Nella spaventosa puntata precedente…
Orrore e raccapriccio hanno regnato sovrani alla corte della Superluna Blu! I campeggiatori hanno dovuto compiere uno sforzo disumano e un sacrificio quasi umano per superare il cammino fino al Monte del Tributo ripercorrendo le orme dell’antico popolo di Antarearea e affrontando i loro incubi peggiori. . .
La non così sdoganata paura di Shin per i crostacei, che mi dicono chiamarsi ostraconofobia (detto giusto?), è stata solo il biglietto da visita della misteriosa isola di Miraki, fin qui l’unica che era rimasta incontaminata dalla loro squallida presenza. I Klenchelon, così si chiamavano, non hanno avuto alcuna pietà di lui così come Megan non l’ha avuta di loro e di nessun altro dei presenti. Ha fatto esplodere un anguriofago, venire l’infarto a Soleil, quasi affogare Paula, e simulato la propria decapitazione! E soprattutto rovinato l’idillio da inizio stagione tra “Kim” e “Sol.” Muahahah, ben fatto. Avevano oltremodo stufato.
Paula ha avuto nel frattempo un secondo round con Izzy, e grazie all’aiuto solito dei suoi gatti, l’ha spuntata un’altra volta, ma non è comunque riuscita a rientrare in gioco in tempo per poter fermare la strega di Sligeach.
Il momento più bello è stato però sicuramente quando Zeus si è ritrovato faccia a faccia con l’ologramma solido di Rose dominatrix: andatevi a rivedere come l’autoproclamato re dell’harem olimpico si è visto il suo bel “pantheon anale” penetrato in lungo e in largo con una medusa vespa di mare di 3 metri!!!
-si asciuga le lacrime-
Ma non finisce qui, perché poi alla cerimonia di eliminazione di Paula si è sciroppato un’insalata greca di guai quando la gattara ha vuotato il sacco e gli ha rifatto i connotati. E’ proprio il caso di dirlo: che Zappata! Ahahah! Senza più gatti né telecamere nascoste, come farà a sopravvivere con tutto l’odio che si è tirato addosso, compreso il mio?
Con soli 6 rimasti, è arrivato il momento di tirare fuori il DNA vincente, ma dubito ci siano delle Azusa in circolazione…quindi ci accontenteremo del meno peggio. Vero, Bryght? -la scienziata non risponde alla battuta, lui si schiarisce prontamente la voce- Quale sarà il futuro vincitore di questa stagione e lo capiremo forse oggi? Megan porterà a conclusione la trama ordita per Kimberly e Soleil o ci sarà un colpo di scena con lieto fine baci e abbracci nauseanti?
Shin e Rose conteranno ancora qualcosa ai fini del reality? E soprattutto, Zeus vedrà ancora la luce del Sole in fondo al tunnel o per lui sarà una volta per tutte notte fonda? Seguite…
A TUTTO REAL51TY AREAREA 51!
Parte la sigla (https://www.youtube.com/watch?v=5t7cRGcMO8Y). In grafica da Atari 2600 si vede un aereo volare lungo il percorso tratteggiato sulla mappa fino al Triangolo delle Bermuda dove viene abbattuto da un razzo. Da esso scendono 16 puntini col paracadute che vengono eliminati della metà…Con Chris Mc Lean che si sta divertendo come un matto alla console appartenuta in precedenza a Grenda.
Amber domina le onde con sicurezza evitando uno dopo l’altro i rottami che precipitano dal cielo mentre fa sci d’acqua finchè Zanna non va in immersione per conto suo trascinandola con sé e mandandola a scontrarsi con Rosemary intenta a raccogliere e riciclare i rifiuti sottomarini con le due che provano a baciarsi ma finiscono risucchiate dentro al rottame di una rossa lavatrice!
Cambio di inquadratura su Soleil, che sta scalando le Cascate del Dolore reggendo la cordata composta da Kimberly e da un gigantesco Chris Nero, quando appare dalla cima della cascata l’onnipotente Zeus che scaglia un fulmine gigante di cartapesta su di loro facendole precipitare, salvo poi precipitare a sua volta aggredito da un gatto alle spalle, in un lago di meduse tanto per cambiare.
Shin fa partire il treno-proiettile che si fa tutto il percorso di minigolf attraversando imperterrito qualsiasi ostacolo e annesso dolore fino a terminare la propria corsa nel vulcano (quello vero) con una gigantesca esplosione.
Paula sta facendo pratica yoga con tutti i suoi 44 gattini in equilibrio su di lei quando arriva il quaranticinquesimo che li fa cadere tutti, Megan la maga con indosso la giacca di Lester a mo’ di mantello si mette un altro Chris Nero nella manica…e come per miracolo dalle sue tette emerge il Chris d’Oro!
Alla cerimonia davanti al falò infine Kimberly e Soleil sembrano in procinto di baciarsi ma James precipita alla velocità della luce proprio in mezzo a loro!
*Prologo*
Megan VFC: “Che cos’è una costellazione? Un insieme di legami invisibili a occhio nudo ma percepiti dalla mente umana uguali a quelli tra le molecole. Rompere il legame tra due molecole dà sempre vita a una reazione chimica, rompere il legame tra due stelle non ne genera nessuna. Perché è un legame che non è mai esistito. Come quello tra Kimberly e Soleil.
-le immagini sullo schermo mostrano Soleil spettinata e sconsolata a fissare il cielo dal tetto, mentre Kimberly sta ancora piangendo nel suo letto dalla notte scorsa-
Quanto è facile rompere qualcosa quando questa esiste solo nella nostra mente. Tra persone diverse si formano legami invisibili chiamati amori e amicizie, e spesso essi sono invisibili anche per i diretti interessati, ma se ne formano anche altrettanti che come le costellazioni vengono dati per assodati, disegnati, rappresentati, e tuttavia non ci sono veramente. Per tutti Kimstore e Solluce erano le migliori amiche, sorelle, stelle gemelle, e infine amanti, ma solo io vedevo la realtà sotto la superficie: non erano niente di tutto questo. Solo parole scritte, prima da Kimberly. . .e poi da ME.”
-sta per richiudere e riporre il portatile al suo posto, quando lo schermo diventa tutto blu gettandola nel panico e allora nota finalmente che la webcam era rimasta accesa tutto il tempo-
Che succede? E’ apparsa una, una scritta? “Ti aspetto in spiaggia, mia piccola dolce Meg.”
. . .
Rose: Kimberly, su, forza, in piedi!
Kimberly: che vuoi…?
Rose: che ti alzi e mi dài una mano con la ricerca delle risorse altrimenti stasera non avremo niente da mangiare.
Kimberly: fatti aiutare da Shin, che è abile, o S-Soleil.
Rose: devi darti da fare anche tu se non vuoi rimanere a letto senza cena.
Kimberly: perché?
Rose: qui siamo tutti contro tutti ormai e ciascuno pensa per sé, ma non voglio sfidarmi con avversari svantaggiati e debilitati dalla fame. Quindi è nel tuo interesse collaborare affinchè tutti abbiano la loro razione di cibo assicurata.
// Rose: Amber e Paula erano le pescatrici migliori, e senza di loro non avremo più quell’abbondanza di prima, quindi dobbiamo compensare con frutta e verdura necessariamente, e da sola non posso fare la scorta per sei persone. Per questo ho convinto gli altri a condividere almeno il cibo che ognuno di noi riesce a rimediare da solo. //
Kimberly: senti, ho già perso una sorella maggiore, e non ho voglia, ecco, di trovarmene un’altra tanto presto…
Rose: pensa, io ho perso la fidanzata e l’ultima amica che mi era rimasta. Però non voglio dargliela vinta, e lottare fino alla fine o almeno tirare avanti. Sto cercando di reagire, insomma.
Kimberly: ma io mi sento a pezzi, e già ero la più debole qui dentro! Senza Soleil mi sento così vuota ora, e pensare che l’ho definita io così in uno dei miei pivots. Che ipocrita.
Rose: buffo, ho già avuto una conversazione simile proprio con lei.
Kimberly: ti ha parlato di me? -si sposta il lenzuolo di foglie di dosso- Quando? E cos’ha detto?
Rose: quando siamo state messe assieme. Mi ha parlato di come non si sentisse più sicura di che tipo di sentimenti provasse per te, ma che le dispiaceva di averti giudicata male all’inizio. Ti ha definito “spontanea” a differenza sua e mia.
Kimberly: spontanea nell’essere pessima suppongo.
Rose: no, spontanea e basta. Con te lei riusciva a lasciarsi andare un po’, proprio perché sapeva che tu non l’avresti mai fatta sentire a disagio per quello che era.
Kimberly: davvero? Ohh, e invece io scrivevo quelle cose superficiali su di lei. E poi che ha detto ancora?
Rose: vieni con me e te lo dirò.
Kimberly: dove?
Rose: a raccogliere dell’ananas. Non sarà facile trovarne dell’altra così presto dopo quella che vi avevamo preparato per colazione due giorni fa -Kimberly abbassa lo sguardo sentendosi improvvisamente ancora più in colpa per le sue azioni- ma sarebbe un bel colpo. L’ananas ha molti zuccheri e pochi grassi, perfetta per fare scorta di energie.
Kimberly: e può essere anche cotta alla griglia! Sì, lo so, dicono che è buonissima fatta in questo modo.
Rose: e tu come fai a saperlo?
Kimberly: beh, faccio un sacco di ricerche durante la scrittura delle mie serie e quindi imparo tante cose anche per i minimi dettagli. So anche evacuare con sicurezza da un sottomarino militare.
Rose: -ridacchia- avresti potuto sfruttare queste conoscenze anche fuori dalle serie inventate, sai?
Kimberly: sì, me l’ha detto spesso anche Soleil. -sposta lo sguardo leggermente imbronciata-
Rose: uhm, prima ti ho mentito. Non c’era altro. Non abbiamo avuto molte occasioni per parlare, ma da quel poco che ho capito ha sempre tenuto molto a te fin dal primo incontro. In che modo, non mi è dato saperlo.
Kimberly: ah…
Rose: tu hai detto di averla persa ma io la vedo fisicamente ancora qui. Prova a rifletterci. -Kimberly sbatte le palpebre visibilmente arrossate più volte- L’ananas dovrebbe crescere in questa parte dell’isola, e se i frutti sono maturi ne dovremmo sentire l’aroma dolciastro. Purtroppo ho perso l’olfatto: a furia di riciclare dall’immondizia mi sono assuefatta agli odori.
Kimberly: oh, questo spiega molte cose che non mi tornavano su di te! Ma, dettagli, ecco perché mi hai voluta qui.
Rose: di solito mi lascio guidare dagli insetti ma trattandosi di un’isola artificiale se ne vedono pochissimi in natura. Paula mi aveva aiutato a trovarle anche se allergica all’ananas.
Kimberly: allergica? Wow. Che carina a sacrificarsi così, e l’aveva pure tagliata lei o sbaglio.
Rose: già, mi è spiaciuto doverla votare ma non potevo più sopportare di vederla in balia di Zeus. Non se lo meritava.
Kimberly: e chi se lo merita quello…
-Zeus, intanto, sta cercando inutilmente di pescare qualcosa con un bastone in mano ma gli riesce di infilzare soltanto una medusa già morta sulla spiaggia, lanciando via il bastone per la frustrazione-
Zeus: ma vaffanculo.
Megan: mi volevi qui, g-giusto?
Zeus: ah, eccoti, Megatette! Passata una bella nottata? Immagino di sì visto come ficcanasavi nel computer della tua scrittrice preferita.
Megan: ehm, ero soltanto curiosa.
Zeus: certo, certo, e come l’hai ottenuta la password? Ti ho vista come ti muovevi bene armeggiando alla tastiera e, credimi, a me non mi fai fesso: l’hai già usato altre volte.
Megan: …e tu come sei entrato nel sistema invece?
Zeus: oh, sono state così gentili da lasciarmi il computer in mano qualche minuto abbastanza da potergli installare dentro un aiuto remoto…a me stesso. Anche se dall’AppleWatch ormai posso solo controllare e registrare ciò che vedo con la webcam.
Megan: compresa me.
Zeus: fa’ piacere vedere qualcuno sveglio ogni tanto, ma andiamo con ordine: comincia con l’immergerti e pescarmi qualcosa da mangiare che sto morendo di fame. E non tirarmi fuori la messinscena della loli tettona che non sa nuotare che con me non attacca.
Megan: non so di che stai parlando.
Zeus: e del gatto blu che mi dici?
Megan: ehm, non so di che… -l’altro le strizza le tette- Gasp!
Zeus: riconosco un paio di tette solo guardandolo, figurati quando mi cadono così dal cielo. All’inizio non ci avevo fatto caso, ma poi ci ho ragionato sopra e ho fatto 2 + 2: se quella di Paula non era una gigantesca stronzata allora doveva essere per forza vero tutto quello che aveva detto, compreso il tuo esserti sostituita a lei.
Megan: oh no.
Zeus: non so come e perché tu l’abbia fatto, e non me ne frega assolutamente saperlo, ma sicuramente interesserà alle tue compari granchiette. Una serpe in seno, anzi, una che ti infila nel suo seno…
Megan: mi hai scoperta. -si spoglia in costume da bagno con riluttanza- E adesso c-che farai?
Zeus: sarai tu a fare le cose per me. Tranquilla, niente favori sessuali per il momento. Voglio che anzitutto riporti il tuo samurai hentai dalla mia parte. Poi mi devi installare una cosuccia simpatica sulla webcam del portatile. E per finire…per finire un corno. Sarai alla mia mercé da adesso in avanti perciò mettiti a tuo agio: #staiserena.
Megan: d’accordo. -sospira sforzandosi di non tremare come una foglia- Allora vado in acqua.
Zeus: groan, sì, sbrigati, che non mangio da ieri mattina.
// Zeus: grazie per avermi affondato l’Oltretomba, Paula. Spero tu stia già a casa a guardare la TV con le tue palle di pelo, perché ho un messaggio per te: fottiti. Anzi, già che ci siete fottetevi tutti voi eliminati che starete certamente guardando. Me la potete grattuggiare!
Io sono ancora qui a far parlare e incazzare sui social mentre voi sfigati non vi caga già più nessuno. Ma non vi preoccupate, al momento di celebrare la mia vincita vi citerò senz’altro così i fans torneranno a considerare la vostra esistenza per quei 5-10 secondi di discussione su un blogpost. //
Megan: ho trovato questi molluschi, ma non so se vanno bene.
Zeus: di già? Comunque versa pure. Tanto digerisco anche le pietre. -si fa imboccare- Buuurp! Ah, ottimo. Pescamene un altro po’ per la cena di stasera, e poi puoi andare a fare quello che ti ho detto. E se trovi il Chris d’Oro dimmelo, magari saltasse fuori finalmente…
Megan: ti posso già dire adesso che non si trova più in acqua.
Zeus: aspetta, tu cosa ne sai?
Megan: ho percepito la sua presenza la prima volta che mi sono immersa, ma ora non più. Hm, tutto qui.
// Zeus: non credo in magia, stregoneria & puttanate varie, ma è davvero probabile che quello che dice Megana di Troia sia successo veramente: qualcuno si è fottuto il Chris d’Oro e se lo sta conservando come biglietto per la finale. //
Megan: che c’è?
Zeus: -la tira per il costume- lascia perdere i molluschi, e vai subito a installare questo su quel dannato computer.
Megan: cosa sarebbe?
Zeus: fallo e basta.
Megan: devo sapere cosa vado a installare per poterlo fare.
Zeus: è un semplice filtro che devi mettere davanti alla webcam, anche un neonato ne sarebbe in grado. Solo che se poco poco mi avvicino al bungalow delle ragazze io rischio di beccarmi una fucilata subacquea in fronte, tu sei molto più abile di me a passare inosservata…nonostante quelle.
Megan: v-va bene.
….
….Gasp!
Shin: ho visto tutta la scena.
Megan: mi ha ricattata. In che guaio mi sono cacciata.
Shin: cosa hai intenzione di fare adesso con quel viscido? Avevi detto di avere tutto sotto controllo.
Megan: è ancora così te l’assicuro. Ma mi serve il tuo aiuto, di nuovo.
Shin: ero stato chiaro che ieri sarebbe stata l’ultima volta.
Megan: ma…
Shin: lo sai che ho una parola sola. E poi quello che hai fatto a Paula non è stato da te, non immaginavo ti saresti spinta a tanto.
Megan: n-nemmeno io all’inizio, ho improvvisato lo ammetto. Non sono riuscita a godermi la vittoria come credevo e la coscienza sporca non mi ha fatto dormire tutta notte.
Shin: sicura di voler continuare con questa recita?
Megan: devo, ormai. Ho un disegno superiore da seguire, me lo dice la mia voce interiore. Kimberly deve essere punita. E lo sto facendo per Mark e Lorraine, non per me stessa, perché nessuno pensi più di poter giocare a suo piacimento con le emozioni altrui!
Shin: anch’io credevo di dover seguire un disegno ben preciso, voluto dall’alto, e poi…Mi sono innamorato di voi. Ho smesso di credere nel personaggio che io stesso mi ero creato, e di recitare. Sta’ solo a noi scegliere chi siamo e cosa vogliamo diventare.
Megan: quindi non credi più negli yokai?
Shin: no, ci credo ancora. Non credo più nel dovermi fare influenzare da loro nelle mie scelte.
Megan: capisco.
Shin: sei certa che quella voce che senti provenga ancora dalla giacca o è solo frutto della tua immaginazione per giustificare le tue azioni?
Megan: o-ora basta! So quello che faccio. Fidati di me, per favore. Mi serve solo un altro aiuto. Per favore.
Shin: è l’ultimo che ti faccio.
Megan: è l’ultimo che ti chiedo.
// Shin: l’amore è davvero un patto con il diavolo. -inizia a truccarsi e indossare una parrucca- //
…
Kimberly: urrà! Abbiamo trovato gli ananas! Facciamo incetta a volontà.
Rose: ferma. Dobbiamo raccogliere solo quelli maturi e lasciarne un po’ anche per gli altri inquilini dell’isola.
Kimberly: oh, quindi la sostenibilità non vale solo per i pesci?
Rose: assolutamente no, vale per tutto!
Kimberly: anche se l’isola è artificiale?
Rose: ci sono comunque piante e animali, e noi siamo solo ospiti temporanei in questo ecosistema.
Kimberly: capito. Come si raccoglie un’ananas e quali scelgo?
Rose: fatti guidare dal colore e dal profumo, quelli vicini alla maturazione sono i più gialli. Si taglia la parte sotto che collega il frutto al suo gambo.
Kimberly: non sembra complicato! Zack. Guarda: ci sono riuscita al primo colpo.
Rose: bene. Ma mi sono resa conto di aver dimenticato le ceste dove metterle. Possiamo tagliarne massimo quante ne possiamo portare in mano.
Megan: menomale che le ho portate io allora. Ehm, scusate il ritardo.
Rose: ritardo? Non ricordavo ci fossimo date appuntamento qui.
Kimberly: oh, buongiorno, Megan! Sono felice di vederti.
Megan: orè ehm ora anch’io. -si risistema le tette-
// Rose: non ricordavo neanche di aver mai detto a Megan della zona degli ananassi, ma a Shin sì. -le viene da ridere ma si trattiene- //
Kimberly: comunque l’importante è che sei qui e hai portato le ceste così possiamo raccogliere molte più ananas! -Rose la fissa per un attimo- Ma sempre in quantità sostenibile s’intende.
-intanto la vera Megan ha fatto ritorno al bungalow cercando di non farsi vedere da nessuno-
Megan: tickle tickle tickle.
Ho
acceso
il computer.
Cosa
devo
fare
adesso?
“Svita l’obiettivo della webcam e sostituisci la lentina con quella che ti ho fornito.” -il messaggio appare da solo sullo schermo-
Ho fatto, credo. Spero. E adesso?
“E’ una lente a raggi-X. Fai il giro della stanza con il portatile in mano e vediamo cosa salta fuori.”
-Megan inizia a ruotare lentamente su sé stessa assicurandosi che la webcam inquadri tutta l’area-
Zeus: avanti così, mostrami tutto per bene… -sta sorseggiandosi l’ultima lattina rimasta intanto- Alzati e abbassati ogni tanto, inquadrami vestiti, valigie, uh niente male quel reggiseno…aspetta, metti un attimo la telecamera in modalità ritratto.
Megan: così? Gasp!
Zeus: ahahah! Finalmente te le ho viste da vicino anch’io. Facciamolo rimanere un segreto però.
-Megan rimette la modalità normale maledendo sé stessa-
Aspetta, mi è sembrato di aver visto qualcosa. Forse eri solo troppo vicina e la telecamera ha sfocato. Continua a inquadrare tutto per benino. Merda!
Megan: c-che?
Zeus: niente, ho solo preso la scossa per un attimo. Quest’affare sta morendo, sbrigati che tra un po’ mi parte il braccio.
Megan: …
Zeus: dove stai inquadrando adesso?
Megan: non so, tra le cose di Soleil, il suo set per l’osservazione del cielo.
Zeus: avvicinati un po’.
C’è qualcosa dentro al telescopio. Una macchia sospetta. Aprilo.
Megan: non so come si fa.
Zeus: cercalo su Internet oppure spaccalo.
Megan: preferisco cercarlo…
Zeus: zot!
Ahia, porca pu
-l’AppleWatch va in cortocircuito per lo sforzo causandogli una piccola ustione- MERDA.
Megan: ho trovato qualcosa su WikiHow. Va bene? Zeus?
Soleil: ecco, la mia razione l’ho portata. Ho pescato un paio di granchi e raccolto un casco di platani, il mio l’ho fatto, adesso tocca agli altri.
Megan: -chiude tutto e fa sparire il portatile nel primo posto che capita, ovvero sotto il maglione dove già ha nascosto altro-
Soleil: mh? Tu cos’hai trovato…
Megan: ecco, in realtà non sono stata molto fortunata oggi. Mi vergogno un po’, quindi sono tornata indietro a equipaggiarmi meglio e riprovare.
Soleil: chiaro…Possiamo anche far finta che i platani li hai trovati te e buonanotte.
Megan: no, grazie, non posso approfittarne dopo ciò che ti ho fatto ieri.
Soleil: già, come vuoi te. -si cambia i vestiti e si asciuga le ciocche bagnate, subito dopo affrettandosi a prendere il telescopio e metterselo legato in spalla-
Chris: attenzione, concorrenti superstiti: la nuova sfida ha inizio!
*Sfida*
-l’annuncio arriva come un fulmine a ciel sereno per i quattro angoli dell’isola-
Zeus: cazzo, non adesso. -indossa frettolosamente lo stesso l’AppleWatch rotto sull’altro braccio sano- Merda di troia.
Chris: “DNAllo sbaraglio”! Ciascuno di voi ha da raccogliere il DNA da due creature differenti e un concorrente a piacimento, conservarlo e portarlo a uno dei tre laboratori abbandonati che si trovano nei punti più remoti dell’arcipelago (ovvero sulle altre tre isole, seguite le indicazioni a schermo) e una volta lì dar vita alla propria creatura con un bel pasticcio genetico. Insomma, sbizzarritevi! La creatura dovrà poi essere impiegata per superare le difese dell’Arearea 51 (che si trova sottoterra proprio al centro del triangolo delle Bermude) e raggiungere il caveau di sicurezza dove si trova il marshmallow dell’immunità…e il suo gemello. Quando entrambi i dolcetti saranno stati trafugati, dichiarerò la sfida terminata e per aggiungere ulteriore suspense dirò solo al momento della cerimonia il nome del vincitore.
Tutto chiaro? E allora cominciate a raccogliere quel DNA!
Rose: si preannuncia una sfida molto impegnativa. Faremmo meglio a mangiare qualcosa prima di cominciare. -taglia un’ananas in tre parti- Tieni, Kim, è dolcissima.
Megan 2: quello è il mio…? Niente.
Kimberly: grazie, mmmh! -la sputa subito- Veramente è asperrima, bleah. Dove l’hai sentita dolce? -Rose si è già dileguata con il suo pezzo premasticato-
Rose: scusami, devo avertene data una acerba!
Kimberly: come sarebbe a dire, ma se prima…Ah ma certo. Si è già presa il mio DNA così. Bella mossa, Rose. Ma non sarò da meno. -si gira di scatto verso Megan ma questa scompare in un mare di petali di fiori d’ananas eludendola facilmente- Un altro trucco di magia nuovo? Cos’ha lasciato cadere, oh, noci di cocco ma non vedo segni di morso. Torna qui!
Megan 2: non ci voleva questa sfida, non ho tempo di tornare a cambiarmi. Ho anche perso le protesi.
Kimberly: ti ho vista, eh! Mi basta solo una ciocca di capelli, dài.
Megan 2: vorrà dire che mi arrangerò con questi vestiti. -si impiglia la gonna mentre cerca di salire su un albero- Pensare che indosso sempre il kimono fin da bambino, come ho fatto ah, certo. E’ una gonna in tessuto molto differente da quello leggero e pratico al quale sono abituato.
Kimberly: ecco, ti ho raggiunta! Wow, sono stata più veloce di te. Non mi scappi più adesso! -Shin riesce però a eluderla di nuovo sacrificando la gonna appena in tempo così lei si ritrova a sbattere contro il tronco con un pugno di mosche in mano e la visuale del fundoshi che si libra sopra il suo sguardo- Ehh maa…Cosaaa? -diventa tutta rossa coprendosi gli occhi per l’imbarazzo mentre Shin si arrampica già su un altro albero e poi un altro ancora come un ninja, totalmente incurante dei danni riportati al suo vestiario-
// Kimberly: dubito che qui ci sia del DNA, maaa farò come farebbe Rose: terrò tutto quello che mi capiterà di trovare in giro. //
-si getta dunque all’inseguimento limitandosi a seguire le tracce di vestiti rimaste tra i rami degli alberi-
Soleil: disordinata com’è ci sarà sicuramente qualche suo capello lasciato in giro, magari sul computer.
Megan: oh no. Qual era la formula per teletrasportare un oggetto da un punto all’altro della stanza? Famiglio, aiutami tu.
Soleil: ovviamente si è dimenticata di mettere il lucchetto alla valigia, poi si lamenta se gli altri sbirciano nel suo “prezioso” PC. -la apre venendo investita da una nuvola di polverina non appena salta fuori il gatto dal pelo blu- Atciù. Ancora tu? Si può sapere che ci fai qui? Non ci credo che Paula si è dimenticata un gatto. Però io e te abbiamo un conto in sospeso: mi devi come minimo un tuo pelo! -tenta di acchiapparlo ma il gatto sembra quasi passarle attraverso- Mi serve per il DNA. Mi risparmieresti un sacco di tempo. -il gatto scappa all’esterno e lei si arma del fucile caricandolo con la rete- Ti prenderò stavolta.
Megan: fiù.
// Confessionale //
Soleil: ho già il DNA dei granchi che ho pescato stamattina quindi ottenere subito quello di un altro animale sarebbe perfetto per poi concentrarmi su quello di un avversario, se magari poi con geni che non siano quelli di Kimberly sarebbe addirittura l’apoteosi.
Megan: ho già tutto il DNA umano che mi serve, g-grazie a Shin… -arrossisce come non mai-
-Soleil tenta varie volte di acchiappare il gatto e ogni singola volta è costretta ad andare a recuperarsi dov’è finita la rete per ricaricarla finchè non arriva nei pressi di un’antenna parabolica, l’ultima rimasta in piedi per miracolo dopo settimane di uragani e catastrofi assortite-
Soleil: dove si sarà cacciato quel gatto ancora? Comincia a stufarmi per davvero. -usa il telescopio- VA BENE CHE E’ UN GATTO, MA COME HA FATTO A SALIRE LASSU’ TANTO IN FRETTA, PER UN SORTILEGIO??? Se non altro non può volare quindi da lì non scende più. Se mi porto abbastanza vicina lo posso catturare. -la scala cigola non appena inizia ad arrampicarsi- Ha l’aria di poter crollare da un momento all’altro, come già successo tra l’altro. Un motivo in più per darmi una mossa. -scivola mettendo il piede su qualcosa di viscido- Merda. Menomale che porta fortuna…
Rose: sapevo che qui avrei trovato senz’altro tutto il materiale biologico che mi serviva. Ricordavo bene. Col senno di poi potrei anche metterne un po’ da parte come fertilizzante per l’orto ma immagino non avrò più tempo di dedicarmici con così poche puntate dalla fine. -si prepara indossando la muta e un telo di plastica riciclata a ricoprirla dalla testa ai piedi- Non si sa mai. -si arrampica dal lato opposto l’una senza accorgersi della presenza dell’altra-
Soleil: ecco, sono a portata di mira. . .Preso! Ti ho messo nel sacco, stregatto. -sale fino in cima a prenderlo e si trova davanti un dejà vu: Sasquatchanakwa con tutte le scimmiette che stavano riposando all’ombra della parabola- Quante possibilità c’erano che risuccedesse una TERZA VOLTA? -il gatto scompare nel nulla nel frattempo che lo scimmione si toglie la rete di dosso visibilmente seccato, si alza in piedi, e reagisce di conseguenza-
Sasquatchanakwa: grrrrrrrrrrroooaaar!
-il ruggito sveglia e spaventa le scimmie gettandole in allarme subito lanciando tutto quello che hanno a portata, soprattutto pupù-
Rose: eccole. Menomale che mi sono premunita. -viene bombardata uguale alla prima volta-
Soleil: ahi ouch sbuff! -viene picchiata uguale alla prima e alla seconda volta, anche con l’utilizzo della parabola-
Rose: ok, basta, ho preso più di quello che mi serviva e non va bene che una simile risorsa vada sprecata.
-la torre cede improvvisamente sotto l’urto causato dagli scossoni dello yeti-
Oh-oh-oh! SPLORTCH!
// Soleil: perché non ci ho penfato fubito anch’io alla pupù? Mi sarei rifparmiata un sacco di guai! //
Zeus: l’orologio e il mio polso sono andati, porca puttana. Poco male, l’importante è che tutti continuino a credere che abbia ancora la mia tecnologia per ricattarli. Se non altro questo bastardo dà la scossa appena lo tocchi adesso: ottimo teaser. Appena ribecco Megan vedi come le faccio venire la bavetta. Vediamo, oltre a ‘sta medusa del cazzo morta, che altro animale potrei usare? -vede uno pterodattilo finito fuori rotta dell’isola di Miraki- Bingo. Mi ci farò un bel mostro mitologico: metà donna e metà uccello. Ma come attiro la sua attenzione? Potrei costruire un’esca. Mi serve solo qualche filo, una antenna e…un altoparlante. -ne stacca uno trovato in giro-
Chris: ehi! Guarda che costano: te lo detrarrò dalla vincita.
Zeus: sì, sì, capirai questa cazzata da 7 euro scarsi. Voilà, radio assemblata. -lascia la radio rudimentale in bella vista sulla spiaggia- Adesso devo solo azzeccare la frequenza del suo richiamo e inviare il segnale: “figa paleolitica gratuita.” )))
)))
FUNZIONA, SONO UN FOTTUTO GENIO. Eccolo. Si sta già pregustando la torta, ma lo aspetta una bella sorpresa invece. Beccati il fulmine di Zeus! -gli salta al collo dandogli una minuscola scossa elettrica con il bracciale- Nella mia testa sembrava molto più epico di così. Ahhh! -lo pterodattilo prende il volo trascinandolo con sé in alto nel cielo- Ho fatto una cagata. -per poi lasciarlo andare in caduta libera e schiacciarlo sotto un’enorme pezzo di roccia dalla forma triangolare- Ehh ora l’ha fatta anche lui.
Rose: e con questo ho raccolto anche il guano. Ho tutto quello che mi serve per dirigermi al laboratorio.
Soleil: ohi ohi. Quasi quasi prendo il suo di DNA. -raccoglie un campione di unghia dello yeti rimasto schiacciato dalla parabola- E se poi prendessi anche quello di Rose? Lei sì che sarebbe perfetta: intelligente, agile, capace. Ottimi geni insomma.
Rose: ho anche un udito molto sviluppato. -fugge via passando dagli alberi-
Soleil: accidenti. Non mi conviene inseguirla, mi farebbe perdere troppo tempo prima di riuscire a catturarla. Torno indietro e mi accontento di Megan, oppure potrei provare a cercare nel bungalow dei maschi…Sicuramente trovo.
Megan 2: altre formiche rosse. -dalla cavità nel tronco estrae il braccio tutto ricoperto di morsi e insetti- Ne ho trovate abbastanza ormai. Ne userò una parte come esca, e l’altra la terrò per il laboratorio. -schiva una freccia rivolta nella sua direzione- Mi ha trovato di nuovo. Non pensavo fosse capace di costruirsi un arco.
Kimberly: dove l’ho scoccata? Avrei dovuto provare a farne di più. In fondo ho solo messo in pratica quello che avevo casualmente imparato con le mie ricerche sulle armi primitive: come fare un arco, una freccia e una faretra su un’isola deserta, e poi c’era riuscita perfino Zoey non certo Einstein. -la freccia con la corteccia d’ananas in punta torna indietro all’improvviso scagliata da Shin- Ahhh! Che spavento mi sono presa. Allora è lassù che ti nascondi! Oggi ce l’hai proprio in fissa con gli alberi. -riprende la freccia e la scocca di nuovo-
Megan 2: k*so! Non mi lascia altra scelta. -butta giù un barattolo di formiche rosse-
Kimberly: aiuto, queste mordono. Vi do tutta l’ananas che volete piuttosto, mmh, guardate quanto zucchero! -abbandona tutte le sue scorte in pasto alle formiche- Viaaa!
Megan 2: seccatrice. Mi toccherà cambiare zona per trovare un giovane drago di Komodo da attirare con queste.
…
Ecco, questo è un albero promettente come territorio, si sente ancora l’odore pungente della sua saliva. -infila la mano nella tana e rilascia un pugno di formiche a mo’ di esca- Non mi resta che stare in agguato ad aspettarlo.
Kimberly: comunque è stato un po’ OOC da parte tua poco fa!
Megan 2: ANCORA TU! COME SAPEVI?
Kimberly: ti stai lasciando dietro pure il reggiseno tra un po’. Cioè, guarda quanta stoffa ho raccattato.
Megan 2: di solito vesto più leggero di così. Ahem. V-Voglio dire: lasciami in pace. Ultimo avvertimento.
Kimberly: non se ne parla. Sei la mia concorrente preferita della stagione, e io non voglio perdermi la possibilità di poter creare una creatura a tua immagine e somiglianza per davvero!
Megan 2: la tua ossessione per Megan sta toccando la follia.
Kimberly: ohh, ora stai parlando attraverso la tua “voce” quindi? E’ molto più maschile di come me l’ero immaginata. Wow.
Megan 2: basta, non ti sopporto più. -scende dall’albero rifilandole un calcio al volo o almeno quella sarebbe l’intenzione perché finisce invece per incastrarsi con le calze rimanendo appeso a testa in giù-
Kimberly: mi sa che non ti è riuscito molto bene questo trucco: ora sì che sei la Megan che conosco!
Megan 2: tu non mi conosci affatto invece. -si libera delle calze andandole addosso con le due che si rotolano nel terreno in una classica catfight-
Kimberly: maaa da quando sei diventata così più alta di me? Ahia! -Shin si aiuta con le ginocchia per sollevarla e lanciarla alle sue spalle- Che botta, mi gira tutto. E ho un prurito. -le formiche rosse hanno ricoperto entrambi- Ahhh!
Megan 2: mi sono dimenticato delle formiche in tutto questo.
-sopraggiunge all’improvviso anche un piccolo drago di Komodo che si arrampica velocissimo su Kimberly per mangiarsi tutte le formiche-
Megan 2: proprio adesso doveva manifestarsi.
Kimberly: gghhhh! Ho la spiacevole sensazione di aver già vissuto questa scena in passato. -il piccolo rettile le si infila nel colletto- Noo, è peggio!!
Megan 2: Il komodo è MIO. Chiaro? -le salta addosso come una furia- Tiralo fuori, dove l’hai messo?
Kimberly: e-ehi! -gli dà uno schiaffo- Giù le mani. -comincia a tirargli i capelli spostandogli la parrucca davanti agli occhi e gli rifila nella foga anche un calcio sotto la cintura-
Megan 2: rgh.
Kimberly: non ti facevo così, anf, competitiva. -continua a tirarla per i capelli nella colluttazione- Non facevo nemmeno me stessa così forte! Ora che ci penso è proprio questo che mi serve: un campione dei tuoi capelli blu. Anche uno solo. Avanti! -il drago di Komodo penetra sotto i vestiti dell’altra nel frattempo per ripulire le formiche anche da lì-
Megan 2: rrrrgrrr. (Se scoprisse la mia vera identità per Megan sarebbe finita. Non riuscirò a resistere ancora a lungo.) -prende il tanto (n.d.r.: ovvero il pugnale corto giapponese) da sotto la biancheria e si taglia una ciocca di capelli finti con un movimento fulmineo, lasciandoli in mano a Kimberly- Argh!
Kimberly: woah. Ce l’ho f-fatta? Forse pure troppo, scusami!
Megan 2: dov’è, dov’è? -vede il drago di Komodo fuggirgli da sotto le gambe e lo pugnala al volo staccandogli la coda- Anche io ce l’ho fatta. F-Finalmente.
Kimberly: WOW, a cosa ho appena assistito. Coda di lucertola, ha senso come scelta per una strega comunque.
Megan 2: …adesso tocca a me darti la caccia.
Kimberly: cosa?
Megan 2: il tuo DNA, dammelo. -si gira verso di lei con gli occhi iniettati di sangue-
Kimberly: glom. Non se io me la squaglio!
Shin: finalmente se n’è andata. -tira un sospiro di sollievo- Tsk. Non ho bisogno del suo DNA quando ho già quello di Megan qui con me. -un fazzoletto insanguinato-
// Shin: sì, ho conservato la garza con la quale l’ho medicata ieri. Sniff! Adoro il profumo che emana il sangue rappreso del giorno dopo. //
Chris: casomai non fosse ancora chiaro perché siamo classificati sotto la categoria hentai, eccoci qua! La raccolta dei preziosi campioni genetici nel frattempo prosegue più o meno spedita…
-Zeus sta picconando la coprolite gigante per ottenere un frammento tascabile da potersi portare via;
-Soleil fruga tra gli effetti personali di Zeus rinvenendo una miniera di campioni biologici sottoforma di mutande;
-Megan si è immersa nelle profondità abissali in cerca di carcasse trovandone una di un calamaro gigante in decomposizione;
-Kimberly si è costruita anche una trappola nel frattempo riadattando la cesta portafrutti e usando l’ultima fetta d’ananas avanzata come esca-
Kimberly: funzionerà, me lo sento. Prima o poi ci finirà qualcosa dentro.
. . .
. . .
. . .
Zzz.
*Laboratorio di Uka*
Rose: il laboratorio abbandonato dovrebbe trovarsi qui da qualche parte. Sono stata la prima ad arrivarci. Ottimo!
“INSERIRE CHIAVE D’ACCESSO”
La porta è bloccata. Mi chiede una password? Proviamo con C_H_R_I_S. No, non ci sta, serve una lettera in più. M_C_L_E_A_N. Neanche? Uhm…
“NUMERO TENTATIVI RIMASTI: 1”
Non promette bene. Forse posso trovare un altro ingresso nascosto, questo posto cade a pezzi e ormai la vegetazione sembrerebbe aver preso il sopravvento… Questa radice gigante ad esempio, potrei seguire dove va a finire. -ci si arrampica sopra- Una pianta del genere avrà certamente aperto una breccia nelle mura o sul tetto. Ecco, si cominciano a vedere crepe sempre più profonde, mi sto avvicinando all’origine e…alla faccia! -la radice ha lasciato un buco grande quanto una persona- Evvai, ci passo tranquillamente! Sono dentro.
-all’interno il laboratorio si presenta come un groviglio indistinguibile di liane e radici tra le quali si intravedono a malapena i macchinari-
// Bryght: simulazione di incidente di laboratorio scenario n° 1: orrore biologico. //
Rose: non ho idea di quali macchinari mi servano per una cosa del genere, perciò meglio fare un po’ di pulizia generale. -inizia a tagliare col machete ma subito sente qualcosa che non va, uno sgocciolamento- Cos’è questo rumore? Un tubo che perde, forse. -alle sue spalle per un secondo appare una fila di denti colanti bava da parte a parte-
SCRINKLE!
Si è spaccato un vetro da qualche parte. Strano. -taglia un’altra radice notando un leggero movimento nelle altre- Cosa significa? -le radici improvvisamente si ritirano via seguite dal rumore di altri vetri spaccati, e poi una lingua gigante la afferra per le gambe- Cavolooo!
Chris: un ottimo lavoro con il ripristino di quel laboratorio: l’avevo impiegato per degli esperimenti di clonazione di Larry finiti molto male, infatti poi non ne ho saputo più niente dal pool di scienziati dell’Area 51 che avevo incaricato.
Bryght: si vede che non erano all’altezza. Ho constatato molte falle nella sicurezza del progetto originario e le ho sfruttate a dovere per far crescere tutte le spore senza controllo.
-la ragazza si trova circondata nel suo elemento, più aggressivo che mai, rimasta appesa a testa in giù-
// Rose: me lo dovevo aspettare e allo stesso tempo non me lo sarei mai aspettato…così! //
Rose: calma. Ohm. Anche se mutante e orripilante questa pianta dovrebbe avere una digestione lenta come qualsiasi altra pianta carnivora quindi tecnicamente ho tutto il tempo di liberarmi. Vai a sapere COME però! Dovrei rendermi disgustosa da mangiare. Ma COME? …
Forse lo so. Se riesco a piegarmi… -lo yoga le torna ancora una volta utile- Preso! -recupera il barattolo col campione di DNA (guano di pipistrello) dalla tasca e se lo rovescia addosso facendoselo colare dalla gamba in giù fino al viso- Bleah, pensa che fa bene alla pelle, Mary Rose. -la lingua inizia ad allentare la presa fino a che la pianta non la lascia andare con un conato di vomito- Sapevo che non lo digeriva! Questo richiederà TANTE docce consecutive per giorni anche in assenza dell’acqua piovana.
Ma ce ne sono altri!? -gli altri cloni di Larry più giovani e più piccoli e a immagine e somiglianza di Chris, si gettano subito al suo inseguimento muovendo le liane come per frustarla e afferrarla- Oh mamma che incubo! Uh! Oh! Ah! Non ci provate! -si difende col machete come può ma alla fine si rassegna a scappare per tutto il laboratorio finchè non scivola andando a sbattere rovinosamente contro un mucchio di sacchi- Ahio. Su cosa sono finita ancora?
Fertilizzante, un mucchio di fertilizzante. Hanno usato del macerato d’ortica ma sono pazzi!? -uno dei cloni buca il sacco con una liana finendo per assorbirne subito tutti i nutrienti fino a scoppiare- Troppo azoto fa male alle piante, sapevo, ma non ne avevo mai vista una esplodere. Dev’essere perché sono cloni di piante radioattive. Ho un’arma allora. -prende un sacco e va al contrattacco come se fosse una lotta di cuscini prendendo a sberle le piante una dopo l’altra finchè il sacco non si apre e sparge il fertilizzante superconcentrato dappertutto: uno a uno i “Larry” si gonfiano a dismisura nelle foglie o si seccano bruciandosi istantaneamente-
Bryght: soluzione interessante quella adottata dal primo soggetto in esame. Scrib, scrib.
Rose: che massacro. Mi spiace per le piante ma ho goduto per i Chris. Ah, è stato catartico. -inspira ed espira profondamente per recuperare la concentrazione- Torno all’esperimento vero e proprio. Vediamo, penso che i campioni vadano messi qui. -indossa la tuta di protezione igienica e fa scorrere lo sterco di scimmia, il guano di pipistrello, e l’ananas masticato da Kimberly su una fila di vetrini- Adesso qual è il prossimo passaggio?
Bryght: controlla sullo schermo.
Rose: Bryght. Non immaginavo ti saresti fatta risentire.
Bryght: ci sono cose che voi non potete sapere. Il mio aiuto colma l’essenziale delle conoscenze necessarie che vi servono per l’esperimento. A schermo sono riportate le tre catene a doppio filamento nucleotidico, i DNA, ciascuna corrispondente a un campione analizzato, o così dovrebbe essere. Come puoi vedere, una delle catene risulta incompleta e contaminata perché non hai provveduto prima a separare il campione di saliva dalla sezione d’ananas: questo è DNA mitocondriale.
Rose: non ci ho pensato. Beeh, sarà valido lo stesso, no?
Bryght: non spetta alla sottoscritta influenzare le vostre decisioni. Se intendi procedere, premi il pulsante rosso al centro, dopodichè devi semplicemente impostare i tratti genetici che vuoi utilizzare e completare un minigioco simile al Tetris finchè la ricombinazione del genoma non sarà completata.
Rose: tutto qui? Non sembra difficile.
Bryght: ho riconfigurato appositamente l’intera interfaccia di laboratorio affinchè risultasse accessibile per qualunque pollice opponibile. Maggiore sarà il punteggio, migliore sarà il risultato finale ottenuto. Il nascituro si formerà direttamente nell’incubatrice. Fine dell’esperimento.
Rose: d’accordo. Allora il gene di scimmia lo imposto per le mani così avrà doti manuali, del pipistrello vorrei tenere le ali e la vista, e di Kimberly…Kimberly…uhm…non ci ho pensato a cosa prendere da lei. Facciamo l’intelligenza?
Bryght: è risaputo che non esiste il gene dell’intelligenza.
Rose: ah già. -arrossisce per la vergogna- Allora direi il naso e gli occhioni. Click. “START”.
// Rose: praticamente è come se stessi creando un Pokèmon. Mi sento un po’ un membro del Team Rocket. Chissà che creatura salterà fuori? //
Bryght: procedura terminata. Punteggio al di sotto della media, uhm. Interessante. Puoi ritirare l’uovo dall’incubatrice.
Rose: ah, e quanto ci metterà a schiudersi? -non ottiene risposta- D’accordo, ho capito. Allora mi prendo l’uovo e me ne torno da dove sono venuta. -la pianta gigante si è ripresa dalla nausea nel frattempo e ha bloccato tutte le uscite- Se riesco. Mi ero completamente dimenticata di Larry 2.0!
Megan 2: ho tutto quello che mi serve finalmente. -prepara la barca rudimentale che si è costruito per partire alla volta di Miraki, ma riceve una scossa da dietro che lo paralizza-
Zeus: eheh, anche io adesso.
*Laboratorio di Ka’a*
Soleil: sono riuscita a farmela tutta a nuoto senza danneggiare i preziosi campioni biologici: siccome queste mutande non tornerebbero pulite nemmeno lavandole col fuoco. -scaccia subito il conato di vomito- Così sarò in grado di resistere al calore infernale di questo posto. Devo trovare un edificio somigliante a un laboratorio, forse ragionando come Ki-Kimporta? Si troverà sicuramente dentro al vulcano per il sadismo di Chris.
Chris: caspita, ci ha azzeccato subito.
Soleil: (sospiro) il percorso per il vulcano è praticamente lo stesso che ho fatto quando avevo…quella zavorra a pesarmi sulle spalle. Non l’avessi mai aiutata. -sospiro ulteriore- Forse le cose sarebbero andate diversamente e non mi sarei affezionata. Ah, basta! Devo pensare a me stessa e basta. Vincere, laurearmi e trovare il lavoro che ho sempre sognato.
-comincia ad arrampicarsi lungo la parete rocciosa del vulcano, questa volta però dirigendosi dritta verso il cono vulcanico dove si trova il laboratorio semisommerso dalla lava. Il caldo infernale pari a quello di una fornace che sente tutta addosso malgrado la tuta protettiva è tuttavia solo l’ultimo dei suoi pensieri, visto che da quella posizione potrebbe arrivare l’eruzione da un momento all’altro-
// Confessionale //
Chris: ora vorrei sapere: ma quelle tute chi gliel’ha fatte, da dove sono saltate fuori? Mi rovinano tutta la parte sadica della sfida così.
Soleil: santa Rose che ha avuto l’intuizione di riciclare le mute da sub usate nella sfida precedente, e ce l’ha detto! Chiunque altro al posto suo se lo sarebbe tenuto per sé ma non lei.
Rose: -serafica- a Zeus non ho detto niente.
-una scossa improvvisa preannuncia la colata lavica imminente!-
Soleil: è un vulcano di tipo hawaiiano quindi. -si ripara dentro una rientranza attendendo che la lava sia passata tutta o quasi- Non posso aspettare che si raffreddi o potrei rimanere tappata qui qualora si solidificasse completamente! Aaargh!
Chris: oh, adesso ragioniamo.
Soleil: mi sono solo ustionata un po’ le spalle, uff, poteva andarmi peggio. E’ solo un’ustione superficiale, posso reggerla dopo tutte quelle che mi sono già procurata dentro e fuori.
// Soleil: quando ho iniziato a fare il mio lavoro avevo una pelle molto più delicata e un carattere anche di più, se non era protezione 50 mi scottavo facilmente, ma agli sponsor questo non importava. Da contratto dovevo sottopormi a tutte quelle lampade solari e abbronzarmi il più velocemente possibile a ogni passaggio dalla primavera all’estate. Vogliono solo le modelle con l’abbronzatura perfetta in TV. Ricordo ancora quanto le prime ustioni bruciavano quando me ne stavo a studiare le stelle al gelo delle notti primaverili stando tutta imbacuccata. //
-nella foga del momento però c’è un particolare che ha trascurato di considerare come conseguenza: il telescopio che si era messa a tracolla ora non c’è più-
Soleil: eccomi in cima, e sono riuscita a salvare tutto. Un laboratorio dentro alla caldera di un vulcano…Mi chiedo cosa mi aspetterà una volta varcata la soglia.
// Bryght: simulazione di incidente di laboratorio n°2: cataclisma geologico. //
Soleil: cominciamo bene, la porta non si apre e sembra che la serratura sia andata fusa. Non che avessi comunque la chiave… -si guarda attorno seguendo con lo sguardo le tubature- Si entra dall’alto allora. L’acciaio dei tubi è incandescente, menomale che sono “allenata”.
…
Uff, pffff. Si scoppia di caldo qui dentro, non che non me lo aspettassi dentro a un vulcano ma ci dev’essere un guasto nell’impianto di raffreddamento: così come dovrebbero sopravvivere i campioni biologici? E’ in tutto e per tutto un laboratorio abbandonato questo, il che mi complica ulteriormente il lavoro da fare. -alza l’interruttore della corrente- Per fortuna almeno la luce funziona ancora.
Bryght: ovvio, la struttura poggia su un sistema geotermico di rifornimento energetico.
Soleil: ah, è roba tua quindi.
Bryght: per quanto mi piacerebbe ostentarlo, no. Queste strutture erano preesistenti: io mi sono limitata ad apportarvi le dovute modifiche. Non perdere tempo, comunque.
Soleil: perché? Non ne perdo mai, comunque, contaci con la vita che faccio. Sto cercando di far funzionare questi macchinari anche se non ne capisco molto. Qui ci voleva Zeus.
Bryght: occorre ripristinare l’impianto di raffreddamento principale che consente di prevenire il surriscaldamento dei macchinari e quindi garantire il corretto funzionamento dei computer.
Soleil: insomma una sfida nella sfida, come le scatole cinesi andranno sempre ad aumentare…Ho già capito che calvario sarà oggi. E dove si trova?
Bryght: all’esterno.
Soleil: non l’ho visto da nessuna parte.
Bryght: non sei un’osservatrice attenta. Scrib, scrib.
Soleil: grazie.
Bryght: tornatene da dove sei venuta.
Soleil: e grazie ancora. No, è un indizio. Un test come quelli che facevi sempre in TDPKT. E io lo seguirò alla lettera. -esce ripercorrendo le tubature a ritroso fino a trovarsi al di sotto del laboratorio dove i tubi confluiscono in una gigantesca ventola che si muove appena ed è rimasta senza una pala a seguito di un grave incidente- Non dirmi che dipende tutto da questo.
Bryght: la ventola alimentata dall’aria calda del vulcano converge aria fresca a sua volta nei tubi seguendo il medesimo sistema di conversione di un comune condizionatore.
Soleil: ma su scala gigante.
Quindi…come dovrei farla funzionare di nuovo?
Bryght: la ventola ha subito danni irreparabili a seguito dell’impatto con una forma etrusiva, ma può essere ripristinata allo scopo.
Soleil: ok, come. Risposta semplice e diretta, per favore. -in tutto questo si sta tenendo aggrappata alle tubature bollenti-
Bryght: certamente saprai cosa succede quando un corpo celeste subisce l’impatto di un asteroide.
// Confessionale //
Soleil: parlare con BRYGHT e parlare con SIRI penso sia la stessa sensazione. Sto sudando sette camicie.
Bryght: errore, stai solo indossando una maglietta e una tuta in neoprene poliacrilico sopra di essa.
Soleil: argh! Visto?
Soleil: non potresti essere più chiara anziché parlare per enigmi? Sto friggendo qui sotto!
Bryght: il soggetto non mostra particolari doti logico-associative come prospettato.
Soleil: l’orbita, va bene!? L’impatto con un asteroide può spostare l’orbita di un pianeta, basta vedere Urano che è tutto storto, ma a me cosa serve saperlo adesso???
Bryght: analogalmente la ventola è stata spostata rispetto al suo asse di rotazione.
Soleil: devo riallinearla, insomma, tutto qui?
Bryght: corretto. Una volta rimessa in funzione, avrai un margine di 51,0 secondi per allontanarti dal risucchio della turbina.
Soleil: se penso che da bambina volevo fare l’astronauta…
-dopo essersi imbracata con una corda elastica lasciata “opportunamente” in bella vista, la concorrente si cala attraverso le pale della turbina spenta fino a raggiungerne il circuito sull’albero e rimetterlo in funzione come si risistemerebbe un disco sul lettore CD.-
Ecco fatto, sta funzionando davvero subito. Woooh! Via, via, via! -risale il più velocemente possibile fino a rientrare all’interno del laboratorio, stremata- Anf, ci sono altri preliminari o posso finalmente occuparmi dell’esperimento vero e proprio?!?
Kimberly: coraggio. Posso farcela, devo solo entrare nella sospensione dell’incredulità e sentirmi tutto quello che non sono mai stata come succede sempre in questi casi. Alla Kommando Zoey! -ha appena iniziato ad arrampicarsi quando un mucchietto di lava raffreddata attira la sua attenzione-
// Kimberly: quando mi sono risvegliata, panico totale! “Per quanto sono rimasta ferma a dormire? Quanto sarò rimasta indietro rispetto agli altri?” Così ho mollato tutto e mi sono subito messa a nuotare verso l’isoletta più vicina con il solo DNA di Megan: “tanto ci saranno animali anche qui, no?” Mi sono detta. A quanto pare sì, ma se anche c’erano, sono evaporati tutti con il caldo. -ride- Sono senza speranza, vero? //
Kimberly: che strana forma ha questa lava? Ah ma c’è qualcosa sepolto sotto. Sembra un cannocchiale o un TELESCOPIO? Ma è quello di Soleil. Oddio, lei non se ne separerebbe mai. Che sarà successo? Forse se glielo riportassi potrebbe essere la scusa per risistemare tutto! Ma la lente è a pezzi. Noo. Non glielo posso ridare in questo stato, ormai è da buttare. O forse saprà lei come ripararlo? -rincuorata da questa ipotesi, se lo mette nella cesta ma si accorge di aver lasciato cadere un pezzo- Dal rumore non sembrava vetro. Ma ci aveva messo il Chris d’Oro dentro, è pazza!?
Sì, in realtà me l’aveva fatto capire ed era chiaro che se lo fosse nascosto nella cosa a cui tiene di più.
Quindi adesso ce l’ho io. E’-E’ mio, giusto? Giusto! Posso stare tranquilla allora, se le cose si mettono male ho sempre questo salvavita.
…
Non lo sto rubando, e poi lei ne ha già sprecato uno.
E poi per come mi ha trattato non se lo merita affatto questo ulteriore vantaggio!
// Kimberly: sì, anni di solitudine mi hanno reso molto brava a convincermi da sola. //
Kimberly: forza e coraggio adesso. L’ho già fatta una volta quest’arrampicata. Solo che…anf…non mi ricordavo di essermi stancata così tanto…così presto…a-ah già. Era Soleil quella.
Soleil: dello yeti prenderei la forza fisica, del granchio la corazza e la capacità di camminare lateralmente per passare attraverso raggi laser magari boh, e del DNA di Zeus…mamma mia…velocità quando ce l’aveva all’inizio, e la corteccia cerebrale visto che è un genio…dell’informatica. -poggia le mutande incrostate sull’ultimo vetrino-
Come mai fa di nuovo così caldo all’improvviso?
// Zeus: eeeh, è l’effetto che il Sommo Zeus fa alle donne. Certe chat sono state così bollenti che potevo sentire il silicio delle loro tastiere sfrigolare per quanto fossero calde in quel momento. //
Soleil: ma che? Fsss. T-The floor is lava! Letteralmente, sta entrando dalle finestre. Chriiiis!
Bryght: è perfettamente contemplato.
Soleil: ah, sì? Sentiamo!
Bryght: trovandosi all’interno di un vulcano attivo, il livello della lava può salire e riscendere a intervalli regolari fino a riempire l’interità della camera vulcanica, salvo fenomeni ostruttivi dai quali originano eruzioni di tipo etrusivo per l’appunto.
Soleil: in parole povere posso ritrovarmi in qualsiasi momento sommersa nella lava fino al collo o nella migliore delle ipotesi con un meteorite che mi sbuca dal pavimento sputato dalla crosta terrestre? E’ questo il riassunto?
Bryght: …
Soleil: fantastico! Quindi anche la ventola fuori poi va a farsi benedire di nuovo.
Bryght: e l’intero processo si blocca fino a che la lava non scende al livello di prima, disamina corretta. E’ obbligatorio portarsi in zona di sicurezza.
Soleil: finchè la lava non mi arriva alle caviglie posso resistere. -dà un calcio alla macchina per farla ripartire- Avanti con il procedimento, non sei ancora rovente mi sembra.
Bryght: scrib, scrib.
Soleil: andiamo, quanto ci mette ancoraaa…”Avvio incubatrice in corso. . .”
-il livello della lava intanto ha superato il limite che si era prefissata arrivandole alle ginocchia e costringendola ad arrampicarsi su un mobile con uno scatto fulmineo-
Hsss. Devo farcela a tutti i costi, non posso permettermi di ripetere tutto daccapo.
Bryght: rilevato malfunzionamento nell’incubatrice. Temperatura al di sopra del normale.
Soleil: non importa, può nascere anche l’uovo di Lucifero per quanto mi riguarda! Tanto il DNA è quello, ci sta bene all’inferno. AVANTI.
-la lava ha ormai bloccato le finestre dall’esterno prevenendole qualsiasi via di fuga apparente-
Anf, anf, anf, anf, anf.
ANF, ANF, ANF, ANF, ANF.
Eccolo! E’ nato! -si fionda subito a recuperarlo incurante del calore e ritorna su per il soffitto come una mamma lucertola, tenendoselo stretto tra le cosce- Anf, anf, è nato…Anf. Aspetta, ma quanto ci metterà a schiudersi dall’uovo invece?
Ho capito, beh, per adesso penserò solo a sopravvivere a questo inferno.
-un’ondata di lava schizza sulle pareti per poi strabordare al di fuori del cratere colando come una bottiglia di spumante appena stappata, con Kimberly che si trova sulla sua traiettoria-
Kimberly: glom. E allora? Dov’è la mia tanto criticata fortuna quando serveee! -si lascia cadere senza pensarci due volte correndo fino alla spiaggia prima che la lava arrivi a lei, fermandosi solo una volta che questa si è raffreddata tutta fino in mare, per poi svenire- Fiù. C’è mancato davvero un pelo e facevo la fine di Ale…jandro.
Soleil: ce l’ho fatta. La lava sta scendendo finalmente e me ne posso uscire da questo inferno in tutta sicurezza.
-si sente un cigolio sinistro che attraversa l’intera struttura-
Si fa per dire.
Oh.
-perde improvvisamente i sensi anche lei-
// Bryght: l’esposizione prolungata a esalazioni sulfuree può causare giramenti di testa, nausea e perdita dei sensi nei casi più gravi. //
. . .
Rose: è inutile. Non avrai mai! Il mio! Uovoooah! -viene afferrata da una liana e sbattuta dall’altra parte del laboratorio- Cavolo. Sapevo di avere un pessimo rapporto con gli animali, ma non anche con le piante. Se solo trovassi uno spiraglio d’uscita da qualche altra parte.
Megan: P_H_O_E_N_I_X.
“Accesso eseguito: benvenuta dottoressa Phoenix.”
-appena il portellone sigillato si è aperto, Rose ci si fionda attraverso nella stessa frazione di secondo nella quale Megan viene invece catturata prima di poter reagire-
Rose: rock n’ roll! Mi spiace per lei, ma, lontano dai pasti siamo tutti contro tutti ormai. -se ne va-
*Laboratorio di Miraki*
Megan 2: dove mi trovo?
Zeus: ma buongiorno. Ben risvegliata, mia piccola Megadorata.
Megan 2: tu!
Zeus: siamo sull’isola di Miraki, e finalmente da soli. Un posticino tranquillo nel quale conoscerci meglio.
Megan 2: non osare toccarmi.
Zeus: già fatto in verità. Mi sono preso un piccolo piccino campione di DNA dalla tua saliva che mi hai così gentilmente offerto. -si asciuga la bava alla bocca-
Megan 2: rgh. Sei veramente un essere immondo. Perché mi hai portato qui? Avresti potuto prendertela e filare lontano dalla tua avversaria.
Zeus: metti che possa servirmi dell’altro DNA, o una cavia, o un’incubatrice per l’uovo. Non si sa mai i casi della vita. Capisci? E poi dov’è finita la gratitudine? Ti ho anche fatto da Caronte fino a destinazione. Più di così si muore.
Megan 2: che cos’altro vuoi da me? -allontana la mano dal pugnale che stava estraendo- Parla chiaro.
Zeus: anzitutto, hai convinto il samurai pannolone come ti ho chiesto?
Megan 2: …Il samurai è come fosse già dalla tua parte.
Zeus: bene, bene, bene. Hai fatto in fretta, vedo. Un paio di tette in faccia sono sempre argomenti convincenti.
Megan 2: io non mi lascerei mai irretire da semplici argomenti di car- arrossisce in tempo - g-già, molto convincenti. Ho ottenuto la sua obbedienza immediata.
Zeus: seconda cosa. Un gatti- un uccellino mi ha detto che sei studentessa di Chimica quindi saprai meglio di me come si usa un laboratorio genetico e cose così. -le mette un braccio attorno al collo facendo scivolare lentamente la mano verso il seno-
Megan 2: …e la terza? -gli prudono le mani con le dita di nuovo sull’impugnatura del pugnale ma non serve perché Zeus allontana la mano di scatto come se l’avesse appena morso una tarantola: la scossa dell’orologio-
Zeus: (Ah, fanculo!) ne riparliamo più tardi magari. E non provare a scappare di nuovo o dovrò ricorrere al potere della mia folgore.
Megan 2: “di nuovo”? Quante volte ho già tentato la fuga e non mi ricordo?
Zeus: tre, amore. Ma un colpetto qui -la tocca al collo con il piatto del polso- e ti è sempre passata la voglia. Occhio che alla quarta ti si potrebbe friggere il cervellino come un hard disk e mi spiacerebbe molto lobotomizzarti per sbaglio.
Megan 2: k*so. Vuol dire merda in giapponese.
Zeus: ah, bello. L’ho sentito in qualche hentai, e quindi è questa la cultura che ti ha trasmesso ciuf ciuf dal calibro piccolo.
Megan 2: dov’è il laboratorio? (Devo assecondarlo fino a quando non mi si presenterà l’occasione giusta per sfuggire alla sue grinfie senza destare sospetti. Mai visto un uomo tanto viscido. Se penso che avrebbe fatto questo a Megan, io…) -tira su col naso rumorosamente-
Zeus: sorpresa, sorpresina: guarda un po’ laggiù. Il laboratorio si trova in parte sott’acqua. Ed ecco perché mi serviva proprio una brava dottoranda in Chimica che fosse anche campionessa di nuoto. Eh?
Megan 2: sono una kohai, neanche un senpai per tua informazione. Un laboratorio inabissato a cosa serve?
Zeus: sì, sì, boh. Sticazzi di tutto sinceramente. Tu pensa a metterti il tuo bel costumino sexy, prendi questi campioni e torna con la mia creatura.
Megan 2: non l’ho portato.
Zeus: che peccato.
P.S. : casomai ti venisse la remota idea di fregarmi, farò in modo che tutti sappiano che stronza sei veramente. La mia piccola kohai. -le preme le guance o meglio gli zigomi d’acciaio- Azz. Tette di marmo e ossa di molibdeno, e di sotto c’è tipo l’antimateria che devo aspettarmi, non vedo l’ora di scoprirlo. Vai adesso. -le dà una pacca sul culo rimanendone pienamente soddisfatto al tatto-
// Bryght: simulazione di incidente di laboratorio n°3: IA vs Natura. //
-Shin nuota fino al punto dov’è visibile ciò che rimane in superficie del terzo laboratorio, per poi immergersi e scoprire come l’edificio sia molto più imponente e complesso di quanto appaia. Il primo livello fa solo da facciata per un secondo totalmente inabissato con le finestre a tenuta stagna come quelle di un sottomarino, e a sua volta questo secondo livello ne sorregge un altro di forma sferica dalle pareti a vetro ormai ridotte in frantumi.-
Megan 2: non ci capisco niente. Da dove dovrei entrare? Questa roba tecnologica non fa per me, perciò ricorrerò al metodo tradizionale. -tenta di spaccare un oblò ma come già sappiamo da un episodio precedente, ciò non è possibile sott’acqua perciò riemerge all’istante-
Zeus: mh? Che ci fai già su?
Megan 2: devo pur respirare ogni tanto, baka.
// Shin: e poi non sono abituato a nuotare con così tanti vestiti indosso ma non era il caso di dirglielo. //
Megan 2: comunque ho un problema: non ho trovato una via di entrata e la pianta di sotto è un labirinto, credimi.
Zeus: ah, sì?
Megan 2: se vuoi il mio aiuto devi collaborare anche tu. Prova ad aprire l’accesso principale sul piano di superficie, vieni.
Zeus: ma come siamo decisi oggi. Ahimè, ci vuole il codice, e io non lo posso decrittare più.
Megan 2: e allora dammi anche la tua forza. -prova ad aprire il portellone scorrevole a mani nude-
Zeus: sì, perché non “apriti sesamo” già che ci siamo?
Megan 2: ma certo! Ehm, metti una mano qui e l’altra qui, pronuncio la formula magica. Gomaaaa akerùùù!
-con grande sorpresa di Zeus in due riescono ad aprire la porta scorrevole grazie in realtà alla sola forza addominale di Shin-
Zeus: ahah, che cazzo?
Megan 2: eccoci dentro. Vedi cosa ne capisci tu.
Zeus: così questo è solo l’ingresso del laboratorio. Vediamo se una di queste bellezze funziona ancora. Tsk tsk, nada. L’umidità e le alghe hanno danneggiato tutti i cavi elettrici.
Megan 2: qui ci sono dei fogli, delle carte con dei progetti ancora leggibili.
Zeus: vedere. -cerca di scorrere le pagine con un dito solo- Pff, non sono leggibili per un cazzo.
Megan 2: eh? Sono fogli di carta stampata, vanno sfogliati.
Zeus: che ne so io. -fa spallucce- Alla Silicon Valley non ho mai visto carta.
Megan 2: k*so. Ho capito, te li sfoglio io.
Zeus: ah, ecco. Dunque pare che questo fosse un laboratorio dove si conducevano esperimenti sulla fauna sottomarina o qualcosa del genere, e qui si parla di BIOMECCANICA e ORGANI SINTETICI! Figata. Il secondo livello era stato progettato come un sottomarino dal quale gli scienziati potessero osservare e prelevare le proprie cavie per poi lavorare in un ambiente a perfetta tenuta stagna e con strumentazioni idrorepellenti, e l’ultimo livello era l’habitat di contenimento e sperimentazione dei risultati ottenuti.
Megan 2: andavano contronatura insomma? Folli. Non mi stupisce siano stati puniti per questo.
Zeus: la miglioravano. Benvenuta nell’era del progresso, streghetta del Medioevo. Sembra che l’ultimo esperimento sia stato impiantare un programma di intelligenza artificiale nel cervello di uno squalo. Di certo non stiamo parlando dello squalo senzacervello di Amber.
Comunque, è chiaro che i macchinari che ci interessano stanno tutti nel sottomarino. Si scende. -prende l’ascensore-
Megan 2: orè? L’ascensore per scendere sott’acqua? Sei davvero così pigro?
Zeus: se c’è perché non utilizzarlo. Tu fatti pure le scale in immersione se ti va.
// Shin: -si porta la mano alla fronte spostandosi la parrucca, senza riuscire a dire nemmeno una particella grammaticale per lo shock- //
-l’idiozia di un gesto del genere non tarda a manifestarsi quando l’ascensore si apre fuoriuscendo tutta l’acqua accumulata all’interno mista ad alghe e altre schifezze-
Megan 2: baka. -scuote il capo e si mette a nuotare per la lunga tromba delle scale-
. . .
Chris: la situazione per Megan, quella vera, intanto, si è fatta…familiare. O dovrei dire addirittura intima?
-parte un brano di sax sensuale in sottofondo-Ehh, Larry ci sapeva fare in queste cose e i geni sono quelli anche miei…
Megan: l-lasciami andare. Lasciami! -dopo averla immobilizzata nel fitto groviglio dei suoi tentacoli, la pianta carnivora con testa di Chris se la sta gustando con comodo leccandosela tutta poco a poco- Lasciami ho detto. Anf, credi non ci sia abituata ormai? Posso fare lo stesso le mie cose anche così. -si divincola in modo da legarsi in un bondage a lei più confortevole per poter lavorare e muoversi quel tanto che le basta a svolgere tutte le operazioni di laboratorio e senza neanche servirsi dell’interfaccia facilitata da Bryght-
Bryght: molto interessante. Scrib, scrib…
Megan: gh. I parametri fisico-chimici ideali dovrebbero essere NF! questi. Lo sperma di Shin -arrossisce sudando ancora di più- d-dovrebbe inoltre fecondare l’uovo più in fretta per una schiusa immediata. Argh! Mmmgh. Attivare l’esperimento!
-viene strattonata ancora di più e trascinata all’indietro dal clone sempre più affamato del suo corpo, con i succhi gastrici che iniziano a scioglierle la tuta protettiva-
Ha iniziato a digerirmi prima di mangiarmi, come fanno i ragni. Se fossi una vera maga sarei riuscita a liberarmi in tempo…
O forse…
Non mi serve affatto quel tipo di magia fasulla?
Quando ne conosco una molto più potente. La scienza.
-si libera della tuta sgusciando via dalle grinfie del mostro quel tanto che basta a metter mano allo scaffale con i composti chimici usati per i nutrienti delle piante- Azoto, potassio e fosforo, come pensavo. -riesce a prenderne due prima di essere catturata di nuovo con un nodo alla gola- Ghrrggh. Hai fame? E allora saziati con questo. -gli getta addosso la bottiglia di potassio mentre stappa con i denti l’altra contenente il fosforo che brucia all’istante con una fiammata-
Chris: noo, Larry Juniooor! Era così giovane e innocente. Troppo per questo mondo crudele.
// Megan: fosforo, potassio, ossigeno. Non è una formula magica ma può essere un anatema micidiale da scagliare su qualcuno. Il fosforo è un gas che brucia istantaneamente a contatto con l’aria, il potassio è altamente infiammabile, e le piante lo assorbono subito. //
-è scoppiato un incendio nel laboratorio e si ritrova circondata da ogni parte dai resti in fiamme della pianta gigante che ricadono al suolo-
Megan: anf, cough. Devo salvare l’embrione prima di tutto.
Bryght: c’è dell’azoto liquido conservato nel container A-51.
Chris: hai pensato proprio a tutto.
Bryght: ovvio, sono simulazioni empiriche di incidenti di laboratorio. So che vuoi fare, ma sbrigati, Megan.
Megan: anf, gnn, fssst! -si mette i capelli davanti per proteggersi gli occhi- L’ho congelato. Ma la porta è bloccata, non si apre più! Le fiamme devono aver bruciato tutti i fili: sono in trappola mortale.
Bryght: usa il pensiero laterale, ascolta la voce, Megan.
Megan: n-non ci riesco, ora sono troppo agitata per usare la testa…!
-prende la rincorsa e usa le tette come ha fatto per buttare giù Leanne, una, due, tre volte sbattendoci addosso fino a buttare giù la vecchia porta d’acciaio-
Chris: ORPO!
Bryght: …
Megan: c-ce l’ho fatta. Ce l’ho fatta e ho pure salvato l’uovo. Ah! *POSA EUREKA*.
Bryght: il mio lavoro qui è finito, Mc Lean. Da adesso potrà guidare lei lo svolgimento della sfida, ha tutte le istruzioni necessarie assimilate.
Chris: aspetta… Già sparita? Quella ragazza non può essere umana. Ma chi lo è del resto in questo reality show?
Megan: bll. -vomita per l’emozione- Ergh. Adesso devo aspettare che si sciolga e poi finalmente saprò se i miei sacrifici non sono stati invano.
…plik
…plok
…plok.
-davanti ai suoi occhi esterrefatti, la magia della vita si compie: il nascituro emerge formandosi poco alla volta dalla calotta di ghiaccio che si scioglie, un tentacolo per volta. Fino a quando non si erge più alto di lei l’ombra nera come inchiostro di Shin, dalle foglie di calamaro che partono dai tatuaggi sulle braccia e occhi di tigre che la spogliano solo con lo sguardo. Lei deglutisce pronta a soccombere.-
E’…e’ proprio come Shin. Ahh! Mmmmh!
// Chris: qui è meglio voltare pagina, e in fretta. Mooolto meglio. //
. . .
Orrore e raccapriccio hanno regnato sovrani alla corte della Superluna Blu! I campeggiatori hanno dovuto compiere uno sforzo disumano e un sacrificio quasi umano per superare il cammino fino al Monte del Tributo ripercorrendo le orme dell’antico popolo di Antarearea e affrontando i loro incubi peggiori. . .
La non così sdoganata paura di Shin per i crostacei, che mi dicono chiamarsi ostraconofobia (detto giusto?), è stata solo il biglietto da visita della misteriosa isola di Miraki, fin qui l’unica che era rimasta incontaminata dalla loro squallida presenza. I Klenchelon, così si chiamavano, non hanno avuto alcuna pietà di lui così come Megan non l’ha avuta di loro e di nessun altro dei presenti. Ha fatto esplodere un anguriofago, venire l’infarto a Soleil, quasi affogare Paula, e simulato la propria decapitazione! E soprattutto rovinato l’idillio da inizio stagione tra “Kim” e “Sol.” Muahahah, ben fatto. Avevano oltremodo stufato.
Paula ha avuto nel frattempo un secondo round con Izzy, e grazie all’aiuto solito dei suoi gatti, l’ha spuntata un’altra volta, ma non è comunque riuscita a rientrare in gioco in tempo per poter fermare la strega di Sligeach.
Il momento più bello è stato però sicuramente quando Zeus si è ritrovato faccia a faccia con l’ologramma solido di Rose dominatrix: andatevi a rivedere come l’autoproclamato re dell’harem olimpico si è visto il suo bel “pantheon anale” penetrato in lungo e in largo con una medusa vespa di mare di 3 metri!!!
-si asciuga le lacrime-
Ma non finisce qui, perché poi alla cerimonia di eliminazione di Paula si è sciroppato un’insalata greca di guai quando la gattara ha vuotato il sacco e gli ha rifatto i connotati. E’ proprio il caso di dirlo: che Zappata! Ahahah! Senza più gatti né telecamere nascoste, come farà a sopravvivere con tutto l’odio che si è tirato addosso, compreso il mio?
Con soli 6 rimasti, è arrivato il momento di tirare fuori il DNA vincente, ma dubito ci siano delle Azusa in circolazione…quindi ci accontenteremo del meno peggio. Vero, Bryght? -la scienziata non risponde alla battuta, lui si schiarisce prontamente la voce- Quale sarà il futuro vincitore di questa stagione e lo capiremo forse oggi? Megan porterà a conclusione la trama ordita per Kimberly e Soleil o ci sarà un colpo di scena con lieto fine baci e abbracci nauseanti?
Shin e Rose conteranno ancora qualcosa ai fini del reality? E soprattutto, Zeus vedrà ancora la luce del Sole in fondo al tunnel o per lui sarà una volta per tutte notte fonda? Seguite…
A TUTTO REAL51TY AREAREA 51!
Parte la sigla (https://www.youtube.com/watch?v=5t7cRGcMO8Y). In grafica da Atari 2600 si vede un aereo volare lungo il percorso tratteggiato sulla mappa fino al Triangolo delle Bermuda dove viene abbattuto da un razzo. Da esso scendono 16 puntini col paracadute che vengono eliminati della metà…Con Chris Mc Lean che si sta divertendo come un matto alla console appartenuta in precedenza a Grenda.
Amber domina le onde con sicurezza evitando uno dopo l’altro i rottami che precipitano dal cielo mentre fa sci d’acqua finchè Zanna non va in immersione per conto suo trascinandola con sé e mandandola a scontrarsi con Rosemary intenta a raccogliere e riciclare i rifiuti sottomarini con le due che provano a baciarsi ma finiscono risucchiate dentro al rottame di una rossa lavatrice!
Cambio di inquadratura su Soleil, che sta scalando le Cascate del Dolore reggendo la cordata composta da Kimberly e da un gigantesco Chris Nero, quando appare dalla cima della cascata l’onnipotente Zeus che scaglia un fulmine gigante di cartapesta su di loro facendole precipitare, salvo poi precipitare a sua volta aggredito da un gatto alle spalle, in un lago di meduse tanto per cambiare.
Shin fa partire il treno-proiettile che si fa tutto il percorso di minigolf attraversando imperterrito qualsiasi ostacolo e annesso dolore fino a terminare la propria corsa nel vulcano (quello vero) con una gigantesca esplosione.
Paula sta facendo pratica yoga con tutti i suoi 44 gattini in equilibrio su di lei quando arriva il quaranticinquesimo che li fa cadere tutti, Megan la maga con indosso la giacca di Lester a mo’ di mantello si mette un altro Chris Nero nella manica…e come per miracolo dalle sue tette emerge il Chris d’Oro!
Alla cerimonia davanti al falò infine Kimberly e Soleil sembrano in procinto di baciarsi ma James precipita alla velocità della luce proprio in mezzo a loro!
*Prologo*
Megan VFC: “Che cos’è una costellazione? Un insieme di legami invisibili a occhio nudo ma percepiti dalla mente umana uguali a quelli tra le molecole. Rompere il legame tra due molecole dà sempre vita a una reazione chimica, rompere il legame tra due stelle non ne genera nessuna. Perché è un legame che non è mai esistito. Come quello tra Kimberly e Soleil.
-le immagini sullo schermo mostrano Soleil spettinata e sconsolata a fissare il cielo dal tetto, mentre Kimberly sta ancora piangendo nel suo letto dalla notte scorsa-
Quanto è facile rompere qualcosa quando questa esiste solo nella nostra mente. Tra persone diverse si formano legami invisibili chiamati amori e amicizie, e spesso essi sono invisibili anche per i diretti interessati, ma se ne formano anche altrettanti che come le costellazioni vengono dati per assodati, disegnati, rappresentati, e tuttavia non ci sono veramente. Per tutti Kimstore e Solluce erano le migliori amiche, sorelle, stelle gemelle, e infine amanti, ma solo io vedevo la realtà sotto la superficie: non erano niente di tutto questo. Solo parole scritte, prima da Kimberly. . .e poi da ME.”
-sta per richiudere e riporre il portatile al suo posto, quando lo schermo diventa tutto blu gettandola nel panico e allora nota finalmente che la webcam era rimasta accesa tutto il tempo-
Che succede? E’ apparsa una, una scritta? “Ti aspetto in spiaggia, mia piccola dolce Meg.”
. . .
Rose: Kimberly, su, forza, in piedi!
Kimberly: che vuoi…?
Rose: che ti alzi e mi dài una mano con la ricerca delle risorse altrimenti stasera non avremo niente da mangiare.
Kimberly: fatti aiutare da Shin, che è abile, o S-Soleil.
Rose: devi darti da fare anche tu se non vuoi rimanere a letto senza cena.
Kimberly: perché?
Rose: qui siamo tutti contro tutti ormai e ciascuno pensa per sé, ma non voglio sfidarmi con avversari svantaggiati e debilitati dalla fame. Quindi è nel tuo interesse collaborare affinchè tutti abbiano la loro razione di cibo assicurata.
// Rose: Amber e Paula erano le pescatrici migliori, e senza di loro non avremo più quell’abbondanza di prima, quindi dobbiamo compensare con frutta e verdura necessariamente, e da sola non posso fare la scorta per sei persone. Per questo ho convinto gli altri a condividere almeno il cibo che ognuno di noi riesce a rimediare da solo. //
Kimberly: senti, ho già perso una sorella maggiore, e non ho voglia, ecco, di trovarmene un’altra tanto presto…
Rose: pensa, io ho perso la fidanzata e l’ultima amica che mi era rimasta. Però non voglio dargliela vinta, e lottare fino alla fine o almeno tirare avanti. Sto cercando di reagire, insomma.
Kimberly: ma io mi sento a pezzi, e già ero la più debole qui dentro! Senza Soleil mi sento così vuota ora, e pensare che l’ho definita io così in uno dei miei pivots. Che ipocrita.
Rose: buffo, ho già avuto una conversazione simile proprio con lei.
Kimberly: ti ha parlato di me? -si sposta il lenzuolo di foglie di dosso- Quando? E cos’ha detto?
Rose: quando siamo state messe assieme. Mi ha parlato di come non si sentisse più sicura di che tipo di sentimenti provasse per te, ma che le dispiaceva di averti giudicata male all’inizio. Ti ha definito “spontanea” a differenza sua e mia.
Kimberly: spontanea nell’essere pessima suppongo.
Rose: no, spontanea e basta. Con te lei riusciva a lasciarsi andare un po’, proprio perché sapeva che tu non l’avresti mai fatta sentire a disagio per quello che era.
Kimberly: davvero? Ohh, e invece io scrivevo quelle cose superficiali su di lei. E poi che ha detto ancora?
Rose: vieni con me e te lo dirò.
Kimberly: dove?
Rose: a raccogliere dell’ananas. Non sarà facile trovarne dell’altra così presto dopo quella che vi avevamo preparato per colazione due giorni fa -Kimberly abbassa lo sguardo sentendosi improvvisamente ancora più in colpa per le sue azioni- ma sarebbe un bel colpo. L’ananas ha molti zuccheri e pochi grassi, perfetta per fare scorta di energie.
Kimberly: e può essere anche cotta alla griglia! Sì, lo so, dicono che è buonissima fatta in questo modo.
Rose: e tu come fai a saperlo?
Kimberly: beh, faccio un sacco di ricerche durante la scrittura delle mie serie e quindi imparo tante cose anche per i minimi dettagli. So anche evacuare con sicurezza da un sottomarino militare.
Rose: -ridacchia- avresti potuto sfruttare queste conoscenze anche fuori dalle serie inventate, sai?
Kimberly: sì, me l’ha detto spesso anche Soleil. -sposta lo sguardo leggermente imbronciata-
Rose: uhm, prima ti ho mentito. Non c’era altro. Non abbiamo avuto molte occasioni per parlare, ma da quel poco che ho capito ha sempre tenuto molto a te fin dal primo incontro. In che modo, non mi è dato saperlo.
Kimberly: ah…
Rose: tu hai detto di averla persa ma io la vedo fisicamente ancora qui. Prova a rifletterci. -Kimberly sbatte le palpebre visibilmente arrossate più volte- L’ananas dovrebbe crescere in questa parte dell’isola, e se i frutti sono maturi ne dovremmo sentire l’aroma dolciastro. Purtroppo ho perso l’olfatto: a furia di riciclare dall’immondizia mi sono assuefatta agli odori.
Kimberly: oh, questo spiega molte cose che non mi tornavano su di te! Ma, dettagli, ecco perché mi hai voluta qui.
Rose: di solito mi lascio guidare dagli insetti ma trattandosi di un’isola artificiale se ne vedono pochissimi in natura. Paula mi aveva aiutato a trovarle anche se allergica all’ananas.
Kimberly: allergica? Wow. Che carina a sacrificarsi così, e l’aveva pure tagliata lei o sbaglio.
Rose: già, mi è spiaciuto doverla votare ma non potevo più sopportare di vederla in balia di Zeus. Non se lo meritava.
Kimberly: e chi se lo merita quello…
-Zeus, intanto, sta cercando inutilmente di pescare qualcosa con un bastone in mano ma gli riesce di infilzare soltanto una medusa già morta sulla spiaggia, lanciando via il bastone per la frustrazione-
Zeus: ma vaffanculo.
Megan: mi volevi qui, g-giusto?
Zeus: ah, eccoti, Megatette! Passata una bella nottata? Immagino di sì visto come ficcanasavi nel computer della tua scrittrice preferita.
Megan: ehm, ero soltanto curiosa.
Zeus: certo, certo, e come l’hai ottenuta la password? Ti ho vista come ti muovevi bene armeggiando alla tastiera e, credimi, a me non mi fai fesso: l’hai già usato altre volte.
Megan: …e tu come sei entrato nel sistema invece?
Zeus: oh, sono state così gentili da lasciarmi il computer in mano qualche minuto abbastanza da potergli installare dentro un aiuto remoto…a me stesso. Anche se dall’AppleWatch ormai posso solo controllare e registrare ciò che vedo con la webcam.
Megan: compresa me.
Zeus: fa’ piacere vedere qualcuno sveglio ogni tanto, ma andiamo con ordine: comincia con l’immergerti e pescarmi qualcosa da mangiare che sto morendo di fame. E non tirarmi fuori la messinscena della loli tettona che non sa nuotare che con me non attacca.
Megan: non so di che stai parlando.
Zeus: e del gatto blu che mi dici?
Megan: ehm, non so di che… -l’altro le strizza le tette- Gasp!
Zeus: riconosco un paio di tette solo guardandolo, figurati quando mi cadono così dal cielo. All’inizio non ci avevo fatto caso, ma poi ci ho ragionato sopra e ho fatto 2 + 2: se quella di Paula non era una gigantesca stronzata allora doveva essere per forza vero tutto quello che aveva detto, compreso il tuo esserti sostituita a lei.
Megan: oh no.
Zeus: non so come e perché tu l’abbia fatto, e non me ne frega assolutamente saperlo, ma sicuramente interesserà alle tue compari granchiette. Una serpe in seno, anzi, una che ti infila nel suo seno…
Megan: mi hai scoperta. -si spoglia in costume da bagno con riluttanza- E adesso c-che farai?
Zeus: sarai tu a fare le cose per me. Tranquilla, niente favori sessuali per il momento. Voglio che anzitutto riporti il tuo samurai hentai dalla mia parte. Poi mi devi installare una cosuccia simpatica sulla webcam del portatile. E per finire…per finire un corno. Sarai alla mia mercé da adesso in avanti perciò mettiti a tuo agio: #staiserena.
Megan: d’accordo. -sospira sforzandosi di non tremare come una foglia- Allora vado in acqua.
Zeus: groan, sì, sbrigati, che non mangio da ieri mattina.
// Zeus: grazie per avermi affondato l’Oltretomba, Paula. Spero tu stia già a casa a guardare la TV con le tue palle di pelo, perché ho un messaggio per te: fottiti. Anzi, già che ci siete fottetevi tutti voi eliminati che starete certamente guardando. Me la potete grattuggiare!
Io sono ancora qui a far parlare e incazzare sui social mentre voi sfigati non vi caga già più nessuno. Ma non vi preoccupate, al momento di celebrare la mia vincita vi citerò senz’altro così i fans torneranno a considerare la vostra esistenza per quei 5-10 secondi di discussione su un blogpost. //
Megan: ho trovato questi molluschi, ma non so se vanno bene.
Zeus: di già? Comunque versa pure. Tanto digerisco anche le pietre. -si fa imboccare- Buuurp! Ah, ottimo. Pescamene un altro po’ per la cena di stasera, e poi puoi andare a fare quello che ti ho detto. E se trovi il Chris d’Oro dimmelo, magari saltasse fuori finalmente…
Megan: ti posso già dire adesso che non si trova più in acqua.
Zeus: aspetta, tu cosa ne sai?
Megan: ho percepito la sua presenza la prima volta che mi sono immersa, ma ora non più. Hm, tutto qui.
// Zeus: non credo in magia, stregoneria & puttanate varie, ma è davvero probabile che quello che dice Megana di Troia sia successo veramente: qualcuno si è fottuto il Chris d’Oro e se lo sta conservando come biglietto per la finale. //
Megan: che c’è?
Zeus: -la tira per il costume- lascia perdere i molluschi, e vai subito a installare questo su quel dannato computer.
Megan: cosa sarebbe?
Zeus: fallo e basta.
Megan: devo sapere cosa vado a installare per poterlo fare.
Zeus: è un semplice filtro che devi mettere davanti alla webcam, anche un neonato ne sarebbe in grado. Solo che se poco poco mi avvicino al bungalow delle ragazze io rischio di beccarmi una fucilata subacquea in fronte, tu sei molto più abile di me a passare inosservata…nonostante quelle.
Megan: v-va bene.
….
….Gasp!
Shin: ho visto tutta la scena.
Megan: mi ha ricattata. In che guaio mi sono cacciata.
Shin: cosa hai intenzione di fare adesso con quel viscido? Avevi detto di avere tutto sotto controllo.
Megan: è ancora così te l’assicuro. Ma mi serve il tuo aiuto, di nuovo.
Shin: ero stato chiaro che ieri sarebbe stata l’ultima volta.
Megan: ma…
Shin: lo sai che ho una parola sola. E poi quello che hai fatto a Paula non è stato da te, non immaginavo ti saresti spinta a tanto.
Megan: n-nemmeno io all’inizio, ho improvvisato lo ammetto. Non sono riuscita a godermi la vittoria come credevo e la coscienza sporca non mi ha fatto dormire tutta notte.
Shin: sicura di voler continuare con questa recita?
Megan: devo, ormai. Ho un disegno superiore da seguire, me lo dice la mia voce interiore. Kimberly deve essere punita. E lo sto facendo per Mark e Lorraine, non per me stessa, perché nessuno pensi più di poter giocare a suo piacimento con le emozioni altrui!
Shin: anch’io credevo di dover seguire un disegno ben preciso, voluto dall’alto, e poi…Mi sono innamorato di voi. Ho smesso di credere nel personaggio che io stesso mi ero creato, e di recitare. Sta’ solo a noi scegliere chi siamo e cosa vogliamo diventare.
Megan: quindi non credi più negli yokai?
Shin: no, ci credo ancora. Non credo più nel dovermi fare influenzare da loro nelle mie scelte.
Megan: capisco.
Shin: sei certa che quella voce che senti provenga ancora dalla giacca o è solo frutto della tua immaginazione per giustificare le tue azioni?
Megan: o-ora basta! So quello che faccio. Fidati di me, per favore. Mi serve solo un altro aiuto. Per favore.
Shin: è l’ultimo che ti faccio.
Megan: è l’ultimo che ti chiedo.
// Shin: l’amore è davvero un patto con il diavolo. -inizia a truccarsi e indossare una parrucca- //
…
Kimberly: urrà! Abbiamo trovato gli ananas! Facciamo incetta a volontà.
Rose: ferma. Dobbiamo raccogliere solo quelli maturi e lasciarne un po’ anche per gli altri inquilini dell’isola.
Kimberly: oh, quindi la sostenibilità non vale solo per i pesci?
Rose: assolutamente no, vale per tutto!
Kimberly: anche se l’isola è artificiale?
Rose: ci sono comunque piante e animali, e noi siamo solo ospiti temporanei in questo ecosistema.
Kimberly: capito. Come si raccoglie un’ananas e quali scelgo?
Rose: fatti guidare dal colore e dal profumo, quelli vicini alla maturazione sono i più gialli. Si taglia la parte sotto che collega il frutto al suo gambo.
Kimberly: non sembra complicato! Zack. Guarda: ci sono riuscita al primo colpo.
Rose: bene. Ma mi sono resa conto di aver dimenticato le ceste dove metterle. Possiamo tagliarne massimo quante ne possiamo portare in mano.
Megan: menomale che le ho portate io allora. Ehm, scusate il ritardo.
Rose: ritardo? Non ricordavo ci fossimo date appuntamento qui.
Kimberly: oh, buongiorno, Megan! Sono felice di vederti.
Megan: orè ehm ora anch’io. -si risistema le tette-
// Rose: non ricordavo neanche di aver mai detto a Megan della zona degli ananassi, ma a Shin sì. -le viene da ridere ma si trattiene- //
Kimberly: comunque l’importante è che sei qui e hai portato le ceste così possiamo raccogliere molte più ananas! -Rose la fissa per un attimo- Ma sempre in quantità sostenibile s’intende.
-intanto la vera Megan ha fatto ritorno al bungalow cercando di non farsi vedere da nessuno-
Megan: tickle tickle tickle.
Ho
acceso
il computer.
Cosa
devo
fare
adesso?
“Svita l’obiettivo della webcam e sostituisci la lentina con quella che ti ho fornito.” -il messaggio appare da solo sullo schermo-
Ho fatto, credo. Spero. E adesso?
“E’ una lente a raggi-X. Fai il giro della stanza con il portatile in mano e vediamo cosa salta fuori.”
-Megan inizia a ruotare lentamente su sé stessa assicurandosi che la webcam inquadri tutta l’area-
Zeus: avanti così, mostrami tutto per bene… -sta sorseggiandosi l’ultima lattina rimasta intanto- Alzati e abbassati ogni tanto, inquadrami vestiti, valigie, uh niente male quel reggiseno…aspetta, metti un attimo la telecamera in modalità ritratto.
Megan: così? Gasp!
Zeus: ahahah! Finalmente te le ho viste da vicino anch’io. Facciamolo rimanere un segreto però.
-Megan rimette la modalità normale maledendo sé stessa-
Aspetta, mi è sembrato di aver visto qualcosa. Forse eri solo troppo vicina e la telecamera ha sfocato. Continua a inquadrare tutto per benino. Merda!
Megan: c-che?
Zeus: niente, ho solo preso la scossa per un attimo. Quest’affare sta morendo, sbrigati che tra un po’ mi parte il braccio.
Megan: …
Zeus: dove stai inquadrando adesso?
Megan: non so, tra le cose di Soleil, il suo set per l’osservazione del cielo.
Zeus: avvicinati un po’.
C’è qualcosa dentro al telescopio. Una macchia sospetta. Aprilo.
Megan: non so come si fa.
Zeus: cercalo su Internet oppure spaccalo.
Megan: preferisco cercarlo…
Zeus: zot!
Ahia, porca pu
-l’AppleWatch va in cortocircuito per lo sforzo causandogli una piccola ustione- MERDA.
Megan: ho trovato qualcosa su WikiHow. Va bene? Zeus?
Soleil: ecco, la mia razione l’ho portata. Ho pescato un paio di granchi e raccolto un casco di platani, il mio l’ho fatto, adesso tocca agli altri.
Megan: -chiude tutto e fa sparire il portatile nel primo posto che capita, ovvero sotto il maglione dove già ha nascosto altro-
Soleil: mh? Tu cos’hai trovato…
Megan: ecco, in realtà non sono stata molto fortunata oggi. Mi vergogno un po’, quindi sono tornata indietro a equipaggiarmi meglio e riprovare.
Soleil: chiaro…Possiamo anche far finta che i platani li hai trovati te e buonanotte.
Megan: no, grazie, non posso approfittarne dopo ciò che ti ho fatto ieri.
Soleil: già, come vuoi te. -si cambia i vestiti e si asciuga le ciocche bagnate, subito dopo affrettandosi a prendere il telescopio e metterselo legato in spalla-
Chris: attenzione, concorrenti superstiti: la nuova sfida ha inizio!
*Sfida*
-l’annuncio arriva come un fulmine a ciel sereno per i quattro angoli dell’isola-
Zeus: cazzo, non adesso. -indossa frettolosamente lo stesso l’AppleWatch rotto sull’altro braccio sano- Merda di troia.
Chris: “DNAllo sbaraglio”! Ciascuno di voi ha da raccogliere il DNA da due creature differenti e un concorrente a piacimento, conservarlo e portarlo a uno dei tre laboratori abbandonati che si trovano nei punti più remoti dell’arcipelago (ovvero sulle altre tre isole, seguite le indicazioni a schermo) e una volta lì dar vita alla propria creatura con un bel pasticcio genetico. Insomma, sbizzarritevi! La creatura dovrà poi essere impiegata per superare le difese dell’Arearea 51 (che si trova sottoterra proprio al centro del triangolo delle Bermude) e raggiungere il caveau di sicurezza dove si trova il marshmallow dell’immunità…e il suo gemello. Quando entrambi i dolcetti saranno stati trafugati, dichiarerò la sfida terminata e per aggiungere ulteriore suspense dirò solo al momento della cerimonia il nome del vincitore.
Tutto chiaro? E allora cominciate a raccogliere quel DNA!
Rose: si preannuncia una sfida molto impegnativa. Faremmo meglio a mangiare qualcosa prima di cominciare. -taglia un’ananas in tre parti- Tieni, Kim, è dolcissima.
Megan 2: quello è il mio…? Niente.
Kimberly: grazie, mmmh! -la sputa subito- Veramente è asperrima, bleah. Dove l’hai sentita dolce? -Rose si è già dileguata con il suo pezzo premasticato-
Rose: scusami, devo avertene data una acerba!
Kimberly: come sarebbe a dire, ma se prima…Ah ma certo. Si è già presa il mio DNA così. Bella mossa, Rose. Ma non sarò da meno. -si gira di scatto verso Megan ma questa scompare in un mare di petali di fiori d’ananas eludendola facilmente- Un altro trucco di magia nuovo? Cos’ha lasciato cadere, oh, noci di cocco ma non vedo segni di morso. Torna qui!
Megan 2: non ci voleva questa sfida, non ho tempo di tornare a cambiarmi. Ho anche perso le protesi.
Kimberly: ti ho vista, eh! Mi basta solo una ciocca di capelli, dài.
Megan 2: vorrà dire che mi arrangerò con questi vestiti. -si impiglia la gonna mentre cerca di salire su un albero- Pensare che indosso sempre il kimono fin da bambino, come ho fatto ah, certo. E’ una gonna in tessuto molto differente da quello leggero e pratico al quale sono abituato.
Kimberly: ecco, ti ho raggiunta! Wow, sono stata più veloce di te. Non mi scappi più adesso! -Shin riesce però a eluderla di nuovo sacrificando la gonna appena in tempo così lei si ritrova a sbattere contro il tronco con un pugno di mosche in mano e la visuale del fundoshi che si libra sopra il suo sguardo- Ehh maa…Cosaaa? -diventa tutta rossa coprendosi gli occhi per l’imbarazzo mentre Shin si arrampica già su un altro albero e poi un altro ancora come un ninja, totalmente incurante dei danni riportati al suo vestiario-
// Kimberly: dubito che qui ci sia del DNA, maaa farò come farebbe Rose: terrò tutto quello che mi capiterà di trovare in giro. //
-si getta dunque all’inseguimento limitandosi a seguire le tracce di vestiti rimaste tra i rami degli alberi-
Soleil: disordinata com’è ci sarà sicuramente qualche suo capello lasciato in giro, magari sul computer.
Megan: oh no. Qual era la formula per teletrasportare un oggetto da un punto all’altro della stanza? Famiglio, aiutami tu.
Soleil: ovviamente si è dimenticata di mettere il lucchetto alla valigia, poi si lamenta se gli altri sbirciano nel suo “prezioso” PC. -la apre venendo investita da una nuvola di polverina non appena salta fuori il gatto dal pelo blu- Atciù. Ancora tu? Si può sapere che ci fai qui? Non ci credo che Paula si è dimenticata un gatto. Però io e te abbiamo un conto in sospeso: mi devi come minimo un tuo pelo! -tenta di acchiapparlo ma il gatto sembra quasi passarle attraverso- Mi serve per il DNA. Mi risparmieresti un sacco di tempo. -il gatto scappa all’esterno e lei si arma del fucile caricandolo con la rete- Ti prenderò stavolta.
Megan: fiù.
// Confessionale //
Soleil: ho già il DNA dei granchi che ho pescato stamattina quindi ottenere subito quello di un altro animale sarebbe perfetto per poi concentrarmi su quello di un avversario, se magari poi con geni che non siano quelli di Kimberly sarebbe addirittura l’apoteosi.
Megan: ho già tutto il DNA umano che mi serve, g-grazie a Shin… -arrossisce come non mai-
-Soleil tenta varie volte di acchiappare il gatto e ogni singola volta è costretta ad andare a recuperarsi dov’è finita la rete per ricaricarla finchè non arriva nei pressi di un’antenna parabolica, l’ultima rimasta in piedi per miracolo dopo settimane di uragani e catastrofi assortite-
Soleil: dove si sarà cacciato quel gatto ancora? Comincia a stufarmi per davvero. -usa il telescopio- VA BENE CHE E’ UN GATTO, MA COME HA FATTO A SALIRE LASSU’ TANTO IN FRETTA, PER UN SORTILEGIO??? Se non altro non può volare quindi da lì non scende più. Se mi porto abbastanza vicina lo posso catturare. -la scala cigola non appena inizia ad arrampicarsi- Ha l’aria di poter crollare da un momento all’altro, come già successo tra l’altro. Un motivo in più per darmi una mossa. -scivola mettendo il piede su qualcosa di viscido- Merda. Menomale che porta fortuna…
Rose: sapevo che qui avrei trovato senz’altro tutto il materiale biologico che mi serviva. Ricordavo bene. Col senno di poi potrei anche metterne un po’ da parte come fertilizzante per l’orto ma immagino non avrò più tempo di dedicarmici con così poche puntate dalla fine. -si prepara indossando la muta e un telo di plastica riciclata a ricoprirla dalla testa ai piedi- Non si sa mai. -si arrampica dal lato opposto l’una senza accorgersi della presenza dell’altra-
Soleil: ecco, sono a portata di mira. . .Preso! Ti ho messo nel sacco, stregatto. -sale fino in cima a prenderlo e si trova davanti un dejà vu: Sasquatchanakwa con tutte le scimmiette che stavano riposando all’ombra della parabola- Quante possibilità c’erano che risuccedesse una TERZA VOLTA? -il gatto scompare nel nulla nel frattempo che lo scimmione si toglie la rete di dosso visibilmente seccato, si alza in piedi, e reagisce di conseguenza-
Sasquatchanakwa: grrrrrrrrrrroooaaar!
-il ruggito sveglia e spaventa le scimmie gettandole in allarme subito lanciando tutto quello che hanno a portata, soprattutto pupù-
Rose: eccole. Menomale che mi sono premunita. -viene bombardata uguale alla prima volta-
Soleil: ahi ouch sbuff! -viene picchiata uguale alla prima e alla seconda volta, anche con l’utilizzo della parabola-
Rose: ok, basta, ho preso più di quello che mi serviva e non va bene che una simile risorsa vada sprecata.
-la torre cede improvvisamente sotto l’urto causato dagli scossoni dello yeti-
Oh-oh-oh! SPLORTCH!
// Soleil: perché non ci ho penfato fubito anch’io alla pupù? Mi sarei rifparmiata un sacco di guai! //
Zeus: l’orologio e il mio polso sono andati, porca puttana. Poco male, l’importante è che tutti continuino a credere che abbia ancora la mia tecnologia per ricattarli. Se non altro questo bastardo dà la scossa appena lo tocchi adesso: ottimo teaser. Appena ribecco Megan vedi come le faccio venire la bavetta. Vediamo, oltre a ‘sta medusa del cazzo morta, che altro animale potrei usare? -vede uno pterodattilo finito fuori rotta dell’isola di Miraki- Bingo. Mi ci farò un bel mostro mitologico: metà donna e metà uccello. Ma come attiro la sua attenzione? Potrei costruire un’esca. Mi serve solo qualche filo, una antenna e…un altoparlante. -ne stacca uno trovato in giro-
Chris: ehi! Guarda che costano: te lo detrarrò dalla vincita.
Zeus: sì, sì, capirai questa cazzata da 7 euro scarsi. Voilà, radio assemblata. -lascia la radio rudimentale in bella vista sulla spiaggia- Adesso devo solo azzeccare la frequenza del suo richiamo e inviare il segnale: “figa paleolitica gratuita.” )))
)))
FUNZIONA, SONO UN FOTTUTO GENIO. Eccolo. Si sta già pregustando la torta, ma lo aspetta una bella sorpresa invece. Beccati il fulmine di Zeus! -gli salta al collo dandogli una minuscola scossa elettrica con il bracciale- Nella mia testa sembrava molto più epico di così. Ahhh! -lo pterodattilo prende il volo trascinandolo con sé in alto nel cielo- Ho fatto una cagata. -per poi lasciarlo andare in caduta libera e schiacciarlo sotto un’enorme pezzo di roccia dalla forma triangolare- Ehh ora l’ha fatta anche lui.
Rose: e con questo ho raccolto anche il guano. Ho tutto quello che mi serve per dirigermi al laboratorio.
Soleil: ohi ohi. Quasi quasi prendo il suo di DNA. -raccoglie un campione di unghia dello yeti rimasto schiacciato dalla parabola- E se poi prendessi anche quello di Rose? Lei sì che sarebbe perfetta: intelligente, agile, capace. Ottimi geni insomma.
Rose: ho anche un udito molto sviluppato. -fugge via passando dagli alberi-
Soleil: accidenti. Non mi conviene inseguirla, mi farebbe perdere troppo tempo prima di riuscire a catturarla. Torno indietro e mi accontento di Megan, oppure potrei provare a cercare nel bungalow dei maschi…Sicuramente trovo.
Megan 2: altre formiche rosse. -dalla cavità nel tronco estrae il braccio tutto ricoperto di morsi e insetti- Ne ho trovate abbastanza ormai. Ne userò una parte come esca, e l’altra la terrò per il laboratorio. -schiva una freccia rivolta nella sua direzione- Mi ha trovato di nuovo. Non pensavo fosse capace di costruirsi un arco.
Kimberly: dove l’ho scoccata? Avrei dovuto provare a farne di più. In fondo ho solo messo in pratica quello che avevo casualmente imparato con le mie ricerche sulle armi primitive: come fare un arco, una freccia e una faretra su un’isola deserta, e poi c’era riuscita perfino Zoey non certo Einstein. -la freccia con la corteccia d’ananas in punta torna indietro all’improvviso scagliata da Shin- Ahhh! Che spavento mi sono presa. Allora è lassù che ti nascondi! Oggi ce l’hai proprio in fissa con gli alberi. -riprende la freccia e la scocca di nuovo-
Megan 2: k*so! Non mi lascia altra scelta. -butta giù un barattolo di formiche rosse-
Kimberly: aiuto, queste mordono. Vi do tutta l’ananas che volete piuttosto, mmh, guardate quanto zucchero! -abbandona tutte le sue scorte in pasto alle formiche- Viaaa!
Megan 2: seccatrice. Mi toccherà cambiare zona per trovare un giovane drago di Komodo da attirare con queste.
…
Ecco, questo è un albero promettente come territorio, si sente ancora l’odore pungente della sua saliva. -infila la mano nella tana e rilascia un pugno di formiche a mo’ di esca- Non mi resta che stare in agguato ad aspettarlo.
Kimberly: comunque è stato un po’ OOC da parte tua poco fa!
Megan 2: ANCORA TU! COME SAPEVI?
Kimberly: ti stai lasciando dietro pure il reggiseno tra un po’. Cioè, guarda quanta stoffa ho raccattato.
Megan 2: di solito vesto più leggero di così. Ahem. V-Voglio dire: lasciami in pace. Ultimo avvertimento.
Kimberly: non se ne parla. Sei la mia concorrente preferita della stagione, e io non voglio perdermi la possibilità di poter creare una creatura a tua immagine e somiglianza per davvero!
Megan 2: la tua ossessione per Megan sta toccando la follia.
Kimberly: ohh, ora stai parlando attraverso la tua “voce” quindi? E’ molto più maschile di come me l’ero immaginata. Wow.
Megan 2: basta, non ti sopporto più. -scende dall’albero rifilandole un calcio al volo o almeno quella sarebbe l’intenzione perché finisce invece per incastrarsi con le calze rimanendo appeso a testa in giù-
Kimberly: mi sa che non ti è riuscito molto bene questo trucco: ora sì che sei la Megan che conosco!
Megan 2: tu non mi conosci affatto invece. -si libera delle calze andandole addosso con le due che si rotolano nel terreno in una classica catfight-
Kimberly: maaa da quando sei diventata così più alta di me? Ahia! -Shin si aiuta con le ginocchia per sollevarla e lanciarla alle sue spalle- Che botta, mi gira tutto. E ho un prurito. -le formiche rosse hanno ricoperto entrambi- Ahhh!
Megan 2: mi sono dimenticato delle formiche in tutto questo.
-sopraggiunge all’improvviso anche un piccolo drago di Komodo che si arrampica velocissimo su Kimberly per mangiarsi tutte le formiche-
Megan 2: proprio adesso doveva manifestarsi.
Kimberly: gghhhh! Ho la spiacevole sensazione di aver già vissuto questa scena in passato. -il piccolo rettile le si infila nel colletto- Noo, è peggio!!
Megan 2: Il komodo è MIO. Chiaro? -le salta addosso come una furia- Tiralo fuori, dove l’hai messo?
Kimberly: e-ehi! -gli dà uno schiaffo- Giù le mani. -comincia a tirargli i capelli spostandogli la parrucca davanti agli occhi e gli rifila nella foga anche un calcio sotto la cintura-
Megan 2: rgh.
Kimberly: non ti facevo così, anf, competitiva. -continua a tirarla per i capelli nella colluttazione- Non facevo nemmeno me stessa così forte! Ora che ci penso è proprio questo che mi serve: un campione dei tuoi capelli blu. Anche uno solo. Avanti! -il drago di Komodo penetra sotto i vestiti dell’altra nel frattempo per ripulire le formiche anche da lì-
Megan 2: rrrrgrrr. (Se scoprisse la mia vera identità per Megan sarebbe finita. Non riuscirò a resistere ancora a lungo.) -prende il tanto (n.d.r.: ovvero il pugnale corto giapponese) da sotto la biancheria e si taglia una ciocca di capelli finti con un movimento fulmineo, lasciandoli in mano a Kimberly- Argh!
Kimberly: woah. Ce l’ho f-fatta? Forse pure troppo, scusami!
Megan 2: dov’è, dov’è? -vede il drago di Komodo fuggirgli da sotto le gambe e lo pugnala al volo staccandogli la coda- Anche io ce l’ho fatta. F-Finalmente.
Kimberly: WOW, a cosa ho appena assistito. Coda di lucertola, ha senso come scelta per una strega comunque.
Megan 2: …adesso tocca a me darti la caccia.
Kimberly: cosa?
Megan 2: il tuo DNA, dammelo. -si gira verso di lei con gli occhi iniettati di sangue-
Kimberly: glom. Non se io me la squaglio!
Shin: finalmente se n’è andata. -tira un sospiro di sollievo- Tsk. Non ho bisogno del suo DNA quando ho già quello di Megan qui con me. -un fazzoletto insanguinato-
// Shin: sì, ho conservato la garza con la quale l’ho medicata ieri. Sniff! Adoro il profumo che emana il sangue rappreso del giorno dopo. //
Chris: casomai non fosse ancora chiaro perché siamo classificati sotto la categoria hentai, eccoci qua! La raccolta dei preziosi campioni genetici nel frattempo prosegue più o meno spedita…
-Zeus sta picconando la coprolite gigante per ottenere un frammento tascabile da potersi portare via;
-Soleil fruga tra gli effetti personali di Zeus rinvenendo una miniera di campioni biologici sottoforma di mutande;
-Megan si è immersa nelle profondità abissali in cerca di carcasse trovandone una di un calamaro gigante in decomposizione;
-Kimberly si è costruita anche una trappola nel frattempo riadattando la cesta portafrutti e usando l’ultima fetta d’ananas avanzata come esca-
Kimberly: funzionerà, me lo sento. Prima o poi ci finirà qualcosa dentro.
. . .
. . .
. . .
Zzz.
*Laboratorio di Uka*
Rose: il laboratorio abbandonato dovrebbe trovarsi qui da qualche parte. Sono stata la prima ad arrivarci. Ottimo!
“INSERIRE CHIAVE D’ACCESSO”
La porta è bloccata. Mi chiede una password? Proviamo con C_H_R_I_S. No, non ci sta, serve una lettera in più. M_C_L_E_A_N. Neanche? Uhm…
“NUMERO TENTATIVI RIMASTI: 1”
Non promette bene. Forse posso trovare un altro ingresso nascosto, questo posto cade a pezzi e ormai la vegetazione sembrerebbe aver preso il sopravvento… Questa radice gigante ad esempio, potrei seguire dove va a finire. -ci si arrampica sopra- Una pianta del genere avrà certamente aperto una breccia nelle mura o sul tetto. Ecco, si cominciano a vedere crepe sempre più profonde, mi sto avvicinando all’origine e…alla faccia! -la radice ha lasciato un buco grande quanto una persona- Evvai, ci passo tranquillamente! Sono dentro.
-all’interno il laboratorio si presenta come un groviglio indistinguibile di liane e radici tra le quali si intravedono a malapena i macchinari-
// Bryght: simulazione di incidente di laboratorio scenario n° 1: orrore biologico. //
Rose: non ho idea di quali macchinari mi servano per una cosa del genere, perciò meglio fare un po’ di pulizia generale. -inizia a tagliare col machete ma subito sente qualcosa che non va, uno sgocciolamento- Cos’è questo rumore? Un tubo che perde, forse. -alle sue spalle per un secondo appare una fila di denti colanti bava da parte a parte-
SCRINKLE!
Si è spaccato un vetro da qualche parte. Strano. -taglia un’altra radice notando un leggero movimento nelle altre- Cosa significa? -le radici improvvisamente si ritirano via seguite dal rumore di altri vetri spaccati, e poi una lingua gigante la afferra per le gambe- Cavolooo!
Chris: un ottimo lavoro con il ripristino di quel laboratorio: l’avevo impiegato per degli esperimenti di clonazione di Larry finiti molto male, infatti poi non ne ho saputo più niente dal pool di scienziati dell’Area 51 che avevo incaricato.
Bryght: si vede che non erano all’altezza. Ho constatato molte falle nella sicurezza del progetto originario e le ho sfruttate a dovere per far crescere tutte le spore senza controllo.
-la ragazza si trova circondata nel suo elemento, più aggressivo che mai, rimasta appesa a testa in giù-
// Rose: me lo dovevo aspettare e allo stesso tempo non me lo sarei mai aspettato…così! //
Rose: calma. Ohm. Anche se mutante e orripilante questa pianta dovrebbe avere una digestione lenta come qualsiasi altra pianta carnivora quindi tecnicamente ho tutto il tempo di liberarmi. Vai a sapere COME però! Dovrei rendermi disgustosa da mangiare. Ma COME? …
Forse lo so. Se riesco a piegarmi… -lo yoga le torna ancora una volta utile- Preso! -recupera il barattolo col campione di DNA (guano di pipistrello) dalla tasca e se lo rovescia addosso facendoselo colare dalla gamba in giù fino al viso- Bleah, pensa che fa bene alla pelle, Mary Rose. -la lingua inizia ad allentare la presa fino a che la pianta non la lascia andare con un conato di vomito- Sapevo che non lo digeriva! Questo richiederà TANTE docce consecutive per giorni anche in assenza dell’acqua piovana.
Ma ce ne sono altri!? -gli altri cloni di Larry più giovani e più piccoli e a immagine e somiglianza di Chris, si gettano subito al suo inseguimento muovendo le liane come per frustarla e afferrarla- Oh mamma che incubo! Uh! Oh! Ah! Non ci provate! -si difende col machete come può ma alla fine si rassegna a scappare per tutto il laboratorio finchè non scivola andando a sbattere rovinosamente contro un mucchio di sacchi- Ahio. Su cosa sono finita ancora?
Fertilizzante, un mucchio di fertilizzante. Hanno usato del macerato d’ortica ma sono pazzi!? -uno dei cloni buca il sacco con una liana finendo per assorbirne subito tutti i nutrienti fino a scoppiare- Troppo azoto fa male alle piante, sapevo, ma non ne avevo mai vista una esplodere. Dev’essere perché sono cloni di piante radioattive. Ho un’arma allora. -prende un sacco e va al contrattacco come se fosse una lotta di cuscini prendendo a sberle le piante una dopo l’altra finchè il sacco non si apre e sparge il fertilizzante superconcentrato dappertutto: uno a uno i “Larry” si gonfiano a dismisura nelle foglie o si seccano bruciandosi istantaneamente-
Bryght: soluzione interessante quella adottata dal primo soggetto in esame. Scrib, scrib.
Rose: che massacro. Mi spiace per le piante ma ho goduto per i Chris. Ah, è stato catartico. -inspira ed espira profondamente per recuperare la concentrazione- Torno all’esperimento vero e proprio. Vediamo, penso che i campioni vadano messi qui. -indossa la tuta di protezione igienica e fa scorrere lo sterco di scimmia, il guano di pipistrello, e l’ananas masticato da Kimberly su una fila di vetrini- Adesso qual è il prossimo passaggio?
Bryght: controlla sullo schermo.
Rose: Bryght. Non immaginavo ti saresti fatta risentire.
Bryght: ci sono cose che voi non potete sapere. Il mio aiuto colma l’essenziale delle conoscenze necessarie che vi servono per l’esperimento. A schermo sono riportate le tre catene a doppio filamento nucleotidico, i DNA, ciascuna corrispondente a un campione analizzato, o così dovrebbe essere. Come puoi vedere, una delle catene risulta incompleta e contaminata perché non hai provveduto prima a separare il campione di saliva dalla sezione d’ananas: questo è DNA mitocondriale.
Rose: non ci ho pensato. Beeh, sarà valido lo stesso, no?
Bryght: non spetta alla sottoscritta influenzare le vostre decisioni. Se intendi procedere, premi il pulsante rosso al centro, dopodichè devi semplicemente impostare i tratti genetici che vuoi utilizzare e completare un minigioco simile al Tetris finchè la ricombinazione del genoma non sarà completata.
Rose: tutto qui? Non sembra difficile.
Bryght: ho riconfigurato appositamente l’intera interfaccia di laboratorio affinchè risultasse accessibile per qualunque pollice opponibile. Maggiore sarà il punteggio, migliore sarà il risultato finale ottenuto. Il nascituro si formerà direttamente nell’incubatrice. Fine dell’esperimento.
Rose: d’accordo. Allora il gene di scimmia lo imposto per le mani così avrà doti manuali, del pipistrello vorrei tenere le ali e la vista, e di Kimberly…Kimberly…uhm…non ci ho pensato a cosa prendere da lei. Facciamo l’intelligenza?
Bryght: è risaputo che non esiste il gene dell’intelligenza.
Rose: ah già. -arrossisce per la vergogna- Allora direi il naso e gli occhioni. Click. “START”.
// Rose: praticamente è come se stessi creando un Pokèmon. Mi sento un po’ un membro del Team Rocket. Chissà che creatura salterà fuori? //
Bryght: procedura terminata. Punteggio al di sotto della media, uhm. Interessante. Puoi ritirare l’uovo dall’incubatrice.
Rose: ah, e quanto ci metterà a schiudersi? -non ottiene risposta- D’accordo, ho capito. Allora mi prendo l’uovo e me ne torno da dove sono venuta. -la pianta gigante si è ripresa dalla nausea nel frattempo e ha bloccato tutte le uscite- Se riesco. Mi ero completamente dimenticata di Larry 2.0!
Megan 2: ho tutto quello che mi serve finalmente. -prepara la barca rudimentale che si è costruito per partire alla volta di Miraki, ma riceve una scossa da dietro che lo paralizza-
Zeus: eheh, anche io adesso.
*Laboratorio di Ka’a*
Soleil: sono riuscita a farmela tutta a nuoto senza danneggiare i preziosi campioni biologici: siccome queste mutande non tornerebbero pulite nemmeno lavandole col fuoco. -scaccia subito il conato di vomito- Così sarò in grado di resistere al calore infernale di questo posto. Devo trovare un edificio somigliante a un laboratorio, forse ragionando come Ki-Kimporta? Si troverà sicuramente dentro al vulcano per il sadismo di Chris.
Chris: caspita, ci ha azzeccato subito.
Soleil: (sospiro) il percorso per il vulcano è praticamente lo stesso che ho fatto quando avevo…quella zavorra a pesarmi sulle spalle. Non l’avessi mai aiutata. -sospiro ulteriore- Forse le cose sarebbero andate diversamente e non mi sarei affezionata. Ah, basta! Devo pensare a me stessa e basta. Vincere, laurearmi e trovare il lavoro che ho sempre sognato.
-comincia ad arrampicarsi lungo la parete rocciosa del vulcano, questa volta però dirigendosi dritta verso il cono vulcanico dove si trova il laboratorio semisommerso dalla lava. Il caldo infernale pari a quello di una fornace che sente tutta addosso malgrado la tuta protettiva è tuttavia solo l’ultimo dei suoi pensieri, visto che da quella posizione potrebbe arrivare l’eruzione da un momento all’altro-
// Confessionale //
Chris: ora vorrei sapere: ma quelle tute chi gliel’ha fatte, da dove sono saltate fuori? Mi rovinano tutta la parte sadica della sfida così.
Soleil: santa Rose che ha avuto l’intuizione di riciclare le mute da sub usate nella sfida precedente, e ce l’ha detto! Chiunque altro al posto suo se lo sarebbe tenuto per sé ma non lei.
Rose: -serafica- a Zeus non ho detto niente.
-una scossa improvvisa preannuncia la colata lavica imminente!-
Soleil: è un vulcano di tipo hawaiiano quindi. -si ripara dentro una rientranza attendendo che la lava sia passata tutta o quasi- Non posso aspettare che si raffreddi o potrei rimanere tappata qui qualora si solidificasse completamente! Aaargh!
Chris: oh, adesso ragioniamo.
Soleil: mi sono solo ustionata un po’ le spalle, uff, poteva andarmi peggio. E’ solo un’ustione superficiale, posso reggerla dopo tutte quelle che mi sono già procurata dentro e fuori.
// Soleil: quando ho iniziato a fare il mio lavoro avevo una pelle molto più delicata e un carattere anche di più, se non era protezione 50 mi scottavo facilmente, ma agli sponsor questo non importava. Da contratto dovevo sottopormi a tutte quelle lampade solari e abbronzarmi il più velocemente possibile a ogni passaggio dalla primavera all’estate. Vogliono solo le modelle con l’abbronzatura perfetta in TV. Ricordo ancora quanto le prime ustioni bruciavano quando me ne stavo a studiare le stelle al gelo delle notti primaverili stando tutta imbacuccata. //
-nella foga del momento però c’è un particolare che ha trascurato di considerare come conseguenza: il telescopio che si era messa a tracolla ora non c’è più-
Soleil: eccomi in cima, e sono riuscita a salvare tutto. Un laboratorio dentro alla caldera di un vulcano…Mi chiedo cosa mi aspetterà una volta varcata la soglia.
// Bryght: simulazione di incidente di laboratorio n°2: cataclisma geologico. //
Soleil: cominciamo bene, la porta non si apre e sembra che la serratura sia andata fusa. Non che avessi comunque la chiave… -si guarda attorno seguendo con lo sguardo le tubature- Si entra dall’alto allora. L’acciaio dei tubi è incandescente, menomale che sono “allenata”.
…
Uff, pffff. Si scoppia di caldo qui dentro, non che non me lo aspettassi dentro a un vulcano ma ci dev’essere un guasto nell’impianto di raffreddamento: così come dovrebbero sopravvivere i campioni biologici? E’ in tutto e per tutto un laboratorio abbandonato questo, il che mi complica ulteriormente il lavoro da fare. -alza l’interruttore della corrente- Per fortuna almeno la luce funziona ancora.
Bryght: ovvio, la struttura poggia su un sistema geotermico di rifornimento energetico.
Soleil: ah, è roba tua quindi.
Bryght: per quanto mi piacerebbe ostentarlo, no. Queste strutture erano preesistenti: io mi sono limitata ad apportarvi le dovute modifiche. Non perdere tempo, comunque.
Soleil: perché? Non ne perdo mai, comunque, contaci con la vita che faccio. Sto cercando di far funzionare questi macchinari anche se non ne capisco molto. Qui ci voleva Zeus.
Bryght: occorre ripristinare l’impianto di raffreddamento principale che consente di prevenire il surriscaldamento dei macchinari e quindi garantire il corretto funzionamento dei computer.
Soleil: insomma una sfida nella sfida, come le scatole cinesi andranno sempre ad aumentare…Ho già capito che calvario sarà oggi. E dove si trova?
Bryght: all’esterno.
Soleil: non l’ho visto da nessuna parte.
Bryght: non sei un’osservatrice attenta. Scrib, scrib.
Soleil: grazie.
Bryght: tornatene da dove sei venuta.
Soleil: e grazie ancora. No, è un indizio. Un test come quelli che facevi sempre in TDPKT. E io lo seguirò alla lettera. -esce ripercorrendo le tubature a ritroso fino a trovarsi al di sotto del laboratorio dove i tubi confluiscono in una gigantesca ventola che si muove appena ed è rimasta senza una pala a seguito di un grave incidente- Non dirmi che dipende tutto da questo.
Bryght: la ventola alimentata dall’aria calda del vulcano converge aria fresca a sua volta nei tubi seguendo il medesimo sistema di conversione di un comune condizionatore.
Soleil: ma su scala gigante.
Quindi…come dovrei farla funzionare di nuovo?
Bryght: la ventola ha subito danni irreparabili a seguito dell’impatto con una forma etrusiva, ma può essere ripristinata allo scopo.
Soleil: ok, come. Risposta semplice e diretta, per favore. -in tutto questo si sta tenendo aggrappata alle tubature bollenti-
Bryght: certamente saprai cosa succede quando un corpo celeste subisce l’impatto di un asteroide.
// Confessionale //
Soleil: parlare con BRYGHT e parlare con SIRI penso sia la stessa sensazione. Sto sudando sette camicie.
Bryght: errore, stai solo indossando una maglietta e una tuta in neoprene poliacrilico sopra di essa.
Soleil: argh! Visto?
Soleil: non potresti essere più chiara anziché parlare per enigmi? Sto friggendo qui sotto!
Bryght: il soggetto non mostra particolari doti logico-associative come prospettato.
Soleil: l’orbita, va bene!? L’impatto con un asteroide può spostare l’orbita di un pianeta, basta vedere Urano che è tutto storto, ma a me cosa serve saperlo adesso???
Bryght: analogalmente la ventola è stata spostata rispetto al suo asse di rotazione.
Soleil: devo riallinearla, insomma, tutto qui?
Bryght: corretto. Una volta rimessa in funzione, avrai un margine di 51,0 secondi per allontanarti dal risucchio della turbina.
Soleil: se penso che da bambina volevo fare l’astronauta…
-dopo essersi imbracata con una corda elastica lasciata “opportunamente” in bella vista, la concorrente si cala attraverso le pale della turbina spenta fino a raggiungerne il circuito sull’albero e rimetterlo in funzione come si risistemerebbe un disco sul lettore CD.-
Ecco fatto, sta funzionando davvero subito. Woooh! Via, via, via! -risale il più velocemente possibile fino a rientrare all’interno del laboratorio, stremata- Anf, ci sono altri preliminari o posso finalmente occuparmi dell’esperimento vero e proprio?!?
Kimberly: coraggio. Posso farcela, devo solo entrare nella sospensione dell’incredulità e sentirmi tutto quello che non sono mai stata come succede sempre in questi casi. Alla Kommando Zoey! -ha appena iniziato ad arrampicarsi quando un mucchietto di lava raffreddata attira la sua attenzione-
// Kimberly: quando mi sono risvegliata, panico totale! “Per quanto sono rimasta ferma a dormire? Quanto sarò rimasta indietro rispetto agli altri?” Così ho mollato tutto e mi sono subito messa a nuotare verso l’isoletta più vicina con il solo DNA di Megan: “tanto ci saranno animali anche qui, no?” Mi sono detta. A quanto pare sì, ma se anche c’erano, sono evaporati tutti con il caldo. -ride- Sono senza speranza, vero? //
Kimberly: che strana forma ha questa lava? Ah ma c’è qualcosa sepolto sotto. Sembra un cannocchiale o un TELESCOPIO? Ma è quello di Soleil. Oddio, lei non se ne separerebbe mai. Che sarà successo? Forse se glielo riportassi potrebbe essere la scusa per risistemare tutto! Ma la lente è a pezzi. Noo. Non glielo posso ridare in questo stato, ormai è da buttare. O forse saprà lei come ripararlo? -rincuorata da questa ipotesi, se lo mette nella cesta ma si accorge di aver lasciato cadere un pezzo- Dal rumore non sembrava vetro. Ma ci aveva messo il Chris d’Oro dentro, è pazza!?
Sì, in realtà me l’aveva fatto capire ed era chiaro che se lo fosse nascosto nella cosa a cui tiene di più.
Quindi adesso ce l’ho io. E’-E’ mio, giusto? Giusto! Posso stare tranquilla allora, se le cose si mettono male ho sempre questo salvavita.
…
Non lo sto rubando, e poi lei ne ha già sprecato uno.
E poi per come mi ha trattato non se lo merita affatto questo ulteriore vantaggio!
// Kimberly: sì, anni di solitudine mi hanno reso molto brava a convincermi da sola. //
Kimberly: forza e coraggio adesso. L’ho già fatta una volta quest’arrampicata. Solo che…anf…non mi ricordavo di essermi stancata così tanto…così presto…a-ah già. Era Soleil quella.
Soleil: dello yeti prenderei la forza fisica, del granchio la corazza e la capacità di camminare lateralmente per passare attraverso raggi laser magari boh, e del DNA di Zeus…mamma mia…velocità quando ce l’aveva all’inizio, e la corteccia cerebrale visto che è un genio…dell’informatica. -poggia le mutande incrostate sull’ultimo vetrino-
Come mai fa di nuovo così caldo all’improvviso?
// Zeus: eeeh, è l’effetto che il Sommo Zeus fa alle donne. Certe chat sono state così bollenti che potevo sentire il silicio delle loro tastiere sfrigolare per quanto fossero calde in quel momento. //
Soleil: ma che? Fsss. T-The floor is lava! Letteralmente, sta entrando dalle finestre. Chriiiis!
Bryght: è perfettamente contemplato.
Soleil: ah, sì? Sentiamo!
Bryght: trovandosi all’interno di un vulcano attivo, il livello della lava può salire e riscendere a intervalli regolari fino a riempire l’interità della camera vulcanica, salvo fenomeni ostruttivi dai quali originano eruzioni di tipo etrusivo per l’appunto.
Soleil: in parole povere posso ritrovarmi in qualsiasi momento sommersa nella lava fino al collo o nella migliore delle ipotesi con un meteorite che mi sbuca dal pavimento sputato dalla crosta terrestre? E’ questo il riassunto?
Bryght: …
Soleil: fantastico! Quindi anche la ventola fuori poi va a farsi benedire di nuovo.
Bryght: e l’intero processo si blocca fino a che la lava non scende al livello di prima, disamina corretta. E’ obbligatorio portarsi in zona di sicurezza.
Soleil: finchè la lava non mi arriva alle caviglie posso resistere. -dà un calcio alla macchina per farla ripartire- Avanti con il procedimento, non sei ancora rovente mi sembra.
Bryght: scrib, scrib.
Soleil: andiamo, quanto ci mette ancoraaa…”Avvio incubatrice in corso. . .”
-il livello della lava intanto ha superato il limite che si era prefissata arrivandole alle ginocchia e costringendola ad arrampicarsi su un mobile con uno scatto fulmineo-
Hsss. Devo farcela a tutti i costi, non posso permettermi di ripetere tutto daccapo.
Bryght: rilevato malfunzionamento nell’incubatrice. Temperatura al di sopra del normale.
Soleil: non importa, può nascere anche l’uovo di Lucifero per quanto mi riguarda! Tanto il DNA è quello, ci sta bene all’inferno. AVANTI.
-la lava ha ormai bloccato le finestre dall’esterno prevenendole qualsiasi via di fuga apparente-
Anf, anf, anf, anf, anf.
ANF, ANF, ANF, ANF, ANF.
Eccolo! E’ nato! -si fionda subito a recuperarlo incurante del calore e ritorna su per il soffitto come una mamma lucertola, tenendoselo stretto tra le cosce- Anf, anf, è nato…Anf. Aspetta, ma quanto ci metterà a schiudersi dall’uovo invece?
Ho capito, beh, per adesso penserò solo a sopravvivere a questo inferno.
-un’ondata di lava schizza sulle pareti per poi strabordare al di fuori del cratere colando come una bottiglia di spumante appena stappata, con Kimberly che si trova sulla sua traiettoria-
Kimberly: glom. E allora? Dov’è la mia tanto criticata fortuna quando serveee! -si lascia cadere senza pensarci due volte correndo fino alla spiaggia prima che la lava arrivi a lei, fermandosi solo una volta che questa si è raffreddata tutta fino in mare, per poi svenire- Fiù. C’è mancato davvero un pelo e facevo la fine di Ale…jandro.
Soleil: ce l’ho fatta. La lava sta scendendo finalmente e me ne posso uscire da questo inferno in tutta sicurezza.
-si sente un cigolio sinistro che attraversa l’intera struttura-
Si fa per dire.
Oh.
-perde improvvisamente i sensi anche lei-
// Bryght: l’esposizione prolungata a esalazioni sulfuree può causare giramenti di testa, nausea e perdita dei sensi nei casi più gravi. //
. . .
Rose: è inutile. Non avrai mai! Il mio! Uovoooah! -viene afferrata da una liana e sbattuta dall’altra parte del laboratorio- Cavolo. Sapevo di avere un pessimo rapporto con gli animali, ma non anche con le piante. Se solo trovassi uno spiraglio d’uscita da qualche altra parte.
Megan: P_H_O_E_N_I_X.
“Accesso eseguito: benvenuta dottoressa Phoenix.”
-appena il portellone sigillato si è aperto, Rose ci si fionda attraverso nella stessa frazione di secondo nella quale Megan viene invece catturata prima di poter reagire-
Rose: rock n’ roll! Mi spiace per lei, ma, lontano dai pasti siamo tutti contro tutti ormai. -se ne va-
*Laboratorio di Miraki*
Megan 2: dove mi trovo?
Zeus: ma buongiorno. Ben risvegliata, mia piccola Megadorata.
Megan 2: tu!
Zeus: siamo sull’isola di Miraki, e finalmente da soli. Un posticino tranquillo nel quale conoscerci meglio.
Megan 2: non osare toccarmi.
Zeus: già fatto in verità. Mi sono preso un piccolo piccino campione di DNA dalla tua saliva che mi hai così gentilmente offerto. -si asciuga la bava alla bocca-
Megan 2: rgh. Sei veramente un essere immondo. Perché mi hai portato qui? Avresti potuto prendertela e filare lontano dalla tua avversaria.
Zeus: metti che possa servirmi dell’altro DNA, o una cavia, o un’incubatrice per l’uovo. Non si sa mai i casi della vita. Capisci? E poi dov’è finita la gratitudine? Ti ho anche fatto da Caronte fino a destinazione. Più di così si muore.
Megan 2: che cos’altro vuoi da me? -allontana la mano dal pugnale che stava estraendo- Parla chiaro.
Zeus: anzitutto, hai convinto il samurai pannolone come ti ho chiesto?
Megan 2: …Il samurai è come fosse già dalla tua parte.
Zeus: bene, bene, bene. Hai fatto in fretta, vedo. Un paio di tette in faccia sono sempre argomenti convincenti.
Megan 2: io non mi lascerei mai irretire da semplici argomenti di car- arrossisce in tempo - g-già, molto convincenti. Ho ottenuto la sua obbedienza immediata.
Zeus: seconda cosa. Un gatti- un uccellino mi ha detto che sei studentessa di Chimica quindi saprai meglio di me come si usa un laboratorio genetico e cose così. -le mette un braccio attorno al collo facendo scivolare lentamente la mano verso il seno-
Megan 2: …e la terza? -gli prudono le mani con le dita di nuovo sull’impugnatura del pugnale ma non serve perché Zeus allontana la mano di scatto come se l’avesse appena morso una tarantola: la scossa dell’orologio-
Zeus: (Ah, fanculo!) ne riparliamo più tardi magari. E non provare a scappare di nuovo o dovrò ricorrere al potere della mia folgore.
Megan 2: “di nuovo”? Quante volte ho già tentato la fuga e non mi ricordo?
Zeus: tre, amore. Ma un colpetto qui -la tocca al collo con il piatto del polso- e ti è sempre passata la voglia. Occhio che alla quarta ti si potrebbe friggere il cervellino come un hard disk e mi spiacerebbe molto lobotomizzarti per sbaglio.
Megan 2: k*so. Vuol dire merda in giapponese.
Zeus: ah, bello. L’ho sentito in qualche hentai, e quindi è questa la cultura che ti ha trasmesso ciuf ciuf dal calibro piccolo.
Megan 2: dov’è il laboratorio? (Devo assecondarlo fino a quando non mi si presenterà l’occasione giusta per sfuggire alla sue grinfie senza destare sospetti. Mai visto un uomo tanto viscido. Se penso che avrebbe fatto questo a Megan, io…) -tira su col naso rumorosamente-
Zeus: sorpresa, sorpresina: guarda un po’ laggiù. Il laboratorio si trova in parte sott’acqua. Ed ecco perché mi serviva proprio una brava dottoranda in Chimica che fosse anche campionessa di nuoto. Eh?
Megan 2: sono una kohai, neanche un senpai per tua informazione. Un laboratorio inabissato a cosa serve?
Zeus: sì, sì, boh. Sticazzi di tutto sinceramente. Tu pensa a metterti il tuo bel costumino sexy, prendi questi campioni e torna con la mia creatura.
Megan 2: non l’ho portato.
Zeus: che peccato.
P.S. : casomai ti venisse la remota idea di fregarmi, farò in modo che tutti sappiano che stronza sei veramente. La mia piccola kohai. -le preme le guance o meglio gli zigomi d’acciaio- Azz. Tette di marmo e ossa di molibdeno, e di sotto c’è tipo l’antimateria che devo aspettarmi, non vedo l’ora di scoprirlo. Vai adesso. -le dà una pacca sul culo rimanendone pienamente soddisfatto al tatto-
// Bryght: simulazione di incidente di laboratorio n°3: IA vs Natura. //
-Shin nuota fino al punto dov’è visibile ciò che rimane in superficie del terzo laboratorio, per poi immergersi e scoprire come l’edificio sia molto più imponente e complesso di quanto appaia. Il primo livello fa solo da facciata per un secondo totalmente inabissato con le finestre a tenuta stagna come quelle di un sottomarino, e a sua volta questo secondo livello ne sorregge un altro di forma sferica dalle pareti a vetro ormai ridotte in frantumi.-
Megan 2: non ci capisco niente. Da dove dovrei entrare? Questa roba tecnologica non fa per me, perciò ricorrerò al metodo tradizionale. -tenta di spaccare un oblò ma come già sappiamo da un episodio precedente, ciò non è possibile sott’acqua perciò riemerge all’istante-
Zeus: mh? Che ci fai già su?
Megan 2: devo pur respirare ogni tanto, baka.
// Shin: e poi non sono abituato a nuotare con così tanti vestiti indosso ma non era il caso di dirglielo. //
Megan 2: comunque ho un problema: non ho trovato una via di entrata e la pianta di sotto è un labirinto, credimi.
Zeus: ah, sì?
Megan 2: se vuoi il mio aiuto devi collaborare anche tu. Prova ad aprire l’accesso principale sul piano di superficie, vieni.
Zeus: ma come siamo decisi oggi. Ahimè, ci vuole il codice, e io non lo posso decrittare più.
Megan 2: e allora dammi anche la tua forza. -prova ad aprire il portellone scorrevole a mani nude-
Zeus: sì, perché non “apriti sesamo” già che ci siamo?
Megan 2: ma certo! Ehm, metti una mano qui e l’altra qui, pronuncio la formula magica. Gomaaaa akerùùù!
-con grande sorpresa di Zeus in due riescono ad aprire la porta scorrevole grazie in realtà alla sola forza addominale di Shin-
Zeus: ahah, che cazzo?
Megan 2: eccoci dentro. Vedi cosa ne capisci tu.
Zeus: così questo è solo l’ingresso del laboratorio. Vediamo se una di queste bellezze funziona ancora. Tsk tsk, nada. L’umidità e le alghe hanno danneggiato tutti i cavi elettrici.
Megan 2: qui ci sono dei fogli, delle carte con dei progetti ancora leggibili.
Zeus: vedere. -cerca di scorrere le pagine con un dito solo- Pff, non sono leggibili per un cazzo.
Megan 2: eh? Sono fogli di carta stampata, vanno sfogliati.
Zeus: che ne so io. -fa spallucce- Alla Silicon Valley non ho mai visto carta.
Megan 2: k*so. Ho capito, te li sfoglio io.
Zeus: ah, ecco. Dunque pare che questo fosse un laboratorio dove si conducevano esperimenti sulla fauna sottomarina o qualcosa del genere, e qui si parla di BIOMECCANICA e ORGANI SINTETICI! Figata. Il secondo livello era stato progettato come un sottomarino dal quale gli scienziati potessero osservare e prelevare le proprie cavie per poi lavorare in un ambiente a perfetta tenuta stagna e con strumentazioni idrorepellenti, e l’ultimo livello era l’habitat di contenimento e sperimentazione dei risultati ottenuti.
Megan 2: andavano contronatura insomma? Folli. Non mi stupisce siano stati puniti per questo.
Zeus: la miglioravano. Benvenuta nell’era del progresso, streghetta del Medioevo. Sembra che l’ultimo esperimento sia stato impiantare un programma di intelligenza artificiale nel cervello di uno squalo. Di certo non stiamo parlando dello squalo senzacervello di Amber.
Comunque, è chiaro che i macchinari che ci interessano stanno tutti nel sottomarino. Si scende. -prende l’ascensore-
Megan 2: orè? L’ascensore per scendere sott’acqua? Sei davvero così pigro?
Zeus: se c’è perché non utilizzarlo. Tu fatti pure le scale in immersione se ti va.
// Shin: -si porta la mano alla fronte spostandosi la parrucca, senza riuscire a dire nemmeno una particella grammaticale per lo shock- //
-l’idiozia di un gesto del genere non tarda a manifestarsi quando l’ascensore si apre fuoriuscendo tutta l’acqua accumulata all’interno mista ad alghe e altre schifezze-
Megan 2: baka. -scuote il capo e si mette a nuotare per la lunga tromba delle scale-
. . .
Chris: la situazione per Megan, quella vera, intanto, si è fatta…familiare. O dovrei dire addirittura intima?
-parte un brano di sax sensuale in sottofondo-Ehh, Larry ci sapeva fare in queste cose e i geni sono quelli anche miei…
Megan: l-lasciami andare. Lasciami! -dopo averla immobilizzata nel fitto groviglio dei suoi tentacoli, la pianta carnivora con testa di Chris se la sta gustando con comodo leccandosela tutta poco a poco- Lasciami ho detto. Anf, credi non ci sia abituata ormai? Posso fare lo stesso le mie cose anche così. -si divincola in modo da legarsi in un bondage a lei più confortevole per poter lavorare e muoversi quel tanto che le basta a svolgere tutte le operazioni di laboratorio e senza neanche servirsi dell’interfaccia facilitata da Bryght-
Bryght: molto interessante. Scrib, scrib…
Megan: gh. I parametri fisico-chimici ideali dovrebbero essere NF! questi. Lo sperma di Shin -arrossisce sudando ancora di più- d-dovrebbe inoltre fecondare l’uovo più in fretta per una schiusa immediata. Argh! Mmmgh. Attivare l’esperimento!
-viene strattonata ancora di più e trascinata all’indietro dal clone sempre più affamato del suo corpo, con i succhi gastrici che iniziano a scioglierle la tuta protettiva-
Ha iniziato a digerirmi prima di mangiarmi, come fanno i ragni. Se fossi una vera maga sarei riuscita a liberarmi in tempo…
O forse…
Non mi serve affatto quel tipo di magia fasulla?
Quando ne conosco una molto più potente. La scienza.
-si libera della tuta sgusciando via dalle grinfie del mostro quel tanto che basta a metter mano allo scaffale con i composti chimici usati per i nutrienti delle piante- Azoto, potassio e fosforo, come pensavo. -riesce a prenderne due prima di essere catturata di nuovo con un nodo alla gola- Ghrrggh. Hai fame? E allora saziati con questo. -gli getta addosso la bottiglia di potassio mentre stappa con i denti l’altra contenente il fosforo che brucia all’istante con una fiammata-
Chris: noo, Larry Juniooor! Era così giovane e innocente. Troppo per questo mondo crudele.
// Megan: fosforo, potassio, ossigeno. Non è una formula magica ma può essere un anatema micidiale da scagliare su qualcuno. Il fosforo è un gas che brucia istantaneamente a contatto con l’aria, il potassio è altamente infiammabile, e le piante lo assorbono subito. //
-è scoppiato un incendio nel laboratorio e si ritrova circondata da ogni parte dai resti in fiamme della pianta gigante che ricadono al suolo-
Megan: anf, cough. Devo salvare l’embrione prima di tutto.
Bryght: c’è dell’azoto liquido conservato nel container A-51.
Chris: hai pensato proprio a tutto.
Bryght: ovvio, sono simulazioni empiriche di incidenti di laboratorio. So che vuoi fare, ma sbrigati, Megan.
Megan: anf, gnn, fssst! -si mette i capelli davanti per proteggersi gli occhi- L’ho congelato. Ma la porta è bloccata, non si apre più! Le fiamme devono aver bruciato tutti i fili: sono in trappola mortale.
Bryght: usa il pensiero laterale, ascolta la voce, Megan.
Megan: n-non ci riesco, ora sono troppo agitata per usare la testa…!
-prende la rincorsa e usa le tette come ha fatto per buttare giù Leanne, una, due, tre volte sbattendoci addosso fino a buttare giù la vecchia porta d’acciaio-
Chris: ORPO!
Bryght: …
Megan: c-ce l’ho fatta. Ce l’ho fatta e ho pure salvato l’uovo. Ah! *POSA EUREKA*.
Bryght: il mio lavoro qui è finito, Mc Lean. Da adesso potrà guidare lei lo svolgimento della sfida, ha tutte le istruzioni necessarie assimilate.
Chris: aspetta… Già sparita? Quella ragazza non può essere umana. Ma chi lo è del resto in questo reality show?
Megan: bll. -vomita per l’emozione- Ergh. Adesso devo aspettare che si sciolga e poi finalmente saprò se i miei sacrifici non sono stati invano.
…plik
…plok
…plok.
-davanti ai suoi occhi esterrefatti, la magia della vita si compie: il nascituro emerge formandosi poco alla volta dalla calotta di ghiaccio che si scioglie, un tentacolo per volta. Fino a quando non si erge più alto di lei l’ombra nera come inchiostro di Shin, dalle foglie di calamaro che partono dai tatuaggi sulle braccia e occhi di tigre che la spogliano solo con lo sguardo. Lei deglutisce pronta a soccombere.-
E’…e’ proprio come Shin. Ahh! Mmmmh!
// Chris: qui è meglio voltare pagina, e in fretta. Mooolto meglio. //
. . .
Megan 2: dev’essere questo il vero laboratorio che cercavi. -ride- Il mare non l’ha risparmiato. A discapito della “tenuta stagna” è tutto allagato.
Zeus: merda. E come faccio, adesso? Sono un tecnico non un cazzo di idraulico! Cos’è, un troll?
Megan 2: no, non vedo orco alcuno, anche se percepisco una presenza oscura nei dintorni…
Zeus: e menomale che questa roba doveva essere anfibia: puttanate su puttanate. L’unica speranza è smontare il computer e rimontarlo in superficie una volta asciugati tutti i pezzi. Mentre cerco gli attrezzi tu vedi che sortilegio puoi fare per riportare “in vita” tutta ‘sta merda in assenza di elettricità.
Megan 2: ambra, potremmo usare dell’ambra. Meg-ahem- magari se la trovassimo saprei come impiegarla come facevano gli antichi.
Zeus: ambra dici? Magari ce n’è un po’ nella cacca di Aerodactyl che ho immagazzinato, prova a vedere. Ma forse non mi serve più. -ha trovato un uovo di qualcosa- Infatti, ho appena sculato. Un uovo geneticamente già modificato che posso spacciare per mio.
Megan 2: non mi sembra una buona idea, e se c’è un uovo qui significa soltanto che non siamo soli. Non sai inoltre che cosa contenga al suo interno.
Zeus: fammi la previsione completa, allora, già che ci sei, maghetta del cazzo. Io vado.
-si sente all’improvviso un forte rumore sordo seguito dallo scatto come di una molla: l’uovo si spacca in due nell’esatto istante con la fuoriuscita di una plancia metallica con testa di squalo e occhi ridicoli-
Che è stammerdina…Ci posso al massimo martellare un chiodo. -lo squaletto va subito a sbattere, ripetutamente, sull’oblò- C’ha pure l’IA di un Magikarp, no vabbè mi dissocio. CHE MERDA. -gli rifila un calcio- Ehi, tette d’oro, non stare lì impalata: siamo tornati al piano originale casomai non te ne fossi accorta.
PLANKKY: RILEVATA MINACCIA BIOLOGICA ALL’INCOLUMITA’ DELLA SPECIE. QUESTA UNITA’ RICHIEDE INTERVENTO UNITA’ MADRE, QUESTA UNITA’ RICHIEDE INTERVENTO UNITA’ MADRE…
Megan 2: quale demone hai appena scatenato, scellerato uomo!?
Zeus: demone, pff. E’ un’IA del cazzo programmata per ripetere la stessa frase in loop e probabilmente collegata al computer principale di questo posto, peccato però che ora non funzioni più un cazzo. Ignora. Ecco gli attrezzi: io ti dico cosa fare e tu lo fai, come stamattina.
Megan 2: a proposito di stamattina…Come intendi procedere circa stasera alla luce dell’alleanza che abbiamo al dunque stipulato?
Zeus: cos’è, hai mangiato pane e inserire codice a caso del Medioevo oggi? Si vota Soleil per toglierle l’idolo e se magari si inchiappetta Rose nel mentre, godo doppio: la voglio fuori. Una volta rimasti in 5 ci fottiamo facile le due sorellastre e si va in finale con i nuovi Figli di Troika.
Megan 2: capisco.
Zeus: bene, comincia con lo smontare la scatola principale collegata all’incubatrice.
Megan 2: come si fa?
Zeus: col cacciavite, mh? Che ne dici? Muoviti non posso stare qui tutto il giorno!
Megan 2: …-borbotta qualcosa tra sé e sé mentre si sente nuovamente il rumore sordo di poco fa- L’acqua si sta muovendo. Ho un brutto presentimento.
Zeus: che cagasotto.
-un boato e poi un terremoto attraversano l’intero sottomarino all’impatto con quello che sembra uno squalo martello gigante fatto interamente di
metallo-
Ah. Minchia che figata allucinante. Sai che ti dico? Io me la squaglio.
// Zeus: non vale la pena rischiare la morte per questo reality di merda quando posso tirare su la stessa cifra con uno stipendio della Microsoft, eh! //
Megan 2: io rimango qui invece.
Zeus: ti saluto, Megatette. GG. -prende di nuovo l’ascensore- Se sopravvivrai, sai per chi votare. -con un fendente della coda lo squalo attraversa tutta la parete d’acciaio sfondando l’ascensore e aprendo in due l’abitacolo come una scatola di sardine- L-L’ha tagliato come se fosse burro. Ahhh! -si becca una testata a molla che lo scaraventa indietro-
Megan 2: sta giù e preparati a nasconderti. -rompe al volo un tubo dal quale fuoriesce un gas inerte che oscura la visuale- Così non può vederci, cerchiamoci una via di fuga, presto. -il piano però sfuma non appena lo squalo si rivela in grado di individuarli lo stesso indirizzando i suoi attacchi con precisione chirurgica costringendoli a una fuga disordinata da un riparo di fortuna all’altro- E’ uno yokai potentissimo!
Zeus: ma che cazzo dici? E’ una macchina, anzi, un fottuto BISTURI VIVENTE che calcola sempre dove siamo!
Megan 2: allora è appannaggio tuo.
Zeus: se è un’intelligenza artificiale a far muovere quel coso, bisogna capirne l’origine. Ma se tutti i server del laboratorio sono allagati allora non ho idea di dove cazzo si trovi l’Ade di turno. Quindi trovami la cazzo d’uscita col teletrasporto o quello che ti pare.
Megan 2: guarda che non funziona così.
Zeus: porca troia, fa’ qualcosaaaah! -il Martelminator lo afferra per il braccio con l’orologio trascinandolo via- Perché se l’è presa con me se tu sei più in carne!?? Al posto suo mi sarei divorato teeee!
Megan 2: …resisti.
// Shin: avrei dovuto lasciarlo marcire nel suo brodo solo per quella frase, ma anche da donna, rimango uomo d’onore purtroppo. //
Megan 2: se è in parte squalo dovrebbe essere attirato dall’odore del sangue quasi quanto me. -prende il fazzoletto col sangue di Megan: un’esca irresistibile anche per uno squalo quasi interamente elettronico- Tu liberati di quell’aggeggio infernale intanto: è chiaro che lo ha attirato a te come un’ape al miele.
Zeus: col cazzo, ti piacerebbe! Invece tu continui a fare da esca mentre io prendo l’uscita di sicurezza. -lo squalo martello più piccolo gli va a sbattere sul braccio ronzandogli intorno- Ancora tu? A sto punto mi porto via anche te e vaffanculo. Magari per smontare una centralina mi torni pure utile.
-lo squalo invia immediatamente un segnale all’altro che cambia subito direzione disinteressandosi di Shin come pilotato da una volontà invisibile-
Megan 2: che strano. C’è un collegamento tra madre e figlio ma i ruoli sembrano scambiati.
Zeus: oh, merda, merda, merdaaa! -Megan si aggrappa indomita al dorso della bestia mettendosi cavalcioni- Che cazzo stai facendo, sei impazzita? Mazza che figa, però. Sembra una scena alla Love Ru, peccato non sei nuda.
Megan 2: ti salvo il culo. O almeno ci provo, ma devo aspettare il momento giusto per colpirlo nella sua unica debolezza che sono riuscita a individuare. Rimani immobile!
Zeus: devo farmi colpire secondo te!? Bel piano del caaa
-lo squalo martello fa scattare in avanti la testa a molla pronto a colpire e Shin taglia col coltello uno dei fili esposti che collegano la testa al resto del corpo, deviandone la sua traiettoria all’ultimo-
Megan 2: ho reciso il filo verde. Non so quali conseguenze avrà però.
Zeus: PORCA! Tu sì che sei una waifu con i cazzi. Seghe tattiche a non finire stanotte.
Megan 2: farò finta di non aver sentito una parola.
PLANKKY: UNITA’ MADRE DANNEGGIATA, UNITA’ MADRE DANNEGGIATA, UNITA’ MADRE DANNEGGIATA: RICHIESTA DI AUTORIPARAZIONE INOLTRATA.
Zeus: cosa? Non vale!
Megan 2: che significa?
Zeus: che se sto cesso sa anche autoripararsi siamo fottuti.
// Chris: “eseguire richiesta di riparazione”? Non ci capisco niente! Quale sarà il pulsante giusto? -ne preme uno a caso innescando l’autodistruzione immediata- Ops. Menomale che ne ho degli altri. //
Zeus: come non detto. Bella per noi!
PLANKKY: UNITA’ MADRE 2, 3, 4 IN POSIZIONE.
Megan 2: ce ne sono altri tre?
Zeus: ***
-dal fondo dell’acquario sottostante si risvegliano gli altri Martelminator che subito si mettono a caccia della loro preda-
Megan 2: ci saranno addosso a momenti. Può essere che l’intelligenza che cercavi sia lì dentro? -indica il Plankky-
Zeus: …sì, cazzo, non ci avevo pensato! E’ questo stronzetto che gli ha dato l’imput. Dov’è andato?
Megan 2: sta scappando. Ha capito le nostre intenzioni.
Zeus: è programmato per farlo, intelligentona. Inseguilo!
…
Uh uh, così gli squali se li attira tutti lei e io finalmente abbandono quest’inferno. RIP per lei.
-trova l’uscita appena prima che i Martelminator sopraggiungano invadendo il sommergibile con Shin rimasto dentro, per portarsi in salvo in superficie-
Ce l’ho fatta. Ah ah ah! Ahhh! -viene afferrato al volo da uno pterodattilo che lo tira fuori dall’acqua e se lo porta via- MA PORCO ZEUS, UN’ALTRA VOLTA NOO!!!
Chris: RIP per lui, ahahahahah!
Megan 2: l’immondo mi ha appena abbandonata al mio destino. Ha avuto il coraggio di abbandonare una fanciulla indifesa, k*so me la pagherà. Se non altro, posso finalmente rimettermi nei miei panni. -si spoglia di tutti gli indumenti superflui, ragionando subito dopo su come potrebbero tornargli utile in altro modo- Non posso affrontare altri tre squali da solo, quindi è ora di sdoppiarmi.
*Laboratorio vulcanico*
Kimberly: Soleil? Soleil? Svegliati, oh grazie al cielo ci sei ancora! Stai bene? Sei piena di ustioni.
Soleil: K-Kimberly? Non mi toccare! Se mi tocchi peggiorano. E, un attimo, che devo fare mente locale di ciò che è successo…L’uovo! -lo trova spaccato- Si è già schiuso, e proprio nel momento peggiore. Tu hai visto dov’è andato?
Kimberly: chi?
Soleil: il coso che c’era dentro, no? La creatura, l’hai vista? Hai visto un animale strano per caso quando sei arrivata?
Kimberly: ehm, in verità sono arrivata cinque minuti fa…
Soleil: ho capito. Ah, l’unica è mettersi subito a cercarlo. Fossi in te farei quello che devo fare e me ne andrei da qui il prima possibile. Non so se hai capito dove ci troviamo.
Kimberly: oh, se per quello. Tanto non ho niente da fare.
Soleil: in che senso, non sei venuta fin qui per la sfida?
Kimberly: sì, ma… Il DNA preso da Megan non so come ma si è rivelato…falso.
Soleil: ci credo, è un capello sintetico questo. Hai preso un pelo di parrucca. -si crea un silenzio imbarazzante- A questo punto facciamo che ti do un capello mio, e basta. Tieni, ti assicuro che è vero al 100%.
Kimberly: ecco, non ho neanche raccolto campioni di animali quindi non mi servirebbe lo stesso. -trema dal nervoso- Eh eh eh, s-sono un disastro totale.
Soleil: per quelli non posso aiutarti, purtroppo. Non ne ho più. Ehi?
Kimberly: sniff, devo essere stata una tale zavorra tutto il tempo per te. -si tocca l’idolo dell’immunità che ha in tasca, giocandoci con le dita in attesa di capire il momento giusto per restituirglielo- Da sola non so proprio fare niente e l’ho dimostrato anche oggi, so solo scrivere ma forse neanche quello visto che le mie serie inventate non le ha mai lette quasi nessuno. Non potrebbe mai diventare il mio mestiere quello della scrittrice, per questo avrei usato i soldi per farmi una casa editrice tutta mia. SNIFF. Perdonami.
Soleil: non ti perdono affatto quando fai così!
Kimberly: mgh, come?
Soleil: la rinunciataria. Non lo sopporto questo lato di te che si autocommisera sempre. Datti da fare, no? “Inventati” una soluzione. Non hai bisogno di me, credimi…In quel senso sei tu quella che aveva ragione.
Kimberly: lo pensi veramente? Io…sob…sono commossa. Non ce la faccio. -scoppia a piangere tra le sue braccia-
Soleil: Kiiim, le ustioni, ahiii…Ma ti abbraccio lo stesso, ok? -sospira profondamente- Menomale che con la tua fortuna il vulcano sembrerebbe essersi addormentato.
Kimberly: ancora con questa storia?!
Soleil: ahahah! Scusa, sei adorabile quando ti arrabbi. Ti si gonfiano tutte le guance ma i tuoi occhi rimangono sempre gli stessi luccicanti come stelle.
Kimberly: lo dici solo perché sono ancora lucidi…
Soleil: dài, non fare la bambina. Se mi aiuti a ritrovare la mia creatura, magari riesco a clonarla per te.
Kimberly: dopotutto quello che ti ho combinato, faresti davvero questo per *me*?
Soleil: la razionalità è ormai andata a farsi benedire da quando ti ho conosciuta, quindi, sì.
// Soleil: … Che c’è? Non riesco proprio a usare la ragione quando c’è lei. Anche se ormai siamo avversarie. Sarà la mia rovina ma me la sarò scelta da sola. //
Kimberly: dove potremmo cercare così alla cieca? Qui, ehm, creauturina ina ina… Ah, ci sono: che caratteristiche dovrebbe avere? Che campioni hai usato per generarlo? Magari aiuta.
Soleil: parti di granchio, dello yeti e…ergh…di Zeus. -arrossisce per la vergogna-
Kimberly: uhhh, Soleil. Come ti è venuto in mente?
Soleil: non è che avessi molta altra scelta e ho dovuto arrangiarmi.
Kimberly: quindi dovremmo aspettarci saltar fuori un granchio dalle braccia da gorilla e dagli attributi di Zeus?
Soleil: NON DIRLA COSI’.
Kimberly: secondo te uno scienziato dove nasconderebbe delle riviste pornografiche?
Soleil: c-che ne so. Come dovrei saperlo?
Kimberly: beh, tu sei un po’ scienziata si può dire.
Soleil: sì, ma figurati se faccio queste cose! -è diventata più rossa in faccia che in tutto il resto del corpo- Forse nel microscopio.
Kimberly: ohh, allora è proprio un’abitudine per te.
Soleil: e questa da dove ti è uscita?
Kimberly: no, mi sono espressa male, la-lascia stare. Proviamo a vedere allora se magari è nella sala ristorante?
Soleil: sala ristorante?
Kimberly: anche gli scienziati mangeranno, no? Ho scritto tante sfide ambientate in laboratori e ce n’è sempre una nella quale gli scienziati possono rifocillarsi tra un esperimento e l’altro. Cucina automatizzata solitamente, e poi siamo su un vulcano! Sai quante prelibatezze crescono e si coltivano su un vulcano?
Soleil: andiamo a vedere tra le scorte di cibo direttamente allora.
Kimberly: il magazzino secondo la pianta sta oltre quella porta.
-la sua intuizione si rivela più azzeccata del previsto: non solo trovano il granchio gigante intento a ingozzarsi di materie prime (ormai scadute da anni) e cibo spazzatura ormai in putrefazione, ma il suo aspetto corrisponde perfettamente alla descrizione che aveva fatto lei oltre ogni immaginazione: carapace e zampe da granchio della neve, enormi braccia pelose da gorilla che terminano in chele, e la faccia di Zeus col doppiomento-
Ahhh! Che cos’hai creato? Sembra un Crabominable con occhiali e brufoli.
Soleil: shhh! Lo so, ma non sembra essersi accorto di noi. Approfittiamone per catturarlo. Al mio tre, come abbiamo fatto l’altra volta.
Uno…
Due…
Tre!
Oh-oh, è molto più forte di quanto pensassi.
-il granchio le ha bloccate e solleva tutte e due senza sforzo alcuno-
Kimberly: ci credo se hai usato lo yeti di A Tutto Reality per farlo! Cosa fa adesso? No, ahahah, il solletico no.
Soleil: non avrei mai dovuto usare il DNA di Zeus! -la chela si sta infilando sotto al suo reggiseno-
// Chris: devo di nuovo cambiare telecamera? //
Kimberly: ora capisco come si sente Megan.
Soleil: anch’io. Ehi, hai sentito?
Kimberly: no, non troppo ancora.
Soleil: sto parlando del terremoto, c’è stata una scossa, il vulcano sta per eruttare di nuovo.
Kimberly: e questo come si traduce?
Soleil: oh, tra poco lo scoprirai.
-questa volta è un eruzione di tipo etrusivo quella che avviene, ed è un macigno lavico a manifestarsi da sotto il pavimento proprio sotto di loro schiacciando il granchio sul soffitto-
Noooo!
Kimberly: oh no, mi dispiace.
-ma il granchio si riprende subito scagliando il masso indietro verso di loro, furibondo-
Oh, wow, ma è fortissimo!
Soleil: via di qui, tra poco gli altri che non ci sono venuti da sotto i piedi ci ricadranno dal cielo. Corri. Mettiti in salvo, svelta. Io devo domare quel granchio se voglio avere ancora una speranza di vittoria.
Kimberly: in tal caso fagliela vedere, Mamma Soleil!
Soleil: come mi hai chiamato?
-il granchio la assale approfittando della sua distrazione tentando di violentarla mentre tutt’attorno le rocce iniziano a sfondare le pareti del laboratorio, ma Kimberly si fa coraggio e attira la sua attenzione con…una rivista porno-
Kimberly: yuhuuh! Guarda cos’ho trovato per il tuo appetito. Ti piace? Vai a prenderla. -la scaglia lontano con una freccia-
Soleil: n-non ci credo che l’hai trovata sul serio.
Kimberly: non lo è infatti, ma se costui ha anche le stesse diottrie di Zeus allora non se ne accorgerà. Ecco, se la sta sfogliando tutto interessato…Pokè Ball, vai! -lancia sé stessa rotolando per catturare il granchio a mani nude-
Soleil: no, cosa fai! Sei impazzita!?
Kimberly: preso. Ops, mi sa che lui ha preso me. Ahh!
Soleil: lo sapevo che andava a finire così.
-il granchio si arrampica su per la canna fumaria fino al tetto stile King Kong tenendo la ragazza sospesa sopra la bocca del vulcano-
Kiiim! Prenditela con una alla tua portata se ne hai il coraggio. -si spoglia nuda-
Kimberly: SO-LE-IL. . .Wow.
// Chris: avrei dovuto farlo, sì. //
Soleil: avanti, cosa stai aspettando?
Kimberly: mi sa che è più miope di quanto pensassimo…o forse le hai troppo piccole per i suoi gusti?
Soleil: io e le mie idee…Grr. Insomma, vieni giù e basta una buona volta! -imbraccia l’arco di Kimberly e scocca un colpo dritto nell’occhio attirandone finalmente l’attenzione di nuovo- Ecco, vieni dalla mamma. Ti aspetto! -chiude gli occhi preparandosi a bloccarlo e al peggio, ma l’artropode invece la liscia clamorosamente correndo da tutt’altra parte e finendo dritto nella lava-
Kimberly: errata corrige: era proprio cecato come Zeus!
Soleil: . . .
Kimberly: ehm, mi dispiace. Forse tutto questo non sarebbe accaduto se mi fossi fatta i fatti miei alla fine?
-Soleil continua a fissare nel cratere dove ha appena visto gettarsi il frutto di tutte le sue fatiche e ustioni- Vado via.
Ehm, tu rivéstiti almeno con tutti questi schizzi di magma che ci sono in giro. Ok? Promettimelo. A più tardi allora...
Ciao!
// Chris: qualcosa mi dice che anche loro due sono ufficialmente tagliate fuori dai giochi, e voi che ne pensate? Vi svelo un segreto: io so già com’è andata a finire. Potenza del montaggio. Chiudiamo quindi il cerchio vedendo come se l’è cavata alla fine il samurai in doppiosesso. //
-il Plankky sta scandagliando accuratamente l’abitacolo alla ricerca di tracce biologiche, scortato a vista da una delle madri martello, mentre le altre due hanno occupato le vie di fuga esterne-
PLANKKY: SCANSIONE AREA IN CORSO, SCANSIONE AREA IN CORSO. . . RICHIESTA DI BIOCOMBUSTIBILE DA PARTE DELL’UNITA’ 2 NON ESEGUIBILE. ATTIVAZIONE BATTERIA DI RISERVA.
Shin: . . .è il momento. -lascia andare il bambolotto fatto con le camere ad aria ed i vestiti di Megan al quale ha appiccicato sopra l’orologio di Zeus come esca elettrica in modo che l’illusione sia completa-
PLANKKY: INDIVIDUATO CAMPO ELETTRICO GIA’ REGISTRATO: POTENZIALE FORMA DI VITA RILEVATA. VERIFICA, MADRE.
-Martelminator si precipita sulla preda con una furia omicida facendola a pezzi in pochi minuti, sufficienti però a consentire a Shin di scivolare fuori dal suo nascondiglio senza farsi individuare grazie alla camera d’aria isolante nelle quale si è avvolto, e agguantare lo squaletto alle sue spalle-
PLANKKY: UNITA’ MADRE, SOS! SOS! SOS!
Shin: dì le tue ultime preghiere se hai degli dèi: ti rimando all’inferno da dove sei venuto. -gli recide il cavo del collo staccandogli la testa con un colpo solo prima che l’altro squalo riceva il comando di reagire- Ecco fatto. Ma!
-non può cantare vittoria troppo presto perché mentre gli altri due squali si disattivano istantaneamente al cessare del segnale, quello rimasto all’interno sembra animato da una volontà propria ancora, chiamata “batteria di riserva”-
Dovrò strapparti il cuore allora. -ingaggia una lotta impari con il mostro nella quale riporta varie ferite da taglio a ogni fendente incassato, e il sangue accende ancora di più l’istinto predatorio insito nella componenente biologica della macchina, finchè questa non impazzisce completamente andando in tilt- Solo pochi eletti possono respirare l’odore del sangue a pieni polmoni senza impazzire, e tu non sei fra questi! -gli salta sopra cavalcandolo come fatto col primo, ma quasi avesse appreso nel suo database la sua tattica, lo squalo si dimena in un modo tale da fargli perdere il coltello di mano, che finisce tra gli ingranaggi della creatura triturato- Non ci voleva proprio. Ti strapperò i cavi anche a mani nude lo stesso! Aaaargh!
-lo squalo va a sbattere ripetutamente da una parte all’altra con violenza tale da piegare il metallo e accartocciare Shin che però non molla ancora la presa tirando con tutte le sue forze fino a staccare il primo cavo: come un cavallo imbizzarrito lo squalo si piega su sé stesso facendo scintille e mulinando la coda a forma di ascia per colpire il nemico, ma è proprio ciò che lui voleva in realtà. Quando la coda gli cade addosso perpendicolare come una ghigliottina, Shin si leva lasciando che a essere decapitato sia lo stesso Martelminator.-
Eccolo qua. -tira fuori dal torace troncato la batteria ancora collegata ai fili- Il CUORE DELL’ONI! -dopodichè porge il suo ultimo saluto alla bestia con un inchino in segno di rispetto- Hai combattuto con onore anche se eri solo una macchina di distruzione. Riposa in pace.
…
…
…
Splash! Ah! Anf, anf, anf. -tornato al piano di superficie dopo quella che sembra stata un’eternità sott’acqua, può finalmente procedere con l’esperimento servendosi dei pezzi avanzati dalla carcassa di squalo e, soprattutto, della sua batteria per ridare energia ai macchinari una volta collegata alla bell’è meglio ad essi-
// Confessionale //
Shin: non saprò nulla di tecnologia o di genetica, ma so come si crea una creatura fuori dal comune: ci sono tanti yokai che mi vengono in mente con parti di insetto, lucertola e donna. Come lo yorogumo o la donna bagnata.
Chris: eh niente, proprio non ce la facciamo.
Shin: vieni a me, potente Nure-onna!
-alimentato dal calore emanato dalla potente batteria dello squalo, l’uovo sta già per schiudersi con l’embrione perfettamente formato: dal corpo di serpente, zampe e mandibole di formica, e TETTE di donna giganti che lo schiacciano subito sotto di sé-
NANI??? Mgh.
-la creatura è così appesantita dal suo centro di gravità da non riuscire nemmeno a muoversi autonomamente-
// Confessionale //
Shin: in effetti non ci avevo pensato quando ho scelto il suo DNA! -sorregge a fatica la sua creazione caricandosela sulle spalle, ma soccombe nuovamente subito sotto all’enorme peso da sostenere.-
Megan: insomma, non sono l’unica che ha avuto “problemi di incesto”. -lo dice ricoperta di inchiostro dalla testa ai piedi-
Shin: ngh, Nure-Megonna! -ci riprova sentendo la familiare sensazione dei seni di Megan sulla pelle- Io ti porterò a destinazione comunque…con supremo spirito di sacrificio…abnegazione…e…glu, glu, glu. -annega nel suo stesso sangue del naso-
*Isola di Gaumika*
Rose: finalmente sono tornata sull’isola principale. Adesso devo calcolarmi il centro del Triangolo delle Bermude per trovare l’Arearea 51.
Megan: le tre isole che circondano l’arcipelago formano i tre angoli del triangolo, quindi.
Rose: se traccio in linea d’aria tre rette immaginarie…
Megan: …devo solo seguirle con lo sguardo fino al loro punto d’incontro.
Rose: oh? Si sentono dei rumori, sta per schiudersi!
. . .
Crick…crack.
Finalmente, beh, direi che posso ritenermi soddisfatta di com’è venuto.
-il mostriciattolo geneticamente modificato è una scimmietta con lunghissimi artigli da pipistrello, denti acuminati e due occhioni come quelli di Kimberly: un ayè-ayè-
Ahem, ciao.
// Rose: è risaputo che il primo approccio con un animale appena nato è fondamentale per via dell’imprinting, ma io di solito non sono molto fortunata quindi ci andrò con ancora più cautela. //
Io Mary Rose, tu che nome vuoi? -nota solo ora che la creatura secerne dalle unghie un liquido scuro e viscoso come la resina degli alberi- Mmh, che sto facendo esattamente. Devo dartelo io il nome ah ah ah. Vediamo, vedo che anche a te piace scrivere. -le ha disegnato una specie di “O” in fronte a mo’ di bersaglio- Quindi ti chiamerò Kimbyron, ti piace? -Kimbyron rizza il pelo acuminato come le spine d’ananas e le salta addosso per cercare di morderla al collo- Non sono un’ananas io!!!
Chris: non è facile far fronte alle esigenze dei neonati, eh? Figuratevi quando hanno appetiti insaziabili come quello di Megan…
Megan: p-potresti staccarti di dosso adesso per cinque minuti!? Anf. Sei peggio di Shin originale, e io ho bisogno di concentrarmi. Qui e dove si incontrerebbero i raggi partiti dalle tre isole minori, ma non sto trovando niente. -riceve un’altra strizzatina nel mentre- AUFF! E m-menomale che non ho dovuto usare anche i geni di Lorraine.
Pensa sempre fuori dagli schemi.
Fuori dagli schemi…L’Area c’è ma è invisibile a occhio nudo. Probabilmente nascosta dietro a un “mantello dell’invisibilità”.
// Confessionale //
Megan: sì, esiste veramente, ma non è un mantello che si indossa. E’ uno scudo formato da centinaia di lenti che anziché riflettere la luce frontale come uno specchio normale, riflettono invece ciò che sta alle loro spalle. Una volta ho tentato di costruirne uno per il mio numero di magia della sparizione, ma diciamo che non ha funzionato come avrei voluto e…Si è visto tutto lo stesso.
Megan: devo CONCENTRARMI(!) e trovare una sfocatura nel paesaggio se la mia teoria è giusta… -lo Shinkalamaro ha invece messo bene a fuoco il suo prossimo obiettivo infilandole un tentacolo tra le cosce costringendola così a farsela tutta a gambe chiuse- Forse l’ho individuata. Al di là di essa dev’esserci la porta d’ingresso che mi porterà all’areaaanf! -colto da istinto primordiale giapponese di riproduzione, il calamaro mutaforme la spinge e preme contro la parete riflettente facendole fare una doccia d’inchiostro bollente finchè la porta girevole non si apre facendola cadere nel sotterraneo segreto-
Rose: ecco fatto. Non è molto meglio così che succhiare linfa vitale dalla sottoscritta? -lo sta svezzando con un biberon fatto con una bottiglietta riempita di succo d’ananas- Aaah, menomale che ne avevo conservata una fetta. Salvata ancora una volta dalla conservazione e dal riciclo! -l’ayè ayè le si è addormentato in braccio una volta placato- Non so come questa creatura potrebbe davvero tornarmi utile, ma meglio approfittare di questo attimo di tregua per continuare la ricerca in santa pace. -si mette ad ascoltare i movimenti del sottosuolo come fanno gli indiani nei film- Si sentono delle vibrazioni metalliche, mi sto avvicinando sempre di più. Cos’è?
-nota la macchia d’inchiostro lasciata sulla porta apparentemente sospesa nel vuoto-
Che razza di stregoneria è mai questa? -scuote la testa, tornando in sé con un sospiro- Ricorda dove ti trovi.
-varca la soglia precipitando anche lei parecchi metri sottoterra- Ahhh!
*AREAREA 51*
-dopo essere stata catturata mentre era rimasta svenuta per la caduta, Rose si risveglia in un laboratorio circondata dagli alieni, così come toccato a Megan: entrambe le loro creature sono state inoltre neutralizzate e messe in gabbie di contenimento-
Alieno: NOMEKOD?
Rose: dove sono finita esattamente? Ahh! Gli alieni succhiafaccia! Sono veri alieni!? Ho sempre pensato fossero stati fatti al computer.
Chris: ahahah, ma figurati. Non l’avrei mai permesso per un’etica professionale: solo dolore reale al 100% qui su A Tutto Reality. E’ una forma di rispetto verso i telespettatori.
Rose: capisco…
Chris: vediamo se le vostre creature sono in grado di liberarvi. Stando alle istruzioni di Bryght ci dovrebbe essere una chiave in giro da qualche parte…Non è chiaro neanche a me ma non è un problema mio in fondo! Quindi, buona fortuna.
Rose: faccio prima a liberarmi da sola.
Megan: non puoi, anf, è impossibile, credimi. Ho provato tutti i trucchi che conosco, compresi quelli scientifici: queste catene sono fatte di un materiale che reagisce di continuo ai movimenti corporei volontari, una specie di metallo liquido vivente!
Rose: e Chris come si aspetta che mi liberi da una roba del genere!? Diventa sempre più difficile…Ohmmm.
-uno degli alieni inizia a succhiarle la faccia senza che lei abbia la minima reazione-
// Rose: grazie alla meditazione ho imparato ad accettare tutto quello che mi succede, senza né rassegnarmici né contrastarlo. Me ne servirà in quantità esagerata per arrivare fino in fondo a questa puntata!!! //
-gli altri alieni hanno iniziato un esame più approfondito su di Megan, infilando i loro tentacoli dappertutto con curiosità scientifica-
Megan: sob, perché sempre sempre a ME. Possibile che per l’Universo io sia solo nata per questo? No, no, mi rifiuto stavolta! Lasciatemi andare, non voglio! -scalcia come una dannata finendo per essere stritolata dalla catena di metallo alieno fino a perdere i sensi-
Rose: i movimenti volontari…ohmmm…ma quelli involontari? -della gelatina aliena finita nel naso la fa starnutire di colpo con uno scatto che le libera la parte anteriore del corpo-
Alieni: NOMEKOD!?!
Rose: di solito funziona sempre nei film. -rovescia il succo d’ananas addosso all’alieno che si scioglie istantaneamente- Rock n’ roll! Devo ancora liberarmi le gambe però, e ho finito completamente il biberon. E gli altri non sembrano essere contenti della mia trovata! Aiutooooooooyeah! Mi è scappata la voce.
-l’urlo ha fatto vibrare il metallo liquido fino a scioglierne la struttura oltre a stordire temporaneamente gli alieni-
La chiave, la chiave… Dove potrà mai essere? -la trova sotto lo zerbino- Wow. Sei libero, Kimbyron, andiamocene di qui. -la creatura le salta in braccio tutta contenta per poi aggredirla subito dopo- AHI, NON DIRMI CHE SEI DI NUOVO AFFAMATA! L’ANANAS L’HO FINITAAA! -nel dimenarsi si dimentica completamente degli alieni che si sono ripresi ma vengono fatti fuori uno dietro l’altro dai suoi pugni e gomitate a caso-
// Chris: sono sempre stati un investimento a perdere quegli alieni: troppo fragili. Menomale che li ho presi con lo sconto. -fa l’occhiolino furbo- //
Rose: ora basta, la mia pazienza con te è finita. -se lo toglie di dosso e lo lancia contro uno degli alieni bagnandolo tutto di gelatina e facendogli cambiare completamente d’aspetto- Oh oh. -tipo i Gremlins- Via alla velocità della luce!
-Rose sfonda la porta dandosi alla fuga mentre il gremlin semina il panico tra gli alieni per inseguire lei in giro per tutta l’area dando così vita a una scena alla Scooby-Doo! che vede coinvolti alieni, scienziati, droni di sicurezza, altri cloni di Larry, Sasquatchanakwa perché sì sempre deve apparire, l’Orsubacqueo, la ragazza vestita da cigno di RR, gli Occulti di FR, la mongolfiera del Team Rocket, la simulazione di Rosemary Dominatrix, il trio Ufo, Aly & Eno, e Lester che sorseggia il suo caffè pomeridiano.-
Lester: surp, aaah. Lesterra mi piace, ma è bello tornare a casa ogni tanto.
Alieno Capo: NOMEKOD! -fa cenno agli alieni rimasti di rimanere dove sono, mentre si avvicina a Megan fregandosi i tentacoli- NOMEKOD… -un altro tentacolo però, molto più grosso del suo, lo immobilizza-
Megan: sh..shin, sei tu, anf..?
Shinkalamaro: M-MADRETIPROTEGGOIO.
-lo scontro ha inizio: usando la sua foglia come katana, il calamaro umanoide affetta tutti gli alieni lasciando il loro comandante per ultimo in una pozza di inchiostro nero come il sangue-
Alieno Capo: NO-No-NomekOd!??
Shinkalamaro: soloiopossodeflorareMadre. CHIARO? -gli taglia la testa-
Megan: …nonèilveroShin, nonèilveroShin, nonèilveroShin. -manda giù la saliva- Portami al caveau e finiamo la storia qui.
…
-Megan è la prima a raggiungere il caveau che altro non è che una banalissima stanza con una cassetta di sicurezza, un congelatore, e migliaia di raggi laser e telecamere a proteggerla-
Megan: potrei tentare di rendermi invisibile col filtro chroma-key oppure oscurarle con l’inchiostro, ma non passerei comunque attraverso i laser. -si ricorda ancora della prima volta che ci aveva provato col suo seno che aveva fatto scattare le misure di sicurezza (n.d.r.: ovvero nell’episodio 3)- Non mi viene nessuna idea su come fare. C-Che nervi! Non sono arrivata fin qui per niente.
Shinkalamaro: madresarestidispostatuttopervincere?
Megan: s-sì, arrivata a questo punto, sì.
Shinkalamaro: alloralasciafareame. Mi hai creato per questo scopo.
-prima che lei possa replicare, il mutante le salta sopra diventando inchiostro allo stato puro spingendola a terra e facendola scivolare al di sotto dei laser come mamma l’ha fatta-
Chris: eeeh niente, non mi degno più neanche di censurare. Ci pensa l’inchiostro.
Megan: gasp! Ma sono dall’altra parte. Questo è solo ciò che importa alla fine. -apre la cassetta- Un solo marshmallow? No. Dovevano essercene due.
…
Riconosco un trucco quando lo vedo. E questo è il clone allora. -lo ripone- Quello vero è nascosto sotto ai miei occhi…
Nell’ultimo posto che mi aspetterei sorvegliato.
-apre il frigorifero con gli occhi che luccicano di gioia-
Eccolo. E’ mio.
Rose: finalmente li ho seminati tutti. Anf, pant, pant. Ohmmm…Dài che è quasi finita. Posso farlo anche da sola. Il problema è se mi vedono dalle telecamere. -inspira ed espira- Sarà lo yoga più veloce della mia vita.
. . .
Chris: e la prima ad arrivare al traguardo è quindi Megan!
Zeus: badabum! Suka, Rose. Tiè.
Kimberly: yuhuuh, bravissima, hai vinto di nuovo! -se la abbraccia- Stai facendo un percorso straordinario.
Soleil: …
Megan: …
Chris: piano con i festeggiamenti, deve ancora arrivare l’altro marshmallow.
Rose: consegna alla velocità della luceee! -precipita dopo essere stata sparata in orbita dalle trappole esplosive dell’Arearea 51- Ahia. Eccomi, Mc Lean.
Chris: ottimo, dichiaro finalmente ufficialmente conclusa la semifinale a 6! Non appena avrà fatto ritorno anche Shin, daremo inizio alla cerimonia. Cominciate a prepararvi al peggio, tutti, perché nessuno è ancora al sicuro.
Rose: lo sappiamo entrambe. -incrocia le braccia- Ne approfitto per fare un salto alle cascate a darmi una ripulita.
Chris: ergh, considerato quanto puzzate sarebbe meglio che lo faceste tutti.
Soleil: non ha tutti i torti. Dovrei lavarmi le ustioni.
Kimberly: ma il bagno con Zeus??
Zeus: rimango qui con Megan ad aspettare l’amico Shin, perciò andate pure serene. Verranno altre occasioni.
Kimberly: ma anche no! Brr.
Zeus: allora siamo d’accordo che voteremo Rosemary, altrimenti Soleil come piano B per levarle l’immunità.
Megan: e piano C Kimberly, ok. Il tuo orologio che fine ha fatto?
Zeus: come hai detto, scusa? Ah, mi sembrava. Toh, eccolo finalmente il tuo samurai, e in dolce compagnia.
-Shin è arrivato dal mare, stremato, trascinandosi il pesante fardello della sua creatura fino alla spiaggia-
Che fai, non me la presenti la tua nuova amica?
Shin: sei anche nel bestiality? Sei atroce.
Megan: vedo…che abbiamo avuto la stessa idea.
Shin: eh, Megan! Non è come può sembrare, parola d’onore.
Megan: n-nemmeno nel mio caso, lo giuro sulla Morrigan!
-arrossiscono entrambi in un silenzio imbarazzante-
Zeus: woooosh. C’è del netorare nell’aria. Lo sentite anche voi?
Shin: tracce d’inchiostro su tutta la pelle…
Megan: tu hai il segno di tette su tutta la schiena…e sei senza vestiti.
Shin: ti lascio immaginare il perché.
Megan: ah, già.
-Zeus nel frattempo dà una strizzatina fugace alla creatura metà donna e metà rettile per poi prendersi un pugno d’inchiostro che lo scaraventa in acqua: a quel punto senza dirsi una parola, lo Shinkalamaro e la Nure-Megonna si baciano tra loro abbandonandosi alla passione come se fosse scritto nel loro codice genetico-
Hai visto?
Shin: sì. Perché non lo stiamo facendo anche noi?
Megan: perché ci siamo messi a litigare…come bambini. Sono più adulti di noi per amarsi dopo appena un giorno di vita.
Shin: che ci serva di lezione.
-I due si baciano mentre le loro rispettive copie genetiche si inabissano nell’oceano sparendo per sempre in un vortice di schiuma-
Megan: -sorride- comunque l’originale bacia meglio di un calamaro, mmh, molto meglio.
Shin: so anche usare i tentacoli meglio di lui!
Soleil: sembra proprio che sarò costretta a usarlo oggi. -sospira, ma il fiato le si secca nei polmoni quando non trova il telescopio al suo posto- Giusto, me l’ero portato dietro…
Aaaaaaah!
No, il vulcano, la lava, me ne ero dimenticata! Non è possibile. Come ho potuto? Non è…anf…anf…Non posso averlo sprecato di nuovo. -si dà uno schiaffo- Devo tornare lì a recuperarlo.
Kimberly: dove vorresti andare scusa?
Soleil: Non
Sono
Affari
Tuoi.
Kimberly: ripeto, dove vorresti andare? A quest’ora, e non sai nemmeno dove potrebbe essere finito. Usa la testa.
Soleil: … -si scioglie in un mare di lacrime-
Kimberly: S-Sol! Tu che piangi?
Soleil: sì, piango anch’io, va bene? Non posso piangere almeno ogni tanto? O devo sempre avere il sorriso stampato sulle labbra???
Kimberly: non l’ha detto nessuno questo.
Soleil: tu me l’hai detto una volta! Gli sponsor me l’hanno detto! Il mio datore di lavoro al centro massaggi me lo dice ogni giorno. Io non ce la faccio più, a fingere… Anche a me piacerebbe permettermi il lusso di fermarmi a piangere ogni tanto. Ma non posso mai mostrarmi fragile in questa vita.
Kimberly: perché no?
Soleil: per la vita che faccio, non ho tempo nemmeno per piangere! Mattina presto all’università, pomeriggio al lavoro, la sera studio gli esami e la notte le stelle, e i weekend giro spot pubblicitari o faccio fitness per mantenermi “all’altezza” del contratto sennò me lo stracciano davanti appena vedono un filo di grasso. Tutto questo senza che nessuna a casa mi faccia trovare la pappa pronta!
Ma che ne sai tu…
Kimberly: mi invidi davvero così tanto? Pensavo fosse il contrario.
Soleil: per favore. -si asciuga le lacrime- Sai quanto mi sta costando questa “vacanza” che mi sono presa? Un sacco di risparmi non guadagnati, sono venuta qui solo perché mi sembrava finalmente una strada facile, per una volta nella mia vita, da prendere…Invece. -la guarda per un momento con uno sguardo strano, affossando le palpebre- Ho commesso un errore dietro l’altro, e ne pagherò le conseguenze.
*Cerimonia*
Chris: bentornati alla cerimonia del caucciù. Non so voi, ma io sono emozionato! E commosso. Ormai siamo quasi giunti al termine di questo fantastico viaggio assieme…mi mancherete, ragazzi.
Kimberly: finito il finto momento emotional? Di emozioni ce ne sono già state abbastanza in questo episodio. -lo si capisce da quanto sia lei che Soleil hanno ancora gli occhi gonfi, così come Zeus ne ha uno fatto nero dal calamaro-
Chris: uff, come siete aridi. State già pensando solo ai soldi, vero? Che pochezza di spirito, da un’appassionata come te, Kimberly, poi non me l’aspettavo. -sbuffa-
E’ giunto il momento di rivelare chi si è aggiudicata la vittoria riportando qui il marshmallow originale: Megan e Rosemary, un passo avanti.
Sì, dunque…
Non ne ho la più pallida idea, non so distinguerli. Uno è la copia esatta dell’altro.
Rosemary: oh, ma dài.
Megan: …
Rosemary: quindi?
Chris: quindi Bryght non c’è adesso perciò ricorrerò al miglior metodo possibile che conosco: testa o croce, scegliete. -si crea il gelo tra i presenti- Non sapete farvi una risata? E allora mangiateveli! Il marshmallow giusto è quello dal sapore autentico da quanto ho capito.
Rosemary: uhm munch, munch…Il mio è immangiabile. -lo sputa come un chewingum-
Megan: il mio l’ho mandato giù senza problemi.
Chris: …ma certo. Vince Rosemary!
Megan: c-come? Se era conservato in frigo…
Chris: sei caduta nel trabocchetto. Il sapore originale dei marshmallow di questa edizione è sempre stato gomma, mentre la copia era uno squisito dolcetto-gelato fatto in laboratorio a sua immagine e somiglianza e perfettamente commestibile. Ecco perché poteva essere conservato solo in frigorifero. Mistero risolto.
Megan: ah…mi sono data la zappa sui piedi.
Zeus: bella mossa, megatette. Vediamo la prossima, e intanto me la devo prendere ancora in culo dalla medusa rosa in questione.
Megan: tanto ti piace…
Zeus: ma vaffanculo.
Chris: prima che scriviate le vostre ultime letterine d’amore, la domanda di rito è la solita: qualcuno ha per caso il famoso Chris d’Oro e intende utilizzarlo?
Kimberly: sì.
Ce l’ha Soleil.
Soleil: ma che stai dicendo? Non so di cosa stia parlando. Io non ho più niente…
Kimberly: ce l’ha eccome invece, proprio qui! Guardate!
Zeus: bruh.
Soleil: e tu dove l’hai trovato quello, e quando, e perché non me l’hai detto prima!?
Kimberly: così come non ti eri fidata di dirlo a me, non me la sono sentita neanche io.
Soleil: ti odio.
Kimberly: gh. -le torna subito il magone ma si trattiene ficcandosi il ramoscello della sicurezza al lato della bocca con le dita che tremano- Fff. Ahh… C-Come stavo dicendo, io, cioè, Soleil ha il Chris d’Oro e intende usarlo proprio qui, proprio adesso per salvarsi!
Soleil: che cosa?! No! Perché? Ce l’avevi tu ormai. Non capisco, non sto capendo più niente! -la prende per le spalle scuotendola- TU VUOI PROPRIO FARMI IMPAZZIRE ALLORA? Prima mi ritrovi l’immunità e non me lo dici, e poi la usi su di me? Si può sapere che ti è preso!
Kimberly: c’erano una volta due fratelli inseparabili, i Gemelli, quelli che mi hai mostrato tu la prima notte che abbiamo passato assieme. E’ stata bellissima, non la dimenticherò mai anche perché era la mia prima uscita con un’amica…e appuntamento. Solo che anziché Kimstore ho voluto fare Polluce per una volta, anzi come avrebbe fatto la mia Solluce. -ammicca- Ti ho donato l’immortalità.
Soleil: sei…sei una sciocca, irresponsabile, e ne pagherai le conseguenze: hai davvero creduto che avrei potuto fare una cosa del genere per te? -arrossisce in lacrime- Seriamente? Dopotutto quello che mi avevi combinato credevi ne sarei stata in grado?
Kimberly: sì, perché no? Ci ho voluto sperare. Di piacerti ancora. In fondo, in fondo…
Soleil: non ci posso credere. -la lascia andare- Come puoi averlo anche solo pensato. Non ha alcun senso come ragionamento. Eppure sapevi benissimo come sono fatta, e non te n’è fregato niente. Io ti ho aggredito, ti ho insultato, ti ho accusato anche adesso! Ma tu niente. Hai continuato a vedermi come mi hai sempre voluta vedere tu: migliore di quella che sono!
Kimberly: ma tu sei migliore di me. Ti sei fatta da sola, senza farti aiutare da nessuno e…cavolo, se sono io che ti invidio. Vorrei avere un briciolo della tua sicurezza e indipendenza.
Soleil: basta, non voglio sentire più niente! Smettila! Smettila una volta per tutte di rivolgermi la parola!!!
Chris: smettetela entrambe, direi che così può bastare come preludio all’inferno che vi attende. Vi ricordo che sia Rosemary che Soleil sono immuni e qualsiasi voto per loro verrà considerato nullo. Votate, miei prodi 6! Partiamo raschiando il fondo dell’alfabeto tanto per cambiare, vai Zapata.
Zeus: sì, sì, il raschiamento delle palle che mi hanno fatto venire queste. E vai a fanculo.
>>> Zeus: sfanculato il Chris d’Oro e l’ipotesi Rosemary, adesso si vota per l’altra come concordato nel piano C. C come i coglioni che hanno rotto queste due! Kimberly.
Soleil: tocca a me adesso secondo l’ordine invertito.
>>> Soleil: accidenti a lei. Sarebbe salva se non avesse fatto questo…per me. Mi ha mandato in tilt. Maledizione, non so che fare! -scrive e lancia frettolosamente il messaggio in bottiglia col primo nome che le è venuto in mente- Ormai è andata così.
Chris: Shin al solito ha recato il suo voto in silenzio, quindi tocca alla nostra vincitrice di puntata.
>>> Rose: Soleil e Kimberly ultimamente si sono confidate spesso con me, e non me la sento di separarle dopo che sono stata io a dire a Kimberly che potessero ancora sistemare le cose. Megan e Shin hanno avuto quasi sicuramente un ruolo nell’eliminazione di Amber e di Paula, adesso lo so… Ma Zeus ha sempre funto da concime per tutte queste situazioni malsane e io non posso più permettergli di restare.
Chris: -alza gli occhi- anche Megan ha optato per il voto di silenzio perciò concludiamo il giro.
>>> Kimberly: non ha funzionato. Eppure per un attimo ci ho sperato. Credevo che con un gesto del genere mi avrebbe perdonata! Invece si è arrabbiata ancora di più. Allora è vero che non capisco le persone…sniff…ma solo i personaggi. E allora ragioniamo da scrittrice e basta. -si porta il sigaro di foglia alle labbra, soffiandoci dentro col fiato spezzato- Fff. Zeus.
Chris: ecco, tutte e sei le bottiglie sono giunte al capolinea. Le leggerò ad alta voce, man mano che le stapperò, per prolungare la vostra agonia.
Shin: hai! Wakarimashità! Sugoi desu kààà!
Chris: sì, ce n’è di sugo all’interno ve lo garantisco, ma restiamo calmi. Il primo voto è: Kimberly.
Kimberly: glom.
Chris: il secondo voto è Zeus.
Zeus: burp. Ed ecco la mia reazione. -dito medio-
Chris: il terzo reca il nome di Soleil.
Tutti: ???
Chris: nullo. Il quarto voto anche è per Soleil, ma scherziamo? Ma neanche Izzy e Lindsay erano così tonte.
Zeus: okkeeei, cazzo avete combinato voi due?
Megan: …
Shin: consideralo il tuo obolo per avermi toccato il culo, Caro..gna. -Megan strabuzza l’occhio rimanendo esterrefatta per un attimo mentre l’altro diventa verde sentendo tutto il cibo fin qui ingurgitato risalirgli dall’oltretomba dello stomaco tutto in una volta-
Chris: il quinto voto è per Zeus, e l’ultimo…Anche. Sembra che qualcuno qui sia stato appena TROLLATO.
Zeus: ma **********************! PORCA DI UNA PUTTANA ELENA DI TROIA AFRODITE VACCA DI UNA PASIFAE LADRA INCULATA CIRCE MAIALA TETTONA MEGARA… -Shin gli tappa la bocca con un pugno-
Shin: ah, finalmente l’ho potuto fare. Questo è per aver insidiato la mia donna.
Kimberly: sì, finalmente, yuhuuuh! Ce l’abbiamo fatta, Rose! -l’altra caccia un urlo black metal per la contentezza facendole venire l’infarto- Anf, menomale. Siamo ancora tutte qui. Non è magnifico?
Chris: aspettate, aspettate. Mentre lasciamo che Zeus tiri giù tutti gli dèi dell’Olimpo, io devo fare un annuncio bomba: OGGI DOPPIA ELIMINAZIONE.
Kimberly: ovvio, capirai che sorpresa. Era palese che si sarebbe passati direttamente dai sei ai quattro. Le finali a 4 sono sempre state un’istituzione nei reality show mentre i quinti posti sono sempre stati..strani.
Soleil: forse tu non ti rendi conto che qui si sta parlando di te, Kimberly. Sveglia!
Kimberly: oh. Ohh… Giusto. Sono l’unica rimasta con un voto. D’accordo. Il quinto posto non è male in fondo, è sempre collegato a un concorrente importante. Anzi! E’ il numero di Lester meglio di così, ahahah!
Soleil: niente, non riesci proprio a essere seria neppure in un contesto del genere.
Megan: s-scusate, non vorrei sembrare inopportuna, ma a questo punto vorrei fare un piccolo numero di magia.
-tutti si bloccano a fissarla straniti-
Sì, insomma, posso?
Soleil: ma ti pare il momento?
Kimberly: almeno me ne andrò col sorriso, dài!
Soleil: Kimberly, anche tu… -sospira rassegnata- Rinuncio a capire.
Megan: come vedete non ho niente in questa mano, e nemmeno nell’altra. Ma se le unisco insieme farò apparire il VERO CHRIS D’ORO.
Soleil: eh?
Megan: rullo di tamburi. -Shin si mette a rullare il taiko mentre lei si porta le mani ai lati del seno e preme, preme, preme finchè non esce fuori la testa di Chris con tutto il resto del corpo, rovinata dal mare ma ancora luccicante dell’oro di cui è fatta- Ta-dah!
Chris: wow, invidio quella copia di me stesso per come se l’è spassata alla grande tutto il tempo lì in mezzo.
Zeus: a chi lo dici. -si prende un altro pugno proprio ora che gli si era appena risistemata la faccia-
Kimberly: gasp, due Chris d’Oro nella stessa stagione?
Megan: no. -schiocca le dita facendo esplodere l’altra statuetta- Polvere di magnesio e zolfo non reagiscono mai bene assieme, ma lo zolfo è giallo, giallo come l’oro. -si sposta i capelli davanti agli occhi coprendoseli tra le trame cianotiche- E l’occhio dei mortali non va mai al di là delle apparenze. E’ stato facile ingannarvi per tutto questo lasso di tempo. Sono stata io a far sì che Soleil trovasse quello che ha creduto essere il Chris d’Oro senza dir nulla a Rosemary: ricordate quando sono rimasta incastrata nel ghiaccio?
Soleil: …
Rosemary: sì.
Megan: contrariamente a quello che avete pensato tutti, la magia mi era riuscita perfettamente, ma è bastato recitare la parte della solita sfigata per non far insospettire nesuno. Tanto non ci avreste fatto caso abituati come siete a vedermi in situazioni umilianti! E così è stato. Tutto è andato liscio come l’olio.
Soleil: ma allora sei veramente una strega.
Kimberly: no, un attimo, aspetta. Megan? Come ti è venuta in mente una trovata del genere?
Megan: l’idea me l’ha suggerita Mark. Te lo ricordi ancora o l’hai già cancellato dalla tua memoria? -Kimberly sbatte le ciglia esterrefatta a risentire quel nome- Comunque non importa. La sera della sua eliminazione ho trovato un regalo nella mia stanza, era un Chris Nero abbozzato da lui con la lava raffreddata nel maldestro piano di salvarsi suppongo. All’inizio l’ho conservato e basta come portafortuna, ma poi. . .
Kimberly: ?
Megan: a un certo punto ho compreso cosa il destino mi aveva consegnato in mano per davvero: la pietra filosofale. Potevo sfruttare quel mucchio di lava informe per plasmare qualcosa di meglio con le mie conoscenze! La mia vendetta. E così ho fatto. Ho trasmutato la lava riportandola al suo stato originario e poi l’ho fatta diventare zolfo, e oro per gli allocchi.
Soleil: …
Kimberly: io sono colpita. Cioè, wow! Wow! Un piano così diabolico non si era mai visto. Da te poi, era l’ultima cosa che mi aspettassi: sei la miglior concorrente che abbia mai scritto.
Megan: e se ti dicessi che sono stata sempre io a scrivere la tua storyline romantica con Soleil dall’inizio alla sua fine!? Mi dài sui nervi, ti ho disprezzata fin da subito per questo motivo, perché non capisci mai niente così come non hai capito che non volessi avere niente a che fare con una come tem e volevo solo essere lasciata in pace quella prima volta che mi hai rivolto la parola.
Kimberly: ma…ma…In che senso l’avresti “scritta” tu?
Megan: chi di chiavetta ferisce, di chiavetta perisce. Vero, Soleil?
Soleil: e pensare che siamo sempre state così pazienti e gentili con te.
Megan: voi non eravate gentili, eravate colpevoli. Ma le vostre anime avevano sempre l’odore della putrefazione addosso. Se non fossi stata un personaggio interessante per LEI, avrei fatto la stessa fine degli altri con tutte le volte che ho fatto casini. Ammettilo!
Soleil: sì, è tutto vero. L’ho sempre pensato dentro di me.
Kimberly: sempre? I-io comunque non capisco. Che ti ho fatto di male? Ti ho dato una bellissima trama da sviluppare, tante interazioni diverse e profonde, e ho pure risolto il tuo triangolo amoroso nel migliore dei modi!
Megan: mandando la mia prima vera amica all’ospedale!? -scoppia a piangere picchiando sul petto di Shin- Ho rischiato di perdere Lorraine per la tua serie inventata, e ora sai cosa si prova anche tu a perdere chi ti vuole bene solo per lo sciocco passatempo di qualcun altro. Non è così divertente quando succede a te, vero?
Kimberly: no, non lo è per niente! …Sto perdendo la mia prima amica, la mia prima sorella, la mia prima fidanzata tutto assieme.
-Megan si abbraccia a Shin con il sorriso sulle labbra mentre si asciuga le lacrime residue-
…
Soleil: dove stai andando, Kim? -la prende per un braccio-
Kimberly: a casa. Me ne torno nella mia stanzetta buia così non farò più del male a nessuno in carne ed ossa.
Soleil: sei proprio scarsina in matematica, eh? 2>1. -le tende la mano parlandole sottovoce e sorridendo amaramente- Non ho più l’immunità, ci hai pensato a cosa vuol dire? Sono io ad andarmene.
Chris: esatto! Quindi siccome questa cerimonia è già durata abbastanza, vediamo di concludere in bellezza. Zeus e Soleil siete voi gli eliminati! Salite a bordo.
// ZEUS //
Okay. Sono calmo, sono calmo. Sapete? Avevo anche accettato la remota ipotesi di prendermela nel culo da Rosemary prima o poi, STONKS. Ma farmi trollare dalla tettona mirtillona malcontenta laggiù!? NOT STONKS!!! Porco Zeus.
Soleil: allora ciao, a presto, Kim.
Kimberly: adesso perché mi saluti così? Sìi coerente con te stessa. Addio.
Soleil: come “addio”? -ride nervosamente- Possiamo tornare almeno amiche adesso che sappiamo che è stato tutto un grosso equivoco per colpa sua. No?
Zeus: e stringiti, cazzo. Gurgle.
Soleil: Kim?
Zeus: gh merda.
Soleil: Kimberly?
Zeus: fammi scendere, ho un’urgenza per via di quelle cozze di-
Chris: 3
2
1…
DECOLLO!
Zeus: mi serve subito uno scaricoooooooo!
Soleil: Kimstore, mi mancheraiii!
Megan: “fu così che Kimberly rimase a guardare immobile il suo Sole di bugie, che si spegneva per sempre fra le stelle della notte.” Fine della storia.
Shin: Megan, basta, è sufficiente così.
Kimberly: sei riuscita a portarmi via tutto di questa stagione in una sola mossa, complimenti davvero. Scrivi pure tu il finale della storia. . .
Megan: -scuote la testa- adesso toccherà a me tenerti finchè ne avrò voglia. Così capirai finalmente cosa si prova a sentirti il giocattolo di qualcun altro. Il MIO giocattolo preferito. -caccia una risata folle da strega malvagia che fa venire i brividi a tutti quanti, Shin compreso-
Chris: brrr! E questi sarebbero i miei ultimi 4 alfieri: Rosemary, quella che si fa la doccia con l’acqua piovana, è la più normale. Per dire. Chi staccherà domani il biglietto per la finale? Scopritelo continuando a seguire A Tutto Real51ty l’Isola di Gaumika!
*FINE*
*Epilogo*
// Rosemary //
Mi spiace davvero per come è finita tra Kimberly e Soleil, ma se devo ragionare in ottica da competizione, a me sta anche bene così: potrei trovarmi in finale contro una Kimberly depressa o Megan che non potrà più contare sulla pietà per intenerirmi ora che ha rivelato a tutti la sua vera natura. Quindi mi concentrerò sull’eliminazione di Shin anzitutto, e poi valuterò la mia prossima mossa.
// Kimberly //
Io l’ho creata…e io la distruggo. Fff. Cough, cough. Il fumo immaginario mi è andato di traverso per il singhiozzo. Sniff! Megan, forse non lo sai, che tutte le storie hanno sempre un capitolo extra dopo la fine.
// Shin //
Prima mi costringe a travestirmi da donna, e poi questo, tutto questo. Non è da lei. Non sembra più nemmeno la donna della quale mi sono innamorato. Quale demone si è dunque impossessato della mia ragazza? Ho cercato di non pensarci ma adesso ho paura. Ho paura per me, per lei, e per Lorraine. Io devo, è giunto il momento di affrontare la paura di perdere Megan.
// Megan //
Ho esibito apposta il Chris d’Oro così che tutti sappiano che ormai non possono fare più nulla per impedirmi di andare in finale. Se proveranno a votarmi io mi salverò con questa e uno di loro sarà eliminato, se non faranno niente potrò usarla addirittura nella finale a 3. Finalmente la gente ha smesso di ridere di me e dei miei esperimenti, e non mi fa più paura: ora sono io a fare paura agli altri. -indossa la giacca rossa sopra a tutto il vestiario, e i suoi occhi da viola come fuochi fatui si fanno rossi come i roghi delle sabbe pagane-
Bryght: scrib, scrib, scrib. I parametri biologici corrispondono perfettamente a quelli desiderati.
L’attività cerebrale risponde pienamente al flusso di dati e stimoli mnemonici costantemente inviati.
Finalmente dopo tutti questi anni di ricerche e sperimentazione l’ho trovata: il soggetto K è davvero lei.
-si alza di scatto dalla poltrona girevole per fissare la telecamera sul monitor-
Capelli blu scuro, un occhio solo sempre esposto, la stessa taglia, e QI superiore alla razza umana e pari al mio: da questa cavia, da questo corpo…potrò finalmente far rinascere la vera Bryght Phoenix!
Zeus: merda. E come faccio, adesso? Sono un tecnico non un cazzo di idraulico! Cos’è, un troll?
Megan 2: no, non vedo orco alcuno, anche se percepisco una presenza oscura nei dintorni…
Zeus: e menomale che questa roba doveva essere anfibia: puttanate su puttanate. L’unica speranza è smontare il computer e rimontarlo in superficie una volta asciugati tutti i pezzi. Mentre cerco gli attrezzi tu vedi che sortilegio puoi fare per riportare “in vita” tutta ‘sta merda in assenza di elettricità.
Megan 2: ambra, potremmo usare dell’ambra. Meg-ahem- magari se la trovassimo saprei come impiegarla come facevano gli antichi.
Zeus: ambra dici? Magari ce n’è un po’ nella cacca di Aerodactyl che ho immagazzinato, prova a vedere. Ma forse non mi serve più. -ha trovato un uovo di qualcosa- Infatti, ho appena sculato. Un uovo geneticamente già modificato che posso spacciare per mio.
Megan 2: non mi sembra una buona idea, e se c’è un uovo qui significa soltanto che non siamo soli. Non sai inoltre che cosa contenga al suo interno.
Zeus: fammi la previsione completa, allora, già che ci sei, maghetta del cazzo. Io vado.
-si sente all’improvviso un forte rumore sordo seguito dallo scatto come di una molla: l’uovo si spacca in due nell’esatto istante con la fuoriuscita di una plancia metallica con testa di squalo e occhi ridicoli-
Che è stammerdina…Ci posso al massimo martellare un chiodo. -lo squaletto va subito a sbattere, ripetutamente, sull’oblò- C’ha pure l’IA di un Magikarp, no vabbè mi dissocio. CHE MERDA. -gli rifila un calcio- Ehi, tette d’oro, non stare lì impalata: siamo tornati al piano originale casomai non te ne fossi accorta.
PLANKKY: RILEVATA MINACCIA BIOLOGICA ALL’INCOLUMITA’ DELLA SPECIE. QUESTA UNITA’ RICHIEDE INTERVENTO UNITA’ MADRE, QUESTA UNITA’ RICHIEDE INTERVENTO UNITA’ MADRE…
Megan 2: quale demone hai appena scatenato, scellerato uomo!?
Zeus: demone, pff. E’ un’IA del cazzo programmata per ripetere la stessa frase in loop e probabilmente collegata al computer principale di questo posto, peccato però che ora non funzioni più un cazzo. Ignora. Ecco gli attrezzi: io ti dico cosa fare e tu lo fai, come stamattina.
Megan 2: a proposito di stamattina…Come intendi procedere circa stasera alla luce dell’alleanza che abbiamo al dunque stipulato?
Zeus: cos’è, hai mangiato pane e inserire codice a caso del Medioevo oggi? Si vota Soleil per toglierle l’idolo e se magari si inchiappetta Rose nel mentre, godo doppio: la voglio fuori. Una volta rimasti in 5 ci fottiamo facile le due sorellastre e si va in finale con i nuovi Figli di Troika.
Megan 2: capisco.
Zeus: bene, comincia con lo smontare la scatola principale collegata all’incubatrice.
Megan 2: come si fa?
Zeus: col cacciavite, mh? Che ne dici? Muoviti non posso stare qui tutto il giorno!
Megan 2: …-borbotta qualcosa tra sé e sé mentre si sente nuovamente il rumore sordo di poco fa- L’acqua si sta muovendo. Ho un brutto presentimento.
Zeus: che cagasotto.
-un boato e poi un terremoto attraversano l’intero sottomarino all’impatto con quello che sembra uno squalo martello gigante fatto interamente di
metallo-
Ah. Minchia che figata allucinante. Sai che ti dico? Io me la squaglio.
// Zeus: non vale la pena rischiare la morte per questo reality di merda quando posso tirare su la stessa cifra con uno stipendio della Microsoft, eh! //
Megan 2: io rimango qui invece.
Zeus: ti saluto, Megatette. GG. -prende di nuovo l’ascensore- Se sopravvivrai, sai per chi votare. -con un fendente della coda lo squalo attraversa tutta la parete d’acciaio sfondando l’ascensore e aprendo in due l’abitacolo come una scatola di sardine- L-L’ha tagliato come se fosse burro. Ahhh! -si becca una testata a molla che lo scaraventa indietro-
Megan 2: sta giù e preparati a nasconderti. -rompe al volo un tubo dal quale fuoriesce un gas inerte che oscura la visuale- Così non può vederci, cerchiamoci una via di fuga, presto. -il piano però sfuma non appena lo squalo si rivela in grado di individuarli lo stesso indirizzando i suoi attacchi con precisione chirurgica costringendoli a una fuga disordinata da un riparo di fortuna all’altro- E’ uno yokai potentissimo!
Zeus: ma che cazzo dici? E’ una macchina, anzi, un fottuto BISTURI VIVENTE che calcola sempre dove siamo!
Megan 2: allora è appannaggio tuo.
Zeus: se è un’intelligenza artificiale a far muovere quel coso, bisogna capirne l’origine. Ma se tutti i server del laboratorio sono allagati allora non ho idea di dove cazzo si trovi l’Ade di turno. Quindi trovami la cazzo d’uscita col teletrasporto o quello che ti pare.
Megan 2: guarda che non funziona così.
Zeus: porca troia, fa’ qualcosaaaah! -il Martelminator lo afferra per il braccio con l’orologio trascinandolo via- Perché se l’è presa con me se tu sei più in carne!?? Al posto suo mi sarei divorato teeee!
Megan 2: …resisti.
// Shin: avrei dovuto lasciarlo marcire nel suo brodo solo per quella frase, ma anche da donna, rimango uomo d’onore purtroppo. //
Megan 2: se è in parte squalo dovrebbe essere attirato dall’odore del sangue quasi quanto me. -prende il fazzoletto col sangue di Megan: un’esca irresistibile anche per uno squalo quasi interamente elettronico- Tu liberati di quell’aggeggio infernale intanto: è chiaro che lo ha attirato a te come un’ape al miele.
Zeus: col cazzo, ti piacerebbe! Invece tu continui a fare da esca mentre io prendo l’uscita di sicurezza. -lo squalo martello più piccolo gli va a sbattere sul braccio ronzandogli intorno- Ancora tu? A sto punto mi porto via anche te e vaffanculo. Magari per smontare una centralina mi torni pure utile.
-lo squalo invia immediatamente un segnale all’altro che cambia subito direzione disinteressandosi di Shin come pilotato da una volontà invisibile-
Megan 2: che strano. C’è un collegamento tra madre e figlio ma i ruoli sembrano scambiati.
Zeus: oh, merda, merda, merdaaa! -Megan si aggrappa indomita al dorso della bestia mettendosi cavalcioni- Che cazzo stai facendo, sei impazzita? Mazza che figa, però. Sembra una scena alla Love Ru, peccato non sei nuda.
Megan 2: ti salvo il culo. O almeno ci provo, ma devo aspettare il momento giusto per colpirlo nella sua unica debolezza che sono riuscita a individuare. Rimani immobile!
Zeus: devo farmi colpire secondo te!? Bel piano del caaa
-lo squalo martello fa scattare in avanti la testa a molla pronto a colpire e Shin taglia col coltello uno dei fili esposti che collegano la testa al resto del corpo, deviandone la sua traiettoria all’ultimo-
Megan 2: ho reciso il filo verde. Non so quali conseguenze avrà però.
Zeus: PORCA! Tu sì che sei una waifu con i cazzi. Seghe tattiche a non finire stanotte.
Megan 2: farò finta di non aver sentito una parola.
PLANKKY: UNITA’ MADRE DANNEGGIATA, UNITA’ MADRE DANNEGGIATA, UNITA’ MADRE DANNEGGIATA: RICHIESTA DI AUTORIPARAZIONE INOLTRATA.
Zeus: cosa? Non vale!
Megan 2: che significa?
Zeus: che se sto cesso sa anche autoripararsi siamo fottuti.
// Chris: “eseguire richiesta di riparazione”? Non ci capisco niente! Quale sarà il pulsante giusto? -ne preme uno a caso innescando l’autodistruzione immediata- Ops. Menomale che ne ho degli altri. //
Zeus: come non detto. Bella per noi!
PLANKKY: UNITA’ MADRE 2, 3, 4 IN POSIZIONE.
Megan 2: ce ne sono altri tre?
Zeus: ***
-dal fondo dell’acquario sottostante si risvegliano gli altri Martelminator che subito si mettono a caccia della loro preda-
Megan 2: ci saranno addosso a momenti. Può essere che l’intelligenza che cercavi sia lì dentro? -indica il Plankky-
Zeus: …sì, cazzo, non ci avevo pensato! E’ questo stronzetto che gli ha dato l’imput. Dov’è andato?
Megan 2: sta scappando. Ha capito le nostre intenzioni.
Zeus: è programmato per farlo, intelligentona. Inseguilo!
…
Uh uh, così gli squali se li attira tutti lei e io finalmente abbandono quest’inferno. RIP per lei.
-trova l’uscita appena prima che i Martelminator sopraggiungano invadendo il sommergibile con Shin rimasto dentro, per portarsi in salvo in superficie-
Ce l’ho fatta. Ah ah ah! Ahhh! -viene afferrato al volo da uno pterodattilo che lo tira fuori dall’acqua e se lo porta via- MA PORCO ZEUS, UN’ALTRA VOLTA NOO!!!
Chris: RIP per lui, ahahahahah!
Megan 2: l’immondo mi ha appena abbandonata al mio destino. Ha avuto il coraggio di abbandonare una fanciulla indifesa, k*so me la pagherà. Se non altro, posso finalmente rimettermi nei miei panni. -si spoglia di tutti gli indumenti superflui, ragionando subito dopo su come potrebbero tornargli utile in altro modo- Non posso affrontare altri tre squali da solo, quindi è ora di sdoppiarmi.
*Laboratorio vulcanico*
Kimberly: Soleil? Soleil? Svegliati, oh grazie al cielo ci sei ancora! Stai bene? Sei piena di ustioni.
Soleil: K-Kimberly? Non mi toccare! Se mi tocchi peggiorano. E, un attimo, che devo fare mente locale di ciò che è successo…L’uovo! -lo trova spaccato- Si è già schiuso, e proprio nel momento peggiore. Tu hai visto dov’è andato?
Kimberly: chi?
Soleil: il coso che c’era dentro, no? La creatura, l’hai vista? Hai visto un animale strano per caso quando sei arrivata?
Kimberly: ehm, in verità sono arrivata cinque minuti fa…
Soleil: ho capito. Ah, l’unica è mettersi subito a cercarlo. Fossi in te farei quello che devo fare e me ne andrei da qui il prima possibile. Non so se hai capito dove ci troviamo.
Kimberly: oh, se per quello. Tanto non ho niente da fare.
Soleil: in che senso, non sei venuta fin qui per la sfida?
Kimberly: sì, ma… Il DNA preso da Megan non so come ma si è rivelato…falso.
Soleil: ci credo, è un capello sintetico questo. Hai preso un pelo di parrucca. -si crea un silenzio imbarazzante- A questo punto facciamo che ti do un capello mio, e basta. Tieni, ti assicuro che è vero al 100%.
Kimberly: ecco, non ho neanche raccolto campioni di animali quindi non mi servirebbe lo stesso. -trema dal nervoso- Eh eh eh, s-sono un disastro totale.
Soleil: per quelli non posso aiutarti, purtroppo. Non ne ho più. Ehi?
Kimberly: sniff, devo essere stata una tale zavorra tutto il tempo per te. -si tocca l’idolo dell’immunità che ha in tasca, giocandoci con le dita in attesa di capire il momento giusto per restituirglielo- Da sola non so proprio fare niente e l’ho dimostrato anche oggi, so solo scrivere ma forse neanche quello visto che le mie serie inventate non le ha mai lette quasi nessuno. Non potrebbe mai diventare il mio mestiere quello della scrittrice, per questo avrei usato i soldi per farmi una casa editrice tutta mia. SNIFF. Perdonami.
Soleil: non ti perdono affatto quando fai così!
Kimberly: mgh, come?
Soleil: la rinunciataria. Non lo sopporto questo lato di te che si autocommisera sempre. Datti da fare, no? “Inventati” una soluzione. Non hai bisogno di me, credimi…In quel senso sei tu quella che aveva ragione.
Kimberly: lo pensi veramente? Io…sob…sono commossa. Non ce la faccio. -scoppia a piangere tra le sue braccia-
Soleil: Kiiim, le ustioni, ahiii…Ma ti abbraccio lo stesso, ok? -sospira profondamente- Menomale che con la tua fortuna il vulcano sembrerebbe essersi addormentato.
Kimberly: ancora con questa storia?!
Soleil: ahahah! Scusa, sei adorabile quando ti arrabbi. Ti si gonfiano tutte le guance ma i tuoi occhi rimangono sempre gli stessi luccicanti come stelle.
Kimberly: lo dici solo perché sono ancora lucidi…
Soleil: dài, non fare la bambina. Se mi aiuti a ritrovare la mia creatura, magari riesco a clonarla per te.
Kimberly: dopotutto quello che ti ho combinato, faresti davvero questo per *me*?
Soleil: la razionalità è ormai andata a farsi benedire da quando ti ho conosciuta, quindi, sì.
// Soleil: … Che c’è? Non riesco proprio a usare la ragione quando c’è lei. Anche se ormai siamo avversarie. Sarà la mia rovina ma me la sarò scelta da sola. //
Kimberly: dove potremmo cercare così alla cieca? Qui, ehm, creauturina ina ina… Ah, ci sono: che caratteristiche dovrebbe avere? Che campioni hai usato per generarlo? Magari aiuta.
Soleil: parti di granchio, dello yeti e…ergh…di Zeus. -arrossisce per la vergogna-
Kimberly: uhhh, Soleil. Come ti è venuto in mente?
Soleil: non è che avessi molta altra scelta e ho dovuto arrangiarmi.
Kimberly: quindi dovremmo aspettarci saltar fuori un granchio dalle braccia da gorilla e dagli attributi di Zeus?
Soleil: NON DIRLA COSI’.
Kimberly: secondo te uno scienziato dove nasconderebbe delle riviste pornografiche?
Soleil: c-che ne so. Come dovrei saperlo?
Kimberly: beh, tu sei un po’ scienziata si può dire.
Soleil: sì, ma figurati se faccio queste cose! -è diventata più rossa in faccia che in tutto il resto del corpo- Forse nel microscopio.
Kimberly: ohh, allora è proprio un’abitudine per te.
Soleil: e questa da dove ti è uscita?
Kimberly: no, mi sono espressa male, la-lascia stare. Proviamo a vedere allora se magari è nella sala ristorante?
Soleil: sala ristorante?
Kimberly: anche gli scienziati mangeranno, no? Ho scritto tante sfide ambientate in laboratori e ce n’è sempre una nella quale gli scienziati possono rifocillarsi tra un esperimento e l’altro. Cucina automatizzata solitamente, e poi siamo su un vulcano! Sai quante prelibatezze crescono e si coltivano su un vulcano?
Soleil: andiamo a vedere tra le scorte di cibo direttamente allora.
Kimberly: il magazzino secondo la pianta sta oltre quella porta.
-la sua intuizione si rivela più azzeccata del previsto: non solo trovano il granchio gigante intento a ingozzarsi di materie prime (ormai scadute da anni) e cibo spazzatura ormai in putrefazione, ma il suo aspetto corrisponde perfettamente alla descrizione che aveva fatto lei oltre ogni immaginazione: carapace e zampe da granchio della neve, enormi braccia pelose da gorilla che terminano in chele, e la faccia di Zeus col doppiomento-
Ahhh! Che cos’hai creato? Sembra un Crabominable con occhiali e brufoli.
Soleil: shhh! Lo so, ma non sembra essersi accorto di noi. Approfittiamone per catturarlo. Al mio tre, come abbiamo fatto l’altra volta.
Uno…
Due…
Tre!
Oh-oh, è molto più forte di quanto pensassi.
-il granchio le ha bloccate e solleva tutte e due senza sforzo alcuno-
Kimberly: ci credo se hai usato lo yeti di A Tutto Reality per farlo! Cosa fa adesso? No, ahahah, il solletico no.
Soleil: non avrei mai dovuto usare il DNA di Zeus! -la chela si sta infilando sotto al suo reggiseno-
// Chris: devo di nuovo cambiare telecamera? //
Kimberly: ora capisco come si sente Megan.
Soleil: anch’io. Ehi, hai sentito?
Kimberly: no, non troppo ancora.
Soleil: sto parlando del terremoto, c’è stata una scossa, il vulcano sta per eruttare di nuovo.
Kimberly: e questo come si traduce?
Soleil: oh, tra poco lo scoprirai.
-questa volta è un eruzione di tipo etrusivo quella che avviene, ed è un macigno lavico a manifestarsi da sotto il pavimento proprio sotto di loro schiacciando il granchio sul soffitto-
Noooo!
Kimberly: oh no, mi dispiace.
-ma il granchio si riprende subito scagliando il masso indietro verso di loro, furibondo-
Oh, wow, ma è fortissimo!
Soleil: via di qui, tra poco gli altri che non ci sono venuti da sotto i piedi ci ricadranno dal cielo. Corri. Mettiti in salvo, svelta. Io devo domare quel granchio se voglio avere ancora una speranza di vittoria.
Kimberly: in tal caso fagliela vedere, Mamma Soleil!
Soleil: come mi hai chiamato?
-il granchio la assale approfittando della sua distrazione tentando di violentarla mentre tutt’attorno le rocce iniziano a sfondare le pareti del laboratorio, ma Kimberly si fa coraggio e attira la sua attenzione con…una rivista porno-
Kimberly: yuhuuh! Guarda cos’ho trovato per il tuo appetito. Ti piace? Vai a prenderla. -la scaglia lontano con una freccia-
Soleil: n-non ci credo che l’hai trovata sul serio.
Kimberly: non lo è infatti, ma se costui ha anche le stesse diottrie di Zeus allora non se ne accorgerà. Ecco, se la sta sfogliando tutto interessato…Pokè Ball, vai! -lancia sé stessa rotolando per catturare il granchio a mani nude-
Soleil: no, cosa fai! Sei impazzita!?
Kimberly: preso. Ops, mi sa che lui ha preso me. Ahh!
Soleil: lo sapevo che andava a finire così.
-il granchio si arrampica su per la canna fumaria fino al tetto stile King Kong tenendo la ragazza sospesa sopra la bocca del vulcano-
Kiiim! Prenditela con una alla tua portata se ne hai il coraggio. -si spoglia nuda-
Kimberly: SO-LE-IL. . .Wow.
// Chris: avrei dovuto farlo, sì. //
Soleil: avanti, cosa stai aspettando?
Kimberly: mi sa che è più miope di quanto pensassimo…o forse le hai troppo piccole per i suoi gusti?
Soleil: io e le mie idee…Grr. Insomma, vieni giù e basta una buona volta! -imbraccia l’arco di Kimberly e scocca un colpo dritto nell’occhio attirandone finalmente l’attenzione di nuovo- Ecco, vieni dalla mamma. Ti aspetto! -chiude gli occhi preparandosi a bloccarlo e al peggio, ma l’artropode invece la liscia clamorosamente correndo da tutt’altra parte e finendo dritto nella lava-
Kimberly: errata corrige: era proprio cecato come Zeus!
Soleil: . . .
Kimberly: ehm, mi dispiace. Forse tutto questo non sarebbe accaduto se mi fossi fatta i fatti miei alla fine?
-Soleil continua a fissare nel cratere dove ha appena visto gettarsi il frutto di tutte le sue fatiche e ustioni- Vado via.
Ehm, tu rivéstiti almeno con tutti questi schizzi di magma che ci sono in giro. Ok? Promettimelo. A più tardi allora...
Ciao!
// Chris: qualcosa mi dice che anche loro due sono ufficialmente tagliate fuori dai giochi, e voi che ne pensate? Vi svelo un segreto: io so già com’è andata a finire. Potenza del montaggio. Chiudiamo quindi il cerchio vedendo come se l’è cavata alla fine il samurai in doppiosesso. //
-il Plankky sta scandagliando accuratamente l’abitacolo alla ricerca di tracce biologiche, scortato a vista da una delle madri martello, mentre le altre due hanno occupato le vie di fuga esterne-
PLANKKY: SCANSIONE AREA IN CORSO, SCANSIONE AREA IN CORSO. . . RICHIESTA DI BIOCOMBUSTIBILE DA PARTE DELL’UNITA’ 2 NON ESEGUIBILE. ATTIVAZIONE BATTERIA DI RISERVA.
Shin: . . .è il momento. -lascia andare il bambolotto fatto con le camere ad aria ed i vestiti di Megan al quale ha appiccicato sopra l’orologio di Zeus come esca elettrica in modo che l’illusione sia completa-
PLANKKY: INDIVIDUATO CAMPO ELETTRICO GIA’ REGISTRATO: POTENZIALE FORMA DI VITA RILEVATA. VERIFICA, MADRE.
-Martelminator si precipita sulla preda con una furia omicida facendola a pezzi in pochi minuti, sufficienti però a consentire a Shin di scivolare fuori dal suo nascondiglio senza farsi individuare grazie alla camera d’aria isolante nelle quale si è avvolto, e agguantare lo squaletto alle sue spalle-
PLANKKY: UNITA’ MADRE, SOS! SOS! SOS!
Shin: dì le tue ultime preghiere se hai degli dèi: ti rimando all’inferno da dove sei venuto. -gli recide il cavo del collo staccandogli la testa con un colpo solo prima che l’altro squalo riceva il comando di reagire- Ecco fatto. Ma!
-non può cantare vittoria troppo presto perché mentre gli altri due squali si disattivano istantaneamente al cessare del segnale, quello rimasto all’interno sembra animato da una volontà propria ancora, chiamata “batteria di riserva”-
Dovrò strapparti il cuore allora. -ingaggia una lotta impari con il mostro nella quale riporta varie ferite da taglio a ogni fendente incassato, e il sangue accende ancora di più l’istinto predatorio insito nella componenente biologica della macchina, finchè questa non impazzisce completamente andando in tilt- Solo pochi eletti possono respirare l’odore del sangue a pieni polmoni senza impazzire, e tu non sei fra questi! -gli salta sopra cavalcandolo come fatto col primo, ma quasi avesse appreso nel suo database la sua tattica, lo squalo si dimena in un modo tale da fargli perdere il coltello di mano, che finisce tra gli ingranaggi della creatura triturato- Non ci voleva proprio. Ti strapperò i cavi anche a mani nude lo stesso! Aaaargh!
-lo squalo va a sbattere ripetutamente da una parte all’altra con violenza tale da piegare il metallo e accartocciare Shin che però non molla ancora la presa tirando con tutte le sue forze fino a staccare il primo cavo: come un cavallo imbizzarrito lo squalo si piega su sé stesso facendo scintille e mulinando la coda a forma di ascia per colpire il nemico, ma è proprio ciò che lui voleva in realtà. Quando la coda gli cade addosso perpendicolare come una ghigliottina, Shin si leva lasciando che a essere decapitato sia lo stesso Martelminator.-
Eccolo qua. -tira fuori dal torace troncato la batteria ancora collegata ai fili- Il CUORE DELL’ONI! -dopodichè porge il suo ultimo saluto alla bestia con un inchino in segno di rispetto- Hai combattuto con onore anche se eri solo una macchina di distruzione. Riposa in pace.
…
…
…
Splash! Ah! Anf, anf, anf. -tornato al piano di superficie dopo quella che sembra stata un’eternità sott’acqua, può finalmente procedere con l’esperimento servendosi dei pezzi avanzati dalla carcassa di squalo e, soprattutto, della sua batteria per ridare energia ai macchinari una volta collegata alla bell’è meglio ad essi-
// Confessionale //
Shin: non saprò nulla di tecnologia o di genetica, ma so come si crea una creatura fuori dal comune: ci sono tanti yokai che mi vengono in mente con parti di insetto, lucertola e donna. Come lo yorogumo o la donna bagnata.
Chris: eh niente, proprio non ce la facciamo.
Shin: vieni a me, potente Nure-onna!
-alimentato dal calore emanato dalla potente batteria dello squalo, l’uovo sta già per schiudersi con l’embrione perfettamente formato: dal corpo di serpente, zampe e mandibole di formica, e TETTE di donna giganti che lo schiacciano subito sotto di sé-
NANI??? Mgh.
-la creatura è così appesantita dal suo centro di gravità da non riuscire nemmeno a muoversi autonomamente-
// Confessionale //
Shin: in effetti non ci avevo pensato quando ho scelto il suo DNA! -sorregge a fatica la sua creazione caricandosela sulle spalle, ma soccombe nuovamente subito sotto all’enorme peso da sostenere.-
Megan: insomma, non sono l’unica che ha avuto “problemi di incesto”. -lo dice ricoperta di inchiostro dalla testa ai piedi-
Shin: ngh, Nure-Megonna! -ci riprova sentendo la familiare sensazione dei seni di Megan sulla pelle- Io ti porterò a destinazione comunque…con supremo spirito di sacrificio…abnegazione…e…glu, glu, glu. -annega nel suo stesso sangue del naso-
*Isola di Gaumika*
Rose: finalmente sono tornata sull’isola principale. Adesso devo calcolarmi il centro del Triangolo delle Bermude per trovare l’Arearea 51.
Megan: le tre isole che circondano l’arcipelago formano i tre angoli del triangolo, quindi.
Rose: se traccio in linea d’aria tre rette immaginarie…
Megan: …devo solo seguirle con lo sguardo fino al loro punto d’incontro.
Rose: oh? Si sentono dei rumori, sta per schiudersi!
. . .
Crick…crack.
Finalmente, beh, direi che posso ritenermi soddisfatta di com’è venuto.
-il mostriciattolo geneticamente modificato è una scimmietta con lunghissimi artigli da pipistrello, denti acuminati e due occhioni come quelli di Kimberly: un ayè-ayè-
Ahem, ciao.
// Rose: è risaputo che il primo approccio con un animale appena nato è fondamentale per via dell’imprinting, ma io di solito non sono molto fortunata quindi ci andrò con ancora più cautela. //
Io Mary Rose, tu che nome vuoi? -nota solo ora che la creatura secerne dalle unghie un liquido scuro e viscoso come la resina degli alberi- Mmh, che sto facendo esattamente. Devo dartelo io il nome ah ah ah. Vediamo, vedo che anche a te piace scrivere. -le ha disegnato una specie di “O” in fronte a mo’ di bersaglio- Quindi ti chiamerò Kimbyron, ti piace? -Kimbyron rizza il pelo acuminato come le spine d’ananas e le salta addosso per cercare di morderla al collo- Non sono un’ananas io!!!
Chris: non è facile far fronte alle esigenze dei neonati, eh? Figuratevi quando hanno appetiti insaziabili come quello di Megan…
Megan: p-potresti staccarti di dosso adesso per cinque minuti!? Anf. Sei peggio di Shin originale, e io ho bisogno di concentrarmi. Qui e dove si incontrerebbero i raggi partiti dalle tre isole minori, ma non sto trovando niente. -riceve un’altra strizzatina nel mentre- AUFF! E m-menomale che non ho dovuto usare anche i geni di Lorraine.
Pensa sempre fuori dagli schemi.
Fuori dagli schemi…L’Area c’è ma è invisibile a occhio nudo. Probabilmente nascosta dietro a un “mantello dell’invisibilità”.
// Confessionale //
Megan: sì, esiste veramente, ma non è un mantello che si indossa. E’ uno scudo formato da centinaia di lenti che anziché riflettere la luce frontale come uno specchio normale, riflettono invece ciò che sta alle loro spalle. Una volta ho tentato di costruirne uno per il mio numero di magia della sparizione, ma diciamo che non ha funzionato come avrei voluto e…Si è visto tutto lo stesso.
Megan: devo CONCENTRARMI(!) e trovare una sfocatura nel paesaggio se la mia teoria è giusta… -lo Shinkalamaro ha invece messo bene a fuoco il suo prossimo obiettivo infilandole un tentacolo tra le cosce costringendola così a farsela tutta a gambe chiuse- Forse l’ho individuata. Al di là di essa dev’esserci la porta d’ingresso che mi porterà all’areaaanf! -colto da istinto primordiale giapponese di riproduzione, il calamaro mutaforme la spinge e preme contro la parete riflettente facendole fare una doccia d’inchiostro bollente finchè la porta girevole non si apre facendola cadere nel sotterraneo segreto-
Rose: ecco fatto. Non è molto meglio così che succhiare linfa vitale dalla sottoscritta? -lo sta svezzando con un biberon fatto con una bottiglietta riempita di succo d’ananas- Aaah, menomale che ne avevo conservata una fetta. Salvata ancora una volta dalla conservazione e dal riciclo! -l’ayè ayè le si è addormentato in braccio una volta placato- Non so come questa creatura potrebbe davvero tornarmi utile, ma meglio approfittare di questo attimo di tregua per continuare la ricerca in santa pace. -si mette ad ascoltare i movimenti del sottosuolo come fanno gli indiani nei film- Si sentono delle vibrazioni metalliche, mi sto avvicinando sempre di più. Cos’è?
-nota la macchia d’inchiostro lasciata sulla porta apparentemente sospesa nel vuoto-
Che razza di stregoneria è mai questa? -scuote la testa, tornando in sé con un sospiro- Ricorda dove ti trovi.
-varca la soglia precipitando anche lei parecchi metri sottoterra- Ahhh!
*AREAREA 51*
-dopo essere stata catturata mentre era rimasta svenuta per la caduta, Rose si risveglia in un laboratorio circondata dagli alieni, così come toccato a Megan: entrambe le loro creature sono state inoltre neutralizzate e messe in gabbie di contenimento-
Alieno: NOMEKOD?
Rose: dove sono finita esattamente? Ahh! Gli alieni succhiafaccia! Sono veri alieni!? Ho sempre pensato fossero stati fatti al computer.
Chris: ahahah, ma figurati. Non l’avrei mai permesso per un’etica professionale: solo dolore reale al 100% qui su A Tutto Reality. E’ una forma di rispetto verso i telespettatori.
Rose: capisco…
Chris: vediamo se le vostre creature sono in grado di liberarvi. Stando alle istruzioni di Bryght ci dovrebbe essere una chiave in giro da qualche parte…Non è chiaro neanche a me ma non è un problema mio in fondo! Quindi, buona fortuna.
Rose: faccio prima a liberarmi da sola.
Megan: non puoi, anf, è impossibile, credimi. Ho provato tutti i trucchi che conosco, compresi quelli scientifici: queste catene sono fatte di un materiale che reagisce di continuo ai movimenti corporei volontari, una specie di metallo liquido vivente!
Rose: e Chris come si aspetta che mi liberi da una roba del genere!? Diventa sempre più difficile…Ohmmm.
-uno degli alieni inizia a succhiarle la faccia senza che lei abbia la minima reazione-
// Rose: grazie alla meditazione ho imparato ad accettare tutto quello che mi succede, senza né rassegnarmici né contrastarlo. Me ne servirà in quantità esagerata per arrivare fino in fondo a questa puntata!!! //
-gli altri alieni hanno iniziato un esame più approfondito su di Megan, infilando i loro tentacoli dappertutto con curiosità scientifica-
Megan: sob, perché sempre sempre a ME. Possibile che per l’Universo io sia solo nata per questo? No, no, mi rifiuto stavolta! Lasciatemi andare, non voglio! -scalcia come una dannata finendo per essere stritolata dalla catena di metallo alieno fino a perdere i sensi-
Rose: i movimenti volontari…ohmmm…ma quelli involontari? -della gelatina aliena finita nel naso la fa starnutire di colpo con uno scatto che le libera la parte anteriore del corpo-
Alieni: NOMEKOD!?!
Rose: di solito funziona sempre nei film. -rovescia il succo d’ananas addosso all’alieno che si scioglie istantaneamente- Rock n’ roll! Devo ancora liberarmi le gambe però, e ho finito completamente il biberon. E gli altri non sembrano essere contenti della mia trovata! Aiutooooooooyeah! Mi è scappata la voce.
-l’urlo ha fatto vibrare il metallo liquido fino a scioglierne la struttura oltre a stordire temporaneamente gli alieni-
La chiave, la chiave… Dove potrà mai essere? -la trova sotto lo zerbino- Wow. Sei libero, Kimbyron, andiamocene di qui. -la creatura le salta in braccio tutta contenta per poi aggredirla subito dopo- AHI, NON DIRMI CHE SEI DI NUOVO AFFAMATA! L’ANANAS L’HO FINITAAA! -nel dimenarsi si dimentica completamente degli alieni che si sono ripresi ma vengono fatti fuori uno dietro l’altro dai suoi pugni e gomitate a caso-
// Chris: sono sempre stati un investimento a perdere quegli alieni: troppo fragili. Menomale che li ho presi con lo sconto. -fa l’occhiolino furbo- //
Rose: ora basta, la mia pazienza con te è finita. -se lo toglie di dosso e lo lancia contro uno degli alieni bagnandolo tutto di gelatina e facendogli cambiare completamente d’aspetto- Oh oh. -tipo i Gremlins- Via alla velocità della luce!
-Rose sfonda la porta dandosi alla fuga mentre il gremlin semina il panico tra gli alieni per inseguire lei in giro per tutta l’area dando così vita a una scena alla Scooby-Doo! che vede coinvolti alieni, scienziati, droni di sicurezza, altri cloni di Larry, Sasquatchanakwa perché sì sempre deve apparire, l’Orsubacqueo, la ragazza vestita da cigno di RR, gli Occulti di FR, la mongolfiera del Team Rocket, la simulazione di Rosemary Dominatrix, il trio Ufo, Aly & Eno, e Lester che sorseggia il suo caffè pomeridiano.-
Lester: surp, aaah. Lesterra mi piace, ma è bello tornare a casa ogni tanto.
Alieno Capo: NOMEKOD! -fa cenno agli alieni rimasti di rimanere dove sono, mentre si avvicina a Megan fregandosi i tentacoli- NOMEKOD… -un altro tentacolo però, molto più grosso del suo, lo immobilizza-
Megan: sh..shin, sei tu, anf..?
Shinkalamaro: M-MADRETIPROTEGGOIO.
-lo scontro ha inizio: usando la sua foglia come katana, il calamaro umanoide affetta tutti gli alieni lasciando il loro comandante per ultimo in una pozza di inchiostro nero come il sangue-
Alieno Capo: NO-No-NomekOd!??
Shinkalamaro: soloiopossodeflorareMadre. CHIARO? -gli taglia la testa-
Megan: …nonèilveroShin, nonèilveroShin, nonèilveroShin. -manda giù la saliva- Portami al caveau e finiamo la storia qui.
…
-Megan è la prima a raggiungere il caveau che altro non è che una banalissima stanza con una cassetta di sicurezza, un congelatore, e migliaia di raggi laser e telecamere a proteggerla-
Megan: potrei tentare di rendermi invisibile col filtro chroma-key oppure oscurarle con l’inchiostro, ma non passerei comunque attraverso i laser. -si ricorda ancora della prima volta che ci aveva provato col suo seno che aveva fatto scattare le misure di sicurezza (n.d.r.: ovvero nell’episodio 3)- Non mi viene nessuna idea su come fare. C-Che nervi! Non sono arrivata fin qui per niente.
Shinkalamaro: madresarestidispostatuttopervincere?
Megan: s-sì, arrivata a questo punto, sì.
Shinkalamaro: alloralasciafareame. Mi hai creato per questo scopo.
-prima che lei possa replicare, il mutante le salta sopra diventando inchiostro allo stato puro spingendola a terra e facendola scivolare al di sotto dei laser come mamma l’ha fatta-
Chris: eeeh niente, non mi degno più neanche di censurare. Ci pensa l’inchiostro.
Megan: gasp! Ma sono dall’altra parte. Questo è solo ciò che importa alla fine. -apre la cassetta- Un solo marshmallow? No. Dovevano essercene due.
…
Riconosco un trucco quando lo vedo. E questo è il clone allora. -lo ripone- Quello vero è nascosto sotto ai miei occhi…
Nell’ultimo posto che mi aspetterei sorvegliato.
-apre il frigorifero con gli occhi che luccicano di gioia-
Eccolo. E’ mio.
Rose: finalmente li ho seminati tutti. Anf, pant, pant. Ohmmm…Dài che è quasi finita. Posso farlo anche da sola. Il problema è se mi vedono dalle telecamere. -inspira ed espira- Sarà lo yoga più veloce della mia vita.
. . .
Chris: e la prima ad arrivare al traguardo è quindi Megan!
Zeus: badabum! Suka, Rose. Tiè.
Kimberly: yuhuuh, bravissima, hai vinto di nuovo! -se la abbraccia- Stai facendo un percorso straordinario.
Soleil: …
Megan: …
Chris: piano con i festeggiamenti, deve ancora arrivare l’altro marshmallow.
Rose: consegna alla velocità della luceee! -precipita dopo essere stata sparata in orbita dalle trappole esplosive dell’Arearea 51- Ahia. Eccomi, Mc Lean.
Chris: ottimo, dichiaro finalmente ufficialmente conclusa la semifinale a 6! Non appena avrà fatto ritorno anche Shin, daremo inizio alla cerimonia. Cominciate a prepararvi al peggio, tutti, perché nessuno è ancora al sicuro.
Rose: lo sappiamo entrambe. -incrocia le braccia- Ne approfitto per fare un salto alle cascate a darmi una ripulita.
Chris: ergh, considerato quanto puzzate sarebbe meglio che lo faceste tutti.
Soleil: non ha tutti i torti. Dovrei lavarmi le ustioni.
Kimberly: ma il bagno con Zeus??
Zeus: rimango qui con Megan ad aspettare l’amico Shin, perciò andate pure serene. Verranno altre occasioni.
Kimberly: ma anche no! Brr.
Zeus: allora siamo d’accordo che voteremo Rosemary, altrimenti Soleil come piano B per levarle l’immunità.
Megan: e piano C Kimberly, ok. Il tuo orologio che fine ha fatto?
Zeus: come hai detto, scusa? Ah, mi sembrava. Toh, eccolo finalmente il tuo samurai, e in dolce compagnia.
-Shin è arrivato dal mare, stremato, trascinandosi il pesante fardello della sua creatura fino alla spiaggia-
Che fai, non me la presenti la tua nuova amica?
Shin: sei anche nel bestiality? Sei atroce.
Megan: vedo…che abbiamo avuto la stessa idea.
Shin: eh, Megan! Non è come può sembrare, parola d’onore.
Megan: n-nemmeno nel mio caso, lo giuro sulla Morrigan!
-arrossiscono entrambi in un silenzio imbarazzante-
Zeus: woooosh. C’è del netorare nell’aria. Lo sentite anche voi?
Shin: tracce d’inchiostro su tutta la pelle…
Megan: tu hai il segno di tette su tutta la schiena…e sei senza vestiti.
Shin: ti lascio immaginare il perché.
Megan: ah, già.
-Zeus nel frattempo dà una strizzatina fugace alla creatura metà donna e metà rettile per poi prendersi un pugno d’inchiostro che lo scaraventa in acqua: a quel punto senza dirsi una parola, lo Shinkalamaro e la Nure-Megonna si baciano tra loro abbandonandosi alla passione come se fosse scritto nel loro codice genetico-
Hai visto?
Shin: sì. Perché non lo stiamo facendo anche noi?
Megan: perché ci siamo messi a litigare…come bambini. Sono più adulti di noi per amarsi dopo appena un giorno di vita.
Shin: che ci serva di lezione.
-I due si baciano mentre le loro rispettive copie genetiche si inabissano nell’oceano sparendo per sempre in un vortice di schiuma-
Megan: -sorride- comunque l’originale bacia meglio di un calamaro, mmh, molto meglio.
Shin: so anche usare i tentacoli meglio di lui!
Soleil: sembra proprio che sarò costretta a usarlo oggi. -sospira, ma il fiato le si secca nei polmoni quando non trova il telescopio al suo posto- Giusto, me l’ero portato dietro…
Aaaaaaah!
No, il vulcano, la lava, me ne ero dimenticata! Non è possibile. Come ho potuto? Non è…anf…anf…Non posso averlo sprecato di nuovo. -si dà uno schiaffo- Devo tornare lì a recuperarlo.
Kimberly: dove vorresti andare scusa?
Soleil: Non
Sono
Affari
Tuoi.
Kimberly: ripeto, dove vorresti andare? A quest’ora, e non sai nemmeno dove potrebbe essere finito. Usa la testa.
Soleil: … -si scioglie in un mare di lacrime-
Kimberly: S-Sol! Tu che piangi?
Soleil: sì, piango anch’io, va bene? Non posso piangere almeno ogni tanto? O devo sempre avere il sorriso stampato sulle labbra???
Kimberly: non l’ha detto nessuno questo.
Soleil: tu me l’hai detto una volta! Gli sponsor me l’hanno detto! Il mio datore di lavoro al centro massaggi me lo dice ogni giorno. Io non ce la faccio più, a fingere… Anche a me piacerebbe permettermi il lusso di fermarmi a piangere ogni tanto. Ma non posso mai mostrarmi fragile in questa vita.
Kimberly: perché no?
Soleil: per la vita che faccio, non ho tempo nemmeno per piangere! Mattina presto all’università, pomeriggio al lavoro, la sera studio gli esami e la notte le stelle, e i weekend giro spot pubblicitari o faccio fitness per mantenermi “all’altezza” del contratto sennò me lo stracciano davanti appena vedono un filo di grasso. Tutto questo senza che nessuna a casa mi faccia trovare la pappa pronta!
Ma che ne sai tu…
Kimberly: mi invidi davvero così tanto? Pensavo fosse il contrario.
Soleil: per favore. -si asciuga le lacrime- Sai quanto mi sta costando questa “vacanza” che mi sono presa? Un sacco di risparmi non guadagnati, sono venuta qui solo perché mi sembrava finalmente una strada facile, per una volta nella mia vita, da prendere…Invece. -la guarda per un momento con uno sguardo strano, affossando le palpebre- Ho commesso un errore dietro l’altro, e ne pagherò le conseguenze.
*Cerimonia*
Chris: bentornati alla cerimonia del caucciù. Non so voi, ma io sono emozionato! E commosso. Ormai siamo quasi giunti al termine di questo fantastico viaggio assieme…mi mancherete, ragazzi.
Kimberly: finito il finto momento emotional? Di emozioni ce ne sono già state abbastanza in questo episodio. -lo si capisce da quanto sia lei che Soleil hanno ancora gli occhi gonfi, così come Zeus ne ha uno fatto nero dal calamaro-
Chris: uff, come siete aridi. State già pensando solo ai soldi, vero? Che pochezza di spirito, da un’appassionata come te, Kimberly, poi non me l’aspettavo. -sbuffa-
E’ giunto il momento di rivelare chi si è aggiudicata la vittoria riportando qui il marshmallow originale: Megan e Rosemary, un passo avanti.
Sì, dunque…
Non ne ho la più pallida idea, non so distinguerli. Uno è la copia esatta dell’altro.
Rosemary: oh, ma dài.
Megan: …
Rosemary: quindi?
Chris: quindi Bryght non c’è adesso perciò ricorrerò al miglior metodo possibile che conosco: testa o croce, scegliete. -si crea il gelo tra i presenti- Non sapete farvi una risata? E allora mangiateveli! Il marshmallow giusto è quello dal sapore autentico da quanto ho capito.
Rosemary: uhm munch, munch…Il mio è immangiabile. -lo sputa come un chewingum-
Megan: il mio l’ho mandato giù senza problemi.
Chris: …ma certo. Vince Rosemary!
Megan: c-come? Se era conservato in frigo…
Chris: sei caduta nel trabocchetto. Il sapore originale dei marshmallow di questa edizione è sempre stato gomma, mentre la copia era uno squisito dolcetto-gelato fatto in laboratorio a sua immagine e somiglianza e perfettamente commestibile. Ecco perché poteva essere conservato solo in frigorifero. Mistero risolto.
Megan: ah…mi sono data la zappa sui piedi.
Zeus: bella mossa, megatette. Vediamo la prossima, e intanto me la devo prendere ancora in culo dalla medusa rosa in questione.
Megan: tanto ti piace…
Zeus: ma vaffanculo.
Chris: prima che scriviate le vostre ultime letterine d’amore, la domanda di rito è la solita: qualcuno ha per caso il famoso Chris d’Oro e intende utilizzarlo?
Kimberly: sì.
Ce l’ha Soleil.
Soleil: ma che stai dicendo? Non so di cosa stia parlando. Io non ho più niente…
Kimberly: ce l’ha eccome invece, proprio qui! Guardate!
Zeus: bruh.
Soleil: e tu dove l’hai trovato quello, e quando, e perché non me l’hai detto prima!?
Kimberly: così come non ti eri fidata di dirlo a me, non me la sono sentita neanche io.
Soleil: ti odio.
Kimberly: gh. -le torna subito il magone ma si trattiene ficcandosi il ramoscello della sicurezza al lato della bocca con le dita che tremano- Fff. Ahh… C-Come stavo dicendo, io, cioè, Soleil ha il Chris d’Oro e intende usarlo proprio qui, proprio adesso per salvarsi!
Soleil: che cosa?! No! Perché? Ce l’avevi tu ormai. Non capisco, non sto capendo più niente! -la prende per le spalle scuotendola- TU VUOI PROPRIO FARMI IMPAZZIRE ALLORA? Prima mi ritrovi l’immunità e non me lo dici, e poi la usi su di me? Si può sapere che ti è preso!
Kimberly: c’erano una volta due fratelli inseparabili, i Gemelli, quelli che mi hai mostrato tu la prima notte che abbiamo passato assieme. E’ stata bellissima, non la dimenticherò mai anche perché era la mia prima uscita con un’amica…e appuntamento. Solo che anziché Kimstore ho voluto fare Polluce per una volta, anzi come avrebbe fatto la mia Solluce. -ammicca- Ti ho donato l’immortalità.
Soleil: sei…sei una sciocca, irresponsabile, e ne pagherai le conseguenze: hai davvero creduto che avrei potuto fare una cosa del genere per te? -arrossisce in lacrime- Seriamente? Dopotutto quello che mi avevi combinato credevi ne sarei stata in grado?
Kimberly: sì, perché no? Ci ho voluto sperare. Di piacerti ancora. In fondo, in fondo…
Soleil: non ci posso credere. -la lascia andare- Come puoi averlo anche solo pensato. Non ha alcun senso come ragionamento. Eppure sapevi benissimo come sono fatta, e non te n’è fregato niente. Io ti ho aggredito, ti ho insultato, ti ho accusato anche adesso! Ma tu niente. Hai continuato a vedermi come mi hai sempre voluta vedere tu: migliore di quella che sono!
Kimberly: ma tu sei migliore di me. Ti sei fatta da sola, senza farti aiutare da nessuno e…cavolo, se sono io che ti invidio. Vorrei avere un briciolo della tua sicurezza e indipendenza.
Soleil: basta, non voglio sentire più niente! Smettila! Smettila una volta per tutte di rivolgermi la parola!!!
Chris: smettetela entrambe, direi che così può bastare come preludio all’inferno che vi attende. Vi ricordo che sia Rosemary che Soleil sono immuni e qualsiasi voto per loro verrà considerato nullo. Votate, miei prodi 6! Partiamo raschiando il fondo dell’alfabeto tanto per cambiare, vai Zapata.
Zeus: sì, sì, il raschiamento delle palle che mi hanno fatto venire queste. E vai a fanculo.
>>> Zeus: sfanculato il Chris d’Oro e l’ipotesi Rosemary, adesso si vota per l’altra come concordato nel piano C. C come i coglioni che hanno rotto queste due! Kimberly.
Soleil: tocca a me adesso secondo l’ordine invertito.
>>> Soleil: accidenti a lei. Sarebbe salva se non avesse fatto questo…per me. Mi ha mandato in tilt. Maledizione, non so che fare! -scrive e lancia frettolosamente il messaggio in bottiglia col primo nome che le è venuto in mente- Ormai è andata così.
Chris: Shin al solito ha recato il suo voto in silenzio, quindi tocca alla nostra vincitrice di puntata.
>>> Rose: Soleil e Kimberly ultimamente si sono confidate spesso con me, e non me la sento di separarle dopo che sono stata io a dire a Kimberly che potessero ancora sistemare le cose. Megan e Shin hanno avuto quasi sicuramente un ruolo nell’eliminazione di Amber e di Paula, adesso lo so… Ma Zeus ha sempre funto da concime per tutte queste situazioni malsane e io non posso più permettergli di restare.
Chris: -alza gli occhi- anche Megan ha optato per il voto di silenzio perciò concludiamo il giro.
>>> Kimberly: non ha funzionato. Eppure per un attimo ci ho sperato. Credevo che con un gesto del genere mi avrebbe perdonata! Invece si è arrabbiata ancora di più. Allora è vero che non capisco le persone…sniff…ma solo i personaggi. E allora ragioniamo da scrittrice e basta. -si porta il sigaro di foglia alle labbra, soffiandoci dentro col fiato spezzato- Fff. Zeus.
Chris: ecco, tutte e sei le bottiglie sono giunte al capolinea. Le leggerò ad alta voce, man mano che le stapperò, per prolungare la vostra agonia.
Shin: hai! Wakarimashità! Sugoi desu kààà!
Chris: sì, ce n’è di sugo all’interno ve lo garantisco, ma restiamo calmi. Il primo voto è: Kimberly.
Kimberly: glom.
Chris: il secondo voto è Zeus.
Zeus: burp. Ed ecco la mia reazione. -dito medio-
Chris: il terzo reca il nome di Soleil.
Tutti: ???
Chris: nullo. Il quarto voto anche è per Soleil, ma scherziamo? Ma neanche Izzy e Lindsay erano così tonte.
Zeus: okkeeei, cazzo avete combinato voi due?
Megan: …
Shin: consideralo il tuo obolo per avermi toccato il culo, Caro..gna. -Megan strabuzza l’occhio rimanendo esterrefatta per un attimo mentre l’altro diventa verde sentendo tutto il cibo fin qui ingurgitato risalirgli dall’oltretomba dello stomaco tutto in una volta-
Chris: il quinto voto è per Zeus, e l’ultimo…Anche. Sembra che qualcuno qui sia stato appena TROLLATO.
Zeus: ma **********************! PORCA DI UNA PUTTANA ELENA DI TROIA AFRODITE VACCA DI UNA PASIFAE LADRA INCULATA CIRCE MAIALA TETTONA MEGARA… -Shin gli tappa la bocca con un pugno-
Shin: ah, finalmente l’ho potuto fare. Questo è per aver insidiato la mia donna.
Kimberly: sì, finalmente, yuhuuuh! Ce l’abbiamo fatta, Rose! -l’altra caccia un urlo black metal per la contentezza facendole venire l’infarto- Anf, menomale. Siamo ancora tutte qui. Non è magnifico?
Chris: aspettate, aspettate. Mentre lasciamo che Zeus tiri giù tutti gli dèi dell’Olimpo, io devo fare un annuncio bomba: OGGI DOPPIA ELIMINAZIONE.
Kimberly: ovvio, capirai che sorpresa. Era palese che si sarebbe passati direttamente dai sei ai quattro. Le finali a 4 sono sempre state un’istituzione nei reality show mentre i quinti posti sono sempre stati..strani.
Soleil: forse tu non ti rendi conto che qui si sta parlando di te, Kimberly. Sveglia!
Kimberly: oh. Ohh… Giusto. Sono l’unica rimasta con un voto. D’accordo. Il quinto posto non è male in fondo, è sempre collegato a un concorrente importante. Anzi! E’ il numero di Lester meglio di così, ahahah!
Soleil: niente, non riesci proprio a essere seria neppure in un contesto del genere.
Megan: s-scusate, non vorrei sembrare inopportuna, ma a questo punto vorrei fare un piccolo numero di magia.
-tutti si bloccano a fissarla straniti-
Sì, insomma, posso?
Soleil: ma ti pare il momento?
Kimberly: almeno me ne andrò col sorriso, dài!
Soleil: Kimberly, anche tu… -sospira rassegnata- Rinuncio a capire.
Megan: come vedete non ho niente in questa mano, e nemmeno nell’altra. Ma se le unisco insieme farò apparire il VERO CHRIS D’ORO.
Soleil: eh?
Megan: rullo di tamburi. -Shin si mette a rullare il taiko mentre lei si porta le mani ai lati del seno e preme, preme, preme finchè non esce fuori la testa di Chris con tutto il resto del corpo, rovinata dal mare ma ancora luccicante dell’oro di cui è fatta- Ta-dah!
Chris: wow, invidio quella copia di me stesso per come se l’è spassata alla grande tutto il tempo lì in mezzo.
Zeus: a chi lo dici. -si prende un altro pugno proprio ora che gli si era appena risistemata la faccia-
Kimberly: gasp, due Chris d’Oro nella stessa stagione?
Megan: no. -schiocca le dita facendo esplodere l’altra statuetta- Polvere di magnesio e zolfo non reagiscono mai bene assieme, ma lo zolfo è giallo, giallo come l’oro. -si sposta i capelli davanti agli occhi coprendoseli tra le trame cianotiche- E l’occhio dei mortali non va mai al di là delle apparenze. E’ stato facile ingannarvi per tutto questo lasso di tempo. Sono stata io a far sì che Soleil trovasse quello che ha creduto essere il Chris d’Oro senza dir nulla a Rosemary: ricordate quando sono rimasta incastrata nel ghiaccio?
Soleil: …
Rosemary: sì.
Megan: contrariamente a quello che avete pensato tutti, la magia mi era riuscita perfettamente, ma è bastato recitare la parte della solita sfigata per non far insospettire nesuno. Tanto non ci avreste fatto caso abituati come siete a vedermi in situazioni umilianti! E così è stato. Tutto è andato liscio come l’olio.
Soleil: ma allora sei veramente una strega.
Kimberly: no, un attimo, aspetta. Megan? Come ti è venuta in mente una trovata del genere?
Megan: l’idea me l’ha suggerita Mark. Te lo ricordi ancora o l’hai già cancellato dalla tua memoria? -Kimberly sbatte le ciglia esterrefatta a risentire quel nome- Comunque non importa. La sera della sua eliminazione ho trovato un regalo nella mia stanza, era un Chris Nero abbozzato da lui con la lava raffreddata nel maldestro piano di salvarsi suppongo. All’inizio l’ho conservato e basta come portafortuna, ma poi. . .
Kimberly: ?
Megan: a un certo punto ho compreso cosa il destino mi aveva consegnato in mano per davvero: la pietra filosofale. Potevo sfruttare quel mucchio di lava informe per plasmare qualcosa di meglio con le mie conoscenze! La mia vendetta. E così ho fatto. Ho trasmutato la lava riportandola al suo stato originario e poi l’ho fatta diventare zolfo, e oro per gli allocchi.
Soleil: …
Kimberly: io sono colpita. Cioè, wow! Wow! Un piano così diabolico non si era mai visto. Da te poi, era l’ultima cosa che mi aspettassi: sei la miglior concorrente che abbia mai scritto.
Megan: e se ti dicessi che sono stata sempre io a scrivere la tua storyline romantica con Soleil dall’inizio alla sua fine!? Mi dài sui nervi, ti ho disprezzata fin da subito per questo motivo, perché non capisci mai niente così come non hai capito che non volessi avere niente a che fare con una come tem e volevo solo essere lasciata in pace quella prima volta che mi hai rivolto la parola.
Kimberly: ma…ma…In che senso l’avresti “scritta” tu?
Megan: chi di chiavetta ferisce, di chiavetta perisce. Vero, Soleil?
Soleil: e pensare che siamo sempre state così pazienti e gentili con te.
Megan: voi non eravate gentili, eravate colpevoli. Ma le vostre anime avevano sempre l’odore della putrefazione addosso. Se non fossi stata un personaggio interessante per LEI, avrei fatto la stessa fine degli altri con tutte le volte che ho fatto casini. Ammettilo!
Soleil: sì, è tutto vero. L’ho sempre pensato dentro di me.
Kimberly: sempre? I-io comunque non capisco. Che ti ho fatto di male? Ti ho dato una bellissima trama da sviluppare, tante interazioni diverse e profonde, e ho pure risolto il tuo triangolo amoroso nel migliore dei modi!
Megan: mandando la mia prima vera amica all’ospedale!? -scoppia a piangere picchiando sul petto di Shin- Ho rischiato di perdere Lorraine per la tua serie inventata, e ora sai cosa si prova anche tu a perdere chi ti vuole bene solo per lo sciocco passatempo di qualcun altro. Non è così divertente quando succede a te, vero?
Kimberly: no, non lo è per niente! …Sto perdendo la mia prima amica, la mia prima sorella, la mia prima fidanzata tutto assieme.
-Megan si abbraccia a Shin con il sorriso sulle labbra mentre si asciuga le lacrime residue-
…
Soleil: dove stai andando, Kim? -la prende per un braccio-
Kimberly: a casa. Me ne torno nella mia stanzetta buia così non farò più del male a nessuno in carne ed ossa.
Soleil: sei proprio scarsina in matematica, eh? 2>1. -le tende la mano parlandole sottovoce e sorridendo amaramente- Non ho più l’immunità, ci hai pensato a cosa vuol dire? Sono io ad andarmene.
Chris: esatto! Quindi siccome questa cerimonia è già durata abbastanza, vediamo di concludere in bellezza. Zeus e Soleil siete voi gli eliminati! Salite a bordo.
// ZEUS //
Okay. Sono calmo, sono calmo. Sapete? Avevo anche accettato la remota ipotesi di prendermela nel culo da Rosemary prima o poi, STONKS. Ma farmi trollare dalla tettona mirtillona malcontenta laggiù!? NOT STONKS!!! Porco Zeus.
Soleil: allora ciao, a presto, Kim.
Kimberly: adesso perché mi saluti così? Sìi coerente con te stessa. Addio.
Soleil: come “addio”? -ride nervosamente- Possiamo tornare almeno amiche adesso che sappiamo che è stato tutto un grosso equivoco per colpa sua. No?
Zeus: e stringiti, cazzo. Gurgle.
Soleil: Kim?
Zeus: gh merda.
Soleil: Kimberly?
Zeus: fammi scendere, ho un’urgenza per via di quelle cozze di-
Chris: 3
2
1…
DECOLLO!
Zeus: mi serve subito uno scaricoooooooo!
Soleil: Kimstore, mi mancheraiii!
Megan: “fu così che Kimberly rimase a guardare immobile il suo Sole di bugie, che si spegneva per sempre fra le stelle della notte.” Fine della storia.
Shin: Megan, basta, è sufficiente così.
Kimberly: sei riuscita a portarmi via tutto di questa stagione in una sola mossa, complimenti davvero. Scrivi pure tu il finale della storia. . .
Megan: -scuote la testa- adesso toccherà a me tenerti finchè ne avrò voglia. Così capirai finalmente cosa si prova a sentirti il giocattolo di qualcun altro. Il MIO giocattolo preferito. -caccia una risata folle da strega malvagia che fa venire i brividi a tutti quanti, Shin compreso-
Chris: brrr! E questi sarebbero i miei ultimi 4 alfieri: Rosemary, quella che si fa la doccia con l’acqua piovana, è la più normale. Per dire. Chi staccherà domani il biglietto per la finale? Scopritelo continuando a seguire A Tutto Real51ty l’Isola di Gaumika!
*FINE*
*Epilogo*
// Rosemary //
Mi spiace davvero per come è finita tra Kimberly e Soleil, ma se devo ragionare in ottica da competizione, a me sta anche bene così: potrei trovarmi in finale contro una Kimberly depressa o Megan che non potrà più contare sulla pietà per intenerirmi ora che ha rivelato a tutti la sua vera natura. Quindi mi concentrerò sull’eliminazione di Shin anzitutto, e poi valuterò la mia prossima mossa.
// Kimberly //
Io l’ho creata…e io la distruggo. Fff. Cough, cough. Il fumo immaginario mi è andato di traverso per il singhiozzo. Sniff! Megan, forse non lo sai, che tutte le storie hanno sempre un capitolo extra dopo la fine.
// Shin //
Prima mi costringe a travestirmi da donna, e poi questo, tutto questo. Non è da lei. Non sembra più nemmeno la donna della quale mi sono innamorato. Quale demone si è dunque impossessato della mia ragazza? Ho cercato di non pensarci ma adesso ho paura. Ho paura per me, per lei, e per Lorraine. Io devo, è giunto il momento di affrontare la paura di perdere Megan.
// Megan //
Ho esibito apposta il Chris d’Oro così che tutti sappiano che ormai non possono fare più nulla per impedirmi di andare in finale. Se proveranno a votarmi io mi salverò con questa e uno di loro sarà eliminato, se non faranno niente potrò usarla addirittura nella finale a 3. Finalmente la gente ha smesso di ridere di me e dei miei esperimenti, e non mi fa più paura: ora sono io a fare paura agli altri. -indossa la giacca rossa sopra a tutto il vestiario, e i suoi occhi da viola come fuochi fatui si fanno rossi come i roghi delle sabbe pagane-
Bryght: scrib, scrib, scrib. I parametri biologici corrispondono perfettamente a quelli desiderati.
L’attività cerebrale risponde pienamente al flusso di dati e stimoli mnemonici costantemente inviati.
Finalmente dopo tutti questi anni di ricerche e sperimentazione l’ho trovata: il soggetto K è davvero lei.
-si alza di scatto dalla poltrona girevole per fissare la telecamera sul monitor-
Capelli blu scuro, un occhio solo sempre esposto, la stessa taglia, e QI superiore alla razza umana e pari al mio: da questa cavia, da questo corpo…potrò finalmente far rinascere la vera Bryght Phoenix!