscire a concentrarmi. Che cosa sai tu che hai una risposta per ogni cosa di quello che sta succedendo a Megan?
Bryght: non sono programmata per rispondere a questa domanda.
Shin: “programmata”?
Bryght: davvero pensavi che avessi tempo da perdere anche con te? Questa è solo una mia IA di routine. Programmata per guidarti attraverso questa simulazione.
Shin: voi scienziati avete venduto l’anima ai computer ormai! Che cosa resterà di voi al termine della vita terrena? Non voglio che lei faccia questa fine.
Bryght: ormai è troppo tardi.
Shin: che cosa intendi? Rispondi, Demone della Scienza! Orè? L’ho risolto senza nemmeno essermene accorto, come se le mie mani si fossero mosse sotto un disegno oscuro alla mia volontà.
RRRRUMBLE…
E adesso?
Le rovine mi crollano addosso, aaargh! -lancia un urlo disumano-
*Megan, Capitolo I*
Megan: sono già passati diversi giorni dall’inizio della simulazione, non capisco. Sto solo frequentando lezioni e prendendo appunti su appunti. Sto sbagliando qualcosa, non dovrei farlo? Eppure le lezioni sono così interessanti da queste parti che non ho potuto farne a meno. Qui a Rosswell c’è un’atmosfera magica e carica di mistero grazie alle storie sugli alieni che si raccontano. Sembrano come gli spiritelli dei boschi, in molti dicono che esistono ma nessuno è riuscito ancora a incontrarli.
Per il resto, è una cittadina ancora più smorta e tranquilla di Sligeach. Dove la gente si dedica soprattutto agli animali e ai campi, ed è molto superstiziosa.
Una cosa però non è cambiata tra realtà e simulazione: il mio sentirmi sola e incompresa. Non ho ancora capito chi dovrei essere, ma si vede che Bryght non ha scelto un concorrente a caso…All’inizio pensavo di essere nel corpo di Christine, ma qui non ho Chris né altri genitori. Sono un fantasma che vive all’interno di questo…laboratorio?...abbandonato. Con la sola compagnia dei miei strumenti e di Volpe Rossa, il mio amico di penna.
-si mette ad armeggiare a un vecchio computer catodico dallo schermo crepato ma ancora funzionante-
Tickle. Tickle.
“Ciao, Volpe, sono Fenice. Com’è andata oggi? A me come sempre, ma la lezione di Biologia è stata interessantissima. Si è parlato di una medusa immortale. Folle! Non trovi? Pensa se anche noi potessimo diventare immortali, quante cose riusciremmo a fare senza l’ansia di invecchiare e diventare grandi. Chissà se gli alieni non l’hanno già scoperto il segreto dell’immortalità, e in realtà sono sempre gli stessi che vediamo da millenni nei rari avvistamenti che succedono? In ogni caso, sono certa che prima o poi lo scoprirò, e allora tu sarai il primo a provarlo. Ti va di farmi da cavia? Ahahahahah!
P.S.: spesso mi chiedo come sei fatto e se magari non sei un alieno perché sei l’unico che mi capisce quando parlo. Vorrei tanto poterti incontrare dal vivo.” Invia.
Non si capisce effettivamente il motivo per il quale non ci sia potuti ancora incontrare. Questo Volpe abita anche lui a Rosswell, in fondo…Forse non vuole o non gli è permesso dalla sua famiglia. Sigh. Ne so qualcosa a riguardo.
Ha già risposto: costui scrive alla velocità di un missile.
“Ehilà, Fenice! Qui va alla grande: è una settimana che non faccio saltare in aria qualcosa in giro per casa, e nel frattempo ho anche risolto il caso delle mucche scomparse: niente alieni purtroppo, ma la mia ipotesi del vicino di casa sonnambulo e cleptomane si è rivelata vincente, ah! Mi avevano dato tutti per matto e invece gliel’ho fatta vedere io. L’immortalità mi interessa eccome, sembra una figata, mi prenoto subito per il tuo esperimento! E, certo che gli alieni lo conoscono, come potrebbero viaggiare altrimenti per milioni e milioni di anni luce da un pianeta all’altro per arrivare al nostro? Ovviamente soltanto un genio come me poteva arrivare a un simile ragionamento. Sono sprecato qui. A volte mi chiedo come sarebbe un mondo fatto da tanti come me: pianeta Lesterra! Un giorno io ti scoprirò, dominerò e colonizzerò. E tu, Keane Komby, sarai la mia prima abitante, promesso.”
Volpe…è Lester? E mi ha chiamato Keane. . .Komby? E come sapeva il mio nome se non ci siamo mai?
“P.S.: in ogni caso mi sono dimenticato di dire che verrò a scuola da te d’ora in avanti. A domani!”
N-Non ci posso credere. Non sta succedendo davvero. Sto per incontrare Lester prima che diventasse Lester Komby…? E lo sto facendo nei panni di colei che guida la mia voce. Bll, troppe emozioni tutte in una volta. Bleargh!
…
Rosemary: questo è l’ultimo. -l’allarme cessa di colpo- Appena in tempo per farmi l’ultima doccia e passare al livello successivo. E’ stato un horror, spero che con il prossimo vada meglio. Ho ancora il voltastomaco.
Kimberly: se anche avessi avuto sette vite, anf, pant, s-sono certa di essermele già giocate tutte. Una per ciascun infarto avuto ogni volta che ho pensato di cadere! Mamma gatta non è chioccia come la mia, e se ne frega se non stai al suo ritmo…Starle dietro è un optional di sopravvivenza non garantito. Ce l’ho fatta, sono sul cornicione, spero mi aspetti una cuccia calda e confortevole, yawn, ne ho davvero bisogno dopo una giornata così a leccarmi ferite di continuo.
-si deve accontentare di una vecchia valigia invece in quella che sembra la mansarda non più affittata da anni di un appartamento in quel di Detroit, ma tanto si addormenta subito.-
XX CARICAMENTO NUOVO LIVELLO IN CORSO. . .XX
…
Megan: ci siamo. Sono stranamente emozionata oggi. Il cuore mi batte fortissimo, e mi chiedo se Keane provasse lo stesso al mio posto, al suo. Per me Lester dovrebbe essere un perfetto sconosciuto che ho guardato in TV, in fondo niente di più…Per Keane deve essere un momento magico invece, ed è così che lo sto sentendo al posto suo. -trattiene il conato- Anche troppo. -corre in bagno-
Mi domando se avesse anche questi stessi sintomi quando…E’…E’ qui.
-tornata in classe trova il suo nuovo compagno di banco Lester, che ha 18 anni: i capelli fulvi sono sempre gli stessi, scarmigliati e raggruppati in punte al massimo con ancora più ciuffi ribelli e più lunghi dietro al collo, il fisico è longilineo e dinoccolato, gli occhi rossi come quelli di Shin ora che ci ha fatto caso, e la bocca è piegata in un sorriso carico di entusiasmo. Ma il vero dettaglio che salta subito all’occhio è il suo look completamente diverso, più in linea con quello di un campagnolo: una camicia a maniche corte stranamente viola sopra a una maglietta nera con una striscia rossa nel mezzo, pantaloni cargo grigi, e, insomma, nessuna giacca rossa sopra!-
Dev’essere arrivato quando non c’ero. E adesso che gli dico? Bll. Non di nuovo. Ehm, ciao. Sei Volpe?
Lester: ma ciao, Fenice Brillante, piacere di conoscerti! Sono il nuovo studente di scambio.
Megan: studente di scambio? Oh. E per quanto rimarrai?
Lester: una settimana! Una settimana intera per andare a caccia di ufo assieme e sperimentare l’immortalità! Come volevi tu. In ogni caso, potevi dirlo prima in qualsiasi momento. -ammicca- Ci ho messo un attimo a rendere la mia scuola inagibile.
Megan: aspetta, quindi sei venuto qui apposta per me? Non appena gliel’ho detto, ha fatto l’impossibile per venire subito. Non so cosa, ma l’ha fatto…
Lester: allora, di che vuoi parlare?
Megan: veramente sta per iniziare la lezione.
Lester: ahahah! Giusto, facciamo dopo.
Megan: un’altra stranezza. Scrib, scrib.
Lester: a proposito di strano, perché fai il verso con la bocca quando scrivi?
Megan: eh, in che senso?
Lester: non te ne sei mai accorta? Hai appena fatto “scrib scrib” ad alta voce mentre prendevi appunti.
Megan: scusami.
Lester: di che?
Megan: sì, lo sai, per averti disturbato.
Lester: ma no, continua pure! Mi sta troppo simpatico quel suono. E’ un’idea geniale associare suoni a cose che non lo producono, più tardi ci provo anch’io con un cactus magari.
Megan: ehm, cosa? Scrib, scrib, scrib. Continuo se proprio non ti dà fastidio.
Lester: suoni e gesti anche, tipo le pose dei supereroi! -si mette in posa che non è la posa epica però-
Megan: ihihih! Ops! -arrossisce mettendosi la mano davanti alla bocca per soffocare la risata- Mi sbagliavo. E’ quello che è sempre stato, anche se diverso. Ed è fantastico.
Lester: sai che c’è? Mi piacerebbe in generale dare il mio tocco unico e personale a tutto ciò che faccio, il mio marchio unico e inimitabile. Usare un linguaggio che uso soltanto io, avere il mio codice segreto di gesti, e via dicendo. In modo che come me ne nasca uno e uno solo soltanto: IO! E’ anche quello un modo per raggiungere l’immortalità secondo me.
Megan: ohh. Non ci avevo pensato a un’immortalità di quel genere. Interessante, scrib, scrib.
Lester: lo è sicuramente se prendi appunti anche su ciò che dico, ahahah!
Megan: ah! Non mi ero accorta neanche di questo. Era anche l’ultima pagina di quaderno, dovrò comprarne un altro.
Lester: allora te ne serviranno due da adesso in poi. -le regala il suo- Uno per la scuola e uno per tutte le cose interessanti che dirò, così non avrai più problemi.
Megan: …
Le lezioni sono finite per oggi. Dove andiamo?
Lester: ti va di andare a bere qualcosa al Lil’ Ale Inn? Salta su, ti ci porto io con la mia astronave.
Megan: ci sta provando con me o sono io cioè Keane a…? Non è quel locale sull’Autostrada degli Extraterrestri che sta nel mezzo del deserto? O mi sto confondendo.
Lester: no, no, è quello!
Megan: e tu vorresti raggiungerlo da qui…in bicicletta?
Lester: anzitutto è una Moto-cicletta questa.
Megan: a me non sembra possibile che lo sia.
Lester: è una mia invenzione: ha il motore, la catena e il serbatoio di una motosega, e quindi è una moto-cicletta, ah! Mi piace quest’esclamazione ma sento che ancora ci manca qualcosa… Provare per crederci, ti assicuro che funziona una volta fatta partire.
Megan: mi preparo al peggio allora.
-contrariamente alle sue previsioni circa un imminente disastro del tipo la bicicletta che schizza nella stratosfera con loro sopra, la moto-cicletta si rivela un mezzo tutto sommato innocuo quanto il suo nome andando a 30 all’ora con Lester che pedalando tira costantemente la catenella del serbatoio per far andare il motore avanti-
Che magia è mai quest-ahem- ma comunque di questo passo arriveremo lì a tarda sera…
Lester: ovvio, magari riusciremo a vedere il nostro primo UFO in autostrada!
Megan: okay, mi hai convinta. Ma in due pedaleremmo prima. Che ne dici di fare un salto nel mio laboratorio per modificarla?
Incredibile come nemmeno è un giorno che ci conosciamo di persona e siamo già passati a lui che mi porta la notte fuori nel cuore del deserto e io che lo invito a casa mia con tanta nonchalance. Con Keane si era già creato lo stesso un legame così forte?
Passammo in laboratorio una toccata e fuga, tempo di montare i due pedali in più, ma gli piacque da morire gironzolare tra i miei esperimenti incompiuti e sfogliarsi tutti i miei appunti, e soprattutto c’è una cosa che lo conquistò non appena la vide: il mio camice da laboratorio.
Lester: *wow*. Quanto ne vorrei uno anch’io, mi sentirei invincibile con uno di questi addosso, a farlo svolazzare in modo epico col vento alle mie spalle mentre faccio il mio primo incontro ravvicinato del III tipo!
Megan: ma è soltanto un camice, pff. Davvero non ne hai mai visto uno?
Lester: non da vicino, ma ho sempre avuto un debole per le giacche di mio padre anche se mi è impossibile indossarle. Sono troppo belle le giacche in generale, per come si muovono con il vento! Questa però è lunghissima su di te che dietro sembra che hai la coda: sei magnifica.
Megan: non avevo mai messo quel camice, e a dire il vero non era neanche mio, lo avevo trovato e basta quando mi ero trasferita qui scappando di casa. Ancora non sapevo che da quel momento non sarei più riuscita a levarmelo di dosso. . .
*Kimberly, Capitolo II*
Kimberly: myaa-aaawn. Che dormita mi sono fatta, mi ci voleva proprio. Devo essere cresciuta nel frattempo, sono passati un po’ di anni e mi sento un principio di tette sotto al pigiama. Se ho ben capito mamma gatta non c’è più e i miei fratelli adottivi sono gatti adulti e vaccinati adesso.
Io in qualche modo ho imparato a stare di nuovo in piedi e in mezzo agli umani. E…a quanto pare mi sto preparando per il mio primo furto vero e proprio: svaligiare i grandi magazzini. “Yuhuuh.” Basta coi furtarelli da ladri di cibo al mercato degli avanzi, insomma. Si passa allo step successivo per andare direttamente in gattabuia. Ah ah ah. (Ansia di prestazione.)
E questo foglio cos’è? Un avviso di sfratto!? Come mi hanno scoperta, no, anzi, è legale far pagare a una bambina l’affitto per 10 anni? Ecco perché l’appartamento mi sembrava messo un po’ meglio, è stato riqualificato.
Ci sono tante implicazioni di domande che vorrei farmi tipo con quali soldi avrei pagato finora e come ho imparato a fare una firma che sembrasse da adulta, ma ho paura che Bryght mi cacci dalla simulazione di questo passo quindi mettiamoci a studiare il piano per il colpo.
// Bryght: hai 51 minuti per imparare a memoria tutte le azioni che ci sono da fare per la riuscita, allo scadere dei quali la simulazione ti proietterà direttamente sul luogo del furto, e se questo non verrà portato a termine allora la tua partita finirà in GAME OVER.
Kimberly: mmh. -si mette a sgranocchiare delle crocchette come colazione- Una volta abituata al sapore di pesce essiccato nel latte e all’odore soprattutto, l’illusione di una ciotola di cereali c’è. Vediamo un po’…
-passo 1: raggiungo la finestra all’ultimo piano del magazzino calandomi con la carrucola che ho montato in precedenza sul tetto del palazzo di fronte, e mi apro un varco in qualche modo (ah, non fa una grinza.)
-passo 2: una volta dentro, introduco i gatti per primi, che miagolando attireranno l’attenzione dei sensori delle telecamere mentre io sgattaiolo furtivamente per il condotto di ventilazione portandomeli dietro (li ho addestrati?)
-passo 3: attraversando il condotto dell’aria in questo punto mi intrufolo nella stanza del direttore dove si trova l’incasso della giornata chiuso nella cassaforte, lo sgraffigno, e scappo da dove sono venuta (sì, ma la combinazione?)
-passo 4: seguendole fino in fondo le condutture mi porteranno con il malloppo diritta alle celle frigorifere, che aprirò grazie alle chiavi prese dall’ufficio del direttore mentre i miei micini mi terranno al caldo con la loro pelliccia e le loro fusa il tempo necessario per aprirmi. (Ottimista.)
-passo 5: usciti da lì, ci dirigiamo ai camion-frigoriferi che trasportano il pesce surgelato, ci nascondiamo il bottino tra le cassette, e io mi metto alla guida partendo a razzo prima che scatti l’allarme. (io che non ho manco mai preso la patente normale in real life ancora.)
-passo 6: fingo un incidente (io non fingerò), il camion va a schiantarsi, e una volta aperto il vano si scappa tutti in direzioni diverse, ciascun micio con un pesce e l’oro in bocca al suo interno (monetine) mentre io scappo con il pacco di banconote. Una volta seminata la polizia, ci si ritrova tutti al covo per una bella mangiata di pesce >w0.
Oh wow. Si vede che è alle prime armi qui ma si è comunque tanto impegnata con il poco che aveva a disposizione, e la fantasia. Anche troppa secondo me, ci sono un sacco di passaggi che mi lasciano…ehh…perplessa? Se ci è riuscita veramente però è un genio, e io non posso essere da meno! Perché sono una scrittrice di serie inventate.
>>>
Co-cos’è successo? Brr, che freddo. Non dirmi che la simulazione è andata avanti! Di già? Ma l’ho potuto leggere una sola volta!!
Bryght: è la relatività del tempo di Einstein.
Kimberly: uff, che io ho sempre odiata. Comunque, sei una carogna. Ti sfido al posto mio a ricordarti tutti i passaggi dopo una sola lettura.
Bryght: -passo 1: raggiungo la finestra all’ultimo piano del magazzino calandomi con la carrucola che ho montato in precedenza sul tetto del palazzo di fronte, e la apro in qualche modo.
-passo 2: una volta dentro, introduco i gatti per primi, che miagolando attireranno l’attenzione dei sensori delle telecamere mentre io sgattaiolo furtivamente per il condotto di ventilazione portandomeli dietro poi.
-passo 3: attraversando il condotto dell’aria in questo punto mi intrufolo nella stanza del direttore dove si trova l’incasso della giornata chiuso nella cassaforte, lo sgraffigno, e scappo da dove sono venuta.
-passo 4: seguendole fino in fondo le condutture mi porteranno con il malloppo dritta alle celle frigorifere, che aprirò grazie alle chiavi prese dall’ufficio del direttore mentre i miei micini mi terranno al caldo con la loro pelliccia e le loro fusa il tempo necessario per aprirmi.
-passo 5: usciti da lì, ci dirigiamo ai camion-frigoriferi che trasportano il pesce surgelato, ci nascondiamo il bottino tra le cassette, e io mi metto alla guida partendo a razzo prima che scatti l’allarme.
-passo 6: fingo un incidente, il camion va a schiantarsi, e una volta aperto il vano si scappa tutti in direzioni diverse, ciascun micio con un pesce e l’oro in bocca al suo interno (monetine) mentre io scappo con il pacco di banconote. Una volta seminata la polizia, ci si ritrova tutti al covo per una bella mangiata di pesce. Emojii del gatto alla fine.
Kimberly: ci sei cascata. Grazie per il ripasso.
Bryght: …il soggetto manifesta una stimmate di furbizia affine all’originale. Interessante. -chiude il collegamento-
Kimberly: quindi con questa tuta adesiva rubata chissà dove mi posso appiccicare al vetro e lanciarmi giù per la funicolare che ho creato con i cavi delle antenne. Glom. Con un tentativo solo di “spiaccicarmi” sulla finestra giusta una volta che lascio la presa. Voglio dimostrare che mi merito questa finale. Aaaah!
-scivola lungo il cavo d’acciaio tenendosi aggrappata al binario di fortuna, ma a metà strada si trova a dover superare una serie di ostacoli imprevisti posizionati lungo il traliccio che la costringono a varie acrobazie improvvisate a mezz’aria per evitarli o passarci in mezzo-
Bryyyyyyght, so che c’è il tuo zampino: che tu sia miaoledettaaa! SPLAT. Ahi. Mi-Missione compiuta. @
Gatto: meow? -sono arrivati anche loro nel frattempo passando in equilibrio sulla corda-
Kimberly: ohi? Sì, ci sono ancora tutta intera. Che posso usare per aprirmi un varco, vediamo cosa ho messo nello zaino…Un apriscatole. Beh, supponiamo che con un po’ di fantasia può funzionare allo stesso modo di un diamante tagliavetro se serve a tagliare normalmente l’alluminio. Ci vuole un pochino.
Fatto. Wow, questi cosi sono più affilati di quanto pensassi.
Entrate prima voi, micini. (Mi sento un po’ Paula, e forse questa prova era stata pensata per lei in ottica finale?) Devo parlare meno e concentrarmi di più, anche perché i sensori delle telecamere sembrano sensibilissimi…Tocca a voi fare rumore!
-i sonagli e i miagolii dei gatti attirano subito le telecamere come mosche al miele permettendole di entrare a sua volta senza farsi notare e avvicinarsi alle condutture-
Continuate così, anche perché per salire lì sopra devo fare una piccola operazione…Non sono Ketty che salta 1m da terra. Ci sarà da qualche parte quella scala che usano i commessi al supermercato per raggiungere gli scaffali più alti, sennò devo arrangiarmi con qualche scatolone eeeh mi sa che faccio così. Mi raccomando, fate più rumore possibile perché deve coprire quello che faccio io. Questa la metto qui, acc quanto pesano queste bottiglie, devo spingerle. Questa la impilo sopra che è più leggera, e mi fermo fin dove arrivo. Uff, ecco fatto. Speriamo mi regga. -riesce a saltare a stento per raggiungere la grata e rimanerci aggrappata aprendola con un rumore metallico- Uhh! Menomale, non mi hanno sentita. Mici, dobbiamo andare, ecco lo sapevo che non mi seguivano! Aspetta per farmi seguire da loro posso usare un giochino visto che siamo nel reparto animali. -lo stratagemma funziona e lei finalmente può passare alla fase 3 con i suoi compari quattrozampe al seguito attirati dalla “canna da pesca” che si è legata addosso- Che forza, mi sto sentendo proprio Occhi di Gatto qui! -tira fuori la mappa- Dov’è l’ufficio del direttore comunque?
Atciù! Brrr, certo che ne passa di corrente fredda. Anzi, tira proprio vento. E’ il risucchio della ventola principale, attraverso la quale dovrò -glom- passare…?
-la ventola si staglia davanti a lei come una gigantesca affettatrice-
Filetto di gatto in arrivo, ma non ci penso neanche! Devo trovare il modo di bloccarla come faceva Nemo nel film, ecco. -ci rovescia dentro tutto il contenuto dello zaino ma non ottiene nulla- Ho appena sacrificato tutta la mia attrezzatura per niente. Ciaf. Serve qualcosa di più grande per bloccare le pale. Ma cosa? Lo zaino!? Ma potrebbe servirmi ancora per portare il bottino…Uffa, cosa devo fare? Sigh, non sono risoluta come l’originale. O come lo era Soleil.
Oh, quella…! Solo a menzionarla mi viene l’eritema solare. Grr, farò vedere che sono meglio di lei. Vada per lo zaino!
VVVVVVRRRRR CLANK.
Si è fermata, più o meno perché il motore si sente ancora. Sbrighiamoci a passare, tutti in fila con meee! -il tubo è tutto in discesa e lei e tutti i gatti finiscono contro la griglia del condizionatore dell’ufficio- Il mio povero musino.
*Megan, I*
Megan: t-tutto bene? -Lester si è spiaccicato sulla porta finestra del locale in seguito all’incidente-
Lester: sì, tranquilla. Per far spazio al motore della motosega avevo tolto i freni, ma l’importante è essere arrivati. Entriamo!
Megan: ok, ok.
Lester: guarda quanti alieni! E’ pieno di souvenir a tema e della marca “DON’T CROSS ACROSS” per giunta. Quella ufficiale dell’Area 51. Dopo ne voglio assolutamente uno.
Megan: non riesco a credere di avere qui davanti a me lo sfuggente Volpe Rossa, e prenderci un cocktail assieme. Sembrava impossibile riuscire a incontrarti.
Lester: per questo sono qui adesso: per rendere l’impossibile possibile e viceversa come dico sempre! Non mi piace quando mi impongono dei limiti, ma vengo da una famiglia piuttosto rigida alla quale devo comunque render conto.
Megan: sì, ti capisco. E’ anzi era così anche la mia.
Lester: quindi sei scappata anche tu?
Megan: SEI SCAPPATO? -le va di traverso il bicchiere- Cough, cough. E se ti vengono a cercare?
Lester: ho detto che sarei stato via una settimana, e per adesso campo di quella scusa. Al resto ci penserò dopo.
Megan: quindi dove alloggerai?
Lester: ma qui al Lil’ Ale Inn ovviamente! C’è anche il motel.
Megan: …d’accordo. Quindi da domani non verrai davvero a scuola con me e saremo ancora più lontani di prima.
Lester: eh no, devo lavorare per pagarmi vitto e alloggio. Ma sarà solo di mattina, poi resto libero e a disposizione per farti da cavia come promesso!
Megan: non è che ho sti grandi esperimenti da fare al momento…Pensavo di passare del tempo assieme e basta.
Lester: vuoi scherzare? Entro la fine della settimana io quegli alieni li voglio incontrare! Ce lo siamo promessi: su questo sono categorico. E poi tu non volevi studiare la formula dell’immortalità? Se c’è qualcuno che può trovarla, Dottoressa Komby, quella sei te. -la ragazza arrossisce con gli occhi tutti luccicanti- Keane, ti sei incantata?
Keane: eh? No, no! Ci stavo solo pensando: mi piace. MI PIACE DA MATTI L’IDEA DI POTER SCOPRIRE IL SEGRETO PER DIVENTARE IMMORTALI. IO E TE, LESTER. PER SEMPRE. Farò l’impossibile per riuscirci. -gli dà un bacio sulla guancia per poi tornare in sé come Megan- Cosa è stato…?
Lester: allora affare fatto! Ci conto, eh. -ammicca tutto rosso in viso- Devo riportarti a casa, adesso, prima che si faccia troppo tardi.
Megan: oh, di già?
Lester: beh, il tuo taxi andata e ritorno sono io in ogni caso. Idea: prendiamoci un souvenir per celebrare il giorno del nostro primissimo incontro! Quale scegli?
Megan: ma, Lester, costano tutti più di 500$ l’uno.
Lester: ah sì? E’ perché sono “made in Area 51.”
Megan: (o una truffa.) Senti, non voglio che spendi tutti i tuoi risparmi perciò voglio quei due adesivi per auto con la lettera “L” e “K”.
Lester: costano 51 centesimi l’uno, sì, posso prenderteli. Bizzarro, perché li hai voluti?
Keane: perché sono le nostre iniziali e voglio stamparmele per sempre qui, indelebili sul cuore.
Lester: K-Keane…
Megan: gasp. E’ successo ancora. P-Per un attimo ho perso la mia identità e mi sono sentita veramente LEI. Non…capisco…cosa mi prende…ora… -avvicina le sue labbra a quelle del Rosso mossa da un comando invisibile che le parte dal petto e non dal cervello- Smack!
. . .nel mondo reale in quello stesso momento Bryght sta monitorando tutti gli eventi, tenendo il vero Lester collegato alla stessa rete neurale della bryghtdance di Megan. . .
Bryght: il flusso dati pare impazzito di colpo, finalmente si sta risvegliando. Anche Lester sta reagendo: nel suo subconscio c’è stata una scossa importante. Ancora insufficiente, ma c’è stata. La volontà di Megan sta vacillando sempre di più permettendo all’IA di assumere il controllo più spesso. E’ solo questione di tempo. Di anni di esperimenti che ci provo. Affinchè lui si ricordi finalmente scrib scrib -tira fuori il taccuino ormai vecchio e consumato- di ME.
-suona l’allarme antiaereo-
E’ quella Latias. E’ riuscita a rintracciare l’ubicazione di Lester nonostante l’Arearea sia isolata dal sottosuolo e dal campo magnetico del Triangolo delle Bermude. Non posso permetterle di avvicinarsi a Lester o comprometterebbe l’intero esperimento. Omastar, occupatene tu! -si mette alla console generale della base- Non permetterò un altro fallimento come con Henry. Modifica della biosfera: isola artica. Con Bora non mancherai mai il bersaglio.
-l’intera conformazione dell’arcipelago muta drasticamente con la flora e la fauna che si congelano all’istante e un vortice di neve e grandine che si abbatte sull’intera zona-
Yumi: Lesteeer? Lester dove seiii? Ma che sta succedendo a questa regione? A-A-Aiuto è tutto ghiaccio e neve all’improvviso, sembra di stare a Sinnooooh! -viene spazzata via dalla sferzata di ghiaccio sparata dall’ammonite-
Chris: flll. Ah. Ci voleva un po’ di ghiaccio con questo caldo per dissetarmi. Non sei d’accordo anche tu, Chef? -anche lui sta vivendo ignaro la sua bryghtdance personale che l’ha bloccato in un loop infinito di ricordi delle sue vacanze ai tropici con il caro vecchio Chef-
Yumi: menomale che ho usato Protezione. -la barriera svanisce- Brrr, c-c-che freddo però. Se Lesterino si trova davvero nei sotterranei di quello strano edificio trasparente, devo entrarci a tutti i costi lo stesso. Teletrasporto!
Non funziona qui?
Bryght: ho reso la base impenetrabile dall’esterno, anche con piegature spazio-temporali, il rivestimento in antimateria di mia invenzione impedirà a quella Latias di entrare. E’ tutta tua, Lord Helix. Io torno al mio lavoro, aggiornami quando hai finito.
-Yumi si vede arrivare come una trottola Omastar che rotolando su sé stesso schizza sul ghiaccio fino in cielo servendosi di un albero come rampa di lancio!-
Yumi: ahh! Latiassolutamente mancata. Ti conviene aggiustare la mira, laty-ahahah!
Omastar: individuato bersaglio, ricalcolo strategia d’attacco. -usa il sifone dell’Idropompa per muoversi a mezz’aria tornandole indietro come un boomerang e usando Sparalance-
Yumi: ahi ahi ahi! Ok, mi hai colpita, ma non mi hai ancora abbattuta. Psichico. -se lo toglie di dosso lanciandolo in aria col potere della telecinesi- E ora Dragobolide! -la mossa si rivela un boomerang dal momento che le meteoriti si congelano con la grandine non appena entrati nella stratosfera- Temo di non aver fatto la mossa giusta. Latiiih! -e le ricadono addosso costringendola a disinteressarsi dell’avversario, che invece resiste bene alla pioggia di meteore ghiacciate grazie al suo doppio tipo Acqua/Roccia-
Omastar: ricalcolo strategia in base alle mutate condizioni della lotta. Abbattimento in corso.
Yumi: oh-oh.
-dirottato sapientemente dal pokèmon preistorico, un meteorite si abbatte su di Latias schiacciandole le ali e facendola precipitare al suolo con un tuffo nella neve, senza più la sua Levitazione a tenerla sospesa da terra-
Rattle-rattle, sono tutta intorpidita e bagnata, laty-aciù. N-Non riesco nemmeno più ad alzarmi in volo. Gasp! -incapace di reagire e con Protezione intermittente, viene sferzata di Bora senza pietà fino a congelarsi tutte le giunture presa dallo sfinimento-
Non ce la faccio più, f-f-f-f-fa t-t-t-troppo f-f-f-f-freddo. Perdonami, Lester. -viene ibernata come il resto del panorama-
Omastar: minaccia neutralizzata, padrona. Procedura di rientro alla base avviata.
Bryght: torna alle tue funzioni di routine.
Yumi: (se n’è andato per lasciarmi morire qui assiderata. Che cuore di ghiaccio. E adesso che faccio, cosa s’inventerebbe Lester al posto mio…o che posso fare IO al posto suo?)
*Shin II*
Shin: cosa devo fare per andare avanti? Questa sala è vuota. Ci sono solo un mucchio di lettere con gli occhi sulle pareti, dov’è l’inghippo? Bryght?
Bryght
Ryght
Yght.
-la sua voce rimbomba nel buio e nel vuoto, senza risposta: sembra lo abbia abbandonato di proposito alla sua simulazione-
Forse devo assemblare queste strane tessere che giacciono in terra. Il pavimento sembra un gigantesco tavolo da Go. -in realtà è il gioco dello Scarabeo con le mattonelle che hanno incastri appositi per formare un disegno a lui ignoto- No, non può essere il gioco del Go. Ci sono troppi ideogrammi differenti in questo alfabeto. -nel momento in cui raccoglie una tessera tutte le altre prendono vita fuggendo in ogni direzione possibile- Sono yokai, cioè, sono Pokèmon! Devo catturarli. Sono sfuggenti come l’inchiostro. Fatti prendere tu dall’ideogramma in forma di A! Mi serve una rete o un sacco, ma non mi è stato dato niente nell’inventario. -si leva la maglietta in assenza di meglio e va all’assalto dell’Unown-
A noi due: ti ho preso! Non scappi più da nessuna parte. -avvolge le maniche della maglia come un fagotto e l’Unown una volta immobilizzato torna a essere una tessera inanimata- Ho capito come devo fare. -agitando la maglietta come un retino raccoglie al suo interno fino a 8 lettere che entrano giuste giuste nelle fessure al centro del pavimento-
A, B, K, O, P, S, T, U.
KABUTOPS.
-gli Unown materializzano all’istante un Kabutops-
K*so.
-viene attaccato immediatamente dal pokèmon rigenerato dal loro potere psichico, e un’altra fila di fessure appare nel pavimento partendo dall’ultima lettera della prima parola inserita- Mi prendi in giro? STRAP!
-schiva il fendente per un pelo, ma è del tutto disarmato per potersi difendere con la forza- Non posso fare altro che! Sfuggire. In continuazione. Fino a che avrò energia per farlo. Energia che dovrò impiegare allo stesso tempo anche per catturare gli altri.
Se ho ben capito ogni 8 lettere prese ottengo delle tessere. Argh! Se solo avessi avuto la katana con me te ne saresti già pentito amaramente.
A, A, G, I, I, N, R, T. Pokèmon di otto lettere, pokèmon di otto lettere…
GIRATINA.
-un’ombra gigante si materializza sotto ai suoi piedi assumendo un paio di occhi rossi e un sorriso-
Il potere si attiva a ogni parola formata? Shinjimae. -così si trova costretto a gestirsi in contemporanea sia gli attacchi ravvicinati di Kabutops che quelli a distanza, tramite ombre proiettate sui muri, del leggendario Giratina-
// Confessionale //
Buryght-kisama, kono yarou: kuzu k*so kurae k*sottare no kutabareee!
*Rosemary, Capitolo II*
Rose: finalmente! C’è voluto molto più tempo della prima volta.
Bryght: si è trattato di un semplice calo di prestazioni: i server del computer sono tutti sovraccarichi dalle vostre simulazioni, e si tratta comunque del primo esperimento di bryghtdance che faccio con cavie umane quindi io stessa ne ignoro tutti i possibili effetti collaterali.
Rose: ah, preferisco non sapere altro. Dopo aver giocato a Yandere Simulator in prima persona, cosa mi aspetta?
Bryght: guardati allo specchio.
Rose: di nuovo??? Ah, sono nel periodo post-mutazione già.
// Confessionale //
Non vado molto d’accordo con gli animali nel mondo reale quindi l’idea di avere coda e artigli adesso non mi entusiasma proprio per niente. -si dà uno schiaffo involontario con la coda da volpe- Appunto.
Rose: quindi, quale episodio mi sto apprestando a rivivere?
Bryght: episodio 93 dell’archivio TDPKT. Questo fu l’ultimo episodio di Mayko in qualità di concorrente nell’arco della stagione. In questa puntata l’alleanza Mn’Ms cessa di esistere e Mayko si sacrifica per risparmiare Monika dall’eliminazione. Posticipandola di un solo episodio.
// Confessionale //
Ricordo di quella strana relazione che si era formata con quella Monika. -muovendo il bacino si schiaffeggia in fronte di nuovo con la coda- Somiglia a quella successa con Amber ora che ci penso. Mayko non era stata capace di interpretare i segnali di Monika credendola qualcosa di più che una semplice amicizia, che si era pure presa con la forza all’inizio, né di accettare il fatto che Monika avesse già in corso un’altra relazione nascente comportandosi così in modo sempre più possessivo verso di lei.
Un po’ come Amber, appunto, che ha sempre frainteso i segnali che le lanciavo e ha finito per innamorarsi di me. -si dà un altro schiaffo involontario col colpo di coda-
E’ la stessa situazione, ma sto per viverla dalla prospettiva opposta. CIAF. E basta con questa coda!
-la simulazione ha inizio e si ritrova davanti nientemeno che Henry-
Monika: ahem, Henry, can I disturb? Non ti sei accorto che sei entrato nel bagno delle ragazze.
Henry: Kabuto, tu avresti dovuto avvertirmi.
Rose: anche qualcun altro avrebbe dovuto avvertirmi. -la sua reazione è ben diversa da quella che ebbe Mayko quando fu sorpresa mentre stava andando a farsi la doccia, limitandosi a coprirsi con la folta coda- Cominciato benissimo questo livello.
Monika: ERRORE. -glitcha per un attimo- Rilevata anomalia di comportamento.
Rose: inquietante…e questa fa pure MONIKA di nome.
Bryght: per prima cosa dovrai pattinare tirandoti dietro Monika e Henry che non ne erano affatto capaci, e seguire il percorso indicato sulla mappa fino al punto stabilito nella città di Altoripoli, assicurandoti di non farli mai cadere, non importa quanto ti ostacoleranno.
Rose: un’insicura e un sadico a carico, niente che non ho già superato. -si rende conto intanto di avere fin troppi problemi a infilarsi i pattini con quelle zampe che si ritrova- Sono abituata a stare a piedi nudi, ma non ci ho mai pattinato sopra. Userò uno skateboard allora. -svita le ruote e le infila sotto una tavola di legno riciclato staccata da un tavolo da picnic- Wow! Almeno mi godo il vantaggio della superforza.
Bryght: pattinerai attraverso il bosco paludoso, le vie trafficate di Luminopoli, e infine la grotta Trait d’Union dove dovrai recuperare due nastri del medesimo colore tenuti dagli Zubat. All’uscita troverai dei tandem del colore di uno dei nastri che hai trovato: salici sopra col compagno che avrà preso il tuo stesso colore di nastri e fai il giro di Kalos Costiera seguendo la pista che passa per la Grotta del Muschioluce e la Grotta dei Riflessi. Qui dovrai trovare lo specchio dove ti rifletti in Kami per sbloccare l’avanzamento della storia.
Rose: parto subito in quarta. -le IA di Monika e Henry si accodano a lei, nel vero senso del termine- Alla coda!? -scodinzola facendoli sbandare- No, ferma, ferma. Smettila di scodinzolare! Reggetevi forte, c’è una rampa.
Monika: OMG! OMG! OMG!
Rose: si è incantata in loop? -si è distratta andando a schiantarsi contro un tronco d’albero- Ecco, il bosco inizia da qui.
Henry: sapevate che da queste parti sono morte delle persone? Infatti è pieno di SPETTRI. Muhuhuahah!
Monika: aaaah! OMG OMG OMG! CARICAMENTO. . .OH MY GOD: ho appena visto un albero che si muoveva da solo.
Rose: dev’essere quello sul quale mi sono spalmata per salvare voi, si vede che oscilla ancora. Uhm, per attraversare la palude con lo skateboard devo servirmi dei tronchi che escono dall’acqua. Non c’è altra via.
-l’idea funziona fin quando non le si incastrano le unghie nella corteccia dell’albero morto, facendole perdere l’equilibrio e quasi cadere in avanti-
Salvata dallo yoga un’altra volta. Voi state begnnnfff! -Monika le sta stritolando la coda tra le mani dalla strizza- Non immaginavo fosse una parte tanto “sensibile”. Comprendo la tua paura, MA PUOI GENTILMENTE ALLENTARE LA PRESA PRIMA CHE FINISCE MALE?
Monika: OMG, OMG, OMG! G-G-Guardaaa! Look down!
Rose: questa è una scena che non ricordavo esserci nella serie originale.
-l’albero si rivela essere un Trevenant che lei ha appena disturbato dal suo sonno quotidiano-
OMG lo dico io. -recupera lo skateboard e riparte a razzo tirandosi dietro i due con le unghie e con i denti e contando sull’enorme lentezza dell’albero fantasma nel sollevarsi del tutto- Pattinate anche voi un po’!! -Monika ci prova ad alzare la gamba rischiando subito di cadere all’indietro strattonandole la coda: lei emette un gemito simile a un guaito di volpe- Auu, lasciamo perdere, fai finta non abbia detto niente! -schiva un albero che si abbatte da solo grazie all’influsso di Trevenant, seguito da tanti altri come le tessere del domino- Woah. Uh. Ohiii. L’uscita, l’uscita, dov’è finita?
// C’è da dire che anche con le piante non vado tanto d’accordo ultimamente… //
-vengono bloccati poco prima di raggiungerla finendo legati da robuste radici: dejà vù, ma stavolta non ha niente con sé da utilizzare come diserbante naturale-
Se sono sotto il controllo di quel Trevenant, queste radici devono avere le sue stesse debolezze, e io sono di tipo Buio suppongo. Nottesferza! Sono riuscita a liberarmi subito, e tecnicamente Monika e Henry sono rimasti “in piedi” tutto il tempo. Il gioco sembra farmi proseguire, quindi tiro dritta per la mia strada e fuori alla velocità della luce prima che quell’albero ci raggiunga!
Monika: OMG, MAYKO?
Rose: aggiornamento: siamo già fuori pericolo. Che vuole l’IA di Monika ancora?
Monika: guarda quanti negozi, how many clothes are there!? Luminopoli is amazing. Time for shopping!
Rose: no, grazie. -continua a pattinare malgrado Monika stia già partendo per la tangente acquistando al volo a destra e manca-
Monika: ti serve un nuovo guardaroba visto che sei ricoperta di stracci. Look!
Rose: non tirarmi, cavolo!!! -arrossisce e suda tutta-
Bryght: questa parte funge da minigioco: devi metterti tutti i vestiti che ti passerà Monika da qui fino all’uscita dalla città mentre continui a stare sullo skate.
Rose: ah.
Monika: guarda questo cappellino a tesa larga modello Honchkrow! Ti starebbe troppo bene. How about a Sylveon ribbon around the tail?
Rose: ehi, piano, però! Mi sto ancora sistemando il cappello che ora non mi sta facendo vedere niente. -si schianta contro il paraurti di un auto-
// Ci siamo messi proprio d’impegno per rendere questa Monika la più irritante possibile, eh? -ha i numeri di targa stampati sulla fronte- O è sempre stata così? In questo caso capisco perché Mayko fosse sempre così scattosa!!! //
Monika: questo gonnellino a coste è un amore.
Rose: a-ah sì?
Monika: provalo subito. C’mon!
Rose: one minute. Come faccio. -si sdraia con la pancia sullo skateboard remando con le mani mentre cerca di infilarsi la gonna dalle gambe aiutata dall’amica- Ecco come. Devo girare da questa parte per tagliare verso l’uscita che mi interessa…
Monika: that’s it. And nooow… The upper part! -la tira su strappandole la giacca rovinata- Te ne ho trovata una imbottita in lana Ampharos come quella di *CAMELIA*: “to be comfy and to be shocking”. Oppure ce ne è un’altra “Modello Camilla” come la giacca della famous campionessa. Quale scegli?
Rose: vada per la lana. Pessima idea. Pizzica la pelliccia! Mi viene da grattare!
Monika: last but not least. Occhiali da sole glamour.* Oh yass. Ora sei perfetta, my friend!
Rose: (censura) non vedo niente e stiamo entrando nella caverna. Mi farò guidare solo dal mio udito. Prendo uno Zubat e finalmente mi libero di voi due.
Monika: OMG, bats!? -le si aggrappa tutta addosso- I HATE VAMPIRES!!!
Rose: oh no, no, noo.
Monika: -prende il microfono-
“Una volta era solo una vamp
ora non c’è proprio scamp!
Prima era una rosa con miriadi di spin…
invece adesso è Chrisbatine!
// Rose: non ci credo che Bryght ha programmato l’IA con questa traccia del Pokèmon Tour dentro. “Cringebatine”. CIAF. Non faceva nemmeno parte di questo episodio!
Ho sofferto meno nei panni di Mayko PRIMA CHE ADESSO. //
Non ha più sentimenti
Cerca solo nutrimenti
Dominata dall’oscurità..
Se non la fermeremo,nessuno la scamperààà!”
-confusi dagli ultrasuoni gli Zubat fuggono in ogni direzione possibile-
Rose: no, tornate qui. -scivola sul guano di pipistrello lanciando un growl terrificante- GRRRRRAURR!
>>>
Kimberly: ce l’ho fatta. Finalmente ho aperto la cassaforte. Anche se ho dovuto usare molto la testa. -è piena di bernoccoli- Arraffate tutto, miei complici a quattrozampe! Ecco la chiave del magazzino e delle celle frigorifere.
Per evitare le telecamere di sorveglianza, non rimane che tornare nei tubi…acc…ma devo arrampicarmi in salita, non ci avevo pensato che ora la strada da fare è al contrario! Gattini, mi fate vedere come si fa voi che siete esperti?
Bryght: il tempo a tua disposizione sta quasi per scadere.
Kimberly: perché, c’era un tempo prefissato? Tu questo non l’avevi mai specificato, lo sapevo che prima o poi arrivava la “chrissata” perché non ci ho pensato perché!
Bryght: trattasi di un colpo, e il tempo prestabilito è scandito dalla durata della notte: sono le 04:51 in questo momento nel tuo orologio di gioco.
Kimberly: ops. E quando avevo iniziato? Eh ehm.
Bryght: alle 00:00 ti sei calata dal primo tetto. Sei lì dentro da quattro ore e cinquantuno minuti. -Kimberly diventa viola dalla vergogna- Ti rimangono 9 minuti allo scoccare dell’alba e riapertura del supermercato agli impiegati.
Kimberly: ahhhh! Mi hai messo le ali alle zampe con questa notizia! Svelti, svelti, tutti con me. Cercate direttamente la cella frigorifera adibita per il pesce. Confido nel vostro olfatto felino. E’ questa, dite? Sniff. Sniff. Sì. Ci penso io ad aprire la griglia, ormai sono un’esperta. Uatà! -la apre con un calcione finendo nella vasca freezer del congelatore- Ergh, sembra di nuotare in un mare di bastoncini di pesce surgelati. E che puzza! Quale sarà la chiave giusta? Come se non bastasse, mi scivolano le dita come ghiaccioli. Brrr..rrrr…rrrr…Gatto dal pelo più lungo, fammi da sciarpa con la tua coda…prrr favorrr…rr..e-e-tciù. Quanto tempo mi rimarrà ancora?
Ho trovato la chiave che gira, ma non si apre lo stesso, i cardini sono bloccati dal ghiaccio. Lecchiamolo tutti assieme, in fondo sa un po’ di pesce e ai mici il pesce piace, no! -continua a spingere finchè non le viene in mente che forse deve fare l’opposto- Ops. Colpa mia ahahah.
Adesso voi vi nascondete nella cassa di pesce con il bottino mentre io, gnn, provo a tirarvi su, e vi metto nel primo camion-frigorifero libero. Oh mamma, sono le 04: 59. Devo proprio volare. Ho le dita tutte assiderate ma vi guiderò lo stesso fuori da qui, lo giuro sulla tomba di mamma-gatta.
Ma adesso che ci penso…
…
Non ho la minima idea di come si rubi una macchina! Non l’ho mai fatto, non so dove mettere le mani né sbattere la testa come ho già fatto abbastanza per oggi.
Meow!
Che c’è? Quale chiave? (aspetta, e da quando capisco i loro miagolii…) Oh, quella sul cruscotto. Se la sono dimenticata!?? Che colpo di fortuna! Un po’ deboluccia come risoluzione per una serie inventata, ma…KISSENEFREGA. -parte in quarta sfondando il cancello d’uscita allo scadere del tempo- Per una volta.
La simulazione sta svanendo…
Ma posso ancora farcela, mi resta solo un passaggio. -sente le sirene dell’allarme e della polizia e si getta fuori dalla portiera lasciando che il camion termini la sua corsa in un vicolo cieco- Che dolore, ahi ahi, sono tutta ammaccata. Presto, presto, prendete la refurtiva un pesce ciascuno e fuggite, io…giusto, dove si è nascosta poi Ketty col denaro???
No, devo pensare che sono questi i momenti nei quali tornare Kimberly la scrittrice per trovare la soluzione.
-si nasconde all’interno del cerchione di una delle ruote staccatesi nell’incidente facendosi schiacciare sotto-
Non la mia idea migliore ma non pensavo una ruota pesasse così tanto. Ora non posso più muovermi.
-arriva la polizia a cercar di far luce sulla dinamica dell’incidente ma non la trovano-
Poliziotto: centrale, qui Charlie 666. Abbiamo ritrovato il camion a brevissima distanza dal luogo del furto, ma non c’è traccia né della refurtiva né del responsabile. Occorrerà la scientifica per esaminare la faccenda. Noi setacceremo la zona circostante nella speranza di bloccare la via di fuga del ladro, che non deve essere andato molto lontano. Passo e chiudo.
Kimberly: fiù, menomale. E’ andata.
Bryght: capitolo II completato…al pelo.
// Kimberly: urrà per me e per Ketty! Sono tutta acciaccata però, mi sento a pezzi come se tutte queste cose le stessi facendo veramente col mio corpo. Ohiohiohi, troppo realismo nella percezione del dolore in questa simulazione per i miei gusti. Ho ancora un capitolo intero da fare, groan, e io che mi lamentavo quando me ne rimaneva uno da scrivere. //
Rosemary: dalla padella alla brace. Il mio partner, in una corsa in bicicletta, sarebbe Noah.
Noah: nemmeno per me è una passeggiata di salute, guarda.
Rosemary: inutile perdere tempo, mettiamoci in marcia e basta.
Noah: ERRORE. Questa IA non è stata programmata per fare alcun tipo di esercizio fisico rientrante sotto la categoria “sport”.
Rosemary: perfetto. IA in realtà aumentata super realistica. -vede Monika e Rory passar loro davanti sentendosi per un attimo assalita dalla gelosia nel vederli così uniti e in sintonia tra loro- Ah? Concentrazione: prima devo attraversare questa grotta col muschio, e poi addentrarmi in quella con gli specchi per concludere il livello. E questi vestiti mi stanno tormentando. Grat…grat. Ecco perché gli animali non portano i vestiti. -si appiccica subito non appena entrata- Questa roba appiccica come il miele.
Noah: ci credo, l’origine di produzione è la stessa: Coleottero.
Rosemary: magari sa anche di miele. -ne lecca via un po’ ma non si rivela affatto una buona idea- Come non detto, ewww. Ho la nausea, mi sa che è velenoso.
Noah: sono funghi ovvio che lo sono.
Rosemary: e io sono un’idiota. L’istinto animale sta prendendo sempre più il sopravvento non facendomi ragionare prima di agire, adesso un po’ la capisco… E’ quasi impossibile concentrarsi nel fare le scelte giuste con istinti tanto primordiali a offuscare la mente…Grrr. Successo di nuovo. Tanto la parte con Monika l’ho finita.
-si riappiccica e si libera semplicemente strappandosi le maniche a morsi- Meno roba indosso e più posso muovermi liberamente in questo cunicolo senza timore di impastarmi di muschio. Strap. Strap. Strap.
Libertà!
Auuuuuuu!
CRASH! KERASH!
SCRINKLE!
Ho fatto un’altra cazzata. Non mi ero resa conto che il passaggio da una grotta all’altra fosse tanto immediato. Spero solo che lo specchio di Kami non fosse tra questi…
>>>
// Spoiler: e invece era proprio quello. //
Rose: l’unica cosa che posso inventarmi è provare a incollarne i pezzi, e come colla…come colla…beh…il muschio è tutto quello che ho a disposizione. Quindi o la va o la spacca. CRACK! Spaccato del tutto. Game Over.
Bryght: la tua simulazione termina qui, Rosemary. La procedura di rientro è già stata avviata, ma è consigliabile non lasciare la camera di contenimento fino a quando il tuo corpo non si sia completamente ristabilito e la tua mente riabituata al mondo reale o potresti subire danni cerebrali permanenti. . .
Rose: più di quelli che non ho già subito fin qui?
// La verità è che a un certo punto ho smesso di pensare a quello che stavo facendo come se tutta l’ansia e l’impusività di Mayko si fossero incarnate in me: continuavo a pensare solo a Monika e immaginarmela baciarsi con Rory alle mie spalle nonostante dai suoi segnali, da come mi guardava, mi parlava, ci teneva a me e mi faceva pulsare i battiti cardiaci, mi avesse fatto capire che potevamo diventare qualcosa di più che semplici amiche. Quella sensazione alla lunga è diventata ossessione e unita allo stress del momento mi ha fatta impazzire e diventare una furia selvaggia anche più irrazionale di Kami.
Immagino, se la paranoia del tradimento basta da sola a far soffrire così tanto, la scoperta che l’amore vero e proprio non fosse percepito da entrambe le parti, che agonia deve essere? Mi sono meritata una bella lezione. //
-Al suo risveglio, tolto il visore, si ritrova nella stanza vuota con i brandelli dei suoi vestiti sparsi sul pavimento, graffi e lesioni autoinflitte su tutto il corpo, e vomito addosso: una scoperta che la fa vacillare-
Q-Quindi quelle cose le ho fatte veramente? Non avevo capito che il mio corpo continuasse a muoversi durante la simulazione, ecco perché sentivo così tanto. Manca il sangue però. -nell’angolo più remoto della stanza giacciono però resti di alieni spappolati e una mazza da baseball macchiata di gelatina- AHHH! Basta, fammi uscire da qui, non mi importa delle conseguenze. Ho bisogno di farmi una, dieci, mille docce per lavarmi di dosso tutte le scorie accumulate, lo yoga non mi basta più. Fammi uscire, Bryght, apri la porta! Ho bisogno di aria fresca e un ritorno urgente in mezzo alla natura.
Bryght: come desideri. Attivazione teletraporto.
Rose: ahh, meglio…wooosh. -inspira ed espira a pieni polmoni assumendo la posizione dell’albero- Così forse è un po’ troppa. -si congela all’istante sotto la bufera di neve-
*Kimberly, Capitolo III*
Kimberly: come, di già? Speravo di potermi riposare di più.
Bryght: sei tornata nel presente. Come Ketty, fai ora parte delle Selvatiche ma non potrai contare su Mayko in questa sfida perché sarai da sola a svolgerla.
Kimberly: che forza! Posso rivivere in prima persona una delle sfide affrontate dalle Selvatiche? E quale, e quale?
Bryght: premi sul Pulsantopher e lo scoprirai da te.
Kimberly: oooh. Click! “Uno fa l’altro guarda”, ahh! Ma è l’episodio “Platformisti all’ultimo Spyro”, 22° tappa di Flurrydonkylous Race! Ti sei semplificata la vita stavolta avendo già una sfida a tema videogioco fatta e finita, eh? Furba, lo avrei fatto anch’io.
Bryght: ti consiglio di non sottovalutarmi. Trattandosi di una simulazione ho potuto programmare dei veri nemici da videogame e un sistema di 7 vite per te. Muori 7 volte e sarà GAME OVER.
Kimberly: glom. Capito. Però questo vuol dire anche che disporrò a mia volta di veri poteri come volare e sputare fiamme, giusto?
Bryght: no, sarai come Ketty-drago e disporrai del medesimo inventario.
Kimberly: glom. Capito…
Bryght: trova la statuetta di Mayko di ghiaccio e portala a fine livello per completare il gioco e vincere la partita.
Kimberly: ok, quindi devo fare planate da una piattaforma all’altra, e utilizzare le armi di cui dispongo nell’inventario: coda frusta, pillole da mangiafuoco, e corna. E devo affrontare quei “pinguini” armati di laser e altre diavolerie che scoprirò soltanto morendo.
Ma perché mi tremano così tanto le gambe all’improvviso? Oh, no, non dirmi che oltre al corpo ho preso la paura di Ketty -la paura la fa subito tiltare a mezz’aria andando a schiantarsi contro il pilone e scivolando di sotto- la paura dell’acqua! Eee ho già perso una vita. -è respawnata al punto di partenza-
E va bene, mi concentro per non pensarci. Una bella rincorsa come quando andavo per tetti…e si vola! Oramai sono un’esperta di acrobazie aeree. Sotto con la prossima! E’ divertente.
// Mi sento così sicura di me adesso. Dopo l’impresa che sono stata capace di fare prima, non c’è niente che mi spaventi più. Perché io sono Kimberly la Selvatica! Meow, proprio così. //
-appena si trova a tiro, i pinguini laser psichici da guerra non perdonano intercettandola ancor prima che sia completamente atterrata-
Kimberly: cos’è successo? Non valeee! Quei mostri hanno l’aimbot. Non mi hanno dato nemmeno il tempo di finire la mia planata, e come faccio a sconfiggerli allora? -fruga nell’inventario e poi nelle tasche, trovandosi un tubetto già consumato di crema abbronzante- Da quanto tempo! Sembra passata un’eternità da quella sfida, ah, mi mancano quei primi momenti con Soleil…
Ketty-ncentrazione, Kimberly. Focalizzati nel tornare a pensare come Ketty: cosa ci posso fare con della crema solare? Usarla per resistere al calore emanato dai laser. Uno scudo dermico, sì! Come un vero drago. “Apri inventario. Costumi. Seleziona costume da bagno.” Comodo vestirsi così. -si spalma tutta fino all’ultima goccia- E’ f-f-freddina. Woah, scivolo, forse ne ho messa pure troppa! Ma a noi due, pinguino.
-plana in linea retta addosso al primo nemico resistendo alla sensazione bruciante del suo laser-
E adesso che fai, eh? I vostri laser mi fanno il solletico con protezione 51+. -il pinguino inizia a roteare su sé stesso come una trottola impazzita- No, fermo, fermatiii! Come si spegne questo coso? -vede un pulsante di autodistruzione subito prima di essere catapultata in mare- SPLASH!
Accidenti. Ma ho capito come posso eliminarli. Con una planata più lunga posso portarmi proprio sopra e premergli il pulsante dietro alla schiena mentre mi porto al riparo dall’esplosione.
-parte tutta spavalda ma viene subito abbrustolita dai raggi-
// Mi hanno tostato. Cough. Non ho pensato che cadendo in acqua la crema andasse via. //
Kimberly: cioè solo 4 vite mi sono rimaste!? Che disastro sto facendo. Non sono nemmeno all’inizio del livello. Mi serve qualcos’altro nell’inventario per schermarmi dai raggi. “Scorri inventario.” C’è il mio portatile? Non me l’aspettavo, grazie, Bryght!
Il mio computer ha i pannelli solari integrati, posso usarlo come scudo per assorbire i laser.
// Mai avrei pensato di usare il mio PC come arma difensiva, ma, è questo il bello di A Tutto Reality. Per questo me ne innamorai subito: stimola la mia creatività oltre ogni confine. //
Lo vorrei nella realtà un inventario così. -brandisce il portatile come uno scudo e si lancia in resta sui nemici- LODATE IL PREDATOR HELIOS 300!
Ho conquistato la piattaforma e fatto piazza pulita. Me la cavo meglio di Ketty in questa sfida tutto sommato! Eh eh. Altri nemici all’orizzonte, ma sembrano leggermente diversi e sono di tutti i colori.
PO-PO-PO-PO-POLARETTI!
-i pinguini della nuova piattaforma le sparano addosso una raffica di ghiaccioli appicicosissimi di tutti i gusti-
Ahi ohi auch! Sono anche duri all’impatto. Mi sento tutta appiccicosa, bleah. Qui il portatile serve a poco. “Rimetti nell’inventario.” In fondo non sono così temibili, posso affrontarli o addirittura ignorarli se sopporto un po’ di grandine. Permesso, permesso, non mi piacciono i gusti di ghiaccioli che fate: manca il gusto Cola!
-si fa largo tra i nemici facilmente e si libra in volo ma ha le ali e le braccia completamente impastate per potersi coordinare come si deve e finisce per sbattere non avendo fatto manovra sufficiente, ritornando così al punto di partenza-
Aaaargh! Mi rimangono 3 vite: adesso basta, non guarderò più in faccia nessuno.
PO-PO-PO-PO-POLARETTI!
Ripensandoci, non mi piacciono i ghiaccioli e basta. Beccatevi il soffio del drago. -mastica una pillola sparando una fiammata dalle narici per quanto è piccante- Aaaanf, anf. Sniff. E adesso fuori dai piedi. -prende il ramoscello dall’inventario e gli dà fuoco con la bocca facendo un anello di fumo che penetra nei circuiti dei pinguini robotici bloccandoli- Ffff. Questa sì che è un’arma micidiale, eh? -si raggomitola a palla e li abbatte come birilli- Strike.
Anzi, Lucky Strike. (n.d.r.: è una nota marca di sigarette americane.)
Prossima piattaforma. Ohh, sono alle cascate di sangue. Spero Bryght non le abbia fatte con sangue vero, conoscendola. -dal fondo della cascata inizia a ribollire qualcosa- Ecco, non è un buon segno. Ehi, ma quella è la statuetta di Mayko! L’ho trovata. -la statua, che da lontano pareva piccola, si rivela più alta di lei- “Statuetta.” Vabbè, è di ghiaccio quindi peserà mooolto meno di me.
-qualcosa fuoriesce dall’acqua e le atterra davanti avvolto in una pioggia di acqua rossastra sbarrandole il cammino: qualcosa di famoso, adorabile e letale al contempo-
La foca monaca assassina di DJ? Noooo!!!
-scappa a gambe levate trascinandosi la statua sulle spalle mentre la foca stacca un braccio della stessa con un morso solo-
Ma sei una foca o un’orca assassina? E comunque non è la Venere di Milo!! Posa l’osso o te la vedrai col soffio del drago.
Foca: grrrrrrawl!
Kimberly: miao. Come non detto. B-Buona, fochetta…Guarda chi c’è. -accende il computer e mette a schermo intero una foto di DJ ottenendo lo stesso effetto di un toro quando vede rosso- Olè! -glielo sposta all’ultimo mandandola a vuoto e poi colpendola con la statua come una pallina da golf- Finto o meno, col cavolo che ti facevo mordere lo schermo! Via libera.
*Shin I*
Shin: queste lettere non finiscono mai. Appena ne catturo 8 ne appaiono delle altre da inserire. Ma la cosa peggiore -schiva un artiglio di Giratina- è che ogni volta che ne compongo una nuova, si aggiunge un altro mostriciattolo. -sta combattendo simultaneamente con Kabutops, Giratina, Houndoom, Alakazam, Hawlucha…-
Di questo passo esaurirò tutti i nomi del pokèdex o le mie energie ben prima. Che cosa succederebbe se invece usassi una lettera in meno o in più?
*Kimberly III*
Kimberly: è l’ultima piattaforma che vedo all’orizzonte ed è anche più bassa rispetto a dove mi trovo. Traguardo, arrivooo!
Bryght: non così in fretta.
VRRRRRRRRRRRRRRRRR.
Kimberly: che? Splat.
-dal centro della piattaforma si solleva un orso polare meccanico gigante contro il quale lei va a sbatter addosso come una mosca sulla schiena-
Bryght: devi superare la boss fight col Gelartiglio per completare l’ultimo livello.
Kimberly: mi ero dimenticata di questo piccolo particolare…No, aspetta, ma Ketty aveva volato oltre l’ostacolo e perché non posso farlo anche io!?
Bryght: perché altrimenti la prova non avrebbe soddisfatto al 100% i parametri di sadismo indicati da Mr. Mc Lean.
Kimberly: . . .giusto. In tal caso è il momento di accantonare Ketty e tirar fuori tutta la mia Aloy interiore! Non solo a voce.
-prende dall’inventario arco e frecce e comincia a colpire i “punti deboli” dell’avversario-
Continuando a colpire quel serbatoio di liquido congelante dovrei riuscire a fargli esplodere il braccio.
-viene schiacciata al suolo con una semplice zampata-
AHIA.
Dove ho sbagliato? Le frecce gli fanno il solletico.
-respawna nell’arena-
Pensavo di dover partire di nuovo dall’inizio.
Bryght: trattandosi di una boss fight ricominci sempre da qui.
Kimberly: ottimo, allora ho ancora una possibilità anzi 2. Se provassi a incendiare le mie frecce? Va’ e colpisci, fff.
-scocca la freccia che dà alle fiamme la corazza della macchina che inizia ad agitarsi per spegnersele-
E’ la mia occasione per planargli sopra e colpirlo alle spalle. Glide! Wow, trema tutto qui. Cerchiamo di staccare qualche cavo anche se non ci capisco niente. Ah ah ah, inutile che ci provi, da qui non puoi arrivare ad artigliarmi: non hai le braccia abbastanza lunghe, orsetto.
-di tutta risposta l’orso spicca un balzo verso l’alto e si rotola su sé stesso spiaccicando la schiena sulla banchisa-
Ohi, ohi, “orsetto” non scherza mica: ho sbagliato a provocarlo. Ha proprio l’arsenale da Gelartiglio e io ho una sola vita rimasta. C-c-che cos’altro succede? Ahh, spuntano stalagmiti di ghiaccio dal terreno stesso: è un altro dei suoi attacchi principali! E ora dovebbero pure ricadermi addosso. Si salvi chi può!
Cosa farebbe adesso la vera Aloy? E Ketty? Accetto anche un suggerimento alla Mayko…!
O ancora, alla Kimberly scrittrice.
Se metto tutto il sacchetto di pillole di magnesio a una freccia sola e gli dò fuoco potrei scatenare un’esplosione che danneggerebbe il Gelartiglio in modo irreparabile. Brr, eccolo che torna alla carica, quanto è grosso, ma no, devo cogliere l’occasione per prendere la mira da più vicino possibile.
Più vicino.
Più vicino…
Vicini micini…
Spero tu abbia preso un gastroprotettore stamattina per il bruciore di stomaco che ti farò venire. (Frase fica con intonazione di Aloy: fatta.)
-la freccia esplosiva colpisce la sacca dello stomaco della bestia che esplode come una bufera che la spazza via-
Ahhh!
// Brrr. Atciù. Che sferzata. -è bagnata fradicia con le stalattiti che le crescono pure dal naso- Alt. Che ci faccio qui nel Confessionale adesso? Non ricordo di esserci entrata di mia volontà. // -esce ritrovandosi nell’Arearea 51-
Non mi dire che alla fine ho perso!
Bryght: la tua imprudenza ti è costata cara: sei stata spazzata nel mar glaciale artico dal contraccolpo del vuoto d’aria e consequenzialmente hai perduto la tua ultima vita. GAME OVER.
Kimberly: ma noo, dopotutto quello che ho affrontato e passato oggi? Dopo tutto quel percorso di scoperta, tensione, pathos, evoluzione interiore che mi sono fatta…e mi fate perdere con un anticlimax del genere: ma che scrittura è? Aaaargh!
…
…
A questo punto non mi rimane che una sola cosa da fare.
-si accende una vera sigaretta trovata chissà dove, accavalla le gambe sulla poltrona stile Basic Instinct, e se ne sta a fissare il vuoto della stanza con aria totalmente assorta e indifferente facendo i cerchi con il fumo-
Fff.
Fanculo il reality.
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Errore critico.xx
xFile non trovato
Parte la sigla (https://www.youtube.com/watch?v=5t7cRGcMO8Y). In grafica da Atari 2600 si vede un aereo volare lungo il percorso tratteggiato sulla mappa fino al Triangolo delle Bermuda dove viene abbattuto da un razzo. Da esso scendono 16 puntini col paracadute che vengono eliminati della metà…Con Chris Mc Lean che si sta divertendo come un matto alla console appartenuta in precedenza a (FILE NON TROVATO).
(FILE CANCELLATO) domina le onde con sicurezza evitando uno dopo l’altro i rottami che precipitano dal cielo mentre fa sci d’acqua finchè Zanna non va in immersione per conto suo trascinandola con sé e mandandola a scontrarsi con Rosemary intenta a raccogliere e riciclare i rifiuti sottomarini con le due che provano a baciarsi ma finiscono risucchiate dentro al rottame di una rossa lavatrice!
Cambio di inquadratura su (FILE CANCELLATO), che sta scalando le Cascate del Dolore reggendo la cordata composta da Kimberly e da un gigantesco Chris Nero, quando appare dalla cima della cascata l’onnipotente (FILE CANCELLATO) che scaglia un fulmine gigante di cartapesta su di loro facendole precipitare, salvo poi precipitare a sua volta aggredito da un gatto alle spalle, in un lago di meduse tanto per cambiare.
Shin fa partire il treno-proiettile che si fa tutto il percorso di minigolf attraversando imperterrito qualsiasi ostacolo e annesso dolore fino a terminare la propria corsa nel vulcano (quello vero) con una gigantesca esplosione.
(FILE CANCELLATO) sta facendo pratica yoga con tutti i suoi 44 gattini in equilibrio su di lei quando arriva il quaranticinquesimo che li fa cadere tutti, Megan la maga con indosso la giacca di Lester a mo’ di mantello si mette un altro Chris Nero nella manica…e come per miracolo dalle sue tette emerge il Chris d’Oro!
Alla cerimonia davanti al falò infine Kimberly e Soleil sembrano in procinto di baciarsi ma (FILE NON TROVATO) precipita alla velocità della luce proprio in mezzo a loro!
*Prologo*
Kimberly: anf, anf. L’hai già fatto altre volte come Kimberly51. Che cosa dovrebbe cambiare stavolta? Devi solo scrivere il vero finale della stagione! Che sarà mai!? Basta l’ispirazione giusta…Aaa che io non trovo! Ma non posso dargliela vinta così a quella stronza!! -sbatte la testa sul monitor lasciandosi il segno della tastiera sulla fronte piangendo- Quella Megan. Pensare che le avevo cucito una trama ad hoc e lei mi ha ripagato così, mi ha fatto soffrire. E mi ha tolto il ruolo di antagonista principale, la detesto così tanto ora! Come può piacerti tanto un personaggio e poi arrivare a detestarlo a morte? Ah ma qui si parla di persone, vero…Me ne dimentico sempre. -sospira-
Ecco perché Soleil mi ha lasciato. Anzi, sono io che l’ho lasciata poi. Giusto? Non è che si è capito molto su come è andata a finire tra noi. Mi scoppia la testa… Fff.
Rose: sarebbe così che ti stai preparando alla semifinale?
Kimberly: ancora tu, che vuoi.
Rose: niente, ma ti faccio notare che sei l’unica rimasta in gara a non aver ancora vinto nemmeno una sfida individuale. Tieni. -taglia al volo una fetta d’ananas e gliela passa- E’ più salutare che fumare ramoscelli.
Kimberly: sì, lo so. Sto scrivendo un piano di battaglia apposito. Ehi! Giù le mani dal computer. Me l’hai spento.
Rose: spesso non basta scrivere una cosa perché si realizzi, bisogna metterla in pratica. Le mie canzoni, ad esempio, sarebbero state sempre dei fogli con note e parole al vento stampate sopra, se non avessi poi trovato la voglia di suonarle. Ho imparato a suonare e cantare per dare forma concreta ai miei brani. Così come mi sono fatta avanti a raccogliere cartacce e cacche dei cani per realizzare il sogno di un mondo più pulito…O almeno provarci consapevole che non sarebbe stato un sogno né facile né realisticamente fattibile da sola.
Kimberly: ho capito, ho capito. Ma io non so nemmeno da dove iniziare! L’idea che mi ero fatta di Megan è risultata completamente sbagliata: la timida maghetta anime con pure l’episodio dove impara a nuotare(!) si è rivelata una strega assetata di sangue e campionessa di nuoto. Oltre che una stratega e manipolatrice infinitamente migliore della sottoscritta.
Io cos’ho scoperto invece di me stessa? Che sono una codarda, pusillanime, profittatrice degli altri ma allo stesso tempo ingenua, ingenua da morire. E poi che altro? Solo difetti. Sono peggio di un floater!! Mi vergogno così tanto.
Rose: -inspira ed espira- voglio essere sincera con te. Serbo ancora rancore nei tuoi confronti per come avete eliminato Amber.
Kimberly: ecco, in arrivo il “the reason you suck speech”. Proprio quello che mi serviva. Su, sfogati pure.
Rose: sto cercando di allearmi con te. Quindi, dammi una mano.
Kimberly: questa è bella, e perché dovresti sforzati di farlo?
Rose: prova a riflettere…Se una delle due venisse eliminata oggi, la sopravvissuta si troverebbe da sola contro due.
Kimberly: avrebbero comunque la metà dei voti dalla loro parte, causando l’empasse nel migliore dei casi. In due potremmo solo pareggiare su quattro voti disponibili, e c’è pure il Chris d’Oro da considerare.
Rose: ma se riuscissimo a far votare uno dei due per l’altro, sarebbe tutta un’altra musica a quel punto. Per questo volevo assicurarmi che fossi in forma.
Kimberly: mangiare ananas non mi farà guadagnare alcuna “skill” come quelle che hai te.
Rose: è vero, ma magari un po’ di zuccheri ti faranno tornare l’ispirazione.
Kimberly: per farli separare? E’ una parola…ci ho già provato e ho fallito miseramente.
Rose: ti do uno spunto allora. Non hai notato come la guardava Shin ieri?
Kimberly: figurati, ma se non mi sono nemmeno accorta che si fosse travestito da Megan tutto il tempo!
Rose: aveva più paura lui di chiunque altro.
-Musica tradizionale giapponese in sottofondo, il kabuki sta fissando intensamente il baule magico di Megan con il cuore che batte a mille, i muscoli tesi di chi si prepara alla battaglia un secondo prima che l’avversario sferri la sua prima mossa. Inspirando forte con il naso, lo apre con un movimento solo: dentro non più libri e carte di magia, ma solo alambicchi vuoti, formule chimiche e annotazioni misteriose.-
Shin: è peggio di quanto pensavo. -fa uno scatto all’indietro come se avesse appena visto il demonio- Nande…orè…nanì…Che significa tutto questo? Va al di là della mia comprensione dell’ultraterreno.
Megan: qualcosa non va? -glielo chiede tutta sorridente sbucandogli alle spalle come un fantasma-
Shin: e-h-h…No, niente.
Megan: sicuro? Ti comporti in modo bizzarro ultimamente.
Shin: glom. -nota solo adesso che Megan sta indossando completamente la giacca dei suoi incubi-
Megan: cosa stavi cercando nel mio baule? Se ci hai messo qualcosa e non la trovi più è perfettamente normale, solo io ne conosco tutti gli scomparti segreti. -esibisce un altro sorriso che non serve per nulla a rassicurarlo-
Shin: no, io, egh, w-watashi…
// Confessionale //
Shin: non riesco più nemmeno a esprimermi. E’ come se la mia antica debolezza stesse riaffiorando tutta in una volta dinnanzi al demone che affligge Megan.
C’è stato un tempo nel quale ero un bambino che non riusciva a parlare per timidezza con nessuno se non tramite sillabe e gesti. Poi il giorno che mi portarono a vedere il mio primo spettacolo teatrale dal vivo, rimasi affascinato dalla capacità espressiva degli attori: i kabuki attraverso le loro danze, le loro pitture facciali, le mimiche, trasmettevano le proprie emozioni all’esterno meglio di chiunque altro. Rimasi affascinato da un potere del genere che non richiedesse la parola. Così mi iscrissi a teatro contro il volere della mia famiglia. Nelle famiglie tradizionali la professione si tramanda sempre e solo di padre in figlio, e la mia strada era già stata tracciata nei binari della ferrovia.
Gli inizi furono più duri di quanto pensassi: molto imbarazzo e molta timidezza ho dovuto superare prima di riuscire a esibirmi su un palco ma alla fine ce l’ho fatta. Eppure ho pensato fosse bastato questo a farmi superare la timidezza, e invece mi sono sbagliato: mi ero solo chiuso in un mondo muto e non accessibile a tutti. Fino a qui mi sono sempre espresso con i fatti, è il momento di usare le parole.
Megan: Shin?
Shin: -tira su col naso- da quando sorridi così tanto?
Megan: sono solo felice. Non capisco, è davvero così strano vedermi sorridente? Ti sembro strana se lo faccio al posto di Lorraine? O devo sempre essere quella blu e seria…E’ così che mi volete e basta? -si tocca il braccio nervosamente-
Shin: no, è solo che, non…gh…non sono abituato a vederti così! Non ci hai abituato a una Megan spensierata e sorridente. Per questo ora non capisco chi ho davanti.
Megan: certo, beh, ci sei riuscito a buttarmi giù di nuovo.
Shin: o-orè? No! Diamine. Non è quello che volevo ottenere da questa conversazione. Ascoltami. -la afferra per le spalle della giacca subito sentendosi le dita tremare dalla paura, e allora si forza a serrarle ancora più forte- Watashi, cioè io, sono preoccupato per quello che ti sta succedendo da quando abbiamo fatto quell’esperimento. Sei sempre più strana e ti comporti in modo folle.
Megan: folle, dici?
Shin: hai anche gli occhi rossi della follia. -le sposta la frangia-
Megan: anche tu mi fai la caccia alle streghe, quindi. -si risistema la frangia davanti all’occhio con la pupilla rossa- Pensavo fossi diverso, e che apprezzassi lo strano. Invece sei come tutti gli altri, e hai paura di me come tutti non appena manifesto la mia stranezza finalmente in totale libertà.
Shin: -la lascia andare-
Megan: sappi che mi hai molto delusa, Shinkansen Kagemaru. -scompare così come è apparsa-
Kimberly: oh, wow, cos’è successo? -appostate fuori dal bungalow hanno sentito tutta la discussione-
Shin: non sono affari vostri!
Rose: vuoi parlarcene davanti a una tazza di tè?
Shin: oh, orè?
Va bene.
// Kimberly: certo che anche Rose non scherza. E’ una manipolatrice coi fiocchi! Ma lo fa in modo diverso da Zeus, da Megan, e da me…
Lei convince le persone senza bisogno di minacciarle, ricattarle o raggirarle. Sa sempre come prenderle, e basta. //
Rose: ho trovato queste foglie di tè tra le varie piante conservate nel laboratorio di Uka. Dal momento che non mi pesavano niente, ho pensato di portarle via con me. -ha ridotto le foglie in polvere all’interno di una ciotola dopo averle cucinate-
Shin: straordinario. Stai preparando un tè matcha?
Rose: esattamente. A me piace berlo solo così o niente. Sono molto esigente, e infatti sono l’incubo della mia erborista di fiducia.
Kimberly: ah ah ah! Grazie. Uff fff. Come scotta.
Shin: arigatò. -lui lo beve senza soffiare neanche scottandosi la lingua di proposito- Caldo al punto giusto.
Rose: allora -sorseggia- che ne dici di raccontarci cosa bolle in pentola tra te e Megan?
Shin: splut!
E’ a questo che miravi. Non posso mai abbassare la guardia in mezzo a voi donne.
Rose: sai com’è, sono stufa delle vostre macchinazioni. Lei che si traveste da Paula, tu che ti fingi Megan…Eppure non mi sembri a tuo agio in questa pantomima.
Kimberly: !
Shin: guarda che non sto recitando più alcun copione! Sto facendo solo quello che mi dice il cuore.
Rose: conosco la sensazione. Ci sono passata con Aura e con Amber. Le ho assecondate entrambe sperando che la situazione si sarebbe risolta da sola, e invece aver finto che mi andasse tutto bene mi ha solo portato a perderle entrambe.
Shin: perderle. . .entrambe?
Ah a me non succederà. Libererò Megan dal male che l’affligge!
Rose: quindi è vero che sai qualcosa che noi abbiamo ignorato tutto il tempo. -finisce l’ultimo sorso- Dimmi, a te piace ancora Megan?
Shin: NON OSARE METTERLO IN DISCUSSIONE! -la minaccia con la katana (di legno) ma Rose non batte ciglio fermando la stoccata col coltello- Ma è la mia katana quella, o ciò che ne rimane. Ecco che fine ha fatto dopo lo scontro con…
Kimberly: Lester?
Shin: kyaaaaaargh!
Kimberly: c-che è successo???
Shin: n-non dire più quel nome o ti taglio la gola.
Rose: sorseggia, Shin. E rimettiti seduto. Non ho dubbi che il tuo amore per Megan sia sincero, e allora mi chiedo, perché lasciare che la situazione degenerasse così tanto? Si vede che sei terrorizzato e non sai che fare. Ma se continuerai ad alimentare l’odio insito nel cuore di Megan, potresti davvero rischiare di perdela per come l’hai conosciuta: pensaci su. Intanto vado a fare i miei esercizi di yoga quotidiano.
Kimberly: posso venire anch’io? Non l’ho mai fatto.
Rose: certo.
Shin: …potrei.
Kimberly: uh?
Shin: potrei aver fatto un rituale con Megan che non andava fatto.
“Giacche tinte di rosso
I corpi si fondono
Voci che risorgono.”
-le due ragazze si risiedono a terra-
Una notte, Megan mi ha chiesto di assisterla in una specie di esperimento come l’ha definito lei: abbiamo indossato una giacca ciascuno di quelle portate da lei e da Paula, e queste si sono come impossessate di noi spingendoci a unirci e non lasciarci andare più. A un certo punto però, ho sentito come se il mio corpo non avesse più sensibilità e controllo, e ho visto Megan che piangeva senza motivo le lacrime di qualcun altro. Ha detto di chiamarsi Keane, e lì ho avuto paura che la stessi perdendo, così ho tolto le mie labbra dalle sue, e ho fermato tutto buttando via la mia giacca.
Non avevo mai sperimentato niente del genere, e stavo tremando dal terrore. Lì ho cominciato ad avere paura della follia io, io che l’avevo sempre ricercata attraverso la danza kabuki, e non ho più voluto saperne. Lei invece ha continuato a tenersela, indossandola come mantello per i suoi spettacoli anche se mi dava i brividi, e l’ho gradualmente accettato anche perché nel frattempo poi ho avuto altri tormenti a occuparmi corpo e anima. Avevo smesso di pensarci fino a una settimana fa quando lei ha iniziato a parlare di vendetta, di scrittura, e di formule chimiche. Ma adesso…
Rose: tutto chiaro. Grazie per avere trovato il coraggio di condividere il tuo segreto. Come ti senti adesso?
Shin: forse leggermente meglio. Ma non voglio la vostra intromissione. E’ una faccenda tra me e lei, giurami che ne starete alla larga.
Rose: io farò la mia onesta gara come sempre.
Kimberly: io non garantisco altrettanto. Voglio sconfiggerla a ogni costo.
Shin: sappi che dovrai passare sul mio cadavere in tal caso. -si alza e se ne va-
// Confessionale //
Rosemary: quando volevo che le cose si facessero in un certo modo all’interno della band, ma mi remavano tutti contro, allora facevo in modo di metterli gli uni contro gli altri così poi l’unica opzione solida alla quale rivolgersi restava la sottoscritta, e qui faccio lo stesso con ottimi risultati. L’empatia può essere usata anche come un’arma e la mia l’ho molto molto affilata in vista di questa fase finale non avendo più nulla da perdere a differenza dei restanti.
Bryght (dall’altoparlante): semifinalisti di A Tutto Real51ty, è giunto il momento. Presentatevi all’ingresso dell’Arearea 51. Tutti i sistemi difensivi sono stati riprogrammati per riconoscere voi quattro come unici visitatori autorizzati. Non potrete portare alcun effetto personale con voi tranne che i vestiti. L’immunità di Megan è già stata messa sotto custodia e le verrà restituita al termine. Vi aspetto.
Kimberly: sono l’unica che sta avendo fortissimi Vietnam flashbacks di Scarlett dell’Isola di Pahkitew o è un sentimento condiviso? Cioè, a parte che a confronto delle sensazioni che dà Bryght, quella faceva ridere e basta…
*Sfida*
Bryght: benvenuti. Scrib, scrib.
Kimberly: BRYGHT IN CARNE ED OSSA? Non ci credo che sta succedendo davvero: questo è un evento più unico che raro! Sono anni che nessuno l’ha più vista al di là di uno schermo, e ora è fisicamente qui davanti a me, ho questo privilegio proprio io. Posso toccare un attimo il leggendario taccuino?
Bryght: sono circondata comunque da un campo di forza invisibile perciò ti sconsiglio di avvicinarti troppo o finiresti ridotta in cenere. -la concorrente deglutisce sonoramente- Una precauzione che qualsiasi conduttore dovrebbe adoperare per questa tipologia di intrattenimento di massa in particolare.
Shin: a proposito, il Re dei Dem-Chris dov’è?
Bryght: si è preso un giorno di vacanza.
Kimberly: un classico, uhm…sempre più sospetto. Ah, ma io devo pensare a Megan!
Megan: guarda che ci sono e sento tutto quello che stai dicendo. -sorride in modo sinistro- Sei molto divertente.
Kimberly: attenta, tu non sei circondata da un campo di forza come Bryght perciò posso toccarti quando voglio! -Shin blocca il suo patetico tentativo di schiaffo senza batter ciglio-
Shin: ma ci sono io che basto e avanzo.
Bryght: a questo proposito, in questa sfida non potrete interagire tra di voi.
Tutti: che cosa?
Bryght: ho studiato apposta una formula che garantisse che ciascuno di voi facesse affidamento solo su sé stesso, dato che verrà isolato dal resto della realtà che lo circonda.
Kimberly: non dirmi che…
Stai per rispolverare…
La leggendaria Macchina delle Simulazioni di Bryght Phoenix! *Quella che costruisti per A Tutto Reality Area 51.* Ci trasformerai in Pokèmon per l’occasione?
Bryght: no. Negli anni ho avuto modo di modificarla e migliorarla sensibilmente: la versione che proverete voi è aggiornata secondo i più recenti avanzamenti tecnologici specialmente nel campo delle intelligenze artificiali.
Le IA ora permettono di far rivivere le persone attraverso i dati raccolti su di esse, o di crearne di nuove. Sono la nuova frontiera dell’immortalità! -si toglie gli occhiali per una frazione di secondo- Ora, provate a immaginare se si potesse impiantare un’intera IA nel corpo umano, che ne garantisse perfezione assoluta, senza errori di funzionamento negli organi, senza falle nel sistema immunitario, senza malattie e senza i sentimenti a renderlo così fallace. Non sarebbe un mondo migliore?
Tutti: …
Bryght: capisco. Ho tenuto seminari in tutto il mondo sull’argomento e la reazione che ho ottenuto dalla comunità scientifica è sempre stata la medesima. Ma la mia è una divagazione momentanea.
Rose: io mi sono persa.
Kimberly: a chi lo dici. -glielo dice nell’orecchio- Lei è infatti uno dei personaggi che ho sempre trovato più difficili da scrivere.
Bryght: tornando al discorso che stavo facendo, in questa sfida ciascuno di voi si ritroverà nei panni di un altro ex-concorrente, e dovrà superare tre simulazioni di scenari che li hanno visti protagonisti. Se ne fallirete anche una soltanto, il gioco avrà termine.
Kimberly: adesso ho capito! E’ come se noi fossimo le IA che tu andrai a mettere dentro a quei concorrenti. Più o meno così?
Bryght: esattamente. Vi avverto che sentirete sia le loro stesse emozioni che il dolore fisico che riporterete: sarete al 100% una mera estensione del loro corpo, al punto che potreste non riuscire più a identificare voi stessi. E’ un esperimento nel quale non posso garantire la vostra incolumità fisica e mentale come in tutti gli altri scenari che ho elaborato in precedenza: dipenderà tutto da voi e dalle vostre scelte personali.
Per questo vi sto dando l’opportunità di ritirarvi. Adesso.
Kimberly: come ritirarci? Proprio dal reality o..?
Bryght: 4° posto. Dopodichè questa verrà considerata la finale effettiva. Non mi è concesso accettare più di una singola persona.
Megan: facciamolo, sono pronta.
Shin: sembra il paradiso del masochismo, perciò acconsento anch’io all’esperimento.
Kimberly: …
Rose: …saprò cavarmela anche stavolta. Ho già visto più o meno di cosa sei capace, Bryght.
Kimberly: non posso perdermi l’occasione di entrare nei panni di uno dei miei idoli, anche se farà male. Ci voglio provare!
Bryght: molto bene. Ho registrato tutto casomai cambiaste idea. -toglie gli occhiali digitali e ne indossa un altro paio tradizionale identico d’aspetto- Il computer ha già elaborato le decisioni che mi avete comunicato e ha sigillato l’area: non potete più tornare indietro. Indossate i visori da Bryghtdance, e posizionatevi sulle pedane col vostro nome sopra. E’ tutto.
Ah, Mary Rose Lancaster.
-storce appena appena la bocca in un sorriso più enigmatico della Monnalisa- Non hai visto che l’1% di cosa sono capace.
-i quattro vengono teletrasportati in quattro camere diverse completamente vuote-
Adesso procederò a caricarvi nelle vostre IA e la simulazione avrà inizio. Come effetti collaterali potreste provare nausea, vertigini, emicranie, epistassi nasale, e altri sintomi che non ho constatato nelle mie cavie precedenti. Scrib, scrib.
. . .10%
. . .25%
. . .51%
Diamo inizio alle danze. Sì, era un gioco di parole.
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*Kimberly, Capitolo I*
Kimberly: ohh, mi gira dappertutto. Mi sembra di avere disimparato pure a muovere le gambe. Anzi, mi sembra proprio di essere tornata bambina. Aspetta, non è che lo sono!? -passa sotto una macchina che quasi non la investe- Ahh ma sono in mezzo alla strada! Perché non riesco a correre e nemmeno a stare in piedi con queste gambe? Posso solo gattonare. Cosa sta succedendo qui? Aiuto, altre macchine! Ma non vedono che ‘è una bambina in mezzo alla strahh! -inciampa rotolando su sé stessa a slalom in mezzo al traffico, venendo graziata dalla fortuna se non fosse per l’ultimo camion che le schiaccia un piede prima che raggiunga il marciapiede- AHIAAA! No…e mo’ come faccio? La mia gamba, non la sento già più. Quando scatterà di nuovo il verde per me sarà davvero la fine. Ho già perso mi sa.
MA SCHERZIAMO?
Non posso durare solo per cinque minuti di simulazione! Anche se non ho ancora capito chi dovrei essere. Sono piuttosto piccolina anche per una bambina piccola. Tra la ruota e l’asfalto dovrebbe esserci abbastanza spazio per farci scivolare sotto il piede, magari levandomi la scarpa…acc…Più facile da scrivere che da farsi, argh! Ma perché tutto sembra così facile e immediato quando lo scrivo, e poi quando cerco di applicarlo faccio tutta questa fatica. Sento il motore di questo gigante che sta per dare gas, e non c’è nessuno che mi vede e mi sente per soccorrermi. -chiude gli occhi- Dev’essere una sensazione orribile quella che mi aspetta. Game over!
-qualcuno la strattona per lo zainetto-
Uh? Ma che? Un gatto?
-la gatta non è da sola e i suoi piccoli salgono furtivamente sul camion per bloccare il freno a mano e rubare da mangiare, ma Kimberly ha altro a cui pensare adesso e tira a sua volta finchè non riesce finalmente a liberarsi-
Grazie, grazie per avermi salvata! Forse ho capito di che concorrente si tratta…
Autista: daaaamn. You scoundrels again? Fuckin’ bastards. I’M GONNA KILL YOU!
Kimberly: oh-oh. Sembra che il conducente non abbia gradito per niente. Dove state andando? Ma quello si è messo a sparare col fucile a dei poveri gattini? -e a lei- No, un attimo, ma siamo impazziti!? Aspettatemi! Ahh, non riesco a correre a quattrozampe e la gamba mi fa troppo male!
Autista: fuckin’ fuckers, I’m done with you thieves, done.
-rimasta nascosta a bordo del camion americano, la gatta madre lo fa ripartire di colpo giù per la discesa-
OMG. My truck!!! Fuck my life. -viene investito-
Kimberly: OMG lo dovrei dire io. -aiutata dai gatti riesce in qualche modo a gattonare fino al sicuro- Quella specie di Zeus del ghetto mi ha spaventata a morte come se non avesse capito che fossi un’umana anch’io! Grazie ancora, mamma gatto e famiglia. -nota solo adesso gli occhi vitrei della madre- Ma tu sei cieca? E riesci lo stesso a fare quelle cose e prenderti cura di tutti questi gattini? Come fai…! Wow.
Quindi sto davvero vivendo la backstory di Ketty delle Selvatiche, una delle mie eroine di FR. Avrei preferito Mayko che è seconda solo a Lester per importanza in questo franchise, ma…*se è un sogno non svegliatemi*.
Gatta: meow?
Kimberly: a proposito di sognare, faccio fatica a rimanere sveglia non so perchè. Ooh. Che siano questi gli effetti collaterali. Mi si stanno chiudendo le palpebre… -sviene a terra priva di sensi in un laghetto di sangue che parte dalla fronte-
*Rosemary, Capitolo I*
Rosemary: uhm, che sensazione strana risvegliarsi in un altro corpo. L’importante è che rimanga me stessa, con la meditazione dovrei aiutarmi.
???: psst. Maiko, che fai, dormi?
Insegnante: SIGNORINA MAKISHIMA. Se non è interessata alla lezione, allora quella è la porta.
Rosemary: eh?
???: pssst pssst…la solita Maiko…sì…pssst pssst…di questo passo si farà bocciare anche quest’anno…Ormai è l’unica kohai rimasta in classe, siamo tutte suoi senpai…ahahah.
Rosemary: ho cominciato malissimo l’avventura. Da quanto ho capito sono finita nei panni di Mayko quindi. Nessuna indicazione su quello che dovrei fare però in questo…gioco? Questa sfida non l’ho ancora ben capita…
-suona la campanella-
La fine delle lezioni. Quello che devo fare riguarda quindi un’attività del doposcuola, magari un club di arte. O musica.
Namika: Maiko-san, che fai lì impalata, non vieni con noi? Non te ne sarai dimenticata?
Rosemary: come sono vestite queste? Sembrano veramente parte di una rock band con queste strane capigliature eppure non mi ispirano esattamente…fiducia.
Namika: ehilà? Terra chiama addormentata. Qui non siamo in classe, sveglia. -le dà uno schiaffetto facendole cadere gli occhiali- Raccoglili. Forza, andiamo che siamo già in ritardo, le altre ragazze del club ci stanno aspettando.
Che palle.
Rosemary: arrivo. Ci sono: devono essere quelle che chiamano gyaru negli anime, e sono le delinquenti di solito. Non me l’aspettavo che Mayko se la facesse con simili compagnie.
Namika: e datti una mossa! Non sembra neanche che tu sia la sorella di Azusa-sama. Lei sì che era una tosta a giudicare da quello che mi ha raccontato mia sorella maggiore, è solo per quello se ti abbiamo accettata nel nostro club di lettura.
Rosemary: un’altra cosa che non mi aspettavo proprio.
Namika: bella copertura, eh? Prima che la fondatrice del club Azusa-sama diventasse una insopportabile perfettina presidente di classe e lo abbandonasse, questo posto era un paradiso, ma la sua influenza è rimasta anche dopo che ha finito la scuola. Eri, tu resta fuori a controllare che non si impicci nessuno dall’esterno nei nostri affari.
Cara Maiko, mi risulta che hai provato a infilarti in diversi club ma ti hanno cacciata a calci dovunque, ma a leggere dovresti essere brava, almeno quello, neo-presidentessa…
Benvenuta quindi nel Kami Kami Club di Lettura! Il nome deficiente non l’abbiamo scelto certo noi.
Rosemary: questa storia mi convince sempre di meno…
Namika: uh? Bada a quello che dici, bella. -si accende uno spinello non appena varcata la soglia e richiusa la porta a chiave- Bene, ghenga, vi presento ufficialmente la nostra nuova presidentessa, raccomandata da quella…di Azusa in persona. -si tocca il livido al collo-
Speriamo ci duri di più della precedente. Ahahahahah! Comincia a leggere il libro che hai portato, ad alta voce che devono sentirti dall’altra parte del muro.
Beh?
Rosemary: ho un libro con me? No, devo averlo lasciato sul banco.
Yuriko: ‘sta stronza. Cominciamo bene.
Saori: te l’avevo detto che da questa imbranata non ci avremmo guadagnato niente.
Namika: ci volete parlare voi con sua sorella la prossima volta!? Quella puttana di Azusa ha scoperto che bullizziamo la sua preziosa imoto da tre anni a questa parte con scherzi di ogni genere, mi ha colto di sorpresa fuori dalla scuola, e mi ha fatto vedere le STELLE, cazzo. Questo non è un succhiotto del mio ragazzo, è lei che mi ha strangolata!
Rosemary: …
Namika: quindi ci dobbiamo sorbire questa sfigata, anche perché tu non sai leggere, tu non sai leggere, Eri non sa manco parlare, e l’ultima presidente l’abbiamo appena mandata all’ospedale. Sono stata chiara? I professori non devono sgamare che cosa ci facciamo realmente qui dentro.
Yuriko: beh, adesso si insospettiranno vedendo questa andare e tornare dalla classe fuori dall’orario di lezione!
Rosemary: posso sempre dire di averlo semplicemente dimenticato.
Yuriko: non ci avevo pensato... Eri, riapri quella cazzo di porta.
Namika: e tu vedi di tornare subito o sarà peggio per te.
-Rosemary va in classe a recuperare il primo libro che trova, trovando però anche un’altra ragazza simile a Mayko ad aspettarla-
???: non ti sei ancora stancata di farti maltrattare da tutti? Devi essere proprio masochista a voler continuare questa vita da fallita. Nessuno ti caga, nessuno ti rispetta, fai schifo, e sei una schiappa in tutto quello che fai.
Rosemary: c’è altro che hai dimenticato di dirmi o è tutto?
???: tornerai da me strisciando, vedrai. Puoi chiamarmi KAMI.
Rosemary: -inspira ed espira profondamente per calmarsi, tornando nell’aula del club con passo veloce- rieccomi.
Yuriko: era ora, muoviti che è passata mezz’ora.
Namika: accomodati pure sulla poltrona presidenziale, presidente. . .
-Rosemary inizia a leggere il libro di testo giapponese senza capire una sola parola ma è come se la sua bocca stesse andando col pilota automatico, trattandosi di una gigantesca simulazione computerizzata. Le tre gyaru soffocano a fatica le loro sghignazzate tutto il tempo, tra una boccata e l’altra, finchè lei non si interrompe.-
Chi ti ha detto di fermarti?
Rosemary: voglio sapere perché mi state ridendo in faccia.
Namika: ohh, sentito? Abbiamo un tipetto sveglio e impaziente. L’altra non se n’era accorta fino a quando…Non gliel’abbiamo fatto capire coi fatti. Sei incollata alla sedia, quindi, possiamo fare di te ciò che vogliamo intanto che continui a leggere.
Rosemary: cosa?? Acc, riesco a muovere solo le mani e i piedi…Che volete farmi.
Namika: far capire a tua sorella che ha commesso l’errore più grande della sua vita quando avremo finito con te. -prende un paio di forbici- Inizierei con un taglio di capelli più appropriato, ce li hai troppo lunghi. E quell’uniforme, orrenda, deve sparire.
Zac
Zac.
Yuriko: ohh sìì.
Rosemary: credete che spogliarmi nuda vi farà sentire meglio con voi stesse? Perché io non mi vergogno e non ne rimarrò traumatizzata.
Namika: è soltanto l’inizio, fidati.
Saori: tagliale la lingua! Così le passa la voglia di-
Namika: chiudi il becco, voglio divertirmi prima. E deve continuare a leggere mentre la torturiamo. A voce alta!
Rosemary: argh. Come temevo, la simulazione sta andando avanti lo stesso indipendentemente dalle mie reazioni ben diverse dal terrore reale che deve aver provato quella povera ragazza in questo frangente.
Yuriko: ma poi questa sfigata non sa neanche scrivere il suo nome, sui suoi quaderni c’è sempre scritto “Mayko” con la y. Non mi sorprende che sia ripetente come noi.
Saori: sono ottima carta però per rollarsi il fumo.
Namika: Zac. Ecco fatto, un capolavoro. Con quei capelli verde metallico dovevo per forza farteli all’insù, e complimenti per il…panorama. -taglia il reggiseno- Peccato saremo costrette a raderlo al suolo tra poco, quindi godiamocelo finchè possiamo.
Yuriko: mi prudono già le mani alla vista di tutta quella carne. La parte sopra è tutta mia.
Saori: prima sfregiamola un po’. -prende le forbici anche lei, Rosemary comincia a sudare freddo- Guardala come trema la fifona! Con quel visino innocente che mi fa venire ancora più voglia di seviziarla. Uh uh uh.
Rosemary: come diamine fece Mayko, non ancora una mutante, a sopravvivere a questa triade di psicopatiche? Bryght?? Allora è questo che intendeva con il suo avvertimento.
Namika: Saori, porca puttana, qui comando io! -la colpisce prima che si avvicini alla loro vittima- E’ così che ci siamo giocate subito l’altra. E sono IO quella che è stata apertamente sfidata da quell’Azusa, ti ricordo.
Rosemary: se Azusa la temi così tanto, allora hai pensato a cosa ti potrebbe fare quando verrà a sapere cosa mi avete fatto?
Namika: non mi importa! Ha fatto la bulla con mia sorella maggiore per anni e ho giurato che a parti invertite le avrei restituito il favore quando ho saputo che saremmo andate alla stessa scuola io e la sua amata sorellina.
Rosemary: ah, ecco. -prende un pugno allo stomaco che la fa piegare in due-
Namika: Yuri, Saori, prendete i secchi.
-le due rovesciano un secchio d’acqua sporca e uno di immondizia sul corpo nudo della ragazza-
Ohhh, Miss Perfezione ha fatto un errore: mi ha affidato LA SUA SORELLINA senza nemmeno accertarsi del mio cognome, sennò avrebbe capito tutto. Ti ha dato in pasto a me, in pratica. Come ci si sente dall’altra parte? Ammira come tua sorella ti ha rovinato per il resto della vita! -la gira davanti allo specchio dove anziché sé stessa vede la futura Kami prima che l’immagine si frantumi-
Rosemary: !
-in un frazione di secondo, la simulazione fa un salto nel tempo accelerando gli eventi, e lei si ritrova con una mazza chiodata in mano ricavata dal bracciolo divelto selvaggiamente, mentre le quattro aguzzine sono riverse al centro della stanza in condizioni pietose-
Ahhh! Cos’è successo???
Namika: e-era solo un rito d’iniziazione, lo giuro. E poi stai veramente meglio con quel taglio di capelli, sei più figa. Davvero!
Kami: CHIUDI IL BECCO, TROIA! -le dà un calcio mandandola contro lo specchio riducendolo in frantumi- AVETE FATTO FESTA AL KAMI KAMI CLUB SENZA LA SUA VERA E UNICA FONDATRICE. COME AVETE OSATO? DOBBIAMO RIMEDIARE SUBITO…
STRAP!
STRAP!
Rosemary: ho perso totalmente il controllo della situazione! E’ come essere spettatrice di un film horror in prima persona.
Kami: ma quanto vi siete divertite oggi con la mia debole controparte? TROPPO. Namika, amika mia… -la prende per il collo e poi prende le forbici- Azusa non ti ha strangolato abbastanza? Da me finirai direttamente sgozzata.
Namika: a-aiu k k k
Kami: ma prima ti taglio quei bei capelli a zero. Che ne dici?
Namika: NOooo. -sviene-
Kami: svegliati, non è divertente se non rimani a guardare! Zac. Zac.
-la gyaru incapace di parlare, intanto, è riuscita a strisciare sino alla porta per cercare aiuto-
Dove credi di andare tu? La MIA festa è appena cominciata! -le chiude le gambe sbattendo violentemente la porta e poi la ributta dentro-
Rosemary: no, basta! Se tutta la simulazione è così io non…Non devo lasciarmi suggestionare.
Kami: prendi questo, e questo, e questo, e questo, e QUESTO! -la picchia ripetutamente a sangue con la mazza fino a che quella non si muove più- Anf, anf, anf. Ci voleva. Non lo pensi anche tu, MAYKO? Abbiamo dato loro una bella lezione.
Rosemary: è così che la definisci!? Tu sei pazza, cioè, i-io lo sono. Che ho fatto. Devo calmarmi.
-suona l’allarme della scuola-
Kami: rivestiti con gli abiti che ho strappato a questa. La taglia è la nostra. Dobbiamo farle sparire tutte e quattro per avere il tempo necessario a crearci un alibi.
Rosemary: respirano ancora. Dobbiamo chiamare i soccorsi invece o potrebbero non farcela. In pratica Mayko ha vissuto tutto questo tempo con quattro ragazze in coma sulla coscienza. E’ una vera tortura essere nei suoi panni.
Kami: non te lo permetterò, sono stanca di subire a causa della tua debolezza d’animo! Tu rimani pure a guardare.
// Bryght: Rosemary Lancaster, riesci a sentirmi? Da questo momento fino al termine del livello comincia la parte interattiva della sfida: in giro per la stanza del crimine, sono nascoste le 4 chiavi corrispondenti agli armadietti di ciascuna delle ragazze. Il tuo compito è di ritrovarle prima dello scadere del tempo di durata dell’allarme, e usarle per nascondere i corpi negli armadietti dello spogliatoio femminile che si trova nella stanza adiacente. La scelta se agire passando dalla finestra oppure dal corridoio è interamente tua: entrambe le opzioni presentano lo stesso margine di rischio dettato dalle telecamere esterne e dalle misure di sicurezza antifurto interne.
Rosemary: okay…E mi ero lamentata della sfida di ieri. Mi domando solo Mayko come ha fatto a fare tutto questo casino in pochi minuti senza farsi beccare, e soprattutto tu come fai ad avere ricreato tutta la scena se non c’eri nemmeno.
// Bryght: basandomi sui resoconti dei giornali di cronaca e degli archivi della polizia di Tokyo. Molti dettagli erano effettivamente sfuggiti agli investigatori altrimenti Mayko non l’avrebbe mai fatta franca cavandosela con un semplice trasferimento e cambio di nominativo. In ogni caso il countdown è già iniziato, scrib, scrib…
Rosemary: un’ultima cosa. Le ragazze Namika, Yuriko, e company…
// Bryght: sono sopravvissute e hanno dimenticato tutto per lo shock. Così stava scritto su tutte le fonti d’informazione che ho potuto reperire. Era irrilevante saperlo.
Rosemary: al contrario, rincuora sapere che i miracoli esistono a questo mondo. Perché solo un miracolo può averle salvate dopo una cosa del genere! Potrebbe anche essere che le chiavi fossero addosso alle ragazze…Inizierò da quello che rimane dei loro effetti personali dopo la “mia” furia. Quanto sangue, che orrore, da Rose sono diventata a tutti gli effetti Bloody Mary…
*Kimberly I*
Kimberly: chi…chi è che mi sta leccando? Ahah! Ma io soffro il solletico da morire! Basta. -i gatti spariscono in un baleno- Ohi, ohi, che mal di testa. Ma questo è sangue. Ohh, avevo battuto la fronte allora ecco perché mi sentivo così stordita. Leccandomi e cicatrizzandomi le ferite, questi gatti mi hanno salvata per la seconda volta di fila. Angeli con i baffi, ecco perché Ketty ama i gatti così tanto.
Però…
Adesso cosa dovrei fare? Sono sola, smarrita, e anche taaanto affamata. Un momento! Ho uno zaino con me. Ci sarà qualcosa da mangiare come una merendina o…vestiti? Saponette per lavarsi? Ma non sembra affatto la cartella di un bambino che va a scuola. “Katelynn Callaghan – Orfanotrofio di” O-Orfanotrofio? Ah, già. Non ho i genitori. Cavolo. Bruttissimo. Questa però sembra più la roba che metterei in una valigia improvvisata…
Allora sono scappata!
…
Ho fame! Sento i crampi. Potrei svenire di nuovo. Ma se lo faccio adesso che è sera…sono morta. Ho così fame! Ho così freddo! Miao! Miao! Nessuno mi sente? Atroce sospetto. Sto miagolando! A me sembra di parlare ma in realtà sto miagolando? Oh, cielo, ho subito danni cerebrali da non riuscire più a parlare con gli altri esseri umani!?
Che cos’altro ho disimparato a fare? -non riesce più a tenere in mano alcun oggetto- Non ho più il pollice opponibile. Wow, sono spacciata. Questa simulazione è impossibile e non vedo l’ora che finisca. Ma quando finisce a proposito?
Gatta: meow…
Kimberly: oh, ci sei ancora. Non ti avevo vista. Cosa stai portando in bocca? Un pesce. Per *me*? Grazieee, mi salvi la vita per la terza volta consecutiva! Porgi pure. -la gatta lascia cadere a terra il pesce, con lei che rimane a fissare perplessa dopo non essere riuscita a prenderlo- …Al di là del fatto di mangiarlo dopo che è caduto per terra, e dell’aspetto non particolarmente fresco di questo pesce, ahem: come lo mangio senza le mani?
Gatta: -anche se cieca, alza gli occhi-
Kimberly: giusto. Prendiamola con filosofia. E’ una sfida: “mangia il pesce solo con la bocca.” Aspetta, ma come mi devo mettere, piegata? No, forse con la testa storta. No… Gnam. Ahi! Ho battuto i denti sull’asfalto. Cosa darei per avere delle posate!
-la gatta fa per andarsene rassegnata per tornare a badare ai suoi piccoli-
Kimberly: aspetta, ci sono riuscita: guarda! Ah, già, non puoi vedere. Munch. -lo solleva da terra cercando di tenerlo in bocca come fanno i gatti e la vera Ketty- Possho venire con te? (Eh, niente, è più forte di me si vede. E’ destino che io mi trovi sempre una madre surrogata ovunque io vada.)
-Kimberly segue così a gattoni la mamma gatta fino a raggiungere un palazzo abbandonato, che la lascia a bocca aperta nel momento in cui realizza…-
No, un attimo, dobbiamo SALIRE? E ho fatto cadere il pesce a terra di nuovo. -sospira- Tu parli veramente troppo, Kimberly: Ketty era un’istintiva.
Bryght: concordo. -appare per un attimo al posto della gatta-
Kimberly: oh, per favore. Cosa sei adesso anche, il Sylens di turno? Sì, e io sono Aloy che mi arrampico su muri e appigli contrassegnati. (n.d.r.: è un tribute a Horizon Zero Dawn)
// Bryght: ti è necessario per poter proseguire nella storia di Ketty. Seguendo il percorso indicato dalla gatta, dovrai arrampicarti al suo stesso modo da una pedana all’altra fino a raggiungere l’ultimo piano dove si trova la sua tana dove trascorrerai la notte. Se non ci riuscirai o cadrai sotto, verrai sbranata dai cani e la tua partita terminerà al primo livello.
Kimberly: quali cani? -Bryght fa ripartire la simulazione e subito dei cani randagi rabbiosi sbucano dal fondo del vicolo buio- Ahh, Bryght, sei veramente diabolicaaa! Come, come ci salto lì sopra se non posso nemmeno mettermi più in piedi? Devo saltare come Ketty, ma fai sul serio!? -viene raggiunta e morsa dal nemico, ma fortunatamente ci rimette solo lo zaino per il momento- Sarà col movimento di bacino o un colpo di reni? Proviamo col colpo di reni!
// Confessionale //
Kimberly: cioè, Bryght ha previsto un confessionale anche qui dentro. Quella ragazza fa paura ogni stagione di più. Comunque…
L’unico foreshadowing era il pantaloncino numerato, ma se vi dicessi che ho praticato calcio femminile mi credereste? Ho fatto sia nuoto che calcio per qualche anno, poi mi sono immersa nella scrittura e bye bye a tutto il resto! Già. Comunque, facevo il portiere e a discapito della mia stazza minuta non me la cavavo nemmeno così male tra i pali. Lì il colpo di reni è la base per tutto, e io mi sono ricordata ancora come si fa!
“Con il numero 51, scende in campo…Kimberly Vyfteeg!”
Anf, sono sopra. Wo-wo-wo ma si inclina? Ahh, cado! -si abbarbica alla transenna tutta oscillante accompagnata dal latrato dei cani feroci sotto di lei- Glom, mamma gatto è già in cima. Io mi sono bloccata al primo salto invece!
Istinto di autoconservazione, dammeli tu i riflessi. C’è però quel vaso sopra di me che mi sta ispirando, sembra dovermi cadermi in testa da un momento all’altro, ma potrei sfruttare l’effetto catapulta se lo facessi cadere nel punto giusto. Ma come lo faccio cadere da qui? -si accorge in realtà di avere ancora lo zaino perché rimasto impigliato a una gamba, e decide di usare proprio quello come proiettile- Provo. Calcio dello Scorpione! -piega le gambe all’indietro fino a quasi toccarsi la schiena con i tacchetti, lanciando in questo modo lo zaino verso l’alto-
// “Miracolo del portiere! Sudafrica campioni del mondo. Campioni del mondo.” //
-l’urto è sufficiente a far cadere il vaso dalla parte giusta ma l’effetto catapulta è più debole di quanto si fosse immaginata: riesce comunque con una piccola acrobazia a portarsi sull’altra trave standoci in equilibrio un po’ meglio-
Vittoria! Ehm. Simbolica. A occhio e croce ne devo fare ancora una decina di queste zompate. AIUTO.
*Rosemary I*
Rosemary: le quattro chiavi le ho recuperate prima di quanto pensassi, alla fine non erano nascoste così bene. Il difficile piuttosto è capire come agire. Trasportare quattro corpi equivale a quattro viaggi avanti e indietro: ho tempo sufficiente di farli? Sarei in grado di passare dal cortile senza farmi vedere dalle telecamere? Dovrei nasconderle magari usando un cassonetto, ma poi come farei a tirarle fuori da lì per issarle nella finestra dello spogliatoio?
No, non può essere stata questa la soluzione che ha adottato, e poi è di Mayko che parliamo. Avrà fatto la cosa più semplice e sventata: prendersene una in spalla e addentrarsi nel corridoio rimasto deserto per l’evacuazione d’emergenza. Poi tornare indietro, prendersene un’altra, e così via. Posso solo immaginare in che stato mentale versasse mentre elaborava questo piano.
-inspira ed espira profondamente, caricandosi sulle spalle la prima delle delinquenti- Ergh, me la sento tutta appiccicata addosso. Povera ragazza, se l’è cercata ma che brutta fine ha fatto.
-le misure di sicurezza del corridoio consistono in una fitta griglia di raggi laser antifurto-
Ah. Dejà vù. E’ la prima volta che mi troverò a fare yoga di coppia con un cadavere. -grazie al suo corpo snodabile riesce a compiere varie figure yoga usando sia il suo che l’altro corpo per passare attraverso il pattern della rete di sicurezza-
// Confessionale //
Rosemary: lo yoga è una disciplina ayurvedica specialmente quando è praticato con un partner. -vomita anche l’anima- U-Un momento nel quale il tuo respiro…si fonde con quello dell’altra persona, i cuori…anf…battono allo stesso ritmo, e i corpi…blll…si fondono in un unico meraviglioso disegno! Ho appena dissacrato tutto ciò in cui credo. E l’ho dovuto ripetere 4 volte. 4!!!
Thud. Clunk. Gnn. Fatto, la prima è chiusa dentro. Anche se niente di tutto ciò è reale, ho bisogno di lavarmi di dosso il sangue prima di proseguire, non ce la faccio sennò. A me la doccia! -le viene da vomitare anche così- Sapevo che mi sarei dovuta sporcare le mani venendo qui in nome dell’ambiente, ma mai avrei immaginato in questo modo.
*Shin, Capitolo I*
Shin: non riesco a venire a capo di questo puzzle! Ho capito la figura, ma ogni volta mi ritrovo con un pezzo avanzato che non so dove mettere.
Bryght: devo quindi dedurre che hai già deciso di arrenderti.
Shin: questo MAI. Non c’è proprio altro modo di proseguire la storia?
Bryght: la storia inizia da qui. Fu dalla risoluzione di questo enigma da parte di un brillante studente di archeologia che ebbe inizio l’epopea di Henry Hellys.
Ti credevo più intelligente, evidentemente ho commesso un errore di valutazione. Ieri te l’eri cavata decisamente meglio.
Shin: grr. Ho i nervi a fior di pelle in questo momento per riuscire a concentrarmi. Che cosa sai tu che hai una risposta per ogni cosa di quello che sta succedendo a Megan?
Bryght: non sono programmata per rispondere a questa domanda.
Shin: “programmata”?
Bryght: davvero pensavi che avessi tempo da perdere anche con te? Questa è solo una mia IA di routine. Programmata per guidarti attraverso questa simulazione.
Shin: voi scienziati avete venduto l’anima ai computer ormai! Che cosa resterà di voi al termine della vita terrena? Non voglio che lei faccia questa fine.
Bryght: ormai è troppo tardi.
Shin: che cosa intendi? Rispondi, Demone della Scienza! Orè? L’ho risolto senza nemmeno essermene accorto, come se le mie mani si fossero mosse sotto un disegno oscuro alla mia volontà.
RRRRUMBLE…
E adesso?
Le rovine mi crollano addosso, aaargh! -lancia un urlo disumano-
*Megan, Capitolo I*
Megan: sono già passati diversi giorni dall’inizio della simulazione, non capisco. Sto solo frequentando lezioni e prendendo appunti su appunti. Sto sbagliando qualcosa, non dovrei farlo? Eppure le lezioni sono così interessanti da queste parti che non ho potuto farne a meno. Qui a Rosswell c’è un’atmosfera magica e carica di mistero grazie alle storie sugli alieni che si raccontano. Sembrano come gli spiritelli dei boschi, in molti dicono che esistono ma nessuno è riuscito ancora a incontrarli.
Per il resto, è una cittadina ancora più smorta e tranquilla di Sligeach. Dove la gente si dedica soprattutto agli animali e ai campi, ed è molto superstiziosa.
Una cosa però non è cambiata tra realtà e simulazione: il mio sentirmi sola e incompresa. Non ho ancora capito chi dovrei essere, ma si vede che Bryght non ha scelto un concorrente a caso…All’inizio pensavo di essere nel corpo di Christine, ma qui non ho Chris né altri genitori. Sono un fantasma che vive all’interno di questo…laboratorio?...abbandonato. Con la sola compagnia dei miei strumenti e di Volpe Rossa, il mio amico di penna.
-si mette ad armeggiare a un vecchio computer catodico dallo schermo crepato ma ancora funzionante-
Tickle. Tickle.
“Ciao, Volpe, sono Fenice. Com’è andata oggi? A me come sempre, ma la lezione di Biologia è stata interessantissima. Si è parlato di una medusa immortale. Folle! Non trovi? Pensa se anche noi potessimo diventare immortali, quante cose riusciremmo a fare senza l’ansia di invecchiare e diventare grandi. Chissà se gli alieni non l’hanno già scoperto il segreto dell’immortalità, e in realtà sono sempre gli stessi che vediamo da millenni nei rari avvistamenti che succedono? In ogni caso, sono certa che prima o poi lo scoprirò, e allora tu sarai il primo a provarlo. Ti va di farmi da cavia? Ahahahahah!
P.S.: spesso mi chiedo come sei fatto e se magari non sei un alieno perché sei l’unico che mi capisce quando parlo. Vorrei tanto poterti incontrare dal vivo.” Invia.
Non si capisce effettivamente il motivo per il quale non ci sia potuti ancora incontrare. Questo Volpe abita anche lui a Rosswell, in fondo…Forse non vuole o non gli è permesso dalla sua famiglia. Sigh. Ne so qualcosa a riguardo.
Ha già risposto: costui scrive alla velocità di un missile.
“Ehilà, Fenice! Qui va alla grande: è una settimana che non faccio saltare in aria qualcosa in giro per casa, e nel frattempo ho anche risolto il caso delle mucche scomparse: niente alieni purtroppo, ma la mia ipotesi del vicino di casa sonnambulo e cleptomane si è rivelata vincente, ah! Mi avevano dato tutti per matto e invece gliel’ho fatta vedere io. L’immortalità mi interessa eccome, sembra una figata, mi prenoto subito per il tuo esperimento! E, certo che gli alieni lo conoscono, come potrebbero viaggiare altrimenti per milioni e milioni di anni luce da un pianeta all’altro per arrivare al nostro? Ovviamente soltanto un genio come me poteva arrivare a un simile ragionamento. Sono sprecato qui. A volte mi chiedo come sarebbe un mondo fatto da tanti come me: pianeta Lesterra! Un giorno io ti scoprirò, dominerò e colonizzerò. E tu, Keane Komby, sarai la mia prima abitante, promesso.”
Volpe…è Lester? E mi ha chiamato Keane. . .Komby? E come sapeva il mio nome se non ci siamo mai?
“P.S.: in ogni caso mi sono dimenticato di dire che verrò a scuola da te d’ora in avanti. A domani!”
N-Non ci posso credere. Non sta succedendo davvero. Sto per incontrare Lester prima che diventasse Lester Komby…? E lo sto facendo nei panni di colei che guida la mia voce. Bll, troppe emozioni tutte in una volta. Bleargh!
…
Rosemary: questo è l’ultimo. -l’allarme cessa di colpo- Appena in tempo per farmi l’ultima doccia e passare al livello successivo. E’ stato un horror, spero che con il prossimo vada meglio. Ho ancora il voltastomaco.
Kimberly: se anche avessi avuto sette vite, anf, pant, s-sono certa di essermele già giocate tutte. Una per ciascun infarto avuto ogni volta che ho pensato di cadere! Mamma gatta non è chioccia come la mia, e se ne frega se non stai al suo ritmo…Starle dietro è un optional di sopravvivenza non garantito. Ce l’ho fatta, sono sul cornicione, spero mi aspetti una cuccia calda e confortevole, yawn, ne ho davvero bisogno dopo una giornata così a leccarmi ferite di continuo.
-si deve accontentare di una vecchia valigia invece in quella che sembra la mansarda non più affittata da anni di un appartamento in quel di Detroit, ma tanto si addormenta subito.-
XX CARICAMENTO NUOVO LIVELLO IN CORSO. . .XX
…
Megan: ci siamo. Sono stranamente emozionata oggi. Il cuore mi batte fortissimo, e mi chiedo se Keane provasse lo stesso al mio posto, al suo. Per me Lester dovrebbe essere un perfetto sconosciuto che ho guardato in TV, in fondo niente di più…Per Keane deve essere un momento magico invece, ed è così che lo sto sentendo al posto suo. -trattiene il conato- Anche troppo. -corre in bagno-
Mi domando se avesse anche questi stessi sintomi quando…E’…E’ qui.
-tornata in classe trova il suo nuovo compagno di banco Lester, che ha 18 anni: i capelli fulvi sono sempre gli stessi, scarmigliati e raggruppati in punte al massimo con ancora più ciuffi ribelli e più lunghi dietro al collo, il fisico è longilineo e dinoccolato, gli occhi rossi come quelli di Shin ora che ci ha fatto caso, e la bocca è piegata in un sorriso carico di entusiasmo. Ma il vero dettaglio che salta subito all’occhio è il suo look completamente diverso, più in linea con quello di un campagnolo: una camicia a maniche corte stranamente viola sopra a una maglietta nera con una striscia rossa nel mezzo, pantaloni cargo grigi, e, insomma, nessuna giacca rossa sopra!-
Dev’essere arrivato quando non c’ero. E adesso che gli dico? Bll. Non di nuovo. Ehm, ciao. Sei Volpe?
Lester: ma ciao, Fenice Brillante, piacere di conoscerti! Sono il nuovo studente di scambio.
Megan: studente di scambio? Oh. E per quanto rimarrai?
Lester: una settimana! Una settimana intera per andare a caccia di ufo assieme e sperimentare l’immortalità! Come volevi tu. In ogni caso, potevi dirlo prima in qualsiasi momento. -ammicca- Ci ho messo un attimo a rendere la mia scuola inagibile.
Megan: aspetta, quindi sei venuto qui apposta per me? Non appena gliel’ho detto, ha fatto l’impossibile per venire subito. Non so cosa, ma l’ha fatto…
Lester: allora, di che vuoi parlare?
Megan: veramente sta per iniziare la lezione.
Lester: ahahah! Giusto, facciamo dopo.
Megan: un’altra stranezza. Scrib, scrib.
Lester: a proposito di strano, perché fai il verso con la bocca quando scrivi?
Megan: eh, in che senso?
Lester: non te ne sei mai accorta? Hai appena fatto “scrib scrib” ad alta voce mentre prendevi appunti.
Megan: scusami.
Lester: di che?
Megan: sì, lo sai, per averti disturbato.
Lester: ma no, continua pure! Mi sta troppo simpatico quel suono. E’ un’idea geniale associare suoni a cose che non lo producono, più tardi ci provo anch’io con un cactus magari.
Megan: ehm, cosa? Scrib, scrib, scrib. Continuo se proprio non ti dà fastidio.
Lester: suoni e gesti anche, tipo le pose dei supereroi! -si mette in posa che non è la posa epica però-
Megan: ihihih! Ops! -arrossisce mettendosi la mano davanti alla bocca per soffocare la risata- Mi sbagliavo. E’ quello che è sempre stato, anche se diverso. Ed è fantastico.
Lester: sai che c’è? Mi piacerebbe in generale dare il mio tocco unico e personale a tutto ciò che faccio, il mio marchio unico e inimitabile. Usare un linguaggio che uso soltanto io, avere il mio codice segreto di gesti, e via dicendo. In modo che come me ne nasca uno e uno solo soltanto: IO! E’ anche quello un modo per raggiungere l’immortalità secondo me.
Megan: ohh. Non ci avevo pensato a un’immortalità di quel genere. Interessante, scrib, scrib.
Lester: lo è sicuramente se prendi appunti anche su ciò che dico, ahahah!
Megan: ah! Non mi ero accorta neanche di questo. Era anche l’ultima pagina di quaderno, dovrò comprarne un altro.
Lester: allora te ne serviranno due da adesso in poi. -le regala il suo- Uno per la scuola e uno per tutte le cose interessanti che dirò, così non avrai più problemi.
Megan: …
Le lezioni sono finite per oggi. Dove andiamo?
Lester: ti va di andare a bere qualcosa al Lil’ Ale Inn? Salta su, ti ci porto io con la mia astronave.
Megan: ci sta provando con me o sono io cioè Keane a…? Non è quel locale sull’Autostrada degli Extraterrestri che sta nel mezzo del deserto? O mi sto confondendo.
Lester: no, no, è quello!
Megan: e tu vorresti raggiungerlo da qui…in bicicletta?
Lester: anzitutto è una Moto-cicletta questa.
Megan: a me non sembra possibile che lo sia.
Lester: è una mia invenzione: ha il motore, la catena e il serbatoio di una motosega, e quindi è una moto-cicletta, ah! Mi piace quest’esclamazione ma sento che ancora ci manca qualcosa… Provare per crederci, ti assicuro che funziona una volta fatta partire.
Megan: mi preparo al peggio allora.
-contrariamente alle sue previsioni circa un imminente disastro del tipo la bicicletta che schizza nella stratosfera con loro sopra, la moto-cicletta si rivela un mezzo tutto sommato innocuo quanto il suo nome andando a 30 all’ora con Lester che pedalando tira costantemente la catenella del serbatoio per far andare il motore avanti-
Che magia è mai quest-ahem- ma comunque di questo passo arriveremo lì a tarda sera…
Lester: ovvio, magari riusciremo a vedere il nostro primo UFO in autostrada!
Megan: okay, mi hai convinta. Ma in due pedaleremmo prima. Che ne dici di fare un salto nel mio laboratorio per modificarla?
Incredibile come nemmeno è un giorno che ci conosciamo di persona e siamo già passati a lui che mi porta la notte fuori nel cuore del deserto e io che lo invito a casa mia con tanta nonchalance. Con Keane si era già creato lo stesso un legame così forte?
Passammo in laboratorio una toccata e fuga, tempo di montare i due pedali in più, ma gli piacque da morire gironzolare tra i miei esperimenti incompiuti e sfogliarsi tutti i miei appunti, e soprattutto c’è una cosa che lo conquistò non appena la vide: il mio camice da laboratorio.
Lester: *wow*. Quanto ne vorrei uno anch’io, mi sentirei invincibile con uno di questi addosso, a farlo svolazzare in modo epico col vento alle mie spalle mentre faccio il mio primo incontro ravvicinato del III tipo!
Megan: ma è soltanto un camice, pff. Davvero non ne hai mai visto uno?
Lester: non da vicino, ma ho sempre avuto un debole per le giacche di mio padre anche se mi è impossibile indossarle. Sono troppo belle le giacche in generale, per come si muovono con il vento! Questa però è lunghissima su di te che dietro sembra che hai la coda: sei magnifica.
Megan: non avevo mai messo quel camice, e a dire il vero non era neanche mio, lo avevo trovato e basta quando mi ero trasferita qui scappando di casa. Ancora non sapevo che da quel momento non sarei più riuscita a levarmelo di dosso. . .
*Kimberly, Capitolo II*
Kimberly: myaa-aaawn. Che dormita mi sono fatta, mi ci voleva proprio. Devo essere cresciuta nel frattempo, sono passati un po’ di anni e mi sento un principio di tette sotto al pigiama. Se ho ben capito mamma gatta non c’è più e i miei fratelli adottivi sono gatti adulti e vaccinati adesso.
Io in qualche modo ho imparato a stare di nuovo in piedi e in mezzo agli umani. E…a quanto pare mi sto preparando per il mio primo furto vero e proprio: svaligiare i grandi magazzini. “Yuhuuh.” Basta coi furtarelli da ladri di cibo al mercato degli avanzi, insomma. Si passa allo step successivo per andare direttamente in gattabuia. Ah ah ah. (Ansia di prestazione.)
E questo foglio cos’è? Un avviso di sfratto!? Come mi hanno scoperta, no, anzi, è legale far pagare a una bambina l’affitto per 10 anni? Ecco perché l’appartamento mi sembrava messo un po’ meglio, è stato riqualificato.
Ci sono tante implicazioni di domande che vorrei farmi tipo con quali soldi avrei pagato finora e come ho imparato a fare una firma che sembrasse da adulta, ma ho paura che Bryght mi cacci dalla simulazione di questo passo quindi mettiamoci a studiare il piano per il colpo.
// Bryght: hai 51 minuti per imparare a memoria tutte le azioni che ci sono da fare per la riuscita, allo scadere dei quali la simulazione ti proietterà direttamente sul luogo del furto, e se questo non verrà portato a termine allora la tua partita finirà in GAME OVER.
Kimberly: mmh. -si mette a sgranocchiare delle crocchette come colazione- Una volta abituata al sapore di pesce essiccato nel latte e all’odore soprattutto, l’illusione di una ciotola di cereali c’è. Vediamo un po’…
-passo 1: raggiungo la finestra all’ultimo piano del magazzino calandomi con la carrucola che ho montato in precedenza sul tetto del palazzo di fronte, e mi apro un varco in qualche modo (ah, non fa una grinza.)
-passo 2: una volta dentro, introduco i gatti per primi, che miagolando attireranno l’attenzione dei sensori delle telecamere mentre io sgattaiolo furtivamente per il condotto di ventilazione portandomeli dietro (li ho addestrati?)
-passo 3: attraversando il condotto dell’aria in questo punto mi intrufolo nella stanza del direttore dove si trova l’incasso della giornata chiuso nella cassaforte, lo sgraffigno, e scappo da dove sono venuta (sì, ma la combinazione?)
-passo 4: seguendole fino in fondo le condutture mi porteranno con il malloppo diritta alle celle frigorifere, che aprirò grazie alle chiavi prese dall’ufficio del direttore mentre i miei micini mi terranno al caldo con la loro pelliccia e le loro fusa il tempo necessario per aprirmi. (Ottimista.)
-passo 5: usciti da lì, ci dirigiamo ai camion-frigoriferi che trasportano il pesce surgelato, ci nascondiamo il bottino tra le cassette, e io mi metto alla guida partendo a razzo prima che scatti l’allarme. (io che non ho manco mai preso la patente normale in real life ancora.)
-passo 6: fingo un incidente (io non fingerò), il camion va a schiantarsi, e una volta aperto il vano si scappa tutti in direzioni diverse, ciascun micio con un pesce e l’oro in bocca al suo interno (monetine) mentre io scappo con il pacco di banconote. Una volta seminata la polizia, ci si ritrova tutti al covo per una bella mangiata di pesce >w0.
Oh wow. Si vede che è alle prime armi qui ma si è comunque tanto impegnata con il poco che aveva a disposizione, e la fantasia. Anche troppa secondo me, ci sono un sacco di passaggi che mi lasciano…ehh…perplessa? Se ci è riuscita veramente però è un genio, e io non posso essere da meno! Perché sono una scrittrice di serie inventate.
>>>
Co-cos’è successo? Brr, che freddo. Non dirmi che la simulazione è andata avanti! Di già? Ma l’ho potuto leggere una sola volta!!
Bryght: è la relatività del tempo di Einstein.
Kimberly: uff, che io ho sempre odiata. Comunque, sei una carogna. Ti sfido al posto mio a ricordarti tutti i passaggi dopo una sola lettura.
Bryght: -passo 1: raggiungo la finestra all’ultimo piano del magazzino calandomi con la carrucola che ho montato in precedenza sul tetto del palazzo di fronte, e la apro in qualche modo.
-passo 2: una volta dentro, introduco i gatti per primi, che miagolando attireranno l’attenzione dei sensori delle telecamere mentre io sgattaiolo furtivamente per il condotto di ventilazione portandomeli dietro poi.
-passo 3: attraversando il condotto dell’aria in questo punto mi intrufolo nella stanza del direttore dove si trova l’incasso della giornata chiuso nella cassaforte, lo sgraffigno, e scappo da dove sono venuta.
-passo 4: seguendole fino in fondo le condutture mi porteranno con il malloppo dritta alle celle frigorifere, che aprirò grazie alle chiavi prese dall’ufficio del direttore mentre i miei micini mi terranno al caldo con la loro pelliccia e le loro fusa il tempo necessario per aprirmi.
-passo 5: usciti da lì, ci dirigiamo ai camion-frigoriferi che trasportano il pesce surgelato, ci nascondiamo il bottino tra le cassette, e io mi metto alla guida partendo a razzo prima che scatti l’allarme.
-passo 6: fingo un incidente, il camion va a schiantarsi, e una volta aperto il vano si scappa tutti in direzioni diverse, ciascun micio con un pesce e l’oro in bocca al suo interno (monetine) mentre io scappo con il pacco di banconote. Una volta seminata la polizia, ci si ritrova tutti al covo per una bella mangiata di pesce. Emojii del gatto alla fine.
Kimberly: ci sei cascata. Grazie per il ripasso.
Bryght: …il soggetto manifesta una stimmate di furbizia affine all’originale. Interessante. -chiude il collegamento-
Kimberly: quindi con questa tuta adesiva rubata chissà dove mi posso appiccicare al vetro e lanciarmi giù per la funicolare che ho creato con i cavi delle antenne. Glom. Con un tentativo solo di “spiaccicarmi” sulla finestra giusta una volta che lascio la presa. Voglio dimostrare che mi merito questa finale. Aaaah!
-scivola lungo il cavo d’acciaio tenendosi aggrappata al binario di fortuna, ma a metà strada si trova a dover superare una serie di ostacoli imprevisti posizionati lungo il traliccio che la costringono a varie acrobazie improvvisate a mezz’aria per evitarli o passarci in mezzo-
Bryyyyyyght, so che c’è il tuo zampino: che tu sia miaoledettaaa! SPLAT. Ahi. Mi-Missione compiuta. @
Gatto: meow? -sono arrivati anche loro nel frattempo passando in equilibrio sulla corda-
Kimberly: ohi? Sì, ci sono ancora tutta intera. Che posso usare per aprirmi un varco, vediamo cosa ho messo nello zaino…Un apriscatole. Beh, supponiamo che con un po’ di fantasia può funzionare allo stesso modo di un diamante tagliavetro se serve a tagliare normalmente l’alluminio. Ci vuole un pochino.
Fatto. Wow, questi cosi sono più affilati di quanto pensassi.
Entrate prima voi, micini. (Mi sento un po’ Paula, e forse questa prova era stata pensata per lei in ottica finale?) Devo parlare meno e concentrarmi di più, anche perché i sensori delle telecamere sembrano sensibilissimi…Tocca a voi fare rumore!
-i sonagli e i miagolii dei gatti attirano subito le telecamere come mosche al miele permettendole di entrare a sua volta senza farsi notare e avvicinarsi alle condutture-
Continuate così, anche perché per salire lì sopra devo fare una piccola operazione…Non sono Ketty che salta 1m da terra. Ci sarà da qualche parte quella scala che usano i commessi al supermercato per raggiungere gli scaffali più alti, sennò devo arrangiarmi con qualche scatolone eeeh mi sa che faccio così. Mi raccomando, fate più rumore possibile perché deve coprire quello che faccio io. Questa la metto qui, acc quanto pesano queste bottiglie, devo spingerle. Questa la impilo sopra che è più leggera, e mi fermo fin dove arrivo. Uff, ecco fatto. Speriamo mi regga. -riesce a saltare a stento per raggiungere la grata e rimanerci aggrappata aprendola con un rumore metallico- Uhh! Menomale, non mi hanno sentita. Mici, dobbiamo andare, ecco lo sapevo che non mi seguivano! Aspetta per farmi seguire da loro posso usare un giochino visto che siamo nel reparto animali. -lo stratagemma funziona e lei finalmente può passare alla fase 3 con i suoi compari quattrozampe al seguito attirati dalla “canna da pesca” che si è legata addosso- Che forza, mi sto sentendo proprio Occhi di Gatto qui! -tira fuori la mappa- Dov’è l’ufficio del direttore comunque?
Atciù! Brrr, certo che ne passa di corrente fredda. Anzi, tira proprio vento. E’ il risucchio della ventola principale, attraverso la quale dovrò -glom- passare…?
-la ventola si staglia davanti a lei come una gigantesca affettatrice-
Filetto di gatto in arrivo, ma non ci penso neanche! Devo trovare il modo di bloccarla come faceva Nemo nel film, ecco. -ci rovescia dentro tutto il contenuto dello zaino ma non ottiene nulla- Ho appena sacrificato tutta la mia attrezzatura per niente. Ciaf. Serve qualcosa di più grande per bloccare le pale. Ma cosa? Lo zaino!? Ma potrebbe servirmi ancora per portare il bottino…Uffa, cosa devo fare? Sigh, non sono risoluta come l’originale. O come lo era Soleil.
Oh, quella…! Solo a menzionarla mi viene l’eritema solare. Grr, farò vedere che sono meglio di lei. Vada per lo zaino!
VVVVVVRRRRR CLANK.
Si è fermata, più o meno perché il motore si sente ancora. Sbrighiamoci a passare, tutti in fila con meee! -il tubo è tutto in discesa e lei e tutti i gatti finiscono contro la griglia del condizionatore dell’ufficio- Il mio povero musino.
*Megan, I*
Megan: t-tutto bene? -Lester si è spiaccicato sulla porta finestra del locale in seguito all’incidente-
Lester: sì, tranquilla. Per far spazio al motore della motosega avevo tolto i freni, ma l’importante è essere arrivati. Entriamo!
Megan: ok, ok.
Lester: guarda quanti alieni! E’ pieno di souvenir a tema e della marca “DON’T CROSS ACROSS” per giunta. Quella ufficiale dell’Area 51. Dopo ne voglio assolutamente uno.
Megan: non riesco a credere di avere qui davanti a me lo sfuggente Volpe Rossa, e prenderci un cocktail assieme. Sembrava impossibile riuscire a incontrarti.
Lester: per questo sono qui adesso: per rendere l’impossibile possibile e viceversa come dico sempre! Non mi piace quando mi impongono dei limiti, ma vengo da una famiglia piuttosto rigida alla quale devo comunque render conto.
Megan: sì, ti capisco. E’ anzi era così anche la mia.
Lester: quindi sei scappata anche tu?
Megan: SEI SCAPPATO? -le va di traverso il bicchiere- Cough, cough. E se ti vengono a cercare?
Lester: ho detto che sarei stato via una settimana, e per adesso campo di quella scusa. Al resto ci penserò dopo.
Megan: quindi dove alloggerai?
Lester: ma qui al Lil’ Ale Inn ovviamente! C’è anche il motel.
Megan: …d’accordo. Quindi da domani non verrai davvero a scuola con me e saremo ancora più lontani di prima.
Lester: eh no, devo lavorare per pagarmi vitto e alloggio. Ma sarà solo di mattina, poi resto libero e a disposizione per farti da cavia come promesso!
Megan: non è che ho sti grandi esperimenti da fare al momento…Pensavo di passare del tempo assieme e basta.
Lester: vuoi scherzare? Entro la fine della settimana io quegli alieni li voglio incontrare! Ce lo siamo promessi: su questo sono categorico. E poi tu non volevi studiare la formula dell’immortalità? Se c’è qualcuno che può trovarla, Dottoressa Komby, quella sei te. -la ragazza arrossisce con gli occhi tutti luccicanti- Keane, ti sei incantata?
Keane: eh? No, no! Ci stavo solo pensando: mi piace. MI PIACE DA MATTI L’IDEA DI POTER SCOPRIRE IL SEGRETO PER DIVENTARE IMMORTALI. IO E TE, LESTER. PER SEMPRE. Farò l’impossibile per riuscirci. -gli dà un bacio sulla guancia per poi tornare in sé come Megan- Cosa è stato…?
Lester: allora affare fatto! Ci conto, eh. -ammicca tutto rosso in viso- Devo riportarti a casa, adesso, prima che si faccia troppo tardi.
Megan: oh, di già?
Lester: beh, il tuo taxi andata e ritorno sono io in ogni caso. Idea: prendiamoci un souvenir per celebrare il giorno del nostro primissimo incontro! Quale scegli?
Megan: ma, Lester, costano tutti più di 500$ l’uno.
Lester: ah sì? E’ perché sono “made in Area 51.”
Megan: (o una truffa.) Senti, non voglio che spendi tutti i tuoi risparmi perciò voglio quei due adesivi per auto con la lettera “L” e “K”.
Lester: costano 51 centesimi l’uno, sì, posso prenderteli. Bizzarro, perché li hai voluti?
Keane: perché sono le nostre iniziali e voglio stamparmele per sempre qui, indelebili sul cuore.
Lester: K-Keane…
Megan: gasp. E’ successo ancora. P-Per un attimo ho perso la mia identità e mi sono sentita veramente LEI. Non…capisco…cosa mi prende…ora… -avvicina le sue labbra a quelle del Rosso mossa da un comando invisibile che le parte dal petto e non dal cervello- Smack!
. . .nel mondo reale in quello stesso momento Bryght sta monitorando tutti gli eventi, tenendo il vero Lester collegato alla stessa rete neurale della bryghtdance di Megan. . .
Bryght: il flusso dati pare impazzito di colpo, finalmente si sta risvegliando. Anche Lester sta reagendo: nel suo subconscio c’è stata una scossa importante. Ancora insufficiente, ma c’è stata. La volontà di Megan sta vacillando sempre di più permettendo all’IA di assumere il controllo più spesso. E’ solo questione di tempo. Di anni di esperimenti che ci provo. Affinchè lui si ricordi finalmente scrib scrib -tira fuori il taccuino ormai vecchio e consumato- di ME.
-suona l’allarme antiaereo-
E’ quella Latias. E’ riuscita a rintracciare l’ubicazione di Lester nonostante l’Arearea sia isolata dal sottosuolo e dal campo magnetico del Triangolo delle Bermude. Non posso permetterle di avvicinarsi a Lester o comprometterebbe l’intero esperimento. Omastar, occupatene tu! -si mette alla console generale della base- Non permetterò un altro fallimento come con Henry. Modifica della biosfera: isola artica. Con Bora non mancherai mai il bersaglio.
-l’intera conformazione dell’arcipelago muta drasticamente con la flora e la fauna che si congelano all’istante e un vortice di neve e grandine che si abbatte sull’intera zona-
Yumi: Lesteeer? Lester dove seiii? Ma che sta succedendo a questa regione? A-A-Aiuto è tutto ghiaccio e neve all’improvviso, sembra di stare a Sinnooooh! -viene spazzata via dalla sferzata di ghiaccio sparata dall’ammonite-
Chris: flll. Ah. Ci voleva un po’ di ghiaccio con questo caldo per dissetarmi. Non sei d’accordo anche tu, Chef? -anche lui sta vivendo ignaro la sua bryghtdance personale che l’ha bloccato in un loop infinito di ricordi delle sue vacanze ai tropici con il caro vecchio Chef-
Yumi: menomale che ho usato Protezione. -la barriera svanisce- Brrr, c-c-che freddo però. Se Lesterino si trova davvero nei sotterranei di quello strano edificio trasparente, devo entrarci a tutti i costi lo stesso. Teletrasporto!
Non funziona qui?
Bryght: ho reso la base impenetrabile dall’esterno, anche con piegature spazio-temporali, il rivestimento in antimateria di mia invenzione impedirà a quella Latias di entrare. E’ tutta tua, Lord Helix. Io torno al mio lavoro, aggiornami quando hai finito.
-Yumi si vede arrivare come una trottola Omastar che rotolando su sé stesso schizza sul ghiaccio fino in cielo servendosi di un albero come rampa di lancio!-
Yumi: ahh! Latiassolutamente mancata. Ti conviene aggiustare la mira, laty-ahahah!
Omastar: individuato bersaglio, ricalcolo strategia d’attacco. -usa il sifone dell’Idropompa per muoversi a mezz’aria tornandole indietro come un boomerang e usando Sparalance-
Yumi: ahi ahi ahi! Ok, mi hai colpita, ma non mi hai ancora abbattuta. Psichico. -se lo toglie di dosso lanciandolo in aria col potere della telecinesi- E ora Dragobolide! -la mossa si rivela un boomerang dal momento che le meteoriti si congelano con la grandine non appena entrati nella stratosfera- Temo di non aver fatto la mossa giusta. Latiiih! -e le ricadono addosso costringendola a disinteressarsi dell’avversario, che invece resiste bene alla pioggia di meteore ghiacciate grazie al suo doppio tipo Acqua/Roccia-
Omastar: ricalcolo strategia in base alle mutate condizioni della lotta. Abbattimento in corso.
Yumi: oh-oh.
-dirottato sapientemente dal pokèmon preistorico, un meteorite si abbatte su di Latias schiacciandole le ali e facendola precipitare al suolo con un tuffo nella neve, senza più la sua Levitazione a tenerla sospesa da terra-
Rattle-rattle, sono tutta intorpidita e bagnata, laty-aciù. N-Non riesco nemmeno più ad alzarmi in volo. Gasp! -incapace di reagire e con Protezione intermittente, viene sferzata di Bora senza pietà fino a congelarsi tutte le giunture presa dallo sfinimento-
Non ce la faccio più, f-f-f-f-fa t-t-t-troppo f-f-f-f-freddo. Perdonami, Lester. -viene ibernata come il resto del panorama-
Omastar: minaccia neutralizzata, padrona. Procedura di rientro alla base avviata.
Bryght: torna alle tue funzioni di routine.
Yumi: (se n’è andato per lasciarmi morire qui assiderata. Che cuore di ghiaccio. E adesso che faccio, cosa s’inventerebbe Lester al posto mio…o che posso fare IO al posto suo?)
*Shin II*
Shin: cosa devo fare per andare avanti? Questa sala è vuota. Ci sono solo un mucchio di lettere con gli occhi sulle pareti, dov’è l’inghippo? Bryght?
Bryght
Ryght
Yght.
-la sua voce rimbomba nel buio e nel vuoto, senza risposta: sembra lo abbia abbandonato di proposito alla sua simulazione-
Forse devo assemblare queste strane tessere che giacciono in terra. Il pavimento sembra un gigantesco tavolo da Go. -in realtà è il gioco dello Scarabeo con le mattonelle che hanno incastri appositi per formare un disegno a lui ignoto- No, non può essere il gioco del Go. Ci sono troppi ideogrammi differenti in questo alfabeto. -nel momento in cui raccoglie una tessera tutte le altre prendono vita fuggendo in ogni direzione possibile- Sono yokai, cioè, sono Pokèmon! Devo catturarli. Sono sfuggenti come l’inchiostro. Fatti prendere tu dall’ideogramma in forma di A! Mi serve una rete o un sacco, ma non mi è stato dato niente nell’inventario. -si leva la maglietta in assenza di meglio e va all’assalto dell’Unown-
A noi due: ti ho preso! Non scappi più da nessuna parte. -avvolge le maniche della maglia come un fagotto e l’Unown una volta immobilizzato torna a essere una tessera inanimata- Ho capito come devo fare. -agitando la maglietta come un retino raccoglie al suo interno fino a 8 lettere che entrano giuste giuste nelle fessure al centro del pavimento-
A, B, K, O, P, S, T, U.
KABUTOPS.
-gli Unown materializzano all’istante un Kabutops-
K*so.
-viene attaccato immediatamente dal pokèmon rigenerato dal loro potere psichico, e un’altra fila di fessure appare nel pavimento partendo dall’ultima lettera della prima parola inserita- Mi prendi in giro? STRAP!
-schiva il fendente per un pelo, ma è del tutto disarmato per potersi difendere con la forza- Non posso fare altro che! Sfuggire. In continuazione. Fino a che avrò energia per farlo. Energia che dovrò impiegare allo stesso tempo anche per catturare gli altri.
Se ho ben capito ogni 8 lettere prese ottengo delle tessere. Argh! Se solo avessi avuto la katana con me te ne saresti già pentito amaramente.
A, A, G, I, I, N, R, T. Pokèmon di otto lettere, pokèmon di otto lettere…
GIRATINA.
-un’ombra gigante si materializza sotto ai suoi piedi assumendo un paio di occhi rossi e un sorriso-
Il potere si attiva a ogni parola formata? Shinjimae. -così si trova costretto a gestirsi in contemporanea sia gli attacchi ravvicinati di Kabutops che quelli a distanza, tramite ombre proiettate sui muri, del leggendario Giratina-
// Confessionale //
Buryght-kisama, kono yarou: kuzu k*so kurae k*sottare no kutabareee!
*Rosemary, Capitolo II*
Rose: finalmente! C’è voluto molto più tempo della prima volta.
Bryght: si è trattato di un semplice calo di prestazioni: i server del computer sono tutti sovraccarichi dalle vostre simulazioni, e si tratta comunque del primo esperimento di bryghtdance che faccio con cavie umane quindi io stessa ne ignoro tutti i possibili effetti collaterali.
Rose: ah, preferisco non sapere altro. Dopo aver giocato a Yandere Simulator in prima persona, cosa mi aspetta?
Bryght: guardati allo specchio.
Rose: di nuovo??? Ah, sono nel periodo post-mutazione già.
// Confessionale //
Non vado molto d’accordo con gli animali nel mondo reale quindi l’idea di avere coda e artigli adesso non mi entusiasma proprio per niente. -si dà uno schiaffo involontario con la coda da volpe- Appunto.
Rose: quindi, quale episodio mi sto apprestando a rivivere?
Bryght: episodio 93 dell’archivio TDPKT. Questo fu l’ultimo episodio di Mayko in qualità di concorrente nell’arco della stagione. In questa puntata l’alleanza Mn’Ms cessa di esistere e Mayko si sacrifica per risparmiare Monika dall’eliminazione. Posticipandola di un solo episodio.
// Confessionale //
Ricordo di quella strana relazione che si era formata con quella Monika. -muovendo il bacino si schiaffeggia in fronte di nuovo con la coda- Somiglia a quella successa con Amber ora che ci penso. Mayko non era stata capace di interpretare i segnali di Monika credendola qualcosa di più che una semplice amicizia, che si era pure presa con la forza all’inizio, né di accettare il fatto che Monika avesse già in corso un’altra relazione nascente comportandosi così in modo sempre più possessivo verso di lei.
Un po’ come Amber, appunto, che ha sempre frainteso i segnali che le lanciavo e ha finito per innamorarsi di me. -si dà un altro schiaffo involontario col colpo di coda-
E’ la stessa situazione, ma sto per viverla dalla prospettiva opposta. CIAF. E basta con questa coda!
-la simulazione ha inizio e si ritrova davanti nientemeno che Henry-
Monika: ahem, Henry, can I disturb? Non ti sei accorto che sei entrato nel bagno delle ragazze.
Henry: Kabuto, tu avresti dovuto avvertirmi.
Rose: anche qualcun altro avrebbe dovuto avvertirmi. -la sua reazione è ben diversa da quella che ebbe Mayko quando fu sorpresa mentre stava andando a farsi la doccia, limitandosi a coprirsi con la folta coda- Cominciato benissimo questo livello.
Monika: ERRORE. -glitcha per un attimo- Rilevata anomalia di comportamento.
Rose: inquietante…e questa fa pure MONIKA di nome.
Bryght: per prima cosa dovrai pattinare tirandoti dietro Monika e Henry che non ne erano affatto capaci, e seguire il percorso indicato sulla mappa fino al punto stabilito nella città di Altoripoli, assicurandoti di non farli mai cadere, non importa quanto ti ostacoleranno.
Rose: un’insicura e un sadico a carico, niente che non ho già superato. -si rende conto intanto di avere fin troppi problemi a infilarsi i pattini con quelle zampe che si ritrova- Sono abituata a stare a piedi nudi, ma non ci ho mai pattinato sopra. Userò uno skateboard allora. -svita le ruote e le infila sotto una tavola di legno riciclato staccata da un tavolo da picnic- Wow! Almeno mi godo il vantaggio della superforza.
Bryght: pattinerai attraverso il bosco paludoso, le vie trafficate di Luminopoli, e infine la grotta Trait d’Union dove dovrai recuperare due nastri del medesimo colore tenuti dagli Zubat. All’uscita troverai dei tandem del colore di uno dei nastri che hai trovato: salici sopra col compagno che avrà preso il tuo stesso colore di nastri e fai il giro di Kalos Costiera seguendo la pista che passa per la Grotta del Muschioluce e la Grotta dei Riflessi. Qui dovrai trovare lo specchio dove ti rifletti in Kami per sbloccare l’avanzamento della storia.
Rose: parto subito in quarta. -le IA di Monika e Henry si accodano a lei, nel vero senso del termine- Alla coda!? -scodinzola facendoli sbandare- No, ferma, ferma. Smettila di scodinzolare! Reggetevi forte, c’è una rampa.
Monika: OMG! OMG! OMG!
Rose: si è incantata in loop? -si è distratta andando a schiantarsi contro un tronco d’albero- Ecco, il bosco inizia da qui.
Henry: sapevate che da queste parti sono morte delle persone? Infatti è pieno di SPETTRI. Muhuhuahah!
Monika: aaaah! OMG OMG OMG! CARICAMENTO. . .OH MY GOD: ho appena visto un albero che si muoveva da solo.
Rose: dev’essere quello sul quale mi sono spalmata per salvare voi, si vede che oscilla ancora. Uhm, per attraversare la palude con lo skateboard devo servirmi dei tronchi che escono dall’acqua. Non c’è altra via.
-l’idea funziona fin quando non le si incastrano le unghie nella corteccia dell’albero morto, facendole perdere l’equilibrio e quasi cadere in avanti-
Salvata dallo yoga un’altra volta. Voi state begnnnfff! -Monika le sta stritolando la coda tra le mani dalla strizza- Non immaginavo fosse una parte tanto “sensibile”. Comprendo la tua paura, MA PUOI GENTILMENTE ALLENTARE LA PRESA PRIMA CHE FINISCE MALE?
Monika: OMG, OMG, OMG! G-G-Guardaaa! Look down!
Rose: questa è una scena che non ricordavo esserci nella serie originale.
-l’albero si rivela essere un Trevenant che lei ha appena disturbato dal suo sonno quotidiano-
OMG lo dico io. -recupera lo skateboard e riparte a razzo tirandosi dietro i due con le unghie e con i denti e contando sull’enorme lentezza dell’albero fantasma nel sollevarsi del tutto- Pattinate anche voi un po’!! -Monika ci prova ad alzare la gamba rischiando subito di cadere all’indietro strattonandole la coda: lei emette un gemito simile a un guaito di volpe- Auu, lasciamo perdere, fai finta non abbia detto niente! -schiva un albero che si abbatte da solo grazie all’influsso di Trevenant, seguito da tanti altri come le tessere del domino- Woah. Uh. Ohiii. L’uscita, l’uscita, dov’è finita?
// C’è da dire che anche con le piante non vado tanto d’accordo ultimamente… //
-vengono bloccati poco prima di raggiungerla finendo legati da robuste radici: dejà vù, ma stavolta non ha niente con sé da utilizzare come diserbante naturale-
Se sono sotto il controllo di quel Trevenant, queste radici devono avere le sue stesse debolezze, e io sono di tipo Buio suppongo. Nottesferza! Sono riuscita a liberarmi subito, e tecnicamente Monika e Henry sono rimasti “in piedi” tutto il tempo. Il gioco sembra farmi proseguire, quindi tiro dritta per la mia strada e fuori alla velocità della luce prima che quell’albero ci raggiunga!
Monika: OMG, MAYKO?
Rose: aggiornamento: siamo già fuori pericolo. Che vuole l’IA di Monika ancora?
Monika: guarda quanti negozi, how many clothes are there!? Luminopoli is amazing. Time for shopping!
Rose: no, grazie. -continua a pattinare malgrado Monika stia già partendo per la tangente acquistando al volo a destra e manca-
Monika: ti serve un nuovo guardaroba visto che sei ricoperta di stracci. Look!
Rose: non tirarmi, cavolo!!! -arrossisce e suda tutta-
Bryght: questa parte funge da minigioco: devi metterti tutti i vestiti che ti passerà Monika da qui fino all’uscita dalla città mentre continui a stare sullo skate.
Rose: ah.
Monika: guarda questo cappellino a tesa larga modello Honchkrow! Ti starebbe troppo bene. How about a Sylveon ribbon around the tail?
Rose: ehi, piano, però! Mi sto ancora sistemando il cappello che ora non mi sta facendo vedere niente. -si schianta contro il paraurti di un auto-
// Ci siamo messi proprio d’impegno per rendere questa Monika la più irritante possibile, eh? -ha i numeri di targa stampati sulla fronte- O è sempre stata così? In questo caso capisco perché Mayko fosse sempre così scattosa!!! //
Monika: questo gonnellino a coste è un amore.
Rose: a-ah sì?
Monika: provalo subito. C’mon!
Rose: one minute. Come faccio. -si sdraia con la pancia sullo skateboard remando con le mani mentre cerca di infilarsi la gonna dalle gambe aiutata dall’amica- Ecco come. Devo girare da questa parte per tagliare verso l’uscita che mi interessa…
Monika: that’s it. And nooow… The upper part! -la tira su strappandole la giacca rovinata- Te ne ho trovata una imbottita in lana Ampharos come quella di *CAMELIA*: “to be comfy and to be shocking”. Oppure ce ne è un’altra “Modello Camilla” come la giacca della famous campionessa. Quale scegli?
Rose: vada per la lana. Pessima idea. Pizzica la pelliccia! Mi viene da grattare!
Monika: last but not least. Occhiali da sole glamour.* Oh yass. Ora sei perfetta, my friend!
Rose: (censura) non vedo niente e stiamo entrando nella caverna. Mi farò guidare solo dal mio udito. Prendo uno Zubat e finalmente mi libero di voi due.
Monika: OMG, bats!? -le si aggrappa tutta addosso- I HATE VAMPIRES!!!
Rose: oh no, no, noo.
Monika: -prende il microfono-
“Una volta era solo una vamp
ora non c’è proprio scamp!
Prima era una rosa con miriadi di spin…
invece adesso è Chrisbatine!
// Rose: non ci credo che Bryght ha programmato l’IA con questa traccia del Pokèmon Tour dentro. “Cringebatine”. CIAF. Non faceva nemmeno parte di questo episodio!
Ho sofferto meno nei panni di Mayko PRIMA CHE ADESSO. //
Non ha più sentimenti
Cerca solo nutrimenti
Dominata dall’oscurità..
Se non la fermeremo,nessuno la scamperààà!”
-confusi dagli ultrasuoni gli Zubat fuggono in ogni direzione possibile-
Rose: no, tornate qui. -scivola sul guano di pipistrello lanciando un growl terrificante- GRRRRRAURR!
>>>
Kimberly: ce l’ho fatta. Finalmente ho aperto la cassaforte. Anche se ho dovuto usare molto la testa. -è piena di bernoccoli- Arraffate tutto, miei complici a quattrozampe! Ecco la chiave del magazzino e delle celle frigorifere.
Per evitare le telecamere di sorveglianza, non rimane che tornare nei tubi…acc…ma devo arrampicarmi in salita, non ci avevo pensato che ora la strada da fare è al contrario! Gattini, mi fate vedere come si fa voi che siete esperti?
Bryght: il tempo a tua disposizione sta quasi per scadere.
Kimberly: perché, c’era un tempo prefissato? Tu questo non l’avevi mai specificato, lo sapevo che prima o poi arrivava la “chrissata” perché non ci ho pensato perché!
Bryght: trattasi di un colpo, e il tempo prestabilito è scandito dalla durata della notte: sono le 04:51 in questo momento nel tuo orologio di gioco.
Kimberly: ops. E quando avevo iniziato? Eh ehm.
Bryght: alle 00:00 ti sei calata dal primo tetto. Sei lì dentro da quattro ore e cinquantuno minuti. -Kimberly diventa viola dalla vergogna- Ti rimangono 9 minuti allo scoccare dell’alba e riapertura del supermercato agli impiegati.
Kimberly: ahhhh! Mi hai messo le ali alle zampe con questa notizia! Svelti, svelti, tutti con me. Cercate direttamente la cella frigorifera adibita per il pesce. Confido nel vostro olfatto felino. E’ questa, dite? Sniff. Sniff. Sì. Ci penso io ad aprire la griglia, ormai sono un’esperta. Uatà! -la apre con un calcione finendo nella vasca freezer del congelatore- Ergh, sembra di nuotare in un mare di bastoncini di pesce surgelati. E che puzza! Quale sarà la chiave giusta? Come se non bastasse, mi scivolano le dita come ghiaccioli. Brrr..rrrr…rrrr…Gatto dal pelo più lungo, fammi da sciarpa con la tua coda…prrr favorrr…rr..e-e-tciù. Quanto tempo mi rimarrà ancora?
Ho trovato la chiave che gira, ma non si apre lo stesso, i cardini sono bloccati dal ghiaccio. Lecchiamolo tutti assieme, in fondo sa un po’ di pesce e ai mici il pesce piace, no! -continua a spingere finchè non le viene in mente che forse deve fare l’opposto- Ops. Colpa mia ahahah.
Adesso voi vi nascondete nella cassa di pesce con il bottino mentre io, gnn, provo a tirarvi su, e vi metto nel primo camion-frigorifero libero. Oh mamma, sono le 04: 59. Devo proprio volare. Ho le dita tutte assiderate ma vi guiderò lo stesso fuori da qui, lo giuro sulla tomba di mamma-gatta.
Ma adesso che ci penso…
…
Non ho la minima idea di come si rubi una macchina! Non l’ho mai fatto, non so dove mettere le mani né sbattere la testa come ho già fatto abbastanza per oggi.
Meow!
Che c’è? Quale chiave? (aspetta, e da quando capisco i loro miagolii…) Oh, quella sul cruscotto. Se la sono dimenticata!?? Che colpo di fortuna! Un po’ deboluccia come risoluzione per una serie inventata, ma…KISSENEFREGA. -parte in quarta sfondando il cancello d’uscita allo scadere del tempo- Per una volta.
La simulazione sta svanendo…
Ma posso ancora farcela, mi resta solo un passaggio. -sente le sirene dell’allarme e della polizia e si getta fuori dalla portiera lasciando che il camion termini la sua corsa in un vicolo cieco- Che dolore, ahi ahi, sono tutta ammaccata. Presto, presto, prendete la refurtiva un pesce ciascuno e fuggite, io…giusto, dove si è nascosta poi Ketty col denaro???
No, devo pensare che sono questi i momenti nei quali tornare Kimberly la scrittrice per trovare la soluzione.
-si nasconde all’interno del cerchione di una delle ruote staccatesi nell’incidente facendosi schiacciare sotto-
Non la mia idea migliore ma non pensavo una ruota pesasse così tanto. Ora non posso più muovermi.
-arriva la polizia a cercar di far luce sulla dinamica dell’incidente ma non la trovano-
Poliziotto: centrale, qui Charlie 666. Abbiamo ritrovato il camion a brevissima distanza dal luogo del furto, ma non c’è traccia né della refurtiva né del responsabile. Occorrerà la scientifica per esaminare la faccenda. Noi setacceremo la zona circostante nella speranza di bloccare la via di fuga del ladro, che non deve essere andato molto lontano. Passo e chiudo.
Kimberly: fiù, menomale. E’ andata.
Bryght: capitolo II completato…al pelo.
// Kimberly: urrà per me e per Ketty! Sono tutta acciaccata però, mi sento a pezzi come se tutte queste cose le stessi facendo veramente col mio corpo. Ohiohiohi, troppo realismo nella percezione del dolore in questa simulazione per i miei gusti. Ho ancora un capitolo intero da fare, groan, e io che mi lamentavo quando me ne rimaneva uno da scrivere. //
Rosemary: dalla padella alla brace. Il mio partner, in una corsa in bicicletta, sarebbe Noah.
Noah: nemmeno per me è una passeggiata di salute, guarda.
Rosemary: inutile perdere tempo, mettiamoci in marcia e basta.
Noah: ERRORE. Questa IA non è stata programmata per fare alcun tipo di esercizio fisico rientrante sotto la categoria “sport”.
Rosemary: perfetto. IA in realtà aumentata super realistica. -vede Monika e Rory passar loro davanti sentendosi per un attimo assalita dalla gelosia nel vederli così uniti e in sintonia tra loro- Ah? Concentrazione: prima devo attraversare questa grotta col muschio, e poi addentrarmi in quella con gli specchi per concludere il livello. E questi vestiti mi stanno tormentando. Grat…grat. Ecco perché gli animali non portano i vestiti. -si appiccica subito non appena entrata- Questa roba appiccica come il miele.
Noah: ci credo, l’origine di produzione è la stessa: Coleottero.
Rosemary: magari sa anche di miele. -ne lecca via un po’ ma non si rivela affatto una buona idea- Come non detto, ewww. Ho la nausea, mi sa che è velenoso.
Noah: sono funghi ovvio che lo sono.
Rosemary: e io sono un’idiota. L’istinto animale sta prendendo sempre più il sopravvento non facendomi ragionare prima di agire, adesso un po’ la capisco… E’ quasi impossibile concentrarsi nel fare le scelte giuste con istinti tanto primordiali a offuscare la mente…Grrr. Successo di nuovo. Tanto la parte con Monika l’ho finita.
-si riappiccica e si libera semplicemente strappandosi le maniche a morsi- Meno roba indosso e più posso muovermi liberamente in questo cunicolo senza timore di impastarmi di muschio. Strap. Strap. Strap.
Libertà!
Auuuuuuu!
CRASH! KERASH!
SCRINKLE!
Ho fatto un’altra cazzata. Non mi ero resa conto che il passaggio da una grotta all’altra fosse tanto immediato. Spero solo che lo specchio di Kami non fosse tra questi…
>>>
// Spoiler: e invece era proprio quello. //
Rose: l’unica cosa che posso inventarmi è provare a incollarne i pezzi, e come colla…come colla…beh…il muschio è tutto quello che ho a disposizione. Quindi o la va o la spacca. CRACK! Spaccato del tutto. Game Over.
Bryght: la tua simulazione termina qui, Rosemary. La procedura di rientro è già stata avviata, ma è consigliabile non lasciare la camera di contenimento fino a quando il tuo corpo non si sia completamente ristabilito e la tua mente riabituata al mondo reale o potresti subire danni cerebrali permanenti. . .
Rose: più di quelli che non ho già subito fin qui?
// La verità è che a un certo punto ho smesso di pensare a quello che stavo facendo come se tutta l’ansia e l’impusività di Mayko si fossero incarnate in me: continuavo a pensare solo a Monika e immaginarmela baciarsi con Rory alle mie spalle nonostante dai suoi segnali, da come mi guardava, mi parlava, ci teneva a me e mi faceva pulsare i battiti cardiaci, mi avesse fatto capire che potevamo diventare qualcosa di più che semplici amiche. Quella sensazione alla lunga è diventata ossessione e unita allo stress del momento mi ha fatta impazzire e diventare una furia selvaggia anche più irrazionale di Kami.
Immagino, se la paranoia del tradimento basta da sola a far soffrire così tanto, la scoperta che l’amore vero e proprio non fosse percepito da entrambe le parti, che agonia deve essere? Mi sono meritata una bella lezione. //
-Al suo risveglio, tolto il visore, si ritrova nella stanza vuota con i brandelli dei suoi vestiti sparsi sul pavimento, graffi e lesioni autoinflitte su tutto il corpo, e vomito addosso: una scoperta che la fa vacillare-
Q-Quindi quelle cose le ho fatte veramente? Non avevo capito che il mio corpo continuasse a muoversi durante la simulazione, ecco perché sentivo così tanto. Manca il sangue però. -nell’angolo più remoto della stanza giacciono però resti di alieni spappolati e una mazza da baseball macchiata di gelatina- AHHH! Basta, fammi uscire da qui, non mi importa delle conseguenze. Ho bisogno di farmi una, dieci, mille docce per lavarmi di dosso tutte le scorie accumulate, lo yoga non mi basta più. Fammi uscire, Bryght, apri la porta! Ho bisogno di aria fresca e un ritorno urgente in mezzo alla natura.
Bryght: come desideri. Attivazione teletraporto.
Rose: ahh, meglio…wooosh. -inspira ed espira a pieni polmoni assumendo la posizione dell’albero- Così forse è un po’ troppa. -si congela all’istante sotto la bufera di neve-
*Kimberly, Capitolo III*
Kimberly: come, di già? Speravo di potermi riposare di più.
Bryght: sei tornata nel presente. Come Ketty, fai ora parte delle Selvatiche ma non potrai contare su Mayko in questa sfida perché sarai da sola a svolgerla.
Kimberly: che forza! Posso rivivere in prima persona una delle sfide affrontate dalle Selvatiche? E quale, e quale?
Bryght: premi sul Pulsantopher e lo scoprirai da te.
Kimberly: oooh. Click! “Uno fa l’altro guarda”, ahh! Ma è l’episodio “Platformisti all’ultimo Spyro”, 22° tappa di Flurrydonkylous Race! Ti sei semplificata la vita stavolta avendo già una sfida a tema videogioco fatta e finita, eh? Furba, lo avrei fatto anch’io.
Bryght: ti consiglio di non sottovalutarmi. Trattandosi di una simulazione ho potuto programmare dei veri nemici da videogame e un sistema di 7 vite per te. Muori 7 volte e sarà GAME OVER.
Kimberly: glom. Capito. Però questo vuol dire anche che disporrò a mia volta di veri poteri come volare e sputare fiamme, giusto?
Bryght: no, sarai come Ketty-drago e disporrai del medesimo inventario.
Kimberly: glom. Capito…
Bryght: trova la statuetta di Mayko di ghiaccio e portala a fine livello per completare il gioco e vincere la partita.
Kimberly: ok, quindi devo fare planate da una piattaforma all’altra, e utilizzare le armi di cui dispongo nell’inventario: coda frusta, pillole da mangiafuoco, e corna. E devo affrontare quei “pinguini” armati di laser e altre diavolerie che scoprirò soltanto morendo.
Ma perché mi tremano così tanto le gambe all’improvviso? Oh, no, non dirmi che oltre al corpo ho preso la paura di Ketty -la paura la fa subito tiltare a mezz’aria andando a schiantarsi contro il pilone e scivolando di sotto- la paura dell’acqua! Eee ho già perso una vita. -è respawnata al punto di partenza-
E va bene, mi concentro per non pensarci. Una bella rincorsa come quando andavo per tetti…e si vola! Oramai sono un’esperta di acrobazie aeree. Sotto con la prossima! E’ divertente.
// Mi sento così sicura di me adesso. Dopo l’impresa che sono stata capace di fare prima, non c’è niente che mi spaventi più. Perché io sono Kimberly la Selvatica! Meow, proprio così. //
-appena si trova a tiro, i pinguini laser psichici da guerra non perdonano intercettandola ancor prima che sia completamente atterrata-
Kimberly: cos’è successo? Non valeee! Quei mostri hanno l’aimbot. Non mi hanno dato nemmeno il tempo di finire la mia planata, e come faccio a sconfiggerli allora? -fruga nell’inventario e poi nelle tasche, trovandosi un tubetto già consumato di crema abbronzante- Da quanto tempo! Sembra passata un’eternità da quella sfida, ah, mi mancano quei primi momenti con Soleil…
Ketty-ncentrazione, Kimberly. Focalizzati nel tornare a pensare come Ketty: cosa ci posso fare con della crema solare? Usarla per resistere al calore emanato dai laser. Uno scudo dermico, sì! Come un vero drago. “Apri inventario. Costumi. Seleziona costume da bagno.” Comodo vestirsi così. -si spalma tutta fino all’ultima goccia- E’ f-f-freddina. Woah, scivolo, forse ne ho messa pure troppa! Ma a noi due, pinguino.
-plana in linea retta addosso al primo nemico resistendo alla sensazione bruciante del suo laser-
E adesso che fai, eh? I vostri laser mi fanno il solletico con protezione 51+. -il pinguino inizia a roteare su sé stesso come una trottola impazzita- No, fermo, fermatiii! Come si spegne questo coso? -vede un pulsante di autodistruzione subito prima di essere catapultata in mare- SPLASH!
Accidenti. Ma ho capito come posso eliminarli. Con una planata più lunga posso portarmi proprio sopra e premergli il pulsante dietro alla schiena mentre mi porto al riparo dall’esplosione.
-parte tutta spavalda ma viene subito abbrustolita dai raggi-
// Mi hanno tostato. Cough. Non ho pensato che cadendo in acqua la crema andasse via. //
Kimberly: cioè solo 4 vite mi sono rimaste!? Che disastro sto facendo. Non sono nemmeno all’inizio del livello. Mi serve qualcos’altro nell’inventario per schermarmi dai raggi. “Scorri inventario.” C’è il mio portatile? Non me l’aspettavo, grazie, Bryght!
Il mio computer ha i pannelli solari integrati, posso usarlo come scudo per assorbire i laser.
// Mai avrei pensato di usare il mio PC come arma difensiva, ma, è questo il bello di A Tutto Reality. Per questo me ne innamorai subito: stimola la mia creatività oltre ogni confine. //
Lo vorrei nella realtà un inventario così. -brandisce il portatile come uno scudo e si lancia in resta sui nemici- LODATE IL PREDATOR HELIOS 300!
Ho conquistato la piattaforma e fatto piazza pulita. Me la cavo meglio di Ketty in questa sfida tutto sommato! Eh eh. Altri nemici all’orizzonte, ma sembrano leggermente diversi e sono di tutti i colori.
PO-PO-PO-PO-POLARETTI!
-i pinguini della nuova piattaforma le sparano addosso una raffica di ghiaccioli appicicosissimi di tutti i gusti-
Ahi ohi auch! Sono anche duri all’impatto. Mi sento tutta appiccicosa, bleah. Qui il portatile serve a poco. “Rimetti nell’inventario.” In fondo non sono così temibili, posso affrontarli o addirittura ignorarli se sopporto un po’ di grandine. Permesso, permesso, non mi piacciono i gusti di ghiaccioli che fate: manca il gusto Cola!
-si fa largo tra i nemici facilmente e si libra in volo ma ha le ali e le braccia completamente impastate per potersi coordinare come si deve e finisce per sbattere non avendo fatto manovra sufficiente, ritornando così al punto di partenza-
Aaaargh! Mi rimangono 3 vite: adesso basta, non guarderò più in faccia nessuno.
PO-PO-PO-PO-POLARETTI!
Ripensandoci, non mi piacciono i ghiaccioli e basta. Beccatevi il soffio del drago. -mastica una pillola sparando una fiammata dalle narici per quanto è piccante- Aaaanf, anf. Sniff. E adesso fuori dai piedi. -prende il ramoscello dall’inventario e gli dà fuoco con la bocca facendo un anello di fumo che penetra nei circuiti dei pinguini robotici bloccandoli- Ffff. Questa sì che è un’arma micidiale, eh? -si raggomitola a palla e li abbatte come birilli- Strike.
Anzi, Lucky Strike. (n.d.r.: è una nota marca di sigarette americane.)
Prossima piattaforma. Ohh, sono alle cascate di sangue. Spero Bryght non le abbia fatte con sangue vero, conoscendola. -dal fondo della cascata inizia a ribollire qualcosa- Ecco, non è un buon segno. Ehi, ma quella è la statuetta di Mayko! L’ho trovata. -la statua, che da lontano pareva piccola, si rivela più alta di lei- “Statuetta.” Vabbè, è di ghiaccio quindi peserà mooolto meno di me.
-qualcosa fuoriesce dall’acqua e le atterra davanti avvolto in una pioggia di acqua rossastra sbarrandole il cammino: qualcosa di famoso, adorabile e letale al contempo-
La foca monaca assassina di DJ? Noooo!!!
-scappa a gambe levate trascinandosi la statua sulle spalle mentre la foca stacca un braccio della stessa con un morso solo-
Ma sei una foca o un’orca assassina? E comunque non è la Venere di Milo!! Posa l’osso o te la vedrai col soffio del drago.
Foca: grrrrrrawl!
Kimberly: miao. Come non detto. B-Buona, fochetta…Guarda chi c’è. -accende il computer e mette a schermo intero una foto di DJ ottenendo lo stesso effetto di un toro quando vede rosso- Olè! -glielo sposta all’ultimo mandandola a vuoto e poi colpendola con la statua come una pallina da golf- Finto o meno, col cavolo che ti facevo mordere lo schermo! Via libera.
*Shin I*
Shin: queste lettere non finiscono mai. Appena ne catturo 8 ne appaiono delle altre da inserire. Ma la cosa peggiore -schiva un artiglio di Giratina- è che ogni volta che ne compongo una nuova, si aggiunge un altro mostriciattolo. -sta combattendo simultaneamente con Kabutops, Giratina, Houndoom, Alakazam, Hawlucha…-
Di questo passo esaurirò tutti i nomi del pokèdex o le mie energie ben prima. Che cosa succederebbe se invece usassi una lettera in meno o in più?
*Kimberly III*
Kimberly: è l’ultima piattaforma che vedo all’orizzonte ed è anche più bassa rispetto a dove mi trovo. Traguardo, arrivooo!
Bryght: non così in fretta.
VRRRRRRRRRRRRRRRRR.
Kimberly: che? Splat.
-dal centro della piattaforma si solleva un orso polare meccanico gigante contro il quale lei va a sbatter addosso come una mosca sulla schiena-
Bryght: devi superare la boss fight col Gelartiglio per completare l’ultimo livello.
Kimberly: mi ero dimenticata di questo piccolo particolare…No, aspetta, ma Ketty aveva volato oltre l’ostacolo e perché non posso farlo anche io!?
Bryght: perché altrimenti la prova non avrebbe soddisfatto al 100% i parametri di sadismo indicati da Mr. Mc Lean.
Kimberly: . . .giusto. In tal caso è il momento di accantonare Ketty e tirar fuori tutta la mia Aloy interiore! Non solo a voce.
-prende dall’inventario arco e frecce e comincia a colpire i “punti deboli” dell’avversario-
Continuando a colpire quel serbatoio di liquido congelante dovrei riuscire a fargli esplodere il braccio.
-viene schiacciata al suolo con una semplice zampata-
AHIA.
Dove ho sbagliato? Le frecce gli fanno il solletico.
-respawna nell’arena-
Pensavo di dover partire di nuovo dall’inizio.
Bryght: trattandosi di una boss fight ricominci sempre da qui.
Kimberly: ottimo, allora ho ancora una possibilità anzi 2. Se provassi a incendiare le mie frecce? Va’ e colpisci, fff.
-scocca la freccia che dà alle fiamme la corazza della macchina che inizia ad agitarsi per spegnersele-
E’ la mia occasione per planargli sopra e colpirlo alle spalle. Glide! Wow, trema tutto qui. Cerchiamo di staccare qualche cavo anche se non ci capisco niente. Ah ah ah, inutile che ci provi, da qui non puoi arrivare ad artigliarmi: non hai le braccia abbastanza lunghe, orsetto.
-di tutta risposta l’orso spicca un balzo verso l’alto e si rotola su sé stesso spiaccicando la schiena sulla banchisa-
Ohi, ohi, “orsetto” non scherza mica: ho sbagliato a provocarlo. Ha proprio l’arsenale da Gelartiglio e io ho una sola vita rimasta. C-c-che cos’altro succede? Ahh, spuntano stalagmiti di ghiaccio dal terreno stesso: è un altro dei suoi attacchi principali! E ora dovebbero pure ricadermi addosso. Si salvi chi può!
Cosa farebbe adesso la vera Aloy? E Ketty? Accetto anche un suggerimento alla Mayko…!
O ancora, alla Kimberly scrittrice.
Se metto tutto il sacchetto di pillole di magnesio a una freccia sola e gli dò fuoco potrei scatenare un’esplosione che danneggerebbe il Gelartiglio in modo irreparabile. Brr, eccolo che torna alla carica, quanto è grosso, ma no, devo cogliere l’occasione per prendere la mira da più vicino possibile.
Più vicino.
Più vicino…
Vicini micini…
Spero tu abbia preso un gastroprotettore stamattina per il bruciore di stomaco che ti farò venire. (Frase fica con intonazione di Aloy: fatta.)
-la freccia esplosiva colpisce la sacca dello stomaco della bestia che esplode come una bufera che la spazza via-
Ahhh!
// Brrr. Atciù. Che sferzata. -è bagnata fradicia con le stalattiti che le crescono pure dal naso- Alt. Che ci faccio qui nel Confessionale adesso? Non ricordo di esserci entrata di mia volontà. // -esce ritrovandosi nell’Arearea 51-
Non mi dire che alla fine ho perso!
Bryght: la tua imprudenza ti è costata cara: sei stata spazzata nel mar glaciale artico dal contraccolpo del vuoto d’aria e consequenzialmente hai perduto la tua ultima vita. GAME OVER.
Kimberly: ma noo, dopotutto quello che ho affrontato e passato oggi? Dopo tutto quel percorso di scoperta, tensione, pathos, evoluzione interiore che mi sono fatta…e mi fate perdere con un anticlimax del genere: ma che scrittura è? Aaaargh!
…
…
A questo punto non mi rimane che una sola cosa da fare.
-si accende una vera sigaretta trovata chissà dove, accavalla le gambe sulla poltrona stile Basic Instinct, e se ne sta a fissare il vuoto della stanza con aria totalmente assorta e indifferente facendo i cerchi con il fumo-
Fff.
Fanculo il reality.
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